Re: Come se ne viene fuori ?
Inviato: 16/06/2013, 14:30
E' molto grande la distanza tra il mio progetto di un centrosinistra di governo capace di convincere gli italiani che vincere si può e l’attuale disastro.
Romano Prodi
Come inizia una guerra civile – 290
La cruna dell’ago – 255
La danza macabra dei nanetti continua senza sosta – 255
La lunga agonia della Repubblica italiana continua inarrestabile. Siamo all’ultimo atto? - 235
Cronaca di un affondamento annunciato - 235
In mezzo alla tempesta - 173
Romanzo criminale – 8
Nel Paese di Cazzabubulonia accadono, solo per alcuni, cose fantastiche come per Alice nel paese delle meraviglie.
Capita, ad esempio, che due parlamentari di schieramenti “”avversari”” in periodo di crisi si mettano insieme e alla fine del mese sul conto corrente arrivano 17mila + 17mila euro. Capita poi che la coniuge venga nominata ministro e sul conto corrente alla fine del mese arrivano dallo Stato 39mila euro.
Per non fare i conti alla Carlona, al cambio attuale odierno, il cambio euro/lira è pari a 75.514.530 di lire.
Bingo.
Alla facciaccia del bicarbonato di sodio.
Senza rischio d’impresa e fastidi vari, l’impresa parlamentare in un anno, se dura il governo, porta a casa 906.174.360 lire.
Quasi un profitto miliardario.
In via teorica, in una legislatura l’impresa parlamentare realizza 4.530.871.800 lire
Oggi l’ossatura produttiva privata italiana (ovvero di Cazzabubulonia) è costituita all’85 % da piccole imprese.
Quante di queste con l’aria che tira possono pensare di realizzare questo importo?
In questa fase di mancanza di lavoro una buona parte delle imprese italiane stanno mettendo in gioco tutto quanto il fieno messo in cascina per poter resistere, sperando in tempi migliori.
Ergo, questi utili se li scordano. Diciamo tranquillamente che hanno sbagliato mestiere, dovevano fare i parlamentari.
Ma nel Paese di Cazzabubulonia non capita solo questo.
Capita anche che:
1,3 MILIARDI IN CONSULENZE (TIPO IL CONTROLLORE DI OLIVE)
(Carlo Tecce).
16/06/2013 di triskel182
Consulenze, che pacchia: dal controllore di olive all’animazione in foresta.
NEL 2012 SONO STATI PAGATI QUASI UN MILIARDO E 300 MILIONI DI EURO PER QUELLE FORNITE ALLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE, 50 MILIONI IN PIÙ DEL 2011. PRATICAMENTE UN TERZO DELL’IMU SULLA PRIMA CASA. ECCO, VOCE PER VOCE E SPRECO PER SPRECO, COME BUTTIAMO I SOLDI.
C’è una retorica nazionale che condanna le inefficienze pubbliche, le resistenze burocratiche, le pratiche pletoriche. E poi c’è l’universo di consulenti e collaboratori, alcuni essenziali e alcuni inutili, che insieme costano 1,3 miliardi di euro.
Due anni fa, le amministrazioni locali, dai comuni alle province, hanno distribuito 277.085 contratti o contrattini che non danno sicurezza ai precari e che, in simultanea, non danno una lezione a chi sopravvive con gli sprechi.
La somma è aumentata di 50 milioni di euro, per nulla intralciata dagli ansimi di una recessione che non molla, ma quei 277.085 ingaggi – firmati entro il 31 dicembre 2011, e cominciati in gran parte dal 2012 – sono ancora validi, arrivano sino al 2014 o al 2015.
E mentre stiamoscrivendo, nuovi assistenti o esperti – da chi controlla le olive a chi fa animazione in foresta – si moltiplicano e spingono l’asticella più lontano sul calendario. Dal febbraio 2012, il ministero per la Funzione pubblica carica sul proprio sito le dichiarazioni degli enti – aziende sanitarie, carrozzoni statali, università – e stavolta l’appuntamento tocca al ministro Gianpiero D’Alia.
I tecnici del dicastero credono che la trasparenza sia un sostegno, non la soluzione perché la grande spartizione, di miliardi in miliardi, spesso lascia spazio a motivazioni vaghe: “esperto tecnico”, “assistente”, “monitoraggio”. Il Fatto ha visionato in anteprima il librone 2011, che la settimana prossima verrà pubblicato dal ministero e, nonostante gli sforzi governativi, tanti comuni, tante province e tante regioni restano approssimativi nel rendicontare i soldi (pubblici) che utilizzano.
Da mesi i partiti s’accapigliano per l’Imu e questi 1,3 miliardi, versati con cadenza annuale e con un po’ troppa superficialità, potrebbero alleviare la tassazione, anche l’odiosa Iva.
E una lettura attenta di questi 277.085 dati potrebbero svelare un mondo o un paradosso: la macchina pubblica italiana è gestita male, è affollata oppure è solo il cattivo esempio di cui non vogliamo prenderci cura?
Perché, forse, spendere 10.000 per un corso di yoga gratuito o 15.000 per contare i gatti randagi in un paesino ci fa apparire vicini ai precari e ai furbi.
Da Il Fatto Quotidiano del 16/06/2013.
Romano Prodi
Come inizia una guerra civile – 290
La cruna dell’ago – 255
La danza macabra dei nanetti continua senza sosta – 255
La lunga agonia della Repubblica italiana continua inarrestabile. Siamo all’ultimo atto? - 235
Cronaca di un affondamento annunciato - 235
In mezzo alla tempesta - 173
Romanzo criminale – 8
Nel Paese di Cazzabubulonia accadono, solo per alcuni, cose fantastiche come per Alice nel paese delle meraviglie.
Capita, ad esempio, che due parlamentari di schieramenti “”avversari”” in periodo di crisi si mettano insieme e alla fine del mese sul conto corrente arrivano 17mila + 17mila euro. Capita poi che la coniuge venga nominata ministro e sul conto corrente alla fine del mese arrivano dallo Stato 39mila euro.
Per non fare i conti alla Carlona, al cambio attuale odierno, il cambio euro/lira è pari a 75.514.530 di lire.
Bingo.
Alla facciaccia del bicarbonato di sodio.
Senza rischio d’impresa e fastidi vari, l’impresa parlamentare in un anno, se dura il governo, porta a casa 906.174.360 lire.
Quasi un profitto miliardario.
In via teorica, in una legislatura l’impresa parlamentare realizza 4.530.871.800 lire
Oggi l’ossatura produttiva privata italiana (ovvero di Cazzabubulonia) è costituita all’85 % da piccole imprese.
Quante di queste con l’aria che tira possono pensare di realizzare questo importo?
In questa fase di mancanza di lavoro una buona parte delle imprese italiane stanno mettendo in gioco tutto quanto il fieno messo in cascina per poter resistere, sperando in tempi migliori.
Ergo, questi utili se li scordano. Diciamo tranquillamente che hanno sbagliato mestiere, dovevano fare i parlamentari.
Ma nel Paese di Cazzabubulonia non capita solo questo.
Capita anche che:
1,3 MILIARDI IN CONSULENZE (TIPO IL CONTROLLORE DI OLIVE)
(Carlo Tecce).
16/06/2013 di triskel182
Consulenze, che pacchia: dal controllore di olive all’animazione in foresta.
NEL 2012 SONO STATI PAGATI QUASI UN MILIARDO E 300 MILIONI DI EURO PER QUELLE FORNITE ALLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE, 50 MILIONI IN PIÙ DEL 2011. PRATICAMENTE UN TERZO DELL’IMU SULLA PRIMA CASA. ECCO, VOCE PER VOCE E SPRECO PER SPRECO, COME BUTTIAMO I SOLDI.
C’è una retorica nazionale che condanna le inefficienze pubbliche, le resistenze burocratiche, le pratiche pletoriche. E poi c’è l’universo di consulenti e collaboratori, alcuni essenziali e alcuni inutili, che insieme costano 1,3 miliardi di euro.
Due anni fa, le amministrazioni locali, dai comuni alle province, hanno distribuito 277.085 contratti o contrattini che non danno sicurezza ai precari e che, in simultanea, non danno una lezione a chi sopravvive con gli sprechi.
La somma è aumentata di 50 milioni di euro, per nulla intralciata dagli ansimi di una recessione che non molla, ma quei 277.085 ingaggi – firmati entro il 31 dicembre 2011, e cominciati in gran parte dal 2012 – sono ancora validi, arrivano sino al 2014 o al 2015.
E mentre stiamoscrivendo, nuovi assistenti o esperti – da chi controlla le olive a chi fa animazione in foresta – si moltiplicano e spingono l’asticella più lontano sul calendario. Dal febbraio 2012, il ministero per la Funzione pubblica carica sul proprio sito le dichiarazioni degli enti – aziende sanitarie, carrozzoni statali, università – e stavolta l’appuntamento tocca al ministro Gianpiero D’Alia.
I tecnici del dicastero credono che la trasparenza sia un sostegno, non la soluzione perché la grande spartizione, di miliardi in miliardi, spesso lascia spazio a motivazioni vaghe: “esperto tecnico”, “assistente”, “monitoraggio”. Il Fatto ha visionato in anteprima il librone 2011, che la settimana prossima verrà pubblicato dal ministero e, nonostante gli sforzi governativi, tanti comuni, tante province e tante regioni restano approssimativi nel rendicontare i soldi (pubblici) che utilizzano.
Da mesi i partiti s’accapigliano per l’Imu e questi 1,3 miliardi, versati con cadenza annuale e con un po’ troppa superficialità, potrebbero alleviare la tassazione, anche l’odiosa Iva.
E una lettura attenta di questi 277.085 dati potrebbero svelare un mondo o un paradosso: la macchina pubblica italiana è gestita male, è affollata oppure è solo il cattivo esempio di cui non vogliamo prenderci cura?
Perché, forse, spendere 10.000 per un corso di yoga gratuito o 15.000 per contare i gatti randagi in un paesino ci fa apparire vicini ai precari e ai furbi.
Da Il Fatto Quotidiano del 16/06/2013.