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camillobenso
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Re: G R E C I A

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ZONAEURO
Grecia/Ue: Fmi alla porta? Tsipras non ha più euro, e non ha ancora dracme

di Giampiero Gramaglia | 30 giugno 2015

Atene, mezzanotte appena passata: buio pesto fuori, dopo i tagli alla spesa pubblica. Qualcuno bussa alla porta: “Toc Toc”, senza violenza, ma con decisione; e ancora bussa: “Toc Toc”. “Chi è?”, chiedono, chiusi nella sede del governo, Tsipras e Varoufakis. Aspettano, temono, che da un momento all’altro Christine Lagarde e i funzionari dell’Fmi, scoccate le 24.00 – ma quali?; di Atene?, o di Bruxelles?, o di Washington? – si presentino a esigere il pagamento della somma loro dovuta, che i greci non hanno. Sarebbe il default: la Grecia fallita, i mercato esposti alla speculazione, l’euro scheggiato, l’Ue nel panico. E se l’Fmi ripassasse lunedì prossimo, al posto di una valigetta di euro potranno forse dargli una vagonata di dracme.

Fiction pura, pur se verosimile. E’ altamente improbabile che qualcosa del genere accada: la mezzanotte, anche quella di Washington, che arriva alle 07.00 di Atene, passerà senza che nessuno si presenti ad esigere. Nessuno ha fretta che la Grecia vada in bancarotta, anzi nessuno vuole che ciò succeda. Anche se Atene, in questa trattativa, ha molte ragioni, ma pure moltissimi torti: ha truccato per anni i conti e continua a fare il gioco delle tre carte. Una volta tanto, il premier Renzi ci azzecca quando dice “Non abbiamo tagliato le baby pensioni noi per lasciarle ai greci”. Ma se anche il ministro Padoan assicura che l’Italia è solida e che non teme il contagio, nessuno ha voglia di sperimentare se e quanto ciò sia vero.

Bene o male, tra risse pubbliche e telefonate riservate, la Grecia e i partner dell’Ue si parlano e si scambiano messaggi e proposte. E, male che vada, l’Ue, la Bce e l’Fmi attenderanno l’esito del referendum di domenica, prima di tirare eventualmente le somme.

Ma la scommessa di Tsipras di chiedere ai greci di pronunciarsi con il referendum – scelta più che legittima -, di farsi dire di no e di tornare rafforzato dal voto democratico al tavolo della trattativa potrebbe rivelarsi un azzardo mal calcolato: la vittoria dei no potrebbe semplicemente mettere Grecia ‘fuori’, almeno dall’euro. E il ritorno alla dracma non lo vuole nessun ad Atene, dove i cittadini, con la corsa ai bancomat, dimostrano di preferire cento euro oggi a un milione di dracme domani.

Certo, non è questa l’Unione che vogliamo, dove la solidarietà non sta di casa. Ma la via per uscirne è più integrazione, non meno: Grecia contro Unione, dracma contro euro sono derby che giocare è sbagliato. Quale che sia il risultato, anche un pareggio, ci perdiamo tutti.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/06 ... e/1830777/
camillobenso
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Re: G R E C I A

Messaggio da camillobenso »

I crucchi che ricercano una vittoria dopo le grandi sconfitte del secolo scorso. Finalmenten possono komandaren nel crande Impererem d'Europen. La massoneria, la finanza, i nazisti e gli ammericà.



Crisi greca, Tesoro Usa: “L’Europa raggiunga un compromesso pragmatico”

Zonaeuro
L'appello da Oltreoceano a valle di una giornata che poteva essere cruciale per il caso ellenico, con il ritorno di Atene al tavolo delle trattative. Ma che si è invece chiusa con un nulla di fatto da parte dell'Eurogruppo mentre a mezzanotte è scaduta, impagata, la rata del debito verso il Fondo Monetario e, contemporaneamente, è decaduto anche il paracadute del fondo salva Stati. Mercoledì mattina si torna a trattare
di F. Q. | 30 giugno 2015


Il segretario al Tesoro americano, Jack Lew, che ha parlato con alcuni ministri finanziari della Ue, ha invitato l’Europa a raggiungere un ”compromesso pragmatico” sulla Grecia e ha messo in evidenza la necessità di prendere misure per mantenere la stabilità finanziaria. Oltre a sottolineare come il lavoro nell’ambito delle trattative debba comprendere una discussione sulle ulteriori riforme sulla quali la Grecia deve impegnarsi. L’invito alla ragionevolezza rivolto alle parti da Washington, è arrivato a valle di una giornata particolarmente convulsa per il caso greco (QUI LA CRONACA ORA PER ORA). Nel giorno, cioè, della scadenza per Atene sia della protezione del fondo salva Stati, sia della rata da 1,6 miliardi di euro del debito verso il Fondo Monetario che non verrà pagata, anche se il vicepremier ellenico Yannis Dragasakis in serata oltre a prendere le distanze dal capo del governo ellenico (“ho suggerito al premier Alexis Tsipras di accettare le proposte delle istituzioni”), ha fatto sapere che l’esecutivo greco ha chiesto al Fmi una dilazione del pagamento oltre a presentare domanda alla Bce per un’estensione della liquidità d’emergenza, che sembra tuttavia piuttosto difficile da ottenere senza l’ingresso del Paese in un nuovo programma di aiuti. Quindi insolvenza senza paracadute.

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Un baratro che per un attimo sembrava essere stato scongiurato con il ritorno delle parti al tavolo dei negoziati dopo la rottura di sabato grazie all’offerta last minute inviata in mattinata al capo del governo ellenico, Alexis Tsipras, dal presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker. Un inatteso ponte che era stato salutato dalle Borse con un’inversione di rotta rispetto alle perdite a capofitto che hanno contrassegnato l’inizio della settimana. E al quale il premier greco ha risposto con una controproposta – attivare un programma con il fondo salva Stati Esm e avviare una ristrutturazione del debito ellenico verso il fondo Efsf- che in serata è finita sul tavolo dell’Eurogruppo. Ma con un ingombrante biglietto da visita, quello del cancelliere tedesco Angela Merkel che nel pomeriggio aveva fatto sapere che non avrebbe dato l’ok a un terzo piano di aiuti alla Grecia prima dell’esito del referendum di domenica.

E così hanno fatto i ministri delle Finanze della zona Euro, che dopo una breve riunione hanno respinto la richiesta di Tsipras di un’estensione dell’attuale programma di salvataggio greco che scade a mezzanotte. In mancanza della proroga, salvo una decisione diversa politica, dal primo luglio ogni piano di aiuti ad Atene andrà rinegoziato da capo passando anche per il via libera del Parlamento ellenico e degli altri Paesi dell’Eurozona. Delibere che richiedono tempi tecnici ben più più lunghi dell’ossigeno a disposizione di Atene. Lo sa bene anche l’Eurogruppo che, in attesa di nuovi dettagli da Tsipras sulla sua ultima proposta ovvero una riformulazione della proposta stessa, si è riconvocato per mercoledì mattina alle 11.30 per esaminare l’attivazione di un nuovo programma. Il tutto con dietro l’angolo una nuova pressante scadenza, quella del 20 luglio, quando quando la Grecia dovrà rimborsare 3,5 miliardi di euro alla Bce.

Sullo sfondo atti dovuti come quello dell’agenzia di rating Fitch che ha tagliato il giudizio della Grecia da ‘CCC’ a ‘CC’ sottolineando che un default sul debito in mano ai creditori privati è probabile. Il rating ‘CC’ è un gradino al di sopra del livello in cui l’agenzia ritiene un default inevitabile. “La rottura delle trattative fra il governo greco e i suoi creditori ha significativamente aumentato il rischio che la Grecia non sia in grado di onorare i suoi obblighi nei prossimi mesi, inclusi i bond in mano ai creditori privati”, afferma Fitch, prevedendo una contrazione dell’economia della Grecia dell’1,5% quest’anno. Notizia diffusa proprio mentre il direttore del Fondo salva Stati Efsf, Klaus Regling, si premurava di ricordare in una nota come allo scadere del programma di assistenza economica in corso fino al 30 giugno, l’ultima tranche di 1,8 miliardi cesserà di essere disponibile. “Purtroppo per la Grecia, il programma del Fondo europeo di stabilità finanziaria (Efsf) scadrà oggi, senza che ci sia un accordo, e con lui i risultati positivi del programma vengono messi a rischio – sostiene il comunicato – I molti sacrifici che il popolo greco stava facendo, stavano dando i loro frutti”.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/06 ... o/1831278/
aaaa42
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Re: G R E C I A

Messaggio da aaaa42 »

paolo11
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Re: G R E C I A

Messaggio da paolo11 »

La Germania ha provocato due guerre mondiali nella prima c'era un accordo di non armarsi invece ... Pure per la seconda guerra mondiale, senza risarcimento sia nella prima che seconda le nazioni che aveva invaso e distrutto come Grecia Polonia ecc..... Ora vuole l'egemonia pure nell'euro zona.Io spero che la Grecia esca dall'unione europea con il NO che esca dalla Nato e poi qualche altra nazione la segua come L'Italia e fuori dalla Nato.Cittadini europei non hanno avuto nessun vantaggio dall'euro.Si pensava allora ad una europa come stati uniti D'Europa.Senza diversità economiche fra stati con un esercito europeo staccato dagli USA ec.......Invece abbiamo una europa delle banche.Se la Grecia esce non pagherà i debiti con gli altri paesi europei Di cui i paesi che avanzano di piu sono Germania Francia Italia.Renzi e altri dicono non ci saranno propblemi per L'Italia aumenterà solo il debito pubblico di due punti, alla fine li paghiamo noi cittadini Italiani.Che benefici ha portato L'euro ai cittadini Italiani?Personalmente al sottoscritto niente.Solamente tra il passaggio dalla lira all'euro moltissimi ci hanno fatto la cresta.Aspettiamo anche il nostro referendum promosso dal M5S.
Ora pure Onu si intromette, e pure gli USA.Dopo aver provocato l'istabilità del medioriente.Ora non contenti rompono le scalote pure alla Russia.Sono semplicemente dei querrafondai ,e nostri governati tirapiedi degli USA.
Ciao
Paolo11
iospero
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Re: G R E C I A

Messaggio da iospero »

aaaa42 ha scritto:intervento mazzuccato
http://www.repubblica.it/esteri/2015/07 ... ef=HRER1-1
Grecia, quando l'errore è nella diagnosi

seleziono fra l'altro :
La Grecia deve fare quello che la Germania fa (investire), non quello che la Germania dice (tagliare)! Molti criticano la Germania perché investe poco, ma la verità è che negli ultimi decenni la Germania ha investito in tutte le aree decisive non solo per aumentare la produttività, ma anche per creare una crescita trainata dall'innovazione. Aziende come la Siemens, che vince appalti pubblici nel Regno Unito, sono il risultato del dinamismo dell'ecosistema pubblico/privato in Germania, con forti investimenti pubblici sui collegamenti fra scienza e industria; la presenza di una banca pubblica grossa e strategica (la KfW), che offre alle imprese tedesche capitali "pazienti", impegnati sul lungo termine; un modello di governo d'impresa incentrato sugli stakeholders (i portatori di interesse) e focalizzato sul lungo periodo, invece del modello anglosassone incentrato sugli shareholders (gli azionisti) e focalizzato sul breve periodo, che l'Europa meridionale ha copiato; un rapporto ricerca e sviluppo/Pil superiore alla media; investimenti sulla formazione professionale e il capitale umano; una strategia mission- oriented che punta a rendere "verde" l'intera economia.


L'Europa deve decidere, se vuole che l'economia cresca e i cittadini possano vivere degnamente non si può continuare con l'austerità che strangola i paesi.
iospero
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Re: G R E C I A

Messaggio da iospero »

Se in Grecia al referendum vincerà il Sì la trattativa continuerà e credo che la Grecia potrà ottenere di più perché alla fine credo che sia conveniente per tutti che la Grecia resti nell'euro, nella NATO perché la politica deve avere la meglio sull'economia.
paolo11
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Re: G R E C I A

Messaggio da paolo11 »

http://rt.com/business/249957-eu-ukrain ... mpaign=RSS
EU approves additional €1.8bn in financial aid for Ukraine
.............
SE volete si puo tradurlo.In poche parole UE da 1 8 miliardi All'Ucraina, che non è un membro che fa parte area euro.In compenso non aiutiamo la Grecia membro dell'eurozona.
https://www.facebook.com/video.php?v=10152857362268155
Salvini

Bravi.
Ciao
Paolo11
aaaa42
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Re: G R E C I A

Messaggio da aaaa42 »

se vincono i si la Grecia intesa come stato e finita sara un feudo delle Germania il referendum e giusto in ogni caso andava proposto prima . non capisco il nesso tra politica e nato ..
pancho
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Re: G R E C I A

Messaggio da pancho »

aaaa42 ha scritto:se vincono i si la Grecia intesa come stato e finita sara un feudo delle Germania il referendum e giusto in ogni caso andava proposto prima . non capisco il nesso tra politica e nato ..
Qui, Antonio, le logiche nostre e tutte le ns. elucubrazioni mentali che facciamo, non valgono una cicca.

Qui si sta facendo una guerra illogica politica e cioe quella della democrazia. Qui ci giochiamo il ruolo che deve avere la democrazie e il ruolo che deve avere l'economia nei singoli stati e nelle unioni di stati.

La paura della controparte e' solo ed esclusivamente questa non per niente si sbraitano ad invitare il popolo a votare SI intromettendosi negli affari dei singoli stati.
Son vecchi ricordi che credevo ormai morti e seppelliti. Purtroppo non e' cosi e lo dovevamo sapere prima di fare questa unione.


un salutone
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
pancho
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Re: G R E C I A

Messaggio da pancho »

Grecia, Varoufakis annuncia dimissioni in caso di vittoria "sì"
giovedì 2 luglio 2015 11:50

FRANCOFORTE (Reuters) - Il ministro delle Finanze greco non resterà al governo di Atene nel caso di vittoria dei sì al referendum di domenica sui termini del bailout.

Intervistato da Bloomberg Television Yanis Varoufakis ha risposto "no...personalmente non firmerò un altro (accordo) di estensione e finzione" alla domanda se sarà ancora ministro lunedì sera se i greci voteranno "sì".

Varoufakis ha aggiunto che il governo greco troverà un modo per raggiungere una intesa con i creditori se, cosa che non si aspetta, i greci dovessero votare in favore dei termini dell'offerta di salvataggio: "Forse cambieremo la configurazione del governo. Alcuni di noi potrebbero non essere pronti a digerirlo".

Il ministro ha detto che lui non sarebbe d'accordo con un programma che non includesse una ristrutturazione del debito: "Preferirei farmi tagliare un braccio".


http://it.reuters.com/article/topNews/i ... UX20150702
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