Diario della caduta di un regime.

E' il luogo della libera circolazione delle idee "a ruota libera"
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camillobenso
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Re: Diario della caduta di un regime.

Messaggio da camillobenso »

DAJE DENIS, PARLA, FACCE SAPE'!!!!



Senato, l’avvertimento dei verdiniani al governo
Ala fa mancare maggioranza su riforma Rai


Su 10 esponenti dell’ex braccio destro di Berlusconi, sette astenuti e due contrari. Esecutivo sotto di tre
IL PORTAVOCE D’ANNA: “SE PARLA DENIS CROLLA TUTTA LA CLASSE DIRIGENTE DEL CENTRODESTRA” (video)

Governo sotto per tre voti sull’emendamento soppressivo dell’articolo 4 della riforma Rai. Il grosso guaio per Renzi non sono tanto i 18 esponenti della minoranza del suo partito (più 12 astenuti) che hanno votato contro, ma è il comportamento dei verdiniani, costituiti ieri in gruppo autonomo e considerati la nuova stampella dell’esecutivo a Palazzo Madama. In un gruppo di 10 disertano il voto in 7 e due hanno votato contro. Brunetta: “Good morning Vietnam-Senato. Ciao Renzi”

http://www.ilfattoquotidiano.it/
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Re: Diario della caduta di un regime.

Messaggio da camillobenso »

30 luglio 2015 | di Gisella Ruccia
D’Anna: “Verdini? Se parla lui, crolla tutta la classe dirigente del centrodestra”

“La polemica non c’è tra Berlusconi, il suo entourage e Verdini. Si sono lasciati da buoni amici, ma poi chiedo: c’è qualcuno che può prendere di petto o insolentire Verdini, che è il depositario dei segreti delle carriere politiche di tutti?”. Così si pronuncia ai microfoni di Ecg Regione Lazio (Radio Cusano Campus) Vincenzo D’Anna, senatore e portavoce di Alleanza liberalpopolare per le autonomie, il gruppo al Senato formato da Denis Verdini. “Se parlasse Verdini” – continua – “potremmo scoprire che qualcuno ha fatto il ministro perché era una bella ragazza o era funzionale al raggiungimento di determinati scopi da parte di Berlusconi. Verdini ha ingoiato rospi per professione. Conosce vita morte e miracoli di tutta l’attuale classe dirigente del centrodestra. Quindi, non c’è nessuno, a cominciare da Berlusconi, che si possa permettere il lusso o di insolentirlo o di attaccarlo”. E aggiunge: “Quello che Bianconi definisce “accordo” è solo una comprensibile prudenza di quelli che sanno bene che con Verdini non possono litigare. Nessuno è in grado di poter litigare con lui. Punto”. D’Anna spiega la genesi del gruppo verdiniano e puntualizza: “Noi restiamo all’ opposizione, non entriamo in maggioranza né nel Pd. Non abbiamo alcun filo diretto con Renzi. C’è una vecchia conoscenza tra Denis Verdini e il premier, perché da giovanotti si frequentavano, visto che il papà di Renzi è amico di Verdini. Ma non concertiamo con Renzi quello che dobbiamo fare. E non rinneghiamo il nostro passato”. Poi commenta: “Berlusconi ha detto meglio soli che male accompagnati? Veramente se c’è un maestro di cattive compagnie, è proprio Berlusconi. Ho bisticciato con lui in maniera anche piuttosto chiassosa un anno e mezzo fa, dicendo che il partito non poteva essere affidato alle sue badanti o a una serie di cortigiane, di reggicoda e di maggiordomi che lui si sceglieva per poter giostrare come più gli pareva e piaceva”. E sottolinea: “Prima Berlusconi poteva farlo perché era attivamente in campo e portava i voti. Ora non più, e per colpa sua naturalmente, quindi non credo che il partito possa andare in mano a due sprovvedute, dal punto di vista politico, come la signora Pascale o la senatrice Rossi. Ora Forza Italia è in mano alla Pascale”. Il senatore spiega: “Berlusconi fa una cosa del genere, non certo perché è rimbambito. Lui resta sempre l’uomo geniale che è sempre stato, ma il suo progetto è quello di rinnovare interamente la classe dirigente. Dunque, ha bisogno di alcuni soggetti a lui fedelissimi per poter fare il lavoro sporco. Vuole presentare una compagine di giovanotti e di ragazzette di bella presenza da mandare in televisione”. E commenta: “Berlusconi vuol creare una specie di Movimento a 6 Stelle. Vuole fare come il negus neghesti dell’Etiopia, che governava a 90 anni, circondato da una corte di giovani e giovanette“
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Re: Diario della caduta di un regime.

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MENO SNIFFATE PER TUTTI



31 luglio 2015 | di Mario Ventriglia
Sgarbi delira contro la Barra: “Verdini e Alfano sono scoregge, lei si faccia i cazzi suoi”

Vittorio Sgarbi attacca il premier Matteo Renzi dagli studi di In Onda Estate (La7): “Cosa ci può essere di peggio che avere al fianco due ladroni come Verdini e Alfano? Due scoregge fritte che lo asfissiano”. La conduttrice Francesca Barra lo riprende per le offese in diretta, a quel punto l’ex sottosegretario (collegato da Ponza per la rassegna ‘Ponza d’autore’) inveisce contro di lei: “Lei signorina si faccia i cazzi suoi e non faccia la predica”

http://tv.ilfattoquotidiano.it/2015/07/ ... oi/400195/
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Re: Diario della caduta di un regime.

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La vox populi,
dopo l'ennesima sgarbata




Michele Lasorsa • 23 minuti fa

Ma non si vergogna Sgarbi ad usare quel tono con una brava ed educata giornalista come la Barra.


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leetizia • 33 minuti fa

Sgarbi fa Sgarbi, anche con i capelli alla Marilyn Monroe.


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The Monkey • un'ora fa

il caldo fa brutti scherzi!


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Massimo • un'ora fa

Se devo scegliere fra le due lingue,meglio quella tagliente di Sgarbi di quella bavosa della Barra, che si atteggia a cane da guardia del PD. Sarà che le manca l'esperienza, ma non riesce a tirar fuori una frase che sia più che banale:una specie di Madia col piglio della Serracchiani.

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Thinkabout • un'ora fa

Sgarbi è in delirio. A parte la volgarità, la maleducazione, la scortesia dimostrate, il solo affermare che Renzi è un uomo di sinistra rende l'idea del livello di sciocchezze dette (giudizio sui due personaggi a parte).

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camillobenso
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Re: Diario della caduta di un regime.

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Piriott • 2 ore fa

Esprimersi in questa maniera è l'unica carta che ha questo qui...non saprebbe proprio come fare altrimenti...cose intelligenti non nè ha da dire...allora io disprezzo lui sicuramente ma anche chi, da anni, continua ad invitarlo in tv, radio, ed altri situazioni pubbliche...forse in nome del dio audience...disgustorama per dirla alla maniera di un grande comico...lui invece scomparso dai media...chissà perché?



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Compendium maleficarum • 2 ore fa

Un filosofo aveva detto: la cultura è ciò che ti rimane dentro, dopo che hai dimenticato tutto quello che hai letto.
Ma che razza di letture ha fatto sgarbi nella sua vita?


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Alberto61 • 2 ore fa

Sgarbi lo conosciamo tutti, è uno che ha sguazzato in questo sistema da molto tempo, ma la signorinella dimostra di essere una dilettante, anche come slurp!...

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camillobenso
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Re: Diario della caduta di un regime.

Messaggio da camillobenso »

Bidiesse • 2 ore fa

Su Verdini e Alfano non mi pare abbia delirato....

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Valeria Sereni • 3 ore fa

LA --7-- sta' diventando sempre di piu' "" TV SPAZZATURA "
Dispiace doverlo dire, ma' il livello di informazione, e di dibattito
a livello qualitativo ha superato di molto l'asticella di DECENZA
Ospiti sempre piu' Volgari, Gretti --che si parlano addosso, scambiando
le trasmissioni --per passerelle di moda ---- Rissosi e caciaroni tanto che
in confronto-- GASPARRI-E --LA RUSSA . in confronto erano due Gentiluomini


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Giemme Ottantotto • 4 ore fa

Sgarbi come ex politico mi fa schifo, (come la stragrande maggioranza dei pilotici del resto) ma è questa la democrazia, quando non vedremo più degli sgarbi in tv, saranno dolori... viva la democrazia, ma bisogna migliorarla, come, non lo so... per chi non lo avesse visto, suggerisco questo pezzo esilarante da youtube:
https://www.youtube.com/watch?...


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sicco74 Giemme Ottantotto • 3 ore fa

E' stato più calmo che nelle trasmissioni :D

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erding
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Re: Diario della caduta di un regime.

Messaggio da erding »

… prognosi riservata …

“ La locuzione latina fumus persecutionis (in italiano: «parvenza/sospetto di persecuzione») è un'espressione giuridica, con cui si indica che le azioni compiute da un soggetto giuridico non sembrano dettate da applicazione della legge o ricerca della verità, ma dall'intenzione di nuocere a una precisa persona o ente. Questa locuzione, ricalcata sul brocardo fumus boni iuris, è stata spesso utilizzata dalle camere del Parlamento italiano come motivazione per negare l'autorizzazione a procedere nei confronti di numerosi politici italiani, a partire dagli anni novanta (Tangentopoli), sulla base dell'ipotesi che la magistratura fosse intenzionata ad abusare delle proprie prerogative (arresti, perquisizioni, intercettazioni). L'utilizzo fattone dal Parlamento è sconfinato molto spesso nell'abuso: il sospetto di persecuzione è stato opposto con tale frequenza come motivazione fino a giungere a ravvisare intenti persecutori in qualsiasi atto di indagine nei confronti di un politico, finanche nella mera proposizione dell'iniziativa investigativa. Ecco perché, in una serie di relazioni delle Giunte ed in dottrina, si è argomentato il superamento di questo criterio, in quanto sorto per l'autorizzazione a procedere e cessato con la sua fine nel 1993. … “ ( wikipedia; ndr ).

“ L'infiammazione, o flogosi, è un meccanismo di difesa non specifico innato, che costituisce una risposta protettiva, seguente all'azione dannosa di agenti fisici, chimici e biologici, il cui obiettivo finale è l'eliminazione della causa iniziale di danno cellulare o tissutale, nonché avviare il processo riparativo. L'infiammazione consiste in una sequenza dinamica di fenomeni che si manifestano con una intensa reazione vascolare. Questi fenomeni presentano caratteristiche relativamente costanti, nonostante l'infinita varietà di agenti lesivi, in quanto non sono determinati soltanto dall'agente lesivo, quanto soprattutto dalla liberazione di sostanze endogene: i mediatori chimici della flogosi. I fenomeni elementari, che costituiscono la risposta infiammatoria, comprendono vasodilatazione e aumento di permeabilità, che portano al passaggio di liquidi dal letto vascolare al tessuto leso (edema) ed infiltrazione leucocitaria nell'area di lesione. L'infiammazione serve, dunque, a distruggere, diluire e confinare l'agente lesivo, ma allo stesso tempo mette in moto una serie di meccanismi che favoriscono la riparazione o la sostituzione del tessuto danneggiato. …” ( wikipedia; ndr ).

In un sabato d’agosto di una estate che si avvia al solleone come se di caldo, afoso ed asfissiante, non ne avessimo già avuto abbastanza, parlare di democrazia in un paese in cui la stessa è solo un esercizio dialettico, è cosa né buona né giusta. La gente, il popolo, vuole distrazione, si è abituata a non pensare, pretende che a farlo siano altri, si limita ad accettare per vere ogni e tutte le panzane che le vengono somministrate, beve come un assetato nel deserto di tutto pur di continuae a crogiolarsi nella propria inedia e nella convinzione che tutto va bene e che nulla scalfirà quel poco che gli rimane.

Dunque, passato l’attimo di pathos, molto spesso anche involontario, per la sorte del bimbo greco o del vecchio ateniese, passata l’istintiva indignazione per la vecchietta a cercare alimenti tra i rifiuti, scopertosi, in fondo del tutto indifferente di fronte all’ennesima prevaricazione di una politica ad affermare tranquillamente: “ … noi siamo noi e VOI non siete un caXXo!”, un popolo-nonpopolo, fingendosi una realtà inesistente, punta alle spiagge, ai monti, alle scampagnate fuori porta, e per i più malmessi, alle saghe di paese, il proprio, o alle feste di quartiere e si lascia vivere una vacanza, magari solo immaginifica, aspettando con nonchalance un domani quale che sia.

In questo clima festaiolo cosa c’entrano i due paragrafi iniziali che non vi si ritrovano e sembrano non aver nulla in comune fra di loro?. C’entrano, in quanto hanno lo stesso significato dei sorrisi, fateci caso, stampati sulla faccia di ogni esponente renziano quando si trovasse in una qualsiasi trasmissione televisiva: suonano come sfottò, come una presa per il culo nei confronti di chiunque da parte di chi è al potere. Vengo e mi spiego con un semplicissimo esempio:

mettiamo che stiate passeggiando su una spiaggia e calpestiate un riccio, oppure siete in montagna e vi pungete ad una spina di rosa; il minimo, MA PROPRIO IL MINIMO, che può conseguirne è che il vostro organismo offeso da quell’insulto vi reagisca inviando in loco una miriade di globuli bianchi ad attaccare l’agente infiammante; essi circoscriveranno la zona lesa e morendo a centinaia di migliaia creeranno quella poltiglia giallastra che va sotto il nome di pus, infiammazione purulenta, sulla quale si dovrà intervenire con le cure appropriate onde evitare una sepsi mortale. Nel vostro organismo non succederà mai e poi mai che i globuli bianchi o ognuna delle altre entità a difesa si fermino o si blocchino dichiarando che la loro azione dirimente ha intuito un fumo persecuzionis nei confronti dell’agente infiammante e quindi gli si lascia ampia capacità di infettare e rovinare tutto il resto.

Per la verità, questo talvolta succede e si individua in quella che si chiama “ cessazione della inibizione da contatto “ quando cioè cellule attigue e contigue, per dirla in maniera semplice, continuano a crescere ed a moltiplicarsi a dismisura non autoregolate più proprio da quel freno biologico che è la “inibizione da contatto”. Quando si dovesse manifestare questa eccezione, quell’organismo soccomberà giacché sarà preda dei più terribili e nefasti tumori maligni.

Ecco dunque che siamo alla conclusione. Il nonpopolo italiano è un organismo che ha perso la inibizione da contatto; i suoi globuli bianchi non reagiscono più a difesa, ma si alleano con i peggiori agenti infettanti, lavorano a distruggere e non più a preservare, e nei suoi canali linfatici corrono a metastatizzare ovunque le più perfide cellule tumorali, ognuna delle quali è convinta che lasciando che sia morirà tutto il resto, ma essa riuscirà a preservare sé stessa. Le metastasi del nonpopolo italiano hanno già rovinato il cervello, hanno danneggiato seriamente il respiro e dall’intestino oramai esce solo letame purulento; quando raggiungeranno il cuore, ed oramai manca poco …

non sarà che una questione di attimi!."

Francesco Briganti

Esagerato? Non direi.
Forse crudo e spietato ma e' ora di chiamare le cose con il loro nome e
avere chiaro il processo in atto e le conseguenze a cui andiamo incontro.
E' necessario inoltre sentirsi tutti responsabili piu' o meno direttamente, ovviamente,
se non altro per la nostra inadeguata o,peggio, assenza di reazione.
camillobenso
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Re: Diario della caduta di un regime.

Messaggio da camillobenso »

SODOMIZEMOS



Quando in Espana nasce Podemos, in Italia nasce Sodomizemos (il titolo è in Italiano corrente perché sul forum non verrebbe accettata la versione italiana volgare corrente che tutti potete immaginare).

La guida di Sodomizemos è stata presa da Matteo La Qualunque, che la esercita con enorme soddisfazione.

Come il suo profeta, Silvietto da Hardcore, è convinto che tutti gli italiani sia siano imbecilli e di conseguenza bisogna agire di conseguenza.

Su La Qualunque si è espresso ieri Enrico Mentana.




Riforma Rai, Mentana: “Rottamazione di Renzi è rimasta fuori da Viale Mazzini”



INTERVISTA - Per il direttore del Tg di La7, la nuova legge sulla governance del servizio pubblico è "una Gasparri 2.0": "La politica non ha alcun interesse a tirarsi fuori dalla Rai, perché mai dovrebbe farlo?". E sul nuovo Cda, nominato con la vecchia legge "il Pd potrà fare il bello e il cattivo tempo"
di Gianluca Roselli | 1 agosto 2015



“Matteo Renzi non è stato diverso dagli altri. La sua rottamazione si è fermata davanti ai cancelli di Viale Mazzini”. Enrico Mentana, uno dei giornalisti più popolari d’Italia e direttore del TgLa7, guarda da una certa distanza alla riforma della Rai in salsa renziana che ieri ha visto il primo passaggio a Palazzo Madama. E al governo che si appresta a rinnovare i vertici aziendali con la vecchia legge Gasparri.

Direttore, deluso da questa riforma?
Non sono deluso perché non mi aspettavo nulla. Questa non è una riforma della Rai, ma una semplice riforma della governance. Si dice la montagna e il topolino, qui non siamo nemmeno al topolino! Si sarebbe dovuto mettere le mani su tutto il resto: struttura, contenuti, ruolo del servizio pubblico. E mettere una distanza tra la politica e l’azienda. Ma questa è una richiesta impossibile da fare ai politici, Renzi compreso.

Perché?

Perché la politica non ha alcun interesse a tirarsi fuori dalla Rai. Perché mai dovrebbe farlo? Che interesse avrebbe? Io sono arrivato in Rai nel 1980 e posso dire che per la politica è una cosa assolutamente innaturale separarsi dalla tv di Stato. E anche in Rai non vedo chissà quale spinta verso l’emancipazione dai partiti. È una situazione che va bene a tutti.
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Non crede che chi si pone come il grande rottamatore avebbe dovuto avere più coraggio?
Guardi, la stessa domanda l’ho rivolta io al premier un anno fa. E la risposta fu: da chi dovrebbero essere scelti i vertici della tv di Stato se non dalla politica? Da questo punto di vista il premier non ha fatto il “sorcio”, è stato coerente.

Renzi, però, ha sempre detto di guardare al modello Bbc…

Non è questo il punto. Per mettere una distanza tra l’azienda e la politica ci sono solo due strade. La prima è mettere la Rai sotto il controllo di un’Authority il più possibile indipendente, in modo da porre un paletto tra gli appetiti dei partiti e l’azienda. Oppure la privatizzazione.

Lei cosa sceglierebbe?

Io lavoro nel privato, lascio a lei intuire…

Come giudica questa riforma della governance?

È una Gasparri 2.0. Si è aggiornata la vecchia legge con qualche modifica, come i maggiori poteri del direttore generale che sarà ancora più legato a Palazzo Chigi. Concordo sul ruolo di capo azienda forte, ma poi bisogna vedere chi ci metti. Per il resto, aspettiamo, il testo definitivo ancora non c’è.

Ora si andrà al rinnovo con la legge Gasparri. Non si poteva attendere l’approvazione della riforma?
Se non è zuppa è pan bagnato. Il Cda era scaduto, quindi bisognava procedere. Con grande vantaggio del Pd che, visti i sontuosi numeri in Parlamento, potrà fare il bello e il cattivo tempo nel consiglio di amministrazione. Diciamo che il partito di maggioranza non aveva alcun interesse a temporeggiare.

Berlusconi non avrebbe saputo fare di meglio…

Non faccio paragoni di questo tipo. Dico però che dal 1994, da quando c’è il bipolarismo, non ricordo un vertice Rai che non abbia rispecchiato gli equilibri politici. E d’altronde quando il board di un’azienda viene nominato dalla politica, è normale che la consideri come suo azionista di riferimento.

Come vede il futuro dell’azienda Rai?
Il problema a Viale Mazzini è che il 99 per cento del suo personale fa parte della vecchia generazione. Come anche per la carta stampata, c’è il problema di rinnovare per stare al passo coi tempi e intuire cosa vogliono i giovani. La Rai andrebbe tutta ripensata e invece sono ancora lì a scannarsi su chi deve fare il direttore delle sedi regionali.
da il Fatto Quotidiano del 1° agosto 2015

http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/08 ... i/1926359/
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Re: Diario della caduta di un regime.

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“Noi non ci stiamo,……noi vogliamo giustizia”. Così oggi dopo 35 anni il presidente del Senato, Grasso.

Siamo in media. Per Piazza della Loggia a Brescia ci sono voluti 41 anni, quando i colpevoli sono in partenza per l’ultimo viaggio al cimitero.





Strage di Bologna, Mattarella: “Ora la verità. Battaglia per introdurre il reato di depistaggio è risorsa”


Articolo + Foto + Video


http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/08 ... i/1927808/
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Re: Diario della caduta di un regime.

Messaggio da camillobenso »

SODOMIZEMOS


La bella(almeno per me) Gaia Tortora, presenta il TG7 delle 20,00 annunciando che dal Giappone(ma poi torna?) La Qualunque ha sparato la supercazzola giapponese :

"Basta piagnistei,.....rimbocchiamoci le maniche!!!!!!"

CAPITO gufacci del forum!!!! Rimboccatevi le maniche.


Sa tanto del vecchio "Armiamoci e partite".

Ma ai stivaloidi piace così.
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