Re: La Terza Guerra Mondiale
Inviato: 21/08/2014, 22:50
Ho spostato questo tema iniziato in altro 3D con pancho perché più inerente al thread.
RIFARE IL MONDO, COME DICE PANCHO, OPPURE IL MONDO HA RIFATTO NOI?
E che dovremo fare?
Rifare il mondo o aspettare sempre quel Godot che non arriva mai?
pancho
PRIMA PARTE
Tavistock
Il Tavistock Institute of Human Relations
Diversi autori espongono i panni sporchi del Tavistock Institute, ma la maggior parte di loro attinge da un’opera fondamentale per l’argomento, una delle 15 scritte dal Dr. John Coleman, che titola con il nome dello stesso istituto. Io faccio riferimento solo a quella, perché è l’indagine più sobria e approfondita.
Wellington House, Rothschild e Rockefeller
Diciamo subito che le attività dell’istituto iniziano a Londra, nel 1913, presso la Wellington House. Il tale Sir Edward Grey, ministro degli Esteri britannico dell’epoca, nomina come direttore Lord Northcliffe (il magnate della stampa più influente in Gran Bretagna).
La posizione di Lord Northcliffe è avallata da Lord Rothmere in nome della Corona britannica, e il suo lavoro è affiancato da quello di Lord Rothmere. Il personale operativo della Wellington House comprende: Arnold Toynbee (futuro direttore degli studi presso il Royal Institute of International Affairs) e gli americani Walter Lippmann ed Edward Bernays (nipote di Signund Freud).
Le finanze per la formazione dell’istituto provengono dalla corona britannica, inizialmente, e poi dalla famiglia Rothschild (con la quale è imparentato Lord Northcliffe per via di qualche matrimonio fra cugini o nipotini) e dai Rockefeller.
Cambierà nome in Tavistock institute nel 1921, dopo che sono assicurate rispettivamente il consolidamento del raggiro della banca centrale statunitense (Federal Reserve Bank) negli Stati Uniti d’America e le vittorie programmate delle nazioni vincitrici la prima guerra mondiale.
L’organizzazione viene spesso definita segreta, o segretissima, perché, come al solito, i giornalisti non ne parlano; questo non equivale a dire che qualcuno abbia cercato di celarne l’esistenza.
Cosa deve fare?
Deve raccontare frottole per convincere la popolazione inglese, e poi quella statunitense, ad andare in guerra contro la Germania. Non stiamo qui a spendere tempo sulle ragioni della guerra, ci porterebbe fuori tema; diciamo che, per qualche motivo, alcuni signori inglesi decidono di farla e, come abbiamo visto con Fromm, Hermann Göring e Pound, le popolazioni non hanno proprio nessuna voglia di andare incontro ai disagi della guerra.
Bisogna quindi convincerle, per i motivi che vedremo più sotto, a proposito della macchina di distruzione della guerra, che deve coinvolgere tutti gli elementi della società. Questa è la missione esplicita e formale che viene data ai ricercatori della Wellington House.
Scegliere fra due gabbie
Bernays nasce a Vienna il 22 novembre 1891. Suo zio Sigmund Freud, per luogo comune è detto da tutti il “padre della psicoanalisi” e Bernays e detto il “padre delle pubbliche relazioni”; ma, secondo Coleman, il vero padre delle cosiddette “pubbliche relazioni” è Willy Munzenberg.
Con la “fabbricazione del consenso”, Bernays individua con successo due fasi nel lavoro di lavaggio dei cervelli;
la prima fase consiste nel convincere i capi-gruppi di una certa ideologia (opinion making);
la seconda fase consiste nel far niente, nell’osservare come la naturale stupidità umana faccia il resto del lavoro per conto suo, propagando idee improprie che sono considerate da ciascuno le “sue opinioni” personali.
Le masse vengono irregimentate senza essere consapevoli di essere irregimentate.
Gli schiavi vengono comandati ed asserviti alla volontà dei fabbricatori di consenso, ma ognuno è convinto di fare ciò che giudica giusto e appropriato, secondo la propria coscienza, perché chi fabbrica il consenso fabbrica anche il dissenso.
La coscienza di ciascuno si forma sulla base di ciò che viene insegnato e indottrinato dal sistema; i fanciulli vengono catechizzati ma, una volta adulti, sono convinti che le opinioni dinamiche sulla quale basano le loro azioni e decisioni siano idee loro proprie.
La coscienza acquisita viene percepita come coscienza individuale “propria”.
Wilson, Roosevelt, Clinton, Bush padre e figlio, sono condizionati a coinvolgere gli Stati Uniti in tutte le guerre più disastrose del mondo, con metodi simili a quelli di Bernays, e gli interessi personali delle loro famiglie nella guerra, sono soltanto un ottimo incentivo per la loro docile collaborazione ai veri padroni del petrolio e della moneta.
RIFARE IL MONDO, COME DICE PANCHO, OPPURE IL MONDO HA RIFATTO NOI?
E che dovremo fare?
Rifare il mondo o aspettare sempre quel Godot che non arriva mai?
pancho
PRIMA PARTE
Tavistock
Il Tavistock Institute of Human Relations
Diversi autori espongono i panni sporchi del Tavistock Institute, ma la maggior parte di loro attinge da un’opera fondamentale per l’argomento, una delle 15 scritte dal Dr. John Coleman, che titola con il nome dello stesso istituto. Io faccio riferimento solo a quella, perché è l’indagine più sobria e approfondita.
Wellington House, Rothschild e Rockefeller
Diciamo subito che le attività dell’istituto iniziano a Londra, nel 1913, presso la Wellington House. Il tale Sir Edward Grey, ministro degli Esteri britannico dell’epoca, nomina come direttore Lord Northcliffe (il magnate della stampa più influente in Gran Bretagna).
La posizione di Lord Northcliffe è avallata da Lord Rothmere in nome della Corona britannica, e il suo lavoro è affiancato da quello di Lord Rothmere. Il personale operativo della Wellington House comprende: Arnold Toynbee (futuro direttore degli studi presso il Royal Institute of International Affairs) e gli americani Walter Lippmann ed Edward Bernays (nipote di Signund Freud).
Le finanze per la formazione dell’istituto provengono dalla corona britannica, inizialmente, e poi dalla famiglia Rothschild (con la quale è imparentato Lord Northcliffe per via di qualche matrimonio fra cugini o nipotini) e dai Rockefeller.
Cambierà nome in Tavistock institute nel 1921, dopo che sono assicurate rispettivamente il consolidamento del raggiro della banca centrale statunitense (Federal Reserve Bank) negli Stati Uniti d’America e le vittorie programmate delle nazioni vincitrici la prima guerra mondiale.
L’organizzazione viene spesso definita segreta, o segretissima, perché, come al solito, i giornalisti non ne parlano; questo non equivale a dire che qualcuno abbia cercato di celarne l’esistenza.
Cosa deve fare?
Deve raccontare frottole per convincere la popolazione inglese, e poi quella statunitense, ad andare in guerra contro la Germania. Non stiamo qui a spendere tempo sulle ragioni della guerra, ci porterebbe fuori tema; diciamo che, per qualche motivo, alcuni signori inglesi decidono di farla e, come abbiamo visto con Fromm, Hermann Göring e Pound, le popolazioni non hanno proprio nessuna voglia di andare incontro ai disagi della guerra.
Bisogna quindi convincerle, per i motivi che vedremo più sotto, a proposito della macchina di distruzione della guerra, che deve coinvolgere tutti gli elementi della società. Questa è la missione esplicita e formale che viene data ai ricercatori della Wellington House.
Scegliere fra due gabbie
Bernays nasce a Vienna il 22 novembre 1891. Suo zio Sigmund Freud, per luogo comune è detto da tutti il “padre della psicoanalisi” e Bernays e detto il “padre delle pubbliche relazioni”; ma, secondo Coleman, il vero padre delle cosiddette “pubbliche relazioni” è Willy Munzenberg.
Con la “fabbricazione del consenso”, Bernays individua con successo due fasi nel lavoro di lavaggio dei cervelli;
la prima fase consiste nel convincere i capi-gruppi di una certa ideologia (opinion making);
la seconda fase consiste nel far niente, nell’osservare come la naturale stupidità umana faccia il resto del lavoro per conto suo, propagando idee improprie che sono considerate da ciascuno le “sue opinioni” personali.
Le masse vengono irregimentate senza essere consapevoli di essere irregimentate.
Gli schiavi vengono comandati ed asserviti alla volontà dei fabbricatori di consenso, ma ognuno è convinto di fare ciò che giudica giusto e appropriato, secondo la propria coscienza, perché chi fabbrica il consenso fabbrica anche il dissenso.
La coscienza di ciascuno si forma sulla base di ciò che viene insegnato e indottrinato dal sistema; i fanciulli vengono catechizzati ma, una volta adulti, sono convinti che le opinioni dinamiche sulla quale basano le loro azioni e decisioni siano idee loro proprie.
La coscienza acquisita viene percepita come coscienza individuale “propria”.
Wilson, Roosevelt, Clinton, Bush padre e figlio, sono condizionati a coinvolgere gli Stati Uniti in tutte le guerre più disastrose del mondo, con metodi simili a quelli di Bernays, e gli interessi personali delle loro famiglie nella guerra, sono soltanto un ottimo incentivo per la loro docile collaborazione ai veri padroni del petrolio e della moneta.