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Forum per un "Congresso della Sinistra" ... sempre aperto • 31 luglio, ore 11.00 - Bersani presenta la Carta d'intenti. - Pagina 4
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Re: 31 luglio, ore 11.00 - Bersani presenta la Carta d'inten

Inviato: 01/08/2012, 15:55
da erding
Cinque minuti fa un mio amico segretario locale SEL( da me sollecitato) mi ha detto che cè da attendere la conferenza stampa e che nulla è stato deciso. Speravano che dentro il PD succedesse qualcosa in grado di cambiare linea politica invece "gli iscritti sono più morti della dirigenza" testuali parole.
Non mi ha convinto per niente!
vediamo quali saranno gli sviluppi, ciò che è certo e che la base di SEL è il forte agitazione.

Re: 31 luglio, ore 11.00 - Bersani presenta la Carta d'inten

Inviato: 01/08/2012, 16:11
da erding
IL CASO
"Caro Nichi, con Casini non ci andiamo"
In rete scatta la reazione dei militanti di Sel


La possibile apertura all'Udc gela i sostenitori di Sinistra Ecologia e Libertà. E nonostante le precisazioni e le smentite del governatore della Puglia, le polemiche non si fermano: "Evidentemente essere di sinistra in questo Paese è sempre una sofferenza" di CARMINE SAVIANO

ROMA - Non basta la marcia indietro. Non servono le precisazioni, anche se istantanee. I militanti di Sinistra Ecologia e Libertà chiedono chiarezza. Al di là dei veti, al di là degli ultimatum. Il caso Vendola 1 arriva sul web. Alimentato dallo scoramento di chi non condivide le parole del governatore della Puglia. La possibilità di costruire un'alleanza, sia essa programmatica o di legislatura con l'Udc di Pierferdinando Casini trova porte sbarrate, accuse di scarsa lungimiranza e assenza di prospettiva politica. E in tanti criticano la chiusura all'Idv di Antonio Di Pietro. "Siamo alle solite", "Servono parole più chiare", "Nichi da te non me lo aspettavo". I commenti sulle pagine di Vendola sono centinaia.

La versione di Nichi arriva subito, lapidaria: "Nessuna apertura all'Udc". Poi: "Non vogliamo subire veti, non poniamo veti nè ultimatum a nessuno. Ma occorre essere chiari: se si è d'accordo nel superare le politiche liberiste delle destre, se si vogliono difendere i diritti sociali e l'equità sociale a partire dall'art.18, se si vogliono difendere i diritti civili a partire dai diritti delle coppie di fatto e gay, tutti sono benevenuti". Ma le domande si diffondono, la preoccupazione è tanta: "Vendola, ma lei vuole superare il liberismo e difendere i diritti civili con Casini?". E la polemica continua, coinvolge
identità politiche e aspirazioni civili. C'è chi scrive: "Evidentemente ad essere di sinistra in questo Paese, si è condannati alla sofferenza in eterno". Ancora: "Non è possibile che anche in un momento tendenzialmente favorevole si facciano questi errori". Poi i suggerimenti: "Vogliamo gente che abbia idee e faccia cose di sinistra. Ma come può passare anche solo per la testa di un'alleanza tra Vendola e l'unione dei condannati, conservatori e democristiani della peggior specie?".

E c'è chi arriva a criticare il tono stesso del linguaggio vendoliano. "Nichi, ti nascondi, usando paroloni e sproloqui inutili, esagerati e spesso incomprensibili". Le accuse sono dure: "C'è un'incapacità di formulare proposte concrete portate avanti da una solida coalizione che possa essere coerente e unita". In tanti chiedono al leader di Sel di affermare con chiarezza che "non andremo mai con Casini, che non stringeremo accordi con l'Udc". E, soprattutto, di non fare il gioco di Bersani. "Nichi, la nostra strada è a sinistra. Se il Pd vuole bene, altrimenti andiamo da soli". C'è chi annuncia "nemesi elettorali": "Concordo con le critiche. Con il Pd e l'Udc non si va da nessuna parte. A questo punto non mi rimangono che due opzioni di voto: Grillo o Di Pietro". Ancora: "Stai realizzando il sogno del Pd: l'ammucchiata con Casini".

Al centro del dibattito anche l'art. 18 e i temi del lavoro: "Nichi attenzione. Il Pd e l'Udc fanno parte della maggioranza parlamentare che ha smantellato i diritti dei lavoratori. Non scherziamo, dobbiamo stare attenti". Ancora: "Se Vendola apre all'Udc io chiudo a Vendola. Ho 55 anni e non voglio morire democristiano". Ancora: "Con il passo di oggi hai fatto l'ennesimo errore, ed io che pensavo che tu avessi la percezione dei reali bisogni dei cittadini". Non manca chi chiede calma. "Nichi parlerà nel pomeriggio. Aspettiamo. E speriamo dica parole chiare e definitive".

(01 agosto 2012)

http://www.repubblica.it/politica/2012/ ... ef=HRER1-1

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Vendola dice che c'è da prendere le distanze in modo radicale dal ventennio trascorso... come si può pensare di farlo con Casini che, del ventennio è stato un co-artefice? che ha difeso Cuffaro fino a bruciarsi le mani? che in alcune regioni è organico al governo delle destre? che su patrimoniale,spese militari,acqua pubblica,pensioni, lavoro, precariato, diritti civili, ambiente e sicurezza ha idee completamente diverse ( almeno sembrava) da sel? Non si può mai essere certi di nulla! Ha ragione chi commenta che ad essere di sinistra si è condannati alla sofferenza in eterno!

Re: 31 luglio, ore 11.00 - Bersani presenta la Carta d'inten

Inviato: 01/08/2012, 17:27
da peanuts
Alla fine il pd se ne andrà con l'udc, fini e rutelli.
Comunque anche Vendola sta facendo un casino, non si fa capire.
Lo sa bene che casini sui diritti civili e i temi etici sta col vaticano. Quindi non ha senso dire "se...", lo sa già cosa pensa casini.
Quindi può chiudere eccome la porta in faccia a quello là.

Re: 31 luglio, ore 11.00 - Bersani presenta la Carta d'inten

Inviato: 01/08/2012, 18:03
da mariok
Di fronte ad una crisi epocale, con tassi di disoccupazione da dopoguerra, con intere generazioni senza futuro e senza presente, con un sistema capitalistico chiaramente incapace, soprattutto qui in Italia, di assicurare uno sviluppo sostenibile ed equo, con un sistema politico-istituzionale allo sfascio, attraversato da affarismo e corruzione, che le questioni discriminanti per possibili alleanze siano il matrimonio gay e l'art. 18, mi sembra la conferma che questi partiti, di destra, di centro e di sinistra, hanno perso il benché minimo contatto con la realtà.

Re: 31 luglio, ore 11.00 - Bersani presenta la Carta d'inten

Inviato: 01/08/2012, 18:35
da mariok
La risposta a Bersani è questo documento del coordinamento nazionale di SEL. Mi sembra qualcosa di più sensato e digeribile, soprattutto sul fronte della democrazia e della partecipazione.

Manca un minimo di "creatività di sinistra" che proponga forme anche sperimentali di sviluppo alternativo alle logiche capitalistiche. Vero è che qui almeno c'è il richiamo alla necessità di ripensare all’intervento pubblico in economia, ma affidarlo alle "aziende partecipate come Eni, Enel, Rai, Finmeccanica e quelle relative al trasporto pubblico per affrontare le sfide che la crisi ci propone" mi sembra poco realistico e certamente insufficiente.

I termini "corruzione" e "conflitti di interesse" sono ancora i grandi assenti.

Comunque meglio del nulla del documento del PD.



POST: E’ TEMPO DI CAMBIARE
Autore: redazione

Oggi Nichi ha annunciato la sua candidatura alle primarie del centrosinistra: “Lo faccio sulla base di una spinta larga – ha detto - che non viene solo da parte del mio partito”. Ecco allora il documento che il coordinamento nazionale di SEL propone alla discussione e al confronto delle forze politiche del centrosinistra, ai movimenti, al mondo dell’associazionismo e dell’impegno civile, alle associazioni del mondo giovanile e studentesco, agli amministratori pubblici, a tutte a e tutti coloro che pensano, sperano, vogliono e sono disponibili a salvare e a cambiare l’Italia.

‘Le cittadine ed i cittadini, europei ed italiani, sono la più grande risorsa per affrontare e sconfiggere la crisi terribile e di lungo periodo che stiamo vivendo. L’urgenza principale che ci troveremo ad affrontare nei prossimi anni sarà quella di difendere chi ha meno potere e ricchezze di fronte allo strapotere di quelli che stanno ancora guadagnando con la crisi. Diceva don Milani: “Ho imparato che il problema degli altri è uguale al mio. Sortirne insieme è la politica, sortirne da soli è l’avarizia”. Questo è il nostro principale impegno affinché gli uomini e le donne del nostro paese possano essere i protagonisti di una stagione di cambiamento. Un cambiamento che intendiamo costruire insieme alle forze politiche democratiche e progressiste, ma soprattutto con la piena partecipazione di tutte e tutti i cittadini nelle decisioni fondamentali che saremo chiamati ad assumere. In quest’opera di cambiamento i primi protagonisti dovranno essere i giovani che da sempre, ancora oggi nelle primavere arabe, sono il vero motore del cambiamento. Il nostro progetto non sarà retoricamente “per” i giovani ma dovrà essere soprattutto “di” giovani. Quegli stessi che oggi, pur ricchi di talento ed energie, trovano le strade sbarrate e sono sistematicamente esclusi.

Abbiamo visto quali sono state le conseguenze tanto dello strapotere della finanza neoliberista, quanto delle scelte inefficaci di classi dirigenti conservatrici, che non hanno fin qui arginato il potere degli speculatori e di chi si è arricchito grazie alla forza della rendita improduttiva. Le cittadine ed i cittadini italiani ed europei stanno pagando il prezzo di una crisi che non hanno prodotto: cresce la disoccupazione, in particolare femminile e giovanile, cresce in maniera inaudita la povertà. L’analfabetismo economico del dogma dell’Austerity sta distruggendo il Welfare state, ovvero le fondamenta del più importante contributo europeo allo sviluppo dell’umanità. Diminuisce il tenore di vita di quasi tutti e aumentano le disuguaglianze. Nel tentativo di “tranquillizzare i mercati” si è ceduto potere e sovranità ad autorità non elette e distanti dalla vita reale delle persone.

Per noi, che ci candidiamo al governo del paese, è indispensabile che la politica riparta dalle due grandi promesse incompiute contenute nella nostra Costituzione repubblicana: rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che limitano la libertà e l’eguaglianza dei cittadini; ricomporre la frattura tra potere e cittadini, attribuendo pienamente ruolo e funzione alla democrazia. Abbiamo apprezzato complessivamente la proposta avanzata dal segretario del Pd Pierluigi Bersani e proprio per questo, siccome riteniamo che il contributo della sinistra sia indispensabile per centrare l’obiettivo, intendiamo indicare con ancora più chiarezza quali siano i principi a cui una alleanza per il cambiamento non può rinunciare. Cambiare l’Italia si può.

La stagione del cambiamento deve fare tesoro delle straordinarie esperienze democratiche che hanno sconfitto la destra e Berlusconi in campo aperto. L’importanza dei risultati delle elezioni amministrative dell’ultimo biennio e soprattutto il patrimonio inestimabile dei referendum per i beni comuni, sono parte essenziale del risveglio civico e democratico del nostro paese. Dobbiamo partire da qui, dalla democrazia a tutti i livelli, per chiedere ai cittadini di aver fiducia e passione nel progetto che intendiamo presentare. La premessa di ogni discorso pubblico deve essere quella della piena democrazia di genere, riconoscendo pienamente la differente soggettività delle donne e degli uomini, poiché il mondo è costituito da uomini e donne e non è possibile continuare nella rimozione di questa evidente realtà: la cultura e la dignità delle donne sono state offese quotidianamente dal maschilismo e dal sessismo che, ben dentro i confini della scena pubblica e dei luoghi istituzionali, hanno costituito un architrave fondante dell’ordine simbolico del discorso berlusconiano. La questione della soggettività sessuata non è il tema di una qualche compensazione in termini di “quote”, ma la necessità di riscrivere insieme – uomini e donne – i codici delle relazioni e della politica.

Il primo passo deve riguardare la democrazia dei e nei partiti, che devono riformarsi per essere strumento dei cittadini e non luogo opaco di interessi particolari. Abbiamo assistito ad una progressiva degenerazione della fondamentale funzione di rappresentanza dei corpi intermedi, che va contrastata immettendo più partecipazione e democrazia diretta. L’attuazione dell’articolo 49 della Costituzione, con una nuova legge sui partiti, dovrà tener conto delle nuove domande di partecipazione e trasparenza: democrazia diretta nelle scelte, così come si è cominciato a fare con le primarie, per favorire il rinnovamento e premiare le competenze; limiti inderogabili all’esercizio di funzioni di direzione e di rappresentanza istituzionale; trasparenza e accessibilità ai bilanci, in un quadro di netto ridimensionamento dei finanziamenti pubblici e di tetti inderogabili per le spese elettorali. Vanno posti limiti e controlli ai finanziamenti provenienti da privati, in particolare aziende e gruppi imprenditoriali, al fine di contrastare l’eterodirezione della politica da parte delle lobby economiche e anche per favorire il finanziamento diffuso dei cittadini alle attività politiche.

Il secondo passo riguarda la democrazia nei luoghi di lavoro, che può essere ottenuta solo attraverso una legge sulla rappresentanza che consenta l’esercizio effettivo della democrazia per chi lavora. Non possiamo consentire né che si continui con l’arbitrio di una distorta condotta di aziende che discriminano i lavoratori, né che ci sia un monopolio della rappresentanza sindacale senza che essa venga validata dal vincolo effettivo del voto dei lavoratori sui contratti.

Il terzo è il passo della democrazia dei cittadini e delle cittadine. Dalla riforma per il rafforzamento del referendum abrogativo all’introduzione dei referendum propositivi, possiamo aprire una stagione “ricostituente” dal basso che lavori per un rinnovato patto tra cittadini e politica.

Il quarto passo deve riguardare la democrazia governante. Condividiamo l’impegno di deliberare con la maggioranza qualificata dei gruppi parlamentari congiunti su provvedimenti di particolare rilevanza parlamentare. Nello stesso tempo crediamo che su alcune grandi scelte come la pace e la guerra, o le questioni eticamente sensibili non basta la democrazia parlamentare, cioè il voto comune dei gruppi, ma serve una forma agile ed efficiente di consultazione del popolo di centro sinistra.

Vogliamo partire da qui per innovare e rendere più efficace la futura azione del governo del paese. La storia è andata avanti, mentre i partiti rimanevano fermi e ripiegati su se stessi. La domanda che in molti si pongono è perché non siamo stati capaci di dare parola alla rabbia che è cresciuta contro le vere e proprie azioni criminali degli speculatori finanziari. Perché non siamo stati in grado di proporre che l’Unione europea diventasse effettivamente un’entità politica autorevole, autonoma e federale. Un’Europa capace di parlare con una sola voce tanto nei grandi consessi internazionali, dall’Onu, di cui chiediamo la riforma, ai vertici sui cambiamenti climatici, sul nuovo modello di sviluppo e del commercio, quanto di avere un ruolo effettivo nel ripudio della guerra, per una politica di disarmo e di risoluzione pacifica delle controversie internazionali, a partire da quelle che si affacciano sul Mediterraneo, mettendo al centro degli obiettivi della politica estera la cooperazione internazionale.

Per rispondere a queste domande vanno fatte proposte concrete.

Vogliamo contrastare tutte le mafie, reprimendone sia l’azione criminale che l’immensa forza economica. La presenza dei capitali mafiosi, a maggior ragione in un momento di crisi, è un elemento devastante per ogni prospettiva di rilancio del paese. Vanno sostenute le attività delle procure e degli amministratori locali, ma va soprattutto reciso ogni legame o sospetto di complicità di alcuni rappresentanti politici. L’adozione di un codice etico e il contrasto delle attività criminali mafiose è un’urgenza inderogabile.

Vogliamo proporre una legislazione che contrasti lo strapotere della finanza speculativa a partire dalla tassa sulle transazioni finanziarie, rendendo permanente il divieto di vendita allo scoperto e attaccando vigorosamente i paradisi fiscali.

Vogliamo richiedere una rinegoziazione dei trattati che non stanno salvando né l’euro né il modello di vita dei cittadini europei. In questo contesto vanno date nuove funzioni alla Bce, a partire dalla possibilità di intervenire senza condizioni in caso di attacco alla nostra moneta. La lealtà istituzionale e la necessità di trovare un consenso oltre i nostri confini non può impedirci di indicare quale sia la nostra direzione di marcia. Dobbiamo essere noi i primi protagonisti del cambiamento.

La sinistra combatte senza esitazione gli sprechi e la spesa pubblica improduttiva. Ma è una manipolazione della verità storica considerare la spesa sociale come sinonimo di dissipazione e di spreco. Il Welfare non è stato un cedimento ad un non meglio precisato “buonismo sociale” ma la più rilevante conquista del Novecento. Sappiamo che molto va cambiato nel modo di allocare le risorse e nel peso che ha la politica fiscale. Nel ridefinire priorità e gli strumenti di riforma del welfare va riconosciuto il valore economico e sociale del lavoro di cura svolto dalle donne. Dobbiamo dire con chiarezza da dove si prendono le risorse e dove invece vanno restituite. La politica fiscale deve ritornare ad essere, in linea con la Costituzione, basata sulla “capacità contributiva”. Le tasse sono troppo onerose per chi le paga, sia che sia un lavoratore dipendente che autonomo, ma è incredibile non rilevare che più dell’80% del gettito venga da lavoratori dipendenti e pensionati.

Proponiamo una lotta prioritaria all’evasione fiscale per ridurre l’imposizione fiscale in primo luogo ai lavoratori a basso reddito e proponiamo una tassazione sui grandi patrimoni che sostituisca l’ingiusta tassa sulla prima casa per i cittadini meno abbienti.

La riduzione del debito pubblico deve avvenire senza dogmi rigoristi, poiché sappiamo che dalla crescita della ricchezza possono venire benefici assai più fruttuosi che dalla mera riduzione dello stock del debito. Se cresce la disoccupazione e diminuisce il tenore di vita e il potere d’acquisto dei salari e degli stipendi, l’aumento delle tasse e taglio dei servizi produrrà soltanto effetti recessivi.

Vogliamo investire le risorse recuperate dalla lotta all’evasione fiscale, dal contrasto alla corruzione e dal taglio alle spese militari, in un piano per il lavoro, pubblico e privato, basato sugli investimenti per la messa in sicurezza del nostro territorio e delle città, nella erogazione di un reddito minimo garantito come c’è nel resto d’Europa e il recupero del potere d’acquisto perso dai salari negli ultimi vent’anni.

Ci sono alcuni punti che, simbolicamente e concretamente, possono segnare una svolta rispetto al passato: ridurre da 45 a 4 le tipologie contrattuali oggi previste, che hanno alimentato la spirale della precarietà; restituire ai lavoratori, anche quelli di aziende sotto i 15 dipendenti, la tutela del reintegro sul posto di lavoro a seguito di un licenziamento ingiustificato; differenziare, a seconda dell’effettiva vita lavorativa e dal diverso carico lavorativo che pesa sulle donne per le attività di cura, l’età pensionabile, poiché non possono essere trattati nello stesso modo una infermiera o una puericultrice o un operaio alla catena di montaggio e un professore universitario o un alto funzionario pubblico; introdurre dell’equo compenso per le lavoratrici e i lavoratori autonomi; estendere gli ammortizzatori sociali e i diritti per tutte le forme contrattuali, per un welfare universale, come per esempio nel caso del diritto alla maternità/paternità universale.

Abbiamo bisogno di rafforzare il welfare e la spesa pubblica in settori strategici. La salute, le pensioni, l’assistenza per i non autosufficienti, l’istruzione pubblica, i trasporti pubblici, il diritto ad una giustizia certa e celere, sono diritti inalienabili ma anche fattori di sviluppo essenziali per la tenuta della coesione economica e sociale del paese. La spesa per la formazione e la ricerca va aumentata e riqualificata. Oggi assistiamo ad una ingiusta penalizzazione, in particolare per i giovani che vogliono insegnare o fare ricerca e che spesso sono costretti ad emigrare, che sta impoverendo brutalmente il nostro paese. Non si tratta di “costi” ma di “risorse”.

È necessario ripensare all’intervento pubblico in economia, a partire dal valore strategico delle aziende partecipate come Eni, Enel, Rai, Finmeccanica e quelle relative al trasporto pubblico per affrontare le sfide che la crisi ci propone. Va fatta un’azione che agisca tanto sul versante dell’offerta di nuovi investimenti pubblici, tanto sullo stimolo alla domanda, per esempio nei settori della produzione di energia rinnovabile o nella infrastrutturazione digitale del paese.

Vogliamo la riconversione ecologica dell’economia e della società, che abbia al centro la sostenibilità ambientale, la piena valorizzazione dei beni comuni, la qualità e l’innovazione. Per noi sono beni comuni, sottratti al dominio del mercato, tanto i beni materiali come l’acqua e la terra, quanto quelli immateriali come la conoscenza e la cultura. Siamo consapevoli di quanto le grandi questioni globali, come i cambiamenti climatici, siano connessi con le scelte quotidiane, a partire da una nuova politica energetica basata sul risparmio energetico e le fonti rinnovabili, riducendo le emissioni e penalizzando chi inquina.

C’è urgente necessità di una nuova politica industriale basata sull’innovazione tecnologica ed ecologica, che possa mettere a valore non solo prodotti da vendere, ma vere e proprie produzioni complesse: dal “prodotto” mobilità sostenibile alla riconversione delle manifatture inquinanti o belliche, si può costruire un rilancio della produzione industriale in un paese che conserva grandi risorse sul versante manifatturiero.

È necessario dare centralità ad una politica agricola basata su qualità, istintività territoriale e sostenibilità ambientale e sociale. La buona politica si deve occupare di fare scelte che sappiano immaginare il mondo che dovremo lasciare alle future generazioni.

Per noi i diritti non sono un terreno di formule astruse ma un campo in cui far vivere il principio della laicità. Sappiamo che la società è più avanti nella richiesta di nuovi diritti di quanto lo sia spesso la politica.

Siamo sempre per il rispetto della libertà di scelta per il fine vita, per la regolamentazione della fecondazione assistita, per la rigorosa applicazione della legge 194. Siamo per i matrimoni omosessuali e per la piena cittadinanza delle unioni civili. Siamo per il diritto di cittadinanza ai migranti nati in Italia, per il riconoscimento del diritto di voto alle amministrative, per l’abolizione della legge Bossi-Fini a partire dal superamento dei CIE. Siamo per il recepimento delle convenzioni internazionali sull’introduzione del reato di tortura e per una legge che regoli il diritto d’asilo. Siamo per il rispetto della vita umana e quindi vogliamo che la condizione dei detenuti sia rispettosa della Costituzione. Siamo per una politica antiproibizionista a cominciare dalla abrogazione della legge Fini-Giovanardi per un nuovo approccio responsabile e socialmente inclusivo.

Il populismo non si sconfigge per decreto, né tentando di esorcizzarne la forza devastante. Il populismo si contrasta lì dove esso attecchisce, tra il popolo che ha perso fiducia nella politica e nella democrazia. Abbiamo ancora importanti risorse, di idee e di uomini e di donne, ma abbiamo poco tempo. Chiediamo a tutti un contributo e dobbiamo saper trovare le strade affinché ciascuno sia messo nelle condizioni di poterlo dare. È in gioco la sopravvivenza a lungo termine dell’integrazione europea.

Solamente la solidarietà, la riconversione ecologica e sociale della società e la vitalità della democrazia ci faranno uscire dalla crisi’.

Re: 31 luglio, ore 11.00 - Bersani presenta la Carta d'inten

Inviato: 01/08/2012, 18:56
da camillobenso
Osservazioni

Prima

Le dichiarazioni di Vendola/Berlusconi, uscite in rete dopo il suo incontro con Bersande scatenano la rete.

La segreteria comprende immediatamente cosa sta succedendo ed emana un comunicato in cui si precisa che le parole di Niki sono state travisate, e che bisogna attendere la conferenza stampa delle 15,30.

L’elettorato di sinistra in questo si differenzia da quello di destra perché non accetta di passare per scemo alle continue giravolte come quelle della salma.

Il “Sono stato frainteso” da questa parte non attacca.

"Vendola, ma lei vuole superare il liberismo e difendere i diritti civili con Casini?"

"Evidentemente ad essere di sinistra in questo Paese, si è condannati alla sofferenza in eterno"

"Non è possibile che anche in un momento tendenzialmente favorevole si facciano questi errori"

"Vogliamo gente che abbia idee e faccia cose di sinistra. Ma come può passare anche solo per la testa di un'alleanza tra Vendola e l'unione dei condannati, conservatori e democristiani della peggior specie?".

"Nichi, ti nascondi, usando paroloni e sproloqui inutili, esagerati e spesso incomprensibili".

"C'è un'incapacità di formulare proposte concrete portate avanti da una solida coalizione che possa essere coerente e unita"

"non andremo mai con Casini, che non stringeremo accordi con l'Udc". E, soprattutto, di non fare il gioco di Bersani. "Nichi, la nostra strada è a sinistra. Se il Pd vuole bene, altrimenti andiamo da soli"

"Concordo con le critiche. Con il Pd e l'Udc non si va da nessuna parte. A questo punto non mi rimangono che due opzioni di voto: Grillo o Di Pietro". Ancora: "Stai realizzando il sogno del Pd: l'ammucchiata con Casini".

"Nichi attenzione. Il Pd e l'Udc fanno parte della maggioranza parlamentare che ha smantellato i diritti dei lavoratori. Non scherziamo, dobbiamo stare attenti".

"Se Vendola apre all'Udc io chiudo a Vendola. Ho 55 anni e non voglio morire democristiano".

"Con il passo di oggi hai fatto l'ennesimo errore, ed io che pensavo che tu avessi la percezione dei reali bisogni dei cittadini".

Questa è la sinistra che conosco e che non sembra tutta cloroformizzata.



Seconda


Sul forum c’è un articolo pubblicato dal sottoscritto de IFQ, riguardante la rivolta della base dei defunti.

I militanti del Pd, sostenevano che avrebbero occupato le sedi se ci fosse stata l’alleanza con Casini.

Per il momento, sostenevano il militanti defunti “non esiste niente di ufficiale”.

Mi sembra un affermazione scorretta perché non si capisce di quale ufficiali dichiarazioni dichiarazioni vanno cercando, visto che la dirigenza del Pd da un anno si sta esprimendo in questo modo.

Aspettano la bolla papale?

Sono certo che la base Pd ex Ds non tollera l’alleanza con Casini, ma nello steso tempo penso che ci sia in loro un forte senso di conigliame.



Terzo

Pippo Civati aveva fatto sapere che se il Pd andava con Casini lui sarebbe uscito.

Cosa aspetta?

La sinistra Pd ex Ds lo seguirebbe volentieri.

Re: 31 luglio, ore 11.00 - Bersani presenta la Carta d'inten

Inviato: 01/08/2012, 19:53
da camillobenso
Ho letto il post pubblicato da mario relativo al documento del Sel è “Tempo di cambiare”

Sostiene mario:

Comunque meglio del nulla del documento del PD.

Questo è vero, ma anche questo documento è inadeguato per risolvere i problemi della società italiana.

A destra ci sta un incantatore di serpenti che ha venduto tappeti taroccati per diciotto anni ma che ora stenta a ripetere il bis.

Fini e Casini non li voglio neppure prendere in considerazione perché rappresentano l’aspetto parassitario della politica italiana.

Nel partito dei defunti la disperazione è tale da produrre solo documenti per merli scemi.

Vendola con questo documento conferma la sua vocazione a menestrello cantastorie, con qualche abilità nella parola e nella penna ma niente di più.


Non abbiamo bisogno di menestrelli che si candidano alla guida del Paese.

Abbiamo bisogno di generali con le contro palle per affrontare la crisi economica.


Adesso Niki ha avuto la sua soddisfazione personale, si candiderà alle primarie, pensando di vincere come ha fatto in Puglia.

Si sbaglia di grosso perché le perderà.

Con la puttanata di oggi si è giocato la sinistra.

Comunque sia, personalmente mi auguro che non vinca perché oggi ha chiarito in modo definitivo quel dubbio che abbiamo sempre avuto nei suoi confronti.

E’ un buon menestrello che incanta con i suoi racconti, ma oggi non è tempo di menestrelli, ma di generali.

Re: 31 luglio, ore 11.00 - Bersani presenta la Carta d'inten

Inviato: 01/08/2012, 20:25
da camillobenso
Quando uno si candida alle primarie per quale motivo lo fa?

Perché pensa di poter vincere oppure, come sosteneva Decouberteine: L'importante è partecipare?

Mentre da come si erano messe le cose in Puglia nel 2010, sembrava evidente che avrebbe vinto, perché alle primarie e alle elezioni ex An votavano per lui, malgrado Dalemoni cercasse di farlo perdere a tutti i costi.

Qui non è la stessa cosa, nel giorno in cui annuncia la sua candidatura a premier si aliena il suo elettorato, segno che come generale stratega non vale niente, è solo una questione di velleità personale, e Bersande deve aver trovato in lui questo tallone di Achille.

Centro sinistra - Vendola mi candido alle primarie.

Video
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/08 ... er/313106/

Re: 31 luglio, ore 11.00 - Bersani presenta la Carta d'inten

Inviato: 01/08/2012, 20:35
da camillobenso
Centrosinistra, Nichi Vendola (Sel): “Alle primarie come candidato premier”
Il governatore della Puglia annuncia alla sua candidatura spiegando: "Lo faccio sulla base di una spinta larga che non viene solo da parte del mio partito”. Quanto al sindaco di Firenze Matteo Renzi, nessun problema. "Renzi? Non sono molto preoccupato dalla sua presenza". E Di Pietro: "Candidatura rispettabile"

di Redazione Il Fatto Quotidiano | 1 agosto 2012

Commenti (17)


‘Mi candido alle primarie quale candidato premier per il centrosinistra”. E l’annuncio di Nichi Vendola, leader di Sinistra Ecologia e Libertà, nel corso di una conferenza stampa nella sede del partito. “Lo faccio sulla base di una spinta larga – spiega – che non viene solo da parte del mio partito”. “Sel non si fa annettere da alcun partito” e aggiunge anche di registrare con favore che l’iniziativa di Bersani fa tornare “il centrosinistra come tema fondamentale”.

Vendola ha assicurato che il segretario del Pd Pierluigi Bersani è stato al corrente fin dal primo momento della sua intenzione di scendere in campo per la leadership del centrosinistra. “Bersani lo ha sempre saputo -ha spiegato il leader di Sel – certo, poi c’è la realtà e la rappresentazione della realtà…”. Pur non essendo ancora chiara la data della competizione né chi vi parteciperà Vendola fa comunque un elogio del leader Pd e sfoggio di fair play. “Ho grande stima per Bersani e lo considero un vero leader di partito. Spero che sarà una bella contesa”. Quanto all’outsider Matteo Renzi, nessun problema. “Renzi? Non sono molto preoccupato dalla sua presenza”.


Il primo a commentare è proprio Antonio Di Pietro: ”La candidatura di Vendola alle primarie? Mi pare rispettabile, come tante altre” dice l’ex magistrato in conferenza stampa a Montecitorio. “Le coalizioni si fanno solo sulla condivisione dei programmi, non sulle parole. Un accordo tra Vendola e Buttiglione – ha aggiunto – lo vedo assai poco probabile sui diritti civili e dei lavoratori, mentre noi presenteremo a Vasto a Settembre il nostro programma e invitiamo fin d’ora Bersani e Vendola a intervenire. Voglio vedere – ha concluso Di Pietro – quando tra poco si voterà in Sicilia se sarà più giusto allearsi con Lombardo e Cuffaro o con il programma di legalità dell’Idv”.

In un lungo documento Sel ha poi definito i punti che vuole proporre all’attenzione: il contrasto di “tutte le mafie”, una legislazione “che contrasti lo strapotere della finanza speculativa a partire dalla tassa sulle transazioni finanziarie, rendendo permanente il divieto di vendita allo scoperto e attaccando vigorosamente i paradisi fiscali”, la “rinegoziazione dei trattati che non stanno salvando né l’euro né il modello di vita dei cittadini europei”. “La sinistra combatte senza esitazione gli sprechi e la spesa pubblica improduttiva”. “Le tasse sono troppo onerose per chi le paga, sia che sia un lavoratore dipendente che – si legge nel documento – autonomo, ma è incredibile non rilevare che più dell’80% del gettito venga da lavoratori dipendenti e pensionati”. Proponiamo una lotta prioritaria all’evasione fiscale per ridurre l’imposizione fiscale in primo luogo ai lavoratori a basso reddito e proponiamo una tassazione sui grandi patrimoni che sostituisca l’ingiusta tassa sulla prima casa per i cittadini meno abbienti”. Secondo Sel: La riduzione del debito pubblico deve avvenire senza dogmi rigoristi, poiché sappiamo che dalla crescita della ricchezza possono venire benefici assai più fruttuosi che dalla mera riduzione dello stock del debito. Se cresce la disoccupazione e diminuisce il tenore di vita e il potere d’acquisto dei salari e degli stipendi, l’aumento delle tasse e taglio dei servizi produrrà soltanto effetti recessivi”. E poi “vogliamo investire le risorse recuperate dalla lotta all’evasione fiscale, dal contrasto alla corruzione e – prosegue il documento – dal taglio alle spese militari, in un piano per il lavoro, pubblico e privato, basato sugli investimenti per la messa in sicurezza del nostro territorio e delle città, nella erogazione di un reddito minimo garantito come c’è nel resto d’Europa e il recupero del potere d’acquisto perso dai salari negli ultimi vent’anni”. “Abbiamo bisogno di rafforzare il welfare e la spesa pubblica in settori strategici. La salute, le pensioni, l’assistenza per i non autosufficienti, l’istruzione pubblica, i trasporti pubblici, il diritto ad una giustizia certa e celere, sono diritti inalienabili ma anche fattori di sviluppo essenziali per la tenuta della coesione economica e sociale del paese. La spesa per la formazione e la ricerca va aumentata e riqualificata. Oggi assistiamo ad una ingiusta penalizzazione, in particolare per i giovani che – argomenta Sel – vogliono insegnare o fare ricerca e che spesso sono costretti ad emigrare, che sta impoverendo brutalmente il nostro paese. Non si tratta di “costi” ma di “risorse”.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/08 ... er/313106/

Re: 31 luglio, ore 11.00 - Bersani presenta la Carta d'inten

Inviato: 01/08/2012, 20:50
da camillobenso
I primi commenti all’articolo precedente:

lackfrost Oggi 04:28 PM

A me questo Vendola piace sempre di meno, a parte i non grandi successi del suo governo regionale, non lo vedo come persona affidabile e integra al 100%. Mi potrebbe andar bene come alleato, ma non come fulcro dell'allenza. Poi quest'ultima sparata dell'esclusione di Di Pietro e dell'inclusione di Casini mi ha davvero fatto cadere le braccia. Qui stanno davvero perdendo il lume della ragione.....Comunque sia, io un'alleanza che non contempli Di Pietro non la voterò mai, per cui si mettano l'anima in pace tutti coloro che sperano che alla fine l'ex-pm verrà mollato dai suoi elettori per sostenere un'aggregazione di vetero-cattolici e post-comunisti fallimentari.



Rossano Bosi Oggi 05:15 PM

mi sa che anche Vendola faccia parte di quel circolo vizioso che è la ricerca della poltrona e il suo mantenimento con tanto di previlegi,altrochè qualità equita gistizia, qui' stiamo assistendo alla creazione di una cosa che non si sa bene cosa sia, già abbiamo assistito al declino di tutti i principi della sinistra italiana con tutte le scelte catastrofiche fatte da tutti i partiti della sinistra in questi anni, specialmente con la partecipazione del PD al governo Monti, se ora ci mettete in mezzo anche Casini lo sfacelo è garantito.
UN CONSIGLIO A VENDOLA DI LEGGERE IL PROGRAMMA DEL M5S LI TROVERà DELLE COSE VERAMENTE DI SINISTRA ALTROCHè BERSANI E CASINI.



derdy Oggi 04:36 PM

ora capite perchè il buon nicola( e smettiamola di chiamarlo con quel nomignolo da rivista patinata adolescenziale tipo cioè)vendola si vuole alleare con l'immondo PD?
perchè il suo sogno recondito è quello di essere candidato premier e da vecchio marpione politicante di professione appare fin troppo "estremo" per la minoritaria ma potente corrente dei moderati in salsa vaticana
ecco perchè ora apre all'UDC
furbo ma non troppo verrà punito politicamente da quello stesso polo della sinistra delusa che voleva un'altrenativa al rottame democratico



philophobia Oggi 04:32 PM

Non so se essere felice, viste le altre alternative, oppure triste, proprio per lo stesso motivo. Povera sinistra, è da un po' che ha smesso di esistere in Italia.



zorro Oggi 05:15 PM

caro vendola, che delusione,.
Fa ciò che credi ma io sono di sinistra e con casini NON ci vado.
Ti diro di più: Sono anche cattolico......e con casini NON ci vado.



Mr.B Oggi 04:45 PM

Non perdere tempo Niki, alleandoti con il PD-UDC hai già perso il 70% e forse più del tuo elettorato. Non sprecare soldi pubblici per aria fritta.



Rosario Chimienti Oggi 04:32 PM

diciamo pure che si candida perchè nel PD sono a corto di facce. in cambio Svendola porge il culo a Casini. lascio perdere la battuta finale...



trafficointenso Oggi 06:59 PM

Ottimo! Abbiamo proprio bisogno dell'ennesimo produttore di aria fritta "di sinistra".
Probabilmente, lo stesso Vendola non si capisce quando parla. Ci vorrebbe il grande Guzzanti per smascherare questo chiacchierone (vedi imitazione di Bertinotti)