Re: quo vadis PD ????
Inviato: 23/05/2013, 16:57
da huffington post
Stefano Boeri
Il Pd ha bisogno di una piattaforma multimediale come l'm5s
Pensiamoci: se nell'ottobre 2012 i tre milioni di votanti alle primarie Pd, invece che ricevere un certificato - e poi non essere mai più consultati - si fossero iscritti ad una piattaforma multimediale che consentiva loro di informarsi, discutere, commentare e proporre scelte e idee, forse oggi il centro-sinistra italiano non vivrebbe una delle più grandi crisi di credibilità della sua storia.
Non solo, infatti, durante la campagna elettorale l'uso della Rete avrebbe aiutato il Pd a capire che non stava stravincendo( e che proprio grazie alla Rete, M5s stava coinvolgendo e mobilitando milioni di elettori di estrazione democratica); ma subito dopo il voto avrebbe consentito al Pd di informare con rapidità e trasparenza sui numeri e le ragioni di una sconfitta (meno 3,5milioni di voti al Pd) che implicava un rapido cambio di rotta.
Ma soprattutto, nelle settimane convulse dopo il voto, l'uso della Rete come grande piattaforma di consultazione avrebbe aiutato il Pd a coinvolgere i tre milioni di elettori delle primarie, per condividere i candidati e le tattiche di una nuova, necessaria politica di mediazione.
E, come suggerisce Pietro Raffa avrebbe consentito agli eletti Pd di avere il polso dell'opinione degli elettori, ricevere idee, proposte, candidature e tenerne debito conto.
In altre parole: se una piattaforma che consente a chi vi accede di informarsi, discutere, commentare e proporre scelte e idee fosse esistita nel Pd e nel centro-sinistra, avremmo forse evitato di erigere quel muro di incomunicabilità tra eletti ed elettori, tra dirigenti ed iscritti, tra partiti e cittadini che - tra gli altre spiacevoli effetti - ha generato i 101 cecchini che hanno ucciso la credibilità del Pd.
La proposta presentata da Renato Soru a Sedilo e riproposta insieme a Milano - che nasce dall'esperienza di Sardegna Democratica e che abbiamo cominciato a discutere con altri esponenti del Pd come Ivan Scalfarotto, Sandro Gozi, Michele Emiliano e Laura Puppato - è di realizzare una piattaforma che sia insieme: sensore dell'opinione pubblica; fonte di informazione trasparente e istantanea; spazio di consultazione interattiva.
Una proposta che nasce dalla crisi di una forma obsoleta di partecipazione alla politica, secondo cui partecipazione significa informare gli elettori per raccogliere consenso su scelte già prese; o al massimo di coinvolgere gli elettori per scegliere tra alternative di voto (si pensi alle primarie) immodificabili.
La piattaforma per la politica che insieme a Renato Soru stiamo elaborando non intende ovviamente sostituirsi alle forme di democrazia rappresentativa e alle procedure organizzative di partito; ma neppure alle reti di comunicazione esistenti. Lo scopo piuttosto è di offrirsi come un servizio, uno spazio comune. Una Rete delle reti che, per essere efficace, dovrà riunire in un unico luogo le molteplici prestazioni che oggi vengono svolte dai social network, dalle piattaforme wiki, dagli organi web di informazione.
In sintesi, quello che proponiamo è che questo spazio diventi una nuova Agorà della politica del centro-sinistra italiana; e del Pd in particolare. Chi vi accede, portando in dote la sua identità e la sua rete di relazioni (anche quelle sviluppate su Social Network come facebook, twitter, linkedin, indoona), ne avrà alcuni vantaggi evidenti, a partire dalla moltiplicazione delle sue relazioni di scambio.
Verrà aggiornato in tempo reale sul quello che succede nella politica nazionale e locale; potrà commentare e verficare le notizie attraverso forme di "fact checking" .
Grazie a strumenti come Liquid Feedback o Nation Builder- potrà proporre idee e progetti, suggerire le candidature per realizzarli, ma anche (grazie a modalità wiki ) partecipare attivamente alla costruzione di programmi di governo e visioni per il futuro delle città, delle regioni, dei territori italiani.
Inoltre, chi accede alla piattaforma potrà essere consultato costantemente su decisioni di interesse generale e/o che riguardano la comunità di cui si è parte nella Rete e essere coinvolti nella costruzione di esperienze sociali "in presenza": dall'organizzazione e conduzione di circoli territoriali e tematici, alla promozione di eventi e incontri.
E infine potrà usufruire e partecipare alla costruzione di archivi di documentazione dove si seleziona e si accumula il sapere enciclopedico e di pratiche di un territorio.
In altre parole: la nuova piattaforma consentirà ai suoi utenti di immergersi e intervenire attivamente in un flusso di scambi, informazioni e decisioni sulla politica italiana, su livelli diversi. Pur avendo un format nazionale, potrà infatti essere sviluppata e arricchita nelle declinazioni di territorio.
Potrà essere sostenuta dai suoi promotori e utenti e dovrà elaborare un codice etico, il cui rispetto verrà costantemente monitorato da un Comitato nazionale di Garanti.
La nostra proposta è di invitare prima dell'estate le esperienze italiane più avanzate nel campo della comunicazione politica multimediale a due giorni di confronto nel corso delle quali raccogliere le esperienze migliori.
E di presentare poi una piattaforma che sia il contrario esatto di una nuova corrente nel Pd, ma piuttosto un aiuto per introdurre la democrazia continua e deliberativa nel Pd e nel centro-sinistra.
una cosa utile e necessaria o un giocattolino per spendere il tempo ?
Stefano Boeri
Il Pd ha bisogno di una piattaforma multimediale come l'm5s
Pensiamoci: se nell'ottobre 2012 i tre milioni di votanti alle primarie Pd, invece che ricevere un certificato - e poi non essere mai più consultati - si fossero iscritti ad una piattaforma multimediale che consentiva loro di informarsi, discutere, commentare e proporre scelte e idee, forse oggi il centro-sinistra italiano non vivrebbe una delle più grandi crisi di credibilità della sua storia.
Non solo, infatti, durante la campagna elettorale l'uso della Rete avrebbe aiutato il Pd a capire che non stava stravincendo( e che proprio grazie alla Rete, M5s stava coinvolgendo e mobilitando milioni di elettori di estrazione democratica); ma subito dopo il voto avrebbe consentito al Pd di informare con rapidità e trasparenza sui numeri e le ragioni di una sconfitta (meno 3,5milioni di voti al Pd) che implicava un rapido cambio di rotta.
Ma soprattutto, nelle settimane convulse dopo il voto, l'uso della Rete come grande piattaforma di consultazione avrebbe aiutato il Pd a coinvolgere i tre milioni di elettori delle primarie, per condividere i candidati e le tattiche di una nuova, necessaria politica di mediazione.
E, come suggerisce Pietro Raffa avrebbe consentito agli eletti Pd di avere il polso dell'opinione degli elettori, ricevere idee, proposte, candidature e tenerne debito conto.
In altre parole: se una piattaforma che consente a chi vi accede di informarsi, discutere, commentare e proporre scelte e idee fosse esistita nel Pd e nel centro-sinistra, avremmo forse evitato di erigere quel muro di incomunicabilità tra eletti ed elettori, tra dirigenti ed iscritti, tra partiti e cittadini che - tra gli altre spiacevoli effetti - ha generato i 101 cecchini che hanno ucciso la credibilità del Pd.
La proposta presentata da Renato Soru a Sedilo e riproposta insieme a Milano - che nasce dall'esperienza di Sardegna Democratica e che abbiamo cominciato a discutere con altri esponenti del Pd come Ivan Scalfarotto, Sandro Gozi, Michele Emiliano e Laura Puppato - è di realizzare una piattaforma che sia insieme: sensore dell'opinione pubblica; fonte di informazione trasparente e istantanea; spazio di consultazione interattiva.
Una proposta che nasce dalla crisi di una forma obsoleta di partecipazione alla politica, secondo cui partecipazione significa informare gli elettori per raccogliere consenso su scelte già prese; o al massimo di coinvolgere gli elettori per scegliere tra alternative di voto (si pensi alle primarie) immodificabili.
La piattaforma per la politica che insieme a Renato Soru stiamo elaborando non intende ovviamente sostituirsi alle forme di democrazia rappresentativa e alle procedure organizzative di partito; ma neppure alle reti di comunicazione esistenti. Lo scopo piuttosto è di offrirsi come un servizio, uno spazio comune. Una Rete delle reti che, per essere efficace, dovrà riunire in un unico luogo le molteplici prestazioni che oggi vengono svolte dai social network, dalle piattaforme wiki, dagli organi web di informazione.
In sintesi, quello che proponiamo è che questo spazio diventi una nuova Agorà della politica del centro-sinistra italiana; e del Pd in particolare. Chi vi accede, portando in dote la sua identità e la sua rete di relazioni (anche quelle sviluppate su Social Network come facebook, twitter, linkedin, indoona), ne avrà alcuni vantaggi evidenti, a partire dalla moltiplicazione delle sue relazioni di scambio.
Verrà aggiornato in tempo reale sul quello che succede nella politica nazionale e locale; potrà commentare e verficare le notizie attraverso forme di "fact checking" .
Grazie a strumenti come Liquid Feedback o Nation Builder- potrà proporre idee e progetti, suggerire le candidature per realizzarli, ma anche (grazie a modalità wiki ) partecipare attivamente alla costruzione di programmi di governo e visioni per il futuro delle città, delle regioni, dei territori italiani.
Inoltre, chi accede alla piattaforma potrà essere consultato costantemente su decisioni di interesse generale e/o che riguardano la comunità di cui si è parte nella Rete e essere coinvolti nella costruzione di esperienze sociali "in presenza": dall'organizzazione e conduzione di circoli territoriali e tematici, alla promozione di eventi e incontri.
E infine potrà usufruire e partecipare alla costruzione di archivi di documentazione dove si seleziona e si accumula il sapere enciclopedico e di pratiche di un territorio.
In altre parole: la nuova piattaforma consentirà ai suoi utenti di immergersi e intervenire attivamente in un flusso di scambi, informazioni e decisioni sulla politica italiana, su livelli diversi. Pur avendo un format nazionale, potrà infatti essere sviluppata e arricchita nelle declinazioni di territorio.
Potrà essere sostenuta dai suoi promotori e utenti e dovrà elaborare un codice etico, il cui rispetto verrà costantemente monitorato da un Comitato nazionale di Garanti.
La nostra proposta è di invitare prima dell'estate le esperienze italiane più avanzate nel campo della comunicazione politica multimediale a due giorni di confronto nel corso delle quali raccogliere le esperienze migliori.
E di presentare poi una piattaforma che sia il contrario esatto di una nuova corrente nel Pd, ma piuttosto un aiuto per introdurre la democrazia continua e deliberativa nel Pd e nel centro-sinistra.
una cosa utile e necessaria o un giocattolino per spendere il tempo ?