Diario della caduta di un regime.
-
- Messaggi: 17353
- Iscritto il: 06/04/2012, 20:00
Re: Diario della caduta di un regime.
Dopo anni di cazzeggio siamo arrivati all'ora X.
La rassegna stampa di stamani è stata una rassegna stampa di guerra.
Segnalo sul fronte interno:
Alla stazione Centrale di Milano, ieri sera un controllore chiede i biglietti a 4 sudamericani e uno di loro tira fuori da una sacca un macete e colpisce più volte il controllore ad un braccio.
Preso atto dello stato dell'arte i sanitari hanno dovuto amputare il braccio.
Uno alla mattina si alza per andare al lavoro e alla sera torna senza un braccio.
Vi immaginate il can can che solleveranno i leghisti di Salvini???????
^^^^^^^^
Ieri imperversano sui Tg e non solo le notizie di casi di scabbia alla stazione Centrale di Milano al COLLASSO.
Salvini ha dichiarato che i portatori di scabbia dovrebbero abbracciare RENZI.
La rassegna stampa di stamani è stata una rassegna stampa di guerra.
Segnalo sul fronte interno:
Alla stazione Centrale di Milano, ieri sera un controllore chiede i biglietti a 4 sudamericani e uno di loro tira fuori da una sacca un macete e colpisce più volte il controllore ad un braccio.
Preso atto dello stato dell'arte i sanitari hanno dovuto amputare il braccio.
Uno alla mattina si alza per andare al lavoro e alla sera torna senza un braccio.
Vi immaginate il can can che solleveranno i leghisti di Salvini???????
^^^^^^^^
Ieri imperversano sui Tg e non solo le notizie di casi di scabbia alla stazione Centrale di Milano al COLLASSO.
Salvini ha dichiarato che i portatori di scabbia dovrebbero abbracciare RENZI.
-
- Messaggi: 3688
- Iscritto il: 22/02/2012, 14:30
Re: Diario della caduta di un regime.
Comunque Renzi non ha vita lunga con il suo governo .L'emigrazione è un macigno per lui.
Adesso parlano mi metterli pure nelle case di villeggiatura sfitte.Quindi paghiamo sempre noi luce gas ecc....
e i nostri dormoni in auto o il tenda.
Ciao
Paolo11
Adesso parlano mi metterli pure nelle case di villeggiatura sfitte.Quindi paghiamo sempre noi luce gas ecc....
e i nostri dormoni in auto o il tenda.
Ciao
Paolo11
-
- Messaggi: 17353
- Iscritto il: 06/04/2012, 20:00
Re: Diario della caduta di un regime.
camillobenso ha scritto:Dopo anni di cazzeggio siamo arrivati all'ora X.
La rassegna stampa di stamani è stata una rassegna stampa di guerra.
Segnalo sul fronte interno:
Alla stazione Centrale di Milano, ieri sera un controllore chiede i biglietti a 4 sudamericani e uno di loro tira fuori da una sacca un macete e colpisce più volte il controllore ad un braccio.
Preso atto dello stato dell'arte i sanitari hanno dovuto amputare il braccio.
Uno alla mattina si alza per andare al lavoro e alla sera torna senza un braccio.
Vi immaginate il can can che solleveranno i leghisti di Salvini???????
^^^^^^^^
Ieri imperversano sui Tg e non solo le notizie di casi di scabbia alla stazione Centrale di Milano al COLLASSO.
Salvini ha dichiarato che i portatori di scabbia dovrebbero abbracciare RENZI.
Il Tg 7 delle 14,00, ha comunicato che dopo un lungo intervento chirurgico il braccio
gli è stato riattaccato all'Ospedale di Niguarda.
-
- Messaggi: 17353
- Iscritto il: 06/04/2012, 20:00
Re: Diario della caduta di un regime.
ALLA STAZIONE DI VILLAPIZZONE, ALLA PERIFERIA DEL CAPOLUOGO
Milano, capotreno ferito col machete, Intervento di 8 ore per salvare l’arto
Due fermati, membri di gang latinos
Il treno proveniva da Expo. Aggredito perché ha chiesto il biglietto a un gruppo di ragazzi sudamericani. Colpito un collega. Due giovani fermati dagli agenti
di Andrea Galli , Cesare Giuzzi
Video + Articolo
http://milano.corriere.it/notizie/crona ... 9e21.shtml
Milano, capotreno ferito col machete, Intervento di 8 ore per salvare l’arto
Due fermati, membri di gang latinos
Il treno proveniva da Expo. Aggredito perché ha chiesto il biglietto a un gruppo di ragazzi sudamericani. Colpito un collega. Due giovani fermati dagli agenti
di Andrea Galli , Cesare Giuzzi
Video + Articolo
http://milano.corriere.it/notizie/crona ... 9e21.shtml
-
- Messaggi: 17353
- Iscritto il: 06/04/2012, 20:00
Re: Diario della caduta di un regime.
La vox populi dei moderati del Corriere della Serva.
Un commento che va per la maggiore da queste parti:
O12 giugno 2015 | 16:33
il paese ora com'è messo? meglio di quegli anni? ha lasciato un paese sotto le macerie vero, abbiamo perso la guerra, però ha rilanciato un paese siamo risorti, ha introdotto anche leggi come pensioni inps scuola pubblica maternità etc... ora mi dica cosa c'è di buono nello stato attuale? io non vedo nulla io vedo che si retrocede e non si avanza.
Chiarissimo
Ultimo sondaggio SWG: centrodestra al 38,3 (settimana scorsa era al 37%), sinistra al 37,3 (era a 38,9) col PD sceso da 35 a 34,1. M5S è salito di 0,1 punti. Altri due sondaggi così e non ci si arriverà nemmeno, al ballottaggio. Vincerà direttamente il listone del centrodestra.
Marzia Aragona12 giugno 2015 | 16:30
Bravo! Renzi è un democristiano, per il qual motivo, io, che ho votato PCI ben 45 anni fa e poi tutte le le seguenti evoluzioni, non ho votato PD alle regionali e non voterò PD in futuro.
Un commento che va per la maggiore da queste parti:
O12 giugno 2015 | 16:33
il paese ora com'è messo? meglio di quegli anni? ha lasciato un paese sotto le macerie vero, abbiamo perso la guerra, però ha rilanciato un paese siamo risorti, ha introdotto anche leggi come pensioni inps scuola pubblica maternità etc... ora mi dica cosa c'è di buono nello stato attuale? io non vedo nulla io vedo che si retrocede e non si avanza.
Chiarissimo
Ultimo sondaggio SWG: centrodestra al 38,3 (settimana scorsa era al 37%), sinistra al 37,3 (era a 38,9) col PD sceso da 35 a 34,1. M5S è salito di 0,1 punti. Altri due sondaggi così e non ci si arriverà nemmeno, al ballottaggio. Vincerà direttamente il listone del centrodestra.
Marzia Aragona12 giugno 2015 | 16:30
Bravo! Renzi è un democristiano, per il qual motivo, io, che ho votato PCI ben 45 anni fa e poi tutte le le seguenti evoluzioni, non ho votato PD alle regionali e non voterò PD in futuro.
-
- Messaggi: 17353
- Iscritto il: 06/04/2012, 20:00
Re: Diario della caduta di un regime.
KunisadaRa 12 giugno 2015 | 16:39
Comunque non mi stupisce che in Italia i problemi non si risolvano. A leggere i commenti mi sembra una diatriba di condominio. La verita´ e´ che si puo´ fare immigrazione, ci vuole uno Stato presente e non solo per far vedere i mitra in piazza Duomo, ove non serve, ci vuole anche l´espulsione, a volte, in casi di estrema violenza come questi. La verita´ e´ che ci vuole uno Stato che si occupi di problemi seri in maniera seria. E questo, oggi gli italiani dovrebbero chiedere al governo.
RD35012 giugno 2015 | 16:27
Repressione: è un meccanismo indispensabile per crerae una civiltà, una comunità. Ref Max Weber. Se io entro in una comunità devo conoscere le regole (leggi) e rispettarle. Se non lo faccio, è giusto che la società mi reprima. Arrestare, giudicare, punire. Seriamente: pene adeguate (leggi adeguate, giudici allineati) e escuzione delle pene CERTA. L'Italia provinciale e monoculturale riceve un milione di "stranieri": deve gestirli e allinearli alle nostre regole. Maroni è il primo colpevole.
Comunque non mi stupisce che in Italia i problemi non si risolvano. A leggere i commenti mi sembra una diatriba di condominio. La verita´ e´ che si puo´ fare immigrazione, ci vuole uno Stato presente e non solo per far vedere i mitra in piazza Duomo, ove non serve, ci vuole anche l´espulsione, a volte, in casi di estrema violenza come questi. La verita´ e´ che ci vuole uno Stato che si occupi di problemi seri in maniera seria. E questo, oggi gli italiani dovrebbero chiedere al governo.
RD35012 giugno 2015 | 16:27
Repressione: è un meccanismo indispensabile per crerae una civiltà, una comunità. Ref Max Weber. Se io entro in una comunità devo conoscere le regole (leggi) e rispettarle. Se non lo faccio, è giusto che la società mi reprima. Arrestare, giudicare, punire. Seriamente: pene adeguate (leggi adeguate, giudici allineati) e escuzione delle pene CERTA. L'Italia provinciale e monoculturale riceve un milione di "stranieri": deve gestirli e allinearli alle nostre regole. Maroni è il primo colpevole.
-
- Messaggi: 17353
- Iscritto il: 06/04/2012, 20:00
Re: Diario della caduta di un regime.
RICATTOPOLI
I centristi avvisano “Se saltiamo noi il governo cade”
(TOMMASO CIRIACO)
12/06/2015 di triskel182
ER MEJO
E Berlusconi chiama i senatori alfaniani “Lasciate Renzi, riuniamo il centrodestra”.
ROMA . Senato, mercoledì sera. Come un pugile suonato, così il Nuovo centrodestra sbanda sul ring.
«Non possiamo restare immobili, né continuare a subire passivamente – scandisce Gaetano Quagliariello – Quanto dobbiamo ancora farci aggredire? Dobbiamo essere noi, piuttosto, ad aggredire il governo!
E, nel frattempo, ricostruire il centrodestra ». Rancori e faide ministeriali, inchieste e senatori pronti a tutto: benvenuti nel caos centrista, ventre molle della maggioranza, nuovo incubo di Palazzo Chigi.
E’ qui, tra i banchi degli esuli del berlusconismo, che rischia di andare a sbattere Matteo Renzi.
Non tanto per volontà ribaltonista, piuttosto per l’estrema confusione di cui è preda Ncd.
E se ai piani alti del Pd l’allerta è tornata a crescere, Silvio Berlusconi ha fiutato l’odore del sangue.
L’ex Cavaliere ripreso a telefonare con una certa insistenza ai senatori di Alfano: «Se mollate il governo, io rompo con Salvini per ricostruire assieme a voi il centrodestra ».
A mettere in fila i problemi si consumano in fretta le righe.
La doppia batosta giudiziaria è il colpo più visibile e più recente.
«Ma vi pare che noi dobbiamo accettare che Orfini chieda l’arresto di Azzollini senza conoscere le carte? – domanda Guido Viceconte – Neanche ai tempi di Stalin e delle sue purghe.
Questo è un plotone d’esecuzione, altroché!».
Il ministro dell’Interno, però, ha già deciso la linea: guerra senza quartiere per difendere Giuseppe Castiglione – potente sottosegretario a lui legato da incrollabile sodalizio – barricate di cartone per il presidente della commissione Bilancio.
Non a caso, due big del calibro di Maurizio Lupi e Renato Schifani mettono le mani avanti: «Azzollini? La tenuta dell’esecutivo non si discute».
In realtà si discute, eccome se si discute.
Per il pressing insistente di Berlusconi, innanzitutto.
Perché una fetta di senatori Ncd (si parla di un paio di calabresi, di un campano e di un lucano) valutano di passare con Denis Verdini, aumentando la confusione interna al gruppo.
E perché il prezzo da pagare per sostenere il governo schiaccia il futuro dei centristi. «C’è spazio per ricostruire il centrodestra, lontani dagli estremismi di Salvini», è la linea illustrata da Quagliariello ai senatori.
«Rompere prima che sia troppo tardi», soffiano sul fuoco Maurizio Sacconi e Carlo Giovanardi.
Il problema, insomma, è soprattutto quello di capire come e quando staccarsi dall’attuale esecutivo.
«Abbiamo sempre detto che la collaborazione con il Pd è temporanea – ricorda Roberto Formigoni – e forse Renzi, a volte, dimentica di riconoscere il nostro ruolo.
A un certo punto è ovvio che ci sarà uno sganciamento, ma non penso prima del referendum costituzionale ».
E però stavolta calcoli e prudenze rischiano di non bastare. Non tutto si può controllare, quando la casa scricchiola e non sai se reggerà.
L’ala filo- dem, capitanata dal ministro Beatrice Lorenzin, è già di casa al Nazareno.
I berlusconiani di ritorno dialogano con Nunzia De Girolamo e cercano di rientrare nelle grazie di Arcore.
Qualche senatore, sottovoce, spera addirittura che Alfano usi il pugno di ferro sciogliendo presto il consiglio comunale di Roma per scatenare l’inferno nel Pd.
Poi ci sono gli appetiti ministeriali.
Ad entrare al governo al posto di Lupi mira Quagliariello. Ci punterebbe anche Renato Schifani, a dire il vero, e per questo difende a spada tratta l’esecutivo.
Il premier, però, è stato chiaro: «Voglio una donna al governo». Promozione per la deputata Dorina Bianchi, dunque? Apriti cielo.
«Perché non una senatrice, allora?», hanno tuonato nel corso della riunione di mercoledì Laura Bianconi e Federica Chiavaroli. Senatrici, naturalmente.
La verità è che in cima alle preoccupazioni centriste c’è questa benedetta (maledetta?) legge elettorale.
Con l’Italicum l’Ncd trema e l’ex Cavaliere ha gioco facile a tentare i vecchi compagni di strada: «Renzi alla fine vi scaricherà».
Difficilmente, in effetti, il Pd potrà ospitare i centristi nelle liste dem.
Per questo Lupi e Quagliariello si sono messi in testa di sponsorizzare la linea autonomista, puntando tutto sulla ricostruzione del centrodestra.
I tempi, quelli li deciderà la politica.
«L’unica cosa certa – ammette Aldo Di Biagio – tutto si regge solo per assenze di alternative ».
Da La Repubblica del 12/06/2015.
I centristi avvisano “Se saltiamo noi il governo cade”
(TOMMASO CIRIACO)
12/06/2015 di triskel182
ER MEJO
E Berlusconi chiama i senatori alfaniani “Lasciate Renzi, riuniamo il centrodestra”.
ROMA . Senato, mercoledì sera. Come un pugile suonato, così il Nuovo centrodestra sbanda sul ring.
«Non possiamo restare immobili, né continuare a subire passivamente – scandisce Gaetano Quagliariello – Quanto dobbiamo ancora farci aggredire? Dobbiamo essere noi, piuttosto, ad aggredire il governo!
E, nel frattempo, ricostruire il centrodestra ». Rancori e faide ministeriali, inchieste e senatori pronti a tutto: benvenuti nel caos centrista, ventre molle della maggioranza, nuovo incubo di Palazzo Chigi.
E’ qui, tra i banchi degli esuli del berlusconismo, che rischia di andare a sbattere Matteo Renzi.
Non tanto per volontà ribaltonista, piuttosto per l’estrema confusione di cui è preda Ncd.
E se ai piani alti del Pd l’allerta è tornata a crescere, Silvio Berlusconi ha fiutato l’odore del sangue.
L’ex Cavaliere ripreso a telefonare con una certa insistenza ai senatori di Alfano: «Se mollate il governo, io rompo con Salvini per ricostruire assieme a voi il centrodestra ».
A mettere in fila i problemi si consumano in fretta le righe.
La doppia batosta giudiziaria è il colpo più visibile e più recente.
«Ma vi pare che noi dobbiamo accettare che Orfini chieda l’arresto di Azzollini senza conoscere le carte? – domanda Guido Viceconte – Neanche ai tempi di Stalin e delle sue purghe.
Questo è un plotone d’esecuzione, altroché!».
Il ministro dell’Interno, però, ha già deciso la linea: guerra senza quartiere per difendere Giuseppe Castiglione – potente sottosegretario a lui legato da incrollabile sodalizio – barricate di cartone per il presidente della commissione Bilancio.
Non a caso, due big del calibro di Maurizio Lupi e Renato Schifani mettono le mani avanti: «Azzollini? La tenuta dell’esecutivo non si discute».
In realtà si discute, eccome se si discute.
Per il pressing insistente di Berlusconi, innanzitutto.
Perché una fetta di senatori Ncd (si parla di un paio di calabresi, di un campano e di un lucano) valutano di passare con Denis Verdini, aumentando la confusione interna al gruppo.
E perché il prezzo da pagare per sostenere il governo schiaccia il futuro dei centristi. «C’è spazio per ricostruire il centrodestra, lontani dagli estremismi di Salvini», è la linea illustrata da Quagliariello ai senatori.
«Rompere prima che sia troppo tardi», soffiano sul fuoco Maurizio Sacconi e Carlo Giovanardi.
Il problema, insomma, è soprattutto quello di capire come e quando staccarsi dall’attuale esecutivo.
«Abbiamo sempre detto che la collaborazione con il Pd è temporanea – ricorda Roberto Formigoni – e forse Renzi, a volte, dimentica di riconoscere il nostro ruolo.
A un certo punto è ovvio che ci sarà uno sganciamento, ma non penso prima del referendum costituzionale ».
E però stavolta calcoli e prudenze rischiano di non bastare. Non tutto si può controllare, quando la casa scricchiola e non sai se reggerà.
L’ala filo- dem, capitanata dal ministro Beatrice Lorenzin, è già di casa al Nazareno.
I berlusconiani di ritorno dialogano con Nunzia De Girolamo e cercano di rientrare nelle grazie di Arcore.
Qualche senatore, sottovoce, spera addirittura che Alfano usi il pugno di ferro sciogliendo presto il consiglio comunale di Roma per scatenare l’inferno nel Pd.
Poi ci sono gli appetiti ministeriali.
Ad entrare al governo al posto di Lupi mira Quagliariello. Ci punterebbe anche Renato Schifani, a dire il vero, e per questo difende a spada tratta l’esecutivo.
Il premier, però, è stato chiaro: «Voglio una donna al governo». Promozione per la deputata Dorina Bianchi, dunque? Apriti cielo.
«Perché non una senatrice, allora?», hanno tuonato nel corso della riunione di mercoledì Laura Bianconi e Federica Chiavaroli. Senatrici, naturalmente.
La verità è che in cima alle preoccupazioni centriste c’è questa benedetta (maledetta?) legge elettorale.
Con l’Italicum l’Ncd trema e l’ex Cavaliere ha gioco facile a tentare i vecchi compagni di strada: «Renzi alla fine vi scaricherà».
Difficilmente, in effetti, il Pd potrà ospitare i centristi nelle liste dem.
Per questo Lupi e Quagliariello si sono messi in testa di sponsorizzare la linea autonomista, puntando tutto sulla ricostruzione del centrodestra.
I tempi, quelli li deciderà la politica.
«L’unica cosa certa – ammette Aldo Di Biagio – tutto si regge solo per assenze di alternative ».
Da La Repubblica del 12/06/2015.
-
- Messaggi: 17353
- Iscritto il: 06/04/2012, 20:00
Re: Diario della caduta di un regime.
RICATTOPOLI
I centristi avvisano “Se saltiamo noi il governo cade”
(TOMMASO CIRIACO)
12/06/2015 di triskel182
ER MEJO
E Berlusconi chiama i senatori alfaniani “Lasciate Renzi, riuniamo il centrodestra”.
ROMA . Senato, mercoledì sera. Come un pugile suonato, così il Nuovo centrodestra sbanda sul ring.
«Non possiamo restare immobili, né continuare a subire passivamente – scandisce Gaetano Quagliariello – Quanto dobbiamo ancora farci aggredire? Dobbiamo essere noi, piuttosto, ad aggredire il governo!
E, nel frattempo, ricostruire il centrodestra ». Rancori e faide ministeriali, inchieste e senatori pronti a tutto: benvenuti nel caos centrista, ventre molle della maggioranza, nuovo incubo di Palazzo Chigi.
E’ qui, tra i banchi degli esuli del berlusconismo, che rischia di andare a sbattere Matteo Renzi.
Non tanto per volontà ribaltonista, piuttosto per l’estrema confusione di cui è preda Ncd.
E se ai piani alti del Pd l’allerta è tornata a crescere, Silvio Berlusconi ha fiutato l’odore del sangue.
L’ex Cavaliere ripreso a telefonare con una certa insistenza ai senatori di Alfano: «Se mollate il governo, io rompo con Salvini per ricostruire assieme a voi il centrodestra ».
A mettere in fila i problemi si consumano in fretta le righe.
La doppia batosta giudiziaria è il colpo più visibile e più recente.
«Ma vi pare che noi dobbiamo accettare che Orfini chieda l’arresto di Azzollini senza conoscere le carte? – domanda Guido Viceconte – Neanche ai tempi di Stalin e delle sue purghe.
Questo è un plotone d’esecuzione, altroché!».
Il ministro dell’Interno, però, ha già deciso la linea: guerra senza quartiere per difendere Giuseppe Castiglione – potente sottosegretario a lui legato da incrollabile sodalizio – barricate di cartone per il presidente della commissione Bilancio.
Non a caso, due big del calibro di Maurizio Lupi e Renato Schifani mettono le mani avanti: «Azzollini? La tenuta dell’esecutivo non si discute».
In realtà si discute, eccome se si discute.
Per il pressing insistente di Berlusconi, innanzitutto.
Perché una fetta di senatori Ncd (si parla di un paio di calabresi, di un campano e di un lucano) valutano di passare con Denis Verdini, aumentando la confusione interna al gruppo.
E perché il prezzo da pagare per sostenere il governo schiaccia il futuro dei centristi. «C’è spazio per ricostruire il centrodestra, lontani dagli estremismi di Salvini», è la linea illustrata da Quagliariello ai senatori.
«Rompere prima che sia troppo tardi», soffiano sul fuoco Maurizio Sacconi e Carlo Giovanardi.
Il problema, insomma, è soprattutto quello di capire come e quando staccarsi dall’attuale esecutivo.
«Abbiamo sempre detto che la collaborazione con il Pd è temporanea – ricorda Roberto Formigoni – e forse Renzi, a volte, dimentica di riconoscere il nostro ruolo.
A un certo punto è ovvio che ci sarà uno sganciamento, ma non penso prima del referendum costituzionale ».
E però stavolta calcoli e prudenze rischiano di non bastare. Non tutto si può controllare, quando la casa scricchiola e non sai se reggerà.
L’ala filo- dem, capitanata dal ministro Beatrice Lorenzin, è già di casa al Nazareno.
I berlusconiani di ritorno dialogano con Nunzia De Girolamo e cercano di rientrare nelle grazie di Arcore.
Qualche senatore, sottovoce, spera addirittura che Alfano usi il pugno di ferro sciogliendo presto il consiglio comunale di Roma per scatenare l’inferno nel Pd.
Poi ci sono gli appetiti ministeriali.
Ad entrare al governo al posto di Lupi mira Quagliariello. Ci punterebbe anche Renato Schifani, a dire il vero, e per questo difende a spada tratta l’esecutivo.
Il premier, però, è stato chiaro: «Voglio una donna al governo». Promozione per la deputata Dorina Bianchi, dunque? Apriti cielo.
«Perché non una senatrice, allora?», hanno tuonato nel corso della riunione di mercoledì Laura Bianconi e Federica Chiavaroli. Senatrici, naturalmente.
La verità è che in cima alle preoccupazioni centriste c’è questa benedetta (maledetta?) legge elettorale.
Con l’Italicum l’Ncd trema e l’ex Cavaliere ha gioco facile a tentare i vecchi compagni di strada: «Renzi alla fine vi scaricherà».
Difficilmente, in effetti, il Pd potrà ospitare i centristi nelle liste dem.
Per questo Lupi e Quagliariello si sono messi in testa di sponsorizzare la linea autonomista, puntando tutto sulla ricostruzione del centrodestra.
I tempi, quelli li deciderà la politica.
«L’unica cosa certa – ammette Aldo Di Biagio – tutto si regge solo per assenze di alternative ».
Da La Repubblica del 12/06/2015.
I centristi avvisano “Se saltiamo noi il governo cade”
(TOMMASO CIRIACO)
12/06/2015 di triskel182
ER MEJO
E Berlusconi chiama i senatori alfaniani “Lasciate Renzi, riuniamo il centrodestra”.
ROMA . Senato, mercoledì sera. Come un pugile suonato, così il Nuovo centrodestra sbanda sul ring.
«Non possiamo restare immobili, né continuare a subire passivamente – scandisce Gaetano Quagliariello – Quanto dobbiamo ancora farci aggredire? Dobbiamo essere noi, piuttosto, ad aggredire il governo!
E, nel frattempo, ricostruire il centrodestra ». Rancori e faide ministeriali, inchieste e senatori pronti a tutto: benvenuti nel caos centrista, ventre molle della maggioranza, nuovo incubo di Palazzo Chigi.
E’ qui, tra i banchi degli esuli del berlusconismo, che rischia di andare a sbattere Matteo Renzi.
Non tanto per volontà ribaltonista, piuttosto per l’estrema confusione di cui è preda Ncd.
E se ai piani alti del Pd l’allerta è tornata a crescere, Silvio Berlusconi ha fiutato l’odore del sangue.
L’ex Cavaliere ripreso a telefonare con una certa insistenza ai senatori di Alfano: «Se mollate il governo, io rompo con Salvini per ricostruire assieme a voi il centrodestra ».
A mettere in fila i problemi si consumano in fretta le righe.
La doppia batosta giudiziaria è il colpo più visibile e più recente.
«Ma vi pare che noi dobbiamo accettare che Orfini chieda l’arresto di Azzollini senza conoscere le carte? – domanda Guido Viceconte – Neanche ai tempi di Stalin e delle sue purghe.
Questo è un plotone d’esecuzione, altroché!».
Il ministro dell’Interno, però, ha già deciso la linea: guerra senza quartiere per difendere Giuseppe Castiglione – potente sottosegretario a lui legato da incrollabile sodalizio – barricate di cartone per il presidente della commissione Bilancio.
Non a caso, due big del calibro di Maurizio Lupi e Renato Schifani mettono le mani avanti: «Azzollini? La tenuta dell’esecutivo non si discute».
In realtà si discute, eccome se si discute.
Per il pressing insistente di Berlusconi, innanzitutto.
Perché una fetta di senatori Ncd (si parla di un paio di calabresi, di un campano e di un lucano) valutano di passare con Denis Verdini, aumentando la confusione interna al gruppo.
E perché il prezzo da pagare per sostenere il governo schiaccia il futuro dei centristi. «C’è spazio per ricostruire il centrodestra, lontani dagli estremismi di Salvini», è la linea illustrata da Quagliariello ai senatori.
«Rompere prima che sia troppo tardi», soffiano sul fuoco Maurizio Sacconi e Carlo Giovanardi.
Il problema, insomma, è soprattutto quello di capire come e quando staccarsi dall’attuale esecutivo.
«Abbiamo sempre detto che la collaborazione con il Pd è temporanea – ricorda Roberto Formigoni – e forse Renzi, a volte, dimentica di riconoscere il nostro ruolo.
A un certo punto è ovvio che ci sarà uno sganciamento, ma non penso prima del referendum costituzionale ».
E però stavolta calcoli e prudenze rischiano di non bastare. Non tutto si può controllare, quando la casa scricchiola e non sai se reggerà.
L’ala filo- dem, capitanata dal ministro Beatrice Lorenzin, è già di casa al Nazareno.
I berlusconiani di ritorno dialogano con Nunzia De Girolamo e cercano di rientrare nelle grazie di Arcore.
Qualche senatore, sottovoce, spera addirittura che Alfano usi il pugno di ferro sciogliendo presto il consiglio comunale di Roma per scatenare l’inferno nel Pd.
Poi ci sono gli appetiti ministeriali.
Ad entrare al governo al posto di Lupi mira Quagliariello. Ci punterebbe anche Renato Schifani, a dire il vero, e per questo difende a spada tratta l’esecutivo.
Il premier, però, è stato chiaro: «Voglio una donna al governo». Promozione per la deputata Dorina Bianchi, dunque? Apriti cielo.
«Perché non una senatrice, allora?», hanno tuonato nel corso della riunione di mercoledì Laura Bianconi e Federica Chiavaroli. Senatrici, naturalmente.
La verità è che in cima alle preoccupazioni centriste c’è questa benedetta (maledetta?) legge elettorale.
Con l’Italicum l’Ncd trema e l’ex Cavaliere ha gioco facile a tentare i vecchi compagni di strada: «Renzi alla fine vi scaricherà».
Difficilmente, in effetti, il Pd potrà ospitare i centristi nelle liste dem.
Per questo Lupi e Quagliariello si sono messi in testa di sponsorizzare la linea autonomista, puntando tutto sulla ricostruzione del centrodestra.
I tempi, quelli li deciderà la politica.
«L’unica cosa certa – ammette Aldo Di Biagio – tutto si regge solo per assenze di alternative ».
Da La Repubblica del 12/06/2015.
-
- Messaggi: 17353
- Iscritto il: 06/04/2012, 20:00
Re: Diario della caduta di un regime.
Ogni giorno, ci sono notizie di questo genere. Da questo pantano non se ne esce.
ROMA
Appalti in cambio di assunzioni e soldi: indagati oltre 40 manager televisivi
.Perquisite Rai, Mediaset e La7. Controlli anche a Infront. Al centro dell’inchiesta l’imprenditore David Biancifiori: avrebbe distribuito tra le altre cose vacanze e biglietti aerei. Il reato ipotizzato nei confronti di dirigenti e funzionari della Rai è quello di corruzione. Per i manager di Mediaset, La7 e Infront è quello di concorso in appropriazione indebita
ROMA
Appalti in cambio di assunzioni e soldi: indagati oltre 40 manager televisivi
.Perquisite Rai, Mediaset e La7. Controlli anche a Infront. Al centro dell’inchiesta l’imprenditore David Biancifiori: avrebbe distribuito tra le altre cose vacanze e biglietti aerei. Il reato ipotizzato nei confronti di dirigenti e funzionari della Rai è quello di corruzione. Per i manager di Mediaset, La7 e Infront è quello di concorso in appropriazione indebita
-
- Messaggi: 17353
- Iscritto il: 06/04/2012, 20:00
Re: Diario della caduta di un regime.
LA VOCE DEL PADRONE
La giornalista Maria Teresa Meli svela alcuni retroscena sulla gestione dello scandalo mafia capitale: 'Renzi ha già dimissionato Marino, il problema sarà mandarlo via'
http://www.la7.it/laria-che-tira/video/ ... 015-157457
Nelle ultime 48 ore i media si sono scatenati su SottoMarino.
Matteo La Qualunque lo usa per i giochi suoi.
Per il forum Marino cosa deve fare?
La giornalista Maria Teresa Meli svela alcuni retroscena sulla gestione dello scandalo mafia capitale: 'Renzi ha già dimissionato Marino, il problema sarà mandarlo via'
http://www.la7.it/laria-che-tira/video/ ... 015-157457
Nelle ultime 48 ore i media si sono scatenati su SottoMarino.
Matteo La Qualunque lo usa per i giochi suoi.
Per il forum Marino cosa deve fare?
Chi c’è in linea
Visitano il forum: Nessuno e 1 ospite