quo vadis PD ????

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camillobenso
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Re: quo vadis PD ????

Messaggio da camillobenso »

Noi manterremo tutte le promesse, avremo la coerenza di chi si mette in gioco» .



Cose di casa Diccì - 39


..................In hoc signo vinces

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L’album del pifferaio N° 3 - 3






14 OTT 2013 12:37
SOGNO O SON-DAGGIO! CORAZZIERI CONTRO RENZI: “PENSA SOLO AI SONDAGGI”. E FA BENE! IL 60% È CONTRO L’AMNISTIA
Non solo i ministri: dal corazziere capo Macaluso al bersaniano Cuperlo fino al quirinalizio Casini, aumentano le difese d’ufficio del Colle - Ma gli italiani sono con Matteuccio: a favore dell’amnistia solo il 24% (ma senza Berlusconi) e il 16% (se comprende il Banana)…



1. CARCERI, SONDAGGIO IXE: IL 59% NON VUOLE AMNISTIA E INDULTO
(ilVelino/AGV NEWS) - Il dibattito su amnistia e indulto e tornato d'attualita negli ultimi giorni, ma la maggioranza degli italiani e contraria. Il 59 per cento degli intervistati in un sondaggio realizzato dall'Istituto Ixe di Roberto Weber in esclusiva per Agora (Rai Tre), infatti, non e favorevole a nessun intervento per ridurre la popolazione carceraria. Dice si all'amnistia e/o all'indulto il 24 per cento, a patto che Berlusconi non possa beneficiarne in nessun modo. Il 16 per cento, infine, e d'accordo, ma solo se anche la pena del Cavaliere venisse inclusa nel provvedimento di legge.

2. CARCERI: MACALUSO, RENZI PENSA A SONDAGGI NON A PROBLEMI PERSONE
(Adnkronos) - Matteo Renzi "legge i sondaggi, vede l' aria che tira, valuta se gli fa gioco o meno mettere in campo una certa posizione. E poi parla alla pancia della gente, asseconda le pulsioni anche piu' 'arretrate' pur di fare cassa 'elettorale'. In questo caso, ha rivestito il tutto agitando la bandiera della difesa della legalita', colta addirittura dal punto dei vista dei ragazzi. Quanto al resto, non gli importa nulla dei problemi delle persone in carne e ossa coinvolte".

Lo dice Emanuele Macaluso in un'intervista a 'La Repubblica'. "Vedo all'opera -aggiunge- sempre lo stesso schema Renzi: se apro questa polemica qui, funziona, pesco consensi da tutte le parti, finisco su giornali e tv? Se e' cosi', ok, va bene. Anche a costo di prendersela con il Capo dello Stato. Con un sovrappiu' di protagonismo in questo caso. Perche' il sindaco di Firenze si vuol far passare per l' uomo che non guarda in faccia nessuno, il rottamatore che puo' far polemica con tutti, dal Presidente della Repubblica al Papa".


3. AMNISTIA: CUPERLO, SU DIRITTI NON SI POSSONO INSEGUIRE I SONDAGGI
(AGI) - "Sui diritti umani, sulla dignità delle persone, non si possono inseguire i sondaggi". A Gianni Cuperlo non sono piaciute le parole di Matteo Renzi sull'amnistia. E in una intervista all'Unita spiega il suo pensiero. "Il Capo dello Stato ha posto un problema di sopravvivenza e di dignita che riguarda oggi migliaia di persone detenute nelle nostre carceri. Peraltro lo ha fatto in maniera tutt'altro che improvvisata, ma dopo che da mesi aveva denunciato queste condizioni di vita anche alla luce delle visite svolte nel carcere di San Vittore e in quello di Poggioreale, e quindi con una consapevolezza piena del dramma che si consuma dietro quelle mura e del grado di disumanità che contraddistingue tanta parte dei nostri penitenziari".

E in riferimento all'affermazione di Matteo Renzi sul valore della legalita Cuperlo risponde cosi: "Guardi, noi oggi stiamo calpestando un principio di legalità nel momento stesso in cui viene violato l'articolo 27 della Costituzione, che stabilisce una cosa molto chiara: le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato".

4. AMNISTIA: CASINI, RENZI? HA GUARDATO I SONDAGGI
(ANSA) - "L'atteggiamento di Renzi su amnistia e indulto si puo' capire. Evidentemente ha guardato i sondaggi". Lo ha detto Pierferdinando Casini, a margine della riunione del Consiglio nazionale dell'Udc. "Sono stato a visitare un carcere e ho visto - ha aggiunto l'ex presidente della Camera - la disperazione delle persone. Bisogna fare qualcosa per risolvere questo problema"
Amadeus

Re: quo vadis PD ????

Messaggio da Amadeus »

Pierferdinando Casini, a margine della riunione del Consiglio nazionale dell'Udc. "Sono stato a visitare un carcere e ho visto - ha aggiunto l'ex presidente della Camera - la disperazione delle persone. Bisogna fare qualcosa per risolvere questo problema"
l'unica volta sarà stata quando , anni fa, ha portato le arancine all'amico suo, Totò vasa vasa .
quello che ci metteva la mano sopra il fuoco che era innocente.
:mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:
Amadeus

Re: quo vadis PD ????

Messaggio da Amadeus »

il treno Renzi è già passato?


La stampa.it
POLITICA
15/10/2013 - REPORTAGE
Renzi non scalda
gli imprenditori veneti

Interesse più per lui che per Tosi,
ma la scintilla non scatta
MICHELE BRAMBILLA
INVIATO A VERONA
L’impressione è che qualcosa si sia un po’ raffreddato rispetto a un anno fa. Matteo Renzi ieri a Verona, all’assemblea della Confindustria provinciale, è stato applaudito, sì, senz’altro: però dire che ha infiammato la platea, no. Molti più applausi - se è questo il metro di giudizio - li hanno avuti gli imprenditori che hanno parlato prima di lui.

Certo non era proprio come giocare in casa, per uno che è candidato alla guida del Pd. Il Veneto non ha mai votato a sinistra; qui è nata, con la Liga, l’avventura leghista; qui Berlusconi è stato a lungo la grande speranza di una classe imprenditoriale abituata a credere più in se stessa che nella politica. E ieri Renzi era ospite proprio di questi imprenditori, degli artefici del miracolo del Nord Est. Quindi non era facile.
Però giusto un anno fa, dicevamo, il feeling sembrava diverso. Il sindaco di Firenze aveva voluto che il suo camper partisse proprio da qui, da Verona, nel viaggio alla conquista di Palazzo Chigi. E la sensazione era che, se il Pd avesse candidato lui anziché Bersani, da queste parti di voti ne avrebbe presi parecchi. Renzi avrebbe sfondato tra i delusi della Lega e di Berlusconi; tra imprenditori cui non pareva vero di sentire uno di sinistra che parlava contro le tasse, lo statalismo e la burocrazia.

Oggi molte cose sono cambiate. Renzi ha capito che per conquistare il Paese deve prima conquistare il suo partito: e quindi parla un linguaggio un po’ diverso rispetto all’anno scorso. E poi questi imprenditori veneti sono gente concreta, e concretezza vuole che le larghe intese reggano il più possibile, perché «anche se fragile e lenta, una crescita c’è», ha detto il presidente di Confindustria Verona Giulio Pedrollo, e nessuno ha voglia di affrontare un’ennesima crisi e un’ennesima campagna elettorale per assecondare le ambizioni di Renzi.

Gli industriali veneti continuano comunque a vedere in lui un soggetto interessante, se non altro per realismo: il futuro vedrà nuovi referenti politici, e fra questi Renzi ci sarà sicuramente
. Così, ieri, in un’assemblea che aveva uno slogan tutto proiettato al futuro, «Oltre», Confindustria ha voluto invitare Matteo Renzi e Flavio Tosi. Due politici con evidenti somiglianze. Tutti e due sono giovani (Renzi ha 38 anni, Tosi 44); tutti e due sono sindaci; tutti e due si sono scontrati contro le leadership storiche dei loro rispettivi partiti, ponendosi come il nuovo che avanza; tutti e due hanno potenzialmente un gradimento trasversale, perché se Renzi a un certo punto piaceva a destra, sicuramente Tosi ha preso tanti voti anche a sinistra. Tutti e due insomma sembrano essere il futuro.

Va detto che Renzi non ha cercato l’applauso facile. Nessuna blandizia. Certo ha ripetuto cose che, a onor del vero, dice da sempre: che bisogna smantellare la burocrazia, che «il sistema fiscale è allucinante», che gli studi di settori sono assurdi. Ma a una classe imprenditoriale che è molto orgogliosa («Gli imprenditori italiani sono i migliori del mondo», hanno detto quasi tutti i relatori, da Giulio Pedrollo a Santo Versace, da Nerio Alessandri a Giorgio Squinzi) e che vede i politici come unici responsabili della crisi, Renzi ha detto con eguale orgoglio di essere «un politico che crede nella politica». E ha avuto il coraggio di dire che, se è vero che «bisogna rottamare i politici, è vero che bisogna rottamare anche un certo modo di concepire i rapporti tra economia e politica», ricordando che «con lo sperpero di denaro pubblico si sono arricchiti molti finti imprenditori».

Insomma davanti agli imprenditori Renzi non ha fatto finta di essere uno di loro. Ha parlato da politico, e le riforme che ha invocato sono tutte politiche: «Prima di tutto occorre una riforma elettorale chiara, dove vince uno solo; poi via il Senato, basta con il ping pong tra le due Camere; quindi va riformata la giustizia civile, perché non è possibile che in Italia occorrano milleduecento giorni per avere una sentenza contro i trecento della Germania». Ha ribadito il suo «no» all’amnistia («È diseducativa per i nostri giovani») e ha perfino rivelato, ai veneti che non lo sapevano, che da sindaco di Firenze si è messo di traverso agli imprenditori edili.
Dicevamo che non si è avuta l’impressione che sia scoccata la fatale scintilla. Però va detto pure che quando Renzi è sceso dal palco per farvi salire Tosi, molti se ne sono andati. Un po’ perché Tosi lo conoscono già. Ma un po’ anche perché Matteo Renzi, pur qualche entusiasmo in meno rispetto a un anno fa, ai tradizionali elettori del centrodestra continua a destare curiosità.
mariok

Re: quo vadis PD ????

Messaggio da mariok »

Amadeus ha scritto:il treno Renzi è già passato?

Penso di sì. Quella sua carica di cambiamento (la "rottamazione" dei vecchi boss) si è appannata.

Ora sembra più integrato nel sistema.
mariok

Re: quo vadis PD ????

Messaggio da mariok »

Bersani non smette di stupire. Mi sembra incarni la peggiore eredità dei vetero-comunisti.

IL RETROSCENA - LE CRITICHE AL SINDACO DI FIRENZE SU AMNISTIA E LEGGE ELETTORALE
Accuse e veleni, resa dei conti nel Pd
«Indagate sulla vita di Renzi»


Al rottamatore viene contestato d’essersi mosso in base ai sondaggi e guardando all’elettorato 5 Stelle

ROMA - Lo hanno accusato di tutto. Ovviamente. I bersaniani mandano anche sms a giornalisti amici e ai fedelissimi per invitarli a scavare nella vita del superfavorito alle primarie dell’otto dicembre. Roba che in un partito come il Pd, finora, non si era mai fatta. Ma, come si dice a Roma, lì dove il potere centrale guarda storto il fiorentino, bizzarro, «la guerra è guerra».

Tra i capi d’imputazione che pesano sul collo di Matteo Renzi quello di aver lisciato il pelo al Movimento 5 Stelle con il suo «no» all’amnistia. Anzi, peggio, quello di essersi mosso in base ai sondaggi che davano per sgraditissima una proposta del genere tra i grillini. Ecco perché l’ultrà bersaniano Flavio Zanonato si è scagliato subito contro il primo cittadino del capoluogo toscano accusandolo di intelligenza con il nemico, ovverosia con il comico genovese. Una tirata che ha lasciato esterrefatto persino il solitamente flemmatico Walter Veltroni, che in genere è portato a evitare i conflitti e stemperare le tensioni: «I ministri dovrebbero avere più misura quando parlano: si debbono evitare queste polemiche continue».

Quanto a lui, il reprobo, fa spallucce. I sondaggi non li ha fatti prima per decidere se dare o meno l’affondo sull’amnistia. Li ha fatti dopo. E i risultati sono giunti sul suo tavolo giusto appunto ieri sera. «Un balzo avanti rispetto a Letta», enfatizzano i suoi. Il sindaco ha nuovamente staccato il premier di più di cinque punti in percentuale. Del resto, il presidente del Consiglio sapeva bene che questa storia dell’amnistia poteva essere solo foriera di guai. Per questa ragione a un certo punto aveva cercato di disinnescare una bomba che invece di esplodere alle soglie del palazzo del Quirinale minacciava di deflagrare nel governo, con tutte le conseguenze del caso. Per questo motivo ha chiesto ai ministri di «non intervenire più sull’argomento» e di «non attaccare più Renzi»: «Besta polemiche sull’argomento, abbiamo altri e più pressanti problemi da fronteggiare» è stato il suo monito. E alla fine i rappresentanti dell’esecutivo hanno capito che aveva ragione il premier.

L’amnistia è invisa all’80 per cento del popolo della sinistra e non piace nemmeno alla destra tutta legge e ordine, quindi meglio mettere la sordina a tutta la vicenda e parlare d’altro. Ma anche «l’altro», a volte, può essere imbarazzante. Soprattutto se si tratta di legge elettorale. Su questo punto Renzi non ha dubbi: «Non ci siamo sposati mica il Pdl». Il che, tradotto dall’italiano al politichese (perché alle volte con il personaggio bisogna fare così), significa che questo legame non può durare a vita. La pensa più o meno allo stesso modo il prudentissimo Walter Veltroni: «Il governo non è un bene in sé perché c’è, ma è un bene se fa».

Per questa ragione il mese prossimo, il 20 novembre, il sindaco di Firenze metterà a punto la sua proposta sulla legge elettorale: «Una legge - spiega - che ci consenta di tornare alla dialettica normale del sistema bipolare tra maggioranza e opposizione. Bisognerà restituire dignità al confronto politico spiegando che stiamo ancora insieme per qualche mese o anno, poi alla fine dell’esperienza del governo Letta ridaremo la dignità allo scontro politico».
La «tentazione di cancellare il bipolarismo», secondo il sindaco di Firenze, c’è ancora: «C’è - confida a qualche amico - chi potrebbe pensare di spaccare il Pdl e chi, vedendo la scissione da quella parte, potrebbe essere tentato in casa nostra, di fare una scissione a sinistra, per questa ragione dobbiamo assolutamente blindare il bipolarismo». E siccome Renzi appare determinato e tra poco meno di due mesi sarà segretario del Partito democratico tutti in realtà aspettano lui prima di mettere le carte sul tavolo della riforma elettorale.
Il che, naturalmente, non significa che la strada del sindaco sia in discesa, anche se lui è convinto di continuare a fare le sue scorribande, tenendosi fuori dai palazzi del potere romano, e conta di vincere pure nei circoli di partito. Ma si rende conto che la sfida è ben più ampia: «L’establishment italiano probabilmente non mi vuole perché voglio cambiare una situazione cristallizzata che fa comodo anche a tanta classe dirigente imprenditoriale e finanziaria che ha le stesse colpe della classe politica e non può pensare di tirarsi fuori».
15 ottobre 2013

Maria Teresa Meli
Amadeus

Re: quo vadis PD ????

Messaggio da Amadeus »

abbondano i bad looser, gente che non sa perdere .

anche io penso che la stella di Renzi sia in fase di eclissi.
peanuts
Messaggi: 2102
Iscritto il: 21/02/2012, 22:29

Re: quo vadis PD ????

Messaggio da peanuts »

E' il pd che ormai si è eclissato
La gente non comprenderà l'alleanza con il caimano, giovanardi, brunetta
Certo non so chi fermerà il caimano alle elezioni (secondo me non manca molto, eh)

Che facciamo, votiamo Grillo?
"Ma anche i furbi commettono un errore quando danno per scontato che tutti gli altri siano stupidi. E invece non tutti sono stupidi, impiegano solo un po' più di tempo a capire, tutto qui".
Robert Harris, "Archangel"
mariok

Re: quo vadis PD ????

Messaggio da mariok »

peanuts ha scritto:
Che facciamo, votiamo Grillo?
Mai i fascisti. Piuttosto meglio non votare.
peanuts
Messaggi: 2102
Iscritto il: 21/02/2012, 22:29

Re: quo vadis PD ????

Messaggio da peanuts »

Sì ma come ci opponiamo al caimano?
Poi insomma, chiamarli fascisti mi sembra troppo. Indubbiamente certe uscite sono state sbagliate e vanno chiarite.

Il problema è che il pd avrà bisogno di allersi con monti e casini. Ma come faccio a votare sta gente?
"Ma anche i furbi commettono un errore quando danno per scontato che tutti gli altri siano stupidi. E invece non tutti sono stupidi, impiegano solo un po' più di tempo a capire, tutto qui".
Robert Harris, "Archangel"
Amadeus

Re: quo vadis PD ????

Messaggio da Amadeus »

peanuts ha scritto: Ma come faccio a votare sta gente?
:shock: :shock: :shock:

ma se hai votato quella nullità cosmica di Ingroia !!!!
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