Re: Come se ne viene fuori ?
Inviato: 11/02/2013, 20:03
«Gli italiani stessi forse non se ne rendono conto, .........ma il loro è un Paese chiave per tutto l’Occidente – per certi versi ne definisce l’anima -.......... e il collasso visibilmente in corso è una tragedia che pagheremo tutti, ...............nei decenni e forse nei secoli» Bill Emmott, ex direttore dell’Economist, opinionista de La Stampa
Sotto le macerie – 127
Cronaca di un affondamento - 77
I giorni della follia che precedono il disastro…….ovvero, l’ultima fase della dittatura delle tdc – 55
Perché Bill Emmott ha ragione da vendere - 31
Il Vanna Marchi Show - 10
Gran finalino, ultimi 13 giorni
INTERPRETI DI UNA BRUTTA CAMPAGNA
Bugie elettorali con le gambe corte
Che brutte elezioni!Sino a fine mese la campagna elettorale diventerà rituale (in televisione) e i sondaggi di opinione dovranno essere clandestini. Poco male. Per mio conto ho già visto e sentito abbastanza. Per dirla alla Renzi, in partenza il «rottamando» sembrava che dovesse essere un Berlusconi che usciva di scena con il sorriso a tutti i denti e docile come non mai. Invece no. È lestamente tornato in scena più in forma di sempre, e in campagna elettorale è sicuramente stato il più bravo di tutti.
Il secondo vincitore, si direbbe, è Grillo. Riempie le piazze, azzecca spesso le critiche che piacciono anche per la loro volgarità, e risulta dai sondaggi che spedirà in Parlamento parecchie brave persone che però sono in grandissima parte digiune di tutto quel che occorre sapere per legiferare e governare. Monti, invece, non ha avuto sufficiente presa elettorale. Combattere una elezione cominciando dal discettare su «destra» e «sinistra» dimostra che quel mestiere non gli è congeniale. Quanto a Bersani, è persona solida che però non brilla mai; e che per di più (o per di peggio) si è voluto incastrare in una alleanza di ferro con Nichi Vendola, morbido nel dire ma fanatico nel pensare; il che sposta il Pd a sinistra e ne spaventa la componente e l'elettorato riformista.
Su queste premesse, e mettendo in conto una legge elettorale che è davvero un pasticcio (oltre che una «porcata»), è probabile e anche sperabile che avremo un Parlamento breve, nato morto. Tutti, a parole, hanno detto che il Porcellum andava cambiato; ma sotto sotto sia Berlusconi che Bersani erano tentati dall'enorme (abnorme) premio di maggioranza di quella legge, e quindi hanno manovrato, sotto sotto, per tenersela. Se così, male; male certamente per uno di loro, ma anche probabilmente male per tutti.
Intanto è interessante capire come è che il Cavaliere batte qualsiasi rivale nell'arte della «bugia continua», tale perché ogni volta viene creduta. Il suo genio è stato di inventare un alibi perfetto: la favola che il nostro capo del governo è impotente, che la Costituzione non gli consente di fare nulla. Questo alibi è falso; ma come fa il grosso pubblico a saperlo? Eppure nelle cose che interessano lui e i suoi interessi il nostro Cavaliere non si è mai lasciato fermare da nessuno. Ha persino imposto alla sua maggioranza in Parlamento di votare che lui riteneva in buona fede che Rubi «rubacuori» fosse egiziana, e anche nipote di Mubarak! Impotente o strapotente? La verità è che se l'alibi di Berlusconi è fasullo, è anche vero, ad onor del vero, che il grosso dei nostri costituzionalisti propone da tempo piccoli e facili rimedi atti a rafforzare i poteri del capo del governo per quel tanto che sarebbe utile e anche necessario. Ma il Cavaliere non è interessato. Per dare credibilità al suo alibi ci racconta che è tutta la Costituzione che va rifatta.
Proprio no. Anche io l'ho scritto e spiegato non so quante volte.
Ma il Cavaliere non legge, e il suo pubblico nemmeno. Per di più, il Cavaliere si è anche munito, per il futuro, di un secondo alibi: è l'Europa che gli lega le mani, è la Germania che lo vuole fare fuori.
Ma se il suo potere è così impotente, la domanda è: perché ci tiene tanto? Lui lo sa. Credo di saperlo anch'io. Ma è tempo che anche gli elettori lo scoprano. Sennò, peggio anche per loro.
Giovanni Sartori
11 febbraio 2013 | 10:42
© RIPRODUZIONE RISERVATA
http://www.corriere.it/editoriali/13_fe ... 0f7b.shtml
Sotto le macerie – 127
Cronaca di un affondamento - 77
I giorni della follia che precedono il disastro…….ovvero, l’ultima fase della dittatura delle tdc – 55
Perché Bill Emmott ha ragione da vendere - 31
Il Vanna Marchi Show - 10
Gran finalino, ultimi 13 giorni
INTERPRETI DI UNA BRUTTA CAMPAGNA
Bugie elettorali con le gambe corte
Che brutte elezioni!Sino a fine mese la campagna elettorale diventerà rituale (in televisione) e i sondaggi di opinione dovranno essere clandestini. Poco male. Per mio conto ho già visto e sentito abbastanza. Per dirla alla Renzi, in partenza il «rottamando» sembrava che dovesse essere un Berlusconi che usciva di scena con il sorriso a tutti i denti e docile come non mai. Invece no. È lestamente tornato in scena più in forma di sempre, e in campagna elettorale è sicuramente stato il più bravo di tutti.
Il secondo vincitore, si direbbe, è Grillo. Riempie le piazze, azzecca spesso le critiche che piacciono anche per la loro volgarità, e risulta dai sondaggi che spedirà in Parlamento parecchie brave persone che però sono in grandissima parte digiune di tutto quel che occorre sapere per legiferare e governare. Monti, invece, non ha avuto sufficiente presa elettorale. Combattere una elezione cominciando dal discettare su «destra» e «sinistra» dimostra che quel mestiere non gli è congeniale. Quanto a Bersani, è persona solida che però non brilla mai; e che per di più (o per di peggio) si è voluto incastrare in una alleanza di ferro con Nichi Vendola, morbido nel dire ma fanatico nel pensare; il che sposta il Pd a sinistra e ne spaventa la componente e l'elettorato riformista.
Su queste premesse, e mettendo in conto una legge elettorale che è davvero un pasticcio (oltre che una «porcata»), è probabile e anche sperabile che avremo un Parlamento breve, nato morto. Tutti, a parole, hanno detto che il Porcellum andava cambiato; ma sotto sotto sia Berlusconi che Bersani erano tentati dall'enorme (abnorme) premio di maggioranza di quella legge, e quindi hanno manovrato, sotto sotto, per tenersela. Se così, male; male certamente per uno di loro, ma anche probabilmente male per tutti.
Intanto è interessante capire come è che il Cavaliere batte qualsiasi rivale nell'arte della «bugia continua», tale perché ogni volta viene creduta. Il suo genio è stato di inventare un alibi perfetto: la favola che il nostro capo del governo è impotente, che la Costituzione non gli consente di fare nulla. Questo alibi è falso; ma come fa il grosso pubblico a saperlo? Eppure nelle cose che interessano lui e i suoi interessi il nostro Cavaliere non si è mai lasciato fermare da nessuno. Ha persino imposto alla sua maggioranza in Parlamento di votare che lui riteneva in buona fede che Rubi «rubacuori» fosse egiziana, e anche nipote di Mubarak! Impotente o strapotente? La verità è che se l'alibi di Berlusconi è fasullo, è anche vero, ad onor del vero, che il grosso dei nostri costituzionalisti propone da tempo piccoli e facili rimedi atti a rafforzare i poteri del capo del governo per quel tanto che sarebbe utile e anche necessario. Ma il Cavaliere non è interessato. Per dare credibilità al suo alibi ci racconta che è tutta la Costituzione che va rifatta.
Proprio no. Anche io l'ho scritto e spiegato non so quante volte.
Ma il Cavaliere non legge, e il suo pubblico nemmeno. Per di più, il Cavaliere si è anche munito, per il futuro, di un secondo alibi: è l'Europa che gli lega le mani, è la Germania che lo vuole fare fuori.
Ma se il suo potere è così impotente, la domanda è: perché ci tiene tanto? Lui lo sa. Credo di saperlo anch'io. Ma è tempo che anche gli elettori lo scoprano. Sennò, peggio anche per loro.
Giovanni Sartori
11 febbraio 2013 | 10:42
© RIPRODUZIONE RISERVATA
http://www.corriere.it/editoriali/13_fe ... 0f7b.shtml