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Forum per un "Congresso della Sinistra" ... sempre aperto • Integrazione, razzismo e razzismo inverso - Pagina 3
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Re: Integrazione, razzismo e razzismo inverso

Inviato: 11/01/2016, 20:18
da erding
PS2. Caro erding da chi è stato pubblicato quell’articolo?
Scusatemi... la fretta mi ha fatto omettere la fonte.

io l'ho condiviso su facebook da un amico. Ad ogni modo questo il link:

http://espresso.repubblica.it/inchieste ... e-1.180119

È una inchiesta dell'Espresso pubblicata il 15 settembre 2014.


O sono stato distratto io o la notizia non ha fatto il rumore che avrebbe meritato.

Ci sono notizie che......non devono far rumore....

Re: Integrazione, razzismo e razzismo inverso

Inviato: 11/01/2016, 22:34
da camillobenso
Caro pancho, a cosa ti riferisci con :

Camillobenso e se questo fosse un nuovo modo di far terrorismo? Non lo possiamo mettere anche questo nbl conto?
un salutone


1) All’articolo dell’Espresso postato da erding, oppure,
2) Alle pagine de Il Giornale e Libero?


Per quanto riguarda l’articolo dell’Espresso, le notizie in merito, mi erano già note da altre fonti, ma riguardavano le ragazze provenienti dall’Africa dove una parte era costretta a ripagare il biglietto di viaggio in quel modo, oltre ad essere avviate alla prostituzione dalla criminalità locale.

In questo caso, le romene vengono ingannate sul miglioramento della qualità della vita e indotte poi con la violenza a prendere quell’indirizzo.

L’aggravante, per quanto mi riguarda, è il comportamento che non si verifica in tutto il mondo animale inferiore, o almeno che noi chiamiamo inferiore per via della mancanza della parola, e di uno sviluppo presumibilmente celebrale inferiore al nostro.

Ricattare la madre che ha la tendenza naturale a proteggere i figli, in tutto il mondo animale.

L’uomo che si vanta di possedere l’intelligenza, lo fa invece senza scrupoli.

Il mio essere di sinistra, si rifiuta di accettare il solito binomio posizione di dominio/prepotenza sui più deboli in tutti i sensi.

In questi giorni sulla stampa europea è tutto un florilegio di analisi su quanto accaduto a Colonia.

Animali africani o arabi in preda degli istinti sessuali che conosciamo molto bene??? Queste sono le analisi prevalenti.

E i bravi europei anche se della parte del tacco, cosa sono quando agiscono sulle donne in stato di inferiorità, come descritto????

Se il terrorismo è riferito all’aver portato alla conoscenza della comunità italiana i soprusi tricolori, non vedo terrorismo.



Se invece ti riferisci alla linea editoriale del Giornale e di Libero, quella tendenza ad incutere paura ai suoi elettori in modo costante, al fine di creare l’odio nel diverso dall’occidentale, un pochetto di terrorismo ce lo vedo pure io.

Re: Integrazione, razzismo e razzismo inverso

Inviato: 12/01/2016, 12:24
da pancho
camillobenso ha scritto:Caro pancho, a cosa ti riferisci con :

Camillobenso e se questo fosse un nuovo modo di far terrorismo? Non lo possiamo mettere anche questo nbl conto?
un salutone


1) All’articolo dell’Espresso postato da erding, oppure,
2) Alle pagine de Il Giornale e Libero?


Per quanto riguarda l’articolo dell’Espresso, le notizie in merito, mi erano già note da altre fonti, ma riguardavano le ragazze provenienti dall’Africa dove una parte era costretta a ripagare il biglietto di viaggio in quel modo, oltre ad essere avviate alla prostituzione dalla criminalità locale.

In questo caso, le romene vengono ingannate sul miglioramento della qualità della vita e indotte poi con la violenza a prendere quell’indirizzo.

L’aggravante, per quanto mi riguarda, è il comportamento che non si verifica in tutto il mondo animale inferiore, o almeno che noi chiamiamo inferiore per via della mancanza della parola, e di uno sviluppo presumibilmente celebrale inferiore al nostro.

Ricattare la madre che ha la tendenza naturale a proteggere i figli, in tutto il mondo animale.

L’uomo che si vanta di possedere l’intelligenza, lo fa invece senza scrupoli.

Il mio essere di sinistra, si rifiuta di accettare il solito binomio posizione di dominio/prepotenza sui più deboli in tutti i sensi.

In questi giorni sulla stampa europea è tutto un florilegio di analisi su quanto accaduto a Colonia.

Animali africani o arabi in preda degli istinti sessuali che conosciamo molto bene??? Queste sono le analisi prevalenti.

E i bravi europei anche se della parte del tacco, cosa sono quando agiscono sulle donne in stato di inferiorità, come descritto????

Se il terrorismo è riferito all’aver portato alla conoscenza della comunità italiana i soprusi tricolori, non vedo terrorismo.



Se invece ti riferisci alla linea editoriale del Giornale e di Libero, quella tendenza ad incutere paura ai suoi elettori in modo costante, al fine di creare l’odio nel diverso dall’occidentale, un pochetto di terrorismo ce lo vedo pure io.
Siccome non mi ritengo possessore del Verbo faccio anch'io le mie supposizione sul caso. Quindi entrambi possono essere le possibilità e quindi gli obiettivi.

1-Un certo allarmismo a guida Libero/Giornale, questo e' possibile. Le occasioni non le mancano

2-che un certo incitamento da parte del califfato (che non vuol dire tutti quelli che scappano) possa essere stato messo in atto, questo non lo escludo per niente. Anzi da queste menti tutto e' possibile. Come sappiamo noi occidentali il fine giustifica sempre i mezzi. Se si arriva a sgozzare in diretta la gente, si puo arrivare anche a questo

un salutone

Re: Integrazione, razzismo e razzismo inverso

Inviato: 14/01/2016, 2:01
da camillobenso
La Stampa 13.1.16
Binario morto
di Massimo Gramellini

Nella civilissima Ferrara un ragazzo nigeriano si butta sotto un treno in corsa e subito sul web cominciano le olimpiadi del disumano: brindisi, evviva, uno di meno. Chi si azzarda a commiserare il suicida viene accusato di ipocrisia: ma come, per una volta che uno di questi mangiatori a sbafo si toglie spontaneamente dai piedi? La medaglia d’oro della desolazione va al tizio che critica quelli che gioiscono, ma solo perché non si rendono conto che la disgrazia ha provocato disagi ai passeggeri.
Questi commenti anonimi, denunciati dal giornale online «Ferrara Italia», registrano un umore sempre più diffuso. A dettarli sono la paura dell’immigrato non integrabile, la rabbia per i trattamenti di favore di cui godrebbe rispetto ai residenti. Quel rancore del piccolo borghese impoverito verso i miserabili e i poteri forti che storicamente è alle origini di tutti i movimenti razzisti. Il cosiddetto «buonismo» finge di ignorare il problema e finisce per annegarlo in una melassa di buone intenzioni impraticabili. Ma quando la morte di un essere umano non suscita più neanche un sussulto di immedesimazione significa che la guerra di civiltà, agognata dal Califfo e non disdegnata dai lepenisti d’Europa interessati a fare cassa elettorale a qualunque costo, ha piantato il suo seme venefico nei cuori. Resta da capire quale sia la civiltà sotto attacco che certa gente si sente in dovere di difendere: quella che esulta per un giovane depresso gettatosi sotto un treno non sembra, a occhio, troppo superiore alla visione del mondo reclamizzata dai tagliagole dell’Isis.

Re: Integrazione, razzismo e razzismo inverso

Inviato: 14/01/2016, 20:29
da cielo 70
Il piccolo borghese impoverito, di cui si deve parlare male, probabilmente non è rappresentato più di tanto e si trova nel mezzo, fra chi ce la fa da solo e chi viene prima nelle politiche assistenziali.

Re: Integrazione, razzismo e razzismo inverso

Inviato: 14/01/2016, 22:45
da camillobenso
Giulietto Chiesa, spesso è così duro nei suoi giudizi sui fatti che accadono in Occidente da far sorgere il legittimo sospetto che ogni suo giudizio sia viziato da un rancore pregresso dovuto alla secolare sconfitta del mondo comunista sovietico per mano del mondo capitalista.

In questa ottica occorre sempre fare uno sforzo notevole per capire caso per caso quanto questa percezione di un’eventuale vecchio rancore residuale entri in quale misura nei sui giudizi e valutazioni.

Questo su Colonia è uno di questi casi.

Poi, andando a spaziare in altri interventi e accostando tassello dopo tassello, si possono trovare agganci che rendono credibili le affermazioni del giornalista termano con un grande somiglianza a Baffone.


^^^^^^^^^


14 gen 2016 18:39
''ISRAELE? COME I NAZISTI”

- GIULIETTO CHIESA BUM!: “A COLONIA È STATA UNA MONTATURA, IMMIGRATI PAGATI DA UNA SPECTRE PER DESTABILIZZARE LA GERMANIA E L’EUROPA. SPEZZONI DI SERVIZI AMERICANI, ISRAELIANI, TURCHI E SAUDITI VOGLIONO COLPIRE FRANCIA E GERMANIA"

“L’attuale premier è un signore pericoloso, un fanatico religioso che vuole fare la grande Israele e questo è un pericolo. Netanyahu è un criminale di guerra, quello che fa non dovrebbe essere consentito in un mondo civile. Israele qualche volta si comporta come i nazisti? Sì, come nell’operazione Piombo Fuso”… -

Da “la Zanzara - Radio 24”

http://www.dagospia.com/rubrica-3/polit ... 116675.htm

Re: Integrazione, razzismo e razzismo inverso

Inviato: 14/01/2016, 23:16
da camillobenso
Ha scritto in:

Caos migranti, il piano Soros-Cia per destabilizzare l’Europa


Scritto il 30/9/15 • nella Categoria: segnalazioni


. Soros, che non è altro che un frontman miliardario dell’ancor più ricca famiglia di banchieri Rothschild dell’Europa occidentale, ha supervisionato la completa distruzione degli Stati nazionali nell’Europa sud-orientale, che oggi consentono l’accesso incondizionato dei migranti economici e dalla guerra civile da Siria, Iraq, Nord Africa, Africa sub-sahariana, Afghanistan, Pakistan, Bangladesh, Birmania, Sri Lanka e altre nazioni del Terzo Mondo devastate da guerra e povertà.
Risultato dei programmi di reingegnerizzazione delle nazioni, Soros prima ha contribuito a distruggere la Repubblica socialista federativa di Jugoslavia, con l’aiuto attivo dell’Unione Europea e della Nato. Le sette repubbliche indipendenti che una volta costituivano la Jugoslavia, ora sono le principali vie di transito per decine di migliaia e prossimi centinaia di migliaia di migranti non europei. La Grecia, che soffre per l’austerità degli “avvoltoi” dei banchieri centrali e privati europei, tra cui Soros e i suoi mandanti Rothschild, difficilmente può affrontare il massiccio flusso di rifugiati. I banchieri si sono assicurati che la Grecia non possa nemmeno fornire i servizi sociali di base al proprio popolo, lasciando soli i profughi da zone di guerra e nazioni che soffrono del crollo di governi ed economia.

Re: Integrazione, razzismo e razzismo inverso

Inviato: 14/01/2016, 23:23
da camillobenso
Eugenio Orso, Scrive. “Hanno deciso che la crisi durerà vent’anni”, dal blog “Pauper Class” del 4 settembre 2015


Migranti, il Pentagono: 20 anni di crisi, per piegare l’Europa

Scritto il 08/9/15 • nella Categoria: segnalazioni

Siano maledetti per l’eternità i vertici politici e militari degli Stati Uniti d’America, a partire da Obama e dal Pentagono, con tutti i capi degli Stati-canaglia coinvolti in questo Risiko mondiale, giocato sulla pelle di milioni di innocenti a esclusivo vantaggio delle aristocrazie del denaro e della finanza. La crisi scatenata dalle guerre, dalla destabilizzazione degli Stati e dalla supremazia dell’economia finanziaria globale, come rivela “candidamente” il Pentagono, è stata programmata per durare un ventennio. Estratto dall’articolo di “Repubblica”, “Migranti, il Pentagono: una crisi che durerà almeno 20 anni”: «“Dobbiamo affrontare sia unilateralmente che con i nostri partner questa questione come un problema generazionale, e organizzarci e preparare le risorse ad un livello sostenibile per gestire (questa crisi dei migranti) per (i prossimi) 20 anni”. Lo ha dichiarato alla Abc il capo degli Stati maggiori riuniti degli Stati Uniti (il più alto ufficiale in grado), il generale Martin Dempsey, che ha anche auspicato che la drammatica fotografia di Aylan “abbia un simile effetto a quella del 1995 del mortale attacco con i mortai alla piazza del mercato di Sarajevo, che spinse verso l’intervento della Nato in Bosnia”».
Son cazzi amari, come si direbbe senza troppi complimenti nei bar di periferia… Il richiamo a Sarajevo fa tremare i polsi, preoccupa un Pentagono che scalpita e la Nato che si mette “in marcia”. Contro chi? Non è che, per caso, si agirà militarmente contro Assad, in Siria, e il cielo non voglia, contro Putin in Europa? Fra l’altro, l’esternante generale d’alto rango Martin Dempsey, ha partecipato al “fiasco” statunitense in Iraq, durante la seconda guerra americana del Golfo che, guarda caso, ha “dato i natali” all’organizzazione criminale dello stato islamico, anche se allora non si chiamava così. In ogni caso, saranno venti lunghi anni di guerre, di ondate di profughi, di stermini di massa e di crisi economica indotta. Vent’anni con la disoccupazione galoppante in casa e lo Stato islamosunnita alle porte, se non scoppia prima un conflitto nucleare con la Russia, tanto desiderato dagli americani e dalle loro comparse masochiste nell’est europeo, come l’Ucraina euronazista e i baltici anti-russi.
Vent’anni di annegamenti in massa nel mare e colonne di disperati che cercheranno di raggiungere, attraverso il sud dell’Europa e i Balcani, la spocchiosa Germania arricchitasi grazie all’euro, ai trattati e al saccheggio dell’Europa meridionale. Vent’anni di stragi di innocenti, di distruzione delle infrastrutture e del patrimonio storico in Medio Oriente e in Africa settentrionale, per opera degli assassini islamosunniti molto utili al Pentagono, molto efficienti nel seminare morte e distruzione, molto abili nel generare nuove ondate di profughi. Sono certo che fin dai prossimi mesi potremo osservare il “fronte del conflitto” che si avvicinerà pericolosamente a noi, a causa di un’avanzata islamista che non si arresta, dalla Siria alla Libia. Tunisia e Algeria saranno a rischio… e l’Italia meridionale e insulare? E’ proprio quello che vogliono i signori del denaro e della finanza, che controllano anche il Pentagono, ed è proprio per questo che la “coalizione internazionale” a guida americana non interviene con decisione contro i macellai della sunnah. Qualche bomba su edifici vuoti e qualche drone bastano e avanzano.
L’Europa deve esser messa alle strette per cedere definitivamente sovranità e risorse a loro beneficio. I vertici dell’alleanza atlantica e il Pentagono, in situazioni di guerra, la faranno da padroni. A quel punto, tutto sarà chiaro, e persino i Renzi, gli Hollande e gli Tsipras non serviranno più, a Lor Signori, perché saranno le armi, e chi le controlla (cioè loro stessi), a dettar legge ai popoli. Se scoppierà un conflitto nucleare con la Federazione Russa, dopo tutte le provocazioni orchestrate per arrivare a questo limite, loro s’illuderanno di vincerlo per il controllo dell’intero continente europeo – o di ciò che ne rimarrà in piedi – fino al ventiduesimo secolo. Destabilizzeranno nei prossimi mesi anche un importante Stato-canaglia, la Turchia islamista di Erdogan, che non ha più governo stabile e se ne va verso le elezioni d’autunno, fra attentati e attacchi ai curdi?
E’ possibile che lo sacrificheranno cinicamente, per calcolo strategico, generando altre, spaventose ondate di profughi che avranno come unica e sola meta l’Europa. Inoltre, se non hanno mostrato scrupoli a scatenare il satanismo sunnita contro le popolazioni di Siria, Iraq e Libia, causando centinaia di migliaia di morti e più di dieci milioni di profughi, avranno qualche remora a spalancare davanti a noi le porte dell’inferno, per poi “salvarci” e dominarci a piacimento? Chiedetevelo, anche se non potete far nulla e vi sentite impotenti davanti a una dura realtà, perché questa crisi durerà venti anni. Lo dice il Pentagono, che se ne intende…

(Eugenio Orso, “Hanno deciso che la crisi durerà vent’anni”, dal blog “Pauper Class” del 4 settembre 2015).

Re: Integrazione, razzismo e razzismo inverso

Inviato: 17/01/2016, 17:09
da camillobenso
17 gen 2016 11:14
1. NON CULLATEVI NELL’IDEA CONSOLATRICE CHE GLI ITALIANI SIANO “BRAVA GENTE”

2. C’È UNA PARTE DI PAESE CHE ODIA, CHE VIVE INTOLLERANZA E RABBIA VERSO GLI STRANIERI, CHE ESULTA PER IL SUICIDIO DI UN POVERO IMMIGRATO, COME E’ SUCCESSO A FERRARA. UN NIGERIANO DI 28 ANNI SI E’ BUTTATO SOTTO UN TRENO E IN CITTA' MOLTI HANNO BRINDATO, SCRIVENDO SU FACEBOOK FRASI TIPO “MEGLIO COSÌ” O “FINALMENTE UNA BUONA NOTIZIA”

3. IN EMILIA GLI ESTREMISTI DI DESTRA GIOCANO AL “BANGLATOUR”: RAID PUNITIVI CONTRO MIGRANTI BENGALESI. A VERONA SONO NATE LE PANCHINE CON LE SBARRE TRASVERSALI, PER IMPEDIRE CHE BARBONI E MIGRANTI POSSANO USARLE DI NOTTE PER DORMIRE

4. NELL’ITALIA CHE ODIO C’E’ TANTA ROBA: GENTE IMPOVERITA DALLA CRISI, FASCISTELLI, LA BORGHESIA "PERBENE", TESTE VUOTE CHE SCAMBIANO LA PIETA' PER "POLITICALLY CORRECT"





1 - IL RISCHIO DELLA "ZONA GRIGIA"

Maurizio Molinari per “la Stampa”



C' è un' Italia dove si gioisce per la morte dei migranti, ci si augura l' espulsione di tutti i profughi, si considera il multiculturalismo una iattura al pari dell' Unione Europea. Si tratta di una minoranza di individui, ma sono portatori di una mole di intolleranza contro il prossimo talmente velenosa e aggressiva da costituire un campanello d' allarme per tutti. Tanto più che un simile odio contro gli stranieri serpeggia in più Paesi europei, dall' Ungheria alla Germania.


Si tratta della reazione più estrema all' emergenza dell' immigrazione extraeuropea e non può avere alcuna giustificazione né legittimazione. Abbiamo scelto di descriverla sul giornale di oggi perché è un seme dell' odio che indebolisce l'identità italiana ed europea rendendoci più vulnerabili ad ogni tipo di estremismo, interno ed esterno.

La lezione di Primo Levi è nell'allertare sui rischi della «zona grigia» ovvero la tendenza della maggioranza a voltarsi dall'altra parte quando il vicino di casa commette azioni orrende, diffonde l' odio per il prossimo con azioni, o parole, quotidiane non eclatanti.




Il nostro Niccolò Zancan ha percorso un sentiero di questa oscurità, descrivendone i volti, facendone emergere la sua apparente, agghiacciante, normalità. Ne esce una fotografia della banalità del Male che si cela dietro il rifiuto del prossimo solo perché straniero.

Chiudere gli occhi, ignorare o sottovalutare la presenza di una simile intolleranza sarebbe l'errore più grave anche perché viene da parte di singoli individui nati e cresciuti nel nostro Paese dove studiano, lavorano, hanno delle famiglie, degli amici.


La genesi di tale rifiuto del prossimo è in un'idea di Italia che appartiene all' archeologia della Storia: la convinzione che possiamo continuare ad essere un Paese con tutti gli abitanti bianchi, cresciuti in maniera simile, portatori di una cultura identica, estranea ad ogni tipo di diversità culturale, religiosa, etnica.

Viviamo invece in una nazione dove si può essere italiani per origine o per scelta, dove si prega in maniera diversa e si possono avere genitori nati in Continenti distanti.



Ciò è possibile perché i movimenti di popolazioni iniziati sin dalla fine del XX secolo hanno portato nelle nostre città quasi 5 milioni di stranieri con cui conviviamo sui posti di lavoro, nei luoghi di culto, sui campi sportivi, nelle scuole e strade. Le legittime differenze di opinione, dentro e fuori il Parlamento, su leggi e norme per regolare l'immigrazione non devono aprire spazi o creare alibi all'odio che si affaccia fra noi.



2 - QUESTO È UN VIAGGIO NELL'ITALIA CHE FA PAURA

Nicola Zancan per “la Stampa”



«È morto un negro. Siiiiiiii. Un merda in meno. Alti i bicchieri!».

Chi scrive una frase così su Facebook?


Chi c' è dietro? Che storia è questa? «Mi chiamo Cristian C. Ho 31 anni.

Non è un buon momento per me.


Ho dei problemi famigliari. Faccio l'operaio in un' industria meccanica, sono uno qualunque.

Voglio dire, non sono uno che si veste bene, come puoi vedere.

Ma non volevo fare casino. Sabato pomeriggio sono tornato a casa stanco e ho scritto la prima cagata che mi è venuta in mente».



È una frase razzista. «Non mi offendo. Dite pure quello che volete. Tante cose non vengono prese in considerazione, e allora ti va giù la catena».

Cosa significa?

«Vuole dire che delle persone di colore mi sono entrate in casa e mi hanno portato via tutto. Se ti entrano in casa, se spaccano, se invadono la tua vita, tu cosa rispondi? Cos' altro c' è capire?».



Sette giorni fa un ragazzo nigeriano di 28 anni si è buttato sotto un treno a Ferrara. Nel giro di pochi minuti, sono incominciati ad arrivare i primi commenti.

«Meglio così».

«Finalmente una buona notizia!».



«Posso unirmi ai festeggiamenti?».

«Speriamo non si sia danneggiato il treno». Cristian C.

ha scritto due volte.

«Ma la mia doveva essere soltanto una roba da ridere. Una cazzata. Hai presente le cose che devono essere prese con le pinzette? Non volevo suscitare un polverone del genere. Infatti, questa è la verità, ho detto al mio amico di cancellare tutto. L'argomento mi ha stressato».



Possiamo scrivere il suo nome? «Se volete fare denunce, andate pure avanti. Ma io preferirei di no. Poi mi toccherebbe spiegare ai miei parenti. E, come le ho detto, questo non è un buon momento in famiglia».


Lei e la politica? «Non mi interessa». Ha pensato a quel ragazzo?

«Non è bello suicidarsi.

Ma finché non ti succede niente nella vita, sei gentile. A me qualcosa è successo».



IL «BANGLATOUR»

Ferrara, Emilia. Terra di cultura e accoglienza.

Sempre qui, tre giorni fa, i poliziotti sono andati a bussare a casa di un ragazzo di 19 anni.

Con altri dodici estremisti di Forza Nuova, da Roma e Chieti, partecipava ai cosiddetti «banglatour».

Raid punitivi contro migranti bengalesi. Un gruppo accomunato dal «propugnare sia le tesi negazioniste dell' Olocausto, sia quelle della superiorità della razza bianca», c' è scritto nel decreto di perquisizione.



Questo viaggio è una specie di incubo reale.

Un viaggio nella rabbia e nell'insofferenza italiana.

Dove puoi imbatterti in una studentessa di 25 anni, laureata in Lettere antiche con 110 e lode, che ti dice: «Io sono fascista». Fascista? «Assolutamente sì, non ho problemi ad usare questa parola».


Ha lunghi capelli biondi e un maglione girocollo rosso. Si chiama Martina Poli.

Dei 15 militanti di Casapound a Verona, lei è la più giovane.



I DIRITTI UMANI

Davanti a un caffè macchiato, in un bar di fronte all' università, ti racconta la sua vita: «Mio padre è dottore di paese, mia madre casalinga. Io sono una secchiona. Studio tantissimo. Ho fatto la tesi sull' Eneide, forse il libro che preferisco in assoluto. Sogno di restare in ambito universitario, magari nella ricerca».



Il suo punto di vista sull'attualità è: «Stiamo implodendo.

Il modello di integrazione che vogliono propinarci è del tutto fallimentare.

I fatti di Colonia ne sono la prova.

La società multirazziale non può esistere.

I migranti sono pedine nelle mani delle cooperative che li sfruttano, nessuno si integra veramente.

Si creano solo dei ghetti.

L'Italia sta morendo.

Il diritto di base di un popolo sarebbe vivere in pace nella sua terra.

Io credo che questa migrazione sia una violazione dei diritti umani».



Ha mai parlato con un migrante? «Personalmente, no.


Sarà perché in biblioteca non li vedo, sono sempre dal kebabbaro con la birra in mano».

Cosa significa, per lei, definirsi fascista?


«Per me è un'idea di Stato. Quella che ha permesso all' Italia di essere una nazione.


Io non voglio che i bambini dei migranti abbiano la nostra cittadinanza.

La cittadinanza è una questione di diritti e di doveri.



Andate in giro, troverete solo odio.

E se io mi impegno in politica, è proprio per cercare di convogliare questo sentimento in qualcosa di costruttivo».




E quale sarebbe, il suo progetto politico?

«L'Italia deve chiudere le frontiere e tornare ad essere una nazione. Il governo deve prendersi cura degli italiani. I profughi che non lavorano, cioè quasi tutti, devono essere immediatamente espulsi».




PANCHINE ANTI-MIGRANTE



A Verona ci sono le panchine con le sbarre trasversali.


Qualcuno le chiama anti barboni, altri le definiscono anti migranti.

Le sbarre servono ad impedire a chiunque di sdraiarsi.

Quelle panchine sono finite anche nel presepe, quasi come un simbolo della città.


Verona è estremamente educata, piena di turisti che parlano lingue straniere.

A Verona è nato il movimento «Verona ai veronesi». Il pretesto è stata una manifestazione che si è tenuta a pochi chilometri da qui, nella zona collinare chiamata Costagrande.

Da cinque mesi, in cima a un cocuzzolo, nell' ex collegio di Don Mazzi, c' è un centro per richiedenti asilo politico.



È delimitato da reti, chiuso con un grande cancello elettrico. Cinquecento migranti dormono divisi in container da sei posti l' uno. Il paese più vicino è a 4 chilometri, giù da una strada di tornanti, si chiama Avesa. L' idea era quella di usare una sala della «Trattoria popolare» per allestire una scuola di italiano per i migranti. Non è stato possibile. Uno dei promotori delle proteste si chiama Franco Grava. Ha 65 anni, due figli e tre ex mogli.



«Quando ti innamori, ti viene la pelle d' oca - dice ridendo forte - ma poi passa». «La prima moglie l'ho conosciuta qui, la seconda a Johannesburg, la terza a Città del Messico. E alla fine, sai cosa ti dico? La prima è sacra. Solo con lei ho fatto dei figli. E io vivo per loro».



Da ragazzo era il cantante di un complesso che si faceva chiamare «i Brutos», il suo cavallo di battaglia era «Guarda che luna» di Fred Buscaglione. Franco Grava è un venditore di detergenti concentrati. Compra le materie prime, le fa assemblare. Cosa ci faceva in prima fila contro i migranti di Costagrande?

«In Italia c' è il caos. Questi ammazzano, stuprano.



C'è l' invasione.

Per trovare un bianco bisogna andare in Africa, fra poco. Oddio, io non ce l' ho con nessuno, ho viaggiato tanto.

Ma quando vai all' estero, devi avere tutto in regola, mentre queste persone qua non vogliono nemmeno farsi identificare». I richiedenti asilo politico, veramente, sono stati tutti identificati.





«Allora senti, ragazzo, ti faccio io una domanda. Se vengono delle persone a casa tua, tu le lasci entrare? Questi qui chiedono passaggi, tirano pugni sulle auto per farsi caricare su. Fanno quello che vogliono. Sporcano. Non parlano l' italiano». Ma è stato proprio lei, insieme ad altri residenti, ad opporsi alla scuola: «Certo, mica dovevano farla qui…».



Sui social network, in questi giorni, è stata molto commentata una notizia che riguarda la Danimarca.

Il governo danese ha deciso di sequestrare i beni dei profughi per fare fronte alle spese di gestione. Qualcuno si è indignato.

È una pratica che ricorda ciò che facevano i nazisti ai deportati. Ma da una casa di Milano, la signora Laura S. ha attaccato gli indignati sui social network: «Secondo voi, mantenere milioni di nullafacenti è onorevole?».



«MOLESTATA SUL BUS»

colonia manifestazioni dopo le molestie di capodanno 4
colonia manifestazioni dopo le molestie di capodanno 4

Vive in zona Parco Lambro. Ha 50 anni. Indossa jeans, scarpe da ginnastica Adidas e non si trucca da molto tempo. «Perché il trucco è una schiavitù», dice. Il suo profilo Twitter traccia queste coordinate: «Il politicamente corretto è cancro. No Ue. No euro. No ius sanguinis».



Ed eccola, in carne ed ossa: «Sono stufa di sentire frasi del genere: "Poverini, vengono dalla guerra". Sono stanca delle palle, dei condizionamenti verbali. Non guardo più la televisione». È una libera professionista, si occupa di assistenza clienti per una società che sviluppa software: «L' euro ha dimezzato il mio stipendio. La gente soffre e si ammazza. E intanto, cosa facciamo? Importiamo milioni di migranti che peseranno sulla nostra economia disastrata. Un esercito di maschi giovani disoccupati, molto ben messi fisicamente. Perché stiamo facendo una cosa del genere?».



Quali sono i suoi rapporti con i migranti? «Una cara persona della mia vita è stata ricoverata in ospedale quattro mesi. Andavo a trovarla ogni giorno ma, alle nove di sera, non potevo prendere il pullman per tornare a casa. Sono stata molestata. Senza gravi conseguenze, grazie a dio. Ma io non sono mica Monica Bellucci, non è che la gente si volti a guardarmi quando passo in Piazza del Duomo. Eppure, una volta giravo libera per questa città. Adesso non più». Se le dicono che lei è razzista? «Me ne frego. Mi fa orrore il politicamente corretto. È spossante, è falso».



Sono le sei di una sera italiana. Il vento ha pulito il cielo. E le cose, i contorni di tutte le cose, adesso si vedono nitidamente. La signora che non vuole «l' invasione dei nullafacenti» saluta: «Vado ad accudire tre gatti randagi - dice - vado dal mio uomo, la mia passione, la parte migliore di me. E poi cercherò di aiutare chi ha bisogno, animali o essere umani. Credo sia la cosa più importante da fare nella vita»



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E QUESTO E' SOLO L'INIZIO



Migranti, il Pentagono: 20 anni di crisi, per piegare l’Europa

Scritto il 08/9/15 • nella Categoria: segnalazioni

Siano maledetti per l’eternità i vertici politici e militari degli Stati Uniti d’America, a partire da Obama e dal Pentagono, con tutti i capi degli Stati-canaglia coinvolti in questo Risiko mondiale, giocato sulla pelle di milioni di innocenti a esclusivo vantaggio delle aristocrazie del denaro e della finanza. La crisi scatenata dalle guerre, dalla destabilizzazione degli Stati e dalla supremazia dell’economia finanziaria globale, come rivela “candidamente” il Pentagono, è stata programmata per durare un ventennio. Estratto dall’articolo di “Repubblica”, “Migranti, il Pentagono: una crisi che durerà almeno 20 anni”: «“Dobbiamo affrontare sia unilateralmente che con i nostri partner questa questione come un problema generazionale, e organizzarci e preparare le risorse ad un livello sostenibile per gestire (questa crisi dei migranti) per (i prossimi) 20 anni”. Lo ha dichiarato alla Abc il capo degli Stati maggiori riuniti degli Stati Uniti (il più alto ufficiale in grado), il generale Martin Dempsey,


NON CI VOLEVA MOLTO PER ARRIVARE A QUESTO. BASTAVA SOLO VERIFICARE NEGLI ARCHIVI STORICI DI DI 97 ANNI FA. AVEVANO GIA' PIANIFICATO TUTTO ANCHE ALLORA.

CONOSCEVANO I COMPORTAMENTI UMANI SOTTO STRESS.

LA STORIA SI RIPETE, MALGRADO GLI INSEGNAMENTI DI PRIMO LEVI.

Re: Integrazione, razzismo e razzismo inverso

Inviato: 18/01/2016, 22:47
da camillobenso
QUANDO I CONTI NON TORNANO




Stato sociale

Per continuare a pagare le pensioni degli europei servono molti più migranti
L'aspettativa di vita aumenta. Il tasso di fertilità cala. L'economia peggiora. Fattori che mettono a rischio il welfare nel Vecchio Continente. La soluzione? Far entrare 1,8 milioni di stranieri all'anno. Quasi il doppio rispetto ad oggi. Seguendo l'esempio degli Stati Uniti. Lo dice uno studio della banca svizzera Ubs
di Stefano Vergine
18 gennaio 2016



Vicenza, il sindaco incontra gli immigrati Volete più benessere? Allora aprite le porte ai migranti: fatene entrare il doppio rispetto ad oggi. La ricetta non è firmata da un'associazione umanitaria ma dalla Ubs, una delle più grandi banche al mondo. In uno studio appena pubblicato, dal titolo "The future of Europe" , l'istituto di credito svizzero ha analizzato la situazione attuale dell'Unione europea e ha immaginato che cosa succederà nei prossimi decenni. Una delle conclusioni più sorprendenti è, appunto, quella che riguarda l'immigrazione.

Secondo l'Onu, entro il 2050 la popolazione mondiale aumenterà di 2-3 miliardi di persone. Un balzo impressionante, se si pensa che oggi sul Pianeta siamo oltre 7 miliardi. La crescita, però, non riguarderà l'Unione europea. Dato che nel Vecchio Continente il tasso di fertilità continua a scendere, per i 28 Paesi della Ue è previsto al contrario un calo demografico, con il risultato che a metà secolo saremo meno degli attuali 500 milioni di individui.

UE, PRIMATO A RISCHIO


Themis Themistocleous e Ricardo Garcia, curatori del rapporto, immaginano tre conseguenze. La prima è che l'Ue, «già entro il prossimo decennio», non sarà più il principale mercato del mondo. Inoltre i due economisti prevedono una crescita economica fiacca e una debole inflazione. Fattori, questi ultimi, che avranno effetti negativi sui Paesi più indebitati, fra cui spicca l'Italia: se il Pil e il costo della vita non aumentano, infatti, per uno Stato ripagare i debiti diventa più difficile.

Ubs propone una soluzione. Anzi, due. Più produttività e più immigrazione. Per la prima opzione ci vogliono le riforme del mercato del lavoro, che richiedono tempo per essere varate e messe in atto. Per la seconda opzione è tutto più semplice: bisogna fare entrare più migranti in età da lavoro. L'esempio citato sono gli Stati Uniti. Il rapporto invita l'Ue a raddoppiare il numero di stranieri in arrivo, puntando a 1,8 milioni di ingressi all'anno per i prossimi 10 anni.

LE TASSE DEI MIGRANTI

La tesi secondo cui i migranti fanno bene all'economia europea si sta imponendo sempre di più nel dibattito pubblico. Lo ha scritto sul “Corriere della Sera” anche il docente della Bocconi Francesco Giavazzi, sostenendo che il reale motivo dell'apertura ai richiedenti asilo da parte della Germania non è umanitario. Fatte salve le differenze fra un migrante economico e un rifugiato, l'argomentazione di Giavazzi è molto simile a quella usata dalla Ubs per l'intera Unione europea.

Siccome la popolazione europea invecchia, sono sempre meno i cittadini che lavorano e versano le tasse rispetto a quelli in pensione. Andando avanti di questo passo, la situazione diventerà insostenibile, cioè non ci saranno più abbastanza soldi per pagare tutte le pensioni. Ecco perché Ubs dice che servono più migranti. Perché queste persone, tendenzialmente giovani, lavorerebbero, svolgendo peraltro molto spesso mansioni abbandonate dai cittadini europei, farebbero aumentare i consumi e verserebbero tasse. Pagando così la pensione agli anziani europei.

MODELLO GREEN CARD

Tutto ciò richiede un iniziale aumento della spesa pubblica, visto che l'accoglienza ai migranti costa, ma è un investimento che si ripaga ampiamente nel tempo, dicono sempre più esperti. Citando i dati della Commissione europea, Giavazzi ha spiegato che un rifugiato costa allo Stato tedesco circa 12mila euro il primo anno, cifra che si azzera nel giro di 5-10 anni, quando la persona entra nel mercato del lavoro ed esce dai programmi di assistenza.

Secondo Ubs, il modello migratorio che l'Europa dovrebbe adottare è quello americano. Negli Usa, ricorda la banca, circa un milione di persone ogni anno riceve lo status di residente permanente. È la cosiddetta green card, rilasciata anche a richiedenti asilo, che permette di muoversi liberamente nel Paese, di lavorare per una società come dipendente o di iniziare un'attività in proprio. «Questa politica migratoria aperta», si legge nel report, «rappresenta un vantaggio competitivo chiave per gli Usa rispetto all'Ue».

http://espresso.repubblica.it/affari/20 ... =HEF_RULLO