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Non è vero che l’Italia ha comprato due sottomarini dalla Germania, non è vero che l’ultimo condono edilizio è stato fatto nel 2001 e continuano a non essere vere le vecchie storie su torte e campi da calcio. Sono alcuni degli errori e delle imprecisioni fatti nella puntata di Piazza Pulita di ieri dal titolo: Tremonti candidato premier.
Abbiamo deciso di dedicare a lui in esclusiva il nostro factchecking, un po’ per l’importanza che gli è stata attribuita in trasmissione e un po’ per il numero delle sue affermazioni – alcune vecchie, altre del tutto nuove – sbagliate o imprecise. Alcuni errori di Tremonti li avevamo segnalati qui e ci torneremo dopo.
Cominciamo con le cose nuove. Tremonti ha sostenuto che l’Italia, e in particolare il governo Monti, avrebbero comprato due sottomarini da guerra dalla Germania. Effettivamente la marina militare italiana utilizza due sommergibili di progettazione tedesca, classe U-212: si tratta del S526 Todaro e del S527 Sciré.
Non sono stati affatto acquistati dalla Germania, però: sono stati realizzati in Italia da Fincantieri. La loro costruzione faceva parte di un programma italo-tedesco grazie al quale ha lavorato non solo Fincantieri, ma anche AVIO, un’altra azienda italiana, che si è occupata di fornire componenti sia ai sottomarini italiani che a quelli in produzione in Germania per la marina militare tedesca. L’accordo, ufficializzato il 22 aprile 1996, venne preso tra il governo italiano e quello tedesco nel 1994, quando Tremonti era ministro dell’economia.
Tremonti ha parlato di sottomarini da comprare, mentre il Todaro e lo Sciré sono già stati comprati. Non si è sbagliato: in questo documento, sui programmi di investimento del ministero della difesa per il 2012, si può leggere che il programma U-212 continuerà per i prossimi anni con l’acquisto di altre due sommergibili al prezzo di poco meno di due miliardi di euro. Anche questi saranno costruiti da Fincantieri. Ma nemmeno questi due sono i sottomarini di Monti. L’acquisto infatti venne deciso con la finanziaria del 2008. Poche settimane dopo la firma di quell’accordo, e perfettamente in grado di fermare il programma se avesse voluto, al ministero dell’economia arrivò Giulio Tremonti¹.
Tremonti ha poi sostenuto che l’ultimo condono fiscale – cioè una legge che cancella la pendenza fiscale di chi ha evaso le tasse in cambio del pagamento di una certa cifra – venne fatto nel 2001. In quell’anno però non venne fatto alcun condono. Ce ne fu uno, sia fiscale che edilizio, nel 2003. L’ultimo condono, però, è considerato quasi all’unanimità lo scudo fiscale del 2009.
Tremonti poi ha detto che Monti ha attaccato la sanità pubblica a cui preferisce la sanità privata. Si riferisce, probabilmente, al discorso di fine novembre in cui Monti ha avvertito che il sistema sanitario nazionale potrebbe non essere più sostenibile se non saranno trovate nuove forme di finanziamento, l’unica volta in cui il presidente del consiglio si è espresso pubblicamente sulla sanità.
Come alcuni hanno fatto notare, in quel discorso Monti ha espresso “orgoglio” per il nostro sistema sanitario nazionale e non ha fatto cenno alla necessità di sostituirlo con un sistema privato. Tremonti probabilmente ha letto l’articolo di Repubblica.it, dove la frase di Monti appariva così «Potremmo non riuscire a garantirlo [il finanziamento al sistema sanitario] se non ricorreremo a forme di finanziamento non pubbliche». Ma queste ultime parole, “non pubbliche”, sono state aggiunte dalla redazione di Repubblica.it e mai pronunciate da Monti.
Tremonti ha poi parlato dell’evasione fiscale, sostenendo che quando lui era ministro, tra il 2008 e il 2011, sono stati ottenuti risultati migliori rispetto agli anni dei governi di centrosinistra e migliori anche dei risultati ottenuti da Monti nel 2012. Quest’ultima affermazione non è verificabile, visto che i risultati per il 2012 non sono ancora stati pubblicati.
Per quanto riguarda i risultati rispetto ai governi di centro sinistra la questione è estremamente complicata. Da un lato è vero che con Tremonti all’economia i risultati sono stati migliori rispetto agli anni precedenti. Le cause però possono essere due: un miglioramento dei mezzi per combattere l’evasione oppure un aumento dell’evasione fiscale. In un articolo su lavoce.info, Alessandro Santoro sostiene che, effettivamente, i dati mostrano che dal 2006 l’evasione è aumentata.
Per concludere Tremonti ha ripetuto alcuni degli errori che avevamo già corretto: la legislazione del governo Monti occuperebbe 40 campi da calcio (cioè sarebbe composta da circa 4 milioni di fogli A4), l’economia tedesca sarebbe tutta basata su un’unica banca pubblica e che la Grecia non avrebbe mai fatto bancarotta (cosa che invece, formalmente, ha fatto). Infine ha ripetuto la storia della torta, ma senza chiamarla torta. Potete leggere qui le spiegazioni più approfondite sul perché queste affermazioni sono false o imprecise.
Ma Tremonti ha anche detto cose assolutamente corrette: ne segnaliamo due in particolare. Tra il 2001 e il 2003 la Germania andava peggio dell’Italia. Come si vede da questa tabella del Fondo Monetario Internazionale, effettivamente in quegli anni l’Italia cresceva a un ritmo maggiore e aveva una disoccupazione inferiore.
Tremonti ha anche sostenuto che il debito pubblico italiano è stato in costante discesa dal 1995 fino all’inizio della crisi, raggiungendo quasi il 100% del PIL per poi tornare nel 2012 al 120%. Si tratta di un’affermazione corretta, come è possibile osservare da questo grafico de Linkiesta. Dal grafico si nota anche come il debito sia cresciuto o diminuito meno che in precedenza quando Tremonti era al governo.
¹. Una piccola precisazione per evitare il ripetersi delle polemiche sugli F-35. Il programma di acquisto dei sommergibili è decennale, quindi il costo di 1,8 miliardi andrebbe spalmato su tutto il periodo di investimento. Come potete leggere nel documento del ministero, la spesa annua per l’acquisto è di 170 milioni. Soldi che da un lato danno lavoro agli operai di Fincantieri, dall’altro generano export grazie ai sistemi di AVIO che vengono venduti in Germania.