Immigrazione-La piaga del nuovo millennio.Quale soluzione?
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Re: Immigrazione-La piaga del nuovo millennio.Quale soluzion
LA GUERRA E’ INIZIATA
Poteva mancare il buon Roberto?
Maroncino si è infilato l'elmetto in tutta fretta e va alla guerra.
Immigrati, Maroni: "Condivido parole di Bagnasco". E attacca il governo: "Incapace"
Il duro monito di Bagnasco sui migranti ("situazione vergognosa, dov'è l'Onu?") riceve il plauso dei governatori di Lombardia e Veneto, Maroni e Zaia
Raffaello Binelli - Lun, 17/08/2015 - 22:10
Dopo il durissimo scontro tra Matteo Salvini e i vescovi (in particolare il segretario della Cei, Nunzio Galantino), Roberto Maroni cerca di placare i toni: "Condivido le parole pronunciate dal cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, che denuncia (come faccio io da tempo) l'incapacità dell'Onu e della comunità internazionale di affrontare con decisione la questione immigrazione".
Questo è il messaggio che il presidente della Regione Lombardia scrive sul proprio profilo Facebook.
"Mi chiedo - ha aggiunto Maroni - se questi organismi internazionali, come l'Onu in modo particolare, che raccoglie il potere politico ma sicuramente anche il potere finanziario, hanno mai affrontato in modo serio e deciso questa tragedia umana. E' una vergogna per tutta la coscienza del mondo, ma può essere e deve essere anche una sfida da affrontare con serietà". Poi il governatore lombardo va all'attacco contro Palazzo Chigi: "Sull'immigrazione - scrive su Twitter - un governo incapace non sa fare altro che imporre con la forza invio di clandestini nelle Regioni di centrodestra. E guerra sia".
Anche Zaia è d'accordo con Bagnasco
"Condivido ogni sillaba pronunciata oggi dal cardinale Bagnasco", dichiara il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia. "Ha ragione Bagnasco quando dice che l'Onu è assente rispetto al drammatico quadro libico e ai fenomeni migratori che continuano a generare tragedie nel Mediterraneo; ha ragione il Cardinale a denunciare l'assurdità, l'infingardaggine e la cinica ipocrisia di tanti Paesi membri dell'Onu e di una Ue incapace di affrontare, se non di risolvere, i problemi storici e i fenomeni planetari che investono il mondo e l'Europa".
"Una Ue - attacca Zaia - inutile e caotica, al pari del Governo italiano, di fronte a una situazione epocale, ma pervicacemente occhiuta quando si tratta di misurare le dimensioni di una rete da pesca o decidere che può esistere un formaggio senza latte". "Mi auguro - conclude Zaia - che la voce dell'alta cattedra morale giunga diretta e forte alle orecchie dei responsabili tutti delle Nazioni Unite e dell'Europa, che ergono muri e lasciano sola l'Italia, e provochi un sussulto che si trasformi in una seria, concreta, davvero umanitaria azione internazionale per assistere come si deve i veri profughi e combattere l'orrendo mercato di esseri umani che il terrorismo e la criminalità stanno alimentando con brutalità?".
Il duro monito del cardinale
"Mi chiedo se gli organismi internazionali, come l'Onu, in modo particolare, che raccoglie il potere politico, ma sicuramente anche il potere finanziario, hanno mai affrontato in modo serio e deciso questa tragedia umana. È una vergogna, certamente, per tutta la coscienza del mondo, ma può essere e deve essere anche una sfida da affrontare con serietà".
Lo ha dichiarato il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei e arcivescovo di Genova, questa mattina al termine del suo incontro con i migranti ospitati nel seminario arcivescovile genovese inseguito a una richiesta del prefetto. "Quando vediamo centinaia, migliaia di persone, di esseri umani: uomini, donne, bambini - ha aggiunto - che affrontano i viaggi della morte per arrivare in Paesi lontani dal proprio, per i motivi che ben sappiamo, non possiamo non concludere che questo problema è un'emergenza veramente umanitaria,una tragedia dell'uomo. Questo fatto non fa onore alla nostra civiltà, in modo particolare a quella occidentale. È l'occidente in modo speciale che attraversoi suoi organismi di carattere non soltanto europeo, ma a livello internazionale e mondiale, deve affrontare seriamente e trovare vie di soluzione efficaci a questa tragedia immane, a queste persone che fuggono dai loro Paesi per guerra,violenza, carestia e cercano un futuro migliore".
http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 61109.html
Poteva mancare il buon Roberto?
Maroncino si è infilato l'elmetto in tutta fretta e va alla guerra.
Immigrati, Maroni: "Condivido parole di Bagnasco". E attacca il governo: "Incapace"
Il duro monito di Bagnasco sui migranti ("situazione vergognosa, dov'è l'Onu?") riceve il plauso dei governatori di Lombardia e Veneto, Maroni e Zaia
Raffaello Binelli - Lun, 17/08/2015 - 22:10
Dopo il durissimo scontro tra Matteo Salvini e i vescovi (in particolare il segretario della Cei, Nunzio Galantino), Roberto Maroni cerca di placare i toni: "Condivido le parole pronunciate dal cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, che denuncia (come faccio io da tempo) l'incapacità dell'Onu e della comunità internazionale di affrontare con decisione la questione immigrazione".
Questo è il messaggio che il presidente della Regione Lombardia scrive sul proprio profilo Facebook.
"Mi chiedo - ha aggiunto Maroni - se questi organismi internazionali, come l'Onu in modo particolare, che raccoglie il potere politico ma sicuramente anche il potere finanziario, hanno mai affrontato in modo serio e deciso questa tragedia umana. E' una vergogna per tutta la coscienza del mondo, ma può essere e deve essere anche una sfida da affrontare con serietà". Poi il governatore lombardo va all'attacco contro Palazzo Chigi: "Sull'immigrazione - scrive su Twitter - un governo incapace non sa fare altro che imporre con la forza invio di clandestini nelle Regioni di centrodestra. E guerra sia".
Anche Zaia è d'accordo con Bagnasco
"Condivido ogni sillaba pronunciata oggi dal cardinale Bagnasco", dichiara il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia. "Ha ragione Bagnasco quando dice che l'Onu è assente rispetto al drammatico quadro libico e ai fenomeni migratori che continuano a generare tragedie nel Mediterraneo; ha ragione il Cardinale a denunciare l'assurdità, l'infingardaggine e la cinica ipocrisia di tanti Paesi membri dell'Onu e di una Ue incapace di affrontare, se non di risolvere, i problemi storici e i fenomeni planetari che investono il mondo e l'Europa".
"Una Ue - attacca Zaia - inutile e caotica, al pari del Governo italiano, di fronte a una situazione epocale, ma pervicacemente occhiuta quando si tratta di misurare le dimensioni di una rete da pesca o decidere che può esistere un formaggio senza latte". "Mi auguro - conclude Zaia - che la voce dell'alta cattedra morale giunga diretta e forte alle orecchie dei responsabili tutti delle Nazioni Unite e dell'Europa, che ergono muri e lasciano sola l'Italia, e provochi un sussulto che si trasformi in una seria, concreta, davvero umanitaria azione internazionale per assistere come si deve i veri profughi e combattere l'orrendo mercato di esseri umani che il terrorismo e la criminalità stanno alimentando con brutalità?".
Il duro monito del cardinale
"Mi chiedo se gli organismi internazionali, come l'Onu, in modo particolare, che raccoglie il potere politico, ma sicuramente anche il potere finanziario, hanno mai affrontato in modo serio e deciso questa tragedia umana. È una vergogna, certamente, per tutta la coscienza del mondo, ma può essere e deve essere anche una sfida da affrontare con serietà".
Lo ha dichiarato il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei e arcivescovo di Genova, questa mattina al termine del suo incontro con i migranti ospitati nel seminario arcivescovile genovese inseguito a una richiesta del prefetto. "Quando vediamo centinaia, migliaia di persone, di esseri umani: uomini, donne, bambini - ha aggiunto - che affrontano i viaggi della morte per arrivare in Paesi lontani dal proprio, per i motivi che ben sappiamo, non possiamo non concludere che questo problema è un'emergenza veramente umanitaria,una tragedia dell'uomo. Questo fatto non fa onore alla nostra civiltà, in modo particolare a quella occidentale. È l'occidente in modo speciale che attraversoi suoi organismi di carattere non soltanto europeo, ma a livello internazionale e mondiale, deve affrontare seriamente e trovare vie di soluzione efficaci a questa tragedia immane, a queste persone che fuggono dai loro Paesi per guerra,violenza, carestia e cercano un futuro migliore".
http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 61109.html
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Re: Immigrazione-La piaga del nuovo millennio.Quale soluzion
LA GUERRA E' INIZIATA
Migranti, Bagnasco: “Onu come affronta tragedia?”. Maroni al governo: “Incapace, e guerra sia”
Il presidente dei vescovi italiani attacca le Nazioni unite, "centro di potere politico, ma anche finanziario". Il presidente della Lombardia gli dà ragione ma se la prende con Renzi: "Non fa altro che imporre con la forza l'invio di clandestini nelle regioni di centrodestra"
di F. Q. | 17 agosto 2015
Nuovo fronte polemico sull’immigrazione. Questa volta ad aprirlo è il cardinale Angelo Bagnasco, che critica duramente le Nazioni Unite. Il governatore lombardo Roberto Maroni gli dà ragione e attacca il governo “incapace”. E dichiara: “E guerra sia”.
“Mi chiedo se questi organismi internazionali come l’Onu, in modo particolare, che raccoglie il potere politico ma anche il potere finanziario, hanno mai affrontato in modo serio e deciso questa tragedia umana“, dice l’arcivescovo di Genova e presidente Conferenza episcopale italiana. Bagnasco ha parlato a margine dell’incontro con i profughi nel seminario arcivescovile di Genova. Secondo il sacerdote la polemica sull’immigrazione “non fa onore alla nostra civiltà in particolar modo a quella occidentale” ed è “una vergogna per tutta la coscienza del mondo ma può e deve essere anche una sfida da affrontare con serietà”.
“Condivido le parole del presidente della Cei, Angelo Bagnasco, che denuncia, come faccio io da tempo, l’incapacità dell’Onu e della comunità internazionale di affrontare con decisione la questione immigrazione”, ha poi postato su Facebook il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni. Che poi però, passando a Twitter, affonda su Renzi: “Sull’immigrazione un governo incapace non sa fare altro che imporre con la forza invio di clandestini nelle Regioni di centrodestra. E guerra sia”.
Pubblicità
Non è la prima volta che un esponente della Cei interviene in questi giorni per stimolare la politica italiana. Dopo le parole del Papa che ha definito “un atto di guerra respingere gli immigrati“, era stato monsignor Nunzio Galatino, segretario generale Cei, a esporsi per criticare i discorsi dei politici che chiedono soluzioni più dure per affrontare il problema affermando: “Sull’immigrazione sentiamo affermazioni insulse di piazzisti da quattro soldi che parlano pur di prendere voti”. La risposta di Matteo Salvini non si era fatta attendere: “O non ci capisce o ci guadagna” e, poi aveva aggiunto, “conosco di uomini di Chiesa che non la pensano come questo vescovo comunista”.
Stamattina monsignor Giancarlo Perego, direttore generale della Fondazione Migrantes, in un’intervista al Tempo osservava che l’Italia sull’accoglienza “si è un po’ persa”, ma assicurava: “Non è un’invasione. Centocinquemila migranti sbarcati in sette mesi per un Paese di 60 milioni di abitanti come l’Italia non sono un’emergenza”. Un pensiero in linea con quanto affermato pochi giorni fa da Galatino che portava l’esempio della Giordania. Questo Stato del vicino Oriente è popolato da circa 6 milioni e mezzo di persone, ma – secondo il segretario generale Cei – accoglie “due milioni e mezzo di profughi che vengono accolti: probabilmente hanno solo un cuore un poco più grande“. E a ciò Perego aggiungeva un altro elemento: “L’emergenza nasce se non c’è organizzazione nell’accoglienza e mi sembra che il governo non stia facendo molto per evitarlo. Stipare i rifugiati in Cara da 3.500 posti, come quello di Mineo, non è la soluzione migliore. Meglio piccole strutture, alberghi, ostelli, case sfitte. Non vanno creati ghetti”
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/08 ... a/1963094/
Migranti, Bagnasco: “Onu come affronta tragedia?”. Maroni al governo: “Incapace, e guerra sia”
Il presidente dei vescovi italiani attacca le Nazioni unite, "centro di potere politico, ma anche finanziario". Il presidente della Lombardia gli dà ragione ma se la prende con Renzi: "Non fa altro che imporre con la forza l'invio di clandestini nelle regioni di centrodestra"
di F. Q. | 17 agosto 2015
Nuovo fronte polemico sull’immigrazione. Questa volta ad aprirlo è il cardinale Angelo Bagnasco, che critica duramente le Nazioni Unite. Il governatore lombardo Roberto Maroni gli dà ragione e attacca il governo “incapace”. E dichiara: “E guerra sia”.
“Mi chiedo se questi organismi internazionali come l’Onu, in modo particolare, che raccoglie il potere politico ma anche il potere finanziario, hanno mai affrontato in modo serio e deciso questa tragedia umana“, dice l’arcivescovo di Genova e presidente Conferenza episcopale italiana. Bagnasco ha parlato a margine dell’incontro con i profughi nel seminario arcivescovile di Genova. Secondo il sacerdote la polemica sull’immigrazione “non fa onore alla nostra civiltà in particolar modo a quella occidentale” ed è “una vergogna per tutta la coscienza del mondo ma può e deve essere anche una sfida da affrontare con serietà”.
“Condivido le parole del presidente della Cei, Angelo Bagnasco, che denuncia, come faccio io da tempo, l’incapacità dell’Onu e della comunità internazionale di affrontare con decisione la questione immigrazione”, ha poi postato su Facebook il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni. Che poi però, passando a Twitter, affonda su Renzi: “Sull’immigrazione un governo incapace non sa fare altro che imporre con la forza invio di clandestini nelle Regioni di centrodestra. E guerra sia”.
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Non è la prima volta che un esponente della Cei interviene in questi giorni per stimolare la politica italiana. Dopo le parole del Papa che ha definito “un atto di guerra respingere gli immigrati“, era stato monsignor Nunzio Galatino, segretario generale Cei, a esporsi per criticare i discorsi dei politici che chiedono soluzioni più dure per affrontare il problema affermando: “Sull’immigrazione sentiamo affermazioni insulse di piazzisti da quattro soldi che parlano pur di prendere voti”. La risposta di Matteo Salvini non si era fatta attendere: “O non ci capisce o ci guadagna” e, poi aveva aggiunto, “conosco di uomini di Chiesa che non la pensano come questo vescovo comunista”.
Stamattina monsignor Giancarlo Perego, direttore generale della Fondazione Migrantes, in un’intervista al Tempo osservava che l’Italia sull’accoglienza “si è un po’ persa”, ma assicurava: “Non è un’invasione. Centocinquemila migranti sbarcati in sette mesi per un Paese di 60 milioni di abitanti come l’Italia non sono un’emergenza”. Un pensiero in linea con quanto affermato pochi giorni fa da Galatino che portava l’esempio della Giordania. Questo Stato del vicino Oriente è popolato da circa 6 milioni e mezzo di persone, ma – secondo il segretario generale Cei – accoglie “due milioni e mezzo di profughi che vengono accolti: probabilmente hanno solo un cuore un poco più grande“. E a ciò Perego aggiungeva un altro elemento: “L’emergenza nasce se non c’è organizzazione nell’accoglienza e mi sembra che il governo non stia facendo molto per evitarlo. Stipare i rifugiati in Cara da 3.500 posti, come quello di Mineo, non è la soluzione migliore. Meglio piccole strutture, alberghi, ostelli, case sfitte. Non vanno creati ghetti”
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/08 ... a/1963094/
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Re: Immigrazione-La piaga del nuovo millennio.Quale soluzion
Diritti
Immigrazione: il dovere dell’accoglienza
di Fabio Marcelli | 15 agosto 2015
Fabio Marcelli
Giurista internazionale
L’emigrazione che porta masse innumerevoli e crescenti di persone ad abbandonare situazioni invivibili per effetto di conflitti, persecuzioni politiche, razziali e religiose, devastazioni ambientali, siccità, epidemie, crisi economiche, ecc., costituisce, prima ancora di ogni valutazione giuridica, una necessità oggettiva e incomprimibile, espressione di un legittimo desiderio di sopravvivenza delle persone coinvolte. Noi, nei loro panni, faremmo lo stesso, in assenza di alternative praticabili.
Questa semplice premessa vanifica tutte le politiche che si oppongono alle migrazioni. Esse fanno leva sulle paure del cittadino comune, bistrattato per conto suo da governi e potere economico, additandogli un facile bersaglio. E’ la politica di coloro che, incapaci o comunque lungi dal lottare per imporre gli interessi popolari, si accontentano di dire alla gente che se stanno male è per colpa dei “clandestini” e dei Rom”.
Scendendo sul piano più prettamente giuridico, l’accoglienza costituisce in vari casi un dovere anche da questo punto di vista. Pensiamo alla situazione dei richiedenti asilo, di cui la Convenzione di Ginevra del 1951 nel combinato disposto con il Protocollo di New York del 1967, impone l’accoglimento, qualora fuggano una persecuzione per “motivi di razza, religione, nazionalità, appartenenza ad un determinato gruppo sociale o per le sue opinioni politiche”. La fonte appena citata impone in questi casi agli Stati di accoglienza di concedere ai rifugiati un certo trattamento che non deve essere inferiore a quello più favorevole applicato ai cittadini di un Paese straniero.
Pubblicità
In realtà, a moltissime persone che si trovano in queste condizioni non è concesso il diritto di richiedere asilo. Fuggendo da guerre e persecuzioni devono rivolgersi a organizzazioni criminali che lucrano notevoli profitti e ne provocano in vari casi la morte. Lo scafismo è l’altra faccia del salvinismo e dell’ipocrisia dell’Unione europea, dato che l’apertura di canali legali di afflusso dei richiedenti asilo, cui costoro si oppongono, farebbe venir meno la fonte degli illeciti profitti delle bande criminali impegnate nel traffico dei migranti.
Fa quindi bene la Chiesa cattolica a condannare i “piazzisti di fanfaronate da osteria, chiacchiere da bar che rilanciate dai media rischiano di provocare conflitti” nonché a prendersela con un governo anch’esso fanfarone e sostanzialmente assente e inadempiente, nonostante il valido impegno di tanti funzionari, militari e appartenenti alle forze dell’ordine. Ci si aspetta però dalla Chiesa di Papa Francesco un impegno ancora maggiore mettendo a disposizione di migranti e senzatetto tutte le proprie ingenti proprietà disseminate sul territorio. In mancanza, il governo dovrebbe procedere alla confisca di tutti gli immobili sfitti siano essi di proprietà ecclesiastica o di banche e società, salvaguardando solo i piccoli proprietari, per metterli a disposizione dei bisogni insoddisfatti dei migranti e dei cittadini italiani a loro volta assoggettati a un crescente e intollerabile impoverimento.
Su questi ed altri elementi abbiamo svolto il progetto FEI (Fondo europeo di integrazione) “Partecipare per integrarsi”, analisi delle migliori pratiche italiane ed europee in materia di housing sociale, mobilità lavorativa e ricongiungimento familiare, condotta dall’ISGI-CNR in collaborazione con ARCI (capofila), ACLI e Patronato ACLI, che presenteremo il 22 settembre a Roma e il 9 ottobre a Napoli.
Sulla solidarietà e l’accoglienza nei confronti di migranti e richiedenti asilo, premesse di una proficua integrazione, si giocano non solo i destini di centinaia di migliaia di persone in lotta per la loro sopravvivenza e per una vita degna, ma l’avvenire stesso di ordinamenti come quello italiano e quello europeo che devono dimostrare nei fatti di poter realizzare quei valori di dignità umana cui proclamano di ispirarsi ma che purtroppo invece calpestano ogni giorno.
Un’ultima osservazione. Che aspetta il gruppo dirigente del Movimento Cinque Stelle a prendere chiaramente le distanze dalle ultime sparate di Grillo in materia che si fatica a distinguere da quelle di Salvini?
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/08 ... a/1960109/
Immigrazione: il dovere dell’accoglienza
di Fabio Marcelli | 15 agosto 2015
Fabio Marcelli
Giurista internazionale
L’emigrazione che porta masse innumerevoli e crescenti di persone ad abbandonare situazioni invivibili per effetto di conflitti, persecuzioni politiche, razziali e religiose, devastazioni ambientali, siccità, epidemie, crisi economiche, ecc., costituisce, prima ancora di ogni valutazione giuridica, una necessità oggettiva e incomprimibile, espressione di un legittimo desiderio di sopravvivenza delle persone coinvolte. Noi, nei loro panni, faremmo lo stesso, in assenza di alternative praticabili.
Questa semplice premessa vanifica tutte le politiche che si oppongono alle migrazioni. Esse fanno leva sulle paure del cittadino comune, bistrattato per conto suo da governi e potere economico, additandogli un facile bersaglio. E’ la politica di coloro che, incapaci o comunque lungi dal lottare per imporre gli interessi popolari, si accontentano di dire alla gente che se stanno male è per colpa dei “clandestini” e dei Rom”.
Scendendo sul piano più prettamente giuridico, l’accoglienza costituisce in vari casi un dovere anche da questo punto di vista. Pensiamo alla situazione dei richiedenti asilo, di cui la Convenzione di Ginevra del 1951 nel combinato disposto con il Protocollo di New York del 1967, impone l’accoglimento, qualora fuggano una persecuzione per “motivi di razza, religione, nazionalità, appartenenza ad un determinato gruppo sociale o per le sue opinioni politiche”. La fonte appena citata impone in questi casi agli Stati di accoglienza di concedere ai rifugiati un certo trattamento che non deve essere inferiore a quello più favorevole applicato ai cittadini di un Paese straniero.
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In realtà, a moltissime persone che si trovano in queste condizioni non è concesso il diritto di richiedere asilo. Fuggendo da guerre e persecuzioni devono rivolgersi a organizzazioni criminali che lucrano notevoli profitti e ne provocano in vari casi la morte. Lo scafismo è l’altra faccia del salvinismo e dell’ipocrisia dell’Unione europea, dato che l’apertura di canali legali di afflusso dei richiedenti asilo, cui costoro si oppongono, farebbe venir meno la fonte degli illeciti profitti delle bande criminali impegnate nel traffico dei migranti.
Fa quindi bene la Chiesa cattolica a condannare i “piazzisti di fanfaronate da osteria, chiacchiere da bar che rilanciate dai media rischiano di provocare conflitti” nonché a prendersela con un governo anch’esso fanfarone e sostanzialmente assente e inadempiente, nonostante il valido impegno di tanti funzionari, militari e appartenenti alle forze dell’ordine. Ci si aspetta però dalla Chiesa di Papa Francesco un impegno ancora maggiore mettendo a disposizione di migranti e senzatetto tutte le proprie ingenti proprietà disseminate sul territorio. In mancanza, il governo dovrebbe procedere alla confisca di tutti gli immobili sfitti siano essi di proprietà ecclesiastica o di banche e società, salvaguardando solo i piccoli proprietari, per metterli a disposizione dei bisogni insoddisfatti dei migranti e dei cittadini italiani a loro volta assoggettati a un crescente e intollerabile impoverimento.
Su questi ed altri elementi abbiamo svolto il progetto FEI (Fondo europeo di integrazione) “Partecipare per integrarsi”, analisi delle migliori pratiche italiane ed europee in materia di housing sociale, mobilità lavorativa e ricongiungimento familiare, condotta dall’ISGI-CNR in collaborazione con ARCI (capofila), ACLI e Patronato ACLI, che presenteremo il 22 settembre a Roma e il 9 ottobre a Napoli.
Sulla solidarietà e l’accoglienza nei confronti di migranti e richiedenti asilo, premesse di una proficua integrazione, si giocano non solo i destini di centinaia di migliaia di persone in lotta per la loro sopravvivenza e per una vita degna, ma l’avvenire stesso di ordinamenti come quello italiano e quello europeo che devono dimostrare nei fatti di poter realizzare quei valori di dignità umana cui proclamano di ispirarsi ma che purtroppo invece calpestano ogni giorno.
Un’ultima osservazione. Che aspetta il gruppo dirigente del Movimento Cinque Stelle a prendere chiaramente le distanze dalle ultime sparate di Grillo in materia che si fatica a distinguere da quelle di Salvini?
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Re: Immigrazione-La piaga del nuovo millennio.Quale soluzion
Arrestati gli scafisti della strage di Ferragosto. La polizia: “Cinghiate e calci a chi cercava di uscire dalla stiva”.
Che differenza c'è con l'operato dei nazisti nei campi di sterminio?????
I soldati dell'Armata rossa e delle Forze alleate quando si resero conto dello scempio nazista, dissero: MAI PIU'
Adesso sappiamo che il MAI PIU' non è possibile. Non é vero.
La storia si ripete periodicamente.
Allarme di Frontex arrivi record nella Ue 100mila solo a luglio
(ALBERTO CUSTODERO)
19/08/2015 di triskel182
https://triskel182.wordpress.com/2015/0 ... custodero/
Che differenza c'è con l'operato dei nazisti nei campi di sterminio?????
I soldati dell'Armata rossa e delle Forze alleate quando si resero conto dello scempio nazista, dissero: MAI PIU'
Adesso sappiamo che il MAI PIU' non è possibile. Non é vero.
La storia si ripete periodicamente.
Allarme di Frontex arrivi record nella Ue 100mila solo a luglio
(ALBERTO CUSTODERO)
19/08/2015 di triskel182
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Re: Immigrazione-La piaga del nuovo millennio.Quale soluzion
Caro amico Zione, nessuno se la sente di prendere decisione e si aggira sempre il problema.
Anche persone di una certa taratura (?) non riescono ad affrontare questo problema e si fissano sempre su quell'accoglienza che e' un dovere.
Certo che e' un dovere ma anche costoro dovrebbero cercare di dare le soluzioni sul come risolvere.
Anche questo e' un modo pericoloso per fare del populismo poiche sanno pure loro ma non lo vogliono dire quale e' la madre di tutti questi disastri.
Probabilmente anche le loro dichiarazioni sono un modo per cercar di mantenere lo status quo . Dire la verita costa anche a costoro.
Ammesso e non concesso che non si possa trovare la soluzione allora ce ne teniamo a casa secondo la ns. denuncia dei redditi. Chi ha piu se ne tenga di piu senza chiedere per quanto tempo.
Sarei quasi sicuro che a quel punto in 24 h si troverebbe la soluzione al problema sempre che.......non convenga ancora di piu tenerceli piuttosto che dividere le ns. ricchezze.
un salutone
Anche persone di una certa taratura (?) non riescono ad affrontare questo problema e si fissano sempre su quell'accoglienza che e' un dovere.
Certo che e' un dovere ma anche costoro dovrebbero cercare di dare le soluzioni sul come risolvere.
Anche questo e' un modo pericoloso per fare del populismo poiche sanno pure loro ma non lo vogliono dire quale e' la madre di tutti questi disastri.
Probabilmente anche le loro dichiarazioni sono un modo per cercar di mantenere lo status quo . Dire la verita costa anche a costoro.
Ammesso e non concesso che non si possa trovare la soluzione allora ce ne teniamo a casa secondo la ns. denuncia dei redditi. Chi ha piu se ne tenga di piu senza chiedere per quanto tempo.
Sarei quasi sicuro che a quel punto in 24 h si troverebbe la soluzione al problema sempre che.......non convenga ancora di piu tenerceli piuttosto che dividere le ns. ricchezze.
un salutone
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
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Re: Immigrazione-La piaga del nuovo millennio.Quale soluzion
Se l'Europa non può reggere un'immigrazione di queste dimensioni deve risolvere il problema a monte.
Riprendere il controllo dei territori sulle coste del Mediterraneo o tramite governi "amici" capaci di controllarli veramente e non corrotti o direttamente sarebbe la soluzione migliore ma dopo aver creato il caos in Libia la vedo complicata quindi rimane il cordone "sanitario" in mare dove con i mezzi odierni è possibile controllare ogni metro del Mediterraneo e intervenire velocemente. Identificazione e rimpatrio per i clandestini, arresto immediato e deportazione con carcere duro per gli scafisti.
Inoltre fare pressione diplomatica e politica sugli USA perché cessi il flusso di denaro che partendo da Washington e passando poi per vari emirati che finanzia il terrorismo islamico, la destabilizzazione del Medio oriente e del Mediterraneo (e anche dell'Ucraina) fa comodo solo agli USA e mette in crisi continuamente l'Europa.
Poi la quota di immigrati che l'Europa può accogliere va accolta il meglio possibile.
Riprendere il controllo dei territori sulle coste del Mediterraneo o tramite governi "amici" capaci di controllarli veramente e non corrotti o direttamente sarebbe la soluzione migliore ma dopo aver creato il caos in Libia la vedo complicata quindi rimane il cordone "sanitario" in mare dove con i mezzi odierni è possibile controllare ogni metro del Mediterraneo e intervenire velocemente. Identificazione e rimpatrio per i clandestini, arresto immediato e deportazione con carcere duro per gli scafisti.
Inoltre fare pressione diplomatica e politica sugli USA perché cessi il flusso di denaro che partendo da Washington e passando poi per vari emirati che finanzia il terrorismo islamico, la destabilizzazione del Medio oriente e del Mediterraneo (e anche dell'Ucraina) fa comodo solo agli USA e mette in crisi continuamente l'Europa.
Poi la quota di immigrati che l'Europa può accogliere va accolta il meglio possibile.
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Re: Immigrazione-La piaga del nuovo millennio.Quale soluzion
Libero e Il Giornale portano avanti una loro guerra personale.
Lezione della Macedonia a Ue:
esercito lungo il confine greco
per fermare flusso di migranti
Andrea Indini
Bruxelles non muove un dito per fermare l'invasione. E la Macedonia schiera l'esercito lungo il confine e l'autostrada per Atene
http://www.ilgiornale.it/news/mondo/lez ... 61877.html
Migranti, la Slovacchia all'Ue:
"Accogliamo solo i cristiani"
Giovanni Masini
Il premier: "Siamo uno Stato cristiano, non potremmo sopportare l'arrivo di centinaia di migliaia di musulmani che snaturerebbero la nostra cultura e i nostri valori"
http://www.ilgiornale.it/news/mondo/ric ... 61742.html
Immigrati, il Papa ai cristiani:
"Dovete accogliere i forestieri"
Sergio Rame
In vista del Giubileo straordinario il Pontefice invita i cristiani a riflettere sulle opere di misericordia: "La risposta è la misericordia"
http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 61836.html
Editoriali
I vescovi passano agli insulti
di Alessandro Sallusti
Dopo le polemiche sui profughi, monsignor Galantino perde la testa. Dimentica i guai della Chiesa e definisce i politici "harem di cooptati e furbi"
http://www.ilgiornale.it/news/politica/1161428.html
Lezione della Macedonia a Ue:
esercito lungo il confine greco
per fermare flusso di migranti
Andrea Indini
Bruxelles non muove un dito per fermare l'invasione. E la Macedonia schiera l'esercito lungo il confine e l'autostrada per Atene
http://www.ilgiornale.it/news/mondo/lez ... 61877.html
Migranti, la Slovacchia all'Ue:
"Accogliamo solo i cristiani"
Giovanni Masini
Il premier: "Siamo uno Stato cristiano, non potremmo sopportare l'arrivo di centinaia di migliaia di musulmani che snaturerebbero la nostra cultura e i nostri valori"
http://www.ilgiornale.it/news/mondo/ric ... 61742.html
Immigrati, il Papa ai cristiani:
"Dovete accogliere i forestieri"
Sergio Rame
In vista del Giubileo straordinario il Pontefice invita i cristiani a riflettere sulle opere di misericordia: "La risposta è la misericordia"
http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 61836.html
Editoriali
I vescovi passano agli insulti
di Alessandro Sallusti
Dopo le polemiche sui profughi, monsignor Galantino perde la testa. Dimentica i guai della Chiesa e definisce i politici "harem di cooptati e furbi"
http://www.ilgiornale.it/news/politica/1161428.html
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Re: Immigrazione-La piaga del nuovo millennio.Quale soluzion
E' Ugo Magri a spiegare cosa succede a destra, con questo articolo su La Stampa, di oggi.
La destra è diventata anticlericale. Da Porta Pia in avanti, fino a Ratzinger, la Chiesa si è sempre shierata con la destra.
La destra orfana dei teocon si scopre anticlericale
Gli attacchi da Forza Italia e Lega dopo la fuoriuscita dei cattolici
ugo magri
roma
C’era una volta la destra cattolica. Rispettosa della Chiesa e dei suoi pastori. Che mai si sarebbe permessa di svillaneggiare i vescovi e, anzi, sempre si schierava dalla parte delle gerarchie... Questa destra, che dai suoi detrattori veniva considerata «clericale» o «baciapile», ormai non esiste più. E se qualcuno ne cercasse la prova, guardi com’è stato trattato monsignor Galantino dalla Lega o dai giornali berlusconiani. Salvini gli ha dato in faccia del «comunista», Vittorio Feltri del «piazzista da sagrestia». Contro il segretario generale Cei è stato messo in campo tutto l’arsenale tipico dell’anticlericalismo d’antan, compresi i richiami minacciosi al Concordato, alle ingerenze, all’Imu che gli istituti religiosi non pagano, all’8 per mille e a tutti i mediocri privilegi terreni su cui la politica può consumare le sue vendette. Più esplicita di tanti, la Santanché ha esortato i vescovi a guardare in casa propria, evocando scandali finanziari e di ben altra natura. Tale è la violenza delle accuse che l’ex ministro Rotondi, allibito, supplica Berlusconi di battere un colpo: «Ricordi di essere il politico più votato dai cattolici dopo De Gasperi...».
LA METAMORFOSI
Berlusconi certo se lo ricorda. Ma nella memoria pesano altrettanto, se non di più, certe sferzate ecclesiastiche al suo stile di vita, le condanne delle «feste eleganti». Come quando il presidente della Cei Bagnasco tuonò nel 2011 contro i cattivi esempi «che ammorbano l’aria». E lo stesso Galantino sentenziò sei mesi fa, dopo l’assoluzione per Ruby: «La legge arriva fino a un certo punto, il discorso morale è un altro...». L’uomo di Arcore se l’è legata al dito. Sarà un caso, eppure la conversione laicista di Berlusconi, la sua imprevedibile svolta pro-gay e a sostegno delle coppie di fatto, ha preso slancio da queste scomuniche, come se la condizione di pubblico peccatore gli avesse dato consapevolezza dei diritti suoi e di molti.
L’ESODO DEI CATTOLICI
Poi c’è stata la scissione, con tutti i cosiddetti «teodem» (da Sacconi alla Roccella, da Giovanardi a Quagliariello, ma pure Formigoni e Lupi) che hanno seguito Alfano. Cosicché con Silvio sono rimasti solo personaggi agnostici oppure cattolici pallidi, timorosi di contraddire la Pascale, nuova musa di Berlusconi in fatto di libertà civili. L’unico che ne avuto il coraggio è Gasparri. Non a caso, insieme con Gianni Letta si batte per tenere vivo il dialogo con la Chiesa. Peccato che le relazioni di entrambi siano tutte al passato, con ambienti un tempo autorevoli che la rivoluzione di Francesco ha messo da parte. Dunque spiazzati. Quanto a Salvini, conosce qualche parroco o poco più. Con l’episcopato manca il trait d’union. E si vede.
SCONTRO FRONTALE
Il dissidio più serio però riguarda i valori. Sugli immigrati la distanza tra Papa e Lega è abissale. Il centrodestra rivendica (con qualche sprazzo di orgoglio) il dovere dei politici di non farsi fagocitare, riscopre una dimensione autonoma rispetto alla fede. A Galantino il capogruppo «azzurro» Brunetta contesta «l’errore di dare giudizi sulla politica senza sottostare alla prima regola etica che consiste nella responsabilità. Che significa trasparenza, calcolo dei costi e benefici, soluzione ai problemi. Se la Chiesa chiede “accoglienza”, ci deve spiegare come. Con quali risorse. In che tempi e i modi. Altrimenti è tutto un imbroglio». E poi c’è la questione consenso. Il centrodestra interpreta un’Italia spaventata che non vuole immigrati. «Su questo la gente è con noi», assicura Brunetta, «non sta certo con Galantino...».
http://www.lastampa.it/2015/08/20/itali ... agina.html
La destra è diventata anticlericale. Da Porta Pia in avanti, fino a Ratzinger, la Chiesa si è sempre shierata con la destra.
La destra orfana dei teocon si scopre anticlericale
Gli attacchi da Forza Italia e Lega dopo la fuoriuscita dei cattolici
ugo magri
roma
C’era una volta la destra cattolica. Rispettosa della Chiesa e dei suoi pastori. Che mai si sarebbe permessa di svillaneggiare i vescovi e, anzi, sempre si schierava dalla parte delle gerarchie... Questa destra, che dai suoi detrattori veniva considerata «clericale» o «baciapile», ormai non esiste più. E se qualcuno ne cercasse la prova, guardi com’è stato trattato monsignor Galantino dalla Lega o dai giornali berlusconiani. Salvini gli ha dato in faccia del «comunista», Vittorio Feltri del «piazzista da sagrestia». Contro il segretario generale Cei è stato messo in campo tutto l’arsenale tipico dell’anticlericalismo d’antan, compresi i richiami minacciosi al Concordato, alle ingerenze, all’Imu che gli istituti religiosi non pagano, all’8 per mille e a tutti i mediocri privilegi terreni su cui la politica può consumare le sue vendette. Più esplicita di tanti, la Santanché ha esortato i vescovi a guardare in casa propria, evocando scandali finanziari e di ben altra natura. Tale è la violenza delle accuse che l’ex ministro Rotondi, allibito, supplica Berlusconi di battere un colpo: «Ricordi di essere il politico più votato dai cattolici dopo De Gasperi...».
LA METAMORFOSI
Berlusconi certo se lo ricorda. Ma nella memoria pesano altrettanto, se non di più, certe sferzate ecclesiastiche al suo stile di vita, le condanne delle «feste eleganti». Come quando il presidente della Cei Bagnasco tuonò nel 2011 contro i cattivi esempi «che ammorbano l’aria». E lo stesso Galantino sentenziò sei mesi fa, dopo l’assoluzione per Ruby: «La legge arriva fino a un certo punto, il discorso morale è un altro...». L’uomo di Arcore se l’è legata al dito. Sarà un caso, eppure la conversione laicista di Berlusconi, la sua imprevedibile svolta pro-gay e a sostegno delle coppie di fatto, ha preso slancio da queste scomuniche, come se la condizione di pubblico peccatore gli avesse dato consapevolezza dei diritti suoi e di molti.
L’ESODO DEI CATTOLICI
Poi c’è stata la scissione, con tutti i cosiddetti «teodem» (da Sacconi alla Roccella, da Giovanardi a Quagliariello, ma pure Formigoni e Lupi) che hanno seguito Alfano. Cosicché con Silvio sono rimasti solo personaggi agnostici oppure cattolici pallidi, timorosi di contraddire la Pascale, nuova musa di Berlusconi in fatto di libertà civili. L’unico che ne avuto il coraggio è Gasparri. Non a caso, insieme con Gianni Letta si batte per tenere vivo il dialogo con la Chiesa. Peccato che le relazioni di entrambi siano tutte al passato, con ambienti un tempo autorevoli che la rivoluzione di Francesco ha messo da parte. Dunque spiazzati. Quanto a Salvini, conosce qualche parroco o poco più. Con l’episcopato manca il trait d’union. E si vede.
SCONTRO FRONTALE
Il dissidio più serio però riguarda i valori. Sugli immigrati la distanza tra Papa e Lega è abissale. Il centrodestra rivendica (con qualche sprazzo di orgoglio) il dovere dei politici di non farsi fagocitare, riscopre una dimensione autonoma rispetto alla fede. A Galantino il capogruppo «azzurro» Brunetta contesta «l’errore di dare giudizi sulla politica senza sottostare alla prima regola etica che consiste nella responsabilità. Che significa trasparenza, calcolo dei costi e benefici, soluzione ai problemi. Se la Chiesa chiede “accoglienza”, ci deve spiegare come. Con quali risorse. In che tempi e i modi. Altrimenti è tutto un imbroglio». E poi c’è la questione consenso. Il centrodestra interpreta un’Italia spaventata che non vuole immigrati. «Su questo la gente è con noi», assicura Brunetta, «non sta certo con Galantino...».
http://www.lastampa.it/2015/08/20/itali ... agina.html
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Re: Immigrazione-La piaga del nuovo millennio.Quale soluzion
Il Gionale scopre l'acqua calda
Spesa e benzina scontate
Ecco tutti i benefit
che spettano ai prelati
Un cardinale guadagna5mila euro al mese
e ha diritto anche a decurtazioni sulle sigarette
Un miliardo di euro all’anno dall’8 per mille
«Non chiudetevi in una casta,
che non ha nulla di autenticamente
ecclesiale» ha raccomandatoPapaFrancescoaicardinali
durante la messa con i
nuovi porporati a febbraio. Di
coltivare privilegi (anche fiscali)
dacasta,laChiesavieneaccusata
spesso.Eil ripetuto attacco
arrivato alla «casta politica» dal
segretario della Cei, monsignor
NunzioGalantino,spingeinevitabilmenteacuriosarenelpulpito
da cui arriva la predica. Un
pulpito, in certi casi, privilegiato.
Meno per i vescovi, il livello
intermedio della gerarchia ecclesiastica,
che per i cardinali.
AncheselaCei,amministrando
unaquotadelmiliardo dientrate
l’anno dall’8 per mille (usati
per opere di carità e esigenze di
culto, ma anche per finanziare
una propria emittente televisiva,
Tv2000, diretta dall’ex Rai-
Tre Paolo Ruffini, il quotidiano
Avvenire e un’agenzia di stampa,
la Sir) resta anche un centro
di potere temporale. Lo stipendio
di un vescovo, al quale secondo
usanza medievale si deve
il titolo di «eccellenza», può
arrivareacirca 40milaeuronetti
l’anno, cui siaggiungeunfondospesedell’episcopatodicompetenza.
Poca roba rispetto ai cardinali,
icardini,appunto,dellaChiesa,
cui il concordato dello Stato
italiano nel ’29 riconosceva «gli
onori dovuti ai Principi del sangue
».Ineffettiladignitàcardinalizia
li qualifica come «eminentissimi
principi della Chiesa».
Come responsabili di dicasteri,
i cardinali hanno molte incombenze,
sono i «manager» della
Chiesa. E come tali anche retribuiti
in modo adeguato, anche
se il fasto del passato si è molto
ridimensionato, specie sotto il
«francescano»Bergoglio.«Ilcardinale
è rimasto legato principalmente
al suo “piatto”, come
veniva chiamato lo stipendio
quando un servo in livrea recava
al porporato la borsa delle
monete su un piatto d’argento -
si legge ne La santa casta della
Chiesa di Claudio Rendina -. Si
aggira su una somma annuale
netta di 150mila euro, assegnatainratemensilidall’Apsa(
Amministrazione
del patrimonio
della Sede Apostolica), al quale
siaggiungeun’integrativa aNataleePasquae
il cosiddetto “rotolo
cardinalizio”, una somma
trattadallerenditedelSacroCollegio
presso lo Ior».
Secondoaltre fontiperòlo stipendio
di un cardinale è molto
più basso, circa 5mila euro al
mese. Si aggiungano dei curiosi
benefit, emersi da una lettera
scritta dal segretario generale
del Governatorato, padre FernandoVergezAlzaga,
alcardinaleGeorgePell,
prefetto della Segreteria
per l'Economia vaticana.
Ovvero: prodotti alimentari
da acquistare «presso lo SpaccioAnnona
e presso il Magazzino
Comunità con lo sconto del
15%», sconti sul carburante (i
cardinali viaggiano molto), e
pacchetti di sigarette scontate.
Se per Ratzinger si è disposta
unarenditadi2.500euromensili,
PapaFrancescononricevealcuncompenso.
Bergogliohaanche
abolito bonus per i dipendenti
del Vaticano, ha bloccato
gliaumentidistipendiperanzianitàepromozioni,
einvitatotutte
le gerarchie ad uno stile sobrio,
anche nella scelta dell’appartamento.
Nontuttiiporporatihannoaccoltocongioialasvolta
pauperista di Papa Francesco.
Il cardinale Rouco Varela,
arcivescovo di Madrid e grancapo della Chiesa spagnola
(gestita
«in stile principesco», con
grande irritazione del Papa),
pensionato da Bergoglio l’anno
scorso, ha continuato a vivere
nell’elegantepalazzodelcentro
storicomadrileno,«conlapretesadicontinuareadisporrediauto,
autista,segretariaedell’assistenza
di due suore», ha scritto
Repubblica. Chissà che ne pensa
monsignor Galantin
Spesa e benzina scontate
Ecco tutti i benefit
che spettano ai prelati
Un cardinale guadagna5mila euro al mese
e ha diritto anche a decurtazioni sulle sigarette
Un miliardo di euro all’anno dall’8 per mille
«Non chiudetevi in una casta,
che non ha nulla di autenticamente
ecclesiale» ha raccomandatoPapaFrancescoaicardinali
durante la messa con i
nuovi porporati a febbraio. Di
coltivare privilegi (anche fiscali)
dacasta,laChiesavieneaccusata
spesso.Eil ripetuto attacco
arrivato alla «casta politica» dal
segretario della Cei, monsignor
NunzioGalantino,spingeinevitabilmenteacuriosarenelpulpito
da cui arriva la predica. Un
pulpito, in certi casi, privilegiato.
Meno per i vescovi, il livello
intermedio della gerarchia ecclesiastica,
che per i cardinali.
AncheselaCei,amministrando
unaquotadelmiliardo dientrate
l’anno dall’8 per mille (usati
per opere di carità e esigenze di
culto, ma anche per finanziare
una propria emittente televisiva,
Tv2000, diretta dall’ex Rai-
Tre Paolo Ruffini, il quotidiano
Avvenire e un’agenzia di stampa,
la Sir) resta anche un centro
di potere temporale. Lo stipendio
di un vescovo, al quale secondo
usanza medievale si deve
il titolo di «eccellenza», può
arrivareacirca 40milaeuronetti
l’anno, cui siaggiungeunfondospesedell’episcopatodicompetenza.
Poca roba rispetto ai cardinali,
icardini,appunto,dellaChiesa,
cui il concordato dello Stato
italiano nel ’29 riconosceva «gli
onori dovuti ai Principi del sangue
».Ineffettiladignitàcardinalizia
li qualifica come «eminentissimi
principi della Chiesa».
Come responsabili di dicasteri,
i cardinali hanno molte incombenze,
sono i «manager» della
Chiesa. E come tali anche retribuiti
in modo adeguato, anche
se il fasto del passato si è molto
ridimensionato, specie sotto il
«francescano»Bergoglio.«Ilcardinale
è rimasto legato principalmente
al suo “piatto”, come
veniva chiamato lo stipendio
quando un servo in livrea recava
al porporato la borsa delle
monete su un piatto d’argento -
si legge ne La santa casta della
Chiesa di Claudio Rendina -. Si
aggira su una somma annuale
netta di 150mila euro, assegnatainratemensilidall’Apsa(
Amministrazione
del patrimonio
della Sede Apostolica), al quale
siaggiungeun’integrativa aNataleePasquae
il cosiddetto “rotolo
cardinalizio”, una somma
trattadallerenditedelSacroCollegio
presso lo Ior».
Secondoaltre fontiperòlo stipendio
di un cardinale è molto
più basso, circa 5mila euro al
mese. Si aggiungano dei curiosi
benefit, emersi da una lettera
scritta dal segretario generale
del Governatorato, padre FernandoVergezAlzaga,
alcardinaleGeorgePell,
prefetto della Segreteria
per l'Economia vaticana.
Ovvero: prodotti alimentari
da acquistare «presso lo SpaccioAnnona
e presso il Magazzino
Comunità con lo sconto del
15%», sconti sul carburante (i
cardinali viaggiano molto), e
pacchetti di sigarette scontate.
Se per Ratzinger si è disposta
unarenditadi2.500euromensili,
PapaFrancescononricevealcuncompenso.
Bergogliohaanche
abolito bonus per i dipendenti
del Vaticano, ha bloccato
gliaumentidistipendiperanzianitàepromozioni,
einvitatotutte
le gerarchie ad uno stile sobrio,
anche nella scelta dell’appartamento.
Nontuttiiporporatihannoaccoltocongioialasvolta
pauperista di Papa Francesco.
Il cardinale Rouco Varela,
arcivescovo di Madrid e grancapo della Chiesa spagnola
(gestita
«in stile principesco», con
grande irritazione del Papa),
pensionato da Bergoglio l’anno
scorso, ha continuato a vivere
nell’elegantepalazzodelcentro
storicomadrileno,«conlapretesadicontinuareadisporrediauto,
autista,segretariaedell’assistenza
di due suore», ha scritto
Repubblica. Chissà che ne pensa
monsignor Galantin
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Re: Immigrazione-La piaga del nuovo millennio.Quale soluzion
pancho ha scritto:Caro amico Zione, nessuno se la sente di prendere decisione e si aggira sempre il problema.
Anche persone di una certa taratura (?) non riescono ad affrontare questo problema e si fissano sempre su quell'accoglienza che e' un dovere.
Certo che e' un dovere ma anche costoro dovrebbero cercare di dare le soluzioni sul come risolvere.
Anche questo e' un modo pericoloso per fare del populismo poiche sanno pure loro ma non lo vogliono dire quale e' la madre di tutti questi disastri.
Probabilmente anche le loro dichiarazioni sono un modo per cercar di mantenere lo status quo . Dire la verita costa anche a costoro.
Ammesso e non concesso che non si possa trovare la soluzione allora ce ne teniamo a casa secondo la ns. denuncia dei redditi. Chi ha piu se ne tenga di piu senza chiedere per quanto tempo.
Sarei quasi sicuro che a quel punto in 24 h si troverebbe la soluzione al problema sempre che.......non convenga ancora di piu tenerceli piuttosto che dividere le ns. ricchezze.
un salutone
Il problema migranti doveva essere affrontato per quello che era, un’ondata migratoria a carattere straordinario già dai tempi del governo Letta. Ma volendo ancora essere più precisi, dai governi precedenti fino a risalire anni 16 fa, quando un articolo su La Repubblica, spiegò in modo chiaro e netto cosa sarebbe successo all’interno dei Paesi africani se fosse continuata la politica colonialista dello sfruttamento delle risorse attuato attraverso governanti compiacenti, in combutta con multinazionali e Paesi interessati alle risorse naturali del territorio, che badavano solo ed esclusivamente all’arricchimento personale.
Dato però che il modo di pensare è notevolmente cambiato rispetto a 50 anni fa e oltre, non se ne è fatto nulla. Neppure un indagine per approfondire se l’allarme lanciato dalle pagine di Repubblica fosse vero, e se vero, approntare uno studio per come risolvere il problema nel tempo a secondo dell’intensità del fenomeno migratorio.
Al tempo governava Giuliano Amato, figuriamoci se poteva prestare attenzione a questo tipo di problematiche. Non era di certo il tipo. Poi dopo arrivò “Ghe pensi mi 1.0”. Neanche a parlarne. Lui pensava solo alle sue aziende e a salvarsi dalla magistratura. Dovrà affrontare il problema qualche anno dopo, quando cominciano a manifestarsi i primi sintomi degli sbarchi continui. Ma non si trattava ancora di emergenza.
“Ghe pensi mi 1.0” lo aveva affrontato all’italiana. In cambio della promessa della costruzione di strade in Libia, aveva chiesto a Gheddafi di fermare i migranti in Nord Africa.
Naturalmente il Colonnello non aveva problemi umanitari di sorta. Li bloccava in un campo di concentramento nel deserto libico e chi si è visto si è visto.
Se poi crepavano in quei campi di concentramento non erano problemi suoi. Non era certamente persona per cui poteva preoccuparsi della qualità della vita di quelli che considerava “rompipalle”.
Così Silvietto aveva risolto il problema sapendo la fine che facevano i negretti che attraversavano il deserto per arrivare in Libia.
Occhio non vede, cuore non duole. Soprattutto la propaganda non duole. E Silvietto alla propaganda ci teneva per rimanere in sella.
Eppure in molti rimpiangono la soluzione finale dei campi del Colonnello.
Poi è arrivato “Ghe pensi mi 2.0”
Ma a lui il problema non interessava granché perché mirava a consolidare il suo potere per il prossimo ventennio.
Ed il problema dei migranti era controproducente per il consenso. Tanto che non lo ha mai affrontato di persona e al massimo fa intervenire gli scagnozzi.
Invece, una persona adulta con la testa sulle spalle e non sulle palle, avrebbe dovuto censire attraverso i prefetti, non i sindaci, perche quelli leghisti, ma non solo, avrebbero falsificato i dati, tutti i luoghi disponibili sul territorio, con i costi della risistemazione di quelli fatiscenti, non agibili, come vecchie caserme e similia.
Fare i conti di quanto economicamente sostenibile per le finanze italiane per il mantenimento a tempo dei migranti, e poi andare in Europa e chiedere una riunione straordinaria, fornendo i dati della possibilità di massima di accoglienza e la sostenibilità economica nel tempo.
Limiti oggettivamente non superabili da parte dell’Italia.
Quindi spingere l’Europa a fare altrettanto per poi rendere pubblico al mondo intero il limite massimo dell’accoglienza del Continente, per poi spingere verso i luoghi d’origine.
Oltre non si può andare al limite dell’umano.
Anche se Bagnasco ha accennato all’Onu, e Maroni, Zurlo e compagnia di Cd, si sono accodati nel coretto “Ma io l’avevo detto di rivolgersi all’Onu”, l’Ente mondiale non funziona più da anni.
O l’Europa fa la voce grossa tutta insieme oppure va tutto in fanteria.
Ma la realtà europea è quella che ha indicato ieri Prodi nella sua intervista all’Avvenire:
Non crede che i leader di oggi pensino più a loro stessi che all’Europa?
È così, il problema è che sono tutti leader "barometrici".
Leader con visione corta, che si fanno guidare dai sondaggi, incapaci di progettare, di ragionare sul futuro.
Leader ossessionati dai voti politici che si accavallano. Sono tutti così, non ci sono eccezioni. Già, in questo momento non ci sono eccezioni.
Se gli attori sulla scena politica del Continente sono questi, siamo spacciati.
Prodi chiarisce:
Sono tutti così, non ci sono eccezioni.
Quindi si riferisce anche al nostro fin troppo querulo “Ghe pensi mi 2.0”
Si può pensare che questi governanti europei possano andare contro le multinazionali e i Paesi che sfruttano le risorse naturali?
Noi in Libia preleviamo petrolio e gas.
In Congo preleviamo petrolio con l’Eni. E così via.
Dovremmo smettere anche di fornire armi.
E le nostre aziende e gli operai della Val Trompia, oltre alle altre cosa direbbero????
Chi c’è in linea
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