Re: Franceschini: "E' arrivato il momento del dialogo con il
Inviato: 07/04/2013, 17:25
L’INCIUCIO È GIÀ TRA NOI (Antonio Padellaro).
06/04/2013 di triskel182
Forse è poco saggio Valerio Onida quando nella telefonata “rubata” considera inutili i saggi, ma non valuta che mentre essi prendono (e perdono) tempo, il tempo modifica le cose.
Per esempio, il Pd di Bersani che proclamava “con Grillo o muerte”, nel frattempo si è sdoppiato nel Pd di Renzi e dei tanti che si aggregano convinti che l’accordo col Pdl sia preferibile a nuove elezioni, visti i sondaggi.
O forse no, si tratta della stessa minestra che ciascuno vorrebbe essere lui a servire in tavola.
Cosicché tra qualche settimana il successore di Napolitano potrebbe trovarsi sulla scrivania le larghe intese di Napolitano già cucinate a puntino poiché, dice l’Ecclesiaste, ogni cosa ha il suo momento.
Prossimamente trattativa di Bersani con Berlusconi, dunque, ma per fare cosa?
Dice Franceschini: “Esecutivo di transizione che dia ossigeno e faccia le riforme”.
Parole vuote che nascondono una gigantesca spartizione di potere tra le due principali coalizioni, escludendo il M5S e lasciando le briciole a Monti.
La partita grossa naturalmente è il Quirinale.
Pd e Pdl devono concordare un simil Napolitano che garantisca entrambi per sette anni.
L’identikit dell’ex segretario Pd è solare: “persona con esperienza politica e parlamentare, niente operazioni d’immagine che piacciano ai blog e alla Rete”.
Secondo: ci sono almeno quindici poltrone di Stato da rinnovare al più presto.
Alcune pesantissime: da Cassa Depositi a Finmeccanica, senza contare l’Eni dove i guai giudiziari di Scaroni potrebbero anticipare un avvicendamento al vertice.
Terzo: l’esercito del sottogoverno da sistemare.
La campagna elettorale è fatta soprattutto di promesse da mantenere, altrimenti la prossima volta quelli i voti non li portano più. (Tutto come sempre – ndt)
Ecco, le elezioni anticipate a cui tutti si preparano con le promesse di moda.
Tanto che perfino B. propone l’abolizione del finanziamento pubblico dei partiti lasciando da solo Bersani a difendere i soldi della casta.
(NB. A chiedere l’abolizione del finanziamento pubblico sono:
Primo – Milionario – Silvio Berlusconi
Secondo milionario – Beppe Grillo
Il terzo non è un milionario, ma ha un amico milionario che lo sostiene – Matteo Renzi.
E’ un caso?)
Si vota forse già in autunno o nella primavera 2014, insieme alle Europee.
In questo schema il nuovo governo o governicchio sembra l’ultima delle priorità.
Per il tempo che deve durare e per ciò che deve servire, può anche sopravvivere l’esecutivo Monti.
L’Europa gradisce, come dimostra il via libera al decreto sulle somme dovute dallo Stato alle imprese.
Dice Grillo: con l’inciucio la gente scenderà in piazza con i bastoni.
Le urla ai funerali di Civitanova dicono qual è il clima.
Ma c’è chi fa finta di non sentire.
Da Il Fatto Quotidiano del 07/04/2013.
06/04/2013 di triskel182
Forse è poco saggio Valerio Onida quando nella telefonata “rubata” considera inutili i saggi, ma non valuta che mentre essi prendono (e perdono) tempo, il tempo modifica le cose.
Per esempio, il Pd di Bersani che proclamava “con Grillo o muerte”, nel frattempo si è sdoppiato nel Pd di Renzi e dei tanti che si aggregano convinti che l’accordo col Pdl sia preferibile a nuove elezioni, visti i sondaggi.
O forse no, si tratta della stessa minestra che ciascuno vorrebbe essere lui a servire in tavola.
Cosicché tra qualche settimana il successore di Napolitano potrebbe trovarsi sulla scrivania le larghe intese di Napolitano già cucinate a puntino poiché, dice l’Ecclesiaste, ogni cosa ha il suo momento.
Prossimamente trattativa di Bersani con Berlusconi, dunque, ma per fare cosa?
Dice Franceschini: “Esecutivo di transizione che dia ossigeno e faccia le riforme”.
Parole vuote che nascondono una gigantesca spartizione di potere tra le due principali coalizioni, escludendo il M5S e lasciando le briciole a Monti.
La partita grossa naturalmente è il Quirinale.
Pd e Pdl devono concordare un simil Napolitano che garantisca entrambi per sette anni.
L’identikit dell’ex segretario Pd è solare: “persona con esperienza politica e parlamentare, niente operazioni d’immagine che piacciano ai blog e alla Rete”.
Secondo: ci sono almeno quindici poltrone di Stato da rinnovare al più presto.
Alcune pesantissime: da Cassa Depositi a Finmeccanica, senza contare l’Eni dove i guai giudiziari di Scaroni potrebbero anticipare un avvicendamento al vertice.
Terzo: l’esercito del sottogoverno da sistemare.
La campagna elettorale è fatta soprattutto di promesse da mantenere, altrimenti la prossima volta quelli i voti non li portano più. (Tutto come sempre – ndt)
Ecco, le elezioni anticipate a cui tutti si preparano con le promesse di moda.
Tanto che perfino B. propone l’abolizione del finanziamento pubblico dei partiti lasciando da solo Bersani a difendere i soldi della casta.
(NB. A chiedere l’abolizione del finanziamento pubblico sono:
Primo – Milionario – Silvio Berlusconi
Secondo milionario – Beppe Grillo
Il terzo non è un milionario, ma ha un amico milionario che lo sostiene – Matteo Renzi.
E’ un caso?)
Si vota forse già in autunno o nella primavera 2014, insieme alle Europee.
In questo schema il nuovo governo o governicchio sembra l’ultima delle priorità.
Per il tempo che deve durare e per ciò che deve servire, può anche sopravvivere l’esecutivo Monti.
L’Europa gradisce, come dimostra il via libera al decreto sulle somme dovute dallo Stato alle imprese.
Dice Grillo: con l’inciucio la gente scenderà in piazza con i bastoni.
Le urla ai funerali di Civitanova dicono qual è il clima.
Ma c’è chi fa finta di non sentire.
Da Il Fatto Quotidiano del 07/04/2013.