quo vadis PD ????

E' il luogo della libera circolazione delle idee "a ruota libera"
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erding
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Re: quo vadis PD ????

Messaggio da erding »

...La gente non ne può più delle nostre discussioni da alchimisti...».


Eh ce lo dice pure!

Tutto ciò che prospetta invece cos'è!
camillobenso
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Re: quo vadis PD ????

Messaggio da camillobenso »

Dopo Ezio Mauro interviene Paolo Flores d'Arcais a lanciare l'allarme.

Quando si perde la fiducia e non si è più credibili fino a questi livelli per tenere in piedi la democrazia occorre il coraggio di cambiare le classi dirigenti e quelle nuove, devono ripartire da zero, andare in mezzo alla gente, ascoltare i problemi, e far sapere loro se tecnicamente sono in grado di risolverli oppure no.

Invece come citava ieri Umberto Ambrosoli su twitter riferendosi al governatore della Regione Lombardia, traduceva un detto milanese : "l'è un formigon", ovvero, "è un furbone".

Infatti sono dei "formigon" quelli del Pd che raccontano palle su quello che faranno, con la Bindi che resuscita a comando il nuovo Ulivo convinta che gli elettori del Pd siano tutti merli fessi cronici, mentre in realtà sono tutti quanti più democristiani che mai, compresi tutti gli ex Pci.

Sinistra, l’ultimo giro
di Paolo Flores d'Arcais | 28 maggio 2012Commenti (120)

Non c’è solo lo “schiaffo di Parma”, dove in qualche settimana i consensi per il movimento di Grillo passano dal 6% dei primi sondaggi al 60% del secondo turno. Il manrovescio assestato dai cittadini ai “padroni” della politica risuona con le percentuali inaudite di astensionismo. E l’oscillazione del “gradimento” per i partiti fa perno fisso intorno al 5%.

Il che significa che in una democrazia rappresentativa degna del nome, su mille seggi parlamentari i partiti ne occupano oggi abusivamente 950.

E non intendono mollarli.

Con una legge “salva-casta” di intruglio tedesco-spagnolo peggiore dell’attuale “porcata” a cui stanno inciuciando.

Oppure con una riedizione della tragedia del ’94: i partiti dell’establishment in rotta (il Caf: Craxi-Andreotti-Forlani) e l’opposizione ex-Pci che si chiude nell’autoreferenzialità partitocratica della “gioiosa macchina da guerra” anziché aprirsi alla società civile (come l’anno precedente per l’elezione dei sindaci), consentono a un nuovo partito di establishment peggiore del precedente, “Forza Italia”, di umiliare l’Italia della legalità.

Oggi, come allora, il “Terzo Stato” di “giustizia e libertà”, maggioritario nel paese, rischia di non conquistare il governo. Può infatti il M5S, da solo, prevalere su ogni altra alleanza (Berlusconi, “tecnici”, Casini e montezemoli)? Dovrebbe sfiorare il 40%. Sembra improbabile, malgrado l’accelerazione esponenziale dei consensi, propiziata da ogni proclama di vittoria alla Bersani e da ogni “non vedo il boom” di Napolitano.

Anche perché masse di cittadini democratici che simpatizzerebbero con le giovani leve di M5S restano offesi dagli atteggiamenti dittatorial-proprietari di Grillo, e si rifugiano nel non-voto.

Ma l’attuale centro-sinistra delle nomenklature si illude se pensa di poter recuperare i consensi sufficienti a diventare la prima forza elettorale.

L’Italia che chiede eguaglianza ed efficienza, lavoro e meritocrazia, in una parola speranza, non si fiderà mai più delle sempiterne facce di chi ha inciuciato con Berlusconi, esaltato Marchionne e incensato Monti.

La sinistra ha qualche chance solo se si rimette in gioco, aprendo radicalmente alla società civile, a sue liste civiche rigorosamente autonome, a primarie non condizionate da “pastette” di partito, a un programma radicale elaborato dagli elettori (perfino in dialogo col M5S).

Sono le pregiudiziali poste da 25 milioni di italiani che altrimenti non andranno a votare. Vogliamo discuterne seriamente, con passione civile, dunque senza personalismi, spirito di bottega e acrimonie caratteriali?

Il Fatto Quotidiano,
28 Maggio 2012
shiloh
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Re: quo vadis PD ????

Messaggio da shiloh »

Vertice Pd su alleanze e riforme
Sel e Idv con il fiato sospeso.

http://www.unita.it/italia/vertice-pd-s ... o-1.415518

************************

spero solo che non esca il solito "ma anche",
ma soprattutto dovrebbero capirlo questi dinosauri del loft che la base elettorale si aspetta una decisione e una scelta di linea chiara e netta.
il segnale che sia giunto il momento di una scelta mi pare chiaro e forte:
infatti il PD ,da quando è entrato in questo governo sta perdendo 1 punto al mese di consenso.
e questi sono fatti,non pugnette.
camillobenso
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Re: quo vadis PD ????

Messaggio da camillobenso »

shiloh ha scritto:Vertice Pd su alleanze e riforme
Sel e Idv con il fiato sospeso.

http://www.unita.it/italia/vertice-pd-s ... o-1.415518

************************

spero solo che non esca il solito "ma anche",
ma soprattutto dovrebbero capirlo questi dinosauri del loft che la base elettorale si aspetta una decisione e una scelta di linea chiara e netta.
il segnale che sia giunto il momento di una scelta mi pare chiaro e forte:
infatti il PD ,da quando è entrato in questo governo sta perdendo 1 punto al mese di consenso.
e questi sono fatti,non pugnette.
Persone normalissime con la testa sulle spalle, avrebbero messo mano al rinnovamento subito dopo l'arrivo di Monti. (In verità avrebbero dovuto farlo almeno un anno prima dopo il suono dell'ultima campana).

Niente è stato fatto, ma è una cosa normalissima, se si pensa alla propria poltrona ci si comporta in questo modo.

Oggi, come sostiene Floris d'Arcais, dopo lo schiaffone degli elettori, i partiti si muovono facendo l'ammuina.

Su Repubblica di 3 giorni fa, Bersani, come al solito incazzato quando gli rivolgono domande "imbarazzanti", rispondeva piccato che loro il rinnovamento l'hanno attuato, basta guardare i nuovi amministratori.

E' la stessa risposta fornita un anno fa quando gli chiedevano conto del rinnovamento.

Anche allora piccato rispondeva che avevano effettuato in periferia un rinnovamento del 40 %.

Ovviamente la domanda dei giornalisti, allora come l'altro ieri si riferiva al rinnovamento dei vertici del Pd.

Ma come dicono da queste parti, Bersani ha fatto l'indiano, facendo finta di non aver capito la domanda.

C'è un blocco di potere che ha blindato Bersani e lo propone come premier nel 2013.

Non hanno nulla da invidiare ai Cicchitto, Santanché, gas parri, La Russa, Napoli, Gelmini, dall'altra parte.
mariok

Re: quo vadis PD ????

Messaggio da mariok »

«Di Pietro e Vendola non bastano Apriamo a Grillo e Montezemolo»
·
di Andrea Carugati
28 maggio 2012

« Che rabbia, se fossimo partiti con la lista civica a febbraio, quando ne parlai con Bersani, oggi non dovremmo rincorrere nessuno, saremmo noi a dettare l’agenda e avremmo già la quarta gamba del centrosinistra, accanto a Pd, Sel e Idv...». Michele Emiliano, sindaco di Bari, rilancia l’ipotesi lanciata qualche mese fa con altri colleghi sindaci, un listone civico nazionale. «Ma nessuno di noi vuole fare carriera. Io resto a Bari fino al 2014, poi si vedrà. Non sto cercando un posto in Parlamento».

Perché la lista non è decollata allora?
«Fu interpretata come un atto eversivo e personalistico, pensavano che io volessi fare le scarpe a qualcuno, e sono stato sottoposto a un “codice rosso” come quello di Jack Nicholson per quella storia delle cozze, che si è poi rivelata inesistente. La sola idea della lista ha scatenato il terrore nei poteri costituiti. Ora quella fase è superata, tutti ne parlano...». Sembra che il “partito di Repubblica” voglia farla propria... «Nessuno deve avere il copyright. Io giudico molto positiva la scelta di quel giornale. All’inizio non erano molto convinti, poi hanno cambiato idea...».

Li ha convinti lei?
«Per carità, non voglio dire questo. Ma dopo i risultati delle amministrative mi hanno cercato in tanti. A tutti ho detto che sono disponibile a sostenere questo progetto solo s e me lo chiede Bersani. Non lo farei mai contro il Pd...e questa cosa può partire solo se il partito la sostiene organizzativamente e anche finanziariamente. Un po’ come le mie liste civiche qui in Puglia, che si incontrano nelle sedi del Pd».

Eppure per il Pd è un rischio...
«Capisco che per il Pd è difficile accettare l’idea di una lista della società civile da una parte e quelle dei politici di professione dall’altra. Ma il nostro obiettivo non è distruggere i partiti, bensì dare loro nuova linfa vitale. Nicola Latorre ha parlato di un unico listone gigante, con Pd, Sel e movimenti, ma a me pare un’ipotesi molto complicata da realizzare, sembrerebbe un sistema per mascherare i limiti dei partiti introducendo facce nuove».

E lei come la vorrebbe costruire?
«Noi sindaci dovremmo mettere in piedi un comitato di 20-30 saggi, fatto da ex presidenti della Repubblica, accademici, ex giudici della Corte costituzionale, intellettuali, rappresentanti dei movimenti ambientalisti e antimafia. A loro toccherebbe il compito di selezionare le candidature dai curriculum che arriveranno. L’obiettivo degli eletti sarebbe quello di dar vita a un gruppo parlamentare unico del centrosinistra con un patto di governo disegnato nei dettagli».

Non sarebbe un nuovo partito?
«Bisogna selezionare le candidature fuori dai partiti, cerchiamo personalità di eccellenza del tutto nuove all’impegno politico che si prendano un periodo sabbatico da dedicare al Paese. Anche facendo un sacrificio personale. L’obiettivo della lista è dare forza alla coalizione, al nuovo Ulivo, non fare un nuovo partito».

Pensa che la lista avrebbe successo?
«Mai fatti sondaggi, ma l’istinto mi dice che andrebbe molto bene».

Ci sarebbe una bella concorrenza tra voi e i partiti della coalizione...
«Nei Comuni le abbiamo fatte tante volte le liste dei sindaci, la mia a Bari nel 2004 ha preso più voti di Ds e Margherita ma poi abbiamo vinto. Il problema è che qualcuno dei partiti potrebbe non essere eletto. Sarebbe una straordinaria occasione di ricambio della classe dirigente con metodo democratico».

Andreste in cerca dei voti di Grillo?
«Al contrario, io al movimento 5 stelle farei un discorso chiaro: “Vi va di sedervi al tavolo con noi, per fare un patto d’onore su un programma per cambiare l’Italia?”. Bisogna includere, mostrarci disponibili a discutere insieme il programma. Io nel gruppo vorrei anche il nuovo sindaco di Parma. Se poi loro non ci stanno pazienza. Ma se continuiamo a demonizzarli facciamo triplicare i loro voti. Grillo dal palco alza un po’ i toni, ma chi di noi non lo fa? Poi quando ci parli al telefono è uno ragionevole...».

Vuol mettere allo stesso tavolo Grillo e Enrico Letta?
«Io sono sempre per cercare un minino comune denominatore. Nei Comuni si governa così...».

E Montezemolo sarebbe un alleato o un avversario?
«Potrebbe essere un partner. Stavolta serve una larga maggioranza per aprire una stagione costituente, per questo dico a Vendola e Di Pietro che non s’illudano: la foto di Vasto non ci basta».

Italia Futura ha un programma decisamente liberista...
«Anche nel Pd convivono molte anime. Se riusciamo a trovare la quadra dentro il partito possiamo farlo anche all’esterno. Guardi Vendola: come governatore è molto più realista che come leader».

Pisapia dice: sì al progetto, no ai sindaci leader.
«Ha ragione, noi dobbiamo tirare la volata al velocista e poi sparire pochi minuti prima della premiazione».

E chi lo deve fare il leader?
«Il capo del partito che prende più voti. Le primarie si possono fare, ma rischiano di aprire un conflitto interno senza avere poi il tempo necessario per metabolizzarlo. La gente non ne può più delle nostre discussioni da alchimisti...».


http://www.unita.it/italia/di-pietro-e- ... o-1.415377
shiloh
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Re: quo vadis PD ????

Messaggio da shiloh »

mi permetto di riportare anche qui un post di mariok perchè lo ritengo pertinente.
grazie a mariok per la ricerca sul web.

******************************
mariok ha scritto:Fassina chiude a Grillo e apre al "partito-Fiom"

Intervista a Stefano Fassina di Sefano Boccardi - La Gazzetta del Mezzogiorno
di Stefano Fassina, pubblicato il 31 maggio 2012

«La foto di Vasto? Non basta. Più che una foto, ci vorrebbe un film. Che va scritto con tutte quelle energie che servono a connettere la politica con le istanze sociali. Antonio Gramsci la chiamava "connessione sentimentale"». Da Bari, dove insieme con il governatore Nichi Vendola ha presentato ieri pomeriggio il suo libro «Il lavoro prima di tutto - L'economia, la sinistra, i diritti» (Donzelli Editore), Stefano Fassina, responsabile Economia del Pd, pur senza mai dirlo espressamente, apre alla possibilità che i vertici della Fiom scendano in campo. Nel campo della politica. E quindi ieri pomeriggio non era poi così «casuale» la presenza del numero due della Fiom, Giorgio Airaudo, a Bari anche per presenziare, questa mattina, all'assemblea dei lavorartori della Magneti Marelli.

Fassina, il lavoro prima di tutto. Ma anche a costo di morire come sta accadendo in Emilia?

«Certamente no. Il lavoro prima di tutto vuol dire la persona prima di tutto. Certo, la sicurezza del lavoro è un requisito imprescindibile».

Dopo i morti, in queste ore sta montando una polemica tra Confindustria e Cgil sull'opportunità di riaprire gli stabilimenti. Chi ha ragione?

«Non ho elementi per dare giudizi. Ribadisco che requisito fondamentale è la sicurezza delle persone che lavorano. Non credo comunque che ci sia stato dolo. Semmai un po' di superficialità. Certo, se qualcuno ha fatto dei passi poco meditati ha sbagliato».

Il suo libro ha spaccato il Pd. Soprattutto l'ha ulteriormente allontanata dalle posizione del prof. Pietro Ichino. Ma lei ha fatto di più: ha nettamente preso le distanze anche dal governo Monti e dalle politiche imposte da Bruxelles e dalla Germania. Ha cambiato idea?

«No, purtroppo la mia idea trova sempre più conferma nella realtà. La crisi economica è sempre più grave e diventa anche crisi democratica. La Grecia purtroppo non è un'eccezione. La Grecia è esemplare della tendenza in corso. Se non l'arrestiamo ci porterà a fondo. Questa austerità rende impossibile la crescita. Vanno quindi rinegoziati gli obiettivi che sciaguratamente e irresponsabilmente il governo Berlusconi si impegnò a raggiungere con la Commissione europea. Perché sono irraggiungibili».

Ma che ci fa allora in un partito che sta sostenendo con così tanta forza il governo Monti?

«Lo sta sostenendo perché siamo in una situazione... Io condivido questa posizione. Noi non possiamo fare, nella situazione in cui siamo, atti unilaterali. Noi dobbiamo con la credibilità che abbiamo riconquistato contribuire a cambiare questa linea. Perché con questa linea dovrebbe fare i conti qualunque governo. Non solo il governo Monti. Sarebbe troppo facile pensare che un altro governo avrebbe mani libere».

E allora?

«Ripeto. Io critico questa linea. Ma devo riconoscere che Monti a Bruxelles sta lavorando a stretto contatto con Hollande per cambiare rotta. Finora non è che sia cambiato granché. O no? Purtroppo non si cambia nel giro di qualche giorno. Ci vuole un po' di tempo. Anche se è necessario agire in tempi rapidi. Perché il deterioramento della situazione è molto veloce. Continuare a colpire in nome dell'austerità, continuare a colpire lavoratori e imprese porta a una reazione che rischia di essere molto pericolosa anche sul piano democratico».

Intanto la crisi morde sempre di più. Le auto sono di fatto scomparse dal mercato. E la Fiat è sempre più americana. Sulla Fiat chi ha sbagliato di più? La sinistra che non ha compreso le istanze di Marchionne? O l'ad di Fiat che ha puntato a isolare la Cgil e la Fiom?

«Se ha sbagliato la politica, certamente non è stata la sinistra. Noi dall'inizio del 2008 non siamo al governo. La scelta di Fabbrica Italia è arrivata molto dopo. Io penso che ci siano stati entrambi gli errori. Ha sbagliato il governo Berlusconi a non offrire una seria politica industriale per l'auto, come hanno fatto tutti gli altri paesi europei, Germania, Francia, ma come ha fatto lo stesso presidente Obama. Perché la Chrysler non l'ha mica rimessa in piedi Marchionne con la bacchetta magica. L'amministrazione degli Stati Uniti ha offerto 20 miliardi di dollari per rimettere in piedi la Crisler. Ma, ripeto, L'Italia è l'unico paese che si è completamente disinteressato della politica industriale in generale e in particolare di quella rivolta al settore auto».

E Marchionne in che cosa ha sbagliato?

«Marchionne ha probabilmente un piano molto preciso anche se non ancora ufficializzato. Ma sta scaricando sui sindacati e sui lavoratori difficoltà che derivano dal fatto che la Fiat non è stata capace di fare investimenti innovativi. Non ha tirato fuori modelli nuovi. La perdita di quote di mercato della Fiat coincide con la conquista di quote di mercato in Europa, pur nella crisi, da parte della Wolkswagen, che ha un costo del lavoro doppio di quello italiano, e che però negli ultimi dieci anni ha fatto investimenti. Dunque, c'è una responsabilità del governo di centrodestra che non è stato in grado di incalzare, non con le chiacchiere ma con la politica industriale, la Fiat e c'è una responsabilità di chi ha pensato di competere sul costo del lavoro e non sull'innovazione».

Intanto, anche su questo fronte, il Mezzogiorno e la Puglia in particolare rischiano di pagare un prezzo altissimo. Nelle ultime ore, ad esempio, più di un'azienda della zona industriale di Bari ha manifestato chiari segni di cedimento. E sono in gran parte aziende che operano per l'indotto dell'automobile.

«Purtroppo anche questo governo e il ministro Passera in particolare non sembrano molto attenti alla politica industriale. Ci sono tanti settori sui quali noi sollecitiamo interventi che non trovano poi risposta da parte del governo e del ministro Passera. E questo è certamente un problema molto rilevante. Un paese come il nostro che ha ancora una manifattura, che è la seconda in Europa, si sviluppa se si fanno delle politiche giuste. Bersani quanto era ministro dello Sviluppo economico aveva lasciato Industria 2015, aveva individuato cinque aree sulle quali puntare le poche risorse disponibili e far convergere gli sforzi delle imprese. Bisogna riprendere quel lavoro. Si passa da settori maturi a settori innovativi che hanno grandi potenzialità di crescita, ma è un processo che va sostenuto da politiche adeguate. Purtroppo, dopo tre anni e mezzo di completa assenza da parte del governo Berlusconi, su questo versante specifico non c'è discontinuità».

La riproporrebbe la famosa foto di Vasto e ci inserirebbe persino Beppe Grillo? O no?

«Beppe Grillo certamente no. Noi abbiamo bisogno di un'offerta politica credibile, progressista, in sintonia con quella che è stata la piattaforma di Hollande che abbiamo discusso come Partito democratico a Parigi a marzo scorzo. La foto di Vasto non basta. La foto di Vasto è una foto parziale. Noi dobbiamo proporre un film più che una foto».

Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno
mariok

Re: quo vadis PD ????

Messaggio da mariok »

Peccato!


Follini: «Falso che aderisco a Italia futura»

31 maggio 2012

Marco Follini, senatore del Partito democratico, smentisce una sua adesione al movimento di Luca Cordero di Montezemolo, Italia Futura: «In relazione a movimenti parlamentari di cui si vocifera oggi sulle agenzie di stampa anche in relazione alla mia persona tengo a precisare che queste notizie non hanno alcun fondamento. Resta ferma la mia convinzione che il Pd di cui faccio parte non debba e non possa tradire la sua vocazione riformista con una politica di alleanze tutta rivolta a sinistra».

http://www.unita.it/italia/follini-fals ... a-1.416568
mariok

Re: quo vadis PD ????

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Peccato!


Follini: «Falso che aderisco a Italia futura»

31 maggio 2012

Marco Follini, senatore del Partito democratico, smentisce una sua adesione al movimento di Luca Cordero di Montezemolo, Italia Futura: «In relazione a movimenti parlamentari di cui si vocifera oggi sulle agenzie di stampa anche in relazione alla mia persona tengo a precisare che queste notizie non hanno alcun fondamento. Resta ferma la mia convinzione che il Pd di cui faccio parte non debba e non possa tradire la sua vocazione riformista con una politica di alleanze tutta rivolta a sinistra».

http://www.unita.it/italia/follini-fals ... a-1.416568
camillobenso
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Re: quo vadis PD ????

Messaggio da camillobenso »

Si,....proprio peccato.....ma non è detto

Bisogna vedere come si mettono le cose,...MA SOPRATTUTTO LE POLTRONE
shiloh
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Iscritto il: 21/02/2012, 17:56

Re: quo vadis PD ????

Messaggio da shiloh »

camillobenso ha scritto:Si,....proprio peccato.....ma non è detto

Bisogna vedere come si mettono le cose,...MA SOPRATTUTTO LE POLTRONE

tranquilli raga,

Follini aderisce all'Italia dei Carini:

PRIMA si fa eleggere nelle liste di quei faggiani di brughiera del PD,
e DOPO aderisce...
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