La Questione Monti

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paolo11
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Re: La Questione Monti

Messaggio da paolo11 »

Sono tornato problemi computer.
Monti HA sembre detto dall'inizio finita questa esperienza politica,non mi ricandido.
Staremo a vedere qui ognuno cambia idea molto spesso.
Vendola reperendun art 18.A mio avviso è sbagliato farlo.
Succederà come il referendun della scala mobile.Che votando tutti preti suore artigiani ecc..........avranno la maggioranza.
Pensavo fosse piu sveglio Vendola invece.....
Se il referendun fosse fatto solo dai lavoratori e datori di lavoro allora si potrebbe fare.
Ciao
Paolo11
mariok

Re: La Questione Monti

Messaggio da mariok »

Partendo da un commento alla proposta del presidente della commissione europea, Barroso, che accresce il ruolo della commissione, Monti ha sottolineato che “servirebbe una maggiore vicinanza percepita tra chi guida l’Europa e i cittadini. Tuttavia – ha aggiunto – la commissione ha il ruolo di guardiana del Trattato e se diventasse più ‘partisan’ attraverso elezioni dirette, forse perderebbe il suo ruolo di imparzialità. Non credo si debba replicare troppo a livello di Europa lo schema di destra e sinistra che vige nella politica nazionale – ha detto il Professore – semmai la commissione dovrebbe avere il ruolo di guida di un partito dell’integrazione”.
“Certe disposizioni dello Statuto dei lavoratori, ispirate dall’intento molto nobile di proteggere la parte più debole (il lavoratore), hanno contribuito a determinare un insufficiente creazione di posti di lavoro”
Costui ha una concezione della democrazia molto personale.

Secondo lui istituzioni elette democraticamente sarebbero troppo "partisan". Resta da capire come dovrebbero essere nominate: per diritto divino? per "censo"?

Così come norme, tipo statuto dei lavoratori, con il "nobile intento" di proteggere i più deboli, sarebbero un ostacolo per lo sviluppo.


Mario Monti: “Con Statuto dei lavoratori meno posti di lavoro”

Durante il suo intervento in videoconferenza a un dibattito organizzato dall'università Roma Tre, il presidente del Consiglio ha parlato di lavoro, politica, Europa, ma soprattutto di economia, ammettendo che il suo governo, per evitare il tracollo, ha imposto provvedimenti che hanno portato e stanno portando prezzi alti

di Redazione Il Fatto Quotidiano | 13 settembre 2012

Lavoro, politica, Europa. Durante il suo intervento in videoconferenza durante un convegno all’Università Roma Tre, il presidente del Consiglio Mario Monti ha toccato vari punti del dibattito politico, esprimendo il suo parere anche su alcune questione del passato. Come l’utilità delle leggi sul lavoro, che per il professore hanno avuto effetti collaterali poco piacevoli. “Certe disposizioni dello Statuto dei lavoratori, ispirate dall’intento molto nobile di proteggere la parte più debole (il lavoratore), hanno contribuito a determinare un insufficiente creazione di posti di lavoro” ha detto il premier durante il dibattito organizzato dalla Società italiana di scienze politiche. Sollecitato da Gianfranco Pasquino, inoltre, Monti ha inserito la sua considerazione in un discorso più generale riferito alle politiche economiche del passato ed in particolare a “certe disposizioni, giustamente, tese a tutelare le parti deboli nei rapporti economici” che “hanno finito, impattando nel gioco del mercato, per danneggiare le stesse parti che intendevano favorire”. A questo proposito il presidente del Consiglio ha fatto riferimento anche a “certe norme sul blocco dei fitti” che “hanno reso più difficile la disponibilità di alloggi in affitto a favore di coloro che si volevano tutelare”.

Non solo. Monti ha parlato anche d’Europa e delle ripercussioni negative che l’Italia avrebbe dovuto sopportare qualora non fosse entrata in Eurolandia. ”Se non fossimo passati all’euro i prezzi di beni e servizi in Italia sarebbero più alti di quelli che sono” è il parere dell’ex rettore della Bocconi, secondo cui “il passaggio all’euro non è solo un cambio di moneta ma anche un cambio di metodo di governo”. Un governo, il suo, che per azione indiretta ha aumentato proprio i prezzi dei beni di primo consumo. “E’ verissimo che per evitare il tracollo finanziario dell’Italia questo Governo ha imposto provvedimenti che hanno portato e stanno portando prezzi alti” ha detto il capo dell’esecutivo”. Si tratta di “provvedimenti che sono stati presi su proposta del governo con l’appoggio del Parlamento e dei gruppi che ci sostengono” ha spiegato Monti, il quale poi ha assicurato di non aver mai aspirato “ad avere un ruolo tecnico di area”. La perdita di sovranità nazionale a favore dell’Europa, a sentire il capo del governo, deve essere “volontaria e simmetrica” e “l’esercizio congiunto di certe sovranità consente di non perderle completamente a favore dei mercati” ha sottolineato Monti, per cui “altra cosa è la perdita di sovranità a cui un Paese deve sottostare quando, a seguito di suoi comportamenti nel corso degli anni si trova in situazioni di difficoltà e deve sottomettersi, nel suo interesse, ad un programma che comporta soccorso finanziario di altri Paesi”.

Il presidente del Consiglio, inoltre, dopo aver invitato coloro che “coltivano questa suggestiva caccia alle streghe al governo dei banchieri a guardare in faccia i provvedimenti presi”, ha espresso pareri contrastanti sulla classe politica italiana. Di ieri e di oggi. Prima ha parlato di “alta prova di senso di responsabilità” dei partiti (“Siamo orgogliosi di esser riusciti a far inizialmente cooperare e a far parlare tra loro partiti che si erano combattuti aspramente, qualche volta incivilmente, fino al giorno prima”), poi ha sottolineato come in passato “alcuni dei danni maggiori arrecati nel Paese da politiche economiche che si sono succedute nei vari decenni siano derivati dalla speranza di fare bene anche dal punto di vista etico, civile e sociale ma con decisioni politiche che spesso non erano caratterizzate da pragmatismo”.

Non poteva mancare, nel discorso del premier, un passaggio su ciò che sarà dopo la parentesi del governo tecnico. ”Sono molto sereno” e “spero che l’agenda Monti si trasformi entro la fine del governo in una serie acta Monti” ha detto il Professore, secondo cui “quando ci sarà un altro governo sarò lieto se le cose nelle quali abbiamo creduto possano avere pieno sviluppo con tutte le correzioni che saranno dovute”. Quanto alle decisioni per il Paese e alle riforme che saranno prese dopo il voto, “saranno i futuri parlamenti e gli stessi futuri governi a metterle a punto”.

Mario Monti, inoltre, si è detto contrario all’ipotesi che la commissione europea assuma un ruolo troppo parziale e possa riprodurre le dinamiche della politica interna dei vari Paesi. Partendo da un commento alla proposta del presidente della commissione europea, Barroso, che accresce il ruolo della commissione, Monti ha sottolineato che “servirebbe una maggiore vicinanza percepita tra chi guida l’Europa e i cittadini. Tuttavia – ha aggiunto – la commissione ha il ruolo di guardiana del Trattato e se diventasse più ‘partisan’ attraverso elezioni dirette, forse perderebbe il suo ruolo di imparzialità. Non credo si debba replicare troppo a livello di Europa lo schema di destra e sinistra che vige nella politica nazionale – ha detto il Professore – semmai la commissione dovrebbe avere il ruolo di guida di un partito dell’integrazione”.

Monti, del resto, ha parlato della crisi politica europea, che secondo lui “ha radici nella crisi della democrazia degli Stati membri della Ue”. In tal senso, il premier ha sottolineato che a livello europeo, sul piano del confronto politico, “non c’è quell’aspetto agonistico e antagonistico che rende eccitante e in alcuni paesi eccitantissima la politica nazionale”, e ha ribadito che è necessario arginare la deriva verso decisione governate da preoccupazioni di breve periodo e di dominio dei media spesso presente nei singoli Paesi e che rallenta il processo di integrazione”.

D’obbligo, poi, una considerazione sul mondo dell’università e sulle riforme che ne hanno cambiato l’organizzazione interna. ”In campo universitario è giudizio del ministro Profumo e mio che il precedente ministro (Maria Stella Gelmini) abbia lasciato una riforma certamente non perfetta e compiuta ma con dei solidi cardini”. Scherzando sull’incarico dato al ministro Profumo, Monti ha raccontato di avergli detto “che non valuterò carente il suo ruolo se non introdurrà un’altra riforma che porterà il suo nome”. Non solo. Nel settore universitario, ha specificato Monti, “la disponibiltà o meno di fondi fa la differenza. Anche questo settore risponde alla ristrettezza generale senza la quale il governo non sarebbe stato chiamato ad operare. L’università comunque ha molto da spremere da se stessa. Fa bene a chiedere che ci siano regimi meno soffocanti”.
peanuts
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Re: La Questione Monti

Messaggio da peanuts »

Dopo l'ennesimo attacco ai lavoratori, qualcuno è ancora convinto che il referendum sia inutile?

Maledetto lui, maledetto chi lo sostiene, non dimenticherò mai
"Ma anche i furbi commettono un errore quando danno per scontato che tutti gli altri siano stupidi. E invece non tutti sono stupidi, impiegano solo un po' più di tempo a capire, tutto qui".
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camillobenso
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Re: La Questione Monti

Messaggio da camillobenso »

1) Quando un uomo della sua età arriva a dire castronerie di questo livello, significa che della vita non ha capito assolutamente nulla. E’ una vita completamente inutile, una vita completamente sprecata, come quella di Giulianone Ferrara che apre bocca solo per dire scemenze d’autore. Tutto quello che ha fatto, i titoli per benemerenze che ha acquisito svaniscono in un sol attimo.

2) E inoltre è anche un pessimo cristiano che dimostra che i cattolici in politica sono peggio della peste bubbonica. Certamente sarà anche un appartenente alla setta dei cattolici, ma che con i cristiani e il Suo Fondatore non hanno nulla con cui ASSOLUTAMENTE spartire.

3) Conoscere per deliberare. E qui, SMM, secondo la dottrina morale dei cattolici pecca di superbia. Purtroppo con tipi come lui le parole non servono a niente. Entrano da un orecchio ed escono dall’altro. Purtroppo non è possibile fargli capire nei fatti cosa stava dicendo. Per capire, dovrebbe fare almeno tre mesi il turno di notte in fonderia, oppure, in acciaieria, davanti ad un treno di laminazione dove la pelle ti si cuoce al punto che perdi completamente la sensibilità e non senti più né il freddo né il caldo e d’inverno ti puoi permettere di girare con la camicia estiva sbottonata, così si risparmia anche il loden. Mi piacerebbe sentire se dopo tre mesi di acciaieria all’Ilva di Taranto avesse il coraggio di affermare quanto ha affermato oggi. Sono sempre gli stessi discorsi dei fighetti che nella loro vita al massimo hanno sollevato una penna a sfera.
Stratos58
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Re: La Questione Monti

Messaggio da Stratos58 »

Condivido e sottoscrivo "totalmente" Camillo.
Maucat
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Re: La Questione Monti

Messaggio da Maucat »

Anch'io sottoscrivo Camillo...

Ma dopo queste affermazioni di Monti la situazione è ormai tragica e si deve fare qualcosa per dare una speranza di futuro a questo Paese :?:
mariok

Re: La Questione Monti

Messaggio da mariok »

Camusso (Cgil): “Il Governo non sa cosa fare per la crescita e lo sviluppo”

All’assemblea nazionale del sindacato confederato, in corso a Salerno, il segretario nazionale ha risposto duramente all'affondo di Mario Monti sull'effetto controproducente dello Statuto dei lavoratori sull'occupazione: "Non vorrei che qualcuno, siccome non c'è una idea su nulla, si reiventasse una logica contro chi lavora"

di Redazione Il Fatto Quotidiano | 13 settembre 2012

Monti attacca, la Cgil risponde. L’entrata a gamba tesa del Presidente del consiglio sullo Statuto dei lavoratori (Con Statuto meno posti di lavoro”) ha provocato l’immediata reazione del segretario della Cgil Susanna Camusso, che ha usato parole e toni incendiari per ribattere alle insinuazioni del capo del governo. E sotto accusa, neanche a dirlo, è finito proprio l’operato dell’esecutivo tecnico. ”Penso che sia la dimostrazione che questo Governo non ha idea su cosa fare per lo sviluppo e la crescita” ha detto la Camusso. Che poi ha rincarato la dose, con attacchi precisi: “Pare che il governo abbia esaurito qualunque spinta propulsiva. E’ la ripetizione di un film che abbiamo già visto”. Poi l’appello alla squadra dei tecnici o, meglio, una domanda retorica considerata la ‘consecutio temporum‘ degli attacchi del segretario della Cgil: ”Ci dica il Governo cosa vuolfare per la crescita” ha ribadito la Camusso, che è intervenuta a margine dell’assemblea nazionale della Cgil, in corso a Salerno.

Dopo gli affondi ‘generali’, la leader della Cgil è scesa nel particolare, analizzando ogni aspetto del comportamento del governo, che “continua a riproporre ricette che hanno già dimostrato la loro fallimentarietà oppure butta la palla in un altro campo, come hanno fatto sulle questioni della produttività”. Poi la stilettata: “Non vorrei che qualcuno, siccome non c’è una idea su nulla, si reiventasse una logica contro i lavoratori” ha detto la Camusso, a cui “pare che abbiamo fatto già abbastanza contro i lavoratori” e sottolinea che “è il peggiore liberismo, quello che ha teorizzato che la diseguaglianza abbia fatto crescere il mondo sono quattro anni che il mondo non sa uscire dalla crisi determinata proprio da quella logica lì”.


Susanna Camusso, però, non si è limitata a criticare, ma ha proposto la sua personale ricetta per rilanciare l’economia del Paese. Come? Salvaguardando il potere d’acquisto di pensionati e lavoratori, che si conferma una priorità per la Cgil dopo le stime di Confindustria sulla crescita nel Paese. Proprio il calo dei consumi, stimato da Confindustria a livelli del ’97, è “il più grave dal dopoguerra” come ha sottolineato il numero uno della Cgil, oltre che “l’elemento da cui partire”. E il leader sindacale lo ha spiegato chiaramente: “Non c’è uscita da questa crisi se non si affronta il tema del reddito dei lavoratori e dei pensionati – ha sottolineato la Camusso – A differenza di ciò che va dicendo il governo, che cioè il tema è nei fatti una logica di riduzione della certezza salariale e del legame alla produttività, qui c’è un problema di potere d’acquisto diffuso del Paese. Senza intervenire i risultati sono esattamente questi”. L’Italia, ha ribadito la Camusso, continua ad essere un Paese “che per il 70% lavora per il suo mercato interno. Se continua a crollare il mercato interno, l’idea che ci sia una ripresa è affidata a non so quale libro, certo non alla prospettiva del Paese”.

Critiche al governo anche per quanto riguarda il tema delle prossime elezioni e di tutto ciò che ad esse è collegato. ”Continuo a pensare che spostare il ragionamento sulle elezioni e su che governo ci sarà dopo, non dà conto dell’emergenza del Paese” ha detto Susanna Camusso, secondo cui “il problema che mi pongo non è cosa succederà nella primavera prossima, è cosa si mette nella legge di stabilità e che risposta si dà oggi ai pensionati e ai lavoratori”. Il tema, per la Camusso, è che “le politiche fatte, come ammette lo stesso presidente del Consiglio, hanno aumentato la recessione, quindi il tema è come qui ed ora si fanno delle cose diverse”. Invece ”si sta costruendo una idea che abbiamo fatto tutto e il problema è solo che chi arriverrà dopo continui”. Il vero punto nevralgico, quindi, per la Cgil è “la legge di stabilità e quali provvedimenti ci sono: la nostra iniziativa di mobilitazione è collegata alle rivendicazioni e alle risposte”.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/09 ... po/351238/
soloo42000
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Re: La Questione Monti

Messaggio da soloo42000 »

Quoto lo zione-camillo.

Puo` anche darsi che alcuni aspetti dello Statuto irrigidiscano in modo esagerato il mercato.

Ma dare la colpa di questa crisi allo Statuto dopo decenni di mignottismo, evasione selvaggia, miopia, assenza di politica industriale in presenza di globalizzazione selvaggia liberista.
Dare la colpa a uno Statuto (perfettibile ma mai perfezionato per decenni) di una crisi legata invece all'ingordigia liberista e` segno o di malafede o di completo distacco dalla realta`.

Il problema e` che non c'e` alcuna legione in cui arruolarsi per combattere i barbari.
Ma solo armate brancaleone piu` o meno tutte al soldo dei potenti di turno.


soloo42000
peanuts
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Re: La Questione Monti

Messaggio da peanuts »

soloo42000 ha scritto:Quoto lo zione-camillo.

Puo` anche darsi che alcuni aspetti dello Statuto irrigidiscano in modo esagerato il mercato.

Ma dare la colpa di questa crisi allo Statuto dopo decenni di mignottismo, evasione selvaggia, miopia, assenza di politica industriale in presenza di globalizzazione selvaggia liberista.
Dare la colpa a uno Statuto (perfettibile ma mai perfezionato per decenni) di una crisi legata invece all'ingordigia liberista e` segno o di malafede o di completo distacco dalla realta`.

Il problema e` che non c'e` alcuna legione in cui arruolarsi per combattere i barbari.
Ma solo armate brancaleone piu` o meno tutte al soldo dei potenti di turno.


soloo42000
Noi intanto facciamo quello che possiamo per strada, al lavoro, nelle serate con gli amici.
Certo, a vedere il livello di indignazione che c'è al lavoro da me c'è da spararsi
"Ma anche i furbi commettono un errore quando danno per scontato che tutti gli altri siano stupidi. E invece non tutti sono stupidi, impiegano solo un po' più di tempo a capire, tutto qui".
Robert Harris, "Archangel"
Stratos58
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Re: La Questione Monti

Messaggio da Stratos58 »

Nel frattempo, tra annunci "sospetti" di Monti sullo Statuto, qualcuno sbircia cosa stanno facendo i SUOI GALOPPINI, che per esperienza del passato, sono sempre molto attivi quando il dibattito si svolge sul "sesso degli angeli".

E guarda Te che qualcuno scopre che oggi, nel più ASSOLUTO SILENZIO dei media e della politica, UN'ALTRA FETTA DELLO STATO E' STATA VENDUTA.
1 miliardo di controvalore in partecipazioni ENI è stata ceduta sul mercato dei blocchi da parte della Cassa Depositii e Prestiti.
Ma non temete, in qualche sub sub sub comma di qualche leggina puttana deliberata dal parlamento ci sarà stato l'autorizzazione alla vendita.
Attenti che prima o dopo questi ci vendono anche le mutande.
Le nostre, naturalmente.

http://www.ilsole24ore.com/art/finanza- ... d=AbsHjAdG
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