Sentita on the road solo 2 ore fa. Il soggetto, uomo, indigeno, anni 64, pensionato:
<<
Devo ringraziare mia moglie perché si è sacrificata a suo tempo per curare le figlie (3).........Dovrei dirglielo che la ringrazio, ma non ce la faccio......>>
R. - "Prima o poi dovrai dirglielo,.....non puoi sprecare questo tipo di comunicazione....."
<<
Non ce la faccio,...io non sono in grado di fare una carezza,.....le mie figlie si sono lamentate ai tempi........- Papà tu non ci abbraccia mai.......>>
<<
Io da piccolo ho preso solo botte dai miei,......soprattutto mia madre......>>
Che le vicende dell'infanzia segnassero la vita degli uomini ne sono convinto da sempre,....ma non immaginavo che in certi casi fossero così granitiche anche oltre i sessant'anni, quando la gran parte del viaggio della vita è stato fatto.
Spesso molte incomprensioni vanno ricercate nel vissuto della prima infanzia.
Questo per riallacciarmi alla notizia diffusa nei tg della sera ieri del fotografo italiano caduto in Ucraina.
Perdere la vita a 30 anni è sempre un fatto assurdo. Sarà dolorosa per la sua compagna, per i genitori che in questi casi non tollerano la dipartita dei figli primi della loro, ma soprattutto la pagherà la figlia minorenne.
*
UCRAINA
Andy, quel giovane un po' timido morto per raccontare la guerra
Il giovane, 30 anni, lascia la compagna e una bimba: «Cerchiamo documenti e ogni cosa può essere un documento, una foto, un bossolo, un sasso»
di Giuseppe Sarcina, inviato a Slovyansk
Lo scatto è tutto. E’ il mestiere, o probabilmente la missione, di un fotoreporter. Lo scatto era tutto per Andrea Rocchelli, Andy, 30 anni, di Pianello, vicino a Piacenza. Un giovane «provinciale», come forse avrebbe detto Giorgio Bocca, curioso e appassionato del mondo. «Cerchiamo documenti e ogni cosa può essere un documento, una foto, un bossolo, un sasso», raccontava Andy nel video visibile su Corriere.it. Un po’ impacciato, quasi timido. Si capisce che si trovava più a suo agio dietro e non davanti a una telecamera, un obbiettivo.
http://video.corriere.it/andy-rocchelli ... 5de4ddd12f
Documentare, testimoniare. Il verbo antico del lavoro «adattato ai tempi»: anche queste sono sue parole. Andrea Rocchelli è l’esempio di una nuova generazione di free lance, parola che quasi sempre maschera la mancanza di un lavoro stabile perché i giornali, le televisioni non hanno più le risorse per assumere i giovani talenti.
Ma loro si «adattano» e battono con energia, entusiasmo, passione i posti più infidi, complicati. Viaggiano sui treni, in seconda o terza classe, perché non hanno i soldi per l’aereo. Affittano un appartamento in gruppo, come se fossero ancora studenti, perché non c’è nessuno che copra per loro le spese di un albergo.
E’ questa la storia, il modo di essere giornalista di Andy. Era arrivato due settimane fa a Kiev, salendo su un vagone per Donetsk. Lì, durante le 12 ore di viaggio, aveva conosciuto Andrey Mironov, un russo sulla sessantina, dall’aria assolutamente interessante per Andy. Avevano parlato a lungo i due Andrea. L’uomo maturo raccontava delle sue esperienze di attivista russo, di giornalista, della Cecenia. Il fotoreporter italiano del suo percorso intraprendente. Dei suoi studi al Politecnico di Milano, facoltà di Visual Design; del suo primo lavoro per l’agenzia Grazia Neri e poi come assistente nello studio di Alex Maioli. Infine il grande salto: il collettivo Cesura fondato a Pianello con altri quattro colleghi. Si saranno scambiati le immagini, i ricordi, forse il giovane italiano avrà raccontato anche della sua compagna, della sua bimba appena nata. Andy ha scattato foto nel Daghestan, in Afghanistan, in Tunisia e in Libia nel corso di quell’incredibile 2011, l’anno delle rivolte arabe. Ma si era occupato anche di cose italiane, lavorando sul fenomeno delle veline televisive o sulla Lega Nord.
Sabato pomeriggio, insieme con l’ormai inseparabile amico russo e con un collega francese William Roguelon, Andy è salito in macchina per raggiungere la torre della televisione poco lontano da Sloviansk. Sono stati colpiti, pare, dal fuoco di un mortaio. William è riuscito a salvarsi. Andy e Andrey sono morti insieme. Documentare, testimoniare.
25 maggio 2014 | 13:22
© RIPRODUZIONE RISERVATA
http://www.corriere.it/esteri/14_maggio ... d12f.shtml