Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
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Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
http://www.beppegrillo.it/
Profondo sconforto delle forze dell’ordine per la depenalizzazione dei reati minori: umiliati cittadini e poliziotti! Riuscite ad immaginare lo sconforto da parte degli operatori di Polizia - dichiara il segretario nazionale della Consap Giorgio Innocenzi - a seguito di questo provvedimento di depenalizzazione? Provate un attimo ad immaginare come dobbiamo sentirci noi poliziotti nel pensare che un omicidio colposo, furto, le percosse, il maltrattamento di un animale, la truffa, gli atti osceni, o una omissione di soccorso anche fatte sotto i nostri occhi possono non essere più oggetto di condanna penale. Riteniamo che questa forma di ingiustizia, non potrà fare altro che fomentare rabbia e sconforto tra gli operatori di polizia ma anche tra la gente comune!
Il provvedimento di depenalizzazione dei reati minori sancisce un balzo all’indietro della giustizia in Italia - dichiara Igor Gelarda dirigente nazionale e Segretario regionale Sicilia del Sindacato di Polizia Consap. Si tratta, nei fatti, di una specie di amnistia preventiva nei confronti di numerosi reati, giacché lo Stato rinuncia a perseguirli. Oggi come mai mi sento di sottoscrivere quanto dichiarato dal mio conterraneo Leonardo Sciascia: Italia, altro che culla del diritto. Ne è la bara!
È vero che si tratta di reati che non sono gravissimi- continuano dalla Consap- ma molti di questi influiscono notevolmente sulla vita quotidiana della gente e la loro non punibilità farà crollare sotto zero la percezione della sicurezza tra la brava gente, e farà invece schizzare la percezione di farla franca da parte di chi invece tanto bravo non è! Il carico giudiziario non si allenta in questo modo, ma potenziando i tribunali, le strutture di detenzione e assicurando, piuttosto la certezza della pena."
Il Segretario Nazionale Generale del Consap Giorgio Innocenzi
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Lo slogan del M5S era solo un anno e mezzo fa "Tutti a casa", ora va aggiornato con "Tutti in galera". La corruzione a livello di amministrazioni locali è diventata endemica, per diventare amministratore devi superare le prove di ladrocinio della cosa pubblica. Una ciliegia tira l'altra, come le bustarelle, e sta coinvolgendo un po' alla volta tutti i comuni e le regioni. Altro che uno tsunami ci vorrebbe per pulire le stalle di Augia d'Italia il cui il letame tracima ormai fino al governo, Si sente puzza infatti di Poletti. A proposito, in quale cooperativa si nasconde? A quando le dimissioni del commensale di Buzzi beneficiato dal ministero del Lavoro con un bando milionario? Napolitano ha esaurito i suoi moniti e Renzie non ha nulla da dire in proposito? L'eversore è diventato il cittadino onesto. L'unica difesa è il voto. Tutti a casa, ma prima in galera.
Intervento di Giuseppe Brescia, portavoce M5S alla Camera
"E' inutile, finché i cittadini italiani metteranno nelle mani dei partiti i loro Comuni, le loro Regioni, la loro Nazione, non ci sarà scampo, saremo tutti condannati alla corruzione e al malaffare.
Ecco un altro scempio del pudore e dell'etica politica: è stato arrestato Luigi Nicola Riserbato, Sindaco di Trani, vincente alle scorse amministrative con la lista “La Puglia Prima di Tutto”, partito di centrodestra, vicino a Forza Italia, che ha come referente politico il deputato, ex ministro ed ex governatore della Regione Raffaele Fitto, che lo ha fondato il 1º febbraio 2005.
Ma d'altronde cosa può nascere da un fondatore così, ricordiamo che Fitto è stato condannato nel 2013 a quattro anni di carcere per peculato, corruzione e abuso d'ufficio.
Ci chiediamo come sia possibile che con una storia così Fitto sia risultato il più suffragato alle ultime elezioni europee. Evidentemente certi italiani non impareranno mai!
Ma il sindaco di Trani non è stato l'unico destinatario dell'azione del gip Francesco Messina, che su richiesta del pubblico ministero, Michele Ruggiero, nell'ambito dell'inchiesta della Procura della Repubblica di Trani, su questioni relative ad appalti pubblici e altri provvedimenti della civica amministrazione, ha disposto i domiciliari anche per Edoardo Savoiardo, funzionario del Comune di Trani; sono invece finiti in carcere l'ex vicesindaco Giuseppe Di Marzio (Fi), il consigliere comunale Nicola Damascelli (movimento Schittulli), l'ex consigliere Maurizio Musci (Fi) e l'ex amministratore unico dell'Amiu, Antonello Ruggiero.
I destinatari della misura sono tutti politici, dirigenti ed amministratori locali del Comune di Trani ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata a commettere più delitti contro la pubblica amministrazione, concussione, corruzione, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, ed altro.
E' stato chiamato il “Sistema Trani”! Dopo Mose, Tav, Expo e Mafia Capitale ecco un altro sistema politico-mafioso.
Cari cittadini italiani, prima lo capite, meglio è: o entrate a far parte della Comunità a 5 Stelle, vi interessate alla politica e diventate protagonisti del vostro futuro, o li mandate tutti a casa il prima possibile o sarete condannati alla corruzione e al malaffare. I partiti non sono capaci d'altro."
Giuseppe Brescia, portavoce M5S alla Camera
http://www.beppegrillo.it/2014/12/sinda ... 2014-12-21
Ciao
Paolo11
Profondo sconforto delle forze dell’ordine per la depenalizzazione dei reati minori: umiliati cittadini e poliziotti! Riuscite ad immaginare lo sconforto da parte degli operatori di Polizia - dichiara il segretario nazionale della Consap Giorgio Innocenzi - a seguito di questo provvedimento di depenalizzazione? Provate un attimo ad immaginare come dobbiamo sentirci noi poliziotti nel pensare che un omicidio colposo, furto, le percosse, il maltrattamento di un animale, la truffa, gli atti osceni, o una omissione di soccorso anche fatte sotto i nostri occhi possono non essere più oggetto di condanna penale. Riteniamo che questa forma di ingiustizia, non potrà fare altro che fomentare rabbia e sconforto tra gli operatori di polizia ma anche tra la gente comune!
Il provvedimento di depenalizzazione dei reati minori sancisce un balzo all’indietro della giustizia in Italia - dichiara Igor Gelarda dirigente nazionale e Segretario regionale Sicilia del Sindacato di Polizia Consap. Si tratta, nei fatti, di una specie di amnistia preventiva nei confronti di numerosi reati, giacché lo Stato rinuncia a perseguirli. Oggi come mai mi sento di sottoscrivere quanto dichiarato dal mio conterraneo Leonardo Sciascia: Italia, altro che culla del diritto. Ne è la bara!
È vero che si tratta di reati che non sono gravissimi- continuano dalla Consap- ma molti di questi influiscono notevolmente sulla vita quotidiana della gente e la loro non punibilità farà crollare sotto zero la percezione della sicurezza tra la brava gente, e farà invece schizzare la percezione di farla franca da parte di chi invece tanto bravo non è! Il carico giudiziario non si allenta in questo modo, ma potenziando i tribunali, le strutture di detenzione e assicurando, piuttosto la certezza della pena."
Il Segretario Nazionale Generale del Consap Giorgio Innocenzi
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Lo slogan del M5S era solo un anno e mezzo fa "Tutti a casa", ora va aggiornato con "Tutti in galera". La corruzione a livello di amministrazioni locali è diventata endemica, per diventare amministratore devi superare le prove di ladrocinio della cosa pubblica. Una ciliegia tira l'altra, come le bustarelle, e sta coinvolgendo un po' alla volta tutti i comuni e le regioni. Altro che uno tsunami ci vorrebbe per pulire le stalle di Augia d'Italia il cui il letame tracima ormai fino al governo, Si sente puzza infatti di Poletti. A proposito, in quale cooperativa si nasconde? A quando le dimissioni del commensale di Buzzi beneficiato dal ministero del Lavoro con un bando milionario? Napolitano ha esaurito i suoi moniti e Renzie non ha nulla da dire in proposito? L'eversore è diventato il cittadino onesto. L'unica difesa è il voto. Tutti a casa, ma prima in galera.
Intervento di Giuseppe Brescia, portavoce M5S alla Camera
"E' inutile, finché i cittadini italiani metteranno nelle mani dei partiti i loro Comuni, le loro Regioni, la loro Nazione, non ci sarà scampo, saremo tutti condannati alla corruzione e al malaffare.
Ecco un altro scempio del pudore e dell'etica politica: è stato arrestato Luigi Nicola Riserbato, Sindaco di Trani, vincente alle scorse amministrative con la lista “La Puglia Prima di Tutto”, partito di centrodestra, vicino a Forza Italia, che ha come referente politico il deputato, ex ministro ed ex governatore della Regione Raffaele Fitto, che lo ha fondato il 1º febbraio 2005.
Ma d'altronde cosa può nascere da un fondatore così, ricordiamo che Fitto è stato condannato nel 2013 a quattro anni di carcere per peculato, corruzione e abuso d'ufficio.
Ci chiediamo come sia possibile che con una storia così Fitto sia risultato il più suffragato alle ultime elezioni europee. Evidentemente certi italiani non impareranno mai!
Ma il sindaco di Trani non è stato l'unico destinatario dell'azione del gip Francesco Messina, che su richiesta del pubblico ministero, Michele Ruggiero, nell'ambito dell'inchiesta della Procura della Repubblica di Trani, su questioni relative ad appalti pubblici e altri provvedimenti della civica amministrazione, ha disposto i domiciliari anche per Edoardo Savoiardo, funzionario del Comune di Trani; sono invece finiti in carcere l'ex vicesindaco Giuseppe Di Marzio (Fi), il consigliere comunale Nicola Damascelli (movimento Schittulli), l'ex consigliere Maurizio Musci (Fi) e l'ex amministratore unico dell'Amiu, Antonello Ruggiero.
I destinatari della misura sono tutti politici, dirigenti ed amministratori locali del Comune di Trani ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata a commettere più delitti contro la pubblica amministrazione, concussione, corruzione, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, ed altro.
E' stato chiamato il “Sistema Trani”! Dopo Mose, Tav, Expo e Mafia Capitale ecco un altro sistema politico-mafioso.
Cari cittadini italiani, prima lo capite, meglio è: o entrate a far parte della Comunità a 5 Stelle, vi interessate alla politica e diventate protagonisti del vostro futuro, o li mandate tutti a casa il prima possibile o sarete condannati alla corruzione e al malaffare. I partiti non sono capaci d'altro."
Giuseppe Brescia, portavoce M5S alla Camera
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Ciao
Paolo11
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Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
http://www.beppegrillo.it/movimento/regolamento/
Regolamento
1. Sono iscritti al MoVimento 5 Stelle i cittadini italiani di maggiore età che ne abbiano fatto richiesta in rete secondo le procedure di cui al link www.beppegrillo.it/movimento/regolamento/1.html, dei quali sia stato accertato il possesso dei requisiti indicati nel “non statuto”. La procedura di identificazione ed accettazione viene effettuata dal gestore del sistema informatico del blog www.beppegrillo.it incaricato dal capo politico del MoVimento 5 Stelle, nel rispetto della normativa sulla riservatezza e sulla protezione dei dati personali. La procedura di certificazione dell'iscrizione si conclude con comunicazione da inviare all'indirizzo mail indicato nella domanda, entro sei mesi dall'inoltro della domanda stessa con allegata la relativa documentazione e comporta dalla data indicata nel sito l'abilitazione da parte del sistema informatico a partecipare alle votazioni in rete.
Gli iscritti al MoVimento 5 Stelle hanno diritto:
a) di partecipare nell'ambito del blog www.beppegrillo.it alle discussioni su tematiche ed iniziative di interesse nazionale e locale, contribuendo anche alla determinazione dell'indirizzo politico degli eletti sotto il simbolo del MoVimento 5 Stelle, secondo le procedure previste nei link forum www.beppegrillo.it/movimento/regolamento/2.html e lex www.beppegrillo.it/movimento/regolamento/3.html ;
b) di partecipare, esprimendo il proprio voto, alle votazioni in rete indette per le decisioni di indirizzo e di rilevanza politica, fra le quali, in particolare, la scelta dei candidati alle elezioni e la determinazione del programma politico da perseguire;
c) di candidarsi per le elezioni nazionali, europee, regionali e locali secondo le procedure previste nei link www.beppegrillo.it/movimento/regolamento/4.html e sempreché in possesso dei requisiti ivi indicati;
Gli iscritti al MoVimento 5 stelle non possono né rappresentare il MoVimento 5 Stelle, né utilizzare il simbolo per iniziative e manifestazioni non espressamente autorizzate dal capo politico del MoVimento 5 Stelle o, se nominati, da delegati territoriali.
Gli iscritti al MoVimento 5 Stelle hanno l'onere:
a) di mantenere i requisiti di iscrizione indicati nel “non statuto”;
b) di attenersi al presente regolamento;
c) di rispettare le decisioni assunte con le votazioni in rete;
d) di reperire le risorse economiche eventualmente necessarie per le iniziative e manifestazioni regionali e locali autorizzate, nel rispetto degli obblighi di rendicontazione e trasparenza di legge.
2. Sono rimessi all'assemblea mediante votazione in rete i seguenti argomenti:
a) programmi politico-elettorali di indirizzo per gli eletti sotto il simbolo del MoVimento 5 Stelle e relativi aggiornamenti;
b) scelta dei candidati da presentare alle elezioni sotto il simbolo del MoVimento 5 Stelle;
c) eventuali modifiche al presente regolamento;
d) nomina dei membri di competenza dell'assemblea del comitato d'appello;
e) espulsioni, ove la questione venga sottoposta all'assemblea;
f) qualsiasi altro argomento che venga sottoposto dal capo politico del MoVimento 5 Stelle o da almeno un quinto degli iscritti, secondo la procedura prevista nel link www.beppegrillo.it/movimento/regolamento/5.html.
Alle votazioni in rete sono ammessi gli iscritti dalla data indicata nel sito del MoVimento 5 Stelle, aggiornata almeno una volta l'anno.
Alla votazione per argomenti di interesse regionale o locale sono ammessi al voto solo gli iscritti residenti nell'ambito territoriale interessato.
Le votazioni relative alla scelta dei candidati si svolgono secondo le procedure specificamente previste negli appositi link www.beppegrillo.it/movimento/regolamento/6.html pubblicati nel sito, nei quali sono indicati anche gli iscritti ammessi alla votazione, nonché le regole per assicurare una rappresentanza equilibrata di donne e uomini nelle candidature.
Le decisioni assunte dall'assemblea mediante votazione limitata agli iscritti di singoli ambiti territoriali, ove ne venga fatta richiesta entro dieci giorni dalla pubblicazione dei risultati dal capo politico del MoVimento 5 Stelle o da un quinto degli iscritti secondo la procedura prevista nel link www.beppegrillo.it/movimento/regolamento/7.html, sono sottoposte a convalida mediante indizione di assemblea mediante votazione in rete alla quale sono ammessi tutti gli iscritti certificati.
Le decisioni sono assunte a maggioranza dei votanti.
Le votazioni sono valide indipendentemente dal numero dei votanti, salvo che per le votazioni su modifiche al regolamento od al programma, argomenti per i quali è richiesta la partecipazione al voto di almeno un terzo degli iscritti. Nel caso partecipi alla votazione un numero inferiore di iscritti, la votazione può essere ripetuta, a richiesta del capo politico del MoVimento 5 Stelle o di almeno il 20% degli iscritti, mediante la procedura prevista nel link www.beppegrillo.it/movimento/regolamento/8.html. In quest'ultimo caso la votazione è valida indipendentemente dal numero dei votanti.
Tuttavia, laddove il comitato d'appello abbia espresso parere contrario sulle proposte di modifica al regolamento, l'approvazione delle proposte di modifica, sia in prima che in seconda convocazione, richiede la maggioranza dei due terzi degli iscritti, salvo che non siano state proposte dal capo politico del MoVimento 5 Stelle.
Le decisioni assunte dall'assemblea con riguardo agli argomenti sub a), b), c) e d) sono vincolanti per il capo politico del MoVimento 5 Stelle e gli eletti sotto il simbolo del MoVimento 5 Stelle.
3. L'assemblea mediante votazione in rete è indetta dal capo politico del MoVimento 5 Stelle:
a) nell'imminenza delle elezioni nazionali, europee, regionali e locali per la scelta dei candidati e dell'eventuale programma elettorale;
b) per le pronunzie sulle espulsioni, ove il comitato d'appello esprima parere contrario all'espulsione;
c) in ogni altro caso in cui il capo politico del MoVimento 5 Stelle lo ritenga opportuno o ne venga fatta richiesta da almeno un quinto degli iscritti.
In ogni caso l'assemblea è indetta ogni cinque anni per la nomina del comitato d'appello.
L'assemblea viene indetta con avviso sul portale del MoVimento 5 Stelle e con e-mail inviata agli iscritti interessati dalla votazione, con preavviso di almeno 24 ore per le votazioni sulla scelta dei candidati e sulle modifiche al regolamento.
Nell'avviso sono indicati gli argomenti oggetto della votazione, la data e l'orario iniziale e finale della votazione e le modalità per votare. Tra l'ora di inizio e l'ora finale della votazione deve trascorrere un intervallo non inferiore a 8 ore.
Entro il giorno successivo al termine finale per la votazione, vengono pubblicati sul sito del MoVimento 5 Stelle i risultati della votazione.
La verifica dell'abilitazione al voto dei votanti ed il conteggio dei voti vengono effettuate in via automatica dal sistema informatico. La regolarità di funzionamento del sistema sarà verificata e certificata da un organismo tecnico indipendente, nominato con cadenza triennale dal consiglio direttivo dell'associazione.
4. Gli iscritti al MoVimento 5 Stelle sono passibili di espulsione:
a) per il venire meno dei requisiti di iscrizione stabiliti dal “non statuto”;
b) per violazione dei doveri previsti dall'articolo 1 del presente regolamento;
c) se eletti ad una carica elettiva, anche per violazione degli obblighi assunti all'atto di accettazione della candidatura.
Verificandosi una causa di espulsione, il capo politico del MoVimento 5 Stelle, su segnalazione comunque ricevuta:
i) dispone la sospensione dell'iscritto, dandone comunicazione al gestore del sito, il quale provvede alla disabilitazione dell'utenza di accesso;
ii) contesta all'interessato la violazione con comunicazione a mezzo e-mail, assegnandogli un termine di dieci giorni per la presentazione di eventuali controdeduzioni.
Decorso tale termine, il capo politico del MoVimento 5 Stelle, se non sono pervenute controdeduzioni ovvero ritiene non accoglibili le controdeduzioni presentate, dispone l'espulsione dell'iscritto, dandone comunicazione all'interessato con comunicazione a mezzo e-mail.
Entro i dieci giorni successivi, l'interessato può proporre ricorso contro l'espulsione, a mezzo e-mail da inviare al link www.beppegrillo.it/movimento/regolamento/9.html. Il ricorso viene esaminato dal comitato d'appello entro il mese successivo. Il comitato d'appello ha facoltà di acquisire informazioni o chiarimenti, nel rispetto del contraddittorio. Se il comitato d'appello ritiene sussistente la violazione contestata, conferma l'espulsione in via definitiva. Se il comitato d'appello ritiene insussistente la violazione contestata, esprime il proprio parere motivato al capo politico del MoVimento 5 Stelle, che se rimane in disaccordo rimette la decisione sull'espulsione all'assemblea mediante votazione in rete di tutti gli iscritti, la quale si pronuncia in via definitiva sull'espulsione.
In ogni caso di espulsione, il gestore del sito provvede alla cancellazione dell'espulso dall'elenco degli iscritti.
5. Il comitato d'appello è composto di tre membri, due nominati dall'assemblea mediante votazione in rete tra una rosa di cinque nominativi proposti dal consiglio direttivo dell'associazione MoVimento 5 Stelle ed uno dal consiglio direttivo dell'associazione medesima.
I componenti del comitato d'appello sono nominati tra iscritti.
Il comitato d'appello dura in carica cinque anni.
In caso venga a mancare anticipatamente un componente, provvede alla sua sostituzione l'organo che aveva designato il componente cessato dalla carica secondo la stessa modalità per la prima designazione. Il sostituto resta in carica sino alla scadenza del comitato d'appello in carica al momento della sostituzione.
Il comitato d'appello esprime il proprio parere sulla compatibilità con l'impostazione del programma del MoVimento 5 Stelle ed i principi del “non statuto” delle eventuali proposte di modifica del presente regolamento, preventivamente alla sottoposizione delle proposte all'assemblea mediante votazione in rete.
6. Entro trenta giorni dalla votazione in rete dei due membri del comitato d'appello di competenza dell'assemblea, può essere richiesta una votazione in rete per la sostituzione del membro meno votato su richiesta di almeno 500 iscritti, secondo la procedura di cui al link www.beppegrillo.it/movimento/regolamento/10.html. La votazione in rete per la sostituzione del membro meno votato viene indetta entro i successivi trenta giorni, ponendo in votazione tutti i nominativi che siano stati proposti da almeno 500 iscritti. Nella votazione ciascun iscritto può votare uno solo dei candidati proposti per la sostituzione.
Qualora uno dei nominativi proposti per la sostituzione venga votato da almeno un quinto degli iscritti, viene designato come componente del comitato d'appello, in sostituzione del componente precedentemente nominato meno votato.
Qualora più nominativi proposti in sostituzione vengano votati da almeno un quinto degli iscritti, viene designato come componente del comitato d'appello il nominativo che abbia preso meno voti tra quelli votati da almeno un quinto degli iscritti
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MoVimento 5 Stelle
Il MoVimento 5 Stelle è una libera associazione di cittadini. Non è un partito politico nè si intende che lo diventi in futuro. Non ideologie di sinistra o di destra, ma idee. Vuole realizzare un efficiente ed efficace scambio di opinioni e confronto democratico al di fuori di legami associativi e partitici e senza la mediazione di organismi direttivi o rappresentativi, riconoscendo alla totalità dei cittadini il ruolo di governo ed indirizzo normalmente attribuito a pochi
Ciao
Paolo11
Regolamento
1. Sono iscritti al MoVimento 5 Stelle i cittadini italiani di maggiore età che ne abbiano fatto richiesta in rete secondo le procedure di cui al link www.beppegrillo.it/movimento/regolamento/1.html, dei quali sia stato accertato il possesso dei requisiti indicati nel “non statuto”. La procedura di identificazione ed accettazione viene effettuata dal gestore del sistema informatico del blog www.beppegrillo.it incaricato dal capo politico del MoVimento 5 Stelle, nel rispetto della normativa sulla riservatezza e sulla protezione dei dati personali. La procedura di certificazione dell'iscrizione si conclude con comunicazione da inviare all'indirizzo mail indicato nella domanda, entro sei mesi dall'inoltro della domanda stessa con allegata la relativa documentazione e comporta dalla data indicata nel sito l'abilitazione da parte del sistema informatico a partecipare alle votazioni in rete.
Gli iscritti al MoVimento 5 Stelle hanno diritto:
a) di partecipare nell'ambito del blog www.beppegrillo.it alle discussioni su tematiche ed iniziative di interesse nazionale e locale, contribuendo anche alla determinazione dell'indirizzo politico degli eletti sotto il simbolo del MoVimento 5 Stelle, secondo le procedure previste nei link forum www.beppegrillo.it/movimento/regolamento/2.html e lex www.beppegrillo.it/movimento/regolamento/3.html ;
b) di partecipare, esprimendo il proprio voto, alle votazioni in rete indette per le decisioni di indirizzo e di rilevanza politica, fra le quali, in particolare, la scelta dei candidati alle elezioni e la determinazione del programma politico da perseguire;
c) di candidarsi per le elezioni nazionali, europee, regionali e locali secondo le procedure previste nei link www.beppegrillo.it/movimento/regolamento/4.html e sempreché in possesso dei requisiti ivi indicati;
Gli iscritti al MoVimento 5 stelle non possono né rappresentare il MoVimento 5 Stelle, né utilizzare il simbolo per iniziative e manifestazioni non espressamente autorizzate dal capo politico del MoVimento 5 Stelle o, se nominati, da delegati territoriali.
Gli iscritti al MoVimento 5 Stelle hanno l'onere:
a) di mantenere i requisiti di iscrizione indicati nel “non statuto”;
b) di attenersi al presente regolamento;
c) di rispettare le decisioni assunte con le votazioni in rete;
d) di reperire le risorse economiche eventualmente necessarie per le iniziative e manifestazioni regionali e locali autorizzate, nel rispetto degli obblighi di rendicontazione e trasparenza di legge.
2. Sono rimessi all'assemblea mediante votazione in rete i seguenti argomenti:
a) programmi politico-elettorali di indirizzo per gli eletti sotto il simbolo del MoVimento 5 Stelle e relativi aggiornamenti;
b) scelta dei candidati da presentare alle elezioni sotto il simbolo del MoVimento 5 Stelle;
c) eventuali modifiche al presente regolamento;
d) nomina dei membri di competenza dell'assemblea del comitato d'appello;
e) espulsioni, ove la questione venga sottoposta all'assemblea;
f) qualsiasi altro argomento che venga sottoposto dal capo politico del MoVimento 5 Stelle o da almeno un quinto degli iscritti, secondo la procedura prevista nel link www.beppegrillo.it/movimento/regolamento/5.html.
Alle votazioni in rete sono ammessi gli iscritti dalla data indicata nel sito del MoVimento 5 Stelle, aggiornata almeno una volta l'anno.
Alla votazione per argomenti di interesse regionale o locale sono ammessi al voto solo gli iscritti residenti nell'ambito territoriale interessato.
Le votazioni relative alla scelta dei candidati si svolgono secondo le procedure specificamente previste negli appositi link www.beppegrillo.it/movimento/regolamento/6.html pubblicati nel sito, nei quali sono indicati anche gli iscritti ammessi alla votazione, nonché le regole per assicurare una rappresentanza equilibrata di donne e uomini nelle candidature.
Le decisioni assunte dall'assemblea mediante votazione limitata agli iscritti di singoli ambiti territoriali, ove ne venga fatta richiesta entro dieci giorni dalla pubblicazione dei risultati dal capo politico del MoVimento 5 Stelle o da un quinto degli iscritti secondo la procedura prevista nel link www.beppegrillo.it/movimento/regolamento/7.html, sono sottoposte a convalida mediante indizione di assemblea mediante votazione in rete alla quale sono ammessi tutti gli iscritti certificati.
Le decisioni sono assunte a maggioranza dei votanti.
Le votazioni sono valide indipendentemente dal numero dei votanti, salvo che per le votazioni su modifiche al regolamento od al programma, argomenti per i quali è richiesta la partecipazione al voto di almeno un terzo degli iscritti. Nel caso partecipi alla votazione un numero inferiore di iscritti, la votazione può essere ripetuta, a richiesta del capo politico del MoVimento 5 Stelle o di almeno il 20% degli iscritti, mediante la procedura prevista nel link www.beppegrillo.it/movimento/regolamento/8.html. In quest'ultimo caso la votazione è valida indipendentemente dal numero dei votanti.
Tuttavia, laddove il comitato d'appello abbia espresso parere contrario sulle proposte di modifica al regolamento, l'approvazione delle proposte di modifica, sia in prima che in seconda convocazione, richiede la maggioranza dei due terzi degli iscritti, salvo che non siano state proposte dal capo politico del MoVimento 5 Stelle.
Le decisioni assunte dall'assemblea con riguardo agli argomenti sub a), b), c) e d) sono vincolanti per il capo politico del MoVimento 5 Stelle e gli eletti sotto il simbolo del MoVimento 5 Stelle.
3. L'assemblea mediante votazione in rete è indetta dal capo politico del MoVimento 5 Stelle:
a) nell'imminenza delle elezioni nazionali, europee, regionali e locali per la scelta dei candidati e dell'eventuale programma elettorale;
b) per le pronunzie sulle espulsioni, ove il comitato d'appello esprima parere contrario all'espulsione;
c) in ogni altro caso in cui il capo politico del MoVimento 5 Stelle lo ritenga opportuno o ne venga fatta richiesta da almeno un quinto degli iscritti.
In ogni caso l'assemblea è indetta ogni cinque anni per la nomina del comitato d'appello.
L'assemblea viene indetta con avviso sul portale del MoVimento 5 Stelle e con e-mail inviata agli iscritti interessati dalla votazione, con preavviso di almeno 24 ore per le votazioni sulla scelta dei candidati e sulle modifiche al regolamento.
Nell'avviso sono indicati gli argomenti oggetto della votazione, la data e l'orario iniziale e finale della votazione e le modalità per votare. Tra l'ora di inizio e l'ora finale della votazione deve trascorrere un intervallo non inferiore a 8 ore.
Entro il giorno successivo al termine finale per la votazione, vengono pubblicati sul sito del MoVimento 5 Stelle i risultati della votazione.
La verifica dell'abilitazione al voto dei votanti ed il conteggio dei voti vengono effettuate in via automatica dal sistema informatico. La regolarità di funzionamento del sistema sarà verificata e certificata da un organismo tecnico indipendente, nominato con cadenza triennale dal consiglio direttivo dell'associazione.
4. Gli iscritti al MoVimento 5 Stelle sono passibili di espulsione:
a) per il venire meno dei requisiti di iscrizione stabiliti dal “non statuto”;
b) per violazione dei doveri previsti dall'articolo 1 del presente regolamento;
c) se eletti ad una carica elettiva, anche per violazione degli obblighi assunti all'atto di accettazione della candidatura.
Verificandosi una causa di espulsione, il capo politico del MoVimento 5 Stelle, su segnalazione comunque ricevuta:
i) dispone la sospensione dell'iscritto, dandone comunicazione al gestore del sito, il quale provvede alla disabilitazione dell'utenza di accesso;
ii) contesta all'interessato la violazione con comunicazione a mezzo e-mail, assegnandogli un termine di dieci giorni per la presentazione di eventuali controdeduzioni.
Decorso tale termine, il capo politico del MoVimento 5 Stelle, se non sono pervenute controdeduzioni ovvero ritiene non accoglibili le controdeduzioni presentate, dispone l'espulsione dell'iscritto, dandone comunicazione all'interessato con comunicazione a mezzo e-mail.
Entro i dieci giorni successivi, l'interessato può proporre ricorso contro l'espulsione, a mezzo e-mail da inviare al link www.beppegrillo.it/movimento/regolamento/9.html. Il ricorso viene esaminato dal comitato d'appello entro il mese successivo. Il comitato d'appello ha facoltà di acquisire informazioni o chiarimenti, nel rispetto del contraddittorio. Se il comitato d'appello ritiene sussistente la violazione contestata, conferma l'espulsione in via definitiva. Se il comitato d'appello ritiene insussistente la violazione contestata, esprime il proprio parere motivato al capo politico del MoVimento 5 Stelle, che se rimane in disaccordo rimette la decisione sull'espulsione all'assemblea mediante votazione in rete di tutti gli iscritti, la quale si pronuncia in via definitiva sull'espulsione.
In ogni caso di espulsione, il gestore del sito provvede alla cancellazione dell'espulso dall'elenco degli iscritti.
5. Il comitato d'appello è composto di tre membri, due nominati dall'assemblea mediante votazione in rete tra una rosa di cinque nominativi proposti dal consiglio direttivo dell'associazione MoVimento 5 Stelle ed uno dal consiglio direttivo dell'associazione medesima.
I componenti del comitato d'appello sono nominati tra iscritti.
Il comitato d'appello dura in carica cinque anni.
In caso venga a mancare anticipatamente un componente, provvede alla sua sostituzione l'organo che aveva designato il componente cessato dalla carica secondo la stessa modalità per la prima designazione. Il sostituto resta in carica sino alla scadenza del comitato d'appello in carica al momento della sostituzione.
Il comitato d'appello esprime il proprio parere sulla compatibilità con l'impostazione del programma del MoVimento 5 Stelle ed i principi del “non statuto” delle eventuali proposte di modifica del presente regolamento, preventivamente alla sottoposizione delle proposte all'assemblea mediante votazione in rete.
6. Entro trenta giorni dalla votazione in rete dei due membri del comitato d'appello di competenza dell'assemblea, può essere richiesta una votazione in rete per la sostituzione del membro meno votato su richiesta di almeno 500 iscritti, secondo la procedura di cui al link www.beppegrillo.it/movimento/regolamento/10.html. La votazione in rete per la sostituzione del membro meno votato viene indetta entro i successivi trenta giorni, ponendo in votazione tutti i nominativi che siano stati proposti da almeno 500 iscritti. Nella votazione ciascun iscritto può votare uno solo dei candidati proposti per la sostituzione.
Qualora uno dei nominativi proposti per la sostituzione venga votato da almeno un quinto degli iscritti, viene designato come componente del comitato d'appello, in sostituzione del componente precedentemente nominato meno votato.
Qualora più nominativi proposti in sostituzione vengano votati da almeno un quinto degli iscritti, viene designato come componente del comitato d'appello il nominativo che abbia preso meno voti tra quelli votati da almeno un quinto degli iscritti
-------------------------------------
MoVimento 5 Stelle
Il MoVimento 5 Stelle è una libera associazione di cittadini. Non è un partito politico nè si intende che lo diventi in futuro. Non ideologie di sinistra o di destra, ma idee. Vuole realizzare un efficiente ed efficace scambio di opinioni e confronto democratico al di fuori di legami associativi e partitici e senza la mediazione di organismi direttivi o rappresentativi, riconoscendo alla totalità dei cittadini il ruolo di governo ed indirizzo normalmente attribuito a pochi
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Paolo11
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Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
Che valutazione date a questo articolo di Vittorio Feltri? Vero, falso, vero in parte, tendenzioso, volutamente tendenzioso per riportare all’ovile i berluscones, visto che Silvietto si sta attrezzando per l’ultima Resurrezione?
Alla fine dell’articolo è lo stesso Vittorio Feltri a riconoscere che:
Nonostante questo, i sondaggi danno ancora il M5s al 19 per cento. (Secondo partito italiano ndt)
Ma poi aggiunge velenosamente:
Però attenzione: in politica i crolli sono improvvisi, e arrivano quando meno te li aspetti.
Se osserviamo il partito del suo “paron”, quello che gli paga ancora un lauto stipendio per fare propaganda su Il Giornale, sta perdendo lentamente consensi da qualche anno ma resiste ancora.
^^^^^^^
25 DIC 2014 19:25
FELTRI, ASCESI E CADUTA DI BEPPE GRILLO - ALTERNANDO FIGURACCE A MANIFESTAZIONI DI BURINAGGINE ACUTA E IRREVERSIBILE, L’ECLISSE DEI CINQUE STELLE E’ VICINA
‘’Lo stesso Grillo dà l'impressione di essere disgustato dalla propria creatura. Forse la odia e pensa: io l'ho creata e io la distruggo. Finora non ha ceduto alla tentazione di sfasciare. Ma lo farà quando si sarà accorto che il suo modello politico, basato sulla Rete, è una frana destinata a precipitare nel vuoto assoluto’’….
Vittorio Feltri per “il Giornale”
Torniamo alle origini prima di parlare della fine. In principio era il Verbo, e il Verbo era Grillo. Il quale berciava e compiva il miracolo di eccitare le folle, avendo trasferito il cabaret dai teatri e dagli studi televisivi alle piazze. La gente si divertiva un mondo ad assistere, per giunta gratis, alle performance del Grande Comico, talmente geniale da aver applicato con successo alla politica l'arte di saper divertire.
Quelli di Beppe non erano infatti comizi bensì spettacoli di satira, zeppi di battute demolitorie di ogni potere consolidato. Il linguaggio dello stravagante oratore era totalmente di rottura rispetto a quello dei tribuni tradizionali, e seduceva coloro che, stanchi delle litanie della Casta, non vedevano l'ora di essere diversamente rappresentati. Nel giro di pochi anni, il Movimento 5 stelle è diventato il secondo partito italiano.
Come mai una simile esplosione? L'elettorato - che ha sempre ragione - aveva trovato il suo vendicatore, capace non solo di polemizzare grossolanamente con chiunque, ma anche di sfottere a sangue i bolsi padroni del vapore. Ascoltare Grillo che sbeffeggiava tutti, dall'ultimo onorevole al capo dello Stato, produceva un effetto catartico su chi non sopportasse i tortuosi discorsi degli addetti ai lavori.
Ogni «vaffa» aveva il suono canzonatorio di un pernacchio rivolto ai potenti, molto più efficace del gesto dell'ombrello. Ecco spiegato il trionfo dei pentastellati, specialmente del loro leader, senza il quale il Movimento non sarebbe mai nato. Nella fase dell'ascesa, tutto faceva brodo e contribuiva ad aumentare la popolarità del gruppo.
Impossibile dimenticare il faccia a faccia tra Pierluigi Bersani e la delegazione grillina, ripreso in streaming, in cui il segretario del Pd tentava invano - respinto con perdita - di elemosinare un aiuto per comporre una maggioranza di governo purchessia. È stato il momento più penoso della democrazia italiana, ormai avviata al disfacimento.
Poi nel M5s è accaduto qualcosa, e il giocattolo si è inceppato, un guasto irreparabile. Grillo è andato in scena ancora con lo stesso brio, peccato, però, che le sue concioni fossero repliche delle prime esibizioni politico-cabarettistiche. Interessanti, spiritose. Ma alla fine anche il caviale, se ne mangi troppo, diventa indigesto. Beppe adesso appesantisce lo stomaco. Il sapore del suo caviale è molto simile a quello della solita minestra riscaldata.
I pentastellati, scaduto il loro pastore, hanno cominciato a sbarellare, a dare i numeri, alternando figuracce a manifestazioni di burinaggine acuta e irreversibile. Un gregge, se non ha almeno un buon cane che lo tiene unito, fatalmente si disperde. Alcune pecore sono state espulse dalla diarchia Grillo-Casaleggio, facile a crisi isteriche; altri ovini se ne sono andati motu proprio e altri ancora, desiderando non abbandonare il pascolo, sono pronti a entrare nell'ovile del Pd e addirittura in quello della Lega di Salvini. Brutti segnali. Annunciano che presto sarà aperta la procedura fallimentare, notoriamente lunga e sfiancante.
Il dato che spicca è questo: lo stesso Grillo dà l'impressione di essere disgustato dalla propria creatura. Forse la odia e pensa: io l'ho creata e io la distruggo. Finora non ha ceduto alla tentazione di sfasciare: crepi Sansone con tutti i filistei. Ma lo farà quando si sarà accorto che il suo modello politico, basato sulla Rete, è una frana destinata a precipitare nel vuoto assoluto. Internet va bene per comunicare sogni e velleità (così come i social network, esaltatori di banalità, diffusori di insulti e volgarità) ma è inidoneo quale strumento democratico cui affidarsi per selezionare personale all'altezza di entrare in Parlamento o in un Consiglio comunale.
La Rete non ha prodotto alcuna rivoluzione; i cervelli camminano sulle gambe degli uomini, e se gli uomini sono stupidi il computer non lo sa: registra una situazione, non la complessità della vita, pubblica o privata che sia. Forse Grillo ha anticipato troppo i tempi, ha creduto nella Rete quasi che fosse una religione, una verità. Non è così. Il Movimento del resto è eterogeneo, ciascun componente va dove lo porta l'istinto (di sopravvivenza), non ha un punto di riferimento; e la mancanza di un denominatore comune impedisce compattezza e unità d'intenti.
PS Dagospia si è divertito a riportare a corredo dell’articolo di Feltri questa foto di Bruno Vespa.
Sono parecchi anni che Vespa viene accreditato come figlio di Benito Mussolini. Anche Alessandra Mussolini ha chiamato Vespa: “Mio zio”.
In tutti questi anni alcune inquadrature televisive hanno messo in evidenza una spiccata somiglianza.
Questa foto mette in evidenza il ben noto mascellone mussoliniano. La somiglianza a suo padre Benito è notevole
GRILLO BACIAMANO VESPA
Alla fine dell’articolo è lo stesso Vittorio Feltri a riconoscere che:
Nonostante questo, i sondaggi danno ancora il M5s al 19 per cento. (Secondo partito italiano ndt)
Ma poi aggiunge velenosamente:
Però attenzione: in politica i crolli sono improvvisi, e arrivano quando meno te li aspetti.
Se osserviamo il partito del suo “paron”, quello che gli paga ancora un lauto stipendio per fare propaganda su Il Giornale, sta perdendo lentamente consensi da qualche anno ma resiste ancora.
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25 DIC 2014 19:25
FELTRI, ASCESI E CADUTA DI BEPPE GRILLO - ALTERNANDO FIGURACCE A MANIFESTAZIONI DI BURINAGGINE ACUTA E IRREVERSIBILE, L’ECLISSE DEI CINQUE STELLE E’ VICINA
‘’Lo stesso Grillo dà l'impressione di essere disgustato dalla propria creatura. Forse la odia e pensa: io l'ho creata e io la distruggo. Finora non ha ceduto alla tentazione di sfasciare. Ma lo farà quando si sarà accorto che il suo modello politico, basato sulla Rete, è una frana destinata a precipitare nel vuoto assoluto’’….
Vittorio Feltri per “il Giornale”
Torniamo alle origini prima di parlare della fine. In principio era il Verbo, e il Verbo era Grillo. Il quale berciava e compiva il miracolo di eccitare le folle, avendo trasferito il cabaret dai teatri e dagli studi televisivi alle piazze. La gente si divertiva un mondo ad assistere, per giunta gratis, alle performance del Grande Comico, talmente geniale da aver applicato con successo alla politica l'arte di saper divertire.
Quelli di Beppe non erano infatti comizi bensì spettacoli di satira, zeppi di battute demolitorie di ogni potere consolidato. Il linguaggio dello stravagante oratore era totalmente di rottura rispetto a quello dei tribuni tradizionali, e seduceva coloro che, stanchi delle litanie della Casta, non vedevano l'ora di essere diversamente rappresentati. Nel giro di pochi anni, il Movimento 5 stelle è diventato il secondo partito italiano.
Come mai una simile esplosione? L'elettorato - che ha sempre ragione - aveva trovato il suo vendicatore, capace non solo di polemizzare grossolanamente con chiunque, ma anche di sfottere a sangue i bolsi padroni del vapore. Ascoltare Grillo che sbeffeggiava tutti, dall'ultimo onorevole al capo dello Stato, produceva un effetto catartico su chi non sopportasse i tortuosi discorsi degli addetti ai lavori.
Ogni «vaffa» aveva il suono canzonatorio di un pernacchio rivolto ai potenti, molto più efficace del gesto dell'ombrello. Ecco spiegato il trionfo dei pentastellati, specialmente del loro leader, senza il quale il Movimento non sarebbe mai nato. Nella fase dell'ascesa, tutto faceva brodo e contribuiva ad aumentare la popolarità del gruppo.
Impossibile dimenticare il faccia a faccia tra Pierluigi Bersani e la delegazione grillina, ripreso in streaming, in cui il segretario del Pd tentava invano - respinto con perdita - di elemosinare un aiuto per comporre una maggioranza di governo purchessia. È stato il momento più penoso della democrazia italiana, ormai avviata al disfacimento.
Poi nel M5s è accaduto qualcosa, e il giocattolo si è inceppato, un guasto irreparabile. Grillo è andato in scena ancora con lo stesso brio, peccato, però, che le sue concioni fossero repliche delle prime esibizioni politico-cabarettistiche. Interessanti, spiritose. Ma alla fine anche il caviale, se ne mangi troppo, diventa indigesto. Beppe adesso appesantisce lo stomaco. Il sapore del suo caviale è molto simile a quello della solita minestra riscaldata.
I pentastellati, scaduto il loro pastore, hanno cominciato a sbarellare, a dare i numeri, alternando figuracce a manifestazioni di burinaggine acuta e irreversibile. Un gregge, se non ha almeno un buon cane che lo tiene unito, fatalmente si disperde. Alcune pecore sono state espulse dalla diarchia Grillo-Casaleggio, facile a crisi isteriche; altri ovini se ne sono andati motu proprio e altri ancora, desiderando non abbandonare il pascolo, sono pronti a entrare nell'ovile del Pd e addirittura in quello della Lega di Salvini. Brutti segnali. Annunciano che presto sarà aperta la procedura fallimentare, notoriamente lunga e sfiancante.
Il dato che spicca è questo: lo stesso Grillo dà l'impressione di essere disgustato dalla propria creatura. Forse la odia e pensa: io l'ho creata e io la distruggo. Finora non ha ceduto alla tentazione di sfasciare: crepi Sansone con tutti i filistei. Ma lo farà quando si sarà accorto che il suo modello politico, basato sulla Rete, è una frana destinata a precipitare nel vuoto assoluto. Internet va bene per comunicare sogni e velleità (così come i social network, esaltatori di banalità, diffusori di insulti e volgarità) ma è inidoneo quale strumento democratico cui affidarsi per selezionare personale all'altezza di entrare in Parlamento o in un Consiglio comunale.
La Rete non ha prodotto alcuna rivoluzione; i cervelli camminano sulle gambe degli uomini, e se gli uomini sono stupidi il computer non lo sa: registra una situazione, non la complessità della vita, pubblica o privata che sia. Forse Grillo ha anticipato troppo i tempi, ha creduto nella Rete quasi che fosse una religione, una verità. Non è così. Il Movimento del resto è eterogeneo, ciascun componente va dove lo porta l'istinto (di sopravvivenza), non ha un punto di riferimento; e la mancanza di un denominatore comune impedisce compattezza e unità d'intenti.
PS Dagospia si è divertito a riportare a corredo dell’articolo di Feltri questa foto di Bruno Vespa.
Sono parecchi anni che Vespa viene accreditato come figlio di Benito Mussolini. Anche Alessandra Mussolini ha chiamato Vespa: “Mio zio”.
In tutti questi anni alcune inquadrature televisive hanno messo in evidenza una spiccata somiglianza.
Questa foto mette in evidenza il ben noto mascellone mussoliniano. La somiglianza a suo padre Benito è notevole
GRILLO BACIAMANO VESPA
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Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
Luigi Di Maio (M5S): protegge i piccoli imprenditori abbandonati dallo Stato
https://www.youtube.com/watch?v=x08GhGMU35A
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Paolo11
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Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
Il M5S salva le partite IVA.
Renzi in legge di Stabilità ha preparato una vera batosta per le piccole partite Iva e per i giovani precari. Una mazzata che in queste ore, con il cadavere della dignità del Parlamento ancora caldo dopo l'assassinio della discussione sulla manovra, fa già mugugnare molti anche nel governo e nella maggioranza. Fin dal primo anno di attività, infatti, freelance e professionisti si troveranno a pagare un'aliquota di imposta pari al 15% e non al 5% come oggi accade. Inoltre, sarà preclusa la possibilità di accedere a questo regime agevolato, a tutti coloro che avranno un fatturato annuo superiore a 15 mila euro (20mila per redditi da lavoro dipendente). Ciò significa che, una persona che volesse aprire una partita Iva oggi e che avesse un fatturato appena superiore a quella soglia sarebbe sottoposto a una tassazione pesantissima. Una vera e proria mazzata che ha come finalità quella di aiutare, sì, i giovani ma, probabilmente, a emigrare.
Grazie alle nostre pressioni, pare adesso che il governo ci stia "ripensando'". Allora chiediamo ufficialmente, con l'occasione, ancora una volta, di prendere in considerazione la nostra proposta già presente in legge di Stabilità e che prevede un'aliquota unica per i primi 5 anni di attività, pari al 5% e pari al 15% dal sesto anno in avanti, per TUTTE le piccole partite IVA che abbiano un fatturato fino a 40mila euro." Carla Ruocco, M5S Camera
http://www.beppegrillo.it/
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Chi è la vera opposizione in questo paese se non il M5S
Ciao
Paolo11
Renzi in legge di Stabilità ha preparato una vera batosta per le piccole partite Iva e per i giovani precari. Una mazzata che in queste ore, con il cadavere della dignità del Parlamento ancora caldo dopo l'assassinio della discussione sulla manovra, fa già mugugnare molti anche nel governo e nella maggioranza. Fin dal primo anno di attività, infatti, freelance e professionisti si troveranno a pagare un'aliquota di imposta pari al 15% e non al 5% come oggi accade. Inoltre, sarà preclusa la possibilità di accedere a questo regime agevolato, a tutti coloro che avranno un fatturato annuo superiore a 15 mila euro (20mila per redditi da lavoro dipendente). Ciò significa che, una persona che volesse aprire una partita Iva oggi e che avesse un fatturato appena superiore a quella soglia sarebbe sottoposto a una tassazione pesantissima. Una vera e proria mazzata che ha come finalità quella di aiutare, sì, i giovani ma, probabilmente, a emigrare.
Grazie alle nostre pressioni, pare adesso che il governo ci stia "ripensando'". Allora chiediamo ufficialmente, con l'occasione, ancora una volta, di prendere in considerazione la nostra proposta già presente in legge di Stabilità e che prevede un'aliquota unica per i primi 5 anni di attività, pari al 5% e pari al 15% dal sesto anno in avanti, per TUTTE le piccole partite IVA che abbiano un fatturato fino a 40mila euro." Carla Ruocco, M5S Camera
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Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
http://www.beppegrillo.it/la_cosa/2014/ ... tri-figli/
Incredibile intervento di Giorgio Sorial M5S che zittisce l’aula
Ciao
Paolo11
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Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
http://www.beppegrillo.it/videos/0_lb8ienv6.php
Beppe Grillo incontra i ragazzi non vedenti e ipovedenti
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Paolo11
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Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
per paolo11
ho letto tuo post su partite iva.
si tratta di capire se sono vere partite iva o se si tratta di lavoro dipendente camuffato da falso lavoro autonomo.
inoltre in Italia abbiamo un numero di partite iva doppio se non triplo rispetto a Francia e Germania.
questa analisi riguarda una circolare ministero lavoro contro le false partite iva, predisposta ai tempi di fornero dovrebbe entrare in vigore 1 gennaio 2015
------------------------------------------------------------------------------------
IL LAVORO AUTONOMO E LE FALSE PARTITE IVA. (Parte 6D)
I contratti di lavoro indipendente sono 5.514.000 ( fonte Istat ultimo trimestre 2013)
Le partite IVA non attive in Italia anno 2010 erano 2.300.000. ( Fonte Ires 2010 )
I professionisti iscritti ad albo professionale quindi lavoro autonomo sono 2.200.000 ( Fonte Ires anno 2010).
In Italia il lavoro indipendente è il 25 % di tutti gli ' occupati'.
Si tratta del doppio ma verso il triplo del lavoro autonomo rispetto a Francia e Germania.
I lavoratori autonomi non iscritti da albo o registri sono 3.500.000 ,
quanto i lavoratori pubblici in Italia.
Le false partite ive sono stimate in circa 400.000. ( stime Ires 2010).
Quanto costa lavorare con partita iva ?
IL datore di lavoro non deve pagare la gestione separata Inps in quanto è totalmente a carico del lavoratore autonomo, non deve pagare direttamente l' Irpef in quanto non è sostituto d' imposta , non deve retribuire 13ma,14ma e TFR.
Ovviamente il datore di lavoro ' consiglia' al 'collaboratore' l' apertura della partita iva come contribuenti minimi se il redditto fiscale è inferiore ai 30.000 euro per un periodo di 5 anni oppure per i giovani piu di 5 anni fino al compimento del 35 anno.
Il costo del lavoro con partita iva è inferiore del 65 % di un contratto di collaborazione a progetto.
Il costo del lavoro con partita iva è inferiore del 75 % di contratto di lavoro subordinato .
Quindi per uno compenso con partita iva di 12.000 Euro annuali , il contratto a collaborazione a progetto costa 19.200 , mentre lavoro dipendente 20.400.
La legge n. 92 del 2012 art. 69 bis e il contrasto al fenomeno delle false partite iva.
Art. 69-bis (Altre prestazioni lavorative rese in regime di lavoro
autonomo). - 1. Le prestazioni lavorative rese da persona titolare di
posizione fiscale ai fini dell'imposta sul valore aggiunto sono
considerate, salvo che sia fornita prova contraria da parte del
committente, rapporti di collaborazione coordinata e continuativa,
qualora ricorrano almeno due dei seguenti presupposti:
a) che la collaborazione abbia una durata complessivamente
superiore a otto mesi nell'arco dell'anno solare;
b) che il corrispettivo derivante da tale collaborazione, anche
se fatturato a piu' soggetti riconducibili al medesimo centro
d'imputazione di interessi, costituisca piu' dell'80 per cento dei
corrispettivi complessivamente percepiti dal collaboratore nell'arco
dello stesso anno solare;
c) che il collaboratore disponga di una postazione fissa di
lavoro presso una delle sedi del committente.
La circolare Ministero del lavoro n 32 del 2012 aggiunge delle deroghe sulla operatività delle prestazioni.
Con queste deroghe non avviene la presunzione che il contratto con partita iva sia un 'falso'.
Le deroghe :
a) la prestazione sia connotata da competenze teoriche di grado elevato ( titoli di studio ) ovvero da capacità tecnico pratiche attraverso rilevanti esperienze di lavoro .
b) la prestazione sia svolta da soggetto titolare di un reddito annuo di lavoro autonomo non inferiore a 18.662,50 ( anno 2012).
La circolare ministero del lavoro esplicita che le 2 condizioni devono essere soddisfatte entrambe.
Qualora le 2 condizioni non siano entrambe soddisfatte, quindi un reddito lordo inferiore a 18.662,50 il contratto di lavoro autonomo deve essere trasformato :
1) contratto a progetto con pagamento da parte dell' azienda dei 2/3 dei contributi previdenziali INPS se vi era presente nel contratto a partita iva un progetto
2) se il progetto non era presente nel contratto di lavoro autonomo con partita iva il contratto era nullo dall' origine e il rapporto di lavoro trasformato in lavoro dipendente e subordinato.
La normativa contro le partite Iva false entra in vigore dopo 8 mesi di rapporto in mono committenza nell'anno 2013 e 8 mesi di rapporto in mono committenza nel 2014.
Viene definito il rapporto in mono committenza e quindi rapporto di lavoro con partita iva illecito quando nel 2013 e 2014 la durata del rapporto sia superiore a 241 e ( e anche) il reddito lordo per questo rapporto sia superiore ad 80% del reddito complessivo del lavoratore 'autonomo'.
Si tratta di 241 giorni per anno solare, quindi la norma giuridica entra in vigore il 1 settembre 2014. modificata la data dovrebbe essere 1 gennaio 2015.
ho letto tuo post su partite iva.
si tratta di capire se sono vere partite iva o se si tratta di lavoro dipendente camuffato da falso lavoro autonomo.
inoltre in Italia abbiamo un numero di partite iva doppio se non triplo rispetto a Francia e Germania.
questa analisi riguarda una circolare ministero lavoro contro le false partite iva, predisposta ai tempi di fornero dovrebbe entrare in vigore 1 gennaio 2015
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IL LAVORO AUTONOMO E LE FALSE PARTITE IVA. (Parte 6D)
I contratti di lavoro indipendente sono 5.514.000 ( fonte Istat ultimo trimestre 2013)
Le partite IVA non attive in Italia anno 2010 erano 2.300.000. ( Fonte Ires 2010 )
I professionisti iscritti ad albo professionale quindi lavoro autonomo sono 2.200.000 ( Fonte Ires anno 2010).
In Italia il lavoro indipendente è il 25 % di tutti gli ' occupati'.
Si tratta del doppio ma verso il triplo del lavoro autonomo rispetto a Francia e Germania.
I lavoratori autonomi non iscritti da albo o registri sono 3.500.000 ,
quanto i lavoratori pubblici in Italia.
Le false partite ive sono stimate in circa 400.000. ( stime Ires 2010).
Quanto costa lavorare con partita iva ?
IL datore di lavoro non deve pagare la gestione separata Inps in quanto è totalmente a carico del lavoratore autonomo, non deve pagare direttamente l' Irpef in quanto non è sostituto d' imposta , non deve retribuire 13ma,14ma e TFR.
Ovviamente il datore di lavoro ' consiglia' al 'collaboratore' l' apertura della partita iva come contribuenti minimi se il redditto fiscale è inferiore ai 30.000 euro per un periodo di 5 anni oppure per i giovani piu di 5 anni fino al compimento del 35 anno.
Il costo del lavoro con partita iva è inferiore del 65 % di un contratto di collaborazione a progetto.
Il costo del lavoro con partita iva è inferiore del 75 % di contratto di lavoro subordinato .
Quindi per uno compenso con partita iva di 12.000 Euro annuali , il contratto a collaborazione a progetto costa 19.200 , mentre lavoro dipendente 20.400.
La legge n. 92 del 2012 art. 69 bis e il contrasto al fenomeno delle false partite iva.
Art. 69-bis (Altre prestazioni lavorative rese in regime di lavoro
autonomo). - 1. Le prestazioni lavorative rese da persona titolare di
posizione fiscale ai fini dell'imposta sul valore aggiunto sono
considerate, salvo che sia fornita prova contraria da parte del
committente, rapporti di collaborazione coordinata e continuativa,
qualora ricorrano almeno due dei seguenti presupposti:
a) che la collaborazione abbia una durata complessivamente
superiore a otto mesi nell'arco dell'anno solare;
b) che il corrispettivo derivante da tale collaborazione, anche
se fatturato a piu' soggetti riconducibili al medesimo centro
d'imputazione di interessi, costituisca piu' dell'80 per cento dei
corrispettivi complessivamente percepiti dal collaboratore nell'arco
dello stesso anno solare;
c) che il collaboratore disponga di una postazione fissa di
lavoro presso una delle sedi del committente.
La circolare Ministero del lavoro n 32 del 2012 aggiunge delle deroghe sulla operatività delle prestazioni.
Con queste deroghe non avviene la presunzione che il contratto con partita iva sia un 'falso'.
Le deroghe :
a) la prestazione sia connotata da competenze teoriche di grado elevato ( titoli di studio ) ovvero da capacità tecnico pratiche attraverso rilevanti esperienze di lavoro .
b) la prestazione sia svolta da soggetto titolare di un reddito annuo di lavoro autonomo non inferiore a 18.662,50 ( anno 2012).
La circolare ministero del lavoro esplicita che le 2 condizioni devono essere soddisfatte entrambe.
Qualora le 2 condizioni non siano entrambe soddisfatte, quindi un reddito lordo inferiore a 18.662,50 il contratto di lavoro autonomo deve essere trasformato :
1) contratto a progetto con pagamento da parte dell' azienda dei 2/3 dei contributi previdenziali INPS se vi era presente nel contratto a partita iva un progetto
2) se il progetto non era presente nel contratto di lavoro autonomo con partita iva il contratto era nullo dall' origine e il rapporto di lavoro trasformato in lavoro dipendente e subordinato.
La normativa contro le partite Iva false entra in vigore dopo 8 mesi di rapporto in mono committenza nell'anno 2013 e 8 mesi di rapporto in mono committenza nel 2014.
Viene definito il rapporto in mono committenza e quindi rapporto di lavoro con partita iva illecito quando nel 2013 e 2014 la durata del rapporto sia superiore a 241 e ( e anche) il reddito lordo per questo rapporto sia superiore ad 80% del reddito complessivo del lavoratore 'autonomo'.
Si tratta di 241 giorni per anno solare, quindi la norma giuridica entra in vigore il 1 settembre 2014. modificata la data dovrebbe essere 1 gennaio 2015.
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Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
IO faccio un esempio.Vado in palestra 3 volte la settimana.Li i personal trainer hanno la partita iva.Mi è capitato di avere dei dolori alla spalla ho fatto 10 sedute fuori orario di 1 ora ho pagato 500 euro con fattura.Vedo solamente anche delle ragazze che lavorano lì. Ma le vedo per poco tempo c'è sempre un cambiamento di personale.
Ciao
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Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
A sorpresa Pierfranco Pellizetti ha dichiarato di aver votato M5S, che sul Fatto gli riservano sempre una feroce critica.
E dopo la sua letterina di Natale ai grillini, la rete si scatena con 1256 commenti. Non ricordo che Pellizzetti ne abbia mai ricevuti così tanti in precedenza.
POLITICA & PALAZZO
M5S: letterina di Natale ai grillini
Politica & Palazzo
di Pierfranco Pellizzetti | 24 dicembre 2014 COMMENTI
Sotto un cielo di stelle natalizie vorrei inviare un affettuoso augurio ai Cinquestelle vicini e lontani. In particolare a quelli più pervicacemente credenti, cui probabilmente le recenti vicende del Movimento hanno incrinato la spessa corazza di certezze fideistiche (tendenti al fondamentalistico).
In effetti la fine dell’anno è momento di bilanci. E nonostante i giochi di prestigio e le cosmesi comunicative, quello M5S presenta conti in rosso, mentre gli smottamenti (leggi defezioni) si fanno crescenti e l’insignificanza del ruolo politico coperto emerge con crescente nettezza. Questo nonostante le più che favorevoli condizioni di contesto: una montante sofferenza sociale, evidenziata dalle perdite di posti di lavoro crescenti a centinaia di migliaia, cui gli effetti speciali renziani non offrono alcuna speranza di cura; la crescita dell’area “indignata” che meriterebbe uno sbocco più costruttivo del non-voto. Nemmeno lo smascheramento delle connection romane tra l’establishment bipartisan del mondo di sopra e il demi-monde criminal-mafioso-terroristico ha ridato slancio a consensi bloccati sugli arretramenti dei mesi scorsi.
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Ci si può consolare come si vuole, ma i consuntivi parlano chiaro: e dal punto di vista del ribaltamento degli equilibri del regime – quello che si voleva aprire come una scatoletta di tonno – parlano di un sostanziale fallimento. Sicché, se ci fosse un briciolo di attitudine critica, proprio quanti per mesi in questo spazio hanno coperto di insulti e insinuazioni velenose chi metteva in guardia sulle nudità pentastellari – ebbé – dovrebbero chiedere scusa.
D’altro canto, la fine e il nuovo inizio sono tempi anche di progetti e proponimenti. Nella mia duplice veste di elettore M5S alle ultime politiche e come genovese contrario a ogni pratica dissipatoria (dotazione elettorale compresa), vorrei provare a ragionare pacatamente con interlocutori in passato rissosi; ma che ora si spera evoluti a più maturi atteggiamenti.
Lo scrivo reduce da un seminario tenutosi a Parigi sulle nuove modalità di organizzare politicamente l’indignazione. In quella sede due sociologi importanti e informati – Manuel Castells e Michel Wieviorka – sottolineavano alcuni aspetti di grande interesse nel laboratorio spagnolo di Podemos. Il partito di Pablo Iglesias nasce come risposta di un gruppo di intellettuali madrileni al tema del come dare traduzione politica all’insorgenza del 2011, gli Indignados. Un’esperienza mondiale che il nostro Paese si è persa, dopo essere stato all’avanguardia con i vari Girotondini, Popolo Viola, Se non ora quando.
Il lascito primario del 2011 è una marcata sospettosità nei confronti delle leadership individualistiche e dei carismi presunti. Ne consegue che il gruppo dirigente deve stare bene attento a comportarsi responsabilmente e coerentemente, pena la contestazione/abbandono da parte di quella che è la sua forza ma anche il suo controllore: la base militante come punta emergente del consenso elettorale. Possiamo dire che questo avvenga anche nel caso italiano?
Non penso proprio che Iglesias abbia un ego inferiore a quello di Grillo (semmai è molto bravo in quello che il guru di Sant’Ilario non sa fare: il confronto faccia-a-faccia); di certo il nucleo fondativo di Podemos ha strumenti culturali un tantinello più acuminati della Casaleggio Associati. Ma quanto sembrerebbe decisivo è l’assenza di una vera dialettica interna al grillismo, in cui prevalgono incantamenti paralizzanti che producono sottomissione e conformismo.
Il fioretto che vorrei vedere spuntare sotto l’albero che raccoglie le residue risorse di cambiamento nel Paese bloccato dai collusi “nazareni” (pronti a varare gli antichi progetti gelliani ed eleggere un presidente della Repubblica che regga loro bordone), è quello di ridare credibilità al Movimento creando una effettiva dialettica democratica che produca politiche. Non regolamenti di conti e raccolta di scontrini.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/12 ... i/1295373/
E dopo la sua letterina di Natale ai grillini, la rete si scatena con 1256 commenti. Non ricordo che Pellizzetti ne abbia mai ricevuti così tanti in precedenza.
POLITICA & PALAZZO
M5S: letterina di Natale ai grillini
Politica & Palazzo
di Pierfranco Pellizzetti | 24 dicembre 2014 COMMENTI
Sotto un cielo di stelle natalizie vorrei inviare un affettuoso augurio ai Cinquestelle vicini e lontani. In particolare a quelli più pervicacemente credenti, cui probabilmente le recenti vicende del Movimento hanno incrinato la spessa corazza di certezze fideistiche (tendenti al fondamentalistico).
In effetti la fine dell’anno è momento di bilanci. E nonostante i giochi di prestigio e le cosmesi comunicative, quello M5S presenta conti in rosso, mentre gli smottamenti (leggi defezioni) si fanno crescenti e l’insignificanza del ruolo politico coperto emerge con crescente nettezza. Questo nonostante le più che favorevoli condizioni di contesto: una montante sofferenza sociale, evidenziata dalle perdite di posti di lavoro crescenti a centinaia di migliaia, cui gli effetti speciali renziani non offrono alcuna speranza di cura; la crescita dell’area “indignata” che meriterebbe uno sbocco più costruttivo del non-voto. Nemmeno lo smascheramento delle connection romane tra l’establishment bipartisan del mondo di sopra e il demi-monde criminal-mafioso-terroristico ha ridato slancio a consensi bloccati sugli arretramenti dei mesi scorsi.
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Ci si può consolare come si vuole, ma i consuntivi parlano chiaro: e dal punto di vista del ribaltamento degli equilibri del regime – quello che si voleva aprire come una scatoletta di tonno – parlano di un sostanziale fallimento. Sicché, se ci fosse un briciolo di attitudine critica, proprio quanti per mesi in questo spazio hanno coperto di insulti e insinuazioni velenose chi metteva in guardia sulle nudità pentastellari – ebbé – dovrebbero chiedere scusa.
D’altro canto, la fine e il nuovo inizio sono tempi anche di progetti e proponimenti. Nella mia duplice veste di elettore M5S alle ultime politiche e come genovese contrario a ogni pratica dissipatoria (dotazione elettorale compresa), vorrei provare a ragionare pacatamente con interlocutori in passato rissosi; ma che ora si spera evoluti a più maturi atteggiamenti.
Lo scrivo reduce da un seminario tenutosi a Parigi sulle nuove modalità di organizzare politicamente l’indignazione. In quella sede due sociologi importanti e informati – Manuel Castells e Michel Wieviorka – sottolineavano alcuni aspetti di grande interesse nel laboratorio spagnolo di Podemos. Il partito di Pablo Iglesias nasce come risposta di un gruppo di intellettuali madrileni al tema del come dare traduzione politica all’insorgenza del 2011, gli Indignados. Un’esperienza mondiale che il nostro Paese si è persa, dopo essere stato all’avanguardia con i vari Girotondini, Popolo Viola, Se non ora quando.
Il lascito primario del 2011 è una marcata sospettosità nei confronti delle leadership individualistiche e dei carismi presunti. Ne consegue che il gruppo dirigente deve stare bene attento a comportarsi responsabilmente e coerentemente, pena la contestazione/abbandono da parte di quella che è la sua forza ma anche il suo controllore: la base militante come punta emergente del consenso elettorale. Possiamo dire che questo avvenga anche nel caso italiano?
Non penso proprio che Iglesias abbia un ego inferiore a quello di Grillo (semmai è molto bravo in quello che il guru di Sant’Ilario non sa fare: il confronto faccia-a-faccia); di certo il nucleo fondativo di Podemos ha strumenti culturali un tantinello più acuminati della Casaleggio Associati. Ma quanto sembrerebbe decisivo è l’assenza di una vera dialettica interna al grillismo, in cui prevalgono incantamenti paralizzanti che producono sottomissione e conformismo.
Il fioretto che vorrei vedere spuntare sotto l’albero che raccoglie le residue risorse di cambiamento nel Paese bloccato dai collusi “nazareni” (pronti a varare gli antichi progetti gelliani ed eleggere un presidente della Repubblica che regga loro bordone), è quello di ridare credibilità al Movimento creando una effettiva dialettica democratica che produca politiche. Non regolamenti di conti e raccolta di scontrini.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/12 ... i/1295373/
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