Re: From Sicily with love
Inviato: 31/12/2013, 14:37
Sabato scorso, il governo di Rosario Crocetta e la sua maggioranza sono stati battuti in aula all’Ars. Con 33 voti a favore e 32 contrari l'Assemblea regionale siciliana ha approvato l'emendamento che sopprime il disegno di legge di proroga dei commissari delle Province, che scadranno il 31 dicembre. La norma dava tempo al governo di completare la riforma che cancella le Province e istituisce i Liberi consorzi di Comuni. Tutto è avvenuto con voto segreto.
"In un certo senso è stata fatta chiarezza - ha sostenuto il governatore -: non voglio parlare di questa o di quell'altra forza politica, ma è evidente che ci sono stati franchi tiratori. Si scava un solco culturale fra chi è per la modernità e il cambiamento, e chi si abbandona a un rigurgito parassitario e vuole un ritorno al passato. La riforma delle Province non me la sono inventata un giorno, mentre ero in diretta Rai da Massimo Giletti: era un punto del mio programma elettorale".
Il voto di sabato di fatto obbliga governo e parlamento a varare la riforma entro 45 giorni di proroga ordinaria dei commissari, altrimenti si dovranno indire le elezioni e ripristinare i precedente assetto istituzionale. "Per questa sessione, che è la sessione di Bilancio, la legge non potrà più essere discussa. Evidentemente durante la prossima sessione l'Assemblea dovrà tornare a legiferare. C'è un voto di soppressione che riguarda le proroghe dei commissari, ma questo può significare tutto e niente", ha detto il presidente dell'Ars Giovanni Ardizzone.
"Lo dico anche per non creare confusione nell'opinione pubblica - ha spiegato Antonello Cracolici, presidente della commissione Affari istituzionali, intervenendo in aula -: non è stata bocciata l'abrogazione delle Province, ma la proroga dei commissari. Questo significa che dobbiamo completare la riforma in teoria entro il 31 dicembre, o comunque entro i 45 giorni di proroga 'ordinaria' dei commissari".
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"In un certo senso è stata fatta chiarezza - ha sostenuto il governatore -: non voglio parlare di questa o di quell'altra forza politica, ma è evidente che ci sono stati franchi tiratori. Si scava un solco culturale fra chi è per la modernità e il cambiamento, e chi si abbandona a un rigurgito parassitario e vuole un ritorno al passato. La riforma delle Province non me la sono inventata un giorno, mentre ero in diretta Rai da Massimo Giletti: era un punto del mio programma elettorale".
Il voto di sabato di fatto obbliga governo e parlamento a varare la riforma entro 45 giorni di proroga ordinaria dei commissari, altrimenti si dovranno indire le elezioni e ripristinare i precedente assetto istituzionale. "Per questa sessione, che è la sessione di Bilancio, la legge non potrà più essere discussa. Evidentemente durante la prossima sessione l'Assemblea dovrà tornare a legiferare. C'è un voto di soppressione che riguarda le proroghe dei commissari, ma questo può significare tutto e niente", ha detto il presidente dell'Ars Giovanni Ardizzone.
"Lo dico anche per non creare confusione nell'opinione pubblica - ha spiegato Antonello Cracolici, presidente della commissione Affari istituzionali, intervenendo in aula -: non è stata bocciata l'abrogazione delle Province, ma la proroga dei commissari. Questo significa che dobbiamo completare la riforma in teoria entro il 31 dicembre, o comunque entro i 45 giorni di proroga 'ordinaria' dei commissari".
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