E Adesso chi Voto?
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Re: E Adesso chi Voto?
Questo è l'aggiornamento delle tribù del Pd. Rispetto al precedente rilevamento le tribù sono scese da 27 a 25.
Come potrete notare dai partecipanti/aderenti alle varie tribù, la sinistra è fortissimamente minoritaria.
Ergo non è difficile prevedere quali siano gli orientamenti del Partito democristiano.
Non a caso esiste il via libera montiano se si cacciano gli ultimi giapponesi fax simile sinistra.
Come sarebbe impensabile l'alleanza con Tabacci, un democristiano doc.
L'dea di sinistra democristiana non coincide con l'idea della sinistra di chi proviene da Pci a parte i soliti trasformisti alla D'Alema che hanno messo radici in Vaticano per salire con l'ascensore verso l'alto.
Parlare del Pd come un partito di Cs non ha senso perchè se non si capisce la profonda mutazione genetica non si va da nessuna parte.
Se fosse ancora un partito della sinistra, in Europa starebbe con gli altri partiti della sinistra.
Ma ai tempi ci fu uno scontro durissimo perché i democristiani non ne volevano sapere.
In questo è avvenuta la mutazione.
Può essere chiamata alleanza di Cs se ci sta dentro Vendola. Mal il rapporto rimane sempre 30 a 4 %.
E' finito il lungo ciclo della sinistra, iniziato nella terza parte dell'' '800.
E' finito il ciclo storico iniziato dopo l'8 settembre 1943.
La sinistra non esiste più deve iniziare su nuove basi che sappiano vedere il futuro.
Le correnti [modifica]
Maggioranza [modifica]
L’area di maggioranza che sostiene il Segretario nazionale Pier Luigi Bersaniconta il 53% del partito. In essa si sono sciolte le vecchie correnti che hanno appoggiato la prima mozione, quella che al congresso del 2009 candidava Bersani alla segreteria. I vecchi gruppi che costituiscono la maggioranza sono quello dei Dalemiani e Bersaniani, dei Bindiani, dei Lettiani, Mariniani, il gruppo di A Sinistra e Democrazia e Socialismo.
La linea politica della maggioranza o dei Bersaniani si basa sulla ricerca della sintesi tra le culture fondative del partito in un pensiero politico nuovo che rinnovi fortemente, senza però rinnegarli, i princìpi storici del centrosinistra e della sinistra, ovvero sulla costituzione di un partito popolare e fortemente radicato sul territorio, rappresentante innanzitutto del mondo del lavoro (imprenditori e lavoratori) e delle famiglie, liberale in economia, laico nell’etica, fortemente sociale e civico nel welfare. Dalla direzione del 13/01/2011, è entrata ufficialmente in maggioranza anche Area Democratica che già da tempo si era avvicinata alle posizioni del segretario, subendo per questo una scissione interna da parte dei veltroniani (nominatisi "Movimento Democratico") che rimangono molto critici sulla segreteria Bersani.
Bersaniani [modifica]
E' la corrente socialdemocratica vicina al Segretario nazionale Pier Luigi Bersani.
I fedelissimi di Bersani sono il Presidente dell'Emilia Romagna Vasco Errani, il Coordinatore Organizzativo del PD Maurizio Migliavacca, il Responsabile degli Enti Locali Davide Zoggia, il Presidente della regione Toscana Enrico Rossied il Sindaco di Bologna Virginio Merola[2][3].
Alle Primarie del centro-sinistra del 2012, che hanno visto la vittoria al ballottaggio di Bersani, coordinatori della campagna di Bersani sono stati la Vicesindaco di Vicenza Alessandra Moretti, Tommaso Giuntella ed il Segretario regionale della Basilicata Roberto Speranza.
Mariniani [modifica]
E' la rete di chi ha sostenuto a Segretario nazionale Ignazio Marino.
Alcuni di loro hanno creato altri gruppi a livello nazionale , ma nel territorio alla figura di Ignazio Marino sono legati moltissimi dirigenti di partito e amministratori locali, coordinatore della rete è Michele Meta già segretario dei Ds della regione Lazio, nella segreteria sono rappresentati dal responsabile degli dei nuovi diritti Ettore Martinelli, ne fanno partePaola Concia, Felice Casson, Rosa Calipari.
Dalemiani [modifica]
I Dalemiani sono guidati dall'attuale Presidente del Copasir ed ex leader di Partito Democratico della Sinistra eDemocratici di Sinistra Massimo D'Alema.
Sono la componente d'ispirazione socialdemocratica, comprendente però anche esponenti de I Popolari e d'estrazioneliberale, come Paolo De Castro. La corrente comprende circa 100 parlamentari ed è favorevole all'ingresso del partito nel Partito del Socialismo Europeo ed ad un'alleanza con l'Unione di Centro. Esponenti di spicco sono Michele Ventura,Nicola La Torre, Luciano Violante e Gianni Cuperlo[2][3].
I Dalemiani si raccolgono nell'associazione Riformisti e Democratici e nella fondazione Italianieuropei.
Giovani turchi [modifica]
Sono la corrente di sinistra, antiblariana ed antiliberista, fedelissimi del Segretario Bersani[3].
Il gruppo è composto da giovani Bersaniani come il Responsabile Economico del PD Stefano Fassina, il Responsabile per la Giustizia Andrea Orlando, il Responsabile alla Cultura Matteo Orfini e l'europarlamentare Roberto Gualtieri.
Bindiani [modifica]
Per approfondire, vedi la voce Democratici Davvero.
I Bindiani sono il gruppo di riferimento di Rosy Bindi, attuale Presidente dell'Assemblea Nazionale del Partito Democratico.
Si presenta come corrente di stampo cristiano sociale e socialdemocratico, erede della sinistra democristiana e delPartito Popolare Italiano. I membri della corrente provengono dai gruppi degli Ulivisti e de I Popolari, tra i quali Giovanni Bachelet, Marina Magistrelli e Roberto Zaccaria
Alle primarie del 2007 hanno sostenuto come candidato segretario Rosy Bindi e la sua lista Con Rosy Bindi. Democratici, davvero; alle primarie del 2009 hanno sostenuto Bersani.
Lettiani [modifica]
I Lettiani sono la corrente di riferimento dell'attuale Vicesegretario nazionale Enrico Letta.
Si presenta come una componente di matrice cattolico-liberale e centrista, disponibile al dialogo con l'Unione dei Democratici Cristiani e di Centro. I membri del gruppo provengono da varie correnti, come gli Ulivisti, I Popolari, iVeltroniani ed i Dalemiani. Fedelissimi di Letta sono il pugliese Francesco Boccia[2][3], la piacentina Paola De Micheli,Alessia Mosca e Guglielmo Vaccaro[4]. Associazione di riferimento dei Lettiani è l'associazione TrecentoSessanta.
Alle Primarie del PD del 2007 hanno appoggiato alla Segreteria Letta, poi non eletto; alle Primarie del PD del 2009hanno appoggiato alla Segreteria Bersani, poi eletto Segretario; alle Primarie del centro-sinistra del 2012 hanno appoggiato il Segretario Bersani, poi eletto candidato Premier.
A Sinistra [modifica]
La corrente che si raccoglie attorno all'associazione A Sinistra nel PD rivendica la continuazione della tradizione delPartito Comunista Italiano e del Partito Socialista Italiano, promuovendo l'entrata del partito nel Partito del Socialismo Europeo e nell'Internazionale Socialista.
Nel gruppo vi sono l'ex ministro Livia Turco, Vincenzo Maria Vita e Paolo Nerozzi.
Alle primarie del 2007 hanno sostenuto Walter Veltroni con la lista A Sinistra per Veltroni.
Democrazia e Socialismo [modifica]
Corrente guidata da Gavino Angius, ex membro del Partito Socialista, e nata con l'obiettivo di rendere il PD un partito di natura socialista e aderente al PSE e all'Internazionale Socialista.
Area Democratica [modifica]
Dario Franceschini.
All'indomani del congresso del 2009, tutti i sostenitori della seconda mozione che proponevano la riconferma a segretario di Dario Franceschini, forti del 34% dei voti presi in congresso, decidono di strutturarsi come corrente organizzata dandosi il nome di Area Democratica (AreaDem). In essa confluirono quindi le vecchie correnti veltronian-franceschiniane, cioè i Popolari/Quarta Fase, i Veltroniani, i Fassiniani, i Democratici Rinnovatori, i SemDem, gli Ecodem, i Liberal PD e i Teodem. In Area Democratica si è verificata una separazione promossa da Veltroni, Fioroni e Gentiloni che hanno costituito Movimento Democratico, corrente più critica nei confronti della maggioranza rispetto ad AreaDem. La rottura definitiva tra Areadem e Modem è avvenuta alla direzione del 13 gennaio 2011, in cui la corrente franceschiniana è entrata ufficialmente in maggioranza[5].
Franceschiniani [modifica]
E' la componente di I Popolari/Quarta Fase che fa riferimento all'attuale capogruppo alla Camera Dario Franceschini.
È una corrente di origine democristiana e cristiano sociale rifacente alla tradizione della sinistra sociale della Democrazia Cristiana e del Partito Popolare. Nasce per sostenere Franceschini alle primarie del 2009 contro Bersani. Dopo la vittoria di quest'ultimo hanno formato la minoranza insieme ai Veltroniani, per poi collaborare con la maggioranza bersaniana.
Suoi esponenti sono Antonello Giacomelli, Alberto Losacco e Pina Picierno[2][3], ma anche Piero Fassino, d'ispirazione prevalentemente socialdemocratica.
Fassiniani [modifica]
Corrente che fa riferimento al sindaco di Torino Piero Fassino.
E' composta da esponenti ex DS che hanno appoggiato Franceschini nel 2009. Tra i suoi membri la Vicepresidente dell'Assemblea nazionale Marina Sereni e l'ex ministro Cesare Damiano.
Semplicemente Democratici [modifica]
Nasce come lista a sostegno di Dario Franceschini alle primarie del 2009, promossa da importanti esponenti del Pd qualiDebora Serracchiani, Rita Borsellino, Sergio Cofferati, David Sassoli e Francesca Barracciu. Questo gruppo pone particolare attenzione al rinnovamento del gruppo dirigente e alla questione morale interna.
Movimento Democratico [modifica]
Walter Veltroni
Dopo la direzione del 23 settembre 2010 da Area Democratica sono usciti Veltroni, Fioroni e Gentiloni, che hanno costituito un'altra area di minoranza, chiamata Movimento Democratico, più critica nei confronti della maggioranza rispetto ad AreaDem. La rottura definitiva tra Areadem e Modem è avvenuta alla direzione del 13 gennaio 2011[5].
Veltroniani [modifica]
Rappresenta il gruppo costituito intorno all'ex segretario Walter Veltroni di ispirazione prevalentemente socialdemocratica e moderata.
Fioroniani [modifica]
E' la componente di I Popolari/Quarta Fase che fa riferimento a Beppe Fioroni.
È una corrente di origine democristiana e cristiano sociale rifacente alla tradizione della sinistra sociale della Democrazia Cristiana e del Partito Popolare.
Gentiloniani [modifica]
Definita un tempo come corrente dei Rutelliani rappresenta la parte cattolico-liberale e centrista del partito.
Si è sfaldata a seguito dell'uscita del proprio leader Francesco Rutelli e di gran parte dei propri membri che hanno scelto di aderire prevalentemente ad Alleanza per l'Italia. La parte più a sinistra, che è rimasta nel PD, è guidata da Paolo Gentiloni.
Ecologisti Democratici [modifica]
Gruppo ecologista formato da esponenti sia provenienti dai Democratici di Sinistra che da La Margherita. Leader di riferimento è Ermete Realacci.
Liberal Pd [modifica]
Corrente di orientamento socioliberale e riformista, costituita il 26 gennaio 2008 su iniziativa di Enzo Bianco, Valerio Zanone, Enrico Morando (ex-leader dei Liberal DS), Franco Bassanini e Pietro Ichino.
Teodem [modifica]
Sono una corrente di stampo democristiano e cristiano-sociale che rappresenta la destra del Pd sul fronte dei temi etico-sociali.
Del gruppo fanno parte attualmente un deputato, Luigi Bobba, e tre senatori (Benedetto Adragna, Luigi Lusi e Antonino Papania)
Il gruppo un tempo era molto più influente, dal momento che originariamente aveva più esponenti. Hanno lasciano la corrente ed il partito Emanuela Baio Dossi, Marco Calgaro e Donato Mosella, che hanno aderito ad Alleanza per l'Italia, eDorina Bianchi, Enzo Carra, Renzo Lusetti e Paola Binetti, che hanno aderito all'Unione di Centro.
Cambia l'Italia [modifica]
o Mariniani sono il gruppo eterogeneo e non organizzato che ha sostenuto la candidatura di Ignazio Marino alle primarie del 2009 ottenendo il 13% dei voti.
Per la sua stessa avversione al correntismo il gruppo non forma una vera e propria corrente organizzata ma una rete di personalità e territori il coordinatore della rete è Michele Meta tutti coloro che sostenevano la candidatura Marino condividono un forte interesse comune per i temi legati alla laicità dello Stato e ai diritti civili, al rinnovamento generazionale, alla questione morale e al merito.
A sostegno di Marino si sono schierati inoltre ex veltroniani doc come Goffredo Bettini, Marta Vincenzi, Ileana ArgentinFelice Casson e Rosa Calipari, Ulivisti come Sandro Gozi, e i promotori del cosiddetto gruppo dei “piombini” come Ivan Scalfarotto e Paola Concia, Giuseppe Civati. Piemonte, Lombardia,Liguria,Sardegna,Lazio sono le raltà di maggior radicamento della rete dei "mariniani"
Ulivisti [modifica]
È l'area più vicina a Romano Prodi e alla sua idea di Partito Democratico. Gli Ulivisti enfatizzano molto l'apertura del PD alla società civile e la democrazia interna al partito e al congresso non hanno appoggiato alcuna mozione. L'area si ispira al cristianesimo sociale e alla socialdemocrazia.
Renziani [modifica]
Matteo Renzi
È la componente del Sindaco di Firenze Matteo Renzi ed i suoi simpatizzanti sono detti Rottamatori. La componente, di stampo centrista e liberale, è considerata la destra del partito[6] e vuole il rinnovamento della classe dirigente attraverso la rottamazione di quella vecchia. Dal punto di vista economico sono d'accordo con lettera della BCE[7] e con la riforma delle pensioni e vogliono le primarie per il candidato premier del centrosinistra del 2013[3].
Suoi principali uomini sono il Presidente dell'Assemblea Legislativa dell'Emilia Romagna Matteo Richetti ed il deputato regionale siciliano Davide Faraone. Si sono dichiarati a sostegno del gruppo dieci parlamentari: i senatori Andrea Marcucci, Roberto Della Seta, Francesco Ferrante, Pietro Ichino, Luigi Lusi e dai deputati Luigi Bobba, Roberto Giachetti, Maria Paola Merloni, Ermete Realacci e Giuseppina Servodio[8].
Il gruppo nasce nel 2010 con la convention Prossima fermata Italia, organizzata da Renzi e dal consigliere regionale lombardo Giuseppe Civati presso laStazione Leopolda di Firenze[9]. Nel 2011 la convention si è ripetuta alla Leopolda col nome di Big Bang, alla quale ha partecipato anche Civati, anche se precedentemente si era distaccato dal gruppo[10]; sono intervenuti, tra gli altri, Alessandro Baricco e Giorgio Gori[11]. L'assessore alla Cultura del comune di Firenze Giuliano Da Empoli lascia la carica politica per dedicarsi alla costituzione della Fondazione Big Bang[12]. Nel 2012 Renzi lancia la sua candidatura alle primarie del centrosinistra e si costituisce il comitato Adesso! a suo supporto.
Insieme per il Pd
Nata nel 2009 sul web da iscritti, militanti e coordinatori locali, oggi conta più di 22.000 iscritti e nuclei territoriali nelle 15 regioni. Non si può considerare una vera e propria corrente, ma una community organizzata in modo innovativo, che si propone di sostenere il progetto originario del PD, comprendendo e andando oltre le culture di provenienza a favore di una cultura democratica che mobiliti intorno ad alcuni temi forti di cambiamento della società Italiana. I sostenitori condividono i temi quali la lotta al precariato, la meritocrazia, il riformismo, rinnovamento generazionale , criticismo verso i leader storici, apertura del PD alla società civile e la democrazia interna al partito con meccanismi come le Primarie e sistemi partecipativi come i referendum interni. Sono contro il nucleare, a favore del testamento biologico e la regolamentazione giuridica delle coppie di fatto.
Il 20 novembre 2010 per la prima volta i partecipanti si sono riuniti a Roma per la prima edizione di INSIEME DAY un convegno che ha sancito la nascita dell'area a livello pubblico. Il secondo Forum Nazionale, Voltiamo pagina. Insieme, tenutosi il 19 Giugno 2011 nella suggestiva Arena del Sol di Bologna, ha segnato la definita affermazione dellacommunity a livello nazionale. L'evento ha avuto un ampio risalto nei media nazionali ed il riconoscimento del Fondatore del PD, Romano Prodi, che ha inviato un video-messaggio di saluti. L'area è guidata da Giuseppe Rotondo e da Sandro Gozi.
Come potrete notare dai partecipanti/aderenti alle varie tribù, la sinistra è fortissimamente minoritaria.
Ergo non è difficile prevedere quali siano gli orientamenti del Partito democristiano.
Non a caso esiste il via libera montiano se si cacciano gli ultimi giapponesi fax simile sinistra.
Come sarebbe impensabile l'alleanza con Tabacci, un democristiano doc.
L'dea di sinistra democristiana non coincide con l'idea della sinistra di chi proviene da Pci a parte i soliti trasformisti alla D'Alema che hanno messo radici in Vaticano per salire con l'ascensore verso l'alto.
Parlare del Pd come un partito di Cs non ha senso perchè se non si capisce la profonda mutazione genetica non si va da nessuna parte.
Se fosse ancora un partito della sinistra, in Europa starebbe con gli altri partiti della sinistra.
Ma ai tempi ci fu uno scontro durissimo perché i democristiani non ne volevano sapere.
In questo è avvenuta la mutazione.
Può essere chiamata alleanza di Cs se ci sta dentro Vendola. Mal il rapporto rimane sempre 30 a 4 %.
E' finito il lungo ciclo della sinistra, iniziato nella terza parte dell'' '800.
E' finito il ciclo storico iniziato dopo l'8 settembre 1943.
La sinistra non esiste più deve iniziare su nuove basi che sappiano vedere il futuro.
Le correnti [modifica]
Maggioranza [modifica]
L’area di maggioranza che sostiene il Segretario nazionale Pier Luigi Bersaniconta il 53% del partito. In essa si sono sciolte le vecchie correnti che hanno appoggiato la prima mozione, quella che al congresso del 2009 candidava Bersani alla segreteria. I vecchi gruppi che costituiscono la maggioranza sono quello dei Dalemiani e Bersaniani, dei Bindiani, dei Lettiani, Mariniani, il gruppo di A Sinistra e Democrazia e Socialismo.
La linea politica della maggioranza o dei Bersaniani si basa sulla ricerca della sintesi tra le culture fondative del partito in un pensiero politico nuovo che rinnovi fortemente, senza però rinnegarli, i princìpi storici del centrosinistra e della sinistra, ovvero sulla costituzione di un partito popolare e fortemente radicato sul territorio, rappresentante innanzitutto del mondo del lavoro (imprenditori e lavoratori) e delle famiglie, liberale in economia, laico nell’etica, fortemente sociale e civico nel welfare. Dalla direzione del 13/01/2011, è entrata ufficialmente in maggioranza anche Area Democratica che già da tempo si era avvicinata alle posizioni del segretario, subendo per questo una scissione interna da parte dei veltroniani (nominatisi "Movimento Democratico") che rimangono molto critici sulla segreteria Bersani.
Bersaniani [modifica]
E' la corrente socialdemocratica vicina al Segretario nazionale Pier Luigi Bersani.
I fedelissimi di Bersani sono il Presidente dell'Emilia Romagna Vasco Errani, il Coordinatore Organizzativo del PD Maurizio Migliavacca, il Responsabile degli Enti Locali Davide Zoggia, il Presidente della regione Toscana Enrico Rossied il Sindaco di Bologna Virginio Merola[2][3].
Alle Primarie del centro-sinistra del 2012, che hanno visto la vittoria al ballottaggio di Bersani, coordinatori della campagna di Bersani sono stati la Vicesindaco di Vicenza Alessandra Moretti, Tommaso Giuntella ed il Segretario regionale della Basilicata Roberto Speranza.
Mariniani [modifica]
E' la rete di chi ha sostenuto a Segretario nazionale Ignazio Marino.
Alcuni di loro hanno creato altri gruppi a livello nazionale , ma nel territorio alla figura di Ignazio Marino sono legati moltissimi dirigenti di partito e amministratori locali, coordinatore della rete è Michele Meta già segretario dei Ds della regione Lazio, nella segreteria sono rappresentati dal responsabile degli dei nuovi diritti Ettore Martinelli, ne fanno partePaola Concia, Felice Casson, Rosa Calipari.
Dalemiani [modifica]
I Dalemiani sono guidati dall'attuale Presidente del Copasir ed ex leader di Partito Democratico della Sinistra eDemocratici di Sinistra Massimo D'Alema.
Sono la componente d'ispirazione socialdemocratica, comprendente però anche esponenti de I Popolari e d'estrazioneliberale, come Paolo De Castro. La corrente comprende circa 100 parlamentari ed è favorevole all'ingresso del partito nel Partito del Socialismo Europeo ed ad un'alleanza con l'Unione di Centro. Esponenti di spicco sono Michele Ventura,Nicola La Torre, Luciano Violante e Gianni Cuperlo[2][3].
I Dalemiani si raccolgono nell'associazione Riformisti e Democratici e nella fondazione Italianieuropei.
Giovani turchi [modifica]
Sono la corrente di sinistra, antiblariana ed antiliberista, fedelissimi del Segretario Bersani[3].
Il gruppo è composto da giovani Bersaniani come il Responsabile Economico del PD Stefano Fassina, il Responsabile per la Giustizia Andrea Orlando, il Responsabile alla Cultura Matteo Orfini e l'europarlamentare Roberto Gualtieri.
Bindiani [modifica]
Per approfondire, vedi la voce Democratici Davvero.
I Bindiani sono il gruppo di riferimento di Rosy Bindi, attuale Presidente dell'Assemblea Nazionale del Partito Democratico.
Si presenta come corrente di stampo cristiano sociale e socialdemocratico, erede della sinistra democristiana e delPartito Popolare Italiano. I membri della corrente provengono dai gruppi degli Ulivisti e de I Popolari, tra i quali Giovanni Bachelet, Marina Magistrelli e Roberto Zaccaria
Alle primarie del 2007 hanno sostenuto come candidato segretario Rosy Bindi e la sua lista Con Rosy Bindi. Democratici, davvero; alle primarie del 2009 hanno sostenuto Bersani.
Lettiani [modifica]
I Lettiani sono la corrente di riferimento dell'attuale Vicesegretario nazionale Enrico Letta.
Si presenta come una componente di matrice cattolico-liberale e centrista, disponibile al dialogo con l'Unione dei Democratici Cristiani e di Centro. I membri del gruppo provengono da varie correnti, come gli Ulivisti, I Popolari, iVeltroniani ed i Dalemiani. Fedelissimi di Letta sono il pugliese Francesco Boccia[2][3], la piacentina Paola De Micheli,Alessia Mosca e Guglielmo Vaccaro[4]. Associazione di riferimento dei Lettiani è l'associazione TrecentoSessanta.
Alle Primarie del PD del 2007 hanno appoggiato alla Segreteria Letta, poi non eletto; alle Primarie del PD del 2009hanno appoggiato alla Segreteria Bersani, poi eletto Segretario; alle Primarie del centro-sinistra del 2012 hanno appoggiato il Segretario Bersani, poi eletto candidato Premier.
A Sinistra [modifica]
La corrente che si raccoglie attorno all'associazione A Sinistra nel PD rivendica la continuazione della tradizione delPartito Comunista Italiano e del Partito Socialista Italiano, promuovendo l'entrata del partito nel Partito del Socialismo Europeo e nell'Internazionale Socialista.
Nel gruppo vi sono l'ex ministro Livia Turco, Vincenzo Maria Vita e Paolo Nerozzi.
Alle primarie del 2007 hanno sostenuto Walter Veltroni con la lista A Sinistra per Veltroni.
Democrazia e Socialismo [modifica]
Corrente guidata da Gavino Angius, ex membro del Partito Socialista, e nata con l'obiettivo di rendere il PD un partito di natura socialista e aderente al PSE e all'Internazionale Socialista.
Area Democratica [modifica]
Dario Franceschini.
All'indomani del congresso del 2009, tutti i sostenitori della seconda mozione che proponevano la riconferma a segretario di Dario Franceschini, forti del 34% dei voti presi in congresso, decidono di strutturarsi come corrente organizzata dandosi il nome di Area Democratica (AreaDem). In essa confluirono quindi le vecchie correnti veltronian-franceschiniane, cioè i Popolari/Quarta Fase, i Veltroniani, i Fassiniani, i Democratici Rinnovatori, i SemDem, gli Ecodem, i Liberal PD e i Teodem. In Area Democratica si è verificata una separazione promossa da Veltroni, Fioroni e Gentiloni che hanno costituito Movimento Democratico, corrente più critica nei confronti della maggioranza rispetto ad AreaDem. La rottura definitiva tra Areadem e Modem è avvenuta alla direzione del 13 gennaio 2011, in cui la corrente franceschiniana è entrata ufficialmente in maggioranza[5].
Franceschiniani [modifica]
E' la componente di I Popolari/Quarta Fase che fa riferimento all'attuale capogruppo alla Camera Dario Franceschini.
È una corrente di origine democristiana e cristiano sociale rifacente alla tradizione della sinistra sociale della Democrazia Cristiana e del Partito Popolare. Nasce per sostenere Franceschini alle primarie del 2009 contro Bersani. Dopo la vittoria di quest'ultimo hanno formato la minoranza insieme ai Veltroniani, per poi collaborare con la maggioranza bersaniana.
Suoi esponenti sono Antonello Giacomelli, Alberto Losacco e Pina Picierno[2][3], ma anche Piero Fassino, d'ispirazione prevalentemente socialdemocratica.
Fassiniani [modifica]
Corrente che fa riferimento al sindaco di Torino Piero Fassino.
E' composta da esponenti ex DS che hanno appoggiato Franceschini nel 2009. Tra i suoi membri la Vicepresidente dell'Assemblea nazionale Marina Sereni e l'ex ministro Cesare Damiano.
Semplicemente Democratici [modifica]
Nasce come lista a sostegno di Dario Franceschini alle primarie del 2009, promossa da importanti esponenti del Pd qualiDebora Serracchiani, Rita Borsellino, Sergio Cofferati, David Sassoli e Francesca Barracciu. Questo gruppo pone particolare attenzione al rinnovamento del gruppo dirigente e alla questione morale interna.
Movimento Democratico [modifica]
Walter Veltroni
Dopo la direzione del 23 settembre 2010 da Area Democratica sono usciti Veltroni, Fioroni e Gentiloni, che hanno costituito un'altra area di minoranza, chiamata Movimento Democratico, più critica nei confronti della maggioranza rispetto ad AreaDem. La rottura definitiva tra Areadem e Modem è avvenuta alla direzione del 13 gennaio 2011[5].
Veltroniani [modifica]
Rappresenta il gruppo costituito intorno all'ex segretario Walter Veltroni di ispirazione prevalentemente socialdemocratica e moderata.
Fioroniani [modifica]
E' la componente di I Popolari/Quarta Fase che fa riferimento a Beppe Fioroni.
È una corrente di origine democristiana e cristiano sociale rifacente alla tradizione della sinistra sociale della Democrazia Cristiana e del Partito Popolare.
Gentiloniani [modifica]
Definita un tempo come corrente dei Rutelliani rappresenta la parte cattolico-liberale e centrista del partito.
Si è sfaldata a seguito dell'uscita del proprio leader Francesco Rutelli e di gran parte dei propri membri che hanno scelto di aderire prevalentemente ad Alleanza per l'Italia. La parte più a sinistra, che è rimasta nel PD, è guidata da Paolo Gentiloni.
Ecologisti Democratici [modifica]
Gruppo ecologista formato da esponenti sia provenienti dai Democratici di Sinistra che da La Margherita. Leader di riferimento è Ermete Realacci.
Liberal Pd [modifica]
Corrente di orientamento socioliberale e riformista, costituita il 26 gennaio 2008 su iniziativa di Enzo Bianco, Valerio Zanone, Enrico Morando (ex-leader dei Liberal DS), Franco Bassanini e Pietro Ichino.
Teodem [modifica]
Sono una corrente di stampo democristiano e cristiano-sociale che rappresenta la destra del Pd sul fronte dei temi etico-sociali.
Del gruppo fanno parte attualmente un deputato, Luigi Bobba, e tre senatori (Benedetto Adragna, Luigi Lusi e Antonino Papania)
Il gruppo un tempo era molto più influente, dal momento che originariamente aveva più esponenti. Hanno lasciano la corrente ed il partito Emanuela Baio Dossi, Marco Calgaro e Donato Mosella, che hanno aderito ad Alleanza per l'Italia, eDorina Bianchi, Enzo Carra, Renzo Lusetti e Paola Binetti, che hanno aderito all'Unione di Centro.
Cambia l'Italia [modifica]
o Mariniani sono il gruppo eterogeneo e non organizzato che ha sostenuto la candidatura di Ignazio Marino alle primarie del 2009 ottenendo il 13% dei voti.
Per la sua stessa avversione al correntismo il gruppo non forma una vera e propria corrente organizzata ma una rete di personalità e territori il coordinatore della rete è Michele Meta tutti coloro che sostenevano la candidatura Marino condividono un forte interesse comune per i temi legati alla laicità dello Stato e ai diritti civili, al rinnovamento generazionale, alla questione morale e al merito.
A sostegno di Marino si sono schierati inoltre ex veltroniani doc come Goffredo Bettini, Marta Vincenzi, Ileana ArgentinFelice Casson e Rosa Calipari, Ulivisti come Sandro Gozi, e i promotori del cosiddetto gruppo dei “piombini” come Ivan Scalfarotto e Paola Concia, Giuseppe Civati. Piemonte, Lombardia,Liguria,Sardegna,Lazio sono le raltà di maggior radicamento della rete dei "mariniani"
Ulivisti [modifica]
È l'area più vicina a Romano Prodi e alla sua idea di Partito Democratico. Gli Ulivisti enfatizzano molto l'apertura del PD alla società civile e la democrazia interna al partito e al congresso non hanno appoggiato alcuna mozione. L'area si ispira al cristianesimo sociale e alla socialdemocrazia.
Renziani [modifica]
Matteo Renzi
È la componente del Sindaco di Firenze Matteo Renzi ed i suoi simpatizzanti sono detti Rottamatori. La componente, di stampo centrista e liberale, è considerata la destra del partito[6] e vuole il rinnovamento della classe dirigente attraverso la rottamazione di quella vecchia. Dal punto di vista economico sono d'accordo con lettera della BCE[7] e con la riforma delle pensioni e vogliono le primarie per il candidato premier del centrosinistra del 2013[3].
Suoi principali uomini sono il Presidente dell'Assemblea Legislativa dell'Emilia Romagna Matteo Richetti ed il deputato regionale siciliano Davide Faraone. Si sono dichiarati a sostegno del gruppo dieci parlamentari: i senatori Andrea Marcucci, Roberto Della Seta, Francesco Ferrante, Pietro Ichino, Luigi Lusi e dai deputati Luigi Bobba, Roberto Giachetti, Maria Paola Merloni, Ermete Realacci e Giuseppina Servodio[8].
Il gruppo nasce nel 2010 con la convention Prossima fermata Italia, organizzata da Renzi e dal consigliere regionale lombardo Giuseppe Civati presso laStazione Leopolda di Firenze[9]. Nel 2011 la convention si è ripetuta alla Leopolda col nome di Big Bang, alla quale ha partecipato anche Civati, anche se precedentemente si era distaccato dal gruppo[10]; sono intervenuti, tra gli altri, Alessandro Baricco e Giorgio Gori[11]. L'assessore alla Cultura del comune di Firenze Giuliano Da Empoli lascia la carica politica per dedicarsi alla costituzione della Fondazione Big Bang[12]. Nel 2012 Renzi lancia la sua candidatura alle primarie del centrosinistra e si costituisce il comitato Adesso! a suo supporto.
Insieme per il Pd
Nata nel 2009 sul web da iscritti, militanti e coordinatori locali, oggi conta più di 22.000 iscritti e nuclei territoriali nelle 15 regioni. Non si può considerare una vera e propria corrente, ma una community organizzata in modo innovativo, che si propone di sostenere il progetto originario del PD, comprendendo e andando oltre le culture di provenienza a favore di una cultura democratica che mobiliti intorno ad alcuni temi forti di cambiamento della società Italiana. I sostenitori condividono i temi quali la lotta al precariato, la meritocrazia, il riformismo, rinnovamento generazionale , criticismo verso i leader storici, apertura del PD alla società civile e la democrazia interna al partito con meccanismi come le Primarie e sistemi partecipativi come i referendum interni. Sono contro il nucleare, a favore del testamento biologico e la regolamentazione giuridica delle coppie di fatto.
Il 20 novembre 2010 per la prima volta i partecipanti si sono riuniti a Roma per la prima edizione di INSIEME DAY un convegno che ha sancito la nascita dell'area a livello pubblico. Il secondo Forum Nazionale, Voltiamo pagina. Insieme, tenutosi il 19 Giugno 2011 nella suggestiva Arena del Sol di Bologna, ha segnato la definita affermazione dellacommunity a livello nazionale. L'evento ha avuto un ampio risalto nei media nazionali ed il riconoscimento del Fondatore del PD, Romano Prodi, che ha inviato un video-messaggio di saluti. L'area è guidata da Giuseppe Rotondo e da Sandro Gozi.
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- Iscritto il: 15/05/2012, 9:38
Re: E Adesso chi Voto?
pancho ha scritto:Si, e' un'alternativa come altre ma potrebbe rivelarsi inutile e dispersiva qualora non desse i suoi frutti.soloo42000 ha scritto:.....Per prevenire questo scenario l'unica e` votare SEL....
E poi vedere i numeri il 25.
Ciao.
soloo42000
L'altra alternativa potrebbe essere votare in massa Ingroia, fargli raggiungere il quorum e poi vedere cosa fa veramente il PD.
Riusciuremmo a fargli scoprire le carte una volta per tutte.
Scegliere Monti o avere la maggioranza con i voti di Ingroia?
Fantapolitica questa?
NO!! Avremo dato il ns. contributo a far chiarezza una volta per tutte!!
un salutone da Juan
A parte l'avventura di deviare il 4% di voti su RC a 3 settimane dal voto,
col rischio che non ce la faccia ne IBC ne RC...
Io purtroppo in questa partita a scacchi gia` non mi fido del PD, e non molto neanche di SEL...
Figuriamoci se posso considerare ALTERNATVA RC.
Come scritto piu` volte per me i partiti sono "strumenti".
Politici, ma STRUMENTI. Al pari di una chiave inglese.
Se una chiave e` fatta in modo pessimo e di metallo scadente non serve.
Si rovina subito.
E rovina pure la bulloneria.
Non va usata.
Ciao.
soloo42000
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- Iscritto il: 24/02/2012, 21:23
Re: E Adesso chi Voto?
Questa analisi è interessante ( e dà i brividi... )
Se il cavallo del Cavaliere
vince la corsa elettorale
EUGENIO SCALFARI
C'E' UNA domanda che mi pongo e che propongo ai cittadini che voteranno (e anche a quelli che finora non hanno intenzione di votare o sono ancora indecisi per chi votare): che cosa accadrebbe in Italia se il Partito democratico non vincesse le elezioni? Né alla Camera né al Senato?
Finora nessuno ha fatto questa domanda e nessuno ovviamente ha dato una risposta. Bersani ha fatto appello al cosiddetto voto di necessità, ma limitatamente ad alcune Regioni il cui esito elettorale può essere determinante per il Senato. Ma il tema è più generale. Se l'è posto soltanto Alfredo Reichlin in un articolo lo scorso venerdì sull'"Unità", nel quale si è chiesto che cosa accadrebbe se non ci fosse una visione del bene comune come quella proposta dal Pd.
La logica della democrazia parlamentare ci dice che si vota per il meno peggio; votare per il meglio, cioè per il partito con il quale ci si identifica al cento per cento, è pertanto impossibile: ciascuno ha una sua visione del bene comune. Dunque si vota per il meno peggio, partito movimento o lista elettorale che sia, il cui programma e i cui rappresentanti siano i meno lontani dal nostro modo di pensare. Del resto di Winston Churchill restò celebre la battuta che "la democrazia è il peggiore dei sistemi politici ma uno migliore non è stato ancora inventato".
Allora ripeto: che cosa avverrebbe se il Pd fosse scavalcato da un altro partito?
E quale?
Gli inseguitori sono quattro, ma di essi solo uno insegue per vincere in tutte e due le Camere: quello di Berlusconi con i suoi alleati, Lega Grande Sud, Destra, Fratelli d'Italia.
Gli altri non hanno speranze per la Camera, ma possono creare una situazione di ingovernabilità al Senato e quindi una paralisi parlamentare con tutte le conseguenze del caso: la lista civica di Monti con i suoi alleati e Ingroia.
Grillo è un caso a parte. Potrebbe arrivare terzo e perfino secondo ma è molto difficile pensare che divenga primo. E poi i grillini in Parlamento subiranno inevitabilmente una radicale trasformazione; il Parlamento è la sede d'un potere costituzionale, quello legislativo. Voteranno contro tutte le leggi? Vorranno abolire tutte quelle esistenti? Il Movimento "5 stelle" è un'incognita, il suo bacino elettorale è quello degli indecisi che attualmente viaggiano attorno al 10 per cento. La pesca di Grillo si svolge in quel bacino, ma non è il solo. Nel migliore dei casi potrebbe arrivare al 20 per cento e sarebbe un successo enorme ma comunque non sufficiente a dargli la vittoria.
Superare il 20 per cento e magari arrivare al 25 è anche il traguardo vagheggiato da Monti. Ma il solo che può oltrepassare quel traguardo è Berlusconi. È lui l'inseguitore del Pd e dunque che succederebbe se l'inseguitore raggiungesse e superasse l'inseguito?
****
Se questo dovesse accadere crollerebbe in misura catastrofica la credibilità europea e internazionale del nostro Paese; i mercati si scatenerebbero e lo "spread" tornerebbe alle stelle. L'ipotesi di un Berlusconi vincente che riuscisse a "domare" Angela Merkel, cioè la Germania, è puro infantilismo. Accadrebbe però che la Lega conquisterebbe un potere decisivo e spaccherebbe con le sue proposte il Paese in due. Qualora la Germania non si accucciasse ai piedi del redivivo, il Cavaliere ha già previsto ed ha pubblicamente dichiarato che la lira come ritorsione uscirebbe dall'euro. Forse coloro che abboccando alla demagogia berlusconiana pensano che prima o poi l'asino volerà, non hanno ben chiaro che cosa significa il ritorno alla moneta nazionale: le banche americane e la speculazione giocherebbero a palla con la liretta, roba da emigrazione forzata, ma se il Pd non vincerà è esattamente questo che accadrà. Ci sono altre alternative?
Di Grillo abbiamo già detto; tra l'altro sostiene più o meno le stesse corbellerie di Berlusconi. Ma gli altri partiti potrebbero allearsi con il redivivo vincitore? Monti per esempio? Monti ha governato un anno con la "strana maggioranza" che comprendeva anche il Pdl. Vero è che in quell'anno Berlusconi era praticamente scomparso, oggi viceversa è tornato in scena. Quanto a Monti, ha già dichiarato di essere disposto a ripetere l'esperienza dell'anno scorso sempre che il Cavaliere torni a fare il morto. Ma se il Cavaliere fosse il vincente delle elezioni possiamo star certi che il morto non vorrà tornare a farlo. Oppure potrebbe anche cedere a Monti la presidenza, perché no? Invierebbe a controllarlo il suo cameriere Angelino. Quanto a lui chiederebbe ed otterrebbe un salvacondotto onorifico. E il Pd? Ruota di scorta benvenuta, ma senza Vendola per rompere definitivamente con la propria genealogia politica che - come lo stesso Monti ha affermato - comincia con la nascita del Pci a Livorno nel 1921. Comunisti senza soluzione di continuità, partito vecchio come tutti gli altri salvo la lista civica montiana. E salvo Ingroia, Monti se l'era dimenticato. Anche Ingroia è nuovo di zecca e infatti anche lui non sopporta il vecchio Partito comunista camuffato da riformista e anche lui, da sponda opposta, lavora affinché il Pd affondi.
Noi comunque riteniamo che il centrosinistra vincerà alla Camera perché il "Porcellum", che è una porcata per quanto riguarda la scelta dei candidati e il meccanismo d'attribuzione del premio al Senato, assicura la governabilità alla Camera.
Per il Senato il discorso è diverso, ma lì non c'è soltanto Monti, c'è anche Casini e non è affatto detto che sia in tutto e per tutto allineato con Monti. Probabilmente, se il Pd vincerà alla Camera ma il Senato fosse senza maggioranza, Casini l'alleanza con Bersani la farebbe e la governabilità sarebbe assicurata, gli impegni con l'Europa mantenuti, la politica economica europea e italiana orientate verso la crescita. Ecco perché il centrosinistra deve vincere. Personalmente sono liberale e non sono nato nel 1921 ma dalla morte di Ugo La Malfa in poi ho votato sempre a sinistra per un partito riformista. Ce n'è uno solo in Italia, riformista e democratico, con attenzione ai deboli, ai giovani, alle donne, al Mezzogiorno e alla laicità dello Stato. Quando Monti ha parlato del Pci come del progenitore del Pd ho visto che accanto a lui c'era il ministro Riccardi della Comunità di Sant'Egidio che approvava annuendo con la testa; evidentemente pensava ai tempi beati della Dc e non mi è affatto piaciuto. Dovrebbe ricordare - Riccardi - che Moro fece l'accordo con Berlinguer per governare il Paese in un momento di gravi difficoltà e per questo ci rimise pure la vita. Nichi Vendola, me lo lasci dire il buon Riccardi, il Berlinguer di allora lo tratterebbe come un figlioccio un po' più moderato di quanto lui non fosse.
****
Si parlerà ancora a lungo dello scandalo Monte dei Paschi, entrato di prepotenza nella campagna elettorale. Ma è un tema che con la politica c'entra soltanto incidentalmente. Il vero tema non è politico, riguarda piuttosto la struttura del sistema bancario, la vertiginosa moltiplicazione dei titoli derivati, le fondazioni e il loro assetto proprietario, i sistemi di vigilanza.
L'articolo di Luciano Gallino pubblicato ieri sul nostro giornale è molto chiaro in proposito: "La banca di Siena ha messo in pratica un modello di affari identico a quello di tutte le banche europee ed è un modello dissennato che sta all'origine della crisi economica in corso dal 2007 e ha portato al dissesto molte decine di banche in quasi tutti i paesi del nostro continente e negli Stati Uniti".
Questo modello va dunque riformato radicalmente in alcuni suoi punti nevralgici che sono i seguenti:
1. Occorre separare (come era stabilito nella nostra legge bancaria del 1936) le banche di credito ordinario dalle banche di affari e di lungo finanziamento. Le prime debbono raccogliere depositi e utilizzarli per finanziare le imprese; il loro capitale deve essere investito soltanto in obbligazioni emesse dallo Stato o da esso garantite.
2. La proprietà delle banche di credito ordinario deve essere affidata ad una pluralità di soci nessuno dei quali possa detenerne il controllo: fondazioni, fondi pensione, enti non-profit (leggi Amato e Ciampi).
3. La vigilanza sulle banche affidata alla Banca centrale, deve avere poteri più penetranti di quelli attuali. In particolare debbono avere il potere di revoca degli amministratori la cui condotta e le cui operazioni presentino aspetti rischiosi per la stabilità della banca ad essi affidata.
La Banca d'Italia, allora guidata da Mario Draghi, chiese più volte al governo che i suoi poteri di vigilanza fossero rafforzati e chiese in particolare di poter revocare gli amministratori. Oggi la vigilanza può solo ricorrere alla "moral suasion" che non è un potere ma una semplice raccomandazione. Analoghe richieste furono fatte dal Fondo monetario internazionale, anch'esso preoccupato per gli scarsi poteri della vigilanza della Banca d'Italia. Il governo, nella persona del superministro Tremonti, rifiutò. Sarebbe molto opportuno che su questo punto la Banca d'Italia fornisse alla magistratura e alla Corte dei Conti la documentazione delle sue richieste e la risposta negativa del ministro competente.
Il Presidente della Repubblica è giustamente preoccupato di quanto è accaduto, reclama chiarezza, confida nella magistratura e difende la Banca d'Italia dalle critiche faziose che le vengono rivolte. Ha segnalato anche, e giustamente, possibili "cortocircuiti" tra organi di informazione e autorità giudiziarie, che possano influire negativamente sui depositanti e sul mercato. Occorre tuttavia distinguere tra organi di informazione che ricercano la verità come è loro compito deontologico e istituzionale; possono talvolta incorrere in qualche errore come a tutti può capitare nell'effettuare il loro lavoro. Altra cosa invece avviene quando l'organo di informazione fabbrica notizie inesistenti e le diffonde per influire sui mercati e sulla politica. Queste sono macchine del fango e il cortocircuito che provocano non è occasionale ma consapevole e voluto.
Per rafforzare il risanamento del Monte dei Paschi sarebbe anche molto opportuno a nostro avviso che il ministro dell'Economia nominasse due consiglieri d'amministrazione della banca in occasione del prestito dei Monti-bond. La presenza provvisoria dello Stato nel capitale della banca è garanzia dell'opera di pulizia in corso dopo lo "tsunami" di Mussari e dei suoi accoliti.
Quanto alla fondazione senese, è evidente che debba fortemente diminuire la sua presenza azionaria nella banca. Lo faccia al più presto e discenda al 20 per cento, meglio meno che più.
Post scriptum. Ieri ed oggi il nostro giornale è presente a Torino come lo fu l'anno scorso a Bologna, con manifestazioni intitolate "la Repubblica delle Idee": dibattiti, prolusioni, interviste su temi di perdurante attualità. I torinesi hanno affollato le nostre iniziative con un interesse ed una simpatia dell'intera città.
Invio a tutti i colleghi ed amici e al direttore Ezio Mauro i miei più affettuosi auguri e li invio anche ai cittadini di Torino. Nel lontano 1968 fui deputato in quel collegio, indipendente nelle liste del Partito socialista. Amo molto quella città e faccio voti affinché il lavoro, lo sviluppo economico e culturale abbiano la meglio sulla attuale stasi. Torino fu la culla del nostro Risorgimento e uno dei principali centri di crescita e di solidarietà sociale e nazionale. Questa è la sua vocazione che anche in tempi difficili non è mai stata abbandonata.
(03 febbraio 2013)©
http://www.repubblica.it/politica/2013/ ... ref=HREA-1
Se il cavallo del Cavaliere
vince la corsa elettorale
EUGENIO SCALFARI
C'E' UNA domanda che mi pongo e che propongo ai cittadini che voteranno (e anche a quelli che finora non hanno intenzione di votare o sono ancora indecisi per chi votare): che cosa accadrebbe in Italia se il Partito democratico non vincesse le elezioni? Né alla Camera né al Senato?
Finora nessuno ha fatto questa domanda e nessuno ovviamente ha dato una risposta. Bersani ha fatto appello al cosiddetto voto di necessità, ma limitatamente ad alcune Regioni il cui esito elettorale può essere determinante per il Senato. Ma il tema è più generale. Se l'è posto soltanto Alfredo Reichlin in un articolo lo scorso venerdì sull'"Unità", nel quale si è chiesto che cosa accadrebbe se non ci fosse una visione del bene comune come quella proposta dal Pd.
La logica della democrazia parlamentare ci dice che si vota per il meno peggio; votare per il meglio, cioè per il partito con il quale ci si identifica al cento per cento, è pertanto impossibile: ciascuno ha una sua visione del bene comune. Dunque si vota per il meno peggio, partito movimento o lista elettorale che sia, il cui programma e i cui rappresentanti siano i meno lontani dal nostro modo di pensare. Del resto di Winston Churchill restò celebre la battuta che "la democrazia è il peggiore dei sistemi politici ma uno migliore non è stato ancora inventato".
Allora ripeto: che cosa avverrebbe se il Pd fosse scavalcato da un altro partito?
E quale?
Gli inseguitori sono quattro, ma di essi solo uno insegue per vincere in tutte e due le Camere: quello di Berlusconi con i suoi alleati, Lega Grande Sud, Destra, Fratelli d'Italia.
Gli altri non hanno speranze per la Camera, ma possono creare una situazione di ingovernabilità al Senato e quindi una paralisi parlamentare con tutte le conseguenze del caso: la lista civica di Monti con i suoi alleati e Ingroia.
Grillo è un caso a parte. Potrebbe arrivare terzo e perfino secondo ma è molto difficile pensare che divenga primo. E poi i grillini in Parlamento subiranno inevitabilmente una radicale trasformazione; il Parlamento è la sede d'un potere costituzionale, quello legislativo. Voteranno contro tutte le leggi? Vorranno abolire tutte quelle esistenti? Il Movimento "5 stelle" è un'incognita, il suo bacino elettorale è quello degli indecisi che attualmente viaggiano attorno al 10 per cento. La pesca di Grillo si svolge in quel bacino, ma non è il solo. Nel migliore dei casi potrebbe arrivare al 20 per cento e sarebbe un successo enorme ma comunque non sufficiente a dargli la vittoria.
Superare il 20 per cento e magari arrivare al 25 è anche il traguardo vagheggiato da Monti. Ma il solo che può oltrepassare quel traguardo è Berlusconi. È lui l'inseguitore del Pd e dunque che succederebbe se l'inseguitore raggiungesse e superasse l'inseguito?
****
Se questo dovesse accadere crollerebbe in misura catastrofica la credibilità europea e internazionale del nostro Paese; i mercati si scatenerebbero e lo "spread" tornerebbe alle stelle. L'ipotesi di un Berlusconi vincente che riuscisse a "domare" Angela Merkel, cioè la Germania, è puro infantilismo. Accadrebbe però che la Lega conquisterebbe un potere decisivo e spaccherebbe con le sue proposte il Paese in due. Qualora la Germania non si accucciasse ai piedi del redivivo, il Cavaliere ha già previsto ed ha pubblicamente dichiarato che la lira come ritorsione uscirebbe dall'euro. Forse coloro che abboccando alla demagogia berlusconiana pensano che prima o poi l'asino volerà, non hanno ben chiaro che cosa significa il ritorno alla moneta nazionale: le banche americane e la speculazione giocherebbero a palla con la liretta, roba da emigrazione forzata, ma se il Pd non vincerà è esattamente questo che accadrà. Ci sono altre alternative?
Di Grillo abbiamo già detto; tra l'altro sostiene più o meno le stesse corbellerie di Berlusconi. Ma gli altri partiti potrebbero allearsi con il redivivo vincitore? Monti per esempio? Monti ha governato un anno con la "strana maggioranza" che comprendeva anche il Pdl. Vero è che in quell'anno Berlusconi era praticamente scomparso, oggi viceversa è tornato in scena. Quanto a Monti, ha già dichiarato di essere disposto a ripetere l'esperienza dell'anno scorso sempre che il Cavaliere torni a fare il morto. Ma se il Cavaliere fosse il vincente delle elezioni possiamo star certi che il morto non vorrà tornare a farlo. Oppure potrebbe anche cedere a Monti la presidenza, perché no? Invierebbe a controllarlo il suo cameriere Angelino. Quanto a lui chiederebbe ed otterrebbe un salvacondotto onorifico. E il Pd? Ruota di scorta benvenuta, ma senza Vendola per rompere definitivamente con la propria genealogia politica che - come lo stesso Monti ha affermato - comincia con la nascita del Pci a Livorno nel 1921. Comunisti senza soluzione di continuità, partito vecchio come tutti gli altri salvo la lista civica montiana. E salvo Ingroia, Monti se l'era dimenticato. Anche Ingroia è nuovo di zecca e infatti anche lui non sopporta il vecchio Partito comunista camuffato da riformista e anche lui, da sponda opposta, lavora affinché il Pd affondi.
Noi comunque riteniamo che il centrosinistra vincerà alla Camera perché il "Porcellum", che è una porcata per quanto riguarda la scelta dei candidati e il meccanismo d'attribuzione del premio al Senato, assicura la governabilità alla Camera.
Per il Senato il discorso è diverso, ma lì non c'è soltanto Monti, c'è anche Casini e non è affatto detto che sia in tutto e per tutto allineato con Monti. Probabilmente, se il Pd vincerà alla Camera ma il Senato fosse senza maggioranza, Casini l'alleanza con Bersani la farebbe e la governabilità sarebbe assicurata, gli impegni con l'Europa mantenuti, la politica economica europea e italiana orientate verso la crescita. Ecco perché il centrosinistra deve vincere. Personalmente sono liberale e non sono nato nel 1921 ma dalla morte di Ugo La Malfa in poi ho votato sempre a sinistra per un partito riformista. Ce n'è uno solo in Italia, riformista e democratico, con attenzione ai deboli, ai giovani, alle donne, al Mezzogiorno e alla laicità dello Stato. Quando Monti ha parlato del Pci come del progenitore del Pd ho visto che accanto a lui c'era il ministro Riccardi della Comunità di Sant'Egidio che approvava annuendo con la testa; evidentemente pensava ai tempi beati della Dc e non mi è affatto piaciuto. Dovrebbe ricordare - Riccardi - che Moro fece l'accordo con Berlinguer per governare il Paese in un momento di gravi difficoltà e per questo ci rimise pure la vita. Nichi Vendola, me lo lasci dire il buon Riccardi, il Berlinguer di allora lo tratterebbe come un figlioccio un po' più moderato di quanto lui non fosse.
****
Si parlerà ancora a lungo dello scandalo Monte dei Paschi, entrato di prepotenza nella campagna elettorale. Ma è un tema che con la politica c'entra soltanto incidentalmente. Il vero tema non è politico, riguarda piuttosto la struttura del sistema bancario, la vertiginosa moltiplicazione dei titoli derivati, le fondazioni e il loro assetto proprietario, i sistemi di vigilanza.
L'articolo di Luciano Gallino pubblicato ieri sul nostro giornale è molto chiaro in proposito: "La banca di Siena ha messo in pratica un modello di affari identico a quello di tutte le banche europee ed è un modello dissennato che sta all'origine della crisi economica in corso dal 2007 e ha portato al dissesto molte decine di banche in quasi tutti i paesi del nostro continente e negli Stati Uniti".
Questo modello va dunque riformato radicalmente in alcuni suoi punti nevralgici che sono i seguenti:
1. Occorre separare (come era stabilito nella nostra legge bancaria del 1936) le banche di credito ordinario dalle banche di affari e di lungo finanziamento. Le prime debbono raccogliere depositi e utilizzarli per finanziare le imprese; il loro capitale deve essere investito soltanto in obbligazioni emesse dallo Stato o da esso garantite.
2. La proprietà delle banche di credito ordinario deve essere affidata ad una pluralità di soci nessuno dei quali possa detenerne il controllo: fondazioni, fondi pensione, enti non-profit (leggi Amato e Ciampi).
3. La vigilanza sulle banche affidata alla Banca centrale, deve avere poteri più penetranti di quelli attuali. In particolare debbono avere il potere di revoca degli amministratori la cui condotta e le cui operazioni presentino aspetti rischiosi per la stabilità della banca ad essi affidata.
La Banca d'Italia, allora guidata da Mario Draghi, chiese più volte al governo che i suoi poteri di vigilanza fossero rafforzati e chiese in particolare di poter revocare gli amministratori. Oggi la vigilanza può solo ricorrere alla "moral suasion" che non è un potere ma una semplice raccomandazione. Analoghe richieste furono fatte dal Fondo monetario internazionale, anch'esso preoccupato per gli scarsi poteri della vigilanza della Banca d'Italia. Il governo, nella persona del superministro Tremonti, rifiutò. Sarebbe molto opportuno che su questo punto la Banca d'Italia fornisse alla magistratura e alla Corte dei Conti la documentazione delle sue richieste e la risposta negativa del ministro competente.
Il Presidente della Repubblica è giustamente preoccupato di quanto è accaduto, reclama chiarezza, confida nella magistratura e difende la Banca d'Italia dalle critiche faziose che le vengono rivolte. Ha segnalato anche, e giustamente, possibili "cortocircuiti" tra organi di informazione e autorità giudiziarie, che possano influire negativamente sui depositanti e sul mercato. Occorre tuttavia distinguere tra organi di informazione che ricercano la verità come è loro compito deontologico e istituzionale; possono talvolta incorrere in qualche errore come a tutti può capitare nell'effettuare il loro lavoro. Altra cosa invece avviene quando l'organo di informazione fabbrica notizie inesistenti e le diffonde per influire sui mercati e sulla politica. Queste sono macchine del fango e il cortocircuito che provocano non è occasionale ma consapevole e voluto.
Per rafforzare il risanamento del Monte dei Paschi sarebbe anche molto opportuno a nostro avviso che il ministro dell'Economia nominasse due consiglieri d'amministrazione della banca in occasione del prestito dei Monti-bond. La presenza provvisoria dello Stato nel capitale della banca è garanzia dell'opera di pulizia in corso dopo lo "tsunami" di Mussari e dei suoi accoliti.
Quanto alla fondazione senese, è evidente che debba fortemente diminuire la sua presenza azionaria nella banca. Lo faccia al più presto e discenda al 20 per cento, meglio meno che più.
Post scriptum. Ieri ed oggi il nostro giornale è presente a Torino come lo fu l'anno scorso a Bologna, con manifestazioni intitolate "la Repubblica delle Idee": dibattiti, prolusioni, interviste su temi di perdurante attualità. I torinesi hanno affollato le nostre iniziative con un interesse ed una simpatia dell'intera città.
Invio a tutti i colleghi ed amici e al direttore Ezio Mauro i miei più affettuosi auguri e li invio anche ai cittadini di Torino. Nel lontano 1968 fui deputato in quel collegio, indipendente nelle liste del Partito socialista. Amo molto quella città e faccio voti affinché il lavoro, lo sviluppo economico e culturale abbiano la meglio sulla attuale stasi. Torino fu la culla del nostro Risorgimento e uno dei principali centri di crescita e di solidarietà sociale e nazionale. Questa è la sua vocazione che anche in tempi difficili non è mai stata abbandonata.
(03 febbraio 2013)©
http://www.repubblica.it/politica/2013/ ... ref=HREA-1
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Re: E Adesso chi Voto?
camillobenso ha scritto:
...omissis... Qualcuno ha capito cosa sta succedendo e ha abbandonato Vendola.
L’unico a non capire sembrerebbe Vendola.
Anche Bersani fa finta di non capire e negare, …ma quello è il suo mestiere, far fessi gli elettori per trarre un vantaggio alla casta democristiana.
Quindi la commediola degli equivoci continua
Ci sarà mai la possibilità nei prossimi millenni che gli elettori diventino adulti e non si facciano infinocchiare dai giochetti di bassissima cucina dei furbetti del quartierino????
È un po' comico essere attaccato alla mattina da Monti che mi considera il suo principale avversario e la sera da Antonio Ingroia che mi considera il suo alleato.
Ma come è possibile pensare che io possa governare con la destra?
L'ho detto e lo ripeto:
io chiedo il voto perché il centrosinistra possa vincere e governare.
E ai miei elettori dico che possono avere la certezza che non sarà possibile alcuna alleanza innaturale con Monti.
Nichi Vendola su In Onda
chi è che non ha capito ???
-
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Re: E Adesso chi Voto?
shiloh ha scritto:camillobenso ha scritto:
...omissis... Qualcuno ha capito cosa sta succedendo e ha abbandonato Vendola.
L’unico a non capire sembrerebbe Vendola.
Anche Bersani fa finta di non capire e negare, …ma quello è il suo mestiere, far fessi gli elettori per trarre un vantaggio alla casta democristiana.
Quindi la commediola degli equivoci continua
Ci sarà mai la possibilità nei prossimi millenni che gli elettori diventino adulti e non si facciano infinocchiare dai giochetti di bassissima cucina dei furbetti del quartierino????
È un po' comico essere attaccato alla mattina da Monti che mi considera il suo principale avversario e la sera da Antonio Ingroia che mi considera il suo alleato.
Ma come è possibile pensare che io possa governare con la destra?
L'ho detto e lo ripeto:
io chiedo il voto perché il centrosinistra possa vincere e governare.
E ai miei elettori dico che possono avere la certezza che non sarà possibile alcuna alleanza innaturale con Monti.
Nichi Vendola su In Onda
chi è che non ha capito ???
Sempre lui perché l'accordo è chiaro da sempre.
Sono due anni e passa che D'Alema lo dice chiaramente.
Devo riportare forse per l'ennesima volta tutte le dichiarazioni presenti sul forum?
Altrettanto Bersani dal settembre 2011.
Se fa finta di non capire, peggio ancora, perché diventa chiara la volontà a fottere i suoi elettori.
Repubblica 3.2.13
L’ira di Bersani sul Professore
“Il nostro avversario è il Cavaliere ma così salta l’alleanza futura”
di Giovanna Casadio
E COSÌ ieri pomeriggio lo stesso Bersani ha dovuto sudare le proverbiali sette camicie per frenare l’ira dei “big” del partito.
In moltissimi, infatti, lo hanno chiamato mentre stava a Piacenza e tutti si sono lamentati del Professore.
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Re: E Adesso chi Voto?
Ha detto anche di essere "alternativo" e "incompatibile" rispetto ad un governo dove ci sia Monti.shiloh ha scritto:camillobenso ha scritto:
...omissis... Qualcuno ha capito cosa sta succedendo e ha abbandonato Vendola.
L’unico a non capire sembrerebbe Vendola.
Anche Bersani fa finta di non capire e negare, …ma quello è il suo mestiere, far fessi gli elettori per trarre un vantaggio alla casta democristiana.
Quindi la commediola degli equivoci continua
Ci sarà mai la possibilità nei prossimi millenni che gli elettori diventino adulti e non si facciano infinocchiare dai giochetti di bassissima cucina dei furbetti del quartierino????chi è che non ha capito ???
È un po' comico essere attaccato alla mattina da Monti che mi considera il suo principale avversario e la sera da Antonio Ingroia che mi considera il suo alleato.
Ma come è possibile pensare che io possa governare con la destra?
L'ho detto e lo ripeto:
io chiedo il voto perché il centrosinistra possa vincere e governare.
E ai miei elettori dico che possono avere la certezza che non sarà possibile alcuna alleanza innaturale con Monti.
Nichi Vendola su In Onda
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Re: E Adesso chi Voto?
shiloh ha scritto:
chi è che non ha capito ???
camillobenso ha scritto:
Sempre lui perché l'accordo è chiaro da sempre.
Sono due anni e passa che D'Alema lo dice chiaramente.
.
come ha ben spiegato anche @erding qua sopra, a me questo sembra un segnale forte e chiaro:
"E ai miei elettori dico che possono avere la certezza che non sarà possibile alcuna alleanza innaturale con Monti."
poi ognuno,
come stai facendo tu,
è libero di farsi gli ologrammi mentali che più soddisfano la sua visione del mondo.
io comunque voterò SEL.
anzi ,
sono stato parecchio indeciso,
ma ogni giorno che passa,
sono sempre più convinto che si la scelta migliore.
perchè Vendola mi garantisce che il mio voto NON andrà a sostenere un governo di cui fa parte il banchiere mannaro.
buon voto.
-
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Re: E Adesso chi Voto?
>>perchè Vendola mi garantisce che il mio voto NON andrà a sostenere un governo di cui fa parte il banchiere mannaro
Garanzia e` una parola FORTE.
Diciamo che e` assai probabile che una volta in alleanza con Monti il PD sbraghi come al solito.
A quel punto il voto a SEL probabilmente verra` utilizzato per opporsi allo sbragamento.
Dipendera` dall'intelligenza e dalla prontezza di Vendola.
Io pero` spero sia il PD a fare il suo lavoro.
E non SEL a dover fare interdizione per rimediare alla pochezza politica del PD.
Ma a scanso equivoci il mio voto va a SEL.
Ciao.
soloo42000
Garanzia e` una parola FORTE.
Diciamo che e` assai probabile che una volta in alleanza con Monti il PD sbraghi come al solito.
A quel punto il voto a SEL probabilmente verra` utilizzato per opporsi allo sbragamento.
Dipendera` dall'intelligenza e dalla prontezza di Vendola.
Io pero` spero sia il PD a fare il suo lavoro.
E non SEL a dover fare interdizione per rimediare alla pochezza politica del PD.
Ma a scanso equivoci il mio voto va a SEL.
Ciao.
soloo42000
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Re: E Adesso chi Voto?
soloo42000 ha scritto:
Garanzia e` una parola FORTE.
no.
è soloooo una speranza... FORTE.
ma meglio rosicchiare un osso che un bastone.
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Re: E Adesso chi Voto?
Hai perfettamente ragione Zione.camillobenso ha scritto:Sempre lui perché l'accordo è chiaro da sempre.shiloh ha scritto:camillobenso ha scritto: ...omissis... Qualcuno ha capito cosa sta succedendo e ha abbandonato Vendola.
L’unico a non capire sembrerebbe Vendola.
Anche Bersani fa finta di non capire e negare, …ma quello è il suo mestiere, far fessi gli elettori per trarre un vantaggio alla casta democristiana.
Quindi la commediola degli equivoci continua
Ci sarà mai la possibilità nei prossimi millenni che gli elettori diventino adulti e non si facciano infinocchiare dai giochetti di bassissima cucina dei furbetti del quartierino????chi è che non ha capito ???
È un po' comico essere attaccato alla mattina da Monti che mi considera il suo principale avversario e la sera da Antonio Ingroia che mi considera il suo alleato.
Ma come è possibile pensare che io possa governare con la destra?
L'ho detto e lo ripeto:
io chiedo il voto perché il centrosinistra possa vincere e governare.
E ai miei elettori dico che possono avere la certezza che non sarà possibile alcuna alleanza innaturale con Monti.
Nichi Vendola su In Onda
Sono due anni e passa che D'Alema lo dice chiaramente.
Devo riportare forse per l'ennesima volta tutte le dichiarazioni presenti sul forum?
Altrettanto Bersani dal settembre 2011.
Se fa finta di non capire, peggio ancora, perché diventa chiara la volontà a fottere i suoi elettori.
Repubblica 3.2.13
L’ira di Bersani sul Professore
“Il nostro avversario è il Cavaliere ma così salta l’alleanza futura”
di Giovanna Casadio
E COSÌ ieri pomeriggio lo stesso Bersani ha dovuto sudare le proverbiali sette camicie per frenare l’ira dei “big” del partito.
In moltissimi, infatti, lo hanno chiamato mentre stava a Piacenza e tutti si sono lamentati del Professore.
Nichiiiii.... ti ho sempre votato ma questa volta ti sei fatto fregare.
Come puoi pensare, qualora chiedessero l'appoggio di Monti, di far saltare l'alleanza?
Non ti basteranno le parole:Io ve l'avevo detto!!
I media ce li hanno in mano loro e addosseranno a te la colpa di tutti i loro prossimi guai compreso un'eventuale rivotazione e cosi' ti avranno messo al tappeto e queste benedette ali, tanto vituperate da Monti, pian piano scompariranno per sempre. Non ci sara' piu' una rinascita. Per sempre!!
Le cose, caro Nichi, bisogna vederle a lunga scadenza e non nell'immediato. Non son dietrologie le mie.
Costoro sanno fare il loro mestiere per bene e chi si dimostra sempliciotto se lo mangiano in un sol boccone.
Con questo non intendo dire che in tutte le proposte del PD tu dica sempre NIET, ma ,perdio devi essere un po' piu' scaltro e attento a non farti ciurlare sul manico poiche non saresti solo tu a perdere ma il tuo elettorato. Questo e' piu' importante di tutto. Abbi sempre presente questo !
Inoltre:Perche' non si e' mai voluto coinvolgere in tutto questo il movimento di Ingroia? Sono degli appestati?
RC e CI sono solo una piccolissima parte di questo movimento ma ogni volta che si parla di costoro si inizia si inizia sempre con questo tormentone vecchio come il cucco che non dovrebbe piu' funzionare ma purtroppo alcuni allocchi ci cadono sempre.
Te lo sei mai chiesto?
Oppure la pensavi come loro?
tutto qui.
un salutone da Juan
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
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