quo vadis PD ????

E' il luogo della libera circolazione delle idee "a ruota libera"
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mariok

Re: quo vadis PD ????

Messaggio da mariok »

A me sembra che si stia dando un po' troppo per scontato che con Renzi si vince.

Io non ne sono tanto sicuro.

Un anno fa forse poteva rappresentare la novità, uno fuori dagli schemi e contro gli apparati. Una specie di Grillo un po' meno populista e fascista.

Ma oggi, anche a distanza di pochi mesi, credo che le cose siano cambiate e l'abbraccio mortale di parte dei "big", che lui lo voglia o no, gli toglie un buon 50% di appeal.

Buona parte della gente non vive la politica "ragionata", ma quella fatta per messaggi e simboli.

E Renzi ripreso insieme a Veltroni alla presentazione di un libro di Morando è un messaggio con un effetto disastroso.
lucfig
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Re: quo vadis PD ????

Messaggio da lucfig »

Amadeus ha scritto: ...
purtroppo non sono questi i tempi.
non questi gli elettori.
mica il corpo elettorale è quello del 76 quando il pci stava al 33% .

non ci è bastato lo "stile" di Veltroni ???? la serafica solidità di Prodi? dobbiamo bruciarci ancora con la "civilità" e la pacatezza di Civati ?

non abbiamo abbondantemente dato?
non abbiamo lasciato il paese alle pitonesse e ai senza quid già abbastanza?

Civati seduce?
chi ?
piace a una nicchia , una ristrettissima nicchia .
ahh bè ...allora concordo.
è piacevolissimo, ma tutto si riduce alla domanda :
chi ha in mano il PD ?

civati...
seduce no.
proprio pe' gnente.
non ha nulla del seduttore, di quel tipo di seduttore... di masse ( ed è un pregio eh!! )
Renzi lo è , di natura .

che volemo fa?

:mrgreen: :lol:

Renzi va sfruttato
come e peggio di un mulo da soma.

ma veramente siete convinti che la gente non sentirà più le sirene di chi gli dice " niente tasse" ?
...
Domanda: Se Renzie, che non è altro che un alias di Berlusca, facesse quello che il Berlusca ha fatto con la destra con la sinistra?
In poche parole, siamo sicuri che Renzie non faccia piazza pulita della sinistra rimanendo da solo come ha fatto il Berlusca con la destra?

Inoltre, Prodi ha vinto Berlusca due volte facendo una campagna elettorale diversa dal suo concorrente ...

Ma poi, ripeto, siamo sicuri che il nostro elettorato sia attratto da falchi, pitoni e giaguari?
O ad essere degli animali abbiamo perso molto per strada?

Un esempio è il vecchio forum, quando qualcuno ha fatto il leader, ovvero decido tutto io, è rimasto solo ... la natura della sinsitra non è fatta per seguire uomini soli al comando, la sua natura è di seguire delle idee ... pensiamoci bene ... con le idee, si vince! (e Renzie non le ha!)

Quindi, iniziamo a recuperare i voti e le appartenenze perse che ad avere il torcicollo ed ad avere un sex appeal ... su questo Civati punta e per questo per me è una speranza!
_____________________
«Non si discute per aver ragione, ma per capire» (Peanuts)
_____________________
Amadeus

Re: quo vadis PD ????

Messaggio da Amadeus »

mariok ha scritto:A me sembra che si stia dando un po' troppo per scontato che con Renzi si vince.

Io non ne sono tanto sicuro.

Un anno fa forse poteva rappresentare la novità, uno fuori dagli schemi e contro gli apparati. Una specie di Grillo un po' meno populista e fascista.

Ma oggi, anche a distanza di pochi mesi, credo che le cose siano cambiate e l'abbraccio mortale di parte dei "big", che lui lo voglia o no, gli toglie un buon 50% di appeal.

Buona parte della gente non vive la politica "ragionata", ma quella fatta per messaggi e simboli.

E Renzi ripreso insieme a Veltroni alla presentazione di un libro di Morando è un messaggio con un effetto disastroso.
vero anche questo. più tempo passa più si logora tutto, anche il nuovo che avanza.
tuttavia , per quanto vale, nei sondaggi regge bene.

é vero anche che Renzino da solo soletto, col piccone e la ruspettina , ndo va?
i big je servono.
ora bisogna vedere chi usa chi e per fare che .
mariok

Re: quo vadis PD ????

Messaggio da mariok »

C'è da aggiungere un'altra considerazione.

Vuoi che da qui alle elezioni, su Renzie non esca un po' di fango, qualche scandaluccio o inchiestina?
iospero
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Iscritto il: 24/02/2012, 18:16

Re: quo vadis PD ????

Messaggio da iospero »

Da L'Unità :
BARCA
«Nel Pd resto un battitore libero
E dico sì a un segretario vero»



Di Valdimiro Frulletti
18 settembre 2013
l
Non ha ancora deciso chi sostenere al congresso, e forse non lo deciderà mai: «Voglio rimanere libero di poter fare il rompiballe sui contenuti». Ma Fabrizio Barca a conclusione del suo giro d’Italia alla ricerca del Pd che c’è (da cui ha tratto il libro, La traversata, che esce oggi per Feltrinelli), l’idea su quello che dovrebbe essere il Pd l’ha chiara. Netta separazione fra segretario e candidato premier per evitare che il partito diventi megafono del governo e quindi «inutile» nella società. E più potere decisionale a chi si impegna nel partito che a chi vota solo alle primarie. Il nodo, spiega, è come costruire una moderna forma partito. Ed è su questo punto che fin qui i «quattro candidati non hanno ancora dato garanzie».

Oltre 21mila km percorsi, oltre 10mila persone incontrate in più di 162 circoli. Il suo viaggio nel Pd ha mostrato una gran voglia di partecipazione, eppure gli iscritti sono in calo: il tesseramento è a poco più della metà dei 500mila del 2012 e meno di un terzo degli oltre 800mila del 2009. Non è strano?
«No, in tutti gli incontri c’è sempre stata una quota rilevante, tra il 30 e il 40%, di non iscritti. E di questi, molti che non avevano rinnovato la tessera e moltissimi pure che s’erano messi in coda alle primarie».

Come spiega questa caduta nel tesseramento?
«Perché non è chiara la ragione sociale per cui iscriversi. La tessera la puoi prendere per nostalgia, per un legame con un certo mondo, ma il Pd non suscita oggi sentimenti molto forti. Oppure la puoi prendere per fare qualcosa, per discutere e decidere. E questo avviene assai poco nel Pd».

Il numero sempre più basso di iscritti non dimostra che il Pd non può fare a meno di quei 3,5-4 milioni di persone che pur non avendo la tessera partecipano alle primarie? Con la sua idea di dare potere decisionale solo a chi effettivamente partecipa alla vita di partito, non si rischia di restringere il campo e rinunciare a quel patrimonio che sono gli elettori delle primarie?
«Il voto alle primarie ti costa solo un po’ di suola delle scarpe. Non è molto faticoso. Fai molta più fatica a iscriverti e soprattutto a partecipare e a lavorare in una associazione. Lo scarto col fare la fila al gazebo è profondo. E ovunque la politica che suscita partecipazione sta proprio nella possibilità concreta di incidere sul proprio destino. Non è sufficiente infilare un nome in un’urna. Ecco se hai un partito che li fa decidere si iscrivono, altrimenti è grasso che cola se quando ci sono le elezioni ti votano».

Dalla sua idea di cosa dovrebbe diventare il Pd se ne deduce che lei sosterrà Cuperlo. Sbaglio?
«Sì, si sbaglia. Tutti i quattro candidati offrono idee interessanti, ma da nessuno ho sentito ancora come costruire una forma partito moderna. Nessuno ha ancora spiegato come mettere in rete i circoli, cosa fondamentale che infatti fanno tutte le più moderne associazioni come Greenpeace. Nessuno ha detto chiaramente che il partito non è una scorciatoia per un incarico pubblico da qualche parte. Nessuno propone, come chiedono i tanti circoli che ho incontrato, che la direzione sia ridotta da 200 a 20 membri per renderla davvero un organismo che decide. Al momento in ogni candidato c’è una parte che mi piace. L’attenzione all’Europa di Pittella, le esperienze giovanili che Civati suscita e intercetta, la voglia di far saltare le posizioni di rendita di Renzi e l’impianto teorico di Cuperlo».

Quindi non ha ancora deciso.
«Non posso farlo perché non vedo impegni».

Deciderà?
«Forse. Ma il mio piccolo ruolo non è indicare un nome, ma spingere l’attenzione dei candidati su due nodi da sciogliere».

Quali?
«Come appunto si ricostruisce un partito che scateni un vero confronto di idee e che così produca pressione su chi governa. E poi con quale metodo e strategia si governa il nostro Paese. Sono venti anni che il centrosinistra ci prova e non ci siamo riusciti. È vero che paghiamo le code delle vicende passate e che la congiuntura è particolarmente difficile, ma ci serve anche un partito che voglia e sappia realizzare cambiamenti radicali. È questo che dico nel mio libro-riassunto del viaggio che ho fatto in questi mesi fra il popolo del Pd. Non essendo alla ricerca di collocazioni, mi posso permettere di fare il rompiballe».

Bersani dice che non capisce che idea di Pd abbia in testa Renzi. Lei l’ha capita?
«Del sindaco di Firenze mi piace l’idea di introdurre meccanismi concorrenziali nel partito e nella società. Perché uno dei mali italiani è la difficoltà a scardinare le posizioni costituite. Ma il rinnovamento come lo vuol fare? Attraverso una gara di idee e persone per una nuova sinistra forte o calando dall’alto una nuova cordata? È questo a cui non ho avuto ancora risposta».

Un elemento determinante per stabilire quale Pd avere nel futuro è la questione segretario uguale candidato premier. Lei è per dividere le funzioni. Tuttavia i generali senza esercito, come Prodi nel 1996, durano poco.
«No l’esercito c’era. Il problema di quel governo fu una strategia troppo astratta e costruita da un’élite. Per me prima serve una strategia resa precisa e condivisa dal confronto-conflitto dentro il partito e poi ancora un partito pronto a sostenere nella società gli scossoni che inevitabilmente produrranno le scelte del governo. Perché è ovvio che quando si inizia a togliere le incrostazioni che ci sono in Italia poi l’impatto va retto. E non lo può reggere un partito-megafono del governo. Il partito cioè deve svolgere un compito non dico autonomo, ma sicuramente diverso da quello del governo. Se il segretario è anche premier il partito è solo un megafono del governo, non uno strumento della società. E così non serve a molto, neppure a chi guida il governo».

Nella sinistra europea, forse con la sola eccezione francese, il leader del partito è anche candidato premier.
«Prendiamo il caso di scuola: la Gran Bretagna. Come si sa la strategia di Blair è per molti versi fallita. Però è un tentativo alto, che ha molto da insegnarci e ha retto dodici anni. E che prima di arrivare a battere i conservatori impiega sette anni di confronto, anche duro, sulle cose da fare e che per tre anni è spinto da un leader che si dedica solo al partito. L’insuccesso e la crisi del partito laburista sono anche figli della sua successiva mancata autonomia».

Oggi il Pd è al governo col Pdl. Quanto malessere ha trovato nella base democratica per le larghe intese?
«Parecchio. Ma, come si vede dal libro, che ha un intero capitolo dedicato alle voci dei circoli, tutti indicano anche una via d’uscita molto pratica. Visto che ci siamo, dicono, vogliamo chiedere a questo governo di fare cose che sono più vicine alle nostre corde e più utili all’economia? Vogliamo essere come partito tanto robusti come lo è stato il Pdl con l’Imu? Questo chiedono».

Teme uno scivolone del Pd sulla decadenza di Berlusconi?
«No. La situazione è così chiara. Uno scivolone non è pensabile, anche perché se accadesse sarebbe la fine del Pd».
iospero
Messaggi: 2444
Iscritto il: 24/02/2012, 18:16

Re: quo vadis PD ????

Messaggio da iospero »

«Del sindaco di Firenze mi piace l’idea di introdurre meccanismi concorrenziali nel partito e nella società. Perché uno dei mali italiani è la difficoltà a scardinare le posizioni costituite. Ma il rinnovamento come lo vuol fare? Attraverso una gara di idee e persone per una nuova sinistra forte o calando dall’alto una nuova cordata? È questo a cui non ho avuto ancora risposta».

Questo è il proiblema.

Civati e Cuperlo in qualche modo hanno risposto, Renzi ancora NO.
Amadeus

Re: quo vadis PD ????

Messaggio da Amadeus »

http://www.huffingtonpost.it/2013/09/19 ... _ref=italy



Hanno scelto il giorno della tanto attesa assemblea nazionale del Pd per lanciare la loro iniziativa: un appello per invitare la gente a iscriversi al Pd. Detto così, sembra roba soft, anche sonnacchiosa, tipo da cambiare canale al solo annuncio. Ma così non è. Perché, apprende Huffpost, il testo dell’appello, che verrà diffuso venerdì mattina, è polemico con l’attuale dirigenza Pd, accusata di immobilismo sulla questione tesseramento, proprio con il congresso alle porte. Della serie: il partito è affetto da emorragia di militanti e il quartier generale non fa nulla per impedirlo. Quindi l'appello agli elettori: tesseratevi nonostante le scelte del Nazareno. Caustico.

I promotori dell’appello sono sei: Laura Puppato, Fabrizio Barca, Pippo Civati, Deborah Serraccchiani, Goffredo Bettini, Felice Casson. Come si vede, ci sono ‘non-allineati’ come Puppato, Civati, Casson, renziani come Serracchiani e Bettini e anche uno come Barca, ufficialmente non schierato con alcun candidato, non interessato alla corsa congressuale, da mesi impegnato sul territorio, in giro per i circoli Pd a tentare di ricostruire una tela di partecipazione politica.

Ma il punto è che l’appello si muove soprattutto da un sospetto: e cioè che la mancanza di una vera e propria campagna per il tesseramento sia un modo per chiudere le porte del Pd all’esterno e controllare gli iscritti in vista del congresso. Un punto, quello dell’apertura all’esterno, che sta molto a cuore ai renziani ed evidentemente condiviso dai firmatari dell’appello.

Intanto, la trattativa sulle regole del congresso è ancora in alto mare, tanto da lasciar presupporre che si potrebbe arrivare in assemblea senza intesa. “Potremmo anche arrivare in assemblea, vedere come va e poi decidere”, si lascia sfuggire un renziano. Il caos è dietro l'angolo.

:|
mariok

Re: quo vadis PD ????

Messaggio da mariok »

Ma il rinnovamento come lo vuol fare? Attraverso una gara di idee e persone per una nuova sinistra forte o calando dall’alto una nuova cordata? È questo a cui non ho avuto ancora risposta

Questo è il proiblema.

Civati e Cuperlo in qualche modo hanno risposto, Renzi ancora NO.
Come lo vuol fare Cuperlo il rinnovamento, con D'Alema e Bersani?
peanuts
Messaggi: 2102
Iscritto il: 21/02/2012, 22:29

Re: quo vadis PD ????

Messaggio da peanuts »

Allora, il caimano si è rimesso a fare lo statista. Un sacco di gente ci cascherà
Terrà per la gola il pd con i suoi ricatti sui miracoli fiscali (miracoli che portano alla rovina nel giro di quelche mese)
Ma intanto accusa il pd di essere il mandante delle sentenze "politiche"

Ok

E il pd che fa?
Resta ancora al governo con questo PREGIUDICATO (lo scrivo grande cosìcché i servi del caimano leggano bene)

E' come quegli uomini/donne che restano col partner anche dopo un tradimento, sapendo che potrebbero esser traditi di nuovo
Imbecilli. Che altro dirvi?
"Ma anche i furbi commettono un errore quando danno per scontato che tutti gli altri siano stupidi. E invece non tutti sono stupidi, impiegano solo un po' più di tempo a capire, tutto qui".
Robert Harris, "Archangel"
soloo42000
Messaggi: 1081
Iscritto il: 15/05/2012, 9:38

Re: quo vadis PD ????

Messaggio da soloo42000 »

E' come quegli uomini/donne che restano col partner anche dopo un tradimento, sapendo che potrebbero esser traditi di nuovo.
Peggio.
Oltre al tradimento questo qui ruba il pane ai figli.
E quindi il "coniuge" deve scegliere.
Per il bene dei figli.

Lasciare che il caimano dissangui il Paese con le sue riforme fiscali pro-ricchi riportandolo sull'orlo del baratro?
Tagliare drasticamente i servizi dissanguando i cittadini meno abbienti che se li dovranno pagare?
O costruire una maggioranza alternativa AD OGNI COSTO, e tagliare l'evasione fiscale?

Per me la risposta è ovvia, la terza.
Per il caimano la prima è la più ovvia.

Ma per il PD, purtroppo, la risposta è la seconda.
Ecco perchè ha perso milioni di voti.
E altrettanti ne perderò ancora.
I figli vedono... e non si fidano più.
E quando arriverà la finanziaria fra 2 mesi...


soloo42000
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