Spezzeremo le reni alla Grecia - 41
http://www.youtube.com/watch?v=AGCGt-bYd0I
Da Fratelli d’Italia a Banditi d’Italia - 15
La ruota della macina della storia si muove - 10
La guerra dell’Asilo Mariuccia - 4
Il diavolo veste Prada…………………..e porta gli occhiali scuri
Nel mondo della politica, la necessità di individuare un nemico su cui scaricare tutte le responsabilità negative, è fondamentale.
Evoca immediatamente che nella dualità il nemico rappresenta il male, mentre chi parla rappresenta il bene. Noi i buoni, loro i cattivi.
Osservando la Chiesa cattolica, possiamo dire che anch’essa si è affidata a questa teoria del nemico.
E il nemico è rappresentato dal diavolo.
Tutto quello che non si assoggetta al volere del potere cattolico è il diavolo.
I comunisti del primo dopo guerra in Italia ne sapeva qualcosa, visto che il Vaticano era arrivato alla scomunica.
Certe forme di malattia la Chiesa cattolica le incasella in forme di possessione diabolica, e di conseguenza le combatte con preti addestrati all’uopo.
In questi anni è stata resa celebre l’ipotetica possessione del marchese Del Grillo da parte dell’anima perduta del “carbonaro” e l’invocazione alla Beata Quartina sollecitata a liberare il marchese dall’infausta possessione.
http://www.youtube.com/watch?v=fZcLsJkjs1s
Prendendo a prestito la concezione cattolica del male, il comandante Pa perón, incarna molto bene la figura del diavolo.
La sua intelligenza, come quella del Divo Giulio si è votata al servizio della furbizia.
Pa perón è un intelligente furbo, o se si vuole, un furbo intelligente.
I preti hanno sempre messo in guardia stuoli di ragazzini dalla seduzione esercitata dal diavolo.
E Pa perón, è un gran seduttore a 360 gradi.
La sua mente vulcanica ha già individuato subito dopo le elezioni la nuova linea seduttiva. Lavoro e impresa.
Infatti, diavoli e diavolesse nei passaggi dei vari talk politici, annunciano cosa hanno bisogno gli italiani in questo momento, lavoro e impresa. Si è già dimenticato quando all’inizio del novembre del 2011, raccontata che eravamo tutti ricchi, che gli alberghi, i ristoranti e i luoghi di villeggiatura erano pieni. Che per usare l’aereo bisognava prenotare.
L’inganno lo hanno messo in onda ancora ieri sera le valchirie Biancofiore e Santanché, la prima a Otto e mezzo, la seconda a Piazzapulita.
L’inganno e l’ennesimo tentativo di seduzione è evidente.
Infine, non si riesce trovare nessuno tra politici e giornalisti che pongano fine all’inganno pertpetuo.
Ancora ieri sera, Gruber, Scanzi, Severgnini, non sono stati in grado di far capire alla Biancofiore che manifestare a ridosso del Tribunale di Milano è lecito per tutti, ma con il rispetto degli altri che devono poter entrare ed uscire liberamente. la scalinata proibendo il transito solo per la difesa del capo non ha senso. Entrare nel Tribunale cercando di invadere aule e uffici, invece è da squadristi.
Loro si sentono forti perché non c’è nessuno che riesce a metterli di fronte alle loro responsabilità.
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Governo, Pdl: “Pd si fermi e apra ai moderati”. Berlusconi evoca la piazza
Prima l'ex premier ha evocato la battaglia "se la sinistra si prenderà anche il Colle". Poi, una nota dei gruppi parlamentari del Popolo della libertà di Senato e Camera attacca "i vertici del Partito democratico" che, anziché "aprirsi a una collaborazione con i moderati, preferiscono condannare l’Italia all’ingovernabilità e alla depressione economica"
di Redazione Il Fatto Quotidiano | 18 marzo 2013Commenti (2244)
Prima l’evocazione della “battaglia in piazza” nel caso in cui “anche il presidente della Repubblica sia nominato dalla sinistra”, poi il ricordo di
“settant’anni di invidia e odio sociale insopprimibili nei confronti del ceto medio, di chi col lavoro, col sacrificio, col rischio di impresa ha saputo conquistarsi una posizione di benessere”. Invidia e odio, nei confronti dei quali “la sinistra italiana non riesce a cambiare e offre la sua prova peggiore”. E’ un attacco congiunto alla “sinistra”, quello che, prima nelle parole di Berlusconi, poi in una dichiarazione dei gruppi parlamentari del Pdl di Senato e Camera, emerge al termine del secondo giorno di legislatura.
“Privi di ogni senso di responsabilità, indifferenti agli interessi generali del Paese, ciechi di fronte ai drammi delle famiglie e delle imprese dentro una crisi mai conosciuta dal dopoguerra ad oggi,
i vertici del Partito democratico, anziché aprirsi a una collaborazione con i moderati, preferiscono condannare l’Italia all’ingovernabilità e alla depressione economica. Sono ancora in tempo – si legge nella nota – per fermarsi e per cambiare strada prima che sia troppo tardi”. Un linguaggio che tradotto nei fatti suona come un avviso perentorio agli uomini di Pier Luigi Bersani: smette di inseguire accordi con il Movimento 5 stelle e fate un governo con noi “moderati” del centrodestra. Insomma, dopo l’elezione di Laura Boldrini (Sel) alla presidenza della Camera e di Pietro Grasso al Senato ottenuta grazie al compromesso tra Pd e M5s, il Pdl richiama all’ordine i democratici nella speranza di non perdere la battaglia della successione di Giorgio Napolitano alla presidenza della Repubblica.
In mattinata era stato Silvio Berlusconi in una riunione a porte chiuse a dare la carica ai suoi: “Credo che la sinistra sceglierà anche il presidente della Repubblica e allora daremo battaglia nel Parlamento e nelle piazze”, avrebbe annunciato l’ex premier secondo quanto riportato dai presenti nel corso della riunione del Pdl alla Camera. “Io sono pronto, come vent’anni fa, a non dare il Paese che amo a questi signori della sinistra“, avrebbe aggiunto, chiarendo che “questo governo non avrà vita facile e dal Paese arriverà presto la necessità di un cambiamento”.
“Immagino una prospettiva negativa e cioè che Pier Luigi Bersani otterrà l’incarico a formare un governo da Napolitano, anche se non ha la maggioranza perché si appoggerà ai voti dei grillini e dei montiani”, ha proseguito secondo quanto riportato. “Alla fine i grillini daranno il loro sostegno a un governo Bersani”, avrebbe detto, spiegando di temere che i 5 stelle potrebbero usare questo aiuto al Pd contro di lui per tagliarlo fuori da ogni gioco. Berlusconi avrebbe ammesso di avere “pensato molto” al successo di Beppe Grillo, spiegando che “i grillini hanno portato avanti un sogno rivoluzionario e noi adesso dobbiamo inventarci qualcosa senza abiurare, da persone responsabili quali siamo, alle cose concrete”. L’unica soluzione per uscire dall’impasse attuale, secondo l’ex premier, “era dar vita a un governo tra il Pd e il Pdl, le due coalizioni che hanno avuto il 30 per cento dei consensi, ma la sinistra non ha voluto perché ci odia”. Un concetto poi ribadito dalla nota dei gruppi parlamentari del Pdl di Camera e Senato uscita qualche ora più tardi.
Berlusconi si è poi scagliato ancora una volta contro i giudici, specie quelli del tribunale di Milano, impegnato in mattinata nell’udienza sul caso Ruby in cui l’ex premier è imputato per concussione e prostituzione minorile. Per il Cavaliere, sempre secondo quanto riferito dai presenti alla riunione, i magistrati vogliono fargli fare la fine di Craxi. “Siamo all’ultimo attacco alla mia libertà personale”, avrebbe sottolineato come aveva già fatto nei giorni scorsi, chiarendo che “all’interno della magistratura c’è una parte che ha formato una specie di associazione a delinquere che usa il potere giudiziario a fini politici” e parlando di una “dittatura dei magistrati”. Una dittatura dimostrata nei fatti, secondo la visione dell’ex presidente del consiglio, dall’elezione di Pietro Grasso alla presidenza di Palazzo Madama, prova provata della “magistrocrazia“.
Su proposta di Berlusconi, al termine della riunione, Renato Brunetta è stato indicato come presidente del gruppo parlamentare di Montecitorio. Per quanto riguarda il Senato, invece, il gruppo del Pdl ha eletto per acclamazione Renato Schifani, confermando la proposta avanzata sempre da Berlusconi con un forte applauso.