max1980 ha scritto:Non si può andare a votare, ci vuole un governo di larga coalizione almeno per un anno o due. Rischiamo la fine della Grecia.
Postando vedo che è intervenuto anche peanuts.
La risposta a Max vale anche per peanuts
La malattia è molto più profonda di quello che appare, perché sono corrose in modo irrimediabile le strutture portanti dei vecchi partiti.
La crisi di nervi che ha colto Fassina e Letta, dopo che Bersani nelle ultime ore aveva escluso proprio il ritorno immediato alle urne, è un classico di chi considerava la vittoria in tasca da sempre.
Diciamo che la vita non insegna nulla a questa classe politica di quarta categoria.
Neppure i banali rudimenti del vecchio Trap. “ Non dire gatto se non ce l’hai nel sacco”.
Paolo Mieli, presente sulla terza rete Rai, proponeva di coinvolgere Grillo in un governo di emergenza con tutti i partiti dentro, votare la legge elettorale e ritornare a votare.
Lui che è stato direttore del Corriere, è uno storico, ed opinionista politico, dovrebbe sapere che anche questa non è la soluzione.
L’aspetto tragico dei dati sul tappeto è che mancano gli uomini di governo. Non può esserlo di certo la vecchia mummia cinese strabollita e la sua banda di bucanieri d’assalto, ma non lo può essere neppure Bersani che da maresciallo di cucina è stato promosso generale.
Infatti, questo stato di incertezza è dovuto alla sua estrema debolezza. Ha impiegato mesi per far giungere i 25 notabili dei delle tribù democristiane ad un accordo per la spartizione delle poltrone nel futuro governo e non solo con lui alla guida del governo.
Il Paese non può sopportare la guida di un siffatto partito nella fase più tragica dal dopoguerra.
Neppure la vecchia Dc era gravata da un così alto numero di correnti. E’ una follia. Ogni volta che nasce una variante è una follia trovare il nuovo punto di compromesso di 25 tribù.
Se non sei in grado di mettere ordine all’interno del tuo partito, non puoi essere in grado di governare una situazione di estrema emergenza come questa.
Il Pd è formato da persone dalla vecchia mentalità democristiana del ‘900, legata alla spartizione delle poltrone e del potere.
La situazione invece richiede gente nuova con mentalità dinamica che abbia superato la vecchia cultura parassitaria di POLTRONE & FORCHETTE.
Il doppio dramma è che anche i giovani quarantenni hanno assorbito la mentalità imposta dai vecchi.
Il Pd è un partito ormai defunto che rimane in piedi come le canne al vento.
Questo dramma coinvolge l’intero Paese per ché non gli offre una via di scampo.
Il secondo exploit di Grillo non dipende dalle capacità del guru genovese, ma è il naturale coagulo della disperazione di destra e sinistra.
E’ quella fascia di persone che si rendono conto che né Pd né Pdl sono la soluzione del problema, e prima di passare alle vie di fatto della piazza, tenta un ultimo tentativo per via democratica, pur sapendo che neppure Grillo ha la soluzione in tasca.
I partiti che falliscono nelle democrazie dovrebbero avere la forza e la capacità di autoriformarsi. Ma questa forza non esiste nella Penisola dei Famosi perché questa classe politica è peggio delle cozze legate allo scoglio.
Questo fatto porta diritto allo sfascio delle nazioni.
La sfortuna massima di questo Paese è quella che non solo prima si è sfasciata la sinistra e poi si è dato vita a qualcosa che non si sa cosa sia ma assomiglia tanto ad una nuova Dc di “””sinistra””” in attesa di ricongiungimento familiare con la destra di Casini e parte del Pdl. Ma anche che contemporaneamente si è sfasciata la destra berlusconiana e nessuno è stato in grado di voltare pagina, concedendo al caimano i tempi supplementari per risorgere ed essere d’intralcio per qualsiasi soluzione.
Monti è stato un flop. Quindi in questo momento non ci sono soluzioni perché non ci sono gli uomini adatti.
Mentre la situazione economica e occupazionale richiede un intervento energico e autorevole in tutte le direzioni.