Lo zione finge di non capire che "aprire" al centro avendo la maggioranza buona a Camera E SENATO e` una cosa.
Averla a mala pena alla Camera, non averla al Senato se non con Monti, magari dovendosi appoggiare a qualche
profugo berlusconiano e` un'altra cosa.
Lo zione non finge assolutamente niente.
Lo zione sa molto bene che la scelta di associare il Sel di Vendola ha lo scopo preciso di far credere a quel 60 % che ha votato Bersani alle primarie e che prevalentemente non appartiene alla destra liberale di Renzi, che ha un percorso storico – politico Pci > Pds > Ds > Pd, che non si è ancora reso conto della mutazione genetica dei rappresentanti politici della ex sinistra,…di essere ancora di sinistra.
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Se quel 50 / 60 % di ex Ds dovesse accorgersene che non sono più di sinistra ma democristianoni, per i dirigenti del Piddì sarebbe il disastro, …la fine.
Quindi Vendola ha la funzione precisa di paravento di sinistra. Una spruzzatina di sinistra sulla nuova Balena bianca.
Tra 15/20 giorni, vedremo come Vendola reggerà all’urto della prova del fuoco.
Dal punto di vista tecnico della governabilità, allo stato dell’arte, quanto sostiene Macaluso non fa assolutamente una grinza.
E’ una scelta obbligata indipendentemente dai risultati del Senato.
Sempre dal punto di vista tecnico della governabilità ci sono generalmente due scelte da fare:
- Ti metti a far politica e diventi credibile e cresci, …..oppure,
- Associ partiti in modo di avere i consensi sufficienti per governare.
I democristiani del Pd, non hanno fatto in precedenza nessuna scelta delle due per raggiungere l’autosufficienza.
Fare politica, neanche a parlarne. E’ l’imposizione dalemiana fin dal 1998, quando Kossiga gli ha portato su di un piatto d’argento l’Udeur di Mastella.
Giunto al massimo livello del potere, il duca conte Dalemoni, si è convinto che non era necessario sbattersi più di tanto per arrivare nella stanza dei bottoni e dei bottini. Basta sommare i partiti.
Tanto è vero che nel febbraio del 2010, in occasione delle regionali, propone un laboratorio Pd-U Dc, in Puglia con Casini.
Casini era uscito da 3 anni da una collaborazione fattiva con la destra del cavalier banana che durava da 1994.
E’ stato uno dei supporter che ha contribuito non poco al successo della vecchia mummia cinese strabollita.
Pierfurby, starebbe ancora oggi a destra con Berlusconi, se la malattia ducesca del cavaliere non avesse avuto il sopravvento.
In tutta la sua carriera privata, SB è sempre stato un duce che si è circondato solo di yesman. Chi lo contraddiceva veniva invitato a raggiungere la porta dell’azienda.
Ad un certo punto B. non ce la fatta più con i due “ectoplasmi” (ve la ricordate la definizione del vecchio banana del novembre 2007), Casini e Fini che non si volevano piegare al livello dei James Bondi e degli Alfano.
Casini è quindi in sostanza un uomo di destra, punto di riferimento principale del Vaticano SpA, ma anche dei poteri forti,…..oltre che di suo suocero.
Il duca conte Dalemoni, e di conseguenza tutto il carrozzone Piddì, non ha avuto nessun problema a promuovere un’alleanza con la destra liberista di Casini fin dal febbraio 2010.
Dal punto di vista numerico non è che Casini risolvesse granché. Perché l’U Dc è arrivata al massimo al 6,5 %.
Quello che al duca conte interessava era l’aggancio (e quindi l’avallo) dei poteri forti di cui Pierfurby era rappresentante su piazza.
Noto che spesso molti si perdono dietro le tifoserie o le antipatie personali.
Questo lo possono fare solo gli elettori che si immaginano la politica a loro dimensione ed anche idealità.
Non funziona così.
La politica a livello di politicanti si muove sul piano degli interessi e delle convenienze.
Parliamoci chiaro.
Al duca conte Dalemoni, che interesse può portare un Diliberto o Ferrero qualsiasi, o anche un Ingroia, oltre ai loro bassi numerini.
Sono solo d’impiccio.
Mentre un Casini, anche se si trovava al 6,5 %, rappresentava e rappresenta un collegamento stretto con i poteri forti per poter governare.
Cosa ha sparigliato i giochi del “”Piano Caporetto””.
La discesa in campo politico di Mari.o Monti.
Era così difficile da capire????
Manco per niente.
Casini è un’autentica schiappa. Politicamente non vale nulla. E i poteri forti in questa fase difficilissima avevano bisogno di un personaggio per lo meno rappresentativo.
I loro nonni nel 1919 scelsero per l’occasione Benito Mussolini. Nel 1994 hanno scelto il Mussoloni di Hardcore fino a quanto gli è servito. Con la crisi non serviva più, anche perché dedicandosi solo ai suoi problemi privati trascurava quelli dei poteri forti.
Oggi si devono accontentare di un Mari.o Monti qualsiasi, anche perché di Mussolini in giro non se ne vedono e poi, la crisi e la gabbia Ue, non lo consentono.
Monti era il minimo che potessero scegliere in questo momento.
Non mi venite a raccontare che l’Armèe Brancaleon non l’avesse capito quando Napolitano sceglie Monti.
Vuol dire che invece di fare politica sarebbe preferibile che aprissero un centro per smacchiare i giaguari, perché la politica non è il loro mestiere.
L’Armée Brancaleon ha fatto i conti con un trend positivo dei consensi dal febbraio 2011. Bastava, secondo loro, i grandi strategoni del Nazareno, fare la semplice ammuina per i soliti merli con le primarie per accrescere i consensi, pensando in quel modo di avere già la vittoria in tasca.
Casini come interlocutore gli stava anche bene perché pensavano di associarlo in posizione di minoranza.
Il duca conte Dalemoni aveva già fatto un’operazione simile col sor Cicoria.
Essendo in grave difficoltà di consensi, Dalemoni ha proposto la fusione con la Margherita e si è ciucciato come niente Rutelli, il capo margheritino che ora è addirittura sparito.
Si è giuggiato bure il giuggiolone di Nusgo, il bolitigo della Magna Grecia segondo il gombagno Agnello, che alla proposta del duca conte aveva risposdo: Brovviamo, meddiamoci insieme e boi veddiamo ghe suggede.
Suggede che anche il giuggiolone se ne è ito, lasciandogli però l’eredità della margheritina.
Adesso gli strateghi del Nazareno non hanno solo di fronte Monti, ma anche tutto il centro strategico dei poteri forti.
Il niet prima di Casini e poi di Monti su Vendola è il niet dei poteri forti.