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Forum per un "Congresso della Sinistra" ... sempre aperto • quo vadis PD ???? - Pagina 22
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Re: quo vadis PD ????

Inviato: 24/05/2012, 20:13
da mariok
Salvate il soldato Bersani

24/05/2012
By Massimo Malerba

E’ opinione diffusa che Il Pd, nell’Italia orfana del nemico Berlusconi, venga ormai percepito dall’opinione pubblica progressista (ad eccezione dei suoi più incrollabili militanti) come l’ultimo esponente del vecchio sistema, quasi un intralcio all’aspirazione di cambiamento, una zavorra di cui liberarsi per dare vita ad un nuovo corso: non importa nemmeno quale purché in rottura con lo schema classico. Parma, Genova, Napoli, Milano, Palermo e il referendum del giugno scorso sono l’anticipazione plastica di questa inarrestabile tendenza che al Pd, alle ultime elezioni amministrative, è costata un terzo dei suoi voti (dati Istituto Cattaneo).

Il problema è che quelli del Pd non lo hanno ancora capito o forse tendono a rimuovere questo dato lampante per puro spirito di sopravvivenza. Un esempio? L’episodio della scorta della Finocchiaro. In altri tempi sarebbe passato in cavalleria, oggi invece scatena una bufera. Idem per la votazione sui tagli alle pensioni d’oro dei manager pubblici: giorni e giorni di polemiche contro i 94 senatori (70 del Pd) che hanno votato per garantire un inaccettabile privilegio ai boiardi di Stato.

Due piccoli episodi ma significativi dell’insofferenza che monta attorno al fortino assediato dei democratici. Nulla viene più perdonato e ogni passo falso, anche il più piccolo, viene amplificato dal web, rilanciato dai giornali e rimbalzato nelle strade, nei bar, nelle scuole, nei luoghi di lavoro: una spirale di polemiche e di attacchi contro i gruppi dirigenti del partito che, al di là dei singoli addebiti politici, segnala una volontà generale, legittima e superpolitica: tutti a casa.

Da questa situazione , probabilmente, il Pd non potrà salvarsi. Il rapporto con i cittadini e con i suoi stessi elettori, è pesantemente compromesso da decenni di antipolitica dei gruppi dirigenti (sempre gli stessi), dalla loro autosufficienza e arrogante gestione del mandato popolare che ha trovato nel Porcellum e nell’attuale regime di finanziamento pubblico un efficace ma alla lunga devastante supporto istituzionale.

Non può salvarsi, dicevo. Ma può provarci. Come? Autoriformandosi, a partire dalla cancellazione di quell’odiosissima deroga prevista dall’articolo 21 (comma 9) del proprio statuto, che consente a quattro personaggi squalificati tipo D’Alema e Veltroni di continuare a candidarsi pur avendo sei o sette mandati alle spalle. E poi intervenendo sulla sua struttura organizzativa e programmatica. Ma soprattutto mollando Monti e cercando di ricomporre le lacerazioni prodotte da alcune scelte oggettivamente inique, in particolare su previdenza e mercato del lavoro.

Quello che il Pd non può fare, pena la sua rapida estinzione, è la semplice operazione di maquillage o di ritocco al photoshop. La richiesta che proviene dai cittadini è radicale e, dunque, le risposte non possono che essere altrettanto radicali. Il Pd è pieno di giovani validi e onesti che nulla hanno da invidiare ai pur bravi e infaticabili militanti del Cinque Stelle. Vengano fuori, si consegni a loro il futuro del partito.

http://violapost.it/?p=8153

Re: quo vadis PD ????

Inviato: 24/05/2012, 21:40
da camillobenso
Non può salvarsi, dicevo. Ma può provarci. Come? Autoriformandosi, a partire dalla cancellazione di quell’odiosissima deroga prevista dall’articolo 21 (comma 9) del proprio statuto, che consente a quattro personaggi squalificati tipo D’Alema e Veltroni di continuare a candidarsi pur avendo sei o sette mandati alle spalle.

Massimo Malerba

****

Chi ha assistito ai collegamenti della 7, lunedì scorso, in occasione dei funerali di Melissa, non può non aver notato la presenza di D’Alema. Una passerella per rilanciarsi. Adesso, che qualche candidatura viene meno per il Colle, il vice conte si autocandida?

E qualcuno pensa che possa fare un passo indietro?

Re: quo vadis PD ????

Inviato: 25/05/2012, 9:16
da shiloh
mariok ha scritto:Salvate il soldato Bersani

24/05/2012
By Massimo Malerba

maremmabbona che autovelox...

grazie di averlo postato @Mariok,
ho già cominciato a diffondere l'articolo nel web.
;)

Re: quo vadis PD ????

Inviato: 25/05/2012, 9:23
da camillobenso
La scoperta dell'acqua calda

Non è che dobbiamo scivolare verso la Grecia,......ci siamo già dentro....

Luigi Lusi pagava tutti
Tutti versamenti dell’ex tesoriere della Margherita
Franceschini, Letta e Fioroni rimborsati fino al febbraio 2012. I documenti ora sono sul tavolo dei pm. La risposta dell'ex partito di Rutelli: "E' già stato accertato che i suoi collaboratori non sapevano dei prelievi"



di Valeria Pacelli | 25 maggio 2012

Rutelli, Bianco, Letta, Fioroni, Franceschini, Gentiloni, Marini: dai conti della Margherita gestiti dall’ex tesoriere Luigi Lusi hanno attinto praticamente tutti i vertici del partito nel periodo compreso tra il gennaio 2009 e il febbraio 2012. Quello che fino a ieri era solo la parola di un “ladro” e “corruttore”, come è stato definito dai suoi ex colleghi di partito, ora ha preso forma in documenti ufficiali consegnati ai pm di Roma, Alberto Caperna e Stefano Pesci.

I resoconti dettagliati sono finiti sui tavoli degli inquirenti solo due giorni fa, quando è stata sentita Francesca Fiore, che si è definita la “segretaria particolare” dell’ex senatore. La donna ha consegnato ai magistrati una chiavetta usb con i file excel dei bonifici disposti da Lusi. Dei soldi che sono usciti dal 2009 al febbraio del 2012 ha segnato tutto: chi ne era il beneficiario, ma anche chi andava a ritirarli e, ovviamente, casuale e relativi importi. E da una prima lettura, la documentazione (di cui i pm dovranno ora verificare la veridicità attraverso le ricostruzioni dei movimenti bancari) conferma quello che Lusi ha dichiarato anche in giunta per le autorizzazioni del Senato. Ha tirato in ballo Enrico Letta, Giuseppe Fioroni, Paolo Gentiloni, Rosy Bindi, Dario Franceschini affermando di aver pagato fatture a questi esponenti del partito.

Molte voci, bisogna dirlo, sono relative al 2009 e quindi sono configurabili come rimborsi per spese elettorali o relative a “prestazioni di stampa o connesse a scadenze elettorali”, come ha affermato a verbale Francesca Fiore. Ma i conti registrati dalla segretaria di Lusi arrivano fino a febbraio del 2012, quando l’allora tesoriere lascia l’incarico e la gestione dei conti. Così i dati relativi all’ultimo anno sono riferibili esclusivamente al primo mese.

Fioroni nel 2010 percepisce circa 180 mila euro tra “rimborsi vari” e “noleggio automezzo”. Un valore nettamente superiore rispetto a quello registrato nel 2012, dove per “spese telefoniche” vengono percepiti 204 euro. Dario Franceschini invece nel 2010 ha ricevuto 162.230 euro e nel 2012 solo 583 euro. A Paolo Gentiloni vanno 72.283 euro per il 2010, 38 mila nel 2011 e 3.154 nel 2012. C’è poi Enrico Letta, con i suoi 132 mila euro percepiti nel 2010 e 1.680 nel 2012. Il file con le voci relative a Francesco Rutelli, è danneggiato e visibile solo in parte. Si legge il dato del 2010: il totale è di 900 mila euro.

I documenti saranno letti con attenzione dai magistrati. Si dovrà comprendere anche perché Lusi disponesse questi pagamenti fino a febbraio del 2012, ciò quando la Margherita non esisteva più. Dopo aver tirato in ballo tutti, sempre in giunta, Lusi aveva affermato di aver pagato “per le loro attività politiche, non direttamente ma attraverso loro intermediari”. Aggiungendo di aver escluso finanziamenti a Pierluigi Castagnetti e Franco Marini, che avevano costituito l’Associazione dei Popolari. Anche se pure Marini figura nei file excel. Nel 2009 riceve 55 mila euro, mentre nell’anno successivo il valore è uguale a zero.

La segretaria di Lusi dice anche altro. Ai pm afferma che “negli ultimi due anni (Lusi, ndr) mi iniziò a passare alcune fatture che dovevano essere “riviste” da lui. Ad esempio verificava se l’Iva veniva indicata al 20% o al 4% (che è l’aliquota per l’attività politica) o se era precisa l’indicazione. Era lo stesso Lusi a dare le indicazioni per le fatture che non andavano direttamente alla contabilità”. Poi conferma l’esistenza dell’accordo tra rutelliani e popolari. E ricostruisce: “Tutto nasce con le europee 2009, quando Lusi mi parlò della necessità di trattare alcune spese distinguendole dal resto in quanto rimborsi della politica. Verso il 2010 o il 2011 Lusi mi disse che occorreva essere precisi anche nelle imputazioni delle fatture ai vari soggetti autorizzati a spendere, perché c’era un accordo per suddividere le spese in termini di 60/40. Non ricordo chi aveva il 60 e chi il 40 per cento”. E ancora: “Bianco, Bindi, Bocci, Fioroni, Franceschini, Letta e Marini erano popolari. E Gentiloni, Renzi e Rutelli, invece rutelliani. Conoscevo alcune persone che venivano per conto dei singoli politici”. Infatti a ritirare quei rimborsi non erano direttamente i politici nominati, ma loro persone di riferimento.

“Per Bindi veniva o la segretaria o un certo Paolo; per Bocci veniva il suo assistente Paolo Martellini e a volte forse lo stesso Bocci; per Marini c’è ben poco; per Fioroni me le dava di solito lo stesso Lusi o Iannuzzi che mi portava le fatture in busta chiusa; Franceschini non è mai venuto e veniva Giacomelli; per Letta non è mai venuto, credo se ne occupasse Lusi. Quanto a Rutelli le fatture me le dava Lusi; si trattava più che altro di rutelliani, come Mi-lana e anche Renzi, per il quale veniva un certo Gavini, suo mandatario elettorale”. Tutti pagamenti disposti tramite bonifici. Ma giravano anche soldi in contante che, spiega Fiore, “veniva usato solo per i regali in occasione delle festività o per qualche compleanno o simili. Si trattava solo di regali che faceva lui (Lusi, ndr). Gli importi erano alti, un po’ meno di 10 mila al mese. Per Natale assai di più, solo di enoteca saranno stati 30 mila euro. I destinatari erano politici, specialmente abruzzesi o a lui legati, come Fioroni e Rutelli. Fuori dalla politica potevano essere i parenti e gli amici”. Una testimonianza che potrebbe rivelarsi importante al fine dell’inchiesta. Ma, secondo la Margherita, quando dichiarato da Fiore “conferma ciò che abbiamo sempre detto: la piena separazione tra le spese politiche, assolutamente ordinarie e legittime, e le malversazioni del tesoriere”. I vertici dei Dl hanno così commentato con una nota le rivelazioni sottolineando che “gli accertamenti sulla cassa hanno confermato neppure i più stretti collaboratori del tesoriere erano a conoscenza del reale ammontare dei suoi prelievi”.

da Il Fatto Quotidiano del 25 maggio 2012

Re: quo vadis PD ????

Inviato: 25/05/2012, 16:39
da shiloh
Apprendiamo dai giornali che “contatti ravvicinati del terzo polo” sono in corso tra Renzi e il principale esponente dell’Italia dei Carini .

speriamo che vadano a buon fine.

Saranno contenti Montezemolo e i suoi, i Renzi, i Cacciari, Letta quello dei pizzini e la fairy band degli “oni”.

Saranno contenti anche coloro e sono tantissimi,
che sono contro quelli che vogliono salvare l'Italia a spese del lavoro dipendente e che sopportano obtorto collo di essere becchi e bastonati,
come se la colpa del disastro fosse loro e non di quelli che hanno diretto l'orchestra negli ultimi vent'anni.

Del resto basta sentire i cinguettii di Renzi in questi giorni per capire l'idem sentire con Montezemolo,
e la speranza di accreditare la narrativa che allungare la vita lavorativa dei lavoratori anziani sia indispensabile per dar lavoro ai giovani:
andando contro le leggi dell’evoluzione della specie della fisica e della logica.

Verrebbe da chiedersi cosa pensi delle performance della sua minoranza di serpi in seno Bersande e se intende tollerarle a lungo ben sapendo il danno grave che stanno procurando.

Re: quo vadis PD ????

Inviato: 25/05/2012, 18:12
da camillobenso
shiloh ha scritto:Apprendiamo dai giornali che “contatti ravvicinati del terzo polo” sono in corso tra Renzi e il principale esponente dell’Italia dei Carini .

speriamo che vadano a buon fine.

Saranno contenti Montezemolo e i suoi, i Renzi, i Cacciari, Letta quello dei pizzini e la fairy band degli “oni”.

Saranno contenti anche coloro e sono tantissimi,
che sono contro quelli che vogliono salvare l'Italia a spese del lavoro dipendente e che sopportano obtorto collo di essere becchi e bastonati,
come se la colpa del disastro fosse loro e non di quelli che hanno diretto l'orchestra negli ultimi vent'anni.

Del resto basta sentire i cinguettii di Renzi in questi giorni per capire l'idem sentire con Montezemolo,
e la speranza di accreditare la narrativa che allungare la vita lavorativa dei lavoratori anziani sia indispensabile per dar lavoro ai giovani:
andando contro le leggi dell’evoluzione della specie della fisica e della logica.

Verrebbe da chiedersi cosa pensi delle performance della sua minoranza di serpi in seno Bersande e se intende tollerarle a lungo ben sapendo il danno grave che stanno procurando.

Lusi,..ill-lusi,..e col-lusi


A chi la poltrona??........A noi!!!..(L'avete per caso già sentito quel " A noi!!!"??



Tutto si sta giocando sul filo dei sondaggi.

Montezemolo e Giulia Sofia vengono quotati oggi da Weber della Swg di Trieste al 3,5 %. Il che avrà fatto correre un brivido lungo la schiena ai probabili papabili nell’Italia dei carini.

Montezemolo aveva divulgato un sondaggio commissionato dai carini sostenendo che il suo movimento dei carini grillini era quotato al 20 %. Una cifra di tutto rispetto per chi vuole scendere nell’agone politico.

Poi, naturalmente, per i professionisti di Poltrone & Forchette è un occasione d’oro da non lasciarsi assolutamente scappare.

Si tratta di essere proiettati subito in primo piano senza colpo ferire e nessuna fatica. Dicce niente…..

Più che logico che il “rottamatore-arrampicatore” non si lasci sfuggire l’occasione.

Il problema però oggi è quel 3,5 % di consenso,…che non porta da nessuna parte.

Per il momento conviene mantenere la poltrona conquistata nel Pd, saldamente sotto le chiappe.

Quello che vale per Renzi, vale naturalmente per tutti gli altri poltronisti.


PS. Da Wikipedia

Max Cacciari.

Attività politica [modifica]
Dopo aver aderito giovanissimo a Potere Operaio entrò nel Partito Comunista Italiano, ricoprendo cariche apparentemente lontane dai suoi interessi filosofici: responsabile della Commissione Industria del PCI Veneto negli anni settanta, fu poi eletto alla Camera dei deputati dal 1976 al 1983, e fu membro della Commissione Industria della Camera.

***

Ecco, perché abbiamo bisogno di antropologi, sociologi, psicologi sul forum. Sarebbe interessante poter avere una risposta tecnica esaudiente sul perché dei trasformisti.

Da Potere operaio alla “Voce del padrone”

E sono tanti questi personaggi partiti dalla sinistra estrema e poi finiti a destra.

L’operazione inversa è molto rara, anche se esiste.

Re: quo vadis PD ????

Inviato: 25/05/2012, 19:05
da camillobenso
La profezia-maledizione di Nanni Moretti del febbraio 2002:
"Con questa classe dirigente non vinceremo mai...."


La maledizione di Bersamella, perché il Pd vince ma non convince
di Luca Telese | 24 maggio 2012
Commenti (106)

E dunque Pier Luigi Bersani si ritrova di nuovo infelice, di nuovo accerchiato dalle ombre, di nuovo sospettoso, di nuovo con il sorriso all’ingiù come un Pierrot triste, e con il broncio fumantino, esattamente come il suo sosia-cartoon, ovvero il noto Gargamella dei Puffi.

Proprio lui: quello che prepara sempre piani perfetti che però vengono fatalmente sventati, che mette a punto i dettagli, ma poi si incaglia sempre in un imprevisto, viene sempre inchiodato al suo errore fatale, e vede svanire i suoi sogni. Ecco, in questi giorni Gargabersa, o Bersamella – che dir si voglia – ispira davvero simpatia, e si ritrova incastrato in questo paradosso. E ovviamente consigliato dal suo micione magico preferito, quel Massimo D’Alema che spiega a L’Espresso, a metà fra l’indignato e lo stupefatto: “Quello che più mi ha impressionato è vedere come gran parte dell’informazione abbia assegnato la vittoria a Grillo!”. Un caso di manipolazione mediatica o cosa? Proviamo ad esaminare i fatti.

Bersani e il Pd hanno vinto le elezioni sul piano numerico, senza dubbio alcuno. Ma Gargabersa vince arretrando, e, la sera stessa del voto innesca lui stesso, con un plateale errore di comunicazione (che D’Alema ieri proseguiva), il meccanismo che lo sta avvolgendo nelle sue spire. Fin dalla prima dichiarazione sulla “non-vittoria” di Parma, infatti, lunedì scorso il segretario ha polarizzato l’attenzione sulla sconfitta nel capoluogo emiliano. E adesso si ritrova inseguito anche la notte dagli spettri del Cinque stelle, dal paradosso di un gruppo dirigente che riesce ancora a muovere i numeri, ma non ad accendere i cuori e a selezionare leader carismatici, storie individuali che possano farsi popolo (e vincere).


Ancora una volta, dopo quello che è accaduto a Milano, a Napoli e a Genova, sono i partiti “minori” della coalizione a fornire i quadri dirigenti a selezionarli, ad imporli alle primarie.


Il primo paradosso di Bersani è tutto qui. Il secondo è che il risultato elettorale ha fotografato in modo indelebile quella stessa coalizione che metà del suo gruppo dirigente – da Walter Veltroni a Giuseppe Fioroni, passando per Enrico Letta – considera con lo stesso entusiasmo di un invito ad una messa funebre.


Quindi Bersani, esattamente come il mago Bersamella, vince le battaglie ma perde le guerre, perché i Puffi rossi di Idv e Sel dimostrano (per ora) di avere più fantasia e spericolatezza dei suoi candidati micioni, mentre quelli bianchi partoriti dal grillismo nelle urne hanno rivelato un’incredibile capacità di catalizzazione elettorale.

Anche sulla legge elettorale il Pd è in cortocircuito. Fino a ieri aveva lavorato alla riesumazione del proporzionale, con il lavoro “sporco” dell’incursore Luciano “bozza continua” Violante.

Adesso il tavolo è saltato perché il primo turno delle elezioni ha piallato Terzo Polo e Pdl.



Lo sbarramento che prima del voto amministrativo si ipotizzava per contenere Grillo e tenere a bada la sinistra radicale (8 %) adesso sarebbe superato sicuramente dai Cinquestelle e non sicuramente dal partito di Casini. Ma il peggio deve ancora venire.



Nei quindici giorni che precedono i ballottaggi gli emissari di Bersani trattano con Casini per convincerlo a sposare una vecchia passione dei diessini: il sistema a doppio turno. Poi quando (complice il fatto che il Pdl è così a terra da non opporsi più) il gargabersa-trucco sembra essere arrivato a compimento, ecco una nuova tegola.

I dati dei ballottaggi (è un secondo turno anche quello) dimostrano che i candidati del Pd sono fragilissimi contro quelli grillini.

Anzi, il paradosso nel paradosso è questo: i candidati neo-civici di sinistra, come era già accaduto con Pisapia, e come si ripete con Orlando a Palermo e con Doria a Genova, tagliano fuori dalla competizione i grillini perché gli sottraggono i voti necessari per andare al ballottaggio fin dal primo turno.


Mentre al ballottaggio contro il centro o la destra la sinistra vince, gli uomini del Pd vengono travolti dalla cavalleria leggera del Cinque stelle perché i grillini intercettano il desiderio anti-apparato sia a destra che a sinistra. Il cuore del teorema di Parma, dal punto di vista elettorale è tutto qui.

Ed è interessante che un uomo del calibro di D’Alema, invece che comprendere questo snodo, precipiti subito nel cono d’ombra delle teorie cospirative.

Nella sua intervista a Marco Damilano, infatti, il presidente del Copasir prova a ipotizzare chissà quale retroscena: “Le forze della borghesia – sostiene – operano perché la sinistra non vada al governo”.

Quali forze borghesi, vi chiederete, e perché questa terminologia archeologica? D’Alema aggiunge di individuarle “in quelli che dicono: ‘ Meglio Grillo del Pd e quelli che giocano sul patto tra gli industriali e gli indignati’”. Insomma, un complottone.

“Dal marxismo al marziano”, lo sfotte l’ex intellettuale di riferimento (oggi “montezemolino”) Andrea Romano. E Bersani si ritrova a cena con Monti a chiedere misure entro l’estate.



Chissà se il segretario-mago e il micio maximo ogni tanto pensano al quel 5 novembre di un anno fa quando a San Giovanni Bersani urlava:

“Siamo pronti a governare! Non abbiamo paura del voto”.



Solo tre giorni dopo Gargabersa era finito nella tela di Napolitano, incastrato a fare il portatore d’acqua dei tecnici. Perché questo fino ad oggi è stato il suo destino. Vincere, senza convincere. Nemmeno se stesso

IFQ

Re: quo vadis PD ????

Inviato: 25/05/2012, 22:18
da camillobenso
Abemus papam………………..o meglio il nuovo leader del Pd.

Giove pluvio,…….ha lanciato la sua saetta…ed ecco che compare il nuovo leader del Pd.

Alessandra Moretti, vice sindaco Pd di Vicenza, è in trasmissione ora a “Robinson” Rai3.

Occhi e taglio del viso alla Carol Alt,…….decisamente bella e attraente,……..e in più ci sa fare nella comunicazione.

Largo ai giovani, primarie subito la prossima settimana e concentriamo il voto su Alessandra Moretti…….sbanchiamo, altro che grillini.

E' il segno del destino,.....appare in pubblico proprio nel giorno del novantesimo compleanno di Enrico Berlinguer.....

Re: quo vadis PD ????

Inviato: 26/05/2012, 8:23
da Amadeus
me la sono persa :| , ho messo su la7 e la prima cosa che ho visto è stata la Mussolini....la mia intolleranza all'ex governo è assoluta.

bisogna vedere se i geniacci del loft le fanno fuoco di sbarramento come fu per la serracchiani.

Re: quo vadis PD ????

Inviato: 26/05/2012, 20:11
da shiloh
Vendola al Pd: uniti o noi e Idv corriamo da soli

Il leader Sel su La7:
«Convochiamo gli stati generali del centrosinistra per salvare il Paese. Bersani dice no? Io e Di Pietro cominciamo da soli»


«Non è un ultimatum o una minaccia ma una necessità della società italiana»,
puntualizza il governatore della Puglia.
Tanto Vendola quanto Di Pietro propongono di andare oltre la foto di Vasto, coinvolgendo ampie fette della società civile ma rilanciando il progetto di centrosinistra.

«Bisogna costruire un'alleanza molto più vasta - dice Vendola - con alleati che secondo me sono attualmente soprattutto non dentro ma fuori il quadro politico.
Io voglio sapere qual è l'idea, qual è il programma per l'Italia, altrimenti è solo un balletto dell'alleanzismo e delle formule non me frega niente».

http://www.unita.it/italia/ultimatum-di ... i-1.414816

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upsy daisy...si è alzato il Mistral, viene da nord-ovest,cioè dalla grande vittoria dei socialisti Francesi:
Bersande saprà cogliere l'attimo e spiegare le vele ???

who knows...l'ora segnata dal destino batte sul cielo del PD.