«Gli italiani stessi forse non se ne rendono conto, .........ma il loro è un Paese chiave per tutto l’Occidente – per certi versi ne definisce l’anima -.......... e il collasso visibilmente in corso è una tragedia che pagheremo tutti, ..............
.nei decenni e forse nei secoli» Bill Emmott, ex direttore dell’Economist, opinionista de La Stampa.
Preso atto che il tema politico appare indigesto da presentare, proverò per l’ultima volta a farlo io.
1) Fabio Martini, per La Stampa, commenta oggi così:
La Stampa 2.2.13
La svolta di gennaio Il mese che ha cambiato gli equilibri politici
Sondaggi concordi: Bersani sempre davanti ma in calo
di Fabio Martini
L’ Italia elettorale che c’era prima di Natale non c’è più, è bastato un mese per cambiare tutto. O quasi.
Per tutti i principali istituti di sondaggio, le prime quattro settimane di campagna elettorale hanno cambiato sensibilmente lo scenario che, sino ai primi giorni del 2013, sembrava consolidato: vittoria a mani basse del centro sinistra in entrambe le Camere.
E invece, quando mancano 21 giorni alla chiusura delle ostilità, tutti gli istituti quotano ancora (e nettamente) il Pd come il primo partito e concordano nell’assegnare il primato dai voti alla coalizione guidata da Pier Luigi Bersani, accreditata di un vantaggio sostanzialmente incolmabile alla Camera: il distacco medio resta di 7 punti.
Ma la coalizione incardinata su Silvio Berlusconi, pur accreditata di una rimonta evidente ma non travolgente, sta riconquistando il primato in alcune delle Regioni più ricche di seggi senatoriali (Lombardia, Veneto, Sicilia), mettendo in forse la possibilità del centrosinistra di poter contare su una solida maggioranza anche a Palazzo Madama.
Ma la rimonta del centrodestra - ecco il punto - contiene un paradosso, confermato da tutti i sondaggi: erodendo la maggioranza del centrosinistra al Senato, Berlusconi finisce per restituire un ruolo determinante alla coalizione di Centro, guidata da Mario Monti.
Una coalizione che, per il momento, non è decollata nelle intenzioni di voto (oscilla a seconda degli istituti tra il 14,1% e il 15,4%), ma oramai sembra stabilizzata su una quota che dovrebbe garantirgli la conquista di 20-30 senatori, il numero «giusto» per proporsi come ago della bilancia.
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2) La Stampa poi riporta il sondaggio Swg di questa settimana, commissionato da Rai3 e Affaritaliani.
ELEZIONI POLITICHE 2013
01/02/2013
Il sondaggio Swg: cala il Pd
Crescono Monti, Pdl e Grillo
Sintetizzando :
Queste le intenzioni di voto per le coalizioni (tra parentesi lo scostamento percentuale rispetto alla rilevazione diffusa il 25 gennaio):
- CENTROSINISTRA 32,8% (-1,3).
- CENTRODESTRA 27,8% (+1,2).
- MOVIMENTO 5 STELLE 18,0% (+0,8).
- CENTRO DI MONTI 14,2% (+1,4).
- PD 28,0% (-1,4).
- PDL 19,3% (+2,1).
- MOVIMENTO 5 STELLE 18,0% (+0,8).
- SCELTA CIVICA CON MONTI 9,4% (+1,9).
- RIVOLUZIONE CIVILE INGROIA 5,0% (-0,4).
- LEGA NORD+LISTA TREMONTI 4,9% (-0,4).
- SEL 4,0% (-0,4).
- UDC 3,4% (-0,8).
- FARE PER FERMARE IL DECLINO 1,5% (-0,5).
- FLI 1,4% (+0,3).
Il sondaggio è stato effettuato da SWG Spa-Trieste per Agorà-RAI 3 nei giorni 28-29 gennaio 2012 tramite sondaggio telefonico (CATI) e online con metodo online CAWI su un campione casuale probabilistico stratificato e di tipo panel ruotato di 1500 soggetti maggiorenni (su 4900 contatti complessivi), di età superiore ai 18 anni. Il campione intervistato online è estratto dal panel proprietario SWG. Tutti i parametri sono uniformati ai più recenti dati forniti dall’ISTAT. I dati sono stati ponderati al fine di garantire la rappresentatività rispetto ai parametri di sesso, età e macro area di residenza. Margine d’errore massimo: +/- 2,96%
Questi dati simili a Tecnè, 3 giorni fa hanno fatto letteralmente esplodere la destra e i suoi giornali.
Pure il bollito era in stato di effervescenza, perché questi dati, si stavano avvicinando di pochissimo a quelli di più di un mese fa proposti dalla sua amata Ghisleri.
3) Anche Maria Antonietta calabrò, per il Corriere scrive:
Corriere 2.2.13
il distacco tra i due maggiori schieramenti è del 5 per cento
A sorpresa Grillo terzo nei sondaggi
E «ruba» piazza S. Giovanni al Pd per la chiusura
di M. Antonietta Calabrò
http://www.corriere.it/politica/13_febb ... 64e3.shtml
La Direzione strategica del Nazareno, a seguito di un trend positivo che dura dal febbraio 2011, ha pensato che sarebbero stato sufficiente rileggersi il Gattopardo per acquisire un ulteriore vantaggio. Dalemoni e Veltroni che escono dalla porta e che rientrano dalla finestra, e primarie per merli.
Infatti, l’operazione Merlo rosso, ha funzionato. Ai democristiani del Piddì ha fruttato in consensi di intenzione di voto. A fronte di questo successo, la stampa nazionale, amica e non, lodava la posizione statuaria di Bersani all’inizio della campagna elettorale. Quella del non muoversi. Chi è in vantaggio non si muove. Un po’ come Prodi così raccontato:
http://www.youtube.com/watch?v=NsNR9qAMPhU
Poi il vento è cambiato. Alle crescite improvvise di questo tipo segue sempre una fase naturale di contrazione che porta alla stabilizzazione. A ciò però vanno a sommarsi gli eventi. Il primo è il caso Mps a cui seguirà il turno del Pirellone dopo la defenestrazione di Forchettoni e Lega, con acquisti di nutella e carta igienica.
E qui la contrazione comincia a farsi sentire. A disturbare i calcoli piddini per il Senato, nelle regioni chiave, è la crescita di Rc.
E li sono costretti a partire i messaggeri Violante e Migliavacca per tessere l’accordo di desistenza riportato da shiloh in altro 3D.
Proprio le cose che piacciono a me. La politica trasformata in mercato delle vacche. Cose che ricordano tanto il Foro Boario di Ferrara e la lettera di Totò e Peppino con la moria delle vacche.
http://www.youtube.com/watch?v=9-VrY80K9y8
Ingroia: "Pd mi offrì due senatori per desistere.
Porte aperte agli ex Sel e Movimento 5 Stelle"
Il leader di Rivoluzione civile: "dovevano essere messi in lista, ma non potevano essere riconoscibili in modo che Bersani potesse dimostrare a Monti di non aver fatto accordi con noi". Attacca Bersani, Vendola e Grillo: "mestierante della politica, non si va in Parlamento per fare casino"
PALERMO - Un accordo di desistenza col Pd che prevedeva un paio di senatori "mascherati" da presentare in lista: lo dice il leader di Rivoluzione Civile Antonio Ingroia a margine di un incontro elettorale a Palermo. Secondo il magistrato, la proposta da parte del Partito democratico "diceva che noi dovevamo desistere, e un paio di senatori 'mascherati' dovevano essere presentati nelle liste del Pd. Mascherati perché non si doveva riconoscere che erano nostri, e Bersani poteva dimostrare a Monti che non aveva fatto accordi con noi".
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La storiella dei due senatori mascherati poi è bellissima,…………..per l’avanspettacolo.
Una decina di giorni fa di fronte al fatto che Bersani ha negato alla radice un incontro con Rc, un bersaniano mi ha precisato che in politica si fa così. Quando le cose non vanno in porto si nega, tutto. Negare, negare, negare, sempre negare è il motto. Tanto ai merli scemi che può interessare?
Poi quando sparisce questa opzione guatemalteca, Bersani chiede a Monti la desistenza di Albertini in Lombardia.
Cose scientifiche di alta strategia di guerra. Bersani chiede proprio a colui, che si sta dando da fare in quattro per rendergli la vita difficile al Senato affinché possa essere determinante il suo peso nelle trattative,.. di desistere. Cose da pancia a terra dalle risate.
Senza poi tenere conto di chi è Albertini. Colui che si è staccato dal bollito per mettersi con il Che.
“A chi?????,…mettersi da parte” direbbe Totò, “per la sua bella faccia???”
Ma proprio ad Albertini, Bersani doveva chiedere di rinunciare? E poi in nome di che cosa??????
Per non far vincere Berlusconi????
Rommel, la volpe del deserto, nei confronti di Bersani è un autentico signor nessuno.
E tutto perché??? Perché per i “falce e sportello” fare politica non è più di moda. Si fanno quattro bagattate per merli e poi se va male si chiede la desistenza e il voto utile.
Fare politica???? ……Oh ragatzi, .. ma siamo matti?????????
A 23 giorni dal voto, con due casi giudiziari aperti, la sindrome del 2006 in casa piddina ci sta tutta.
Ad Agorà, Bocchino, tirando la coperta dalla sua parte ha pronosticato un : 1 – X – 2.
Una situazione quindi completamente aperta a tutte le possibilità.
La cosa peggiore che può capitare ai democristiani di Bersani, è quanto segnala Fabio Martini, lasciare ai liberisti del Che la possibilità di diventare l’ago della bilancia.
Il prezzo da pagare per Bersani sarà salatissimo, altro che Brenno. Perché da buoni democristiani, i montiani applicheranno la nota teoria dei due forni a prezzi altissimi.
La strada è quindi segnata. Quello che Bersani e Dalemoni predicano, il primo dal settembre 2011 e il secondo dalle regionali del 2010, diverrà realtà. La teoria Cazzullo trova la verifica. Bersani e Monti sono condannati a stare insieme.
Quindi Vendola dovrà essere sacrificato, come d’altra parte Fassina e la CGIL. Monti non avrà pietà per nessuno per far accettare la sua alleanza.
Non ci sono alternative, a meno di rivotare, ma è una condizione poco probabile che Napolitano cercherà di evitare a tutti i costi.
Allora diventa chiara la domanda.
A cosa serve votare Sel se Bersani sarà costretto ad allearsi con Monti?
Certo, tutti fanno finta che non sia così, altrimenti per Bersani la situazione diventa ancora più pesante se Vendola abbandona prima.
Non tutti sono come il mio amico funzionario del Sel cittadino che sostiene che abbandoneranno Bersani dopo le votazioni se si alleerà con Monti.
Ma mica tutti sono così. Qualcuno ha capito cosa sta succedendo e ha abbandonato Vendola.
L’unico a non capire sembrerebbe Vendola.
Anche Bersani fa finta di non capire e negare, …ma quello è il suo mestiere, far fessi gli elettori per trarre un vantaggio alla casta democristiana.
Quindi la commediola degli equivoci continua
Ci sarà mai la possibilità nei prossimi millenni che gli elettori diventino adulti e non si facciano infinocchiare dai giochetti di bassissima cucina dei furbetti del quartierino????