La Questione Monti
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Re: La Questione Monti
Ha fatto bene la Camusso a rispondere a Monti.Questo verrebbe impartire ordini a tutti,non essendo neppure eletto dal popolo.
Robe da matti.
Ciao
Paolo11
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Re: La Questione Monti
La Repubblica di stamani, pagina 2.
L'intervista/1
Ichino, senatore democratico: oggi non servono veti ma riforme strutturali.
"Quella di Mario è la linea giusta
non sono più i tempi di Ciampi"
...........................Non è la linea di Bersani?
<<La larga maggioranza degli elettori e degli iscritti al Pd è convinta che questa scommessa sia necessaria>>
Ichino è ovviamente un bugiardo patentato che sa di mentire.
La base del Pd è in subbuglio,...pronta alla rivolta. Tutto dipende da quanto uscirà dall'assemblea del 20 luglio p.v.
In una cosa Ichino ha ragione, "Mario" dovrebbe subito mettere mano alle riforme strutturali.
La prima in assoluto è quella di tagliare i rami secchi,....quindi, eliminare Ichino e tutti gli ichini,.............questo prima che sia troppo tardi, perché don Mariano e i suoi forconi incazzati hanno attraversato lo Stretto e a Reggio Calabria le file s'ingrossano.
Don Mariano vuole arrivare a Roma per parlamentare.
Attenti perché mò i siciliani si sono incazzati,......e questa volta non hanno più niente da perdere....
L'intervista/1
Ichino, senatore democratico: oggi non servono veti ma riforme strutturali.
"Quella di Mario è la linea giusta
non sono più i tempi di Ciampi"
...........................Non è la linea di Bersani?
<<La larga maggioranza degli elettori e degli iscritti al Pd è convinta che questa scommessa sia necessaria>>
Ichino è ovviamente un bugiardo patentato che sa di mentire.
La base del Pd è in subbuglio,...pronta alla rivolta. Tutto dipende da quanto uscirà dall'assemblea del 20 luglio p.v.
In una cosa Ichino ha ragione, "Mario" dovrebbe subito mettere mano alle riforme strutturali.
La prima in assoluto è quella di tagliare i rami secchi,....quindi, eliminare Ichino e tutti gli ichini,.............questo prima che sia troppo tardi, perché don Mariano e i suoi forconi incazzati hanno attraversato lo Stretto e a Reggio Calabria le file s'ingrossano.
Don Mariano vuole arrivare a Roma per parlamentare.
Attenti perché mò i siciliani si sono incazzati,......e questa volta non hanno più niente da perdere....
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Re: La Questione Monti
Ieri
Combattenti di terra, di mare e dell'aria.
Camicie nere della rivoluzione e delle legioni.
Uomini e donne d'Italia, dell'Impero e del Regno d'Albania.
Ascoltate!
Un'ora segnata dal destino batte nel cielo della nostra patria.
L'ora delle decisioni irrevocabili.
La dichiarazione di guerra è già stata consegnata agli ambasciatori di Gran Bretagna e di Francia.
Scendiamo in campo contro le democrazie plutocratiche e reazionarie dell'Occidente, che, in ogni tempo, hanno ostacolato la marcia, e spesso insidiato l'esistenza medesima del popolo italiano.
Alcuni lustri della storia più recente si possono riassumere in queste frasi: promesse, minacce, ricatti e, alla fine, quale coronamento dell'edificio, l'ignobile assedio societario di cinquantadue Stati.
La nostra coscienza è assolutamente tranquilla.
Con voi il mondo intero è testimone che l'Italia del Littorio ha fatto quanto era umanamente possibile per evitare la tormenta che sconvolge l'Europa; ma tutto fu vano.
Bastava rivedere i trattati per adeguarli alle mutevoli esigenze della vita delle nazioni e non considerarli intangibili per l'eternità; bastava non iniziare la stolta politica delle garanzie, che si è palesata soprattutto micidiale per coloro che le hanno accettate.
Bastava non respingere la proposta che il Führer fece il 6 ottobre dell'anno scorso, dopo finita la campagna di Polonia.
Ormai tutto ciò appartiene al passato.
Se noi oggi siamo decisi ad affrontare i rischi ed i sacrifici di una guerra, gli è che l'onore, gli interessi, l'avvenire ferreamente lo impongono, poiché un grande popolo è veramente tale se considera sacri i suoi impegni e se non evade dalle prove supreme che determinano il corso della storia.
Noi impugnammo le armi per risolvere, dopo il problema risolto delle nostre frontiere continentali, il problema delle nostre frontiere marittime; noi vogliamo spezzare le catene di ordine territoriale e militare che ci soffocano nel nostro mare, poiché un popolo di quarantacinque milioni di anime non è veramente libero se non ha libero l'accesso all'Oceano.
Questa lotta gigantesca non è che una fase dello sviluppo logico della nostra rivoluzione.
È la lotta dei popoli poveri e numerosi di braccia contro gli affamatori che detengono ferocemente il monopolio di tutte le ricchezze e di tutto l'oro della terra.
È la lotta dei popoli fecondi e giovani contro i popoli isteriliti e volgenti al tramonto.
È la lotta tra due secoli e due idee.
Ora che i dadi sono gettati e la nostra volontà ha bruciato alle nostre spalle i vascelli, io dichiaro solennemente che l'Italia non intende trascinare altri popoli nel conflitto con essa confinanti per mare o per terra. Svizzera, Jugoslavia, Grecia, Turchia, Egitto prendano atto di queste mie parole e dipende da loro, soltanto da loro, se esse saranno o no rigorosamente confermate.
Italiani!
In una memorabile adunata, quella di Berlino, io dissi che, secondo le leggi della morale fascista, quando si ha un amico si marcia con lui sino in fondo. Questo abbiamo fatto e faremo con la Germania, col suo popolo, con le sue vittoriose Forze Armate.
In questa vigilia di un evento di una portata secolare, rivolgiamo il nostro pensiero alla Maestà del re imperatore [la moltitudine prorompe in grandi acclamazioni all'indirizzo di Casa Savoia], che, come sempre, ha interpretato l'anima della patria. E salutiamo alla voce il Führer, il capo della grande Germania alleata.
L'Italia, proletaria e fascista, è per la terza volta in piedi, forte, fiera e compatta come non mai.
La parola d'ordine è una sola, categorica e impegnativa per tutti.
Essa già trasvola ed accende i cuori dalle Alpi all'Oceano Indiano: vincere!
E vinceremo, per dare finalmente un lungo periodo di pace con la giustizia all'Italia, all'Europa, al mondo.
Popolo italiano!
Corri alle armi, e dimostra la tua tenacia, il tuo coraggio, il tuo valore!
Combattenti di terra, di mare e dell'aria.
Camicie nere della rivoluzione e delle legioni.
Uomini e donne d'Italia, dell'Impero e del Regno d'Albania.
Ascoltate!
Un'ora segnata dal destino batte nel cielo della nostra patria.
L'ora delle decisioni irrevocabili.
La dichiarazione di guerra è già stata consegnata agli ambasciatori di Gran Bretagna e di Francia.
Scendiamo in campo contro le democrazie plutocratiche e reazionarie dell'Occidente, che, in ogni tempo, hanno ostacolato la marcia, e spesso insidiato l'esistenza medesima del popolo italiano.
Alcuni lustri della storia più recente si possono riassumere in queste frasi: promesse, minacce, ricatti e, alla fine, quale coronamento dell'edificio, l'ignobile assedio societario di cinquantadue Stati.
La nostra coscienza è assolutamente tranquilla.
Con voi il mondo intero è testimone che l'Italia del Littorio ha fatto quanto era umanamente possibile per evitare la tormenta che sconvolge l'Europa; ma tutto fu vano.
Bastava rivedere i trattati per adeguarli alle mutevoli esigenze della vita delle nazioni e non considerarli intangibili per l'eternità; bastava non iniziare la stolta politica delle garanzie, che si è palesata soprattutto micidiale per coloro che le hanno accettate.
Bastava non respingere la proposta che il Führer fece il 6 ottobre dell'anno scorso, dopo finita la campagna di Polonia.
Ormai tutto ciò appartiene al passato.
Se noi oggi siamo decisi ad affrontare i rischi ed i sacrifici di una guerra, gli è che l'onore, gli interessi, l'avvenire ferreamente lo impongono, poiché un grande popolo è veramente tale se considera sacri i suoi impegni e se non evade dalle prove supreme che determinano il corso della storia.
Noi impugnammo le armi per risolvere, dopo il problema risolto delle nostre frontiere continentali, il problema delle nostre frontiere marittime; noi vogliamo spezzare le catene di ordine territoriale e militare che ci soffocano nel nostro mare, poiché un popolo di quarantacinque milioni di anime non è veramente libero se non ha libero l'accesso all'Oceano.
Questa lotta gigantesca non è che una fase dello sviluppo logico della nostra rivoluzione.
È la lotta dei popoli poveri e numerosi di braccia contro gli affamatori che detengono ferocemente il monopolio di tutte le ricchezze e di tutto l'oro della terra.
È la lotta dei popoli fecondi e giovani contro i popoli isteriliti e volgenti al tramonto.
È la lotta tra due secoli e due idee.
Ora che i dadi sono gettati e la nostra volontà ha bruciato alle nostre spalle i vascelli, io dichiaro solennemente che l'Italia non intende trascinare altri popoli nel conflitto con essa confinanti per mare o per terra. Svizzera, Jugoslavia, Grecia, Turchia, Egitto prendano atto di queste mie parole e dipende da loro, soltanto da loro, se esse saranno o no rigorosamente confermate.
Italiani!
In una memorabile adunata, quella di Berlino, io dissi che, secondo le leggi della morale fascista, quando si ha un amico si marcia con lui sino in fondo. Questo abbiamo fatto e faremo con la Germania, col suo popolo, con le sue vittoriose Forze Armate.
In questa vigilia di un evento di una portata secolare, rivolgiamo il nostro pensiero alla Maestà del re imperatore [la moltitudine prorompe in grandi acclamazioni all'indirizzo di Casa Savoia], che, come sempre, ha interpretato l'anima della patria. E salutiamo alla voce il Führer, il capo della grande Germania alleata.
L'Italia, proletaria e fascista, è per la terza volta in piedi, forte, fiera e compatta come non mai.
La parola d'ordine è una sola, categorica e impegnativa per tutti.
Essa già trasvola ed accende i cuori dalle Alpi all'Oceano Indiano: vincere!
E vinceremo, per dare finalmente un lungo periodo di pace con la giustizia all'Italia, all'Europa, al mondo.
Popolo italiano!
Corri alle armi, e dimostra la tua tenacia, il tuo coraggio, il tuo valore!
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Re: La Questione Monti
Oggi
Il premier indica
un percorso
da lacrime e sangue
Il durissimo percorso di guerra descritto da Monti per raffigurare la situazione italiana evoca il sangue sudore e lacrime di Churchill.
Se si considera che nella stessa occasione (l'assemblea dell'Abi, l'associazione delle banche) il presidente del consiglio ha detto senza mezzi termini che i mali economici dell'Italia derivano essenzialmente dal metodo della concertazione con le parti sociali, ecco che la filosofia di governo del premier è resa esplicita: un esecutivo che ascolta i sindacati ma poi decide da solo, anche a costo di una impopolarità per le dure misure prese per uscire dalla crisi.
I benefici si vedranno ma solo l'anno prossimo perché per adesso e per molti mesi - come ha certificato il Governatore della Banca d'Italia Visco - l'Italia è in pesante recessione: meno 2 per cento di Pil. Con lo spread che non riesce ad arretrare da quota 450-460 e gli interessi poco sotto il 6 per cento, il Paese non può certo considerarsi al sicuro. Tanto che ieri il premier non ha potuto escludere che anche noi potremmo fare uso dello scudo anti-spread che Monti ha fortissimamente voluto agli ultimi vertici europei. Da oggi all'Ecofin e alle riunioni economiche ci andrà Vittorio Grilli, promosso da viceministro a ministro dell'Economia. Ma il problema non è quello. Il problema è il dopo Monti a cui l'Europa guarda con apprensione. La politica italiana non è vista come affidabile e da ieri un brivido in più corre sulla schiena dei leader dell'Ue: l'annuncio di Alfano che Berlusconi si ricandiderà non è di quelli che rassicurano le Cancellerie. Lo stesso Monti, quando ha rievocato il G20 di Cannes quando Berlusconi fu umiliato dai leader mondiali, non esita a dire che invece adesso l'Italia è stimata e ascoltata nei consessi internazionali. Sullo sfondo c'è il braccio di ferro sulla Rai. Domani la commissione di vigilanza deve votare e il Pdl fa sapere che non è detto che voterà per la presidente Tarantola, ex Banca d'Italia indicata proprio da Monti.
http://www.repubblica.it/politica/?ref=HRHM1-2
Il premier indica
un percorso
da lacrime e sangue
Il durissimo percorso di guerra descritto da Monti per raffigurare la situazione italiana evoca il sangue sudore e lacrime di Churchill.
Se si considera che nella stessa occasione (l'assemblea dell'Abi, l'associazione delle banche) il presidente del consiglio ha detto senza mezzi termini che i mali economici dell'Italia derivano essenzialmente dal metodo della concertazione con le parti sociali, ecco che la filosofia di governo del premier è resa esplicita: un esecutivo che ascolta i sindacati ma poi decide da solo, anche a costo di una impopolarità per le dure misure prese per uscire dalla crisi.
I benefici si vedranno ma solo l'anno prossimo perché per adesso e per molti mesi - come ha certificato il Governatore della Banca d'Italia Visco - l'Italia è in pesante recessione: meno 2 per cento di Pil. Con lo spread che non riesce ad arretrare da quota 450-460 e gli interessi poco sotto il 6 per cento, il Paese non può certo considerarsi al sicuro. Tanto che ieri il premier non ha potuto escludere che anche noi potremmo fare uso dello scudo anti-spread che Monti ha fortissimamente voluto agli ultimi vertici europei. Da oggi all'Ecofin e alle riunioni economiche ci andrà Vittorio Grilli, promosso da viceministro a ministro dell'Economia. Ma il problema non è quello. Il problema è il dopo Monti a cui l'Europa guarda con apprensione. La politica italiana non è vista come affidabile e da ieri un brivido in più corre sulla schiena dei leader dell'Ue: l'annuncio di Alfano che Berlusconi si ricandiderà non è di quelli che rassicurano le Cancellerie. Lo stesso Monti, quando ha rievocato il G20 di Cannes quando Berlusconi fu umiliato dai leader mondiali, non esita a dire che invece adesso l'Italia è stimata e ascoltata nei consessi internazionali. Sullo sfondo c'è il braccio di ferro sulla Rai. Domani la commissione di vigilanza deve votare e il Pdl fa sapere che non è detto che voterà per la presidente Tarantola, ex Banca d'Italia indicata proprio da Monti.
http://www.repubblica.it/politica/?ref=HRHM1-2
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Re: La Questione Monti
E' molto sospetta la posizione di Monti.
I mali dell'economia italiana dipende dai ladri.
Si potrebbe scrivere una nuova Treccani in materia
Questa è di poche ore fa
L'IMPRENDITORE È AGLI ARRESTI DOMICILIARI
De Tomaso, arrestato Gian Mario Rossignolo
Inchiesta della Procura di Torino. Finanziamenti pubblici per sette milioni e mezzo di euro per corsi di formazione mai avviati
http://www.corriere.it/economia/12_lugl ... c4c1.shtml
Monti fa finta di non sapere :
100 miliardi/anno sottratti dalla corruzione
30 miliardi/ anno regalati dallo Stato ad imprenditori amici
50 secondo Sallusti, La7 la settimana scorsa
80 secondo Crosetto, Pdl, La7 nello scorso autunno
265 tra elusione ed evasione secondo alcuni
si dimentica dei soldi di Lusi e Penati
I mali dell'economia italiana dipende dai ladri.
Si potrebbe scrivere una nuova Treccani in materia
Questa è di poche ore fa
L'IMPRENDITORE È AGLI ARRESTI DOMICILIARI
De Tomaso, arrestato Gian Mario Rossignolo
Inchiesta della Procura di Torino. Finanziamenti pubblici per sette milioni e mezzo di euro per corsi di formazione mai avviati
http://www.corriere.it/economia/12_lugl ... c4c1.shtml
Monti fa finta di non sapere :
100 miliardi/anno sottratti dalla corruzione
30 miliardi/ anno regalati dallo Stato ad imprenditori amici
50 secondo Sallusti, La7 la settimana scorsa
80 secondo Crosetto, Pdl, La7 nello scorso autunno
265 tra elusione ed evasione secondo alcuni
si dimentica dei soldi di Lusi e Penati
Ultima modifica di camillobenso il 12/07/2012, 11:30, modificato 2 volte in totale.
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Re: La Questione Monti
La concertazione NON è spartire il potere ,shiloh ha scritto:Lite con Cgil, Monti seppellisce la concertazione.
http://www.unita.it/italia/percorso-di- ... e-1.428893
e nel frattempo oltralpe....
Hollande sceglie la strada opposta: il dialogo sociale..
http://il-lavoro-nella-crisi.comunita.u ... o-sociale/
.
***********************
.
ora,se non vado errato,
Bersande si recò in Francia a sostenerne Hollande e condividerne la campagna elettorale e la politica...
per cui...
forse...
a questo punto...
di fronte a questo diktat NAZIFASCISTA del Banchiere Mannaro,
UN RUGGITO DEL CONIGLIO,
sarebbe opportuno...e gradito.
ma suddividere il potere.
la suddivisione,
è un equilibrio di poteri che mediano,
la spartizione di potere è una egemonia dei poteri che impongono.
ma dove ha studiato economia il banchiere mannaro ???
Di certo non ha imparato nulla da Romano Prodi…
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Re: La Questione Monti
Dal Blog di Gad Lerner
Dove ci porta Monti l’intrattabile
giovedì, 12 luglio 2012
Sono al convegno dell’Unicredit dove Romano Prodi ha appena ricordato che la Germania e’ andata avanti con la concertazione. Una bella differenza dalla mentalita’ ribadita da Monti. L’insistenza con cui il presidente del consiglio condanna la prassi della concertazione della politica economica insieme alle parti sociali, da’ ragione agli estremisti che la contestano traendone un bilancio trentennale: il patto fra produttori, la politica dei redditi o comunque la si volesse chiamare, non ha mai recato le contropartite promesse al lavoro dipendente. Ha solo assecondato il dirottamento della ricchezza nazionale dalle buste paga ai profitti e alle rendite.
E adesso che non c’e’ piu’ nulla da redistribuire, ma solo da togliere? Ora il percorso segnato e’ quello della Grecia e della Spagna anche per l’Italia, inutile prendersi in giro. Un “percorso di guerra” come giustamente ha detto ieri Monti (ma allora perche’ prendersela con Squinzi che questa verita’ l’aveva anticipata nei giorni precedenti?). Nel quale percorso di guerra ben s’inserisce il no alla concertazione. Come dire: quel che non ci avete dato con le buone, dovremo prendercelo con le cattive. Anzi, il conflitto con i sindacati viene gradito quale riprova di “cattiveria” legittimante nell’unica vera trattativa che per Monti conti davvero: quella con l’Europa.
Vedo il premier imprigionato nella sua dinamica schematica e immodificabile. Ma non credo faccia gli interessi ne’ dell’Europa ne’ dell’Italia.
P.S. Povero Carlo Azeglio Ciampi, anche lui un tecnico e pero’ ben conscio di quanto fosse irrinunciabile la concertazione per la salvaguardia del sistema Italia. Temo che la realta’ gli dara’ ragione solo quando ormai sara’ troppo tardi.
Dove ci porta Monti l’intrattabile
giovedì, 12 luglio 2012
Sono al convegno dell’Unicredit dove Romano Prodi ha appena ricordato che la Germania e’ andata avanti con la concertazione. Una bella differenza dalla mentalita’ ribadita da Monti. L’insistenza con cui il presidente del consiglio condanna la prassi della concertazione della politica economica insieme alle parti sociali, da’ ragione agli estremisti che la contestano traendone un bilancio trentennale: il patto fra produttori, la politica dei redditi o comunque la si volesse chiamare, non ha mai recato le contropartite promesse al lavoro dipendente. Ha solo assecondato il dirottamento della ricchezza nazionale dalle buste paga ai profitti e alle rendite.
E adesso che non c’e’ piu’ nulla da redistribuire, ma solo da togliere? Ora il percorso segnato e’ quello della Grecia e della Spagna anche per l’Italia, inutile prendersi in giro. Un “percorso di guerra” come giustamente ha detto ieri Monti (ma allora perche’ prendersela con Squinzi che questa verita’ l’aveva anticipata nei giorni precedenti?). Nel quale percorso di guerra ben s’inserisce il no alla concertazione. Come dire: quel che non ci avete dato con le buone, dovremo prendercelo con le cattive. Anzi, il conflitto con i sindacati viene gradito quale riprova di “cattiveria” legittimante nell’unica vera trattativa che per Monti conti davvero: quella con l’Europa.
Vedo il premier imprigionato nella sua dinamica schematica e immodificabile. Ma non credo faccia gli interessi ne’ dell’Europa ne’ dell’Italia.
P.S. Povero Carlo Azeglio Ciampi, anche lui un tecnico e pero’ ben conscio di quanto fosse irrinunciabile la concertazione per la salvaguardia del sistema Italia. Temo che la realta’ gli dara’ ragione solo quando ormai sara’ troppo tardi.
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«Non si discute per aver ragione, ma per capire» (Peanuts)
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- Iscritto il: 21/02/2012, 17:56
Re: La Questione Monti
La questione potrebbe essere chiusa istantaneamente e in modo chiaro sfiduciando Monti in parlamento.
Tutto questo restare sbalorditi e quasi offesi è davvero incomprensibile e sa di stantio.
Monti si comporta , e ancor più lo farà ,come un ricco fascista.
Sindacati ,
proteste ,
lamentele non lo toccano minimamente .
i membri di questo cleptogoverno godono nel veder compiersi il sogno di tutti i reazionari:
una società di asini schiacciati dal basto e quasi in agonia per le bastonate.
Ma questa sera stessa si può cacciare questa melma se il PD avesse un pò di coraggio e di dignità.
e se Napolitano ne farà una malattia ,
poco male ...in fin dei conti ha vissuto abbastanza e in modo sontuoso,direi oltre i suoi meriti a questo punto.
Tutto questo restare sbalorditi e quasi offesi è davvero incomprensibile e sa di stantio.
Monti si comporta , e ancor più lo farà ,come un ricco fascista.
Sindacati ,
proteste ,
lamentele non lo toccano minimamente .
i membri di questo cleptogoverno godono nel veder compiersi il sogno di tutti i reazionari:
una società di asini schiacciati dal basto e quasi in agonia per le bastonate.
Ma questa sera stessa si può cacciare questa melma se il PD avesse un pò di coraggio e di dignità.
e se Napolitano ne farà una malattia ,
poco male ...in fin dei conti ha vissuto abbastanza e in modo sontuoso,direi oltre i suoi meriti a questo punto.
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- Iscritto il: 22/02/2012, 10:21
Re: La Questione Monti
Caro Professore ... impari e studi un po' invece di sparare idiozie!
da la striscia rossa de Unita
"Mi chiamano il banchiere dei poveri, allora gli altri sono i banchieri dei ricchi? Però i dati dimostrano che la nostra banca ha riavuto tutto ciò che aveva prestato, mentre tutte le altre sono in crisi.
Muhammed Yunus"
da la striscia rossa de Unita
"Mi chiamano il banchiere dei poveri, allora gli altri sono i banchieri dei ricchi? Però i dati dimostrano che la nostra banca ha riavuto tutto ciò che aveva prestato, mentre tutte le altre sono in crisi.
Muhammed Yunus"
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Re: La Questione Monti
Allora. Lo zombie ci ha detto che la colpa della crisi è di noi lavoratori che lottiamo per diritti e sicurezza.
E intanto in Spagna tagliano tredicesime (al lavoro pubblico, non quello privato, ma guarda), sussidi, diritti. Forza manifestanti e all'inferno la guardia "in"civil.
Da noi quanto manca? Poco...
Allora, il pd che fa? Lo rispedisce nella sua tana o continua a votargli tutto?
Naturalmente, continuerà a votarlo.
Noi dobbiamo organizzare una opposizione vera e ripeto che TUTTE LE ALTRE FORZE DELLA SINISTRA, COMPRESO IL M5S, DOVREBBERO UNIRSI.
E intanto in Spagna tagliano tredicesime (al lavoro pubblico, non quello privato, ma guarda), sussidi, diritti. Forza manifestanti e all'inferno la guardia "in"civil.
Da noi quanto manca? Poco...
Allora, il pd che fa? Lo rispedisce nella sua tana o continua a votargli tutto?
Naturalmente, continuerà a votarlo.
Noi dobbiamo organizzare una opposizione vera e ripeto che TUTTE LE ALTRE FORZE DELLA SINISTRA, COMPRESO IL M5S, DOVREBBERO UNIRSI.
"Ma anche i furbi commettono un errore quando danno per scontato che tutti gli altri siano stupidi. E invece non tutti sono stupidi, impiegano solo un po' più di tempo a capire, tutto qui".
Robert Harris, "Archangel"
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