Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la SX?

E' il luogo della libera circolazione delle idee "a ruota libera"
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aaaa42
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

Messaggio da aaaa42 »

dire a me maschilista non è una offesa
è un giudizio di valore che nasce da una analisi di un post da me scritto.
io ho risposto con un METODO DIALETTICO capovolgendo la tecnica di analisi
forse è un sofismo
io spero di no
mariok

Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

Messaggio da mariok »

Svolta di Vendola, il futuro di Sel è la federazione con i democratici

Nel congresso di fine mese il presidente della Regione Puglia rilancerà la fusione da costruire con il dialogo con Renzi. E già si pensa a un correntone di sinistra con Fassina

di GIOVANNA CASADIO

10 gennaio 2014

ROMA - "Quando sarà il momento Sel si scioglierà in qualcosa d'altro". Nichi Vendola lo dirà tra quindici giorni nel congresso che solo un anno fa, quando con l'ex segretario democratico Bersani diede vita all'alleanza "Italia bene comune", mai avrebbe immaginato così "solitario". Eppure già nell'ottobre del 2010 quando "Sinistra ecologia e libertà" fece il suo primo congresso a Firenze, reduce da scissioni e ricomposizioni, Vendola annunciava un partito di transizione. Poi è andata come è andata. I vendoliani sono finiti all'opposizione e ora una nuova svolta. A Riccione si terrà dal 24 al 26 gennaio l'assise in cui Sel si gioca il tutto per tutto: quale futuro per sopravvivere. E Vendola sta pensando di instaurare con il Pd di Renzi un rapporto sul "modello Landini".

Dialogo e intese su alcune questioni, come ha inaspettatamente fatto il leader della Fiom, Maurizio Landini. Un percorso a tappe per i vendoliani. Con l'obiettivo, a fine percorso, di una federazione democratica. Sarebbe l'unico modo per uscire dall'impasse in cui il governo Letta e la coalizione dei dem con la destra, hanno ricacciato la sinistra storica: nella ridotta cioè di un'opposizione sbiadita e schiacciata dai grillini. Sel morde il freno. La mozione unica di Vendola dal titolo che è tutto un programma ("La strada giusta"), sarà vincente. Se anche il "governatore" della Puglia, sotto botta per la vicenda Ilva, volesse congelare le scelte in attesa di vedere cosa succede al governo sotto la pressione di Renzi, ci sono due bivi in primavera: le europee e le amministrative. Sono il primo banco di prova. E poi c'è la partita delle elezioni politiche, per la quale non ci si può fare trovare impreparati. Qui la legge elettorale farà la differenza: se dovesse passare una riforma alla spagnola, che favorisce il bipartitismo, la strada di un abbraccio stretto fino alla fusione con il Pd sarebbe segnata per Vendola. Ma Sel è per ora schierata con il Matterellum, che premia le coalizioni e quindi consentirebbe di riscrivere la partitura del centrosinistra.

Però prima ci sono le europee. Sel è divisa tra chi non disprezzerebbe di partecipare alle liste di personalità per Tsipras, il leader della sinistra radicale greca, e chi pensa si potrebbe fare come il Pd, e cioè schierarsi con il Pse e per Martin Schulz. Scelte che si trascinano una ricaduta sulla politica domestica. Vendola per ora dice che si potrebbe tentare una terza strada, cioè correre alle europee in proprio e vedere come va. Per questo nei prossimi giorni i vendoliani presenteranno alla Camera una proposta di legge per abolire la soglia del 4% alle europee, che li vedrebbe del tutto penalizzati in una corsa in solitaria. Le differenze nel partito ci sono, eccome. Sopite? Gennaro Migliore, il capogruppo alla Camera, dichiara che la discussione è in corso. "I migliori risultati noi li abbiamo ottenuti quando siamo stati in un campo unitario del centrosinistra - riflette Migliore - Renzi è un'occasione, nel senso che possiamo ritrovarci sul no alla Bossi-Fini, per la legge sulla rappresentanza sindacale e sui diritti civili". E avvicinarsi fino ad entrare nel Pd per costituire un "correntone"? Nelle file del Pd si fa largo l'ipotesi che la mossa di Stefano Fassina di lasciare il governo e guidare una opposizione dentro il partito, miri a un "correntone" irrobustito da Sel, tutta o in parte. Idee che nascono dall'incertezza sul ruolo di Sel. "Ci sono diversità, certo, tra di noi, le perplessità che però non sono così rilevanti rispetto alla leadership di Nichi", commenta Ciccio Ferrara. Più a disagio sulla vicenda europee è l'area ecologista guidata da Loredana De Petris. Schierata per il Pse è Titti De Salvo. E al congresso Sel ha invitato Renzi: attende risposta nella prossima settimana. Inviti stanno per essere recapitati anche ai leader dei partiti progressisti e della sinistra europea, a Schulz come a Tsipras.

http://www.repubblica.it/politica/2014/ ... -75533816/

La risposta di Vendola


Nichi Vendola ‏@NichiVendola 44m
Spiace per Repubblica, ma linea politica di Sinistra Ecologia Libertà la decide #Sel . Entrare nel #Pd ? No, grazie
#sinistra #sapevatelo
camillobenso
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

Messaggio da camillobenso »

Come se ne viene fuori?




Mal di sinistra - 1


Non si tratta di voler fare della facile e spicciola morale, o fare i moralisti a buon mercato della domenica, lunedì, martedì, mercoledì, giovedì, venerdì, sabato e domenica,….perché sostanzialmente non serve a niente.

Si tratta solo di capire in che mondo viviamo per cercare di sopravvivere e cercare di aiutare a sopravvivere in questa valle di lacrime, abitata da pochi che possono dichiarare in tutta tranquillità di essere in paradiso e dal resto dell’umanità, tantissimi, i più, che possono affermare di stare all’inferno,… buttando a mare gli schemi e gli stereotipi che ci sono stati imposti dal sistema secondo schemi precisi e collaudati.

Chi è nato nella prima metà del Novecento ed è stato testimone della storia d’Italia del secondo Novecento ed anche dell’inizio del Terzo Millennio, ha molta carne al fuoco per fare approfonditi confronti sociologici tra il bel tempo che fu e le giornate pesanti del giorno d’oggi scrutando un futuro denso di nubi che minacciano tempesta.


Da Otto e mezzo di sabato 11 gennaio 2014

Punto
Da 00:18:02 a ====> 00:23:02
http://www.la7.tv/richplayer/index.html ... d=50385919

<<OGGI C’E UNA GRANDE QUANTITA’ DI PERSONE CHE NON COSTITUISCONO UN GRUPPO,….IL PROBLEMA E’ CHE DOMINA L’IO,… LEI VEDE CENTO PERSONE E SONO CENTO “IO”……………..CI SIAMO DIMENTICATI DEL “NOI”>>.
Prof. Vittorino Andreoli.

<<ABBIAMO TOLTO A QUESTI RAGAZZI IL GUSTO DI CONTESTARE…….PERCHE’ NON SANNO PIU’ COSA CONTESTARE……..>>
Beppe Severgnini

<<NOI ABBIAMO BISOGNO DI GIOVANI IN RIVOLTA………….>>
Prof. Vittorino Andreoli.
(non solo giovani direi, perché anche gli anziani stanno rischiando grosso, a meno di essere contenti di finire deportati in Nord Africa, come sosteneva il sciur Brambilla, l’imprenditore brianzolo del servizio di Piazzapulita di lunedì scorso 13 gennaio “Ultimatum”. "ULTIMATUM" - RIVEDI LA PUNTATA DEL 13 GENNAIO
http://www.la7.it/piazzapulita/pvideo-stream?id=i789237
--- da non perdere)


Invece, proprio due giorni fa un vecchio amico/compagno di scuola, confermava che ci hanno addormentati tutti quanti in un modo o nell’altro e non sappiamo più contestare.

In effetti le cose stanno così, perché il potere ha sempre dalla sua parte la conoscenza.

Una conoscenza che se non proprio personale, a volte abbinata ad un’intelligenza sopraffina (come quella di Giulio Andreotti, usata male a mio parere) si può permettere in qualsiasi momento di comprarla da altri individui che per mestiere si occupano di psicologia, di sociologia, di marketing e di markketing, oltre alla scienza delle Comunicazioni.

Tutto il Novecento è stato un secolo dove si afferma la scienza delle Comunicazioni. Prima con Mussolini, Stalin ed Hitler, soprattutto quest’ultimo grazie a Joseph Goebbels, gerarca nazista addetto alla propaganda.

Poi, i pubblicitari d’Oltreoceano che scoprono la potenzialità della pubblicità applicata al consumismo. Da noi nel secondo Novecento il massimo interprete della scienza delle Comunicazioni è stato il cavaliere nero di Hardcore perché per un ventennio ha dominato incontrastato la scena politica italiana basata sul niente.

Su di un marketing ed un markketting da strapazzo ma nello stesso tempo efficace per ottenere il soddisfacimento dei suoi interessi strettamente personali.

Un settore della sinistra, sopravvissuto alla dipartita della stessa, è il sindacato.

Ma oggi anch’esso fa acqua da tutte le parti e fa parte integrante della malattia che ha portato a morte la sinistra italiana e da tempo con il suo silenzio colpevole, ha concorso allo sfascio della società italiana.

In modo particolare i riflettori si accendono sulla CGIL, il sindacato che un giorno fu Giuseppe Di Vittorio.

Degli altri due sindacati non ne vorrei sentir parlare perché oltre a sapere da troppo tempo che la loro ragione di esistere era quella di essere sindacati gialli al servizio del potere, dopo che qualche anno fa i due Bibì e Bibò, sono stati scoperti ad uscire quatti quatti da una porta secondaria di Palazzo Grazioli, dopo una riunione con il Caimano e non solo, non possono essere presi in considerazione.



Da Il Fatto Economico di oggi:


il Fatto 15.1.14
La tassa occulta dei sindacati sulla pelle dei lavoratori
In molti credono che i sindacati siano finanziati dalle quote dei propri iscritti. Nelle pieghe di bilanci, almeno di quelli consultabili, si possono scoprire invece altre voci sorprendenti
di Salvatore Cannavò


Al ministero la definiscono una “royalty” pagata ai sindacati col “silenzio assenso” dei lavoratori per i rinnovi di categoria Per Cgil, Cisl e Uil serve a far quadrare i bilanci


In molti credono che i sindacati siano finanziati dalle quote dei propri iscritti.

Nelle pieghe di bilanci – che per quanto riguarda le categorie o i comitati regionali non sono consultabili – si possono scoprire invece altre voci, diverse da quelle relative alle tessere degli iscritti.

Voci complicate, poco conosciute, come le “quote di assistenza contrattuale” o i “gettoni di presenza” presso Enti bilaterali o altri istituti analoghi.

Prendiamo il bilancio del più grande sindacato di categoria della Cgil, dopo i pensionati, la Filcams, che organizza i lavoratori del Commercio del Terziario e del Turismo.

Nel 2010, anno cui si riferisce il bilancio in nostro possesso, i ricavi per contributi sindacali, le tessere, ammontavano a 1,7 milioni di euro mentre quelli per le “quote di assistenza contrattuale” erano molto più alti, 2,15 milioni e 685 mila euro provenivano da “gettoni di presenza”.

Solo il 37 per cento delle entrate, quindi, proveniva dalle tessere degli iscritti, meno della metà del totale.

MA COSA SONO LE “QUOTE di assistenza contrattuale”?

La cifra è presente in molti degli oltre 400 contratti stipulati dai sindacati nazionali (l’elenco completo è consultabile sul sito del Cnel) e rappresenta una quota straordinaria che i sindacati e i datori di lavoro prelevano dalle buste paga dei lavoratori per aver concluso il contratto.

Un premio per il lavoro fatto. Nell’ultimo Ccnl (contratto nazionale) dei metalmeccanici, ad esempio, Fim e Uilm hanno richiesto un contributo “una tantum di 30 euro per ogni lavoratore non iscritto al sindacato da trattenere sulla retribuzione”.

Sul contratto, poi, era indicato il conto corrente bancario (presso il Credito cooperativo di Roma) su cui effettuare il versamento. Parlando di circa un milione di lavoratori è facile fare i conti.

Per quanto riguarda i contratti del Commercio e del Terziario, la sola Filcams ha iscritto in bilancio 2,15 milioni che vanno moltiplicati per tre (cioè anche per Cisl e Uil) e poi per due (la parte datoriale).

Il totale, quindi, è di circa 15 milioni di euro che rimpolpa bilanci spesso piuttosto magri.

Un fiume di denaro assicurato dalla pratica del “silenzio-assenso”, per cui sono i lavoratori a dover mettere per iscritto il proprio rifiuto a versare la “tassa occulta”.

Ma sono in pochi a saperlo.

Quella quota, poi, spesso è mescolata all’altra contribuzione poco nota, quella relativa agli Enti bilaterali.

Questi organismi, governati alla pari da sindacati e imprese, sono stati istituiti nel 2003 dalla legge 30 e vengono regolamentati dai contratti nazionali e/o territoriali.

Servono a offrire prestazioni e servizi ai lavoratori sul piano della formazione professionale o del sostegno al reddito.

Solo nel settore del Commercio e dei Servizi, la Filcams ne ha conteggiati circa 200 tra i 20 nazionali e i 194 provinciali e regionali.

Ma ormai sono presenti in ogni categoria contrattuale e, come spiega al Fatto il segretario generale del ministero del Lavoro, Paolo Pennesi, “svolgono un ruolo di supporto all’attività pubblicistica” ma sono comunque regolati dal diritto privato.

Quindi, di fatto, non sono soggetti a particolari controlli “se non quelli relativi alla loro affidabilità basata sul fatto di essere emanazione di sindacati rappresentativi”.

l problema è che anche questi Enti ricevono un contributo dai lavoratori: generalmente dello 0,3-0,5 per cento che però, in alcuni casi, sale all’1 per cento della retribuzione.

Circa 50 euro l’anno a lavoratore per qualche milione di addetti.

Una mole di denaro non rendicontato e non sottoposto ad alcun controllo.

Uno studio della Filcams del 2011, relativo al proprio comparto, notava che le risorse “a favore dei lavoratori e delle imprese non superano quasi mai il 50 per cento dei contributi incassati dai singoli enti” oppure che, per quanto riguarda i compensi, si possono “raggiungere indennità elevatissime fino a 70 mila euro annui per una presidenza”. Un particolare Ente bilaterale, come l’Enasarco che gestisce il fondo pensioni per gli Agenti di commercio, spende ogni anno, per retribuire i suoi 18 amministratori (Cda e Collegio sindacale) 1,3 milioni di euro, oltre 72 mila euro a testa.

Ma il presidente, Brunetto Boco, percepisce molto di più. E Boco è anche il segretario generale della UilTucs, il sindacato del Commercio, Turismo e Servizi. Lo stesso dottor Pennesi ricorda che il ministero del Lavoro ha già chiarito “che gli accordi in materia di bilateralità impegnano soltanto le parti aderenti”.

In questo spirito, dunque, fa notare, anche le quote di assistenza contrattuale, definite alla stregua di “royalties”, dovrebbero poter essere imposte “solo a chi è iscritto” ai sindacati, dei lavoratori o delle aziende.

“In realtà i nostri contributi derivano principalmente dalle tessere”, spiegano sia in Cgil che in Cisl anche se, ammettono, le quote di assistenza sono un modo in cui “soprattutto le categorie più deboli” compensano iscrizioni basate su stipendi bassi (la tessera al sindacato mediamente è l’1 per cento della retribuzione). “Si tratta di un metodo utilizzato dal sindacato anglosassone” spiegano in Cisl dove in molti dichiarano conclusa “l’epoca del sindacalismo gratuito”.

IL FENOMENO DELLE ENTRATE aggiuntive alle iscrizioni è molto più ampio, e opaco, se si considerano i contributi indiretti provenienti dal settore pubblico.

La tanto decantata, e assolutamente priva di risultati, “relazione Amato sul finanziamento diretto e indiretto del sindacato” indicava in 113 milioni di euro il costo dei circa 2mila distacchi sindacali; in 330 milioni il trasferimento dagli Istituti di previdenza ai Patronati nazionali; in 170 milioni le convenzioni dei Caf, i centri di assistenza fiscale che, in più, ricevono dallo Stato 14 euro per ogni singola dichiarazione dei redditi e 26 euro per quelle in forma congiunta.

Formalmente questi soldi non vanno a Cgil, Cisl e Uil che però gestiscono quegli istituti con tutti i vantaggi del caso.

Come si può vedere, le vie del finanziamento al sindacato sono infinite.
Amadeus

Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

Messaggio da Amadeus »

volevo metterlo nello spunto satirico del giorno ma poi ...

Roma, 19 gen. (LaPresse) - "C'è bisogno di cambiare il sistema. NOi proponiamo di uscire dall'Unione europea, senza pagare il debito. Di nazionalizzare le banche e le grandi imprese come la Fiat". Marco Rizzo, ex deputato, rilancia così il Partito comunista, la cui rinascita viene ufficializzata questa mattina a Roma. "Siamo per il ritorno all'ideologia" marxista-leninista, precisa Rizzo a Repubblica, spiegando di voler lavorare "in continuità con la Rivoluzione d'ottobre. E con l'Unione sovietica, dove il socialismo è fallito dopo l'avvento di Krusciov". Ma, puntualizza, nessuna alleanza con il Pd, "uno dei bastioni del capitalismo moderno".

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aaaa42
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

Messaggio da aaaa42 »

a parte le nazionalizzazioni ove ci deve essere un POLMONE ECONOMICO stabilizzante importante anche
nei momenti di crisi economica il resto mi sembra un ragionamento da derby milan inter peggio del dogmatismo.
per fare dei ragionamenti tra unione sovietica-comunismo e l' attuale situazione neocapitalista bisognerebbe andare in un paese dell'est.
argomento molto lungo e complesso.
ci sono dei miglioramenti nei giovani che sono culturalmente 'occidentali' e nei neoricchi che vivono molto bene molto meglio che in Italia perchè non hanno ne controlli ne regole da seguire ,
per i pensionati e gli impiegati pubblici c è un evidente peggioramento.
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un aspetto importante per un nuovo partito della sinistra in Italia sono la gestione beni comuni e la democrazia diretta delle comunità locali, evitando i FONDAMENTALISMI E L' ESTREMISMO MALATTIA INFANTILE DEI NUOVISTI DI SINISTRA.


Spagna, comune “adotta” la democrazia diretta: “Ora cittadini al governo”

Figaró-Montmany, vicino a Barcellona, è guidato da Candidatura Activa del Figaró (CAF), un gruppo di elettori che si gestisce in autonomia e tramite assemblee pubbliche discute dei provvedimenti da adottare, inclusa la gestione di una fetta di soldi pubblici

di Silvia Ragusa | 19 gennaio 2014
Spagna, comune “adotta” la democrazia diretta: “Ora cittadini al governo”

A scuola, i bambini di Figaró-Montmany, poco più di mille anime vicino Barcellona, sono ancora in pieno dibattito. Nei prossimi giorni decideranno come utilizzare le “risorse infantili” del bilancio comunale. Ma loro hanno già una buona esperienza. L’anno scorso con gli 8mila euro a disposizione hanno chiesto una pista da skate nel cortile della scuola: un vero successo. “È un modo per insegnare l’educazione civica, la partecipazione democratica. I bambini adesso parlano di come migliorare il paese e sanno gestire meglio le risorse”, racconta al fattoquotidiano.it il sindaco Lluc Peláez.

Da anni questo paesino, guidato da Candidatura Activa del Figaró (CAF), un gruppo di elettori che un giorno ha deciso di fare a meno dei partiti politici e di organizzarsi, si gestisce in autonomia, chiamando di tanto in tanto i cittadini in assemblea per discutere su qualche questione o sulla gestione di una fetta di soldi pubblici. All’inizio, nel 2003, erano in minoranza e dovevano governare insieme agli indipendentisti di Convergència i Unió. Dal 2011, grazie a una democrazia sempre più attiva, il Caf ha ottenuto la maggioranza assoluta e da allora governa solo, o meglio insieme a tutti i cittadini: prima ha presentato il programma elettorale, poi, una volta eletto, ha discusso in assemblea tutti i punti del programma. Il risultato è stato l’approvazione unanime del Piano di attuazione comunale, per tutta la legislatura.

Fiagaró-Montmany, la chiave di volta però è la Commissione permanente di partecipazione cittadina, composta da membri dell’esecutivo, rappresentanti di tutti i partiti che hanno ottenuto almeno il 3 per cento dei voti, anche se non hanno uno scranno in Comune, associazioni culturali e semplici cittadini estratti a sorte. Sono loro a vagliare tutte le proposte, a stilare una lista con una trentina di idee e a chiamare alle urne i cittadini per capire come spendere quel 10 per cento che resta dell’1,5 milioni di euro di bilancio annuale, destinato all’ordinaria gestione amministrativa. Tre le ultime decisioni, ad esempio, c’è stata quella di installare un fontana con acqua naturale e frizzante, a sostegno dell’importanza della gestione pubblica delle risorse idriche del paese. Ma non è solo questo.

“Abbiamo chiamato i cittadini a votare in merito al progetto educativo annuale, al Piano urbanistico, al probabile referendum sull’indipendenza catalana, all’Agenda 21, che è una guida delle Nazioni Unite per promuovere lo sviluppo sostenibile dei comuni”, spiega il sindaco Peláez. “Non è tutto in discussione, alcune decisioni restano all’interno del Consiglio comunale, ma il nostro obiettivo è stato, fin dall’inizio, creare una democrazia più partecipativa con un meccanismo di consultazione aperto a tutti”. Immigrati e bambini compresi. Tant’è che i cittadini hanno cominciato, poco per volta, a sentirsi sempre più coinvolti. Il punto è “fare vedere agli elettori delusi che esiste un altro modo di fare politica”.

“Siamo molto diversi rispetto al Movimento cinque stelle italiano – prosegue il sindaco- Non ci sono leader carismatici, c’è un rinnovamento continuo di cittadini, ci conosciamo tutti, lavoriamo con un progetto comune che ha un’ideologia politica di sinistra. Insomma – tiene a sottolineare il primo cittadino di Figaró- Montmany - il nostro non è un progetto che nasce contro qualcuno o qualcosa, ma per costruire un’alternativa alla politica che non va”, commenta Lluc Peláez. E pare che funzioni, se negli ultimi tempi il piccolo paesino è diventato meta di pellegrinaggio: molti amministratori, spagnoli e stranieri, giungono nel municipio catalano alla ricerca di un modello da esportare.
shiloh
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

Messaggio da shiloh »

Un nuovo partito di sinistra dovrebbe/potrebbe essere costruito intorno a queste figure:
RODOTÀ, il costituzionalista, ovvero il candidato alla Presidenza della Repubblica
BOLDRINI, l'istituzione, ovvero il Presidente della Camera, quindi una sinistra non di lotta
VENDOLA, il governatore, ovvero colui che ha capacità amministrativa maturata in dieci anni alla guida della Regione Puglia
FRATOIANNI, il politico, ovvero colui che farà il Segretario
LANDINI, il sindacalista, ovvero il capopopolo che dovrà guidare la riscossa facendo del partito il punto di riferimento dei lavoratori e dei disoccupati

Nel 2013 c'era solo Vendola, ora un partito più grande e articolato è possibile, ma devono essere convinti loro stessi, la soglia del 5% è una sfida da accettare, litigare per abbassarla vuol dire perdere in partenza.
Ritengo che un partito che faccia campagna elettorale con Boldrini e Landini abbia ampi margini per aumentare il proprio consenso politico.

un caro saluto a tutti e scusate per l'assenza,
ma per me è un momentaccio pieno di impegni gravosi.
camillobenso
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

Messaggio da camillobenso »

Ci vogliono anche i dané.

Le chiavi della cassaforte li hanno in mano sempre gli stessi.

Sposetti,...che vuol dire Dalemoni.

Un documento di 5 anni fa:

http://www.astrid-online.it/--il-finan/ ... _01_09.pdf
mariok

Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

Messaggio da mariok »

Possibile che la colpa dei propri insuccessi è sempre degli altri?

PD a parte, la sinistra è al limite dell'estinzione. E cosa ha da dire Vendola al riguardo? Che la colpa è del berlusconismo e delle larghe intese?


Congresso Sel, Vendola: "Il Pd non è il mio destino"

Il leader del partito critica duramente le larghe intese e la scelta di Matteo Renzi di trattare con Silvio Berlusconi sulla legge elettorale: "Chi abbraccia il Caimano resta stritolato"

RICCIONE- "La strada giusta" è lo slogan scelto per il secondo congresso di Sinistra ecologia e liberà, che si è aperto questo pomeriggio a Riccione. I lavori sono iniziati sulle note della Quinta Sinfonia di Beethoven con la direzione del maestro Claudio Abbado, scomparso pochi giorni fa, e con un video dedicato a Nelson Mandela.

Nella sua relazione introduttiva, Nichi Vendola critica duramente l'apertura della Pd a Berlusconi: "La sinistra ha cercato la vittoria in forma di scorciatoia elettorale e non in forma della sua missione - ha spiegato il leader di Sel - La fine della diversità berlingueriana ha schiuso le porte alla normalità berlusconiana. E il veleno è entrato anche nel nostro campo".

Il Pd non è il mio destino. Vendola chiarisce anche che non ha intenzione di entrare nel Pd: "Non ho nessuna voglia di iscrivermi a nessuna delle correnti interne del Pd. Perchè il Pd non è il mio né il nostro destino. Loro sono il nostro interlocutore - precisa- non sono la nostra resa. Noi non intendiamo scioglierci fino a quando non nascerà il cantiere della sinistra del futuro".

Il giudizio su Grillo. La rivoluzione dei Cinque stelle "si è andata spegnendo in un monologo che nella sua monotonia non è una bella traccia di società aperta". Quella del M5s, aggiunge, "è democrazia dell'invettiva e della bestemmia. Gli uomini della provvidenza, comici dilettanti o professionisti, non sono la soluzione del problema ma l'esplosione del problema".

Larghe intese cupio dissolvi del Pd. Vendola interpreta poi la fase che si è aperta dopo il voto di febbraio e condanna le larghe intese, definite come "compromesso al ribasso". La sinistra è finita nel "pantano di governi, maggioranze, esperimenti politico-istituzionali - spiega il leader di Sel - che hanno danzato intorno alla crisi senza mai scoprire il fatto epocale che si andava manifestando: il ritorno della povertà".

Le larghe intese, spiega, sono state "la via più spregiudicata e iniqua, quella dell'intesa con l'avversario. Le larghe intese da Monti a Letta, passando per il parricidio simbolico, e neanche tanto, di Romano Prodi, sono state l'esito di una lotta interna al Pd". Così a sinistra si è vissuto "un paradossale cupio dissolvi. La sinistra ha giocato a nascondino quando doveva definire il campo da gioco e la posta in gioco".

"Le larghe intese sono state una deriva, un compromesso al ribasso di chi ha fatto dell'assalto alla Costituzione il cuore della propria proposta".

Le Europee. Vendola annuncia che Sel correrà alle europee con il proprio simbolo. "Dialoghiamo con tutti ma Sel non deve avere paura di andare con il suo simbolo alle Europee".

L'errore di Renzi. Rivolto poi al segretario Pd, Vendola gli rimprovera l'accordo con il Cavaliere sulla legge elettorale: "A Renzi dico che noi non ci lamentiamo della sua proposta per ragioni soggettive di sopravvivenza ma per ragioni che riguardano il metodo ed il merito. Non ho apprezzato che alla base ci fosse l'intesa preventiva con Berlusconi. Tanto più perché quella intesa è segnata da un elemento grave di opacità: non si può ignorare l'ineleggibilità" di Berlusconi". E lo ammonisce: "Caro Matteo, l'abbraccio con il Caimano è una maledizione per la sinistra moderata che ne esce sempre smontata. Si è dato all'uomo di Arcore il
tempo e modo di truccare di nuovo la partita".

http://www.repubblica.it/politica/2014/ ... ef=HREC1-4
camillobenso
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

Messaggio da camillobenso »

Correnti di pensiero - 2


La redazione del Corriere.it

Uno strano articolo



IL CONGRESSO DI SEL
Berlusconi: «Con Renzi si può parlare»
Vendola: abbraccio del Caimano è maledizione
Il segretario di Sel attacca: «Il Pd non è nel nostro destino. Non possiamo scordare la girandola di mafiosi ed escort»


Silvio Berlusconi è tornato a parlare di legge elettorale e dell’incontro dello scorso 14 gennaio con il segretario del Partito democratico Matteo Renzi. Durante una telefonata all’assemblea provinciale di Potenza della rinata Forza Italia l’ex premier ha commentato: «Finalmente ho trovato nel Pd qualcuno con cui si può parlare e ragionare: abbiamo dato il via non solo alla legge elettorale, ma abbiamo dato il via alla prima importante riforma del nostro assetto costituzionale perché così com’è l’Italia non è governabile. Speriamo che queste riforme possano continuare».

PICCOLI PARTITI SONO EGOISTI - La riforma della legge elettorale preoccupa in particolar modo i piccoli partiti, che per Berlusconi sono colpevoli di non ragionare «mai al loro interno per modernizzare il Paese, non ragionano mai pensando all’interesse generale dell’Italia: ragionano guardando al loro interesse particolare quasi sempre con l’ambizione politica dei loro piccoli leader. Questo è un difetto grave della nostra democrazia, è conseguenza del fatto che noi italiani non abbiamo mai imparato a votare».

CONVINCERE 20% DELUSI M5S E 40% INDECISI - Secondo l’ex premier il 60% degli elettori italiani sono delusi o indecisi, e vanno recuperati «attraverso i club che stanno nascendo in tutta Italia. Dobbiamo far capire che solo con noi l’Italia avrà un futuro di benessere e libertà - ha sottlineato nel corso della sua telefonata - Se facciamo così avremo un grande risultato alle prossime amministrative e questo sarà prodromico al risultato delle elezioni nazionali». Queste percentuali sono così composte: «Il 20% di chi ha votato Grillo è deluso dai suoi parlamentari e da come si sono comportati. Poi c’è un 40% di italiani che è indeciso. Noi dobbiamo raggiungerli»

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ITALIA NELLA BARBARIE GIUDIZIARIA - Nel pomeriggio il leader di Forza Italia con una nota aveva ribadito la sua posizione sulla magistratura: «Più il mio impegno è rivolto al bene del nostro Paese più incessante e odioso prosegue l’accanimento giudiziario nei miei confronti». Nella nota Berlusconi ribadisce, comunque, che il suo impegno non verrà meno, ma sottolinea: «Quando un giorno la mia innocenza sarà pienamente riconosciuta, grazie a quei giudici coscienziosi e privi di animosità politica che io spero sempre di trovare, gli italiani potranno comprendere appieno la vera e propria barbarie giudiziaria in cui l’Italia è precipitata».
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VENDOLA: ABBRACCIO CAIMANO È MALEDIZIONE - I rapporti tra il sindaco di Firenze e l’ex premier non vanno però giù a Nichi Vendola. Il leader di Sel, da Riccione dove è in corso il congresso del partito, attacca: «Caro Matteo, l’abbraccio con il Caimano è una maledizione per la sinistra moderata che ne esce sempre smontata». Renzi sabato è atteso al congresso, pur avendo manifestato qualche riserva in merito, e difficilmente dopo il discorso del presidente della regione Puglia, accetterà l’invito. «Con rispetto e speranza, senza pregiudizi ma anche senza sudditanza, mi rivolgo a Matteo Renzi - ha ribadito Vendola - noi non ci lamentiamo della legge elettorale per ragioni soggettive ma per la velocità del comando politico. Non ho accettato che ci fosse l’intesa preventiva con Berlusconi, non si può ignorare il tema dell’ineleggibilità. Non ci si chieda di dimenticare la girandola di mafiosi ed escort che ha dominato la scena politica per vent’anni».

IL PD NON È IL NOSTRO DESTINO - L’attacco dal Pd è totale: «Non ho alcuna voglia di iscrivermi a nessuna delle sue correnti interne perché non è il mio né il nostro destino. Sel non deve avere paura di andare con il suo simbolo alla sfida delle europee: non intendiamo scioglierci finché non nascerà, se nascerà, il cantiere della sinistra del futuro». Riguardo al Partito democratico, «rappresenta una scelta dell’alleato possibile: la relazione non è una condanna né una liberazione, non è la nostra resa».

NAPOLITANO: IMPEGNATEVI AL CONFRONTO - A Riccione, però, venerdì pomeriggio è arrivata una nota del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che invita Sel al confronto: «È indispensabile che ogni forza politica si impegni, all’interno di un serrato ma costruttivo confronto, per offrire risposte adeguate ai complessi e scottanti problemi del lavoro e del disagio sociale, elaborando proposte coraggiose e sostenibili». «La disaffezione per la cosa pubblica è determinata in larga misura dall’inefficienza di cui, per molti aspetti, le istituzioni danno prova, oltre che dai ricorrenti episodi di malcostume», ha sottolineato inoltre il capo dello Stato.

24 gennaio 2014
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http://www.corriere.it/politica/14_genn ... 9eb5.shtml
mariok

Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

Messaggio da mariok »

Congresso Sel, Bonaccini contestato
Pubblicato il 25 gennaio 2014 da Daniele Errera

Congresso Sel, Vendola “Il Pd non è nostro destino”

Circa un anno fa si pensava che il congresso di Sinistra Ecologia e Libertà si sarebbe celebrato con la partecipazione del partito al Governo. Ospite d’onore sarebbe stato il premier, Pierluigi Bersani. Invece la storia è andata in modo completamente inaspettato. Il Pd in coalizione col centrodestra (un periodo addirittura assieme all’avversario numero uno, Silvio Berlusconi) e Sel fuori dalla compagine di Governo per mano del neo Premier Enrico Letta. Logica conseguenza sono le parole del governatore pugliese, Nichi Vendola, che guarda al Partito Democratico sostenendo non sia il suo “futuro”.

Questa frase, in verità, nasce dall’ipotesi di federazione Pd-Sel avanzata da più esponenti dell’una e dell’altra organizzazione nei giorni passati, antecedenti al congresso di Riccione.

Stare all’opposizione, comunque, non sembra pesare eccessivamente a Vendola e i suoi: “la strada giusta” è lo slogan dell’assise. All’apertura il presidente Sel attacca frontalmente l’incontro Renzi – Berlusconi: “la sinistra ha cercato la vittoria in forma di scorciatoia elettorale e non in forma della sua missione. La fine della diversità berlingueriana ha schiuso le porte alla normalità berlusconiana. E il veleno è entrato anche nel nostro campo”.

Il veleno è il berlusconismo e chi ha aperto le porte è Renzi e la nuova dirigenza Pd. “Caro Matteo – dice Vendola – l’abbraccio con il Caimano è una maledizione per la sinistra moderata che ne esce sempre smontata. Si è dato all’uomo di Arcore il tempo e modo di truccare di nuovo la partita”). E qui annuncia la sua estraneità dal mondo (interno) dem: “non ho nessuna voglia di iscrivermi a nessuna delle correnti interne del Pd. Perché il Pd non è il mio né il nostro destino. Loro sono il nostro interlocutore non sono la nostra resa”, marcando quindi le sostanziali differenze trai due partiti. “Noi non intendiamo scioglierci fino a quando non nascerà il cantiere della sinistra del futuro”.

E se il Pd non è il destino dei vendoliani, al centro delle infuocate critiche il leader immette le larghe intese, bocciate senza possibilità di recupero: la sinistra si è trovata nel “pantano di governi, maggioranze, esperimenti politico-istituzionali che hanno danzato intorno alla crisi senza mai scoprire il fatto epocale che si andava manifestando: il ritorno della povertà”. Poi affonda: “la via più spregiudicata e iniqua, quella dell’intesa con l’avversario. Le larghe intese da Monti a Letta, passando per il parricidio simbolico, e neanche tanto, di Romano Prodi, sono state l’esito di una lotta interna al Pd”. Chiude sull’argomento: “le larghe intese sono state una deriva”.

Poi l’attacco a Grillo: la democrazia a 5 Stelle è, per Vendola, la “democrazia dell’invettiva e della bestemmia”. Ancora, polemizza sul leader del Movimento: “gli uomini della provvidenza, comici dilettanti o professionisti, non sono la soluzione del problema ma l’esplosione del problema”. La loro ‘rivoluzione’ è diventata un monologo, per giunta monotono.

congresso sel vendola

Il centro degli argomenti si sposta alle elezioni europee, in programma a maggio. Sostenendo che toglierà il proprio nome dal simbolo, in funzione anti-personificazione dell’organizzazione partitica, asseconda il confronto ed il dialogo “con tutti ma Sel non deve avere paura di andare con il suo simbolo alle Europee”, marcando ancora le diversità tra il Partito Democratico e Sinistra Ecologia e Libertà, il cui congresso è stato salutato con affetto da un messaggio del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

Contestazioni all’esponente della segreteria del Pd, il renziano Stefano Bonaccini, presente al congresso. Quando è salito sul palco dalla platea si è infatti levato il grido ironico dei delegati più giovani: “Bonaccini chi?”. E lui ha risposto scherzosamente: “Non mi dimetto, non vi preoccupate”.

Ma il momento più difficile arriva durante il discorso. Il brusio di disapprovazione cresce e interrompe a più riprese il suo discorso. Anche quando Bonaccini ha ricordato i danni e le vittime del maltempo in Emilia qualcuno in platea gli ha gridato: “buffone”. Sul tema più delicato, poi, quello delle riforme e della legge elettorale, è stato di nuovo interrotto sulla frase “le regole devono essere scritte assieme”. ”Insieme a chi? a Berlusconi?”, gli è stato rimproverato dalla platea.

Nel corso del suo intervento l’esponente renziano apre però più di uno spiraglio sull’abbassamento delle soglie di sbarramento per i piccoli partiti. “Non abbiamo preclusioni a modifiche a larga maggioranza, che riguardino anche la soglia di sbarramento”.

http://www.termometropolitico.it/97381_ ... stino.html
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