Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la SX?

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pancho
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

Messaggio da pancho »

iospero ha scritto:.
Stefano Rodotà: “Letta fa spogliatoio? Ma come parla? Sinistra da ricostruire”

Il professore sabato parteciperà al cantiere di Sel, ma frena sull'ipotesi della creazione di un nuovo partito: "Le cose fatte di fretta, come Rivoluzione civile di Ingroia, non funzionano. Bisogna ricostruire un’agenda della sinistra".

“Non posso più tirarmi indietro. Sono in un frullatore ma…”, neppure finisce di dirlo e squilla il telefono. Tutti vogliono Stefano Rodotà, dopo la fallita candidatura al Quirinale, a 80 anni il giurista sta vivendo una seconda giovinezza. Tutta di corsa, tra un intervento al liceo Tasso, richieste dalle università di tutta Italia, trasmissioni televisive, una conferenza a Berlino sui beni comuni la prossima settimana, il “cantiere” di Sel sabato, l’incontro ieri con i parlamentari grillini, senza streaming, che poi rivelano: “Ci ha detto che se fosse stato in Napolitano ci avrebbe dovuto darci l’incarico”. E lui corre ancora: “Sì, sono in un frullatore”. Squilla di nuovo il telefono , è la nipote. Il suo volto si fa dolce, stacca e riprende la conversazione: “Che fare? Bisogna ricostruire la sinistra”.

Cosa direbbe in un caminetto del Pd?
È una storia che non mi appartiene più.

Si fanno i nomi di possibili nuovi segretari: Anna Finocchiaro, Speranza. Cosa ne pensa?
Se mi telefonassero terrei aperta la discussione.


Al netto della sua destrezza comunicativa io guardo ai contenuti. Quelli di Renzi non sono i miei, non c’entrano nulla con la cultura di sinistra. Lasciamo perdere il giubbotto di Fonzie da Maria De Filippi (ride Rodotà), lui può davvero essere un buon interlocutore. Si deve parlare anche con la destra. Altra cosa è Berlusconi, che mette a rischio l’ordine costituzionale.

Letta ha portato il governo in ritiro in abbazia, mentre il Pd riunisce il caminetto.
Non so che consiglieri d’immagine hanno, un disastro. “Fare spogliatoio”: ma come parlano?!

Professore, non è capo dello Stato, ma è ormai un punto di riferimento per la sinistra.
Ho una maggiore legittimazione a proseguire il lavoro svolto in tutti questi anni, sento un carico di responsabilità spropositato. Durante il voto parlamentare per il Quirinale ero tranquillo, adesso ho una certa tensione: non ho la bacchetta magica, ma non posso tirarmi indietro.

Sabato parteciperà al “cantiere” di Sel. Si farà un nuovo partito?
Le cose fatte di fretta, come Rivoluzione civile di Ingroia, non funzionano. Bisogna ricostruire un’agenda della sinistra.

Primo obiettivo?
Chiedere con forza al presidente Napolitano di rivolgere un appello alle forze politiche per fare subito la riforma della legge elettorale.

Dei grillini lei ha detto che hanno voglia di imparare a fare politica.
Non è sindrome da professore. Si sono messi al lavoro con grande impegno. Ogni tanto incorrono in qualche scivolone, ma è normale, sono figli di molte realtà. Non firmo cambiali in bianco neppure con loro, ma sbaglia chi vede un pericolo in Grillo e di conseguenza attacca il web. E lo dico con tutto ciò che da Grillo mi distingue. L’assenza del vincolo di mandato parlamentare è un valore di democrazia, ad esempio: ho votato in dissenso dal Pci contro il concordato Craxi, so cosa significa.

Quindi, adesso, che fare?
La Controconvenzione per la difesa della Costituzione e la rete costituente dei beni comuni.

L’embrione del Partito della Sinistra per l’Europa: Pse. Le piace come nome?
Potrebbe essere riduttivo. Sono europeista, bisogna cambiare un’Europa che ignora la costruzione di uno Stato autoritario in Ungheria e le sue stesse carte fondamentali. Bisogna lavorare tanto. Ma potremmo rendere questo nome un promemoria per il futuro.

Da Il Fatto Quotidiano del 9 maggio 2013
Dichiarazioni piu' che sante e che accolgo con molto entusiamo. Era questo che aspettavo da tempo.

Ora si capisce il perche ad una grande parte del PD questo Personaggio mon poteva essere gradito. Tutte le dichiarazioni fatte dai dirigenti sul PD sul perche' non veniva gradito questo Nome erano solo scuse per i soliti allocchi.
Ma allora una domanda, come al solito, viene piu' che spontanea:
Coloro che all'interno del PD vedevano con favore questa candidature, possono coesistere con gli altri?

E qui bisogna che costoro(i pro Rodotà nel PD) chiariscano queste contraddizioni interne o si vuol far ancora finta di niente e aspettare che scoppi un'altro bubbone piu' grosso e profondo di questo attuale?

Fate vobis?

Questi chiarimenti li dobbiamo fare pure noi nel ns. piccolo.

O di qua o di la'.

In mezzo al guado e' difficile vivere ed essere capiti.

Divisione?? Non lo so...vedete voi

In attesa del segretario, De Benedetti ha dato l’investitura a Renzi: l’unico nome spendibile.
Essi', che ci si poteva aspettare da De Benedetti e co.?
“Non posso più tirarmi indietro. Sono in un frullatore ma…”,

GRANDE!!
Cosa direbbe in un caminetto del Pd?
È una storia che non mi appartiene più.
10+
"Le cose fatte di fretta, come Rivoluzione civile di Ingroia, non funzionano. Bisogna ricostruire un’agenda della sinistra".
10++.Anche se, ammetto, ho votato ingroia alla camera. non avevo alternative se non il non votare
Anche se alla camera ha ricevuto il mio voto.Al netto della sua destrezza comunicativa io guardo ai contenuti. Quelli di Renzi non sono i miei, non c’entrano nulla con la cultura di sinistra. Lasciamo perdere il giubbotto di Fonzie da Maria De Filippi (ride Rodotà), lui può davvero essere un buon interlocutore. Si deve parlare anche con la destra. Altra cosa è Berlusconi, che mette a rischio l’ordine costituzionaleAl netto della sua destrezza comunicativa io guardo ai contenuti. Quelli di Renzi non sono i miei, non c’entrano nulla con la cultura di sinistra. Lasciamo perdere il giubbotto di Fonzie da Maria De Filippi (ride Rodotà), lui può davvero essere un buon interlocutore. Si deve parlare anche con la destra. Altra cosa è Berlusconi, che mette a rischio l’ordine costituzionale
CHAPEAU!!! :D :D :D :D :D :D :D :D :D :D :D :D :D :D :D :D :D :D :D veryyyyyyyyy happyyyy


un salutone
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
camillobenso
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

Messaggio da camillobenso »

La sinistra che verrà. Riguarda lo speciale con Rodotà e Padellaro


http://tv.ilfattoquotidiano.it/2013/05/ ... ro/231797/
camillobenso
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

Messaggio da camillobenso »

...................In hoc signo vinces

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mariok

Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

Messaggio da mariok »

Edward Samuel Miliband (Londra, 24 dicembre 1969 - 43 anni!) è un politico britannico, leader del Labour Party e membro del Parlamento britannico.

Noi siamo aggrappati a Stefano Rodotà (Cosenza, 30 maggio 1933 - 80 anni)


ED MILIBAND 22 MAGGIO 2013 STAMPA

Google, le tasse e il capitalismo responsabile

Il discorso di Ed Miliband alla Big Tent di Google, un attacco frontale al tentativo dell'azienda di eludere il fisco. E un manifesto su nuove tecnologie, istruzione e crescita economica


È bello essere qui nella Big Tent di Google. Voglio cominciare mostrandovi quattro fotografie e chiedendovi di indicare qual è quella fuori posto, perché riguarda il tema del mio discorso: che tipo di futuro vogliamo costruire.
Il primo è mio padre, Ralph Miliband, uno studioso marxista. Il secondo è Willy Wonka, quel genio del proprietario della Fabbrica di cioccolato, che alla fine la regala alla famiglia di Charlie. La terza è Margaret Hodge, la presidente laburista della Commissione bilancio che, come sapete, è stata molto critica nei confronti di Google negli ultimi giorni. E l’ultima foto è di Google, col vostro slogan fondativo: «Don’t be evil», non siate cattivi. Secondo voi qual è la foto fuori posto?

Vi dico come la penso io: fuori posto è mio padre. Lui è l’unico tra questi ad aver pensato che la strada verso una società giusta non passasse per il capitalismo, ma attraverso un socialismo fondato sulla proprietà pubblica dei mezzi di produzione. Non era il solo a pensarla così, ovviamente. Fino al 1995 questa idea andava insieme con la tessera del partito che ora guido. Tony Blair la cancellò, e fece bene, perché nazionalizzare la grande industria non è la strada giusta verso una società più equa.
Di questi tempi ci sono persone che vi diranno che, visto che il capitalismo è destinato a durare, non ci sono più grandi alternative sul tipo di società di cui abbiamo bisogno. Ma non penso che sia così. Ci sono altre quattro persone che possono aiutarci a capire il perché.
La prima: vi presento Richard O’Neill, un piccolo imprenditore con un’azienda che si chiama School Office Services a Londra. Benché sia un’azienda molto competitiva, lui va fiero di dare a tutti i suoi impiegati un salario di sussistenza. Il secondo è Muhammad Yunus, il genio della microfinanza che ha vinto il premio Nobel. Il terzo è Charlie Mayfield, il capo della più grande catena inglese di grande distribuzione, John Lewis, che è di proprietà dei suoi stessi dipendenti e ripartisce i profitti tra tutti i lavoratori. E il quarto è Montgomery Burns, che dirige una centrale nucleare nei Simpson.
Stavolta è evidente qual è la persona fuori posto. Il signor Burns non è proprio una brava persona. Lascia in giro le sue scorie nucleari. Certo, è un personaggio dei cartoni, ma avrei potuto sostituirlo con la Royal Bank of Scotland, o altre grandi banche prima della crisi finanziaria. Mi aiuta ad arrivare al punto: c’è una scelta da fare.
Internet e il signor Burns
C’è un “capitalismo irresponsabile”, con differenze enormi tra i più ricchi e i più poveri, il potere concentrato in poche mani, e tutti pensano solo a far soldi in fretta, a qualunque costo. E c’è un “capitalismo responsabile”, in cui sono le imprese a dettare l’agenda, le aziende puntano a realizzare profitti, ma allo stesso tempo c’è una società equa, il potere è diffuso e ciascuno accetta le proprie responsabilità nei confronti degli altri. La mia idea è questa: non solo il capitalismo responsabile è più giusto, ma con esso è più facile che tutto il paese ce la faccia. È una cosa che dico da due anni, come leader del Labour. Oggi vorrei applicarla a internet e all’era digitale.
Innanzitutto, ci sono molte ragioni per credere che la tecnologia digitale ci stia portando verso un capitalismo più responsabile. Le nuove tecnologie hanno aperto il mercato a persone che prima non vi avevano accesso, dal contadino africano al piccolo imprenditore del mio collegio. Dalla politica ai media, hanno aiutato ad abbattere le vecchie gerarchie. E rendendo il mondo più interconnesso, internet crea comunità che si rendono conto più facilmente delle responsabilità reciproche.
Ovviamente, Google è in prima linea. Le persone di tutto il mondo hanno bisogno di voi. Dal vostro motore di ricerca, a Gmail, ai Google glass, siete stati l’avanguardia di questa rivoluzione. Voglio applaudire alle vostre innovazioni.
E ovviamente siete abituati a sentirvi dire questo genere di cose dai politici. Ma se mi limitassi a questo, se non vi facessi alcune grandi domande che chiedono una risposta, allora francamente la mia presenza qui non avrebbe senso.
Ci sono scelte che dobbiamo compiere. Internet crea opportunità per milioni di persone, ma interi paesi e popoli rischiano di rimanere indietro. Internet distrugge le vecchie gerarchie, ma rischia di creare nuovi centri di interesse. Internet connette persone di ogni parte del mondo, ma può anche consentire ad aziende fantasma di sfuggire alle proprie responsabilità.
Le regole che fissiamo, i comportamenti che incentiviamo, le culture che premiamo ci possono aiutare a determinare il tipo di futuro in cui ci ritroveremo. Determinare se la nostra economia avrà più signori Burns o più Charlie Mayfield.
Una scuola per i creativi del futuro
In Gran Bretagna ci sono 2,6 milioni di case che non sono raggiunte dalla banda larga. Milioni di persone che non hanno mai usato internet. Il digital divide esclude i potenziali designer, gli innovatori, gli imprenditori di domani. Dobbiamo cambiare le cose. Non va bene per loro e per il futuro del nostro paese.
Ma sfruttare al meglio la Rete vuol dire ben altro del semplice accesso alla banda larga. Bisogna mettere la creatività al centro nel nostro sistema educativo. Purtroppo però le cose si stanno muovendo nella direzione opposta. In tre anni le scuole inglesi hanno ridotto del 15 per cento le ore di arte, disegno ed educazione tecnica. C’è un terzo di insegnanti in meno che ricevono una formazione specifica su questi temi. E non c’è da stupirsi, viste le priorità dell’attuale governo. Arte, disegno e tecnica sono state ridotte a materie di serie B. È esattamente il tipo di messaggio che non dovremmo dare.
Pensate a sir Jony Ive. Da bambino, il suo regalo di Natale era passare un’ora in classe coi suoi genitori, che insegnavano disegno. E alla fine sir Jony ha cambiato il mondo disegnando l’iMac e l’iPad. Dobbiamo assicurarci che le prossime generazioni non siano solo capaci di usare Google, Facebook e YouTube, ma che sappiano immaginare il prossimo stadio del mondo digitale.
Un’economia per tutti
La seconda parte del nostro compito è dare spazio alla capacità di internet di trasformare la nostra economia. E assicurarsi che il potere non sia concentrato in poche mani, ma che consenta anche all’impresa più piccola di fiorire. Dare modo ai singoli creativi di lavorare al fianco sia del settore pubblico sia delle aziende globali, per creare la prossima generazione di tecnologia. Questo potrà succedere solo se le grandi aziende non schiacciano i concorrenti più piccoli. A volte questo succede spontaneamente sui mercati. Come quando Google ha dato Android al mondo, open source. Così facendo ha evitato che gli smartphone diventassero un monopolio. Ma non possiamo affidarci solo al privato.
Il settore pubblico dovrebbe lavorare per allargare il campo delle opportunità. Pensate a grandi istituzioni come la Bbc e la British Library: possiamo fare di più per renderle aperte, attraverso uno spazio pubblico digitale. Pensate al vecchio mondo, quello in cui dovevate recarsi alla British Library e fare la tessera per entrare. Ora immaginate un mondo nuovo, in cui non serve andare lì e fare una tessera esclusiva per accedere agli incredibili archivi che hanno.
E dobbiamo assicurarci che la creatività ottenga un ritorno economico adeguato. Per questo il Labour sta lavorando col governo per una nuova legge che risolva i problemi del copyright, della pirateria e della proprietà intellettuale. (…)
Aziende reponsabili
Per creare un capitalismo più responsabile, abbiamo bisogno anche di aziende responsabili. È fantastico che la Big Tent di Google incoraggi il dibattito su qualsiasi problema. Vorrei discutere con voi sulla questione delle tasse, di cui si è parlato tanto in questi giorni: con Google, Apple e Amazon sotto i riflettori. La prima e primaria responsabilità di un governo è fare leggi giuste. Sono d’accordo con l’appello di Google per una riforma internazionale della tassazione. Il governo dovrà avanzare proposte per far sì che questo si realizzi al G8. Serve trasparenza su quanto profitto realizza un’azienda e quante tasse paga paese per paese. Una riforma che impedisca alle aziende di trasferire i profitti per evitare di pagare. Un giro di vite sui paradisi fiscali.
Spero che Google ci sostenga nei nostri intenti. E, lasciate che ve lo dica, se non riusciremo a raggiungere un accordo internazionale, un governo laburista agirà qui in Gran Bretagna.
Ma un’azienda responsabile deve fare di più che rispettare la lettera delle leggi. Nel manifesto di lancio di Google, nel 2004, c’era scritto: «Non siate cattivi. Saremo più forti nel lungo periodo, saremo sostenuti meglio – come azionisti e non solo – da un’azienda che fa del bene al mondo, anche se nell’immediato non c’è nessun ritorno. È un aspetto importante della nostra cultura, ampiamente condiviso nell’azienda». Lo dicevate voi: i vostri impiegati vogliono avere la sensazione di stare facendo la cosa giusta. E anche i vostri utenti lo vogliono.
Perché pagare le tasse
Per la nostra società è importante che arrivino i messaggi giusti dall’alto. È impossibile che io sia l’unica persona qui dentro a essere delusa che una grande azienda come Google si riduca a sostenere che, pur impiegando migliaia di persone in Gran Bretagna, pur guadagnando migliaia di sterline in Gran Bretagna, debba pagare solo l’un per cento di quei guadagni in tasse. Quando Google fa del bene per il mondo, vi applaudo. Ma quando Eric Schmidt dice che il suo approccio al problema delle tasse è semplice capitalismo, non sono d’accordo. È un peccato che Eric Schimdt non sia qui a farselo dire di persona. Quando Google fa i salti mortali per non pagare le tasse, io dico che fa male. E non solo io. È cristallino, basta leggere i vostri principi fondatori.
Ho cominiciato con mio padre e vorrei finire con lui. Mio padre aveva torto a proposito della proprietà dei mezzi di produzione. Ma su una cosa aveva ragione. Era arrivato qui come profugo a sedici anni, nel 1940. Ed entrò nella marina di Sua Maestà. Parlava spesso di quei giorni in marina, quando persone di tutte le estrazioni, di provenienze diversissime, si trovarono insieme per un obiettivo comune. È così che la Gran Bretagna ce l’ha fatta. È così che le grandi aziende ce la fanno. È questo il cuore del capitalismo responsabile. È questo ciò che chiamo One Nation. È questo il futuro che dobbiamo costruire insieme.
pancho
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

Messaggio da pancho »

Il discorso di Miliband si inserisce nella lunga serie di discorsi tesi ad illustrare quello che il leader laburista chiama «One Nation Labour», cioè l’idea che il partito laburista debba porre al centro della sua vision politica la promozione di una società coesa, in cui tutti vedano riconosciuti i propri diritti e le proprie responsabilità. In questa visione le grandi compagnie internazionali devono contribuire al benessere complessivo della società e svolgere una funzione con ricadute positive per tutti, non solo per i loro azionisti.
Non è difficile, per la maggior parte dei cittadini, essere d’accordo con questa idea; più difficile andarlo a spiegare direttamente ai presidenti della compagnie in questione, come ha fatto Miliband con Google, minacciando anche che un governo laburista potrebbe introdurre forme di penalizzazione per le compagnie che non agiscono nell’interesse collettivo.
http://www.europaquotidiano.it/2013/05/ ... gle-tasse/
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Come detto sopra non e' difficile essere daccordo su questo . Difficile e' imporlo al capitale, al potere economico finanziario che per la sua stessa natura non quarda in faccia nessuno e si fa un baffo sia dell'etica che della morale.

Chi domina impone i suoi valori ai ceti subordinati, come diceva Nietzsche nella “Genealogia della morale”.

Pensiamo per esempio agli anni del berlusconismo in Italia, quando si è deriso la gente che lavora.

Come dicevano gli “Indignados” spagnoli: “ci pisciano addosso e ci dicono che piove”. Esistono ancora degli anticorpi di fronte a tutto questo?

Mi sembra un po' semplicistico nelle conclusioni questo discorso di Miliband. Giusto quello che osserva ma difficile,ripeto ancora, far rispettare la volonta di un popolo a chi ha il potere in mano.Mi sembra che qui da noi gli esempi non manchino.
Se li tocchi ti presentano una crisi dopo l'altra.

Rivedetevi un po' Marx e capirete quello che ora sta' succedendo.
Se lo leggeva pure il ns. amico Don Gallo perche' non possiamo farlo anche noi?

Poi, se qualcuno e disposto, ne riparleremo


un salutone da Juan
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
mariok

Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

Messaggio da mariok »

Il Tar 'boccia' Ingroia
Dovrà trasferirsi ad Aosta


Nessuno stop per il trasferimento ad Aosta del magistrato Antonio Ingroia. Lo ha deciso il Tar.

23 maggio 2013

Nessuno stop per il trasferimento ad Aosta del magistrato Antonio Ingroia. Lo ha deciso il Tar del Lazio, respingendo l'istanza cautelare presentata dal magistrato contro la delibera del Csm che ha disposto il suo ricollocamento in ruolo all'Ufficio giudiziario di Aosta con funzioni di pm.

http://www.unita.it/italia/il-tar-bocci ... a-1.502073
aaaa42
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

Messaggio da aaaa42 »

vedo che mariok e un grande fans di Igroia.
io lo votato alla camera ma era totalmente contrario al modo da liderino psedocubano con cui era intervenuto cercando di strumentalizzare i movimenti alba in primis ma non solo quello.

a me l' intervento del gemellino inglese non piace troppo generico e superficiale.
che cosa è il capitalismo ? che cosa è il socialismo ?
al di la di Gaber.

il capitalismo è la proprietà dei mezzi di produzione quindi il socialismo e la socializzazione dei mezzi di produzione.

il modello sociale europeo e la sintesi MOBILE del capitalismo e del socialismo ma per i socialisti VERI quindi marxisti in un sentiero di sviluppo per il superamento del capitalismo.

avere università pubbliche e gratuite aperti a tutti i primi 2 anni e selettive negli ultimi 3 anni
e socialismo o capitalismo ?

dare case popolari alle famiglie proletarie e dalla piccola borghesia con redditi inferiori ai 50.000 euro
e cosa socialista o capitalista ?

avere politiche economiche di PIENO IMPIEGO con piano di lavoro pubblici per coloro che non trovano lavoro e cosa capitalistica o socialista?

negli anni 60 in italia tutti frequentavano l' università semi gratuita o gratuita ma non tutti si laureavano ma l' esperienza universitaria era fondamentale per il loro lavoro e per la loro vita.

negli anni 50 e 60 molti accedevano a case popolari non solo i poveri.
la borghesia media accedeva a mutui garantiti dal mediocredito regionale societa finanziarie pubbliche a tassi super agevolati.

negli anni 60 anche con politiche economiche pubbliche e monetarie tutti o quasi tutti avevano un vero lavoro nel settore pubblico o privato, lo stato interveniva a favore del privato con politiche di programmazione dei settori industriali.

tutto questo lo chiamiamo capitalismo o socialismo ?

la sanita pubblica totalmente accessibile e gratuita sia per i poveri che per i ricchi, di fronte al male e alla morte non ci sono ricchi e poveri , bene pubblico universale.

questo e capitalismo o socialismo ?

oggi

il modello francese di oggi e sostanzialmente simile a quello italiano degli anni 60 con modelli di controllo manageriale piu sofisticati.
la grande industria di pneumatici francese che voleva chiudere uno stabilimento tra i tanti in francia
ha dovuto cambiare idea in quanto lo stato francese dirige i processi economici.

il modello tedesco con la cogestione al 50 % lo chiamiamo capitalismo o socialismo ?

il capitalismo di borsa in francia o in germania ridotto a lotteria per teutonici ubriachi di birra o donnine francesi a cognac lo chiamiamo capitalismo o socialismo '?

in sostanza solo il gemellino inglese crede che il futuro sia il capitalismo di borsa
in compagnia di zapatero e di blair cadaveri deambulanti.
Ultima modifica di aaaa42 il 26/05/2013, 0:49, modificato 1 volta in totale.
mariok

Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

Messaggio da mariok »

A parte il giudizio su Tony Blair, fatto di luci (vedi politica scolastica http://www.oxydiane.net/politiche-scola ... co-di-tony ) e di ombre (vedi guerra in Iraq), il post su Miliband voleva evidenziare una questione di metodo.

Il partito laburista britannico, esaurito il ciclo di Tony Blair, con i suoi meriti ed i suoi demeriti, ha deciso la sua successione con un congresso, aperto e combattuto, dal quale è uscito il nuovo leader, un quarantenne con idee nette e precise.

Noi nel frattempo ci siamo deliziati con quattro segretari del PD in sei anni, ancora tutti e quattro sulla scena, in attesa di un quinto che non si sa quando e come verrà eletto.

Sugli altri fronti, si sono scomposti e ricomposti a sinistra partiti, partitini e movimenti, ognuno col suo leader "carismatico" (si fa per dire), nessuno dei quali capace di raccogliere consensi sufficienti per entrare in parlamento (con l'unica eccezione di Vendola, che però si è giovato dell'alleanza col PD).

Eppure siamo bravissimi a dare i voti a tutti ed a stabilire, a nostro illuminato giudizio, cosa è di sinistra e cosa non lo è.
mariok

Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

Messaggio da mariok »

S. Medici - 1,8%

Ma che senso ha?
Amadeus

Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

Messaggio da Amadeus »

mariok ha scritto:S. Medici - 1,8%

Ma che senso ha?
:?:
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