Re: Come se ne viene fuori ?
Inviato: 07/02/2013, 7:50
Huffington post
Stavolta Pierluigi Bersani ha sorpreso tutti. Dopo le idee shock di Silvio Berlusconi è stato il leader del centrosinistra a tirare fuori il coniglio dal cilindro. Se il Pd andrà al governo, emetterà 10 miliardi di euro l'anno di titoli pubblici per i prossimi cinque anni esclusivamente dedicati al pagamento dei crediti commerciali delle imprese nei confronti della Pubblica amministrazione. Debito ufficiale per pagare debito occulto.
Le imprese, secondo i dati più aggiornati, vantano nei confronti dello Stato circa 100 miliardi di euro. Fatture arretrate che il governo non riesce a saldare per mancanza di soldi. Un debito nascosto, perché non emerge nelle statistiche ufficiali. Per Eurostat, infatti, i debiti commerciali non sono debito pubblico, perché riguardano solo uno sfasamento temporale tra l'emissione di una fattura e il suo pagamento. Solo che l'Italia, con le casse vuote, ha usato i fornitori della pubblica amministrazione come una banca. Molte imprese sono finite in panne (e fallite) proprio per i mancati pagamenti dello Stato.
Corrado Passera ci ha già provato a mettere una pezza. Ma i risultati fino ad oggi non sono stati quelli sperati. Prima ha stanziato 6 miliardi di euro, quattro dei quali prelevati dal fondo per il rimborso delle imposte. Una partita di giro. Come dire, ti pago le fatture ma poi ti ritardo il rimborso dell'Iva. Altri due miliardi di pagamento avrebbero dovuto essere effettuati con emissione di Cct da assegnare direttamente alle imprese. Che però non li hanno voluti. Come ha rivelato l'Huffpost al Tesoro sono arrivate richieste solo per 20 milioni (soprattutto da grandi imprese).
Neanche il meccanismo di certificazione e sconto in banca delle fatture, previsto sempre da Passera che aveva ottenuto un impegno dell'Abi per un plafond di 20 miliardi a tale scopo, sta dando grandi frutti. Oggi è stato il neo presidente dell'Abi, Antonio Patuelli, a ricordare che ad essere in ritardo nella certificazione sono le amministrazioni pubbliche. Il punto è che se certificano, poi entro tempi certi devono rimborsare. E di soldi nelle casse di Asl, Comuni, province, ministeri, ne girano ancora pochi.
Ma quali sono i rischi della proposta Bersani? Il passaggio più delicato riguarda il fatto che il debito pubblico, che già viaggia verso il 127%, aumenterà di altri 50 miliardi di euro. Il Fiscal compact, invece, impone all'Italia di iniziare a ridurlo dal 2014 per portarlo verso il 60% entro 20 anni. Bersani ha già dato una prima risposta a questa obiezione. Gli investitori che comprano i Btp non si spaventeranno di questo nuovo debito. Del resto sanno bene che l'Italia ha sotto il tappeto un debito di 100 miliardi nei confronti delle imprese. Farlo emergere ufficialmente è un'operazione di trasparenza. Nessuno fuggirà di fronte a questa prospettiva. O almeno si spera.
Stavolta Pierluigi Bersani ha sorpreso tutti. Dopo le idee shock di Silvio Berlusconi è stato il leader del centrosinistra a tirare fuori il coniglio dal cilindro. Se il Pd andrà al governo, emetterà 10 miliardi di euro l'anno di titoli pubblici per i prossimi cinque anni esclusivamente dedicati al pagamento dei crediti commerciali delle imprese nei confronti della Pubblica amministrazione. Debito ufficiale per pagare debito occulto.
Le imprese, secondo i dati più aggiornati, vantano nei confronti dello Stato circa 100 miliardi di euro. Fatture arretrate che il governo non riesce a saldare per mancanza di soldi. Un debito nascosto, perché non emerge nelle statistiche ufficiali. Per Eurostat, infatti, i debiti commerciali non sono debito pubblico, perché riguardano solo uno sfasamento temporale tra l'emissione di una fattura e il suo pagamento. Solo che l'Italia, con le casse vuote, ha usato i fornitori della pubblica amministrazione come una banca. Molte imprese sono finite in panne (e fallite) proprio per i mancati pagamenti dello Stato.
Corrado Passera ci ha già provato a mettere una pezza. Ma i risultati fino ad oggi non sono stati quelli sperati. Prima ha stanziato 6 miliardi di euro, quattro dei quali prelevati dal fondo per il rimborso delle imposte. Una partita di giro. Come dire, ti pago le fatture ma poi ti ritardo il rimborso dell'Iva. Altri due miliardi di pagamento avrebbero dovuto essere effettuati con emissione di Cct da assegnare direttamente alle imprese. Che però non li hanno voluti. Come ha rivelato l'Huffpost al Tesoro sono arrivate richieste solo per 20 milioni (soprattutto da grandi imprese).
Neanche il meccanismo di certificazione e sconto in banca delle fatture, previsto sempre da Passera che aveva ottenuto un impegno dell'Abi per un plafond di 20 miliardi a tale scopo, sta dando grandi frutti. Oggi è stato il neo presidente dell'Abi, Antonio Patuelli, a ricordare che ad essere in ritardo nella certificazione sono le amministrazioni pubbliche. Il punto è che se certificano, poi entro tempi certi devono rimborsare. E di soldi nelle casse di Asl, Comuni, province, ministeri, ne girano ancora pochi.
Ma quali sono i rischi della proposta Bersani? Il passaggio più delicato riguarda il fatto che il debito pubblico, che già viaggia verso il 127%, aumenterà di altri 50 miliardi di euro. Il Fiscal compact, invece, impone all'Italia di iniziare a ridurlo dal 2014 per portarlo verso il 60% entro 20 anni. Bersani ha già dato una prima risposta a questa obiezione. Gli investitori che comprano i Btp non si spaventeranno di questo nuovo debito. Del resto sanno bene che l'Italia ha sotto il tappeto un debito di 100 miliardi nei confronti delle imprese. Farlo emergere ufficialmente è un'operazione di trasparenza. Nessuno fuggirà di fronte a questa prospettiva. O almeno si spera.