15 nov 2017 17:25
1. DAVID ROSSI PORTAVA VALIGIE DI CONTANTI DALLO IOR AL MONTEPASCHI: LE NUOVE, CLAMOROSE, RIVELAZIONI DELLE ‘IENE’ CHE PIÙ SCAVANO E PIÙ TROVANO SEGRETI (VIDEO)
2. L’EX CAPO DELLA COMUNICAZIONE MPS NEL 2012 VISITO' IL PADRE IN OSPEDALE TENENDO UNA VALIGETTA. IL FRATELLO: ‘CI DISSE CHE ERA DI GRAN VALORE’. VENIVA DALLA BANCA VATICANA
3. UN UOMO MISTERIOSO CONTATTÒ L’AVVOCATO DELLA FAMIGLIA ROSSI: ‘DOVEVO INCONTRARE DAVID IL GIORNO DELLA MORTE. L’HO VISTO STESO NEL VICOLO, MA SONO STATO ASSALITO DA…’
4. SI SPACCIAVA PER UN IMPRENDITORE DI MANTOVA. MA CONOSCEVA I SEGRETI DI ROSSI
Da
http://www.video.mediaset.it/video/iene ... 76414.html
RANIERI ROSSI, FRATELLO DI DAVID:
«Avevo notato David una volta sola che aveva una valigetta ed era in ospedale, era un episodio particolare. Andavamo a trovare il mio babbo ricoverato in ospedale.
C'erano dei documenti importanti? Ma io non saprei… documenti della banca? Segreti? Documenti illegali? Documenti strani, privati?»
L’AVVOCATO DELLA FAMIGLIA ROSSI LUCA GORACCI:
«Un misterioso testimone mi dice che loro, lui e David, tornavano da Roma con la borsa dove avevano determinati denari»
«L’uomo mi dice che loro andavano allo IOR e lì si incontravano con una persona […] consigliere d'amministrazione Monte dei Paschi di Siena e dello IOR»
Nella puntata de “Le Iene Show” trasmessa ieri, martedì 14 novembre, su Italia 1, Antonino Monteleone è tornato ad occuparsi dei punti oscuri sulla morte di David Rossi con un’intervista all’avvocato Luca Goracci, legale della famiglia Rossi.
Di seguito il link per visualizzare il servizio:
http://www.video.mediaset.it/video/iene ... 76414.html
David Rossi, capo della Comunicazione di Monte dei Paschi di Siena, la sera del 6 marzo 2013, è precipitato da una finestra della sede della banca a Rocca Salimbeni, nel capoluogo toscano. In quelle stesse settimane, MPS era al centro di una grande inchiesta basata sull’acquisizione di Antonveneta.
Nel luglio 2017, il gip ha disposto l’archiviazione del fascicolo d’indagine aperto con l’ipotesi di reato d’istigazione al suicidio, accogliendo la richiesta avanzata dalla procura senese e respingendo così l’opposizione avanzata – nel novembre 2015 – dai legali della famiglia Rossi, da sempre convinti che si sia trattato di omicidio. È la seconda archiviazione in questa vicenda: una prima indagine si era chiusa nel marzo 2014.
La moglie di David Rossi Antonella Tognazzi e la figlia della donna Carolina Orlandi, che non credono all’ipotesi del suicidio, sono da anni impegnate per far sì che si continui a indagare sulla morte dell’uomo. Anche Pierluigi Piccini, ex dirigente del Monte dei Paschi e sindaco di Siena dal 1990 al 2001, aveva affermato, tra le altre cose, “Non credo che David Rossi si sia suicidato”.
Dopo la messa in onda dei precedenti servizi sul caso, la Procura di Genova (competente a indagare per fatti che riguardano i magistrati senesi) ha avviato due nuove indagini: una per diffamazione e una per abuso d’ufficio.
Ai microfoni della Iena parla l’avvocato Luca Goracci che dichiara come, un anno e mezzo fa, si sarebbe fatto vivo un misterioso “testimone”. Quest’uomo avrebbe raccontato, tra le altre cose, che, la sera del 6 marzo 2013, sarebbe stato proprio nel vicolo dove è morto David Rossi.
Luca Goracci: Sono stato contattato telefonicamente da questa persona, poi è venuta allo studio e a parole mi dice che la sera del 6 aveva un appuntamento con David, che ha fatto tardi, e che risalendo su da via de Rossi, arrivato all'altezza del Vicolo di Monte Pio, si è girato e ha visto un corpo in terra. È entrato nel vicolo e si è avvicinato al corpo, e lì ha visto che si trattava di David Rossi che, mi dice, conosceva da qualche mese. E mentre era lì, sarebbe stato aggredito da alcune persone alle spalle: si è divincolato ed è riuscito a scappare con pugni e calci. C’era stato un colpo d’arma da fuoco che qualcuno di questi avrebbe sparato, mi dice che avevano il silenziatore nella pistola.
Questa persona ha detto che è scappata e che si è fatta viva con me soltanto in quel momento proprio perché aveva saputo che erano state riaperte le indagini. Perché lui, evidentemente, non aveva nessun interesse a chiamare le forze dell'ordine. Lui si qualificò come Antonio Muto, imprenditore di Mantova. Se lui si chiamasse davvero Antonio Muto, non lo so. Però quando io ho visto in una trasmissione in televisione un’intervista all’Antonio Muto imprenditore che aveva rapporti con Monte dei Paschi e via discorrendo, io lì mi sono reso conto che quell’ Antonio Muto che è venuto da me, non era quell’Antonio Muto che appariva nel servizio televisivo.
Iena: Lei ha provato a contattare il vero Antonio Muto?
Goracci: No assolutamente. Anche perché a quel punto non era la stessa persona, quindi per me era completamente inutile rintracciare il vero Antonio Muto.
Iena: Di queste cose, anche non formalmente, ne avete mai fatto cenno nei numerosi incontri con l'autorità giudiziaria?
Goracci: Di Muto, assolutamente no. Questo (ndr, l’uomo che si è presentato nello studio di Goracci) non mi dice il motivo per cui con David si doveva incontrare.
Iena: E le circostanze in base alle quali si conoscevano?
Goracci: Niente di particolare, che lo accompagnava a Roma in certe occasioni, una volta a settimana, una volta al mese…
Iena: Le posso chiedere se il racconto che quest’uomo le ha fatto, l’ha un po' inquietata o per lei è stata subito una falsità?
Goracci: Certo che inquieta, perché uno che dice che c'erano delle persone, una colluttazione e via discorrendo, certo che è inquietante.
Il finto Muto mi dice che David con una valigetta si fece accompagnare all'ospedale. Questa storia della valigetta, chiedetela a Ranieri (ndr, fratello di David Rossi).
Iena: Ma il finto Muto dice anche quale, secondo lui, era il contenuto della valigetta?
Goracci: Antonino, non ti rispondo su questo. Puoi chiudere per piacere? Te lo chiedo per favore perché, se no, davvero si va via ragazzi. Non ti rispondo più niente sulla valigetta.
L’uomo mi dice che loro, lui e Rossi, andavano allo IOR (ndr, Istituto delle opere di religione) e lì si incontravano con una persona che me la descrive come uno con i capelli tutti impomatati soprannominato Fonzie. Io vado su Google Immagini, digito il nome, glielo faccio vedere e lui mi fa “sì, è lui”, che era ***, non so se il nome vi è noto, consigliere d'amministrazione Monte dei Paschi di Siena e dello IOR.
Il sedicente Muto cosa mi dice: che loro tornavano da Roma con una borsa dove avevano determinati denari, che portavano direttamente in Rocca perché il sedicente Muto aveva i conti correnti aperti in Rocca Salimbeni, non in agenzia, proprio in direzione. Mi dice “tranne una volta che mi chiese di accompagnarlo all'ospedale”. A me, che Ranieri mi aveva già detto prima questa cosa, mi si accende la lampadina e chiedo al sedicente Muto: “Scusi, quand’era che l’ha portato all’ospedale?”. E lui mi dice: “Guardi, io mi ricordo che erano i primi giorni del mese di novembre del 2012”.
Iena: Quindi questo sedicente Muto comunque sapeva…?
Goracci: Te lo dico io che dice, dice che c'erano soldi.
L’inviato raggiunge, quindi, Ranieri Rossi, fratello di David.
Ranieri Rossi: Al tempo, avevo notato David una volta sola che aveva la valigetta ed era in ospedale perché era un episodio particolare. Andavamo a trovare il mio babbo ricoverato in ospedale e siamo dovuti rimanere lì perché lui si era aggravato e l'avevano portato in terapia intensiva. E quindi lui aveva questa valigetta con sé e nel pomeriggio ci disse “date un'occhiata a questa valigetta mentre io vado in bagno”.
Iena: Non ha mai fatto cenno al contenuto di quella valigetta?
Ranieri Rossi: David? A noi? C'erano dei documenti importanti? Ma io non saprei…documenti della banca? Segreti? Documenti illegali? Documenti strani, privati?
http://www.dagospia.com/rubrica-4/busin ... 160887.htm