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Forum per un "Congresso della Sinistra" ... sempre aperto • Diario della caduta di un regime. - Pagina 21
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Re: Diario della caduta di un regime.

Inviato: 30/03/2015, 16:36
da camillobenso
E' lecito chiedersi perché da Mafia Capitale in avanti il Pd, regge nei consensi?

Re: Diario della caduta di un regime.

Inviato: 31/03/2015, 10:15
da soloo42001
Io non mi fiderei molto dei sondaggi.

Se ti riferisci al 35-41% (del 60%), sappiamo che è dal 2011 che il PD
sta gradualmente puntando sempre di più all'elettorato di destra, dato
che quello di sinistra lo perde con M5S o con l'astensione.

Di conseguenza non c'è da stupirsi se quell'elettorato non si fa toccare
più di tanto da certi scandali.
Anzi probabilmente si sentirà maggiormente a casa.


soloo42001

Re: Diario della caduta di un regime.

Inviato: 31/03/2015, 20:08
da camillobenso
soloo42001 ha scritto:Io non mi fiderei molto dei sondaggi.

Se ti riferisci al 35-41% (del 60%), sappiamo che è dal 2011 che il PD
sta gradualmente puntando sempre di più all'elettorato di destra, dato
che quello di sinistra lo perde con M5S o con l'astensione.

Di conseguenza non c'è da stupirsi se quell'elettorato non si fa toccare
più di tanto da certi scandali.
Anzi probabilmente si sentirà maggiormente a casa.


soloo42001

Vista da questa angolazione può essere un'ipotesi percorribile.

Re: Diario della caduta di un regime.

Inviato: 31/03/2015, 20:09
da camillobenso
Decidere!
31/03/2015 di triskel182



Renzi ha la sua fondazione.
Come D’Alema ha la sua fondazione.
Come anche altri politici hanno la propria.
Con la quale ricevere generosi (immagino) contributi non (completamente) pubblici.
Con le quali mischiare assieme affari e politica. Appalti e cooperative.

Che c’entrano assieme Renzi e D’Alema (inchiesta ischitana a parte)?
D’Alema è quello che diceva “capotavola è dove mi siedo io”.
Renzi addirittura, apparecchia la tavola solo per lui.
Entrambi hanno visione monocratica del partito che, nato democratico, si è via via trasformato nel partito del pensiero e del voto unico.
Ieri in direzione PD, il segretario presidente rottamatore ha ottenuto il voto unico del suo partito sulla riforma dell’Italicum.
La minoranza Pd, con un gesto di enorme coraggio, è uscita dall’aula.
Anticipo di quello che succederà nel prossimo parlamento: chi è d’accordo con me, dentro. Gli altro fuori.
L’opposizione, che pure servirebbe a qualcosa in un sistema democratico, viene trasformata in soprammobile.
Utile solo se sta ferma e non rompe.

Sull’Italicum Renzi ci dice che è tempo di decidere, che non si può continuare a discutere su quanto sia rischiosa questa legge elettorale, magari approvata con la fiducia.
Democrazia è decidere.
E in quanto a decisionismo, questi due non scherzano.
Gli altri (la minoranza, quelli che le riforme e le decisioni lasciano indietro, i finti salvati della Thyssen, ..) che si accomodino fuori.

Tempo per decidere sulla trasparenza dei partiti, sull’anticorruzione, sul falso in bilancio ne avremo tanto nei prossimi anni…

Da unoenessuno.blogspot.it

Re: Diario della caduta di un regime.

Inviato: 31/03/2015, 20:48
da camillobenso
DESTRA
Gianfranco Rotondi e la crisi di Forza Italia: 'Silvio lanci una nuova era, o siamo tutti morti'
Il deputato azzurro di lungo corso, ex democristiano, vede i segni della fine. E lancia un avvertimento: "Abbiamo voluto l’Italicum, ma siamo il terzo o il quarto partito, quindi siamo destinati a spaccarci"
DI SUSANNA TURCO
31 marzo 2015




Gianfranco Rotondi e la crisi di Forza Italia: 'Silvio lanci una nuova era, o siamo tutti morti'
L'addio di Bondi, " che è pure un fondatore , ma come si fa?". I voti che non ci sono: "E parlano di candidature, figuriamoci". La dissoluzione alle porte. Gli errori. Le metastasi. Le “cazzate”. Gianfranco Rotondi, deputato azzurro di lungo corso, senza gradi in Forza Italia, vede tutti i segni della fine e non si cura di nasconderli. Anzi: “Se non ci diciamo la verità adesso che siamo alla fine!”, scrive su twitter. Avellinese, ex ministro, ex democristiano fissato con la Dc, impasta la tragedia in un motto di spirito. La notizia dell'uscita di Bondi gli pare la ciliegina sulla torta: "in un partito ridotto a fare la gara tra chi è più arrabbiato, il suo addio ci sovrasta".

E dunque come sta Forza Italia?
“La sua malattia è una vendetta della storia. Siamo nati dalla crisi della Dc, ci mancava giusto di fare la fine di Martinazzoli”.

Colui che traghettò la Dc dalla crisi alla dissoluzione?
“Il morbo di Berlusconi è lo stesso. La Dc fece una legge maggioritaria, ma poi non si collocò in nessuno dei due corni del bipolarismo. Così finì per spaccarsi: un po’ se la pappò D’Alema, un po’ Berlusconi. Oggi il Cavaliere fa l’Italicum, una scelta da statista. Dice sì pure al premio di lista. Poi fa marcia indietro. E i due corni diventano Renzi e Salvini”.
Sandro Bondi lascia Forza Italia: come finisce un amore

Vuol dire che a Forza Italia manca giusto di spaccarsi?
“Abbiamo voluto l’Italicum, ma siamo il terzo o il quarto partito, quindi siamo destinati a spaccarci. E’ facile che qualcuno lanci un’Opa”.

Intanto ve le date di santa ragione
“E’ uno dei segni della decadenza. Ai tempi della Dc i campioni era Bindi contro Formigoni. Adesso, Romani contro Brunetta. O altri, faccia lei”.

Dicono però che adesso parte la fase della rottamazione. La tesoriera Maria Rosaria Rossi che ha appena spedito la lettera su chi può candidarsi e chi no
“Sì, la rottamazione: una volta si chiamava rinnovamento. Ma quando in un partito cominci a parlare di regole per le candidature, vuol dire che è finita. Se continua così non candidano nessuno: né i vecchi né i nuovi”

Pare che per dopo Pasqua si preparino un sacco di scissioni: Fitto di qua, Verdini di là
“E che le devo dire. Motus in fine velocior. Il processo politico di caduta è evidente, non ci resta che citare il brocardo latino”.

E quando è cominciata, la fine?
“Con la cacciata di Fini. I colonnelli di An pensavano di liberarsi di lui, invece segnarono la fine del Pdl. Berlusconi ascoltò i consigli dando per scontata la buona fede. Comunque sia, il tumore nel centrodestra cominciò là. Tutte le divisioni successive, e sono tante, rappresentano le metastasi. Alla fine resteremo in due. Io e Gasparri”.

Come vengono vissuti da dentro tutti questi addii?
“Adesso l’ottica, come si dice ad Avellino, è “Cchiù pochi simm’ e cchiù belli parimm’ ”.

Meno siamo meglio stiamo
“Non capiscono che è proprio così che il male prolifera. Forza Italia finirà per essere nemmeno un partitino, ma solo un elettorato che si dividono altri”.

E chi vi potrà salvare? Berlusconi?
“Ha ancora le energie per rovesciare la situazione. Però ci vorrebbe il Berlusconi pazzo, quello disposto a cambiare la sua vita, quello del ’94”.

Forza Silvio?
“No, quello sarebbe un altro passo verso la dissoluzione. Dovrebbe invece riunire tutti e fare il gioco del silenzio”.

Sarebbe a dire?
“State zitti. Tutti zitti, per quindici giorni”.

Che pace. E poi?
“Guardarsi allo specchio, con onestà, e decidere quello che deciderebbe il capo di un partito di centro del 10-15 per cento. Che vuoi fare, vuoi stare nel centrodestra? Allora ti chiami Alfano, ti chiami Salvini, e ti metti d’accordo. Oppure, vuoi stare nel centrosinistra?”

Rotondi, ma che dice: nel centrosinistra?
“Massì, io archivierei la stagione del centrodestra, non c’è più. E poi Berlusconi non è di destra, non sa interpretare la parte, gli viene male. Dunque richiami Renzi e dici sì alle riforme ma con alcune correzioni. Dici che il jobs act non serve a un tubo agli imprenditori del nord, ci metti un po’ di giustizia, le intercettazioni: insomma, dieci cose.

E poi?
“Puoi cominciare a dire ad alta voce che l’Italia si governa dal centrosinistra. Le cose che c’ha in pancia Berlusconi le può dire in tv: mica è un peccato, se gli piace Renzi”.

E allora perché ha rotto il patto del Nazareno?
“Perché sul Quirinale si era fatto dei film che nessuno aveva mai mandato in produzione. Il nome per il Colle… ma quale nome! Cosa c’entrava, allora io volevo Enzo Bianco presidente, che vuol dire”.

Dicono che ora Berlusconi potrebbe voler fare il sindaco di Milano.
“Lui può fare quel che vuole, ma serve un processo politico, invece qui è una corte. Neanche Giuliano Ferrara è riuscito a farsi sentire. Tra poco sembreremo il Ppi di Buttiglione, con Salvini e Renzi che ci bussano alla porta e dicono continuamente: allora? Allora?”

Ma Berlusconi, a ottant’anni e con la storia che ha avuto, è in grado di cambiare ancora vita?
“Secondo me sì. E comunque: se non lui, nessun altro. Ci salutiamo tutti senza nemmeno scambiarci i numeri di telefono”.

Fitto dice che con un po’ di democrazia interna…
“Ma quale democrazia! La democrazia interna di Forza Italia era rappresentata dalla quantità di telefonate che Berlusconi faceva a ciascuno di noi”.

Non le fa più?
“Dopo la sentenza Mediaset è entrato in depressione, si è avvilito, si è chiuso nel cerchio magico”.

Colpa del cerchio magico, allora?
“Ma no: il cerchio come l’ha messo su in due minuti, in due minuti lo dissolve. Il suo problema è ricominciare: ma non come il ventunesimo anno del berlusconismo. Come il primo di una nuova Era”.

Per ora è ripartito con la campagna del 2 x mille: “Io ho già firmato, ora tocca a te. Non ti costa niente!”
“Ecco appunto, le dicevo. Ma che li fai a fare questi appelli? Nel Pd c’è un ufficio di dieci persone, c’è un lavoro scientifico su un indirizzario sensibile. Ma in Forza Italia… forse nemmeno io sono attrezzato per devolvere il 2 per mille!”.


http://espresso.repubblica.it/palazzo/2 ... =HEF_RULLO

Re: Diario della caduta di un regime.

Inviato: 01/04/2015, 10:49
da camillobenso
Anche in questo settore della società italiana si è chiuso un ciclo.



Non solo Ischia. Tav, Molfetta e Mafia Capitale: tutti i guai delle coop rosse
Giustizia & Impunità
Non c'è solo l'inchiesta sul gas a Ischia: negli ultimi anni le cooperative emiliane, vanto e marchio storico della sinistra, sono state al centro di diverse indagini della magistratura: da quella sul passante dell'Alta Velocità di Firenze fino allo scandalo sugli appalti che ha portato al commissariamento del Pd capitolino
di David Marceddu | 31 marzo 2015 COMMENTI


Non c’è inchiesta penale sulle grandi opere dal nord al sud dell’Italia che non veda coinvolta a vario titolo qualche grande cooperativa rossa emiliana. Ben prima dell’inchiesta sul gas a Ischia che ha portato in carcere il numero uno della Cpl Concordia, Roberto Casari, già da qualche anno le aziende, vanto e marchio storico della sinistra, assieme ai loro fatturati hanno infatti visto crescere il numero degli indagati nei consigli di amministrazione. Qui di seguito eccone solo alcune tra le più importanti vicende di questi anni.

L’inchiesta sul passante Tav di Firenze. Nell’autunno 2013 la procura della Repubblica di Firenze manda agli arresti domiciliari Maria Rita Lorenzetti, manager a capo della controllata Fs Italferr, in precedenza presidente Ds e Pd della Regione Umbria e vicinissima a personaggi politici del calibro di Anna Finocchiaro. L’accusa per Lorenzetti è quella di appartenere a una vera e propria associazione a delinquere in cui l’ex governatrice avrebbe messo a disposizioni le proprie conoscenze politiche in cambio di favori per lei e per i suoi famigliari. Nella stessa inchiesta finiscono sotto indagine alcuni dipendenti di Coopsette, un colosso dell’edilizia ‘rossa’ della provincia di Reggio Emilia. Ai domiciliari finisce anche il numero uno del consorzio Nodavia, nato per la costruzione del passante sotterraneo della Tav a Firenze e partecipato al 70% da Coopsette. Per quell’inchiesta la Procura ha recentemente chiesto per tutti gli imputati (32 in tutto) il rinvio a giudizio. Tra loro c’è anche Ercole Incalza.

Lo stesso Incalza che poche settimane fa è invece finito agli arresti nell’ambito dell’Inchiesta Sistema. Ancora una volta la procura di Firenze svela quello che, a parere dei pm Giulio Monferini e Gianni Tei, è un vero e proprio sistema corruttivo che influenza le più grandi opere italiane. Tra gli indagati non ci sono questa volta manager di coop rosse. Tuttavia nelle carte dei magistrati il riferimento al mondo della cooperazione torna sotto il nome della Cmc, la Cooperativa muratori e cementisti di Ravenna, la stessa che oggi sta scavando il tunnel per la Tav Torino-Lione in Val di Susa. La Cmc infatti faceva parte del consorzio Cavet, che anni fa ha portato a termine lo scavo nell’appennino per fare la tratta Tav Bologna Firenze. Secondo i magistrati la stessa Cmc aveva corrisposto a Incalza, capo della struttura tecnica di missione del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, compensi per 500 mila euro tra il 1999 e il 2008.

Il porto di Molfetta il senatore Ncd Azzollini. È ancora la Cmc un anno e mezzo fa a finire sotto i riflettori delle cronache giudiziarie, questa volta per la vicenda del Porto di Molfetta. Il Gip di Trani nell’ottobre 2013 infatti ordina i domiciliari per un dirigente comunale e per il procuratore speciale della Cmc, Giorgio Calderoni. Tra gli indagati spunta il nome del presidente della commissione bilancio al Senato, Antonio Azzollini, che per anni è stato sindaco di Molfetta e che i lavori per il porto (ora fermi) li aveva voluti. Secondo quanto ricostruiscono i pm, i costi sarebbero lievitati dai 70 milioni iniziali a quasi 150 milioni e gran parte di questi sarebbero andati a finanziare altre spese del comune (retto allora da Azzollini) che niente avevano a che fare con il porto. Nell’ottobre 2014 il Pd è stato determinante per respingere la richiesta della Procura di Trani di utilizzare alcune intercettazioni telefoniche – sempre relative all’inchiesta sul porto – in cui compariva il parlamentare.

Levorato e la Manutencoop. Parlare di Manutencoop significa parlare di chi in Italia, e forse in Europa, ha inventato il facility management: pulizie di uffici, ospedali, aeroporti, stazioni,manutenzione di impianti elettrici, idraulici, d’illuminazione, giardinaggio. Manutencoop fa un miliardo di fatturato l’anno. Intanto il suo numero uno Claudio Levorato è già finito indagato in diverse grandi inchieste. L’ultima in questione, a maggio 2014, è quella della procura di Milano sull’Expo. Levorato è indagato per rivelazione e utilizzo di segreti d’ufficio e turbativa d’asta in concorso. A trascinare Manutencoop e Levorato nell’inchiesta milanese è la gara per la Città della Salute di Sesto San Giovanni, un affare da 323 milioni di euro. Secondo la procura la gara sarebbe stata influenzata per finire poi in mano alla associazione temporanea d’imprese che Levorato e l’imprenditore Enrico Maltauro avevano costituito per l’occasione. Levorato è finito sotto indagine anche a Brindisi. Il manager e altri due uomini di Manutencoop nel maggio 2014 hanno infatti ricevuto un avviso di fine indagine. I sospetti riguardano una gara da quasi 10 milioni di euro per dei lavori all’ospedale Perrino della città pugliese. Secondo l’accusa le buste della gara d’appalto sarebbero state manomesse.

Tutte le inchieste del Ccc. E poi c’è il Ccc, il Consorzio cooperative costruzioni di Bologna. Un altro gigante coinvolto in tutte le grandi opere d’Italia degli ultimi 10 anni. Ma anche nei più grandi scandali giudiziari. Il Consorzio, 20 mila dipendenti e decine di cooperative affiliate, finisce implicato nel cosiddetto Sistema Sesto, lo scandalo che porta alla rovina politica di Filippo Penati, ex braccio destro di Pierluigi Bersani. I pm ipotizzano un giro di mazzette per ottenere concessioni edilizie sulle ex aree Falck di Sesto San Giovanni, tramite pagamenti ai Ds a livello locale. I reati contestati sono corruzione, concussione e finanziamento illecito ai partiti. A essere indagato per il Ccc è il numero due, Omer Degli Esposti che risponde di concorso in concussione. Ma tutti i reati cadono in prescrizione va in prescrizione e l’inchiesta non arriva neppure a processo.

Il Ccc però balza agli onori delle cronache anche per due vicende di casa sua. Due grandi opere bolognesi mai entrate in funzione ma che si sono portate dietro grossi strascichi giudiziari. Per l’appalto del Civis, un curioso e mai entrato in funzione tram su gomma a guida vincolata, è indagato dalla procura di Bologna il numero uno di Ccc, Piero Collina, accusato di corruzione, frode e inadempimento di contratti in pubbliche forniture. Per quanto riguarda il People mover, la monorotaia che dovrebbe unire stazione e aeroporto, lo stesso Collina è invece imputato per i reati di turbativa d’asta e abuso d’ufficio: secondo i pm ci furono accordi occulti illeciti perché l’appalto venisse cucito addosso proprio al Ccc. Il 9 aprile partirà il processo.

Infine c’è Roma, dove l’inchiesta Mafia Capitale scoperchia un sistema in cui, secondo i pm capitolini, una banda criminale con a capo l’ex Nar Massimo Carminati, controllava molti appalti pubblici, molti dei quali comunali. Numero due di quella che è stata definita una vera e propria organizzazione mafiosa è Salvatore Buzzi, uomo di sinistra e capo della coop rossa 29 giugno, aderente a Legacoop. Una realtà nata dietro le sbarre a Rebibbia come sbocco per i detenuti che volevano rifarsi una vita con il lavoro. Ma finita inevitabilmente nella bufera dopo l’arresto del suo presidente.


http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/03 ... e/1551764/

Re: Diario della caduta di un regime.

Inviato: 01/04/2015, 11:00
da camillobenso
La vox populi



C.C. • 33 minuti fa
Ci sono nuovi lupi che stanno premendo sulla nuova politica "basta ora vogliamo mangiare anche noi" (ricambio generazionale) e per prima cosa bisogna mettere le mani sul Ministero delle Infrastrutture e poi far saltare il sistema tandem CL-coop rosse e affini; e ci siamo; non possiamo mica pensare che per caso, all'improvviso, si sia messo in moto il meccanismo della giustizia, troppo combinato, nei tempi, nei modi, sulle persone da colpire
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guido porcinopio • 35 minuti fa
Stanno superando di gran lunga i berluscones partito dei ladri, il che è tutto dire. M5S for ever.
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pelonelluovo • 3 ore fa
Mentre berlusca poggiava le mani sulle chiappe delle olgettine, gli altri , TUTTI gli altri, infilavano le loro nelle nostre tasche.
Ovunque ti giri c'é marciume, chissá se un giorno cambierá.
........credo di si, se gli italianisdecideranno di essere migliori!

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Lucalma • 5 ore fa
Le Coop l'hanno sempre fatta franca! Sparerò sia arrivato il loro momento!
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bancheng • 12 ore fa
Bisogna ammettere un fatto: Renzi e il PD non stanno stillando che e' un complotto della Magistratura che fa lotta politica.
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Annamaria Zerbi • 14 ore fa
Da destra a sinistra, tutti assieme appassionatamente!
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Re: Diario della caduta di un regime.

Inviato: 01/04/2015, 11:05
da camillobenso
socio lucio • 14 ore fa
mi viene una rabbia, questi si abbuffano di soldi, rubano e sulla mia busta paga, oggi, su un premio di 1.800 euro, che la ditta in cui lavoro mi ha riconosciuto, mi sono arrivati 800 euro netti, 1000 se li è presi lo stato sotto forma di tasse per continuare a foraggiare questi disonesti.
come puo' la gente non votare il m5s ????
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Dante Lombardozzi socio lucio • 13 ore fa
perchè sono masochisti all'ennesima potenza
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alvise socio lucio • 13 ore fa
Caro amico, in un post precedente scrissi che 10 anni fa votavo a sinistra, poi improvvisamente capii chi era qesta gente, che approfittava di persone come me, del tutto credulone di quello che ci propinavano i "compagni". La mia credulità cominciò a vacillare quando un pezzo da novanta della sinistra, VIOLANTE, in parlamento prese la parola dicendo a berlusconi di quanto la sinistrà lo favorì ad aprire le sue TV, e di come lo favorì quando non lo attaccarono sul conflitto d'interessi. Quindi improvvisamente capii tutto, come quando da bambini scopriamo che babbo natale non esiste, una grande delusione. Quindi io, o lungimirante, o attento alla politica e come la analizzo cercando nelle parole un messaggio, o perspicace, non so, comunque sbattei la porta contro questi delinquenti. I miei amici "compagni" mi dissero che ero matto, non vedevo le cose giuste, i tempi mi hanno dato ragione. Per chi non conosce la dichiarazione del compagno dei miei stivali, Violante, o anche per chi la conosce, è sempre bene sentire certi discorsi, perchè chi vuol capire capisce, e certe frasi colpiscono come macigni. Ecco il buon Violante, senti che compagno verace, ah ah ah..Quindi ben venga il 5 stelle.

https://www.youtube.com/watch?...
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Re: Diario della caduta di un regime.

Inviato: 01/04/2015, 22:16
da camillobenso
Inchiesta Ischia, D’Alema a inviato di Virus (Rai2): “La denuncio, dice cose sciocche”

http://tv.ilfattoquotidiano.it/2015/04/ ... he/355827/


“Lei dice delle cose sciocche. Siccome sto denunciando oggi diversi giornali, denuncio anche lei“. Così Massimo D’Alema risponde all’inviato della trasmissione Virus (Rai 2), a proposito delle bottiglie di vino che sarebbero state vendute alla cooperativa Concordia e le polemiche legate all’inchiesta di Ischia. A margine di un seminario sul Mezzogiorno, a Bari, l’ex presidente del Copasir puntualizza: “Gli acquisti del vino sono avvenuti nel corso di due anni, non in una convention del Pd. Sono stati regolarmente fatturati e sono avvenuti in prossimità delle festività, evidentemente per fare regali come fanno molte imprese. E sono stati fatturati con trattamento di favore, con fatture a 4 mesi. Non sono state vendute in una convention del Pd”


La vox populi


corriora • 19 minuti fa
olezzo di stantio,in odore di arie craxiane....
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WilburWalsh • 28 minuti fa
Dalema è diventato un mostro, non si può passare la vita a pontificare seduti in poltrona e intascare senza alcun merito palate di soldi pubblici. Una sana vita costruita col sudore della fronte lo avrebbe reso una persona migliore.
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Governo Laudrup • 29 minuti fa
Non fare così, Massimino. Beviamoci sopra.
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capis • un'ora fa
Se non è vero, basta una rettifica, non c'è bisogno di minacce perché se uno minaccia vuol dire che ha paura.
(me lo ha insegnato la mia gatta).

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Francesca • un'ora fa
http://www.rai.tv/dl/RaiTV/pro...
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Re: Diario della caduta di un regime.

Inviato: 01/04/2015, 22:19
da camillobenso
Francesca • un'ora fa
Da quando in qua è un reato dire cose sciocche?
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