Caro Paolo, ho ascoltato la conferenza dei 5S, e mi sono ulteriormente convinto che si tratta di mera propaganda e non di una scelta per il Paese.
Pertanto, ho inviato al vice-presidente della Camera, Luigi Di Maio, e al deputato Alessandro Di Battista la seguente e mail:
Egregio Sig. vice-presidente della Camera dei Deputati
della Repubblica italiana,
Luigi Di Maio,
e.p.c.,
Egregio Deputato del M5S,
Alessandro Di Battista.
sono stato invitato da un’amico che aderisce al M5S, ad ascoltare la Vs conferenza stampa di oggi 18 dicembre 2014, “#FUORIDALL’EURO, a seguito di una mia obiezione in merito.
Mi rivolgo a Lei/Voi, perché in questo scorcio di legislatura avete dimostrato e siete stati percepiti come i ragazzi più svegli del Vostro Movimento. Quelli che sono più affini alla tradizione parlamentare degli ultimi 70 anni, nel senso più meritevole.
Ho ascoltato la Vs conferenza (solo Luigi Di Maio), ma rimango comunque del parere di rimanere affrancato a quanto sono abituato a sostenere, quando affronto questo tema a 360 gradi senza la minima pregiudiziale in merito alla scelta di dover rimanere o per converso, uscire dalla zona euro.
La Vostra conferenza stampa, compreso l’intervento di Beppe Grillo, rimane per il momento solo un intervento legato ad una visione strettamente propagandistica, molto, molto lontana dalla realtà economica di questo sventurato Paese.
Probabilmente, la Vs. giovane età, e la mancanza di esperienza diretta e continuata nel mondo lavorativo italiano, in materia economico – finanziaria, ed in quella dell’economia della produzione, Vi inducono a percorrere la scorciatoia di una scelta strettamente legata alla propaganda senza valutare le conseguenza pratiche della Vostra scelta.
Questo denota anche una ridotta conoscenza della macroeconomia mondiale. In proposito Vi sottopongo la lettura di un articolo recentissimo di Roberto Marchesi, pubblicato su Il Fatto Quotidiano di qualche giorno fa.
ECONOMIA & LOBBY - 15 dicembre 2014
Crisi economica: la nuova ondata è già in viaggio, ma nessuno se ne cura perché…
La “Grande Recessione” non si è ancora conclusa, ma una nuova crisi, che si sovrapporrà a quella attuale, è già in fase montante. E’ come il maremoto, che nella vastità dell’oceano non lo vedi avanzare. Lo vedi solo all’ultimo momento quando si abbatte sulla costa con una forza inarrestabile e devastante. Si potrebbe ancora evitare, […]
http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/12 ... e/1274641/
Lo capirebbero anche i sassi cosa succederebbe se si accavallassero i due eventi. La distruzione finale di questo Paese.
Pertanto, ma non solo per il motivo sopra accennato, Vi chiedo, come chiedo a tutti coloro dotati di un minimo di onestà intellettuale (se ancora esiste in questo transitorio dello sfascio totale), di poter esercitare, verso tutti coloro che state chiamando al referendum, il diritto di “Conoscere per deliberare”, e non di essere indotti ad esprimere un voto in base ad uno stato di emotività legato ad altre motivazioni che avete esposto nella Vs conferenza stampa odierna, senza la minima conoscenza di cosa si intende scegliere e le sue dirette conseguenze.
A Voi, come a tutti i miei interlocutori in materia, che sostengono la necessità di uscire dall’eurozona, chiedo di pubblicare un documento circostanziato dal punto di vista economico, di cosa succede a tutte le fasce sociali, nell’ambito delle aziende e nello Stato, il dover scegliere di uscire dall’euro o viceversa, rimanere nell’euro.
Ovviamente non solo una valutazione relativa al giorno dopo l’eventuale uscita dall’eurozona, ma accompagnata anche da una previsione a 5 e 10 anni.
E’ da irresponsabili, sia in un verso che nell’altro, condizionare la vita futura di 60 milioni di italiani, con scelte completamente al buio.
Se una scelta deve essere fatta, la si deve fare nella piena consapevolezza di cosa si va incontro. Altrimenti si tratta di mera e bassa propaganda a fini elettorali.
Sono certo che malgrado la Vostra giovane età, non abbiate mai fatto scelte importanti al buio, o come sono usi dire dalle mie parti con l’impiego di una parolaccia di uso comune piuttosto significativa, che si usa in questi casi.
Ribadisco, “Conoscere per deliberare” è il minimo che si può richiedere ai cittadini di questa sventurata Nazione per una scelta di questa portata.
In attesa di un cortese riscontro, porgo cordiali saluti.
A.Hopkins