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Forum per un "Congresso della Sinistra" ... sempre aperto • G R E C I A - Pagina 22
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Re: G R E C I A

Inviato: 18/04/2015, 20:55
da pancho
pancho ha scritto:Debiti, Ucraina, gas e chiesa: il "flirt" anti-Troika tra Putin e Tsipras
Dopo la mossa della Bce e i "no" tedeschi il premier ellenico accetta l'invito del presidente russo per una visita il 9 maggio, quando Mosca celebra la vittoria sul nazismo. Il leader di Syriza:"Valorizzeremo i legami nel turismo e nell'energia e lavoreremo per la stabilità di Kiev". Sul tavolo il gasdotto Turkish Stream e il diritto di veto ellenico sulle sanzioni

di ETTORE LIVINI

MILANO - Isolato in Europa, ricercatissimo nel mondo, Alexis Tsipras si prepara a giocare con disinvoltura la strategia dei due (e forse tre) forni per rafforzare la posizione negoziale di Atene in vista delle trattative sul debito. E il jolly del leader di Syriza pare chiaro: la minaccia di creare un asse preferenziale con Vladimir Putin, da tempo impegnato in uno shopping sotterraneo di nuovi alleati nel cuore dell'Eurozona, spaziando con disinvoltura da Marine Le Pen a Matteo Salvini e ora a Tsipras.

L'amo di Mosca, forse non a caso, è stato lanciato ieri, pochi secondi dopo la fine dell'incontro non proprio positivo tra il ministro delle finanze tedesco Wolfgang Schauble e il suo omologo greco Alexis Varoufakis.

In una lunga e cordiale telefonata Putin ha invitato il presidente del Consiglio greco per una visita di Stato il 9 maggio, quando sulla Piazza Rossa celebrerà - anche qui forse non a caso - la vittoria sul nazismo. Tsipras ha accettato subito: "Rafforzeremo la nostra cooperazione bilaterale - è stato spiegato in una nota del governo del Partenone - specie nel turismo e nell'energia. E lavoreremo assieme per una soluzione di pace e stabile per l'Ucraina".

Le comuni radici ortodosse non sono l'unico collante dell'asse Mosca-Atene. L'obiettivo del leader ellenico è chiaro: sventolare lo spettro di un rapporto privilegiato con Putin gli consente - dal suo punto di vista - di presentarsi al tavolo dell'Eurogruppo con un'alternativa in tasca (almeno teorica, visto lo stato di salute delle finanze russe) in grado di ammorbidire le controparti. "Se la Grecia chiederà assistenza finanziaria noi siamo pronti a dare una mano", ha detto il ministro alle finanze di Mosca, Anton Siluanov. I primi messaggi a Ue, Bce e Fmi sono già partiti. Atene si è irritata per un comunicato anti-Russia sul fronte ucraino scritto senza prima concordare la posizione con l'esecutivo neo-eletto. E ha fatto pesare molto il suo sì all'allungamento delle sanzioni fino a settembre.

Il fronte dell'Est, tra l'altro, è uno dei pochi punti un comune tra Syriza e i suoi alleati di governo di Anel.
Panos Kammenos, per dire, ha risposto a muso duro agli attacchi del suo omologo tedesco Ursula von der Leyen che aveva accustato Atene di "mettere a rischio la sua posizione nella Nato avvicinandosi alla Russia". "Storie - ha risposto il leader di Anel -. Siamo sempre stati schierati con gli alleati sin da quando si è trattato di respingere le truppe d'invasione naziste". E chi ha orecchi per intendere, intenda. "Tsipras farebbe comunque una pazzia a consegnarsi tra le braccia di Putin", ha detto il finanziere George Soros.

Il rapporto Atene-Mosca ha anche però qualche dossier concreto: il più importante è Turkish Stream, il nuovo maxi-gasdotto russo che dovrebbe bypassare Kiev e - attraverso la Turchia - arrivare in Grecia. E gli uomini di Putin avrebbero mostrato anche interesse per aiutare Tsipras ha ricostruire e ammodernare alcune infrastrutture del paese a partire dalle Ferrovie. In concorrenza diretta, in questo campo, con i cinesi. A vegliare sull'asse ortodosso ci sono comunque con le antenne ben drizzate anche gli Stati Uniti.

L'endorsment di Barack Obama al nuovo governo ellenico - " non si possono spremere i paesi in recessione, l'Europa ha bisogno di crescita" - è stato letto da tutti come un assist per non abbandonare Syriza al fronte orientale. Un doppio forno est-ovest che forze è l'unico asso nella manica di Tsipras nei negoziati con la Troika.

http://www.repubblica.it/economia/2015/ ... 106673393/
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Si direbbe:tutto come da copione!
E se si verificasse tutto questo, che direbbero in primis la Germania ma anche noi sudditi visto che saremo noi a pagare per primi le "spese" dei loro errori?
Certo, questi sono soldi di tutti noi contribuenti, mica sono i loro. Quindi, perche' non anche azzardare anche sulle linee politiche. Non vi pare?


un salutone
Grecia: Spiegel, Atene e Mosca verso un accordo miliardario
Il governo di Atene potrebbe ottenere 5 miliardi di euro per i diritti di transito del gasdotto Turkish Stream. In ballo anche un accordo da 10 miliardi con la Cina per il Pireo

http://www.repubblica.it/esteri/2015/04 ... 112274198/

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Ne vedremo delle belle ..o brutte secondo i punti di vista.
Tirar troppo la corda questa potrebbe anche rompersi.


un salutone

Re: G R E C I A

Inviato: 24/05/2015, 19:18
da camillobenso
Siamo arrivati al dunque.



Grecia, il ministro Voutsis: “Non abbiamo i soldi per pagare rate Fmi
Zonaeuro
La Grecia sta aspettando l'ultima tranche di aiuti dall'Unione europea, pari a 7,2 miliardi, che potrebbe arrivare entro fine maggio. Parte di questi aiuti verrebbero utilizzato per ripagare il debito con il Fmi, che ha fissato la scadenza il 5 giugno. I restanti servirebbero a ripagare i 6,7 miliardi da restituire alla Banca centrale europea in estate
di F. Q. | 24 maggio 2015


Qualche giorno fa era stata la notizia della mancanza di pezzi per le ambulanze a rendere ancora più concreta e drammatica la situazione delle finanze elleniche.

Oggi è avvenuto quello che tutti si aspettano da mesi: l’annuncio che ad Atene non ci sono i soldi neanche per pagare i debiti.


La Grecia non pagherà le rate del prestito del Fondo monetario internazionale perché non li ha spiega il ministro dell’Interno Nikos Voutsis a Mega Tv, emittente televisiva greca.

“Le quattro rate per il Fmi a giugno – spiega – ammontano a 1,6 miliardi di euro.


Questo denaro non sarà versato, perché non c’è“.


Poco più di un mese fa si era ulteriormente indebolita che la nuova tranche di aiuti europei potesse essere sbloccata a breve anche perché la lista delle riforme chiesta dall’Europa, presentata il 1° aprile, non pare avere avuto nessuna efficacia.

La Grecia sta aspettando l’ultima tranche di aiuti dall’Unione europea, pari a 7,2 miliardi, che potrebbe arrivare entro fine maggio.

Parte di questi aiuti verrebbero utilizzato per ripagare il debito con il Fmi, che ha fissato la scadenza il 5 giugno.

I restanti servirebbero a ripagare i 6,7 miliardi da restituire alla Banca centrale europea in estate.

Mentre il Fmi ha fissato un ultimatum per il pagamento, l’Unione europea sta ancora trattando con il premier greco Alexis Tsipras.

Per venire incontro ad Atene, la cancelliera tedesca Angela Merkel potrebbe chiedere il voto di fiducia su un eventuale nuovo piano di aiuti alla Grecia.

Lo scrive il quotidiano tedesco Bild citando il ministro dell’Economia tedesco Sigmar Gabriel. Ha spiegato che la cancelliera sta valutando la possibilità di un terzo pacchetto di aiuti, “possibile – spiega – solo se le riforme vengono implementate non possiamo semplicemente mandar loro dei soldi”.

Se la Grecia non riuscirà a estinguere i debiti, secondo l’agenzia di rating Fitch, il default diventerà “una possibilità reale”.

Una delle ipotesi è l’uscita dall’Eurozona (la cosiddetta Grexit).



Per il guru della finanza Warren Buffett, intervistato dal settimanale finanziario tedesco Euro-am-Sonntag, se la Grecia abbandonasse l’euro, la moneta unica europea “potrebbe diventare più forte”, precisando che tuttavia è “molto difficile prevedere con esattezza l’impatto di una possibile uscita della Grecia”.

Della posizione opposta è il ministro delle Finanze francese Michel Sapin che su Bloomberg spiega che non c’è un “piano B” ed è cruciale chiudere un accordo credibile al più presto considerata la “situazione molto fragile” del paese.

Ha anche aggiunto che “la Grecia è la prima a dire di non avere futuro al di fuori dell’Eurozona e io credo che l’Eurozona perderà forza se uno dei sui membri dovesse uscirne”.

L’uscita della Grecia dalla moneta unica “sarebbe l’inizio della fine per il progetto dell’euro – spiega il ministro delle Finanze greco Yannis Varoufakis in un’intervista alla Bbc – se ci si trova in un’unione monetaria uscirne è catastrofico”.

Varoufakis ritiene infatti che “una volta che si mette nella testa degli investitori che l’euro non è indivisibile, è solo una questione di tempo prima che tutto inizi a disfarsi”. Il ministro delle finanze aggiunge che “la Grecia ha fatto enormi passi avanti raggiungendo un accordo.

Spetta ora alle istituzioni fare la loro parte. Noi – spiega parlando delle trattative in corso – li abbiamo ‘incontrati’ a tre quarti del percorso. Ora devono venirci incontro loro nell’ultimo quarto del cammino”.

Re: G R E C I A

Inviato: 24/05/2015, 21:00
da camillobenso
Corriere della Sera > Sonar > Economia > Mario Draghi, presidente Bce: «Le divergenze strutturali fra i Paesi sono un pericolo per l’euro». Siete d’accordo?
Mario Draghi, presidente Bce: «Le divergenze strutturali fra i Paesi sono un pericolo per l’euro». Siete d’accordo?
IN CORSO


Partecipanti : 1442

SI : 84 %

NO : 16 %

Re: G R E C I A

Inviato: 24/05/2015, 21:06
da camillobenso
ECONOMIA
Varoufakis: «Tornare alla dracma? Per l'Euro l'inizio della fine»
Il ministro della Finanze greco intervistato sulla Bbc: "Uscire dalla moneta unica sarebbe un disastro non solo per la Grecia, ma per tutti" | agr - Corriere TV


http://video.corriere.it/varoufakis-tor ... 98effcf6d2

Re: G R E C I A

Inviato: 24/05/2015, 21:13
da camillobenso
Il ministro Voutsis: «Non c’è denaro da versare». Varoufakis «Se usciamo è l’inizio della fine»

http://www.corriere.it/

Re: G R E C I A

Inviato: 25/05/2015, 11:22
da paolo11
http://www.nonsprecare.it/due-sedi-dell ... troppe-in-
Due sedi della Ue sono troppe in tempi di crisi
Bruxelles o Strasburgo. Tanti i costi e troppi anche gli sprechi. Per questo, nell’ottica di un notevole risparmio di risorse a favore della collettività, il Parlamento Europeo continua sulla strada del no alla doppia sede.
In tempi di crisi e continui tagli, una doppia sede diventa, infatti, un vero e proprio lusso inaccettabile. Soprattutto se arriva ad avere un costo mensile di 200 milioni di euro. Questa la cifra che l’Unione Europea spende, infatti, per la “transumanza” che, ogni mese, per quattro giorni, porta gli eurodeputati e tutto l’apparato amministrativo a lavorare nella sede di Strasburgo per le sessioni plenarie. Un costo, di fatto, inutile ma che deriva da uno storico accordo stipulato tra Parigi e Berlino, entrambe favorevoli ad avere una sede dell’assemblea in una città posta sul confine tra i due Paesi.
LEGGI ANCHE: Anche l’Europa spreca, le folli spese della BCE
E sono proprio i francesi che non vogliono mollare la contesa sulla doppia sede. Anche il presidente Hollande sembra sia poco propenso a mollare. In questo caso, evidentemente, austerità e rigore non parlano francese.
L’interesse nazionale, ancora una volta, prevale, quindi, su quello europeo a discapito del contenimento della spesa pubblica a tutto vantaggio dei cittadini e non solo. La doppia sede, infatti, ha un costo abbastanza elevato anche in termini ambientali come ha sostenuto Roberta Angelilli, vicepresidente dell’assemblea (pdl), evidenziando che “tutti gli spostamenti causerebbero emissioni pari a 19mila tonnellate di CO2 l’anno.
LEGGI ANCHE: Ma quanto ci costano gli euroburocrati?
E mentre, proprio in questi giorni, a Strasburgo, si terrà un seminario durante il quale verranno esaminati i problemi legali relativi al taglio di una delle due sedi parlamentari, l’unica certezza è che non sarà facile vincere la resistenza dei francesi. Oltretutto vi sono già progetti che prevedono di creare proprio a Strasburgo la prima università transeuropea, salvaguardando almeno parzialmente gli interessi della città francese.
............................................................
Quando cominciano a ridurre gli sprechi anche loro?Tanto siamo sempre noi a pagare.Mentre loro ci chiedono solo sacrifici.
La Grecia a Giugno deve dare piu di un miliardo.Strasburgo ci costa di piu in un anno.


Ciao
Paolo11

Re: G R E C I A

Inviato: 25/05/2015, 19:56
da camillobenso
SMS per paolo


Perché il Parlamento europeo ha tre sedi? - ABCDEuropa
abcdeuropa.com/perche-il-parlamento-europeo-ha-tre-sedi/
12 giu 2014 - Il motivo principale per cui la scelta è ricaduta proprio su Bruxelles è ... più o meno nello stesso lasso di tempo da tutti gli Stati dell'UE. ... La sede di Strasburgo costituisce quindi l'espressione della pace e ... il Parlamento europeo, ma è difficile scegliere quale delle due città debba ospitarlo definitivamente.


Lo spreco della doppia sede del Parlamento Ue: ci costa un ...
http://www.ilgiornale.it/.../doppia-sed ... rdio-e-400...
12 dic 2012 - Perché in tempi di crisi economica, l'anomalia della doppia sede ... Carovane di politici che da Bruxelles partono per Strasburgo. ... Quando il 9 marzo 2012 il Parlamento Ue voto a favore dell'accorpamento e svolgimento di due delle ... Se a ciò si aggiunge che la sede del Parlamento Ue di Strasburgo è ...



Sprechi e traslochi: l'assurda doppia (tripla) sede del ...
http://www.rivistaeuropae.eu/.../sprech ... ipla-sede-...
02 gen 2014 - Presunzione di innocenza, verso una normativa UE? ... Il PE è l'unica istituzione democraticamente eletta del mondo ad avere sede in diverse città: Bruxelles e Strasburgo, ma ... Strasburgo, situata in Alsazia e simbolo della riconciliazione ... dei deputati, che chiedeva l'abolizione di una delle due sedi.

Re: G R E C I A

Inviato: 25/05/2015, 20:11
da camillobenso
ANSA

Effetto Grecia sui mercati Piazza Affari affonda
Economia.
Atene, onoreremo i debiti. A frenare i mercati i nuovi timori sul 'Grexit', ma anche la vittoria del partito anti austerity Podemos in Spagna


^^^^

Corriere della Sera

LE PIAZZE FINANZIARIE

Effetto Grecia, giù le Borse
di Milano (-1,7%) e Atene I listini
«Non pagheremo l’Fmi»

Chi paga il conto di un possibile crac di Atene? di G. FerrainoVOTA
Varoufakis: «Dracma? Inizio della fine»

Re: G R E C I A

Inviato: 26/05/2015, 14:03
da paolo11
Ciao Camillobenso.
http://www.europarl.europa.eu/pdfs/news ... 816_it.pdf
Mi domando non è ora di mandare nel parlamento europeoo persone che sappiano parlare in Inglese?
Si risparmierebbero le spese di traduzione.
Oggi per lavorare in certi negozi che sono aperti anche di domenica (Padova).Oltre ad essere persone laureate debbono sapere parlare correttamente l'Inglese.Per i turisti che vanno a comperare vestiario ecc...
Ciao
Paolo11

Re: G R E C I A

Inviato: 26/05/2015, 22:06
da camillobenso
paolo11 ha scritto:Ciao Camillobenso.
http://www.europarl.europa.eu/pdfs/news ... 816_it.pdf
Mi domando non è ora di mandare nel parlamento europeoo persone che sappiano parlare in Inglese?
Si risparmierebbero le spese di traduzione.
Oggi per lavorare in certi negozi che sono aperti anche di domenica (Padova).Oltre ad essere persone laureate debbono sapere parlare correttamente l'Inglese.Per i turisti che vanno a comperare vestiario ecc...
Ciao
Paolo11

Caro Paolo,
uno studente universitario che frequenta la Biblioteca Centrale di SSG,
e che si deve laureare tra pochi giorni in Scienza delle Comunicazioni,
un mese fa era piuttosto felice per essere stato assunto per sei mesi all'Amsa di Milano, per lavorare all'Expo in qualità di spazzino, o come si dice negli ultimi anni di "operatore ecologico".

Dagli 80 euro mensili raggranellati con lavori saltuari, era passato a 1.200 euro. Tombolaaaa.

Per essere assunto ha dovuto sostenere il colloquio in inglese.

Nel caso da te accennato, alle strette, in un'economia di guerra, potremmo prendere in considerazione l'obbligo della lingua inglese per i parlamentari europei.

Ma dobbiamo considerare anche alla possibilità di lavoro, quindi di procurarsi un reddito, da parte di chi ha scelto di studiare le lingue.

Certo, risparmiare è una priorità assoluta, ma dovremmo partire prima da quanto hai accennato in precedenza. L'assurdità delle due sedi di Strasburgo e di Bruxelles.

Inoltre, l'appannaggio mensile dovrebbe essere a gettone e non a stipendio fisso come ora.

Gli italiani, da sempre al Parlamento europeo ci vanno quando gli fa comodo.