riforma Pensioni Fornero-Si lotta per i diritti cancellati.
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Re: riforma Pensioni Fornero-Si lotta per i diritti cancella
Ecco dove il governo Monti e la Fornero trovano i soldi per gli esodati.
Ci avevano detto che i soldi per coprire gli esodati dovevano essere presi da un prelievo forzoso del 3% per redditi superiori a 150.000 euro.
Non è così.
Un mio lontano parente e sua moglie vivono di pensione minima circa 570 euro al mese.
Ora alla moglie è arrivata una lettera dell'Inps dove gli dicono che per una certa legge ...vattelapesca ... lei non ha diritto ad una maggiorazione di circa 60 euro a partire da Gennaio 2011 per cui la differenza percepita sarà recuperata in 24 rate mensili, a partire dal 1 novembre 2012.
Quindi ad una diminuzione fissa di circa il 10% dell'assegno pensione viene aggiunta un'altra trattenuta di 36 euro per 2 anni.
Ecco da dove vengono i denari per gli esodati .... cioè dagli stessi pensionati a pensione minima.
Bravi Monti e Fornero ... davvero tecnici con i fiocchi.
Ci avevano detto che i soldi per coprire gli esodati dovevano essere presi da un prelievo forzoso del 3% per redditi superiori a 150.000 euro.
Non è così.
Un mio lontano parente e sua moglie vivono di pensione minima circa 570 euro al mese.
Ora alla moglie è arrivata una lettera dell'Inps dove gli dicono che per una certa legge ...vattelapesca ... lei non ha diritto ad una maggiorazione di circa 60 euro a partire da Gennaio 2011 per cui la differenza percepita sarà recuperata in 24 rate mensili, a partire dal 1 novembre 2012.
Quindi ad una diminuzione fissa di circa il 10% dell'assegno pensione viene aggiunta un'altra trattenuta di 36 euro per 2 anni.
Ecco da dove vengono i denari per gli esodati .... cioè dagli stessi pensionati a pensione minima.
Bravi Monti e Fornero ... davvero tecnici con i fiocchi.
Ultima modifica di Joblack il 26/10/2012, 22:12, modificato 1 volta in totale.
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‘‘Lo Stato perirà nel momento in cui il potere legislativo sarà più corrotto dell’esecutivo’’. C.L. Montesquieu
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Re: riforma Pensioni Fornero-Si lotta per i diritti cancella
Esodati: prelievo del 3% non fa diminuire i consumi.
Pubblicato il giovedì, 25 ottobre 2012 da Cesare Damiano
La proposta di un prelievo di solidarietà del 3 per cento sui redditi superiori ai 150mila euro,
per finanziare un intervento a favore dei lavoratori cosiddetti ‘esodati’,
rappresenta un fatto di giustizia sociale e di equa ripartizione dei sacrifici in un momento di crisi come l’attuale.
Se Confindustria si preoccupa di questo provvedimento,
che ridurrebbe il potere d’acquisto dei cittadini più abbienti,
potrà consolarsi col fatto che restituire capacità di spesa a chi è rimasto senza reddito,
favorirà sicuramente i consumi, almeno quelli popolari.
Per quanto riguarda le osservazioni del capogruppo Pdl, Fabrizio Cicchitto,
a proposito del non coinvolgimento del suo gruppo nella decisione di adottare un emendamento che si propone di risolvere il tema dei lavoratori rimasti senza reddito a causa della riforma Fornero, vogliamo fare alcuni osservazioni:
la prima, è che alla discussione che ha portato a decidere l’adozione dell’emendamento,
erano presenti autorevoli esponenti del Pdl in commissione Lavoro;
la seconda, è che l’emendamento porta anche la firma del capogruppo Pdl in commissione Lavoro;
la terza, è che non riteniamo opportuno che eventuali contrasti all’interno di un partito possano compromettere la soluzione di un problema reale,
quello di consentire a questi lavoratori che matureranno il diritto alla pensione entro la fine del 2014,
di poter avere finalmente un reddito.
La nostra battaglia unitaria deve proseguire a sostegno dell’emendamento alla legge di stabilità che vede la prima forma del presidente della commissione Lavoro, Silvano Moffa, insieme a quelle dei capigruppo dei partiti, di maggioranza e di opposizione.
http://cesaredamiano.wordpress.com/2012 ... i-consumi/
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Re: riforma Pensioni Fornero-Si lotta per i diritti cancella
Esodati, ecco perché è giusto
far pagare i redditi più alti
Di Cesare Damiano
26 ottobre 2012
Il problema dei lavoratori rimasti senza reddito a causa della riforma delle pensioni del ministro Fornero torna in primo piano.
Lo scorso mercoledì alla commissione Lavoro della Camera è stato votato all’unanimità un emendamento alla legge di Stabilità che affronta questo tema e che si propone di tutelare altri lavoratori al di là dei 120 mila salvaguardati in precedenza.
Il governo, in quella sede, ha dato ancora una volta un parere contrario sul tema delle coperture finanziarie.
L’emendamento rappresenta un passo importante verso la soluzione di un problema di così ampia rilevanza sociale.
Ed è significativo che sotto il nome del primo firmatario, il Presidente della commissione Silvano Moffa, ci siano le firme di tutti i capigruppo, di maggioranza e di opposizione.
In precedenza la commissione Lavoro aveva approvato la proposta di legge 5103, di cui ero il primo firmatario,
trasformata in testo unico con l’abbinamento di altre due proposte dell’Idv e della Lega.
Contro di essa si erano levati gli strali della Ragioneria dello Stato che aveva contabilizzato la necessità di coperture miliardarie (nella somma delle voci qualcuno aveva azzardato la cifra di 30 miliardi di euro),
di alcuni commentatori politici e di rappresentanti di partito che insistevano sul fatto che la «proposta Damiano» avesse l’obiettivo di smontare la riforma pensionistica del ministro Fornero.
In particolare si puntava l’indice su un articolo (articolo 1 comma 1) che veniva accusato di voler ritornare alle pensioni di anzianità e ai «gradini».
Lo stesso governo si associava al coro dimenticando un piccolo particolare:
che la proposta era stata suggerita dallo stesso ministro del Lavoro nella seduta alla Camera del 20 giugno scorso.
Riportiamo, per precisione, il passo del discorso:
«Da ultimo, sempre nella valutazione del costo collettivo e dell’impatto sul trattamento previdenziale, si potrebbe considerare di ricorrere ad una norma per estendere il retroattivo contributivo anche per gli uomini - ricordo che tale norma è già in vigore per le donne (con 57 anni di età e 35 di contributi possono andare in pensione, ndr) - come opzione di scelta da demandare a lavoratore e azienda».
Per iniziativa di un parlamentare del Pdl, questa proposta è stata inserita nella mia proposta di legge.
Domanda:
chi voleva smontare la riforma ?
Dopo la cortina fumogena sollevata ad arte da buona parte dei media, noi abbiamo continuato a lavorare con ostinazione per risolvere il problema di persone disperate che hanno visto allontanarsi il traguardo della pensione anche di quattro o cinque anni e che, essendosi licenziate nel corso del 2011, rimarranno per lungo tempo senza reddito.
Nessuno vuole fare spot elettorali o cancellare riforme:
il nostro obiettivo è semplicemente quello correggere un errore.
Il nuovo emendamento ha tenuto conto di alcuni suggerimenti:
in primo luogo abbiamo eliminato la proposta Fornero, quella che consentiva anche agli uomini, con il calcolo tutto contributivo, di andare in pensione con 57 anni di età e 35 di contributi (la Ragioneria ha stimato un costo di sette miliardi, anche se il ministro ha detto che solo poche donne l’avevano utilizzata. Potenza delle cifre!).
Inoltre abbiamo circoscritto la salvaguardia a due anni cruciali: il 2013 e 2014.
Le cosiddette famiglie di lavoratori da tutelare sono state individuate in modo specifico, come del resto già indicato dalla precedente 5103:
-lavoratori esodati o che hanno sottoscritto accordi di mobilità territoriale;
-lavoratori che hanno proseguito volontariamente il versamento dei contributi volontari;
-lavoratori che sono stati licenziati individualmente;
-insegnanti ai quali è stato calcolato l’anno solare e non quello scolastico;
-macchinisti delle ferrovie e alcuni lavoratori del settore marittimo;
-dipendenti del settore creditizio.
Si tratta di situazioni da risolvere, i cui esempi abbiamo indicato più volte al governo.
Infine, per le coperture finanziarie, abbiamo adottato lo schema del fondo proposto dall’esecutivo già nella legge di Stabilità.
Un fondo che deve essere previdenziale e non assistenziale, nel quale far confluire diverse risorse:
i nove miliardi già stanziati per salvaguardare i primi 120.000 lavoratori, vincolando gli eventuali risparmi per tutelare altre persone;
i 100 milioni stanziati dal governo;
le risorse che si ricavano da una tassa di solidarietà per la parte eccedente i redditi di 150.000 euro;
infine, la clausola di salvaguardia già individuata in precedenza (quella relativa ai tabacchi), nel caso le risorse non fossero sufficienti.
È stato fatto un ottimo e serio lavoro unitario, durato alcuni mesi, che ha ricevuto nella giornata di ieri il plauso di tutti i sindacati e che ha l'obiettivo di ascoltare il Paese reale.
Mi è parsa stonata la voce di Confindustria contraria alla tassazione degli alti redditi,
«gli unici che consumano...».
Vogliamo rassicurare viale Dell’Astronomia:
se quelle risorse di solidarietà chieste ai redditi alti aiutano a mandare in pensione chi oggi non ha reddito, otteniamo due obiettivi:
ridiamo spazio ai consumi, in questo caso popolari,
e offriamo un segnale di equità al Paese.
Non ci dispiace il fatto che i sacrifici, per una volta, vengano equamente distribuiti.
La legge di Stabilità ha bisogno di radicali cambiamenti:
tra le priorità abbiamo sicuramente anche quella di una correzione al sistema pensionistico nel nel senso dell'equità sociale.
http://www.unita.it/economia/esodati-ec ... i-1.459139
Re: riforma Pensioni Fornero-Si lotta per i diritti cancella
C'è una sola obiezione che mi sembra non campata in aria ogni volta che si parla di "contributi di solidarietà" o in generale di super-tasse sui redditi alti.
E' che, con i livelli di evasione che ci sono, in realtà si finisce col tassare non i ricchi, ma quelli (pochissimi, 0 virgola qualcosa per cento) che per scelta o per impossibilità ad evadere, pagano tutte le tasse dovute sui loro redditi medio-alti (mediamente non altissimi) a tutto vantaggio dei grandi evasori.
E' che, con i livelli di evasione che ci sono, in realtà si finisce col tassare non i ricchi, ma quelli (pochissimi, 0 virgola qualcosa per cento) che per scelta o per impossibilità ad evadere, pagano tutte le tasse dovute sui loro redditi medio-alti (mediamente non altissimi) a tutto vantaggio dei grandi evasori.
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Re: riforma Pensioni Fornero-Si lotta per i diritti cancella
@mariok:
questo significa che i primi 150.000 NON vengono tassati.
"le risorse che si ricavano da una tassa di solidarietà per la parte eccedente i redditi di 150.000 euro;"
Re: riforma Pensioni Fornero-Si lotta per i diritti cancella
Mi sono evidentemente spiegato male. Non affermo che non sia giusto mettere una sovrattassa del 3% alla parte di reddito eccedente i 150.000 €, ma che con i livelli di evasione che abbiamo, a pagarla è solo un'esigua minoranza di quelli che dovrebbero.shiloh ha scritto:@mariok:
questo significa che i primi 150.000 NON vengono tassati.
"le risorse che si ricavano da una tassa di solidarietà per la parte eccedente i redditi di 150.000 euro;"
Ciò si verifica, in Italia, ogni volta che si fanno politiche basate sulle fasce di reddito, teoricamente giuste, ma che in pratica si rivelano profondamente ingiuste.
Porto ad esempio la mia esperienza personale. Sebbene lo meritassi in base alla media dei voti, non ho mai potuto ottenere ai tempi dell'università una borsa di studio, perché il reddito di mio padre, modestissimo impiegato di II categoria dell'Olivetti, superava il massimo previsto. Il mio compagno di studi, il cui padre era un affermato chirurgo e che viveva in una splendida villa in una elegante zona della città, la prendeva.
Non credo che le cose siano cambiate da allora.
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Re: riforma Pensioni Fornero-Si lotta per i diritti cancella
@mariok...ok.
su questo siamo in sintonia.
meglio sarebbe stato un accertamento patrimoniale,che includesse anche i beni immobili e/o intestati a società riconducibili al "soggetto ignoto".
...ma questo comporterebbe anche una seria riforma fiscale.
su questo siamo in sintonia.
meglio sarebbe stato un accertamento patrimoniale,che includesse anche i beni immobili e/o intestati a società riconducibili al "soggetto ignoto".
...ma questo comporterebbe anche una seria riforma fiscale.
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Re: riforma Pensioni Fornero-Si lotta per i diritti cancella
avete presente lo sceriffo di Nottingham ???
questi sono molto peggio.
Il Salvaitalia tanto sbandierato per il mondo e per il quale tanto si vanta il Prof. Monti è stato fatto solo sulla pelle delle categorie più deboli:
lavoratori, pensionati e pensionandi.
Come ammesso dalla stessa Fornero, hanno attinto ai nostri risparmi previdenziali per sistemare i dati di bilancio e, soprattutto, il debito pubblico.
Il frutto di questa rapina lo considerano risorse già acquisite e pertanto non mollano neanche quelle che dovrebbero essere sacrosante correzioni,
addirittura parlando di copertura mancante.
Il semplice motivo è che sono gli unici fondi sui quali possono mettere le mani .
Sugli altri fronti ( evasione fiscale, corruzione, tassazione capitali all’estero, riduzione costi della politica) non hanno fatto un bel nulla e di conseguenza...nulla entra nelle casse.
questi sono molto peggio.
Il Salvaitalia tanto sbandierato per il mondo e per il quale tanto si vanta il Prof. Monti è stato fatto solo sulla pelle delle categorie più deboli:
lavoratori, pensionati e pensionandi.
Come ammesso dalla stessa Fornero, hanno attinto ai nostri risparmi previdenziali per sistemare i dati di bilancio e, soprattutto, il debito pubblico.
Il frutto di questa rapina lo considerano risorse già acquisite e pertanto non mollano neanche quelle che dovrebbero essere sacrosante correzioni,
addirittura parlando di copertura mancante.
Il semplice motivo è che sono gli unici fondi sui quali possono mettere le mani .
Sugli altri fronti ( evasione fiscale, corruzione, tassazione capitali all’estero, riduzione costi della politica) non hanno fatto un bel nulla e di conseguenza...nulla entra nelle casse.
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Re: riforma Pensioni Fornero-Si lotta per i diritti cancella
dove trovare i punti di raccolta firme per il referendum sull’abrogazione della macelleria sociale Fornero :
http://www.referendumpensioni.it/web/?page_id=104
http://www.referendumpensioni.it/web/?page_id=104
Re: riforma Pensioni Fornero-Si lotta per i diritti cancella
PALERMO NEL SETTEMBRE 2010 IL GESTO FATALE DI NORMAN CONTRO LE «BARONIE UNIVERSITARIE»
Il figlio dottorando si suicidò, Zarcone
querela la Fornero per il suo «choosy»
Per il padre del giovane che si è tolto la vita a 27 anni il termine usato dal ministro offende «un'intera generazione»
PALERMO - Il padre di Norman Zarcone, il giovane palermitano di 27 anni che si tolse la vita poco più di due anni fa buttandosi dal terrazzo del settimo piano della Facoltà di Lettere e Filosofia di Palermo per protestare contro le «baronie universitarie», ha presentato un esposto alla procura contro il ministro del Lavoro Elsa Fornero. Claudio Zarcone, 55 anni, dipendente regionale in pensione, si è scagliato contro la dichiarazione di poche settimane fa nella quale il ministro ha usato l'aggettivo «choosy» - schizzinosi, difficili da accontentare - riferendosi ai giovani. «Non è più concepibile - dice Zarcone - che esponenti del governo continuino ad usare tale terminologia riferendosi ai nostri giovani, poiché viene offeso il percorso individuale, umano e professionale di un'intera generazione di talenti che non godono di particolari garanzie o di un nome altisonante». «In questo modo - continua - mio figlio viene ucciso ripetutamente. Tutta la sua generazione viene delegittimata, frustrata e mortificata».
LA STORIA - Il figlio Norman si era laureato in Filosofia della conoscenza e della comunicazione con il massimo dei voti presso la facoltà di Lettere a Palermo e stava per conseguire anche il dottorato in filosofia del Linguaggio. Il padre subito dopo la morte del figlio aveva parlato senza mezzi termini di «omicidio di Stato», perché il figlio non vedeva nessuna certezza nel mondo del lavoro. Al giovane Zarcone, un anno fa, è stata intitolata un'aula della facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Palermo.
Redazione online
31 ottobre 2012
http://corrieredelmezzogiorno.corriere. ... 3422.shtml
Il figlio dottorando si suicidò, Zarcone
querela la Fornero per il suo «choosy»
Per il padre del giovane che si è tolto la vita a 27 anni il termine usato dal ministro offende «un'intera generazione»
PALERMO - Il padre di Norman Zarcone, il giovane palermitano di 27 anni che si tolse la vita poco più di due anni fa buttandosi dal terrazzo del settimo piano della Facoltà di Lettere e Filosofia di Palermo per protestare contro le «baronie universitarie», ha presentato un esposto alla procura contro il ministro del Lavoro Elsa Fornero. Claudio Zarcone, 55 anni, dipendente regionale in pensione, si è scagliato contro la dichiarazione di poche settimane fa nella quale il ministro ha usato l'aggettivo «choosy» - schizzinosi, difficili da accontentare - riferendosi ai giovani. «Non è più concepibile - dice Zarcone - che esponenti del governo continuino ad usare tale terminologia riferendosi ai nostri giovani, poiché viene offeso il percorso individuale, umano e professionale di un'intera generazione di talenti che non godono di particolari garanzie o di un nome altisonante». «In questo modo - continua - mio figlio viene ucciso ripetutamente. Tutta la sua generazione viene delegittimata, frustrata e mortificata».
LA STORIA - Il figlio Norman si era laureato in Filosofia della conoscenza e della comunicazione con il massimo dei voti presso la facoltà di Lettere a Palermo e stava per conseguire anche il dottorato in filosofia del Linguaggio. Il padre subito dopo la morte del figlio aveva parlato senza mezzi termini di «omicidio di Stato», perché il figlio non vedeva nessuna certezza nel mondo del lavoro. Al giovane Zarcone, un anno fa, è stata intitolata un'aula della facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Palermo.
Redazione online
31 ottobre 2012
http://corrieredelmezzogiorno.corriere. ... 3422.shtml
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