RIFORME
Lavoro, il governo apre a nuove modifiche
"Pronti a dare l'ok se impianto resta intatto"
Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Catricalà spiega che l'esecutivo accetterà cambiamenti volti a migliorare il testo in Parlamento. "L'obiettivo è dare lavoro buono ai giovani". Ma Bonanni avverte: "Cambiare solo i refusi"
ROMA - Non più tardi di ieri sera il presidente del Consiglio Mario Monti era tornato a difendere la validità della riforma del mercato del lavoro 1 nel corso della sua visita in Israele, ma già oggi il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Antonio Catricalà, spiega che il governo è diposto ad accettare delle modifiche al provvedimento. L'impianto del disegno di legge, afferma Catricalà in un colloquio con l'agenzia Adnkronos, "deve restare quello che è" ma "siamo disponibili ad accettare" buone modifiche in Parlamento.
"Pensiamo - aggiunge - che l'impianto della riforma debba restare quello che è, ma molte buone idee nascono in Parlamento e siamo pronti a farne tesoro". La ratio, ricorda il sottosegretarrio, "è quella di una maggiore flessibilità in uscita per consentire una maggiore entrata nel mercato del lavoro" e "se le modifiche sono in questo senso, siamo disponibili ad accettarle". L'obiettivo della riforma, insiste, è "dare lavoro buono ai giovani".
Con il Parlamento, evidenzia quindi Catricalà, "abbiamo fatto finora un ottimo lavoro". E, conclude: "Non sono mai stato insoddisfatto delle modifiche introdotte dalle Camere, né sul 'Salva Italia' né sul 'Cresci Italia'. Aperture che sembrano voler tranquillizzare soprattutto Confindustria, che nei giorni scorsi dopo la correzione delle modifiche apportate in un primo momento all'articolo 18 si era scagliata con forza contro la riforma, innescando una dura polemica con Mario Monti 2.
Le organizzazioni delle imprese torneranno a valutare la riforma del mercato del lavoro mercoledì nel corso di un incontro che si terrà nella sede di Confindustria di Via Veneto. La riunione servirà anche a valutare il confronto con il governo e a decidere l'atteggiamento da tenere nel corso dell'iter in Parlamento.
Giudizi fortemente critici nei confronti della riforma continuano ad arrivare anche dalla Fiom che venerdì scenderà in piazza insieme alla Cgil e alle altre organizzazione sindacali per chiedere una soluzione al problema degli esodati. "Ci auguriamo che le manifestazioni portino il governo a risolvere il problema di quelle tante persone che oggi si trovano senza lavoro e senza pensione - ha affermato il segretario Maurizio Landini - Alla gente che sta male gli si danno sempre dei termini strani, in questo caso esodati, ma nei fatti sono persone che vengono da aziende in crisi che senza un intervento rischiano di trovarsi senza lavoro e senza una pensione".
Soddisfatto dell'apertura di Catricalà si dice il Pdl.
"Credo che sia una presa d'atto saggia. Il sottosegretario - afferma il presidente dei senatori Maurizio Gasparri - essendo un uomo di esperienza, si è reso conto che il ddl, sulla parte della flessibilità in entrata, va riscritto e non solo modificato". Il Pdl, aggiunge Gasparri, "è pronto ad avanzare proposte" e si mette a disposizione per elaborare le modifiche necessarie a "correggere errori" che rischiano di "aumentare la disoccupazione".
Eventuali modifiche, avverte il segretario della Cisl Raffaele Bonanni, rischiano però di rimettere tutto in discussione. "Salvo refusi", osserva il leader sindacale, non conviene "a nessuno" apportare "grosse modifiche" alla riforma del mercato del lavoro. "Non conviene far diventare il ddl una tela di Penelope". "E' stato raggiunto - spiega ancora Bonanni - un buon compromesso che ovviamente non lascia contento nessuno degli attori che lo ha realizzato". La questione, secondo il segretario della Cisl, è semmai un'altra: occorre una riduzione "immediata" delle tasse altrimenti "il Paese sarà strangolato". "Il calo dei consumi - sottolinea ancora Bonanni - esercita un pesantissimo condizionamento sull'economia".
(09 aprile 2012)
http://www.repubblica.it/politica/2012/ ... /?ref=fbpr