quo vadis PD ????

E' il luogo della libera circolazione delle idee "a ruota libera"
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mariok

Re: quo vadis PD ????

Messaggio da mariok »

WALTER TOCCI - VIVA LA SINCERITA'

Testo del mio intervento all'assemblea dei senatori PD del giorno 29 Aprile 2013.

C’è un paradosso. Abbiamo successo in virtù dei nostri demeriti. Abbiamo fatto il governo a causa di uno sbaglio. Oppure abbiamo sbagliato per fare il governo. Rimane il dubbio che i 101 non fossero scavezzacolli indisciplinati ma lucidi strateghi che volevano fare il contrario di quanto avevamo raccontato agli elettori prima e dopo il voto.
Già avevamo ottenuto il premio di maggioranza con una campagna elettorale sbagliata. Come ha detto il presidente Napolitano, quel premio lo abbiamo sprecato; forse proprio perché non lo avevamo meritato. Vincere per demerito può avere effetti devastanti se nell’euforia si dimenticano i propri difetti, ma può essere una fortuna se si dimostra di saper cambiare se stessi. Dovremmo farlo in tre direzioni: servizio per il Paese, sincerità tra noi, apertura verso gli altri.

Servire il paese significa oggi volerlo cambiare. Adesso non ci sono più alibi, non è più consentita a nessuno la propaganda, ci troviamo sotto i riflettori in una competizione con la destra sulle soluzioni più efficaci per uscire dalla crisi. Qui si parrà la nostra nobilitate. Ci vuole cultura di governo, non a parole, ma nella capacità di entrare in connessione con la realtà del Paese, con i suoi drammi e con le sue risorse. Siamo ricorsi ossessivamente alle primarie, nascondendo la debolezza del nostro progetto per il Paese. Ce la siamo cavata dicendo "un po’ di equità e un po’ di lavoro", ma non poteva bastare nel cuore della più grande crisi del secolo. I nostri 8 punti sono stati tardivi e sbrodolati in 80 microproposte tecniche; mi ha ferito ricevere dai nostri elettori mail che mi riscrivevano il testo in stile più leggibile. Berlusconi, invece, ha calato con chiarezza i suoi assi sul tavolo, che ci piaccia o no, dall’Imu all’attacco all’austerità europea, mentre noi facevamo la retorica dei compiti a casa.

Ora dobbiamo fare meglio, elaborare proposte innovative e coraggiose nei diversi campi, sulla creazione di lavoro soprattutto. Dobbiamo essere in grado di coinvolgere grandi investitori, anche istituzionali, su progetti per la green economy, la mobilità, i servizi digitali, i beni culturali. Quando sento parlare in commissione i miei amici Santini e Sangalli, oppure quando leggo gli articoli di Mucchetti e Guerrieri, mi inorgoglisco di far parte di un gruppo così ricco di competenze. Ma spesso nel partito non vengono utilizzate tutte le risorse disponibili, e alla fine le proposte ufficiali escono flebili, incerte e difficili da comunicare. Proviamo, come gruppi parlamentari, ad aiutare il governo con iniziative di qualità. Vi ho inviato un disegno di legge sul finanziamento dei partiti elaborato con Pellegrino Capaldo, una personalità lontana dal Pd che ci ha dato il suo contributo con molto piacere. Modifichiamo come volete quel testo, ma non restiamo ancora in silenzio su una questione ormai cruciale per la nostra credibilità verso l'elettorato.

La sincerità tra noi è quanto mai necessaria dopo lo smacco nella vicenda del Quirinale. Anche nelle famiglie più litigiose, di solito, dopo un lutto sgorga una franchezza imprevedibile, si sciolgono vecchie ruggini e si aprono i sentimenti a nuove solidarietà. Spero possa valere anche per noi. Dobbiamo guardare in faccia quello che è successo. C’è stato il collasso della classe dirigente del Pd. Con una sequela di scelte sbagliate negli ultimi sessanta giorni. A cominciare dalla prima, la madre di tutte le altre, cioè la pretesa di candidare premier Bersani pur avendo perso le elezioni. Ho detto a tempo debito che non ero d’accordo e molti in direzione la pensavano allo stesso modo, ma sono rimasti in silenzio; quanti guai ci avrebbe risparmiato un po' di sincerità.

Non ho condiviso questa catena di errori e non posso condividere neppure la scelta obbligata che da essi discende. Questo è il senso del mio voto contrario qui alla deliberazione del gruppo dei senatori Pd sul voto di fiducia. Poi domani voteremo insieme a sostegno del governo Letta. Non ho mai avuto dubbi su questo. È stato solo penoso dover sentire aitanti giovani che fanno la lezione proprio a me sul centralismo democratico per far vedere ai loro capi che hanno il pelo sullo stomaco. Non si possono accettare ramanzine dai professionisti delle sconfitte. Ci vuole sobrietà e modestia in questi tempi difficili. Chi è stato in prima fila ha perduto l’autorevolezza: dunque ci risparmi almeno l’enfasi autoritaria, si metta alla stanga umilmente, e ascolti più di quanto non abbia fatto prima. Se il governo è di servizio, tanto più devono esserlo le funzioni dirigenti nel partito. Chi si trova a ricoprirle - a tutti i livelli - deve essere consapevole della loro natura provvisoria, in vista di un congresso che dovrà cambiare radicalmente la classe dirigente. Stavolta secondo i meriti, per i giovani come per gli anziani. Si deve andare avanti in carriera per i risultati raggiunti e non per gli errori commessi.

Siamo tutti responsabili, anche io assumo la parte che mi spetta. Ma ne hanno di più coloro che hanno comandato in questi due mesi, negli ultimi due anni e negli ultimi venti anni. Se siamo a questo punto, dobbiamo dirci la verità: Berlusconi ha mostrato un’intelligenza tattica superiore a quella del nostro stato maggiore. Non ha sbagliato una mossa: solo cinque mesi fa era nella polvere; ora i nostri errori lo hanno fatto rinascere come statista, ed è successo tante altre volte in passato.
Purtroppo le dimissioni del Papa non sono l'unico pronostico azzeccato da Nanni Moretti. Quando venne alla memorabile chiusura della campagna elettorale, all'Ambra Jovinelli, volle aiutarci smentendo la profezia di dieci anni prima, che però si è avverata comunque: con questi dirigenti non abbiamo mai vinto.

L'apertura verso gli altri sarebbe preziosa. Eppure, anche nella bufera, sopravvive ancora il bilancino Cencelli delle vecchie correnti DS e Margherita. È stato usato perfino nella composizione del governo in queste ore complicate, anche se i nostri ministri sono persone di grande qualità, alcuni anche carissimi amici, e colgo l'occasione per rivolgere a tutti loro un affettuoso augurio di buon lavoro. È importante la novità di competenze, di giovani e di donne. Forse chi ha armato la mano di un folle voleva oscurare la novità, almeno su questo, di un governo diverso dal passato. Il ceto politico Margherita e Ds ha capito che deve rinnovare le persone, ma vorrebbe conservare il suo monopolio nella gestione del partito. Queste tradizioni dovevano fondare il Pd e invece lo hanno impoverito, lo hanno rinchiuso in se stesso, estraniandolo dalle forze più vitali del centrosinistra.
Siamo arrivati al punto in cui un fondatore come Romano Prodi e un costituente della Carta di Nizza come Rodotà sono ritenuti estranei, sbattuti fuori dalla porta di una casa sempre più angusta. Fino a quando potremo sopportare che un gruppo dirigente perdente conservi se stesso?

Il Pd doveva andare oltre l'Ulivo e invece ha tagliato il suo tronco originario. Ma il ceppo è ancora vitale e la linfa spinge verso l'alto. Il progetto ha funzionato tra i militanti e nell'elettorato, che è appassionato e intelligente. Sarà anche imbattibile, quando troverà una classe dirigente all'altezza del compito. Ma di questo riparleremo al congresso.
iospero
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Re: quo vadis PD ????

Messaggio da iospero »

Il centrosinistra forse non ha un grande leader, ma è un partito con una grande base popolare e viva,
mentre il PDL forse ha un laeder che non ha sbagliato una mossa, ma non ha un partito , ha solo dei fanatici che senza il laeder non sanno dove andare.

Spero che dalla base del PD parta una spinta di rinnovamento e mandi a casa gli abituè degli inciuci
lucameni1
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Re: quo vadis PD ????

Messaggio da lucameni1 »

Mi rendo conto che qui, come "cattolico liberale" di essere in netta minoranza, ma temo che queste analisi siano solo parziali.
Anni fa ho litigato spesso nei forum perchè ero fautore di un centro-sinistra con trattino. Il motivo? Pensavo e speravo che fosse la strategia più opportuna per attirare elettori nel centro sinistra lasciando una porta aperta ad un futuro bipolarismo normale tra socialdemocratici e liberali. Il che mi ha meritato il titolo di "berlusconiano".
Una cosa piuttosto assurda non fosse altro che, pur non di sinistra, proprio per repulsione di questa destra innominabile, da quando c'è Berlusconi ho sempre votato centrosinistra, rendendomi conto negli anni di come il mio antiberlusconismo fosse molto più solido e radicato di tanti ex comunisti.
La riprova in questi giorni con un inciucio finalmente palese (ma chi era informato sapeva da tempo degli scambi ben poco virtuosi tra destra e sinistra).
Ritrovarsi tacciato di "estremismo di sinistra" da parte di ex comunisti è la dimostrazione di come la disinformazione, la voluta mancanza di legalità e la partigianeria porti a paradossi a dir poco ridicoli. Se non tragici (per l'Italia).
mariok

Re: quo vadis PD ????

Messaggio da mariok »

lucameni1 ha scritto:Mi rendo conto che qui, come "cattolico liberale" di essere in netta minoranza, ma temo che queste analisi siano solo parziali.
Anni fa ho litigato spesso nei forum perchè ero fautore di un centro-sinistra con trattino. Il motivo? Pensavo e speravo che fosse la strategia più opportuna per attirare elettori nel centro sinistra lasciando una porta aperta ad un futuro bipolarismo normale tra socialdemocratici e liberali. Il che mi ha meritato il titolo di "berlusconiano".
Una cosa piuttosto assurda non fosse altro che, pur non di sinistra, proprio per repulsione di questa destra innominabile, da quando c'è Berlusconi ho sempre votato centrosinistra, rendendomi conto negli anni di come il mio antiberlusconismo fosse molto più solido e radicato di tanti ex comunisti.
La riprova in questi giorni con un inciucio finalmente palese (ma chi era informato sapeva da tempo degli scambi ben poco virtuosi tra destra e sinistra).
Ritrovarsi tacciato di "estremismo di sinistra" da parte di ex comunisti è la dimostrazione di come la disinformazione, la voluta mancanza di legalità e la partigianeria porti a paradossi a dir poco ridicoli. Se non tragici (per l'Italia).
Giorni fa Bersani ha posto il problema se il PD debba essere uno "spazio politico" o un "soggetto politico".

Barca, dal canto suo, ha scritto un piccolo trattato su come dovrebbe essere un forte partito di sinistra.

Temo che sarà questo il tema che accompagnerà il prossimo congresso del PD.

La tua testimonianza (quella di chi si definisce un "cattolico liberale" che sembra non avere diritto di cittadinanza nell'attuale sistema politico) dimostra, più di un qualunque lungo discorso quanto sia sbagliata la discussione sul "partito".

La scelta di Bersani, contrapposta al "partito liquido" di Veltroni, ha determinato, anche al di là delle intenzioni, un rafforzamento delle nomenklature interne, irrigidendo il confronto politico in schemi tardo-ideologici che sono serviti da scudo ad una vecchia classe dirigente per difendere se stessa.

E' una tattica non nuova, quella di chi vuole conservare l'esistente alimentando vecchie contrapposizioni funzionali al blocco di ogni tentativo di rinnovamento in nome delle "appartenenze" e delle fittizie contrapposizioni pseudo-ideologiche.

In nome della "ditta", si sono create le condizioni ideali per i vari Fioroni, Marini ecc. per rivendicare un proprio spazio di potere, in nome della rappresentanza di un filone ideologico-culturale che pochi riscontri trova nelle reali componenti delle attuali contraddizioni sociali.

Rivendicazioni che sono servite a coprire operazioni molto meno "nobili", tese a tessere compromessi di potere (altrimenti dette "inciucio") che oggi appaiono in tutta evidenza.

Vecchie categorie vengono tenute artificiosamente in vita per impedire un reale confronto sui veri principi e valori, come quelli costituzionali del diritto alla salute, della laicità, delle libertà individuali, delle pari opportunità e del lavoro.

Principi e valori condivisi da aree sociali e culturali ben più ampie delle classiche "riserve indiane" della sinistra, del cattolicesimo, variamente declinati.

Da questo punto di vista, mi sembra quanto mai istruttivo il recente intervento di Rodotà nella trasmissione di Fabio Fazio.

P.S. Non so quanto tu sia qui in "netta minoranza". Quel che è certo è che hai pieno diritto di cittadinanza e di espressione.
lucameni1
Messaggi: 34
Iscritto il: 20/04/2013, 20:48

Re: quo vadis PD ????

Messaggio da lucameni1 »

Infatti ritengo davvero di non avere da anni e anni una cittadinanza politica. Ma prendo atto e, come ho sempre fatto, scelgo il meno peggio. Anche se da come si mettono le cose non saprei più cosa fare.
Guardo con interesse ad un Civati ma oltre non saprei davvero.
Neppure troppo tempo fa non avrei neppure disdegnato una sorta di alleanza costituzionale contro il degrado e l'illegalità come quella proposta da Filippo Rossi, che pure nei mesi secondo me ha dimostrato di avere idee balzane tipo criminalizzare chi è contrario al sistema italico del Tav (un esempio tra i tanti).
Ma a parte questo la situazione si è totalmente capovolta supportando quelli che dovevano essere i più temibili avversari del nostro vivere civile. I motivi penso siano chiari: la paura dannata di perdere la poltrona, paura di autentiche leggi anticorruzione e contro i tanti conflitti d'interesse. Paura che uniscono una destra e una sinistra che ha avuto buon gioco a mettersi insieme.
Peraltro da parte di alcuni pasdaran "riformisti" (che in Italia è stato interpretato in maniera assurda sullo stile Menichini e terzisti del Corriere) ho avuto modo di leggere (su fb) commenti entusiasti sulla "pacificazione", di come D'Alema e Berlusconi siano grandi uomini di Stato, che il Pdl rappresenterebbe la "destra legalitaria" opposta alla destra fascista di Grillo.
Al che c'è da chiedersi: ma non è che alle prossime elezioni, andando oltre l'attuale inciucio palese, Pd e Pdl si presenteranno insieme con la scusa di combattere il populismo grillino? A molti degli attuali onorevoli Pd - ne sono convinto - questa idea, o in contesto di elezioni o, come adesso, in prospettiva, non dispiacerebbe affatto.
soloo42000
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Iscritto il: 15/05/2012, 9:38

Re: quo vadis PD ????

Messaggio da soloo42000 »

Anni fa ho litigato spesso nei forum perchè ero fautore di un centro-sinistra con trattino. Il motivo? Pensavo e speravo che fosse la strategia più opportuna per attirare elettori nel centro sinistra lasciando una porta aperta ad un futuro bipolarismo normale tra socialdemocratici e liberali. Il che mi ha meritato il titolo di "berlusconiano".

Pero` io ricordo che a quei tempi quel trattino non aiutava affatto ad attirare i berlusconiani.
La porta, quando c'era la Margherita, e prima ancora il PPI, era apertissima.
Ma quel mondo cui tu guardi, e cui forse in parte appartieni culturalmente, preferiva
e PREFERISCE tuttora Bossi, Berlusconi, Monti...

Io temo invece che purtroppo ci siano mondi ed aree culturali aliene all'idea di "comunita`",
di solidarieta`, di "beni e servizi pubblici", di equita`.
Di pianificazione della crescita (aka politica industriale, politica del benessere, ...).

Alla base della dilaniante guerra politica di questi 20 anni, che ora e` nel cuore del PD,
c'e` l'idea che noi tutti si sia parte di una comunita` che cresce INSIEME, contro l'idea
che noi tutti si partecipi a certe spese comuni (come in un condominio), ma poi ognun per se.

E` questo il TRATTINO.

Quando nacque l'idea di centrosinistra senza trattino, da cui l'Ulivo, il PD, Prodi e Andreatta
si voleva fare ben altro che aprirsi al centro.
Si voleva superare lo steccato che divideva il mondo cattolico-sociale e liberal-sociale
dal mondo socialista-ex comunista riunendosi attorno ad un nucleo di valori che quelle
tre anime accomuna.
Rimaneva cioe` ferma l'idea di COMUNITA`, cosi` come auspicata e definita nella Costituzione
e nel cuore dei nostri (ma di chi? ormai ho dubbi pure su questo...) valori.

La campagna dell'acqua, cosi` tiepidamente seguita dal PD, ma di cosi` grande e spontaneo
successo sta a dimostrazione dell'enorme sete di "COMUNITA`", di "BENE PUBBLICO" che
e` diffusa in Italia.

L'errore che fanno "quelli del trattino", e` pensare che in questo tipo di CSX (quello senza trattino)
ci debba essere spazio per tesi culturalmente opposte al nucleo valoriale sopra descritto.
Per cui: si beni pubblici, MA ANCHE privatizzazioni, mercato selvaggio, liberismo.
E per banalizzare ancor di piu` se ne fa uno scontro di religione: atei contro cattolici.

Ma se approfondiamo vediamo che il problema sta altrove.
Nel non riconoscersi nel nucleo valoriale del CSX senza trattino.
Interi pezzi del PD sono "ospiti parassiti" (in senso biologico) di questo CSX.
Si fanno eleggere, fanno politica, ma la loro agenda e` aliena al nucleo valoriale.
Per cui al dunque tradiscono... come i 101 contro Prodi.

Dobbiamo invece, secondo me, avere il coraggio di ammettere che nel CSX senza
trattino non c'e` spazio per tesi aliene al nucloe valoriale.
Ma non per "furore ideologico", come si suol dileggiare e banalizzare tutto cio` che e`
progressista, ma semplicemente perche` il "nucleo valoriale" attorno a cui
il CSX e` costruito e` solidale, comunitario, sociale.
Se lo fai diventare ANCHE ALTRO perde la sua ragion d'essere, la sua potenza attrattiva.

Per semplificare in modo brutale, pretendere che il CSX (senza trattino) sia "anche liberista"
significa pretendere che il CSX venga meno, che tradisca se stesso.
Da cui il tracollo dei consensi, le scissioni, le alleanze in fumo, il 30% di elettori
senza piu` alcuna rappresentanza, un altro 25% che si affida a comici quando non
a nani e ballerine.

Ora, magari tu Luca, da "liberale cattolico", come tu ti definisci, non vedi questo problema.
O non lo riconosci come tale.
Pero` prova a pensarla dall'altro lato.
Fingi per un momento di essere un "cristiano sociale" o un "socialdemocratico".
Uno che aspira al modello di societa` tipico dell'Europa del Nord, dove la comunita` semplicemente
esiste e si esprime e lavora attraverso le istituzioni.
E prova a pensare come possa sentirsi un cittadino con questo genere di aspirazioni all'idea
che in Italia da dentro il PD questa idea che se vuoi e` banale nella sua ovvieta` e basilarita`,
venga invece bollata come ideologismo utopico e senza speranza...

Mi viene da citare Grillo quando dice che dobbiamo ringraziare
che non ci sia chi spara nelle strade...

Ciao.


soloo42000
mariok

Re: quo vadis PD ????

Messaggio da mariok »

Al di là del significato del "trattino" (che mi sembra ormai una polemica, anche alquanto pretestuosa, del passato), penso che il più grande errore che il centrosinistra (senza trattino!) possa fare in questo momento è quello di arroccarsi, segnando con una serie di paletti i confini del suo territorio invalicabile.

Certe differenziazioni valoriali hanno perso gran parte del loro senso, non tanto per la loro inattualità, quanto per l'uso strumentale che se ne è fatto, per dare "dignità" culturale a quelle che erano invece mere lotte di potere.

Sono barriere che vengono alzate in gran parte dai gruppi dirigenti, ma che trovano riscontro in misura decisamente minore nella società.

Gli esempi potrebbero essere molti.

Uno di questi è la laicità. Se riuscissimo a far pronunciare i cittadini attraverso una corretta informazione e senza le strumentalizzazioni e i trucchi che hanno svuotato numerosi referendum sull'argomento, quanti sarebbero quelli contro la regolamentazione dell'aborto, la libertà dall'accanimento terapeutico e persino l'eutanasia? Tranne sparute minoranze di bananas o talebani alla Binetti, la stragrande maggioranza si ritroverebbe dalla stessa parte in nome di una moderna laicità.

Anche il tema del "liberismo" è a mio giudizio agitato spesso a sproposito. Quanti sono gli elettori che sono d'accordo con lo smantellamento dello stato sociale, della sanità pubblica, con la libertà selvaggia del mercato?

A parte il fatto che, con uno stato che raccoglie oltre il 50% del prodotto interno, con i partiti, a partire da quelli di destra, che controllano migliaia di enti, aziende, fondazioni bancarie, parlare di liberismo è chiaramente una presa per i fondelli.

Eppure ci hanno convinto che questo è il vero tema all'ordine del giorno, fino a dividerci profondamente, e non quello degli sprechi nella PA, della dilagante corruzione che sottrae risorse ai servizi, della stridente contraddizione tra il livello della pressione fiscale di tipo nord-europeo ed il livello della sicurezza sociale effettivamente fornita di tipo sudamericano, per non parlare dell'evasione ed elusione fiscale che sono per la gran parte alla base delle attuali diseguaglianze.

La chiave del successo di Grillo è principalmente quella di aver epurato il linguaggio della (anti)politica di termini che, malgrado la loro indubbia validità teorica, hanno perso di significato a causa dell'uso improprio che da lungo tempo ne è stato fatto. Anche se poi, dietro questa semplificazione, cova il rischio del populismo e del qualunquismo.

Chi lo ha detto che chi si definisce "cattolico liberale", debba necessariamente preferire Bossi, Berlusconi, Monti, che (soprattutto i primi due) nulla hanno a che vedere con quella cultura?

Liberare e liberarci dagli inganni che da vent'anni hanno consentito ad una schiera di malfattori di dividere per imperare (a partire dalla caccia ai comunisti del banana) dovrebbe essere soprattutto in questo momento il compito di una sinistra che voglia essere modernamente egemone e quindi "vincente e di governo".
Amadeus

Re: quo vadis PD ????

Messaggio da Amadeus »

Ecco Civati ....
la bella addormentata nel bosco....che , candida e virginale, si risveglia di colpo e non riconosce il bosco dove ha finora abitato.
oppure giocano a " poliziotto buono / poliziotto cattivo" ....per far vedere che c'è una parte "sana" nel pd.
non so scegliere, e non me ne piace nessuno, dei due copioni. :|


da il post.it

Non ho partecipato al voto di fiducia del governo Letta. Ho deciso così, dopo giorni difficili, dopo avere atteso risposte che non sono arrivate, dopo avere valutato tutte le alternative e le possibilità che avevamo di fronte.
Lunedì mattina, al gruppo, abbiamo finalmente discusso, ma “a cose fatte”.
Incredibilmente fino a lunedì non avevamo avuto la possibilità di affrontare la questione del cosiddetto governissimo (che avevamo per altro sempre escluso tutti quanti, almeno a parole), fino a lunedì non c’era stata un’occasione e una sede in cui offrire la nostra opinione all’attenzione dei nostri dirigenti, fino a lunedì non c’era stata la possibilità di decidere insieme quali fossero le ‘scelte’ del Pd.
Farlo lunedì, prima del voto in aula, è stato certo importante, ma molto tardivo e di fatto inefficace: perché, arrivati al giorno della fiducia, le alternative erano finite davvero e non avevamo alcuna possibilità di cambiare, modificare, correggere il corso delle cose, nonostante lo scetticismo e le cautele di molti (che molti hanno ribadito nella riunione del gruppo di lunedì).
Ho perciò preferito il dissenso all’ipocrisia e ho gentilmente respinto i richiami all’ordine, perché l’ordine si rispetta solo se in precedenza c’è stata la possibilità di esprimersi, di discutere e di votare sulla base di un’attenta valutazione del parere di ciascuno. Votare tipo «prendere o lasciare» non fa (o non dovrebbe fare) parte della cultura del Pd.
Nel mio intervento al gruppo, ho ricordato le preoccupazioni – per altro confermate in aula dagli interventi nostri e del Pdl – circa le ambizioni che mi paiono eccessive di questo governissimo, i suoi tempi smisurati (senza scadenze, anche intermedie, a meno di voler pensare che i 18 mesi citati da Letta siano una scadenza intermedia credibile) e soprattutto la vaghezza delle sue priorità, che infatti sono state diversamente interpretate dai gruppi politici che si sono offerti di sostenerlo: chi parla di cancellazione dell’Imu (addirittura della sua mitica restituzione) e chi dice che l’Imu non va tolta, o tolta solo in parte, per occuparsi piuttosto dell’abbassamento delle tasse sul lavoro (per quanto mi riguarda, cancellare l’Imu ai benestanti, in questo momento, è più o meno folle).
Ho ricordato che anche la convenzione delle riforme (anche detta sinistramente «bicamerale») va definita e precisata, e che avremmo dovuto definirla e precisarla prima di dirci d’accordo (e non c’entra nemmeno il fatto che a presiederla possa essere Berlusconi “di persona, personalmente”).
Circa il programma, ho insistito sul fatto che non è dato sapere quali siano le vere priorità di questo governo (Letta ha declinato decine di obiettivi e un programma dal passo lunghissimo), se esista una bozza di legge elettorale da cui partire, se insomma ci possa essere certezza delle prime cose che questa strana alleanza potrà varare nelle prossime settimane.
Da ultimo, ho ricordato che non siamo arrivati qui per caso, ma che il vero equivoco all’interno del Pd è stato determinato dall’ambiguità che lo ha attraversato circa le alleanze e le soluzioni tra le quali optare: qualcuno voleva questa soluzione, per capirci, e l’ha voluta fin dall’inizio. Ed è stata una decisione presa nell’ombra di un voto segreto e non «al grande giorno» di un dibattito in cui sì, ci si poteva dividere e discutere, ma almeno avremmo capito qualcosa di quanto stava accadendo. Così non è stato né bello, né serio affrontare le cose, in questo complicatissimo ingorgo istituzionale.
Negli ultimi giorni, il nostro è stato, per di più, un dibattito alla rovescia, nei tempi e nei modi, nel quale siamo partiti dalle conclusioni a cui saremmo dovuti piuttosto arrivare, passo dopo passo (e che per altro erano assolutamente negate dalle nostre stesse premesse).
Il mio, quindi, è un giudizio negativo e pessimistico, ma ho preferito non dichiararmi contrario in aula proprio per evitare una rottura che non è certo il mio obiettivo, che rimane invece quello di ribadire la necessità che anche nel Pd vi sia un punto di vista critico e capace di immaginare che le alternative ci sono o ci sarebbero potute essere, che siamo andati incontro a fallimenti gravissimi, che ancora non conosciamo nessuno dei famosi 101 che hanno deciso la partita, che non ci possiamo dire soddisfatti di un governo che non abbiamo voluto fare nei primi giorni del dopo voto, un governo che non ha uno scopo e una missione precisa, ma che si presenta come governo politico di legislatura, retto da Pd e Pdl (con la soddisfazione soprattutto di quest’ultimo, almeno nel rivendicare la soluzione dell’impasse).
Ho però preferito dichiararmi contrario, perché non è il momento di «votare sì per dire no», perché mai come oggi la mancanza di dibattito è stata fatale, perché la chiarezza è il primo mandato che abbiamo ricevuto dai nostri elettori. Che tutto si sarebbero aspettati, tranne lo spettacolo degli ultimi giorni e l’esplosione delle contraddizioni di un partito che non sapeva dove andare. O forse lo sapeva benissimo, ma non aveva mai trovato le parole per dichiararlo (ammetterlo?) e il coraggio di pronunciarle, se non per “interposto Napolitano”. E non è serio e non è bello nemmeno questo.
P.S.: è una presa di posizione solitaria, come è ovvio che sia e che fosse. Molti parlamentari a cui mi sento particolarmente vicino e affine hanno votato sì, pur condividendo molte delle critiche e delle cautele che ho cercato di rappresentare, proprio perché non siamo l’ennesima corrente che si vuole aggiungere alle millemila già esistenti e perché non vogliamo distruggere il Pd (come altri hanno dimostrato di volere e saper fare) ma piuttosto dargli una missione più credibile e un profilo più netto e preciso. Da domani, si (ri)comincia.
mariok

Re: quo vadis PD ????

Messaggio da mariok »

è una presa di posizione solitaria, come è ovvio che sia e che fosse. Molti parlamentari a cui mi sento particolarmente vicino e affine hanno votato sì, pur condividendo molte delle critiche e delle cautele che ho cercato di rappresentare, proprio perché non siamo l’ennesima corrente che si vuole aggiungere alle millemila già esistenti e perché non vogliamo distruggere il Pd (come altri hanno dimostrato di volere e saper fare) ma piuttosto dargli una missione più credibile e un profilo più netto e preciso. Da domani, si (ri)comincia.
Aspettiamo la nomina dei sottosegretari e poi ne riparliamo.
lucameni1
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Iscritto il: 20/04/2013, 20:48

Re: quo vadis PD ????

Messaggio da lucameni1 »

Ci sta pure che il trattino non avrebbe funzionato. La mia idea, forse sbagliata forse no, è che una percentuale di elettori, magari modesta ma utilissima per vincere le elezioni, potesse essere indotta a votare Cs piuttosto che scegliere l'astensione proprio grazie alla presenza di un'area culturale più gradita e affine. Salvo quelli (pochi) che passano con più disinvoltura da uno schieramento all'altro.
Peraltro non mi pare nemmeno che abbia funzionato la fusione Pd se siamo a questo punto.
Sul liberalismo-liberismo poi sarei prudente. La differenza di concetti esiste, almeno come interpretata in Germania e in Italia (prima che arrivasse il berlusconismo rampante). Peraltro liberismo è parola molto generica perchè è interpretata variamente, tra la concezione di mercato (ricordiamo che lo stesso Einaudi non considerava il mercato sinonimo di capitalismo) e un esplicito turboliberismo anarcoide. Lo stesso Bersani, con la normativa intestata a suo nome, potrebbe venire considerato un "liberista". E comunque sia un "liberismo" come quello tedesco ha poco a che vedere con quello reganiano.
Quindi la possibilità di intedersi su gran parte di un programma di governo ritengo che ci sia anche tra persone con diverse sensibilità culturali fin tanto queste non volgano ad un radicalismo ideologico. Era questa l'idea che potevo avere di un centrosinistra (appunto con trattino) tale da non risultare qualcosa di definitivo per la nostra Italia, ma stabile fin tanto esistesse l'anomalia berlusconiana che innanzitutto è una realtà eversiva rispetto la nostra Costituzione.
Era un auspicio, un'idea che mi sembrava di buonsenso (sopratutto in costanza di una legge elettorale maggioritaria), evitando così di costringere una parte, seppur limitata di elettorato, alla non rappresentanza politica.
Poi probabilmente era un'idea tale da spostare pochi voti e quindi poco utile ad un centrosinistra. Mi chiedo però: l'idea di un Pd era quindi azzeccata? Alla luce dei fatti......
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