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Forum per un "Congresso della Sinistra" ... sempre aperto • quo vadis PD ???? - Pagina 277
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Re: quo vadis PD ????

Inviato: 20/01/2014, 20:13
da mariok
ANSA.it > Politica > News

Renzi, critiche da chi non fece primarie

Critiche accettabili da chi come Fassina con 12 mila preferenze
20 gennaio, 19:57

Renzi, critiche da chi non fece primarie (ANSA) - ROMA, 20 GEN - "Il tema delle preferenze l'avrei voluto sentire quando vi siete candidati senza passare dalle primarie la scorsa volta. Questa critica è accettabile da chi, come Fassina ha preso 12mila preferenze, "non è accettabile da chi non ha fatto le primarie, non lo accetto" . Così Matteo Renzi replicando a Gianni Cuperlo alla Direzione Pd.

Riferimento esplicito a Cuperlo, che ha lasciato la direzione prima del voto.

Certo che Renzi non è uno che le manda a dire.

Re: quo vadis PD ????

Inviato: 20/01/2014, 20:20
da camillobenso
Le Profonde Intese - 2


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La legge elettorale spacca i democratici
"Non critichi chi non ha fatto le primarie"

Tesa direzione nazionale del Pd, che alla fine approva la bozza di riforma voluta dal segretario. Cuperlo contesta, Renzi lo zittisce. E Berlusconi plaude all'intervento del segretario Pd: vogliamo un limpido sistema bipolare

http://www.ilgiornale.it/news/interni/l ... 84185.html

Re: quo vadis PD ????

Inviato: 20/01/2014, 20:45
da camillobenso
Le Profonde Intese - 3


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La vox populi dell'articolo:
Legge elettorale, Renzi in direzione Pd: “Basta subalternità a Berlusconi”
*
Contrapposto da:
E Berlusconi plaude all'intervento del segretario Pd: vogliamo un limpido sistema bipolare

^^

al61 • 13 minuti fa
Era il 12 settembre 2013. Matteo Renzi su Berlusconi disse: "In un qualsiasi paese dove un leader politico viene condannato in via definitiva, la partita è finita. Game over".
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sandisk • 13 minuti fa
IL problema di Renzi è che essendo lui un Bimbominkia,si crede che anche gli altri lo siano,subito al voto come vuole Renzi SUBITOOOOOOOOOOO
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primo • 13 minuti fa
IL Delinquente Sara' "affidato" A Renzi x i servizi sociali
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carlo marx • 13 minuti fa
Toh uno del piddì che dopo 20 anni ha capito che con l'antiberlusconismo si perde e basta.. Forse è la volta che vincono.
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aigor1 • 13 minuti fa
Ma tutto il giochino si basa sull'abolizione del senato che dovrebbero votare in 6 mesi esseri come formigoni, razzi e schifani?
Ah beh...
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JEN • 13 minuti fa
Un voto in più sicuramente Renzi lo prenderà, sì, quello di Briatore.
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Bafffone • 13 minuti fa
PD ma in Giunta delle autorizzazioni avete sbagliato a votare?
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Mattia Carli • 14 minuti fa
"Non cambio le mie idee solo perché lui è d'accordo con me. La legittimazione politica deriva dal consenso dei cittadini" credo siano due ottimi argomenti per sfiduciare Renzi da segretario del Pd seduta stante. Primo, il fatto che le sue idee siano uguali a quelle del principale esponente dello schieramento avversario la dice lunga sul suo orientamento politico Secondo, la storia della legittimazione politica è stato per anni (lo è tuttora) il cavallo di battaglia di Berlusconi per coprire ogni nefandezza, politica e non. Se anche la base del Pd è d'accordo con Renzi, si salvi chi può.
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giemme74 • 14 minuti fa
berlusconi è uno che ti si piazza davanti e ti dice "o sei con me o contro di me", renzi è uno che ti prende a braccetto e mentre infila la mano nella tua tasca per sfilarti il portafogli con voce suadente ti sussurra "vieni amico che andiamo insieme a difendere i tuoi diritti"....

dite quello che volete, ma io mi prendo 100 volte il primo...
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ezio88 • 14 minuti fa −
devono dire la propria ancora in tanti
solo una piccola pietra, altro che S.Pietro.
,
interessante sentire letta a caldo
e qualche parlamentare stellato poco conosciuto
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Doc.Falstaff • 14 minuti fa
Renzi?
Un infiltrato di Forza Italia (lo si sa da sempre)
che 2 milioni di Italioti del Pd hanno votato.
I fatti parlano da soli solo dopo poche settimane da segretario del Pd.
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Re: quo vadis PD ????

Inviato: 21/01/2014, 15:41
da lucfig
Cuperlo si è dimesso.

E' la fine o l'inizio?

da www.repubblica.it

Lettera di Cuperlo a Renzi: "Nessun livore, mi dimetto perché voglio bene al Pd"

Il testo della missiva spedita al segretario per spiegare le dimissioni dalla presidenza del partito dopo lo scontro in direzione sulla riforma elettorale
21 gennaio 2014

ROMA - "Mi dimetto perché sono colpito e allarmato da una concezione del partito e del confronto al suo interno che non può piegare verso l'omologazione, di linguaggio e pensiero". Così Gianni Cuperlo, in una lettera a Matteo Renzi per motivare le sue dimissioni dalla presidenza del Pd.

"Mi dimetto - aggiunge - perché voglio bene al Pd e voglio impegnarmi a rafforzare al suo interno idee e valori di quella sinistra ripensata senza la quale questo partito semplicemente cesserebbe di essere. Mi dimetto perché voglio avere la libertà di dire sempre quello che penso. Voglio poter applaudire, criticare, dissentire, senza che ciò appaia a nessuno come un abuso della carica che per qualche settimana ho cercato di ricoprire al meglio delle mie capacità".

"Ancora ieri, e non per la prima volta - prosegue la missiva rivolta al segretario - tu hai risposto a delle obiezioni politiche e di merito con un attacco di tipo personale". "Il punto - aggiunge - è che ritengo non possano funzionare un organismo dirigente e una comunità politica - e un partito è in primo luogo una comunità politica - dove le riunioni si convocano, si svolgono, ma dove lo spazio e l'espressione delle differenze finiscono in una irritazione della maggioranza e, con qualche frequenza, in una conseguente delegittimazione dell'interlocutore. Non credo sia un metodo giusto, saggio, adeguato alle ambizioni di un partito come il pd e alle speranze che questa nuova stagione, e il tuo personale successo, hanno attivato".

Cuperlo poi aggiunge: "Tra i moltissimi difetti che mi riconosco non credo di avere mai sofferto dell'ansia di una collocazione. Ieri sera, a fine dei nostri lavori, esponenti della tua maggioranza hanno chiesto le mie dimissioni da presidente per il 'livore' che avrei manifestato nel corso del mio intervento. Leggo da un dizionario on line che la definizione del termine corrisponde più o meno a 'sentimento di invidia e rancore'. Ecco, caro segretario, non è così".

"Non nutro - sottolinea l'ex presidente democratico nella missiva - alcun sentimento di invidia e tanto meno di rancore. Non ne avrei ragione dal momento che la politica, quando vissuta con passione, ti insegna a misurarti con la forza dei processi. E io questo realismo lo considero un segno della maturità. Non mi dimetto, quindi, per 'livore'. E neppure per l'assenza di un cenno di solidarietà di fronte alla richiesta di dimissioni avanzata con motivazioni alquanto discutibili. Non mi dimetto neppure per una battuta scivolata via o il gusto gratuito di un'offesa. Anche se alle spalle abbiamo anni durante i quali il linguaggio della politica si è spinto fin dove mai avrebbe dovuto spingersi, e tutto era sempre e solo rubricato come 'una battuta'".

Re: quo vadis PD ????

Inviato: 21/01/2014, 15:47
da mariok
lucfig ha scritto:Cuperlo si è dimesso.

E' la fine o l'inizio?
Nè l'una, nè l'altro. E' semplicemente il nulla.
"Ancora ieri, e non per la prima volta - prosegue la missiva rivolta al segretario - tu hai risposto a delle obiezioni politiche e di merito con un attacco di tipo personale".
La vergogna di circa 200 parlamentari nominati a dispetto delle sbandierate primarie, è questione politica, non attacco personale.

Re: quo vadis PD ????

Inviato: 21/01/2014, 17:55
da camillobenso
I destini d'Italia


Nel solco della tradizione, nonno, figlio, nipote.


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Renzi, "sindaco operaio" Sale sulla ruspa e abbatte ex discoteca ...
http://www.lanazione.it › Firenze‎
10/ago/2013 - Foto Al via la riqualificazione delle Cascine/ FOTO ... Il sindaco Renzi dà il via sulla ruspa alla demolizione del Meccanò (Foto di Maurizio ... il Central Park, con un investimento di 2 milioni di euro e apertura a dicembre. Renzi ...

Re: quo vadis PD ????

Inviato: 21/01/2014, 17:59
da camillobenso
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C'ERA UNA VOLTA UN PARTITO
LA FUGA DEI COMUNISTI
Cuperlo si dimette, addio Pd "Renzi mi spaventi, lascio"
Il segretario spacca il partito, la sinistra pensa già alla scissione. Ecco chi mollerà il rottamatore

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ULTIM'ORA
Pd, Cuperlo si dimette: "Colpito e allarmato da Renzi"


Terremoto Pd: Gianni Cuperlo ha deciso di dimettersi da presidente dell'assemblea nazionale del Pd. Le ragioni della sua scelta in una lettera al segretario Matteo Renzi: "Mi dimetto perché sono colpito e allarmato da una concezione del partito e del confronto al suo interno che non può piegare verso l'omologazione, di linguaggio e pensiero". Una decisione, quella del presidente uscito sconfitto dalle primarie per la segreteria dell'8 dicembre, che era nell'aria dopo il durissimo scambio di accuse con Renzi alla direzione democratica di lunedì 20 gennaio. "Voglio avere il diritto di criticare, dissentire senza che ciò appaia a nessuno come un abuso della carica", ha sottolineato l'ormai ex presidente che dimettendosi ha peraltro accontentato la richiesta mossa a caldo dall'onorevole renziana Rosa Maria Di Giorgi. La replica del segretario, con una seconda lettera, non si è fatta attendere. Renzi chiede a Cuperlo di non spaccare il partito, di non vanificare il programma per i prossimi mesi, e chiosa: "Sono sicuro che faremo ancora molto insieme".

Cuperlo, leggi la lettera integrale
con cui annuncia le dimissioni
Critiche da sinistra - Cuperlo rappresenta il maldipancia fortissimo della sinistra Pd, assolutamente contraria a ogni trattativa sulle legge elettorale con il Grande Satana Silvio Berlusconi. Il gelo tra Renzi e Cuperlo è continuato per tutto l'indomani: "No, non ci siamo sentiti", aveva ammesso Cuperlo ai cronisti alla Camera qualche ora prima di rassegnare le proprie dimissioni. Già da lunedì sera a largo del Nazareno gli animi erano così esacerbati da far sospettare a molti analisti l'esistenza di un "piano-scissione". D'altronde, veementi erano state le reazioni di molti esponenti democratici. "E' stato un passaggio inaccettabile", ha scandito Stefano Fassina, un altro dimissionario eccellente. "Se la poteva proprio risparmiare...", ha convenuto Danilo Leva. "E' uno schifo, come gli è venuto in mente di sollevare una questione come quella dei nominati? Doveva cominciare a parlare dei suoi nominati, a partire da Scalfarotto", ha attaccato un altro esponente della sinistra, che ha preferito non uscire allo scoperto.



La risposta di Renzi a Cuperlo
Leggi la lettera integrale


Lo spettro della scissione - Alcuni giovani bersaniani, da Matteo Orfini al ministro dell'Ambiente Andrea Orlando, frenano, ma chi si riconosce nelle posizioni di Cuperlo e dell'ex ministro dell'Economia Fassina scalpita: impossibile continuare a lavorare fianco a fianco con chi, è parola di Cuperlo, "risponde a critiche politiche con accuse personali". La questione, nata sulla frase di Renzi riguardo alle preferenze ("Avrei preferito che avessi posto il problema quando ti sei candidato, perché se me lo dice Fassina che prende 12mila voti è un conto un altro è se me lo dice chi entra nel listino") è però molto, molto più ampia. E riguarda le leve del potere nel Partito democratico, sempre più stabilmente nelle mani di Renzi, dei suoi uomini e delle sue donne. A Cuperlo e Fassina, esponenti della vecchia nomenklatura (quella dei D'Alema e dei Bersani), non va giù: la rivoluzione dell'8 dicembre era decisamente troppo poco rossa per i loro gusti.

di Claudio Brigliadori

Re: quo vadis PD ????

Inviato: 21/01/2014, 18:21
da camillobenso
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Pd, Cuperlo a Renzi: “Da te attacchi personali”. La replica: “Critiche si accettano”
Il presidente del partito: "Mi dimetto perché voglio avere la libertà di dire sempre quello che penso". Il segretario risponde: "Rispetto la tua scelta, sono certo che ripartiremo insieme con ruoli diversi"

di Redazione Il Fatto Quotidiano | 21 gennaio 2014Commenti (3315)


Ieri le tensioni in Direzione e poi lo strappo, oggi le dimissioni. Gianni Cuperlo lascia la carica di presidente del Pd perché si sente colpito dal segretario Matteo Renzi. “Ancora ieri, e non per la prima volta, tu hai risposto a delle obiezioni politiche e di merito con un attacco di tipo personale” scrive il deputato in una lettera aperta al sindaco di Firenze, in cui annuncia l’addio alla carica arrivata subito dopo il confronto alle Primarie. Cuperlo afferma di aver deciso di lasciare non per “rancore”, ma per amore del partito e per poter esprimere liberamente quello che pensa. “Mi dimetto perché voglio bene al Pd e voglio impegnarmi a rafforzare al suo interno idee e valori di quella sinistra ripensata senza la quale questo partito semplicemente cesserebbe di essere. Mi dimetto – si legge nella lettera – perché voglio avere la libertà di dire sempre quello che penso. Voglio poter applaudire, criticare, dissentire, senza che ciò appaia a nessuno come un abuso della carica che per qualche settimana ho cercato di ricoprire al meglio delle mie capacità”.

Renzi gli risponde subito ringraziando l’ex rivale delle primarie per il “lavoro svolto” e esprimendo la speranza di “ripartire insieme”. ”Caro Gianni, rispetto la tua scelta. Pensavo, e continuo a pensare, che un tuo impegno in prima persona avrebbe fatto bene alla comunità di donne e uomini cui ti riferisci nella tua lettera”. “Si poteva fare meglio? – continua il segretario – Sì, certo. Ma fino ad ora non si era fatto neanche questo. E rimettere in discussione i punti dell’accordo senza il consenso degli altri rischia di far precipitare tutto”. Il sindaco di Firenze ribadisce: “Quello che io ho potuto fare nel siglare l’intesa con gli altri partiti lo sai: se l’accordo reggerà avremo superato il bicameralismo perfetto, modificato l’errore del Titolo V, ridotte le indennità e i rimborsi dei consiglieri regionali, garantito il bipolarismo e il premio di maggioranza, introdotto il ballottaggio, ridotta la dimensione dei collegi, eliminato il potere di veto dei piccoli partiti che ha ucciso l’esperienza del centrosinistra con Prodi. Si poteva fare meglio? Sì, certo. Ma fino ad ora non si era fatto neanche questo. E rimettere in discussione i punti dell’accordo senza il consenso degli altri rischia di far precipitare tutto. Sono certo che questo non sia il tuo obiettivo e che – pur con funzioni diverse – ripartiremo insieme. Con l’amicizia di sempre, buon lavoro”. Renzi vede in questo scontro frontale l’essenza di un partito che non è finto, ma discute anche in modo aperto (pure troppo): “Siamo il Partito Democratico – spiega – non solo nel nome, del resto. Un partito vivo, dinamico, plurale, appassionato. Un partito vero, non di plastica. Un partito dove si discute sul serio, non si fa finta. A viso aperto. La stessa franchezza e lealtà mi ha portato a criticare, nel merito, il tuo intervento. In un Partito Democratico le critiche si fanno, come hai fatto tu, ma si possono anche ricevere. Mi spiace che ti sia sentito offeso a livello personale”.



Ieri il presidente democratico aveva criticato la riforma elettorale, quell’Italicum che qualcuno ha già bollato come Pastrocchium punto di incontro tra Renzi e Berlusconi. ”Non risulta ancora convincente” sosteneva Cuperlo perché “non garantisce la rappresentanza adeguata” né “il diritto dei cittadini di scegliere gli eletti” né una ragionevole governabilità”. Il segretario aveva incassato il colpo, ma difeso la sua creatura dagli attacchi di incostituzionalità (“non si scherzi”), sottolineando l’importanza del confronto all’interno del partito (“Spero che Gianni voti contro alla mia relazione e non si astenga per rispetto a quello che ha detto. Io voglio fare della direzione un luogo vero”). Ma poi sulle preferenze si era tolto più di un sassolino dalla scarpa. ”Questo tema – attacca – l’avrei voluto sentire quando vi siete candidati senza passare dalle primarie la scorsa volta. Questa critica è accettabile da chi, come Fassina ha preso 12mila preferenze”, ma non da chi “anche tra i renziani non ha fatto le primarie, non lo accetto”. Il presidente Pd, irritato, aveva quindi lasciato il tavolo della presidenza e si era accomodato tra i delegati. “Mi dispiace che Cuperlo vada via – aveva detto Renzi – gli avevo detto che avrebbe potuto replicare”.


Oggi la replica è arrivata attraverso una lettera. “Tra i moltissimi difetti che mi riconosco non credo di avere mai sofferto dell’ansia di una collocazione. Ieri sera, a fine dei nostri lavori, esponenti della tua maggioranza hanno chiesto le mie dimissioni da presidente per il “livore” che avrei manifestato nel corso del mio intervento. Leggo da un dizionario on line che la definizione del termine corrisponde più o meno a “sentimento di invidia e rancore”. Ecco, caro Segretario, non è così. Non nutro alcun sentimento di invidia e – scrive Cuperlo nella sua lettera – tanto meno di rancore. Non ne avrei ragione dal momento che la politica, quando vissuta con passione, ti insegna a misurarti con la forza dei processi. E io questo realismo lo considero un segno della maturità. Non mi dimetto, quindi, per “livore”. E neppure per l’assenza di un cenno di solidarietà di fronte alla richiesta di dimissioni avanzata con motivazioni alquanto discutibili”

“Aspettiamo di leggere le motivazioni di questo gesto, ma non riesco a capire” commenta Graziano Delrio. “Fino adesso il confronto si è mantenuto su toni civili, sugli elementi di merito, dopo una bella campagna per le primarie – spiega il ministro delle Regioni -. Ieri, alla riunione della Direzione, c’è stata qualche asprezza ma da parte di tutti, sia da parte di Renzi che da parte di Cuperlo. Ma questo è il nuovo stile del Pd dove tutti si esprimono con franchezza”. Delrio sottolinea ancora: “Non riesco a capire, non vedo le ragioni di un gesto del genere, anche perché il Paese attraversa un momento davvero importante. Abbiamo messo in piedi un quadro di portata storica che può far nascere la terza Repubblica e tutti, sia i partiti di maggioranza che di opposizione, sono impegnati perchè questa rifonavenga approvata”.

“Un partito, a maggior ragione un partito che si chiama democratico, dovrebbe rappresentare un luogo di dialogo e confronto sulle scelte importanti da prendere per il futuro del Paese. Il segretario Renzi - scrive in una nota Monica Gregori, deputata del Pd e membro della Commissione lavoro - sta facendo un buon lavoro ma i modi con i quali ha risposto alle legittime critiche di merito di Gianni Cuperlo, nel corso della direzione di ieri, sono assolutamente fuori luogo. Per questo sono solidale con la sua scelta di dimettersi e gli manifesto la mia più profonda stima e vicinanza”. “Cuperlo sarebbe stato un ottimo presidente ma capisco che il ruolo di garanzia mal si concilia con la volontà di guidare la minoranza – afferma il renziano Dario Nardella – Non condivido invece le critiche fatte da Cuperlo all’idea di partito di Renzi, in questi giorni so che si sono sentiti e anche io, nel mio piccolo, ho avuto molti contatti con la minoranza. Dopodichè un partito è un luogo dove si discute e poi si decide, la gente ci chiede questo”.

Le dimissioni di Cuperlo sono un”gesto politico che pone un tema al segretario del partito: capire come continuiamo a stare insieme” perché “non si può gestire un partito secondo una logica padronale e il dileggio non è possibile. Ieri ci sono state parole offensive da parte di Renzi verso il presidente del partito che rappresenta tutti. Ci vuole un chiarimento, mi aspetto parole chiare da parte di Renzi” dice Danilo Leva, deputato Pd vicino all’ex presidente.

Al vetriolo invece la nota politica redatta dallo staff del gruppo Forza Italia della Camera dei deputati. ”Cuperlino detto listino. Pare che il citato Cuperlo si sia ritirato in una stanza offeso poiché Renzi gli ha ricordato che lui ora invoca le preferenze, ma in passato si è fatto piazzare sul burro del listino fabbricato per gli ultra garantiti da Bersani. Ehi, che ignorante che è Renzi: è il materialismo dialettico, compagni” scrive Il Mattinale. “Cuperlativo assoluto. Cuperlo ha dato il massimo versando una lacrima sul suo bel viso per l’insopportabile offesa. Essendo diafana come lui però nessuno l’ha vista. Per lo stesso motivo nessuno ha visto nemmeno lui. Rettifica. Cuperlo si dimette, dunque esiste”.

Re: quo vadis PD ????

Inviato: 21/01/2014, 18:23
da camillobenso
Vox populi


chin8tto • 7 minuti fa −
Ohhh..finalmente!Volano gli stracci nella direzione e le lavandaie diventano protagoniste.!Tempo 3 mesi si liquefa l'accozzaglia del PD e l'anima centrista si riunisce con i partutume del centro...Ci rivediamo alle urne a giugno con un superpartito di centro e il resto fuori dal parlamento!
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TheGrimGoblin • 7 minuti fa
Pd spaccato? Ahahah ma se la "minoranza" è composta da 4 gatti (Bersani, D'attorre, Fassina, Cuperlo e D'alema!) e li fanno sembrare come un esercito. Avete rovinato il PD andatevene. Se non rispettate le decisioni della maggioranza ANDATEVENE.
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Re: quo vadis PD ????

Inviato: 21/01/2014, 18:29
da peanuts
Complimenti Renzi. Adesso chi lo fa il presidente, la Moretti?