30 ago 2017 10:06
LA LEGA FARÀ CRAC?
- PARAGONE: ‘DOPO LA CONDANNA IN PRIMO GRADO DI BOSSI E BELSITO IL PM HA CHIESTO IL SEQUESTRO DI 48 MILIONI DI EURO AL PARTITO. QUINDI SALVINI, NON CONDANNATO, RESTERÀ IN MUTANDE PRIMA DELLA CAMPAGNA ELETTORALE. PERCHÉ I BANCHIERI DELINQUENTI POSSONO ESSERE NULLATENENTI E SALVATI DALLO STATO, MENTRE SE UNO FA POLITICA VIENE COLPITO PRIMA DELLA SENTENZA DEFINITIVA?
- BECHIS: ‘MA IL SEGRETARIO HA MESSO ‘IN SALVO’ IL PATRIMONIO…
1.A CHI GIOVA UN CRAC LEGHISTA
Gianluigi Paragone per http://www.ilfattoquotidiano.it/
Sono stato il direttore del La Padania. Sono amico di Matteo Salvini (per quanto non gli abbia risparmiato critiche molto dure, in privato e in pubblico. Anche su questo blog) e sono etichettato a giorni alterni come leghista o grillino: “Ha parlato il grillista”. Manca qualcosa? Se sì, me lo carico. In modo che tutte le carte siano scoperte sul tavolo.
Sono di parte? Se volete sì. Però abbiate la pazienza di leggere fino in fondo e solo a quel punto criticarmi nel merito. Com’è noto, Umberto Bossi e Francesco Belsito, allora rispettivamente segretario e tesoriere della Lega, sono stati condannati in primo grado per truffa ai danni dello Stato.
La paura di non trovare più un euro nelle casse del Carroccio ha spinto la procura a chiedere il sequestro cautelativo dei 48 milioni di euro da restituire, in altre parole l’immediata confisca della somma con tanto di blocco dei conti correnti. Fossimo nel gioco del monopoli, Matteo Salvini sarebbe vicino al crac finanziario. In molti staranno pensando: “Bene, così impara a dare addosso ai clandestini, all’Europa, all’euro, ai poveracci eccetera eccetera”. In democrazia, però, non funziona così: le partite politiche si vincono o si perdono nell’urna.
Ma la Lega ha truffato lo Stato, lo dice una sentenza. Vero, lo dice una sentenza di primo grado. La sentenza però non dice né può dire se la Lega, al momento della sentenza definitiva, avrà o meno i soldi. Quindi Salvini, di fatto, deve pagare la truffa ai danni dello Stato adesso. E poco importa se non ci saranno più soldi per fare campagna elettorale o altra attività politica. C’è una sentenza da rispettare. Bene, allora partiamo da qui.
La Lega di Salvini deve pagare in anticipo le malefatte di Bossi e Belsito ai danni dello Stato e per questo rischia il crac. Non capisco perché lo stesso rigore e la stessa prontezza non siano riservati – in via precauzionale – ai padroni del sistema bancario e finanziario che ha truffato cittadini italiani o pezzi di economia italiana. Questo Paese, a norma di legge, consente a ex patron di banche di risultare nullatenenti e quindi di essere immuni ad azioni risarcitorie. Consente a potenti uomini d’affari di essere schermati da scatole cinesi dove il responsabile non si trova mai. Non capisco perché alle banche siano consentite ripartenze societarie dove i debiti vengono “coperti” dallo Stato.
E lo stesso dovremmo dirlo anche per i danni che le casse pubbliche hanno ricevuto da imprudenti valutazioni di agenzie di rating. A me sembra che l’ordine di bloccare i conti della Lega siano un modo per colpire (facilmente) la Casta politica, in generale, e un movimento anti-sistema in particolare.
Non è giustizia a orologeria, per carità. E’ altro: è l’avviso tipico del sistema attuale, sterile e innocuo con i player finanziari, forte e “educativo” con la politica. La Lega di Salvini si è messa sui binari di una contestazione al sistema neoliberista e fa più paura della Lega di Bossi. La Lega di Salvini va immobilizzata esattamente come si stanno immobilizzando i cittadini, gli imprenditori e le famiglie. Per fare campagna elettorale, la Lega dovrà indebitarsi con quel sistema che contesta e a cui riserva fendenti pesanti.
La decisione della procura non è scandalosa (ci mancherebbe), è solo pericolosamente sbagliata. Perché la politica e i partiti sono ancora l’unico spazio democratico che argina lo scontento di una crisi che sta consumando diseguaglianze. Bossi e Belsito risarciscano, ma bloccare anticipatamente un movimento rischia di essere la mossa (giusta) che fa perdere la partita.
2.CREATE 12 FEDERAZIONI - COSÌ IL SEGRETARIO HA MESSO AL SICURO I SOLDI LUMBARD
Fausto Bechis per Libero quotidiano
Quando i giudici mai dovessero bussare alle porte della segreteria amministrativa della Lega Nord per sequestrare beni per 49 milioni di euro come vorrebbero i pubblici ministeri, è assai probabile che restino assai delusi. Potranno forse sequestrare le proprietà immobiliari, e non arriveranno nemmeno a un quarto di quella somma. Potranno anche congelare i conti del partito, e troveranno 165.196,20 euro in cassa.
Se non li avranno spesi potranno sequestrare anche tutti i finanziamenti privati e pubblici in arrivo al partito. Ma anche lì restando assai lontani dai propri desideri: il patrimonio netto risultante alla fine del 2016 era di 5.671.420,42 euro ed è probabile che oggi sia anche un pizzico inferiore, visto che in questi ultimi anni quella cifra è stata continuamente erosa dalle perdite operative annuali. Anche fosse restata la stessa, portando via tutto i pm troverebbero solo 5.836.616,62 euro fra liquidità e patrimonio.
Se anche lo portassero via, Matteo Salvini però non resterebbe a secco.
Grazie a un' idea avuta un paio di anni fa e che è diventata un fatto compiuto proprio durante il 2016: i flussi finanziari della Lega non sono più centralizzati, ma sono diventati federali e posseduti dalle strutture regionali o parzialmente regionali che hanno propria autonomia giuridica (alcune nate anche solo recentemente) e finanziaria e che quindi assai difficilmente potrebbero essere coinvolte nei sequestri.
Sono ormai 12 le federazioni autonome e dotate di patrimonio e liquidità propria: Emilia, Friuli, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Romagna, Toscana, Trentino, Umbria, Valle d' Aosta e Veneto. Tutte e 12 sono diventate economicamente importanti proprio a partire dal 2016, riducendo i flussi finanziari della Lega Nord nazionale. La sola federazione lombarda ha denaro in cassa per più di 3 milioni di euro e un patrimonio netto di quasi 3 milioni. In tutto dunque tiene da parte più di 6 milioni di euro, e vale più del partito nazionale.
Cifre inferiori, ma non da disprezzare, quelle della federazione veneta: 804 mila euro in cassa e 659 mila euro di patrimonio netto, complessivamente 1,4 milioni di euro. La terza forza regionale è la Liguria, che ha da parte 341 mila euro. La quarta la Toscana con 124 mila euro, e la quinta l' Emilia con 123,9 mila euro. Poi c' è il Friuli Venezia Giulia con 80,9 mila euro, il Piemonte con 72 mila euro, la Romagna che ha da parte quasi 40 mila euro, le Marche con 23 mila euro, l' Umbria con 11 mila euro, il Trentino con 5 mila e 600 euro e ultima la Valle d' Aosta con 4 mila e 800 euro.
Tutte insieme le 12 strutture federali della Lega hanno da parte secondo il bilancio al 31 dicembre 2016 8 milioni e 376 mila euro fra liquidità, titoli e patrimonio netto: è circa il 50% di più di quello su cui oggi può scattare l' eventuale provvedimento della magistratura, se il giudice dovesse accogliere le richieste dei pm.
/mediagallery/Dago_fotogallery-191567/830927.htm/mediagallery/Dago_fotogallery-191567/830927.
htmSALVINI BALLA ANDIAMO A COMANDARE
PER FOTO VEDI:
http://www.dagospia.com/rubrica-3/polit ... 155108.htm
ABBIAMO A CHE FARE CON LA GENERAZIONE DEI MATTEO'S
NON VOGLIO "GOVERNARE", VOGLIONO SOLO "COMANDARE"
ATTENTA GENTE!!!!!!!!!!!.....ATTENTA!!!!!!!!!!!!!!!!!!
NON LI VOTATE!!!!!!!!!!!!!