Re: Come se ne viene fuori ?
Inviato: 18/01/2013, 18:45
Sotto le macerie – 60
Cronaca di un affondamento - 9
Il buio oltre la siepe - 3
Una delle caratteristiche peggiori dell’orchestra sinfonica per soli TROMBONI del maestro Berluscon sur la mer, è quella di dare la responsabilità dei suoi fallimenti agli altri. Questo perché il maestro Berluscon sur la mer, di queste cose detiene il primato nella galassia.
Ma a mezza ruota di distanza ci sta il Piddì.
Nel 2006, dopo essere andati in processione a Canossa da Prodi, lo pregano di abbandonare con sei mesi di anticipo il suo incarico di commissario Ue, per tornare in Italia e dargli una mano. Devono battere Berlusconi a tutti i costi perché l'astinenza da POLTRONE & FORCHETTE si fa sentire. E' peggio di quella della cocaina.
Romano non fa a tempo a mettere piede in Italia, che i segretari dell’Ulivo gli chiedono:
<<Romano, quante tessere hai?>>
- Nessuna,…perché non ho partito, sono solo iscritto all’Ulivo –
<<Allora sappi, caro Romano, che le tessere le abbiamo noi. Tu fai il presidente del Consiglio, ma comandiamo noi>>
Per difendersi da questa prima trappola ordita dai “”suoi””, Romano Prodi è costretto a inventarsi le primarie, per contrapporre ai boiardi dell’Ulivo l’investitura popolare.
Ad una settimana dalla vittoria, quando Romano inizia a formare il suo governo, si presentano Rutelli e Fassino.
Cosa pretendono????
Poltrone, poltrone, poltrone…..e anche forchette.
A Prodi, per poter vincere hanno presentato una sgangherata alleanza, e per mantenerla in piedi e non andare di nuovo ad elezioni anticipate, Prodi a causa delle pressioni di Ds e Margherita è costretto a varare la più numerosa squadra di governo della storia della Repubblica.
Aveva vinto le elezioni anche facendo leva sulla precedente numerosa squadra di governo. Inferiore di molto però della sua.
Un, due, tre, pronti via, e si trova davanti subito il problema dell’amnistia. Alcuni amici del duca conte marchese del Grillo, Max, avevano dei problemucci con la giustizia che volevano evitare.
Occorreva quindi varare rapidamente un decreto legge. Perché tutto filasse liscio occorreva anche il supporto della banda Berlusconi.
Nessun problema, anche loro hanno sempre a magazzino pronti problemi di questo genere.
Capita poi che la responsabilità della caduta del governo Prodi gli specialisti del Piddì la danno puntualmente ad altri. Loro sono solo degli angioletti come si ritiene il maestro Berluscon sur la mer.
Adesso, che i piddini sono in difficoltà, ricominciano con la storia di rigirare la frittata dando la colpa dei propri errori agli altri.
Oggi la sparata di Bersani che sembra un suicidio politico.
Gli risponde subito il Sel. Non se ne parla di togliere la patrimoniale.
Questa volta a chi daranno la colpa????????????
***
Elezioni, Sinistra e libertà a Bersani: “La patrimoniale non è in discussione”
"Non sono Robespierre", ha detto il segretario del Pd in tv facendo dietrofront sulla possibilità di tassare i grandi patrimoni. Rispondono i due coordinatori di Sel. Migliore: "La posizione ufficiale è quella contenuta nella carta di intenti". Fava: "Recuperiamo denaro con la lotta all'evasione". Nessuno stupore, però, per le parole del leader democratico. "Siamo pur sempre in campagna elettorale"
di Public Policy per il Fatto |
18 gennaio 2013Commenti (188)
Non sono Robespierre, dice a Radio24 il leader del Pd Pier Luigi Bersani. Tradotto: il Pd non ha intenzione di fare nessuna patrimoniale.
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Il dubbio è che si tratti di un’apertura ai montiani, la certezza è che sono parole, quelle di oggi all’emittente radiofonica del Sole24Ore, che potrebbero pesare (e non poco) sui rapporti con quello che finora è il principale alleato del Pd, ovvero Sel.
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Che i ricchi – per usare un vecchio slogan di Rifondazione comunista quando Vendola militava nel Prc – li vorrebbe, metaforicamente, far piangere.
Oggi i maggiorenti del partito guidato da Vendola non hanno certo cambiato idea.
Gennaro Migliore, che di Sel è il coordinatore nazionale, dice che per quanto gli riguarda, “la patrimoniale rimane”.
“Noi la proporremo, siamo convinti che avendola sostenuta anche in altre occasioni, la nostra posizione sarà com’è scritta nella carta d’intenti (siglata da Pd, Sel e Psi, ndr) per la tassazione dei grandi patrimoni”.
Insomma, la distinzione di Bersani tra patrimoni immobiliari e rendite finanziarie non lo convince affatto: “Noi siamo per rendere progressiva sui grandi patrimoni immobiliari l’Imu, per abolirla sui redditi più bassi e per la patrimoniale ordinaria sui grandi attivi finanziari sopra un milione di euro”.
Nessuno stupore, comunque, per le frasi di Bersani: “Vogliamo vederla in un contesto meno giornalistico e più di sostanza”. Come dire: quando ci sarà da decidere Bersani ci ascolterà.
Più cauto Claudio Fava, che dentro Sel è un altro che conta (è coordinatore della segreteria nazionale).
Sulla patrimoniale pensa che sia “un punto dirimente sul quale è bene confrontarsi senza posizioni pregiudiziali o ideologiche”. E aggiunge: “Credo che ci siano anche patrimoni non riconducibili soltanto a beni mobiliari, ma anche a rendite finanziarie, che andrebbero tassate, e credo soprattutto che andrebbe recuperata la parte significativa del reddito dello Stato facendo rientrare i capitali che sono evasi”.
Infatti nella Carta d’intenti al capitolo lavoro c’è scritto: “Il primo passo da compiere è un ridisegno profondo del sistema fiscale che alleggerisca il peso sul lavoro e sull’impresa, attingendo alla rendita dei grandi patrimoni finanziari e immobiliari”.
Presentando la campagna di Sel per le politiche, l’11 gennaio, Vendola disse infatti di sostenere l’ipotesi di una “patrimoniale sugli attivi finanziari”, per “colpire la ricchezza quando diventa speculativa, quando diventa rendita e si sottrae al reinvestimento”.
Nulla di “bolscevico”, ci tenne a precisare: “La tassazione alle transazioni finanziarie e sugli attivi finanziari non è una proposta bolscevica.
Dobbiamo ricostruire il Paese e il sacrificio per la prima volta dovrebbe essere chiamato a farlo quel mondo della ricchezza che e’ stato sempre un mondo esentasse. E’ una ragione economica, non lo dico per una ragione di invidia sociale”.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/01 ... ne/473568/
Il falco del PPE Juncker ha dichiarato giorni fa che l'unione monetaria non ha dato i risultati sperati, che la crisi durerà per molto tempo ancora. Si è appellato addirittura a Marx proponendo addirittura il salario garantito.
Non è di certo una cosa di piccolo conto la precisazione del falco lussemburghese. Significa che la situazione è gravissima.
Juncker si è anche sbilanciato che facendo sapere che anche i ricchi devono partecipare per uscire dalla crisi.
In Francia Hollande sta spingendo per una tassazione al 75 % dei ricchi, perché se non prede i soldi da quella parte paralizza i mercato interno come ha fatto l'Italia.
Negli Usa anche Obama sta lottando in questo senso.
E in Italia?
In Italia ci stanno gli italiani agli spaghetti con le vongole e il ciocorì-
Loro sono così messi bene che l'europeista Bersani si può permettere di fare marcia indietro. Vaticano SpA ed altri poteri forti non vogliono.
E' bastato un incontro in un convento tre giorni fa tra alle 7,30 del mattino tra l'ex chierichetto e il Professore agli ordine del Vaticano SpA e non solo, per mandare in frantumi la "roccia" piddina.
Si vede proprio che i cittadini elettori non contano un caXXo.
Sembra il finale del film Casablanca, quando il capitano Renault spara ed uccide il maggiore tedesco Strasser, e poi ordina ai suoi uomini: <<FERMATE I SOLITI NOTI>>
Qui è lo stesso. E' successo nel 1992, è successo nel 2011, succederà a breve perché è necessaria un nuova manovra correttiva.
Chi deve pagare???
<<FATE PAGARE IL TUTTO AI SOLITI NOTI>>
Cronaca di un affondamento - 9
Il buio oltre la siepe - 3
Una delle caratteristiche peggiori dell’orchestra sinfonica per soli TROMBONI del maestro Berluscon sur la mer, è quella di dare la responsabilità dei suoi fallimenti agli altri. Questo perché il maestro Berluscon sur la mer, di queste cose detiene il primato nella galassia.
Ma a mezza ruota di distanza ci sta il Piddì.
Nel 2006, dopo essere andati in processione a Canossa da Prodi, lo pregano di abbandonare con sei mesi di anticipo il suo incarico di commissario Ue, per tornare in Italia e dargli una mano. Devono battere Berlusconi a tutti i costi perché l'astinenza da POLTRONE & FORCHETTE si fa sentire. E' peggio di quella della cocaina.
Romano non fa a tempo a mettere piede in Italia, che i segretari dell’Ulivo gli chiedono:
<<Romano, quante tessere hai?>>
- Nessuna,…perché non ho partito, sono solo iscritto all’Ulivo –
<<Allora sappi, caro Romano, che le tessere le abbiamo noi. Tu fai il presidente del Consiglio, ma comandiamo noi>>
Per difendersi da questa prima trappola ordita dai “”suoi””, Romano Prodi è costretto a inventarsi le primarie, per contrapporre ai boiardi dell’Ulivo l’investitura popolare.
Ad una settimana dalla vittoria, quando Romano inizia a formare il suo governo, si presentano Rutelli e Fassino.
Cosa pretendono????
Poltrone, poltrone, poltrone…..e anche forchette.
A Prodi, per poter vincere hanno presentato una sgangherata alleanza, e per mantenerla in piedi e non andare di nuovo ad elezioni anticipate, Prodi a causa delle pressioni di Ds e Margherita è costretto a varare la più numerosa squadra di governo della storia della Repubblica.
Aveva vinto le elezioni anche facendo leva sulla precedente numerosa squadra di governo. Inferiore di molto però della sua.
Un, due, tre, pronti via, e si trova davanti subito il problema dell’amnistia. Alcuni amici del duca conte marchese del Grillo, Max, avevano dei problemucci con la giustizia che volevano evitare.
Occorreva quindi varare rapidamente un decreto legge. Perché tutto filasse liscio occorreva anche il supporto della banda Berlusconi.
Nessun problema, anche loro hanno sempre a magazzino pronti problemi di questo genere.
Capita poi che la responsabilità della caduta del governo Prodi gli specialisti del Piddì la danno puntualmente ad altri. Loro sono solo degli angioletti come si ritiene il maestro Berluscon sur la mer.
Adesso, che i piddini sono in difficoltà, ricominciano con la storia di rigirare la frittata dando la colpa dei propri errori agli altri.
Oggi la sparata di Bersani che sembra un suicidio politico.
Gli risponde subito il Sel. Non se ne parla di togliere la patrimoniale.
Questa volta a chi daranno la colpa????????????
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Elezioni, Sinistra e libertà a Bersani: “La patrimoniale non è in discussione”
"Non sono Robespierre", ha detto il segretario del Pd in tv facendo dietrofront sulla possibilità di tassare i grandi patrimoni. Rispondono i due coordinatori di Sel. Migliore: "La posizione ufficiale è quella contenuta nella carta di intenti". Fava: "Recuperiamo denaro con la lotta all'evasione". Nessuno stupore, però, per le parole del leader democratico. "Siamo pur sempre in campagna elettorale"
di Public Policy per il Fatto |
18 gennaio 2013Commenti (188)
Non sono Robespierre, dice a Radio24 il leader del Pd Pier Luigi Bersani. Tradotto: il Pd non ha intenzione di fare nessuna patrimoniale.
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Il dubbio è che si tratti di un’apertura ai montiani, la certezza è che sono parole, quelle di oggi all’emittente radiofonica del Sole24Ore, che potrebbero pesare (e non poco) sui rapporti con quello che finora è il principale alleato del Pd, ovvero Sel.
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Che i ricchi – per usare un vecchio slogan di Rifondazione comunista quando Vendola militava nel Prc – li vorrebbe, metaforicamente, far piangere.
Oggi i maggiorenti del partito guidato da Vendola non hanno certo cambiato idea.
Gennaro Migliore, che di Sel è il coordinatore nazionale, dice che per quanto gli riguarda, “la patrimoniale rimane”.
“Noi la proporremo, siamo convinti che avendola sostenuta anche in altre occasioni, la nostra posizione sarà com’è scritta nella carta d’intenti (siglata da Pd, Sel e Psi, ndr) per la tassazione dei grandi patrimoni”.
Insomma, la distinzione di Bersani tra patrimoni immobiliari e rendite finanziarie non lo convince affatto: “Noi siamo per rendere progressiva sui grandi patrimoni immobiliari l’Imu, per abolirla sui redditi più bassi e per la patrimoniale ordinaria sui grandi attivi finanziari sopra un milione di euro”.
Nessuno stupore, comunque, per le frasi di Bersani: “Vogliamo vederla in un contesto meno giornalistico e più di sostanza”. Come dire: quando ci sarà da decidere Bersani ci ascolterà.
Più cauto Claudio Fava, che dentro Sel è un altro che conta (è coordinatore della segreteria nazionale).
Sulla patrimoniale pensa che sia “un punto dirimente sul quale è bene confrontarsi senza posizioni pregiudiziali o ideologiche”. E aggiunge: “Credo che ci siano anche patrimoni non riconducibili soltanto a beni mobiliari, ma anche a rendite finanziarie, che andrebbero tassate, e credo soprattutto che andrebbe recuperata la parte significativa del reddito dello Stato facendo rientrare i capitali che sono evasi”.
Infatti nella Carta d’intenti al capitolo lavoro c’è scritto: “Il primo passo da compiere è un ridisegno profondo del sistema fiscale che alleggerisca il peso sul lavoro e sull’impresa, attingendo alla rendita dei grandi patrimoni finanziari e immobiliari”.
Presentando la campagna di Sel per le politiche, l’11 gennaio, Vendola disse infatti di sostenere l’ipotesi di una “patrimoniale sugli attivi finanziari”, per “colpire la ricchezza quando diventa speculativa, quando diventa rendita e si sottrae al reinvestimento”.
Nulla di “bolscevico”, ci tenne a precisare: “La tassazione alle transazioni finanziarie e sugli attivi finanziari non è una proposta bolscevica.
Dobbiamo ricostruire il Paese e il sacrificio per la prima volta dovrebbe essere chiamato a farlo quel mondo della ricchezza che e’ stato sempre un mondo esentasse. E’ una ragione economica, non lo dico per una ragione di invidia sociale”.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/01 ... ne/473568/
Il falco del PPE Juncker ha dichiarato giorni fa che l'unione monetaria non ha dato i risultati sperati, che la crisi durerà per molto tempo ancora. Si è appellato addirittura a Marx proponendo addirittura il salario garantito.
Non è di certo una cosa di piccolo conto la precisazione del falco lussemburghese. Significa che la situazione è gravissima.
Juncker si è anche sbilanciato che facendo sapere che anche i ricchi devono partecipare per uscire dalla crisi.
In Francia Hollande sta spingendo per una tassazione al 75 % dei ricchi, perché se non prede i soldi da quella parte paralizza i mercato interno come ha fatto l'Italia.
Negli Usa anche Obama sta lottando in questo senso.
E in Italia?
In Italia ci stanno gli italiani agli spaghetti con le vongole e il ciocorì-
Loro sono così messi bene che l'europeista Bersani si può permettere di fare marcia indietro. Vaticano SpA ed altri poteri forti non vogliono.
E' bastato un incontro in un convento tre giorni fa tra alle 7,30 del mattino tra l'ex chierichetto e il Professore agli ordine del Vaticano SpA e non solo, per mandare in frantumi la "roccia" piddina.
Si vede proprio che i cittadini elettori non contano un caXXo.
Sembra il finale del film Casablanca, quando il capitano Renault spara ed uccide il maggiore tedesco Strasser, e poi ordina ai suoi uomini: <<FERMATE I SOLITI NOTI>>
Qui è lo stesso. E' successo nel 1992, è successo nel 2011, succederà a breve perché è necessaria un nuova manovra correttiva.
Chi deve pagare???
<<FATE PAGARE IL TUTTO AI SOLITI NOTI>>