Re: quo vadis PD ????
Inviato: 27/06/2013, 19:54
Riflessioni sull’articolo di Wanda Marra:
Dopo la denuncia della Madia
Comitati d’affari nel Pd? “Guerra per bande sicuramente”
1) “Le correnti sono fondamentalmente gruppi di potere organizzati - conferma Paolo Gentiloni - e negli ultimi anni soprattutto a Roma il partito è stato un’accozzaglia di tensioni.”
Se lo dice Gentilò che di queste cose se ne intende provenendo dalla Margherita, c’è da crederci.
Ma che le cose funzionassero in questo modo, non occorreva essere dei geni per capirlo.
Ho più volte cercato di spiegare che questo schema strutturale deriva dalla vecchia Democrazia cristiana.
Schema a cui si è adattata interamente la sinistra di provenienza Pci.
La vecchia Democrazia cristiana non ha mai amato uomini autorevoli come lo è stato Alcide De Gasperi.
Ha sempre preferito figure intermedie, magari con un certo prestigio personale, come Fanfani, Andreotti, Rumor, Colombo, Moro. Ma mai nessuno del livello dello statista trentino, la cui autorevolezza non poteva essere messa in discussione da nessuno. Di conseguenza pesava. Eccome se pesava.
Questo perché le correnti hanno sempre preferito imporre la propria volontà sul segretario.
Meglio quindi un segretario debole dove i capibastone possono continuamente imporre la propria volontà, che un segretario forte che impone la propria volontà sulle correnti e sui capobastone.
In sostanza è quanto affermato in questo passaggio dell’articolo di Wanda Marra:
Anche Lorenza Bonaccorsi, renziana, che ha appena rifiutato un posto in Giunta affonda: “Nel Pd quel che prevale sono gli accordi tra correnti”.
“La parola delinquente presuppone una forma di reato. E per questo non la userei - dice Roberto Morassut, veltroniano, che del Lazio è stato anche segretario - ma io dico da tempo, è che la vita del Pd è fortemente condizionata non tanto da correnti, il che sarebbe anche normale, ma da cordate di potere”.
Spiega anche come succede: “Il tesseramento avviene con alcuni potenti che comprano pacchetti di tessere e in quel modo influenzano la vita del partito”.
Sulla stessa linea, pure Angelo Rughetti , romano e renziano, che la mette su un piano “alto”: “Non c’è più la politica”.
La prima osservazione corre quindi immediatamente a Bersani.
Il mio giudizio su Bersani non muta.
Non era la persona adatta per fare il presidente del Consiglio in questo momento di grande difficoltà, in cui è d'obbligo saper imporre una linea.
Motivazione :
Se dal 2009 al 2013, non è stato in grado di raddrizzare le 22 tribù di comitati d’affari o gruppi di potere organizzati, come chiarisce Paolo Gentiloni, non poteva essere in grado di guidare il Paese in questo difficilissimo passaggio storico.
Primo perché alla guida del governo sarebbe stato preda e vittima dei 22 gruppi di potere organizzati del Pd che lo avrebbero tirato per la giacchetta in continuazione.
Secondo perché si sarebbero aggiunte le problematiche di quel “gras de rost” del Caimano e della sua banda di bucaneros.
Nota.
“gras de rost” è un vecchissimo detto meneghino, che viene appioppato a persona decisamente insopportabile, rompipalle, pesante. Infatti, letteralmente “gras de rost” significa : Grasso d’arrosto, …notoriamente pesante da digerire.
Ma non ci sarebbe stato quindi solo il “gras de rost” di Hardcore da tenere a bada, ma ci sarebbero stati anche i “gras de rost” della Banda Casini e della Banda Monti.
Alla fine, nel giro di pochi mesi Pier Luigi Bersani ne sarebbe uscito stritolato.
Immagino sia stata dura per Bersani non usare le scarpe all’inglese comprate ad una svendita, tenute in serbo da usare la prima volta per schiacciare l’erba della Casa Bianca.
Ma lui non lo sa, uscire di scena da quella gabbia di matti in questa fase è stata la sua fortuna personale.
Ha guadagnato molto in salute.
Detto questo, ritengo completamente ingiusto addossare a Bersani la causa della sconfitta elettorale e tant’altro.
Lui era un uomo debole, una canna al vento piegata alla volontà dei comitati d’affari e dei gruppi di potere che lo hanno dominato in continuazione imponendogli le loro direttive.
Bersani ha passato tutto il suo tempo da segretario a tenere unito il Pd composto da questi banditi.
Un’impresa non facile per nessuno.
Qualche anno fa, più volte ho segnalato che il segretario ideale per il Pd era Darix Togni, in quanto detentore di un master per domatore di leoni e di tigri.
Oggi, a distanza di qualche anno, avuto conferma dello stato dell’arte del Pd dalle dichiarazioni di Fabrizio Barca e Marianna Madia, penso che per governare questo Pd, senza la minima ironia, ci vuole un gemello di
Iosif Vissarionovič Džugašvili.
Meglio conosciuto come : Iosif, baffone, Stalin
Dopo la denuncia della Madia
Comitati d’affari nel Pd? “Guerra per bande sicuramente”
1) “Le correnti sono fondamentalmente gruppi di potere organizzati - conferma Paolo Gentiloni - e negli ultimi anni soprattutto a Roma il partito è stato un’accozzaglia di tensioni.”
Se lo dice Gentilò che di queste cose se ne intende provenendo dalla Margherita, c’è da crederci.
Ma che le cose funzionassero in questo modo, non occorreva essere dei geni per capirlo.
Ho più volte cercato di spiegare che questo schema strutturale deriva dalla vecchia Democrazia cristiana.
Schema a cui si è adattata interamente la sinistra di provenienza Pci.
La vecchia Democrazia cristiana non ha mai amato uomini autorevoli come lo è stato Alcide De Gasperi.
Ha sempre preferito figure intermedie, magari con un certo prestigio personale, come Fanfani, Andreotti, Rumor, Colombo, Moro. Ma mai nessuno del livello dello statista trentino, la cui autorevolezza non poteva essere messa in discussione da nessuno. Di conseguenza pesava. Eccome se pesava.
Questo perché le correnti hanno sempre preferito imporre la propria volontà sul segretario.
Meglio quindi un segretario debole dove i capibastone possono continuamente imporre la propria volontà, che un segretario forte che impone la propria volontà sulle correnti e sui capobastone.
In sostanza è quanto affermato in questo passaggio dell’articolo di Wanda Marra:
Anche Lorenza Bonaccorsi, renziana, che ha appena rifiutato un posto in Giunta affonda: “Nel Pd quel che prevale sono gli accordi tra correnti”.
“La parola delinquente presuppone una forma di reato. E per questo non la userei - dice Roberto Morassut, veltroniano, che del Lazio è stato anche segretario - ma io dico da tempo, è che la vita del Pd è fortemente condizionata non tanto da correnti, il che sarebbe anche normale, ma da cordate di potere”.
Spiega anche come succede: “Il tesseramento avviene con alcuni potenti che comprano pacchetti di tessere e in quel modo influenzano la vita del partito”.
Sulla stessa linea, pure Angelo Rughetti , romano e renziano, che la mette su un piano “alto”: “Non c’è più la politica”.
La prima osservazione corre quindi immediatamente a Bersani.
Il mio giudizio su Bersani non muta.
Non era la persona adatta per fare il presidente del Consiglio in questo momento di grande difficoltà, in cui è d'obbligo saper imporre una linea.
Motivazione :
Se dal 2009 al 2013, non è stato in grado di raddrizzare le 22 tribù di comitati d’affari o gruppi di potere organizzati, come chiarisce Paolo Gentiloni, non poteva essere in grado di guidare il Paese in questo difficilissimo passaggio storico.
Primo perché alla guida del governo sarebbe stato preda e vittima dei 22 gruppi di potere organizzati del Pd che lo avrebbero tirato per la giacchetta in continuazione.
Secondo perché si sarebbero aggiunte le problematiche di quel “gras de rost” del Caimano e della sua banda di bucaneros.
Nota.
“gras de rost” è un vecchissimo detto meneghino, che viene appioppato a persona decisamente insopportabile, rompipalle, pesante. Infatti, letteralmente “gras de rost” significa : Grasso d’arrosto, …notoriamente pesante da digerire.
Ma non ci sarebbe stato quindi solo il “gras de rost” di Hardcore da tenere a bada, ma ci sarebbero stati anche i “gras de rost” della Banda Casini e della Banda Monti.
Alla fine, nel giro di pochi mesi Pier Luigi Bersani ne sarebbe uscito stritolato.
Immagino sia stata dura per Bersani non usare le scarpe all’inglese comprate ad una svendita, tenute in serbo da usare la prima volta per schiacciare l’erba della Casa Bianca.
Ma lui non lo sa, uscire di scena da quella gabbia di matti in questa fase è stata la sua fortuna personale.
Ha guadagnato molto in salute.
Detto questo, ritengo completamente ingiusto addossare a Bersani la causa della sconfitta elettorale e tant’altro.
Lui era un uomo debole, una canna al vento piegata alla volontà dei comitati d’affari e dei gruppi di potere che lo hanno dominato in continuazione imponendogli le loro direttive.
Bersani ha passato tutto il suo tempo da segretario a tenere unito il Pd composto da questi banditi.
Un’impresa non facile per nessuno.
Qualche anno fa, più volte ho segnalato che il segretario ideale per il Pd era Darix Togni, in quanto detentore di un master per domatore di leoni e di tigri.
Oggi, a distanza di qualche anno, avuto conferma dello stato dell’arte del Pd dalle dichiarazioni di Fabrizio Barca e Marianna Madia, penso che per governare questo Pd, senza la minima ironia, ci vuole un gemello di
Iosif Vissarionovič Džugašvili.
Meglio conosciuto come : Iosif, baffone, Stalin