BLITZ SULLA LEGGE ELETTORALE

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camillobenso
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Re: BLITZ SULLA LEGGE ELETTORALE

Messaggio da camillobenso »

Scherzi da prete - 3



Repubblica 07.11.12
E Pierluigi ora si sente sotto assedio “Pier ha fatto partire il treno del Monti-bis”
Il capo centrista: sarò determinante. Ipotesi soglia al 40% e premio al 10

di Francesco Bei

ROMA — Dopo la rottura di ieri un nuovo accordo è in vista tra centristi e Pd. Si tratta di far scendere al 40% la soglia oltre la quale scatta il premio di maggioranza, garantendo comunque un “premiolino” del 10 per cento al primo partito in caso la coalizione non vinca il “premione”.


Tradotto, l’alleanza fra il Pd (30%) e Sel (5%) non potrebbe governare da sola, non raggiungerebbe il premio e avrebbe comunque bisogno


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dell’apporto della “Lista per l’Italia” di Casini e
Fini per formare una maggioranza.

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Spalancando così le porte a un Monti-bis.
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Grazie al “premiolino” la coalizione dei progressisti potrebbe però consolarsi alla Camera con il 45% dei seggi (35%+10% regalati ope legis).
Se questo è il compromesso che si profila, per capire cosa è successo ieri a palazzo Madama — la prima vera frattura strategica fra Casini e Bersani — bisogna tuttavia fare un passo indietro. Illuminando il patto segreto che Massimo D’Alema e Pierluigi Bersani avrebbero proposto nei giorni scorsi in alcuni colloqui riservati con i principali leader politici. Un patto per garantire i numeri della maggioranza futura e gli assetti di vertice della Repubblica. Anche il capo dello Stato ne sarebbe stato informato, così come il premier. La sostanza dell’accordo, naufragato ieri, ruotava su due cardini: mantenere il premio di maggioranza così com’è congegnato nell’attuale legge elettorale e, in
cambio, assicurare il sostegno del Pd all’elezione di Mario Monti al Quirinale. Mentre la presidenza della Camera sarebbe andata a Pier Ferdinando Casini
e quella del Senato ad Anna Finocchiaro. «Al posto di un pastrocchio che ci farebbe perdere l’unica cosa positiva dell’attuale legge, ovvero la garanzia della governabilità, forse — è stata la sostanza del ragionamento fatto a Casini e agli altri dal leader Pd — tanto varrebbe tenere in piedi l’attuale impianto».

C’è questo dietro la baraonda di ieri in commissione affari costituzionali al Senato. Perché la possibilità di mantenere in vita il Porcellum — con l’autosufficienza della futura maggioranza Pd-Sel — ha allarmato non poco tutti gli altri protagonisti. Provocando una reazione immediata di rigetto. Senza contare che Mario Monti, che nel disegno del Pd dovrebbe traslocare al Quirinale per lasciare il posto a Bersani, non è affatto entusiasta della prospettiva.

«Non so se quello è il posto dove posso essere utile — aveva spiegato il premier nei giorni scorsi — non so se sono adatto».


Insomma, il corto circuito è stato totale e i sospetti reciproci hanno provocato l’isolamento in cui si è trovato ieri il Pd.

La rottura infatti è stata vera e inaspettata.


Dario Franceschini, che ha partecipato alla riunione mattutina con Bersani, Zanda e Violante per definire le ultime mosse, racconta così la doccia fredda: «Avevamo fatto sapere a Udc e Pdl che eravamo disposti a trattare su una soglia minima oltre la quale far scattare il premio di maggioranza, ma loro sono andati avanti lo stesso imponendo il 42,5%. Quella soglia è impossibile da raggiungere per chiunque, significa semplicemente che il premio non esiste e la legge è un proporzionale puro». Una legge fatta apposta per arrivare al Monti-bis. E dunque inaccettabile. «Pier ha fatto partire il treno del Montibis », si è sfogato il leader democratico.




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Nella maggioranza di Bersani ieri la freddezza verso il capo
dello Stato era palese. Proprio il capo dello Stato, al di là degli omaggi formali, è visto
come il principale regista dell’operazione per riportare Monti a palazzo Chigi d’intesa
con Casini e con la complicità di una parte del Pd.

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I veleni sono sul punto di tracimare, l’irritazione verso il Quirinale per il pressing sulla legge elettorale sta montando sempre più forte.


Come rivela un dirigente del Nazareno «sono mesi che i rapporti tra Napolitano e Bersani sono ridotti al minimo sindacale».


Così, quando la scorsa settimana il segretario del Pd, richiesto di un commento sull’ultima uscita del capo dello Stato, ha dettato un laconico «noi siamo sempre d’accordo con il presidente della Repubblica », a molti è sembrata nient’altro che la conferma del muro di incomprensione che si è alzato tra i due.
peanuts
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Re: BLITZ SULLA LEGGE ELETTORALE

Messaggio da peanuts »

Ben gli sta a bersani.
Se fossimo andati a votare subito non avremmo avuto monti (bleah) e una coalizione alla Vasto avrebbe pootuto vincere.
Ma è stato meglio distruggere l'articolo 18... per attirare i voti di centristi e destri delusi.
Bravo. Visto come ti hanno preso in giro i tuoi "alleati"?
"Ma anche i furbi commettono un errore quando danno per scontato che tutti gli altri siano stupidi. E invece non tutti sono stupidi, impiegano solo un po' più di tempo a capire, tutto qui".
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shiloh
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Re: BLITZ SULLA LEGGE ELETTORALE

Messaggio da shiloh »

peanuts ha scritto:Ben gli sta a bersani.
Se fossimo andati a votare subito non avremmo avuto monti (bleah) e una coalizione alla Vasto avrebbe pootuto vincere.
Ma è stato meglio distruggere l'articolo 18... per attirare i voti di centristi e destri delusi.
Bravo. Visto come ti hanno preso in giro i tuoi "alleati"?

aggiungi anche che a gennaio 2012 il M5s stava al 5% ...oggi sfiora il 20% e non si sa dove può arrivare tra 6 mesi...

quanto sopra sempre per la serie :

"le faine e le volpi hanno preso possesso del loft"...
Maucat
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Re: BLITZ SULLA LEGGE ELETTORALE

Messaggio da Maucat »

E meno male che da noi lo scontento va verso il M5S... in Grecia va verso le croci uncinate di Alba Dorata...

E' chiaro che il PD ora abbia poche carte da giocare, al 40% non vedo come possa arrivarci anche raccattando SEL e ciò che resta di IDV... se imbarca l'UDC scende sotto il 30% quindi dopo Monti il Monti-Bis poi il Monti Trilateral poi il Monti Bildenberg infine il Monti Council on Foreign Relations...

Comincio a temere quale sarà l'unico modo per fermarli...
lucfig
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Re: BLITZ SULLA LEGGE ELETTORALE

Messaggio da lucfig »

Ormai Berlusconi è all'interno di noi stessi

Il famoso Berlusconi che è in noi che aveva paura Giorgio Gaber.

Pensatoci bene: il concetto di leader, il concetto di "ghe pensi mi", l'idea che le discussioni, il confronto sono solo "tempo perso", un tempo questi concetti non mi appartenevano, credevo che solo dal confronto si poteva crescere, migliorare, per il semplice motivo che tendiamo a non "vedere" le cose a 360 gradi ma se ci va bene a 90.

Dopo Berlusconi, d'istinto mi viene di pensare che solo io ho la visione giusta della realtà e gli altri sbagliano.

Poi il discorso di vittoria di Obama mi ha aperto gli occhi o meglio mi ha fatto ricordare i miei antichi pensieri e che sono troppo piccolo per il mondo, ho bisogno di confrontarmi. Io penso perché gli altri la pensano diversamente da me.

Riportando questa visone nella legge elettorale mi accorgo che un Governo debba tener conto della diversità degli animi degli italiani, che in passato ha fatto questo compromesso, ha portato l'Italia un Boom economico e sociale, ha alzato da Nazione alla fame a 5° Potenza Mondiale.

Solo con un compromesso si può evolvere e risolvere questa crisi che più che economica è sociale e politica.

Per superare la crisi dobbiamo essere uniti e per essere uniti bisogna confrontarsi.

Badate bene, parlo di confronto non di scontro, di lotta senza ascoltare l'altro. Parlo di rispetto. Ma soprattutto parlo di logica e motivazioni, non di prese di posizioni di lobby e caste.
Perché oggi la dialettica politica è solo questa: lobby e caste.


Grillo mi aveva fatto sperare qualcosa in più. Con i MeetUp, noi cittadini facevamo confronto e da questo confronto nascevano idee, proposte.

Ma l'ultimo "Comunicato Politico" e la videnda di Federica Scalsi ha smascherato una realtà amara: ancora nuove lobby e nuove caste. Ancora un leader. Ancora il mutismo mentale.

Sull'orizzonte ottico non c'è nulla.

Ma se ci fosse almeno una possibilità di dialogo, di confronto, forse sarebbe un bel segnale.
_____________________
«Non si discute per aver ragione, ma per capire» (Peanuts)
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camillobenso
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Re: BLITZ SULLA LEGGE ELETTORALE

Messaggio da camillobenso »

il Fatto 8.11.12

Legge elettorale, democratici in trappola
L’accordo proposto dal Pdl è di ridurre la soglia per il premio d maggioranza e una “consolazione” del 5% al primo partito
di Caterina Perniconi

I senatori ci sono andati lo stesso in Commissione Affari costituzionali ieri sera alle 20.30. Non sapevano che nel frattempo alla Camera fossero ripresi i contatti tra Denis Verdini e Maurizio Migliavacca sulla legge elettorale. “Poi è spuntato il presidente Vizzini – raccontano – e ci ha mandati tutti a cena perché tanto il nostro lavoro lì non serviva”.
LA TRAPPOLA per il Partito democratico è stata organizzata fuori dai Palazzi. Dopo il blitz di martedì al Senato, quando è stato approvato l’emendamento proposto da Francesco Rutelli che istituisce una soglia del 42,5% per conquistare il premio di maggioranza alla coalizione (irraggiungibile per chiunque), ora l’asse Pdl-Lega-Udc ha offerto ai democratici l’opportunità di riflettere un’altra settimana su un nuovo compromesso. La proposta è quella di ridurre la soglia per il premio al 40% (sempre troppo elevata per gli alleati Pd e Sel) e concedere un “premietto” di consolazione al primo partito del 5%. Trasformando la proposta del professor Roberto D’Alimonte, premio al primo partito del 10%, in un contentino. “Quello che si sta delineando sulla legge elettorale è un pastrocchio proporzionalista” spiega il costituzionalista “peggiore del Porcellum che finirà per rendere il Paese ingovernabile”. Anche D’Alimonte è convinto: “Il comportamento di alcune forze politiche mi sembra provocatorio per impedire il successo del centrosinistra mentre così il sistema si trasformerà in un proporzionale puro”. Tutti i partiti, infatti, correranno per sé e per vincere il premio. Almeno quello di consolazione. L’Udc si sta riorganizzando e ieri ha proposto ai suoi deputati una rosa di simboli tra i quali scegliere il nuovo emblema del partito. Poi ha tirato un stoccata al Pd: “Se qualcuno vuole che Vendola e Bersani governino con il 55 per cento avendo il 30 per cento dei voti, alzi la mano. Io non lo voglio”. Questo è ciò che succede cambiando la legge elettorale a sei mesi dalla elezioni e con i sondaggi in mano: ognuno cerca di assecondare i propri interessi e non quelli dei cittadini, un milione dei quali l’anno scorso firmò un referendum per cancellare il Porcellum.
“NON VOGLIAMO governare da soli con il 30 per cento ma serve una legge elettorale che garantisca la governabilità – ha risposto Enrico Letta – la follia è pensare di tornare a un proporzionale puro”. E sebbene la riforma sia nascosta sotto la dicitura “anti-Grillo”, Bersani cerca di tenere il punto: “Nessuno può pensare che dalla palude possa venire fuori un Monti bis”. Perché toccherebbe proprio a lui, che ieri ha minacciato di modificare la legge per decreto se ce ne fosse bisogno, governare un sostanziale pareggio. “Vorrei una legge elettorale in cui dopo un’ora chi perde si congratula con chi vince – ha detto Matteo Renzi, stregato dall’America e da Barack Obama – non certo il Porcellum. Ma la modifica proposta è quasi peggio! ”. Per una volta d’accordo anche con l’altro sfidante delle primarie, Nichi Vendola, secondo il quale “sta prevalendo l’idea che il nuovo sistema di voto bisogna farlo in sartoria” mentre “ le regole del gioco andrebbero riscritte guardando con particolare attenzione alla crisi della democrazia e delle forme di partecipazione”.
LA VARIABILE sulla strada dell’intesa resta il Pdl. Perché un accordo con il Partito democratico e l’Udc costringerebbe a uno strappo con la Lega. Non a caso il senatore Roberto Calderoli oggi ha attaccato i “tavoli e tavolini che hanno fatto ritardare di sei mesi sulla riforma”. Non solo. Anche altri partiti più piccoli come l’Mpa o Coesione Nazionale sono contrari al “premietto” perché, di fatto, toglierebbe loro voti. E se l’asse della vecchia maggioranza può bastare a portare la legge fuori dal Senato, non è detto che alla Camera il percorso sia meno accidentato. Intanto un’altra settimana è persa e la sopravvivenza del Porcellum appare ancora garantita.
shiloh
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Iscritto il: 21/02/2012, 17:56

Re: BLITZ SULLA LEGGE ELETTORALE

Messaggio da shiloh »

camillobenso ha scritto:il Fatto 8.11.12

Legge elettorale, democratici in trappola
L’accordo proposto dal Pdl è di ridurre la soglia per il premio d maggioranza e una “consolazione” del 5% al primo partito
di Caterina Perniconi

ripeto.
a questo punto il PD deve togliere la fiducia al governo.
prima che questa porcata diventi legge.
soloo42000
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Iscritto il: 15/05/2012, 9:38

Re: BLITZ SULLA LEGGE ELETTORALE

Messaggio da soloo42000 »

>>a questo punto il PD deve togliere la fiducia al governo

Non hanno le palle.

Se sfiduciano Monti non solo bloccano le N leggi porcata (stabilita`, diffamazione, elettorale).
Ma dimostrano anche di che pasta sono fatti ai "futuri alleati".

Invece stanno dimostrando la "pasta" tollerando umiliazioni e danni a non finire.

L'unica spiegazione e` la mancanza di palle.
O forse il timore di un agguato in Parlamento dove si riconsolida la vecchia maggioranza PdL, Lega, UdC
(ma non credo proprio che la Lega sarebbe disponibile).
O l'interesse a "farsi incastrare" riducendosi dopo le elezioni a ruota di scorta dei bananas casiniani.

Incredibile.
E meno male che avevano a modello la Resistenza, il Che, le lotte sindacali.
Aveva piu` coraggio Don Abbondio.

Saluti.


soloo42000
shiloh
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Iscritto il: 21/02/2012, 17:56

Re: BLITZ SULLA LEGGE ELETTORALE

Messaggio da shiloh »

soloo42000 ha scritto:>>a questo punto il PD deve togliere la fiducia al governo

Non hanno le palle.

Saluti.


soloo42000

lo so...

p.s.

bello e calzante l'esempio di Don Abbondio.
iospero
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Iscritto il: 24/02/2012, 18:16

Re: BLITZ SULLA LEGGE ELETTORALE

Messaggio da iospero »

1) Monti , se non erro ha ripetuto che non è disponibile, gli altri tecnici lasciamoli stare.

La legge elettorale dovrebbe essere fatta per dare la possibilità di governare a chi vince, si faccia come in Francia (anche se là c'è il Presidente), doppio turno tra le prime due coalizioni e chi vince governa
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