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Re: COALIZIONE SOCIALE DEI LAVORATORI

Inviato: 04/04/2015, 2:50
da Rom
pancho ha scritto: In politica non ci puo essere la "resurrezione".
Nella vita normale si. Ci devono essere date alternative per redimerci e una volta redenti avere la possibilita' di ritornare nella società.
Se, come dici te, viene dal giornalismo sociale, beh alloro continui su questa strada. La vera politica sta' qui.
... Con Marrazzo mi sembra che non hai proposto un buon esempio per rinnovarci.
Il fatto è che Marrazzo è uscito dalla politica per una colpa estremamente discutibile: essere stato coinvolto, come vittima, in un ricatto, dentro una storia assolutamnte privata che riguarda la sua frequentazione di transessuali.
Come giornalista era bravo. In politica si era dimostrato persona corretta.
Essere un giornalista, poi, significa far parte della "vita normale", insieme a tanti altri che lavorano in RAI o nei mezzi di comunicazione, tanto quanto ne fanno parte artigiani, medici, architetti, avvocati e operai.
E non parlerei nemmeno di "resurrezione", sia pure tra virgolette: uscire dalla politica non significa morire, e tornarci non significa recuperare uno status superiore.
Detto ciò, sono d'accordo con te: la politica si fa anche, o forse soprattutto, operando nella propria professione, specialmente in quei campi che hanno un'influenza diretta sulla cultura e sulla formazione delle idee: giornalisti, professori, autori di cinema e televisione, scrittori, urbanisti, maestri di scuola e sindacalisti, solo per fare alcuni esempi.
E tuttavia rimane il fatto che non si nasce politici, e che tutti coloro che fanno politica vengono da una "vita precedente" nella quale sono stati qualcosa d'altro: bisogna, semmai, capire se portano nella politica i vizi o le virtù della vita precedente, e quanto il ruolo politico può ampificare gli uni o le altre, e in quale proporzione.
Non è facile, ma giudicare le persone non è mai facile, soprattutto quando per noi non sono persone ma personaggi: è uno dei grossi problemi della democrazia.

Re: COALIZIONE SOCIALE DEI LAVORATORI

Inviato: 04/04/2015, 12:21
da pancho
Rom ha scritto:
pancho ha scritto: In politica non ci puo essere la "resurrezione".
Nella vita normale si. Ci devono essere date alternative per redimerci e una volta redenti avere la possibilita' di ritornare nella società.
Se, come dici te, viene dal giornalismo sociale, beh alloro continui su questa strada. La vera politica sta' qui.
... Con Marrazzo mi sembra che non hai proposto un buon esempio per rinnovarci.
Il fatto è che Marrazzo è uscito dalla politica per una colpa estremamente discutibile: essere stato coinvolto, come vittima, in un ricatto, dentro una storia assolutamnte privata che riguarda la sua frequentazione di transessuali.
Come giornalista era bravo. In politica si era dimostrato persona corretta.
Essere un giornalista, poi, significa far parte della "vita normale", insieme a tanti altri che lavorano in RAI o nei mezzi di comunicazione, tanto quanto ne fanno parte artigiani, medici, architetti, avvocati e operai.
E non parlerei nemmeno di "resurrezione", sia pure tra virgolette: uscire dalla politica non significa morire, e tornarci non significa recuperare uno status superiore.
Detto ciò, sono d'accordo con te: la politica si fa anche, o forse soprattutto, operando nella propria professione, specialmente in quei campi che hanno un'influenza diretta sulla cultura e sulla formazione delle idee: giornalisti, professori, autori di cinema e televisione, scrittori, urbanisti, maestri di scuola e sindacalisti, solo per fare alcuni esempi.
E tuttavia rimane il fatto che non si nasce politici, e che tutti coloro che fanno politica vengono da una "vita precedente" nella quale sono stati qualcosa d'altro: bisogna, semmai, capire se portano nella politica i vizi o le virtù della vita precedente, e quanto il ruolo politico può ampificare gli uni o le altre, e in quale proporzione.
Non è facile, ma giudicare le persone non è mai facile, soprattutto quando per noi non sono persone ma personaggi: è uno dei grossi problemi della democrazia.
La"resurrezione" riguardava solo la politica anche se capisco perfettamente il tuo ragionamento.

Sara' anche una mia fissa ma io la politica sugli scanni la considero un momento della vita in cui ti senti dare il tuo apporto alla societa' ma fatta una legislatura si ritorna al tuo precedente lavoro.

Non scambiare questo per un lavoro alternativo al precedente.

Perche' affannarsi cosi' tanto dando giustificazioni anche corrette sul ritornare a far politica?
Il contributo lo si puo' continuare anche fuori dagli scanni o no'

Tutte le professioni hanno il diritto di essere rappresentata ma ATTENTI a non creare delle caste che poi non riesci piu a smantellarle. Avvocati, giornalisti e cosi via, come si puo notare anche in questi ultimi, anni hanno strenuamente difeso la loro categoria mettendo il secondo piano il bene collettivo.

Da questa situazione bisogna assolutamente venirne fuori. In un mondo in cui far politica e' diventato un mestiere prevalgono sempre i propri interessi personali.

Per ovviare a questo basterebbe legiferare in moda da stabilire un max di legislature e poi....a casa. Io proporrei 1 sola ma visto come vanno le cose potrei anche accettarne 2 ma non di piu'

E' difficile arrivare a questo? Ora si, purtroppo. Solo un referendum potrebbe farcela.


un salutone

Re: COALIZIONE SOCIALE DEI LAVORATORI

Inviato: 04/04/2015, 12:51
da iospero
Ciò che mi sorprende riguardo a quanto in discussione sulla COALIZIONE SOCIALE DEI LAVORARORI è che nessuno di Voi si pone il problema, piuttosto basilare, della differenza tra i lavoratori dipendenti e quelli autonomi riguardo al Fisco.
E' verissimo che sono tutti lavoratori , ma come possiamo vederli uniti in un coalizione sociale se non affrontiamo prima ciò che li divide e non risolviamo le differenze ?

Re: COALIZIONE SOCIALE DEI LAVORATORI

Inviato: 04/04/2015, 17:48
da shiloh
Ritorna, grazie a Porta a Porta, il sondaggio sulle intenzioni di voto di IPR Marketing, in passato appuntamento fisso del Tg3
Il confronto è il sondaggio dello stesso istituto del 13/03.

Da allora la principale novità è l’esordio della cosiddetta Coalizione Sociale di Landini, che nelle ipotesi raccoglierebbe SEL e le altre forze di sinistra radicale antagoniste del PD, e parrebbe un lancio di successo:
il 6,2% dei voti, come ai tempi migliori di Rifondazione Comunista.

A farne le spese prima di tutto il PD che è visto scendere di 1 punto al 36%, lontano da quel 40,8% delle europee, ma pur sempre e di gran lunga partito di maggioranza relativa.

Re: COALIZIONE SOCIALE DEI LAVORATORI

Inviato: 04/04/2015, 17:57
da Rom
iospero ha scritto:Ciò che mi sorprende riguardo a quanto in discussione sulla COALIZIONE SOCIALE DEI LAVORARORI è che nessuno di Voi si pone il problema, piuttosto basilare, della differenza tra i lavoratori dipendenti e quelli autonomi riguardo al Fisco.
E' verissimo che sono tutti lavoratori , ma come possiamo vederli uniti in un coalizione sociale se non affrontiamo prima ciò che li divide e non risolviamo le differenze ?
Una differenza che esiste, accidenti se esiste ...
Sarebbe bene, a questo proposito, esaminare tutte le differenze e riflettere sul modo in cui facciamo le categorizzazioni.
C'è molta differenza anche tra dipendendenti ad alto reddito e quelli a basso reddito.
Una ventina di anni fa, diciamo negli anni '80, ricordo che ha avuto un momento di grande attenzione il concetto stesso di "lavoro", nel quale si individuavano diversi "tagli" di diversificazione. Tra questi, mi sembrava - e tuttora mi sembra - di particolare interesse la diversa natura del lavoro che corrisponde alla propria vocazione o alla propria preparazione professionale, rispetto al lavoro "casuale", o praticato solo perché l'unico disponibile, o come modo di procurarsi il denaro per sopravvivere.
Le diversità necessarie e sufficienti per dividere sono molte, se assumiamo questo criterio di lettura, cioè quello basato sui soli "interessi individuali", o di categoria.

C'è, come sappiamo, anche un modo diverso di intendere la partecipazione, che prevede portatori di interessi diversi che si trovano insieme in quanto hanno un progetto comune di cambiamento e di società.
Un tale atteggiamento implica che i diversi soggetti abbiano una predisposizione verso il concetto di "altro", cioè siano capaci di superare "l'egoismo virtuoso" presupposto dalla retorica del liberalismo puro, e che sappiano proiettare il proprio interesse in una dimensione più ampia.
Questa è stata l'interpretazione data alla politica da parte della sinistra, in tutta la propria storia, facendo sì che confluisse nel movimento progressista e nel movimento operaio una varietà di soggetti e di categorie, di culture individuali e sociali.
Questo è avvenuto e può ancora avvenire, se il fattore unificante (progetto di cambiamento) è persuasivo e sufficientemente forte, ben fondato sul piano ideologico, prima ancora che organizzativo.
Se questo non c'è, è difficile tenere insieme anche le singole categorie, che trovano ragioni per un'infinita frammentazione.

Re: COALIZIONE SOCIALE DEI LAVORATORI

Inviato: 04/04/2015, 18:44
da iospero
ciao rom
Una differenza che esiste, accidenti se esiste ...
Credo che la differenza principale tra lavoratori autonomi e lavoratori dipendenti sia la diversa posizione di fronte al fisco, però molte altre ancora si possono individuare e credo che tra le principali possiamo mettere
anche la differenza nel fare un lavoro che piace e al quale sei portato e all'opposto nel fare un lavoro che
non piace e anzi non sopporti.
In questo secondo caso credo che si tratti di impostazioni sbagliate fin dai primi passi nell'educazione di un individuo al quale è stato imposto un certo percorso contro la sua natura, per questo è molto importante
offrire un vasto panorama di possibilità di scelte ai ragazzi aiutandoli in base alle loro attitudini e capacità .

Re: COALIZIONE SOCIALE DEI LAVORATORI

Inviato: 05/04/2015, 9:36
da Rom
iospero ha scritto:Credo che la differenza principale tra lavoratori autonomi e lavoratori dipendenti sia la diversa posizione di fronte al fisco, però molte altre ancora si possono individuare e credo che tra le principali possiamo mettere
anche la differenza nel fare un lavoro che piace e al quale sei portato e all'opposto nel fare un lavoro che
non piace e anzi non sopporti.
In questo secondo caso credo che si tratti di impostazioni sbagliate fin dai primi passi nell'educazione di un individuo al quale è stato imposto un certo percorso contro la sua natura, per questo è molto importante
offrire un vasto panorama di possibilità di scelte ai ragazzi aiutandoli in base alle loro attitudini e capacità
Non credo che quella sia la differenza principale: non credo che lo sia da un punto di vista sindacale, e soprattutto non lo è (non DEVE essere) da quello politico.
La crisi della politica e della sinistra sono cominciate quando ha iniziato a prevalere la logica dei commercialisti: lo stato come un'azienda, il "buon padre di famiglia", la battaglia sul fisco fatta di aliquote e codicilli, etc.
La logica del commercialista, naturalmente, non è la causa, ma una conseguenza e un sintomo.
La causa vera, come quasi sempre succede, non è data da "quello che c'è" (in questo caso la logica commercialistica e l'aziendalismo, l'utilitarismo, etc), ma dal vuoto, ossia da "quello che non c'è": nel nostro caso, la concezione del lavoro come valore e come dimensione esistenziale, come fattore culturale, che è venuta meno nella fenomenologia della democrazia consumistica e nella società post-industriale.

Al suo primo apparire, come progetto, sarebbe stato sufficiente notare il nome dato alla "legge sul lavoro": Jobs Act, che significa "legge sui lavori". Politicamente - e direi anche intellettualmente e psicologicamnte - il "job" è cosa diversa dal "labour": senza fare troppi ragionamenti, andiamo a vedere sinonimi e declinazioni di questi due termini.
Labour.
Sinonimi (Univ. Priceton): labor · tug · push · drive · toil · fag · travail · grind · drudge · dig · moil · working class · proletariat · parturiency · confinement · ...
Declinazioni: Labour party, labour flexibility, labour force, labour market ...

Job: function, duty, assignment, employment, ...
Sinonimi: speculate · subcontract · farm out · occupation · business · line of work · line · task · chore · caper · problem ...
Declinazioni: first job, good job, job access ... (hand job, blow job, absit iniura verbis).

Parlare di Jobs Act significa parlare di "occupazioni", vale a dire di "lavoro purchessìa", inteso esclusivamente come fonte di reddito, in cui è già implicita la precarietà e l'intercambiabilità, e assente o assolutamnte marginale il tema della qualità e del rapporto con la "realizzazione di sé", che non sia limitata a quella del percettore di reddito e di "cittadino contribuente", che rappresentano il massimo traguardo della propria identità civile ed esistenziale.
Il Jobs Act, già solo nel nome, è un manifesto politico e vale un programma.

Re: COALIZIONE SOCIALE DEI LAVORATORI

Inviato: 05/04/2015, 12:51
da iospero
iospero
credo che la differenza principale tra lavoratori autonomi e lavoratori dipendenti sia la diversa posizione di fronte al fisco
rom scrive
Non credo che quella sia la differenza principale: non credo che lo sia da un punto di vista sindacale, e soprattutto non lo è (non DEVE essere) da quello politico.

Dal punto di vista politico la diversa posizione dei lavoratori di fronte al Fisco permette ai partiti di destra-centrodestra di esistere, tolta quella differenza il mondo del lavoro cambia totalmente come pure
tutto il mondo politico.

Re: COALIZIONE SOCIALE DEI LAVORATORI

Inviato: 07/04/2015, 23:09
da aaaa42
LA COALIZIONE SOCIALE E I PLAYERS.
la coalizione sociale deve essere il riferimento la guida di questo forum.
ogni mattina ci alziamo dal letto e non ci dobbiamo chiedere cosa può fare per noi la coalizione sociale ma cosa possiamo fare noi per la coalizione sociale.
la coalizione sociale ha 2 papa . landini e rodota il primo e il braccio organizzativo direi armato della coalizione e impressionante l organizzazione della manifestazione di sabato da parte della fiom .
l altro prof rodota e il ritorno alla purezza dell analisi politica in particolare ma non solo sotto il profilo giuridico.
e importante la formazione progressiva di una squadra .
quindi dopo i 2 padri costituenti si devono inserire in formazione dei player.
uno non può che essere il giornalista Piero Marrazzo che rompe gli schemi scheletrici del operaio saldatore e del prof pudico.
e vero fa incazzare i veneti che ostregheta sono persone perbene di giorno.
o fa incazzare qualche donna perche trascurata in quanto donna se ne fara una ragione.
ma coalizione sociale deve essere sociale aperta a tutte le socialità.
una altra player della coalizione sociale e la siora Rosina che era in piazza a roma circondata dalla scorta mentre si metteva a posto la chioma con un fon l ho vista io.
a parte l errore che ha commesso nei confronti di Roberto si veda il post la ministra Formigoni e il call center in cui la Rosina dimostra una cattiveria nei confronti di Roberto inaudita a parte questo la siora Rosina per formazione e un punto di riferimento di una certa socialità diciamo cattolico sociale. ha una propensione storica alla socialità.
in questa squadra con una formazione a matrice non possono mancare i giuristi a difesa della costituzione un buon esempio il senatore besostri e non possono mancare i giuristi a difesa del diritto del lavoro.
fondamentale la formazione d attacco di economisti tra i tanti i player sono brancaccio e vasapollo e impensabile che coalizione sociale possa nascere senza di loro .
per essere vincente deve vivere dentro il popolo .
cosa può fare la coalizione sociale per essere dalla parte delle persone che soffrono.
la coalizione sociale deve partire da due persone il signor idraulico e il signor dottore.
una volta c erano i signori onorevoli ora c e il signor idraulico e il signor medico della mutua.

Re: COALIZIONE SOCIALE DEI LAVORATORI

Inviato: 09/04/2015, 13:43
da iospero
Provate ad immaginare che il POS sia obbligatorio e se non ce l' hai paghi delle multe salate, niente più fatture o scontrini tutto viene registrato e risulta all'Agenzia delle Entrate.
Il commerciante, l'artigiano, l'idraulico, il professionista che prima riusciva a mettere da parte € 10.000 o 20.000 al mese ora non riesce più a sottrarre nulla al Fisco, mentre prima in più anni riusciva ad accumulare
somme per comprarsi la villa o il gruzzulo in nero da portare in Svizzera, oggi sarà costretto a pagare le tasse su tutto e se lo Stato non abbasserà le tasse spesso si troverà in difficoltà.
Non credi allora che ci troveremo nelle condizioni di una coalizione sociale di tutti i lavoratori non più divisi in tanti partiti , ma in grado di farsi sentire per togliere i tanti privilegi a politici, menagers , superburocrati e abbassare le tasse a tutti i lavoratori ?