Come se ne viene fuori ?

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camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

"IL PROBLEMA NON SONO LE LOBBYIST"
03.07|12:42 letteraX
Intanto si dice "lobby", lobbist è chi sta nella lobby. Infine se la maggior parte dei politici SONO avvocati, torniamo daccapo: vi sono delle lobbies (plurale) dannosissime, deleterie per il paese. Vogliamo cominciare a pensarci o vogliamo andare a fondo? Causa che pende, causa che rende...

la più grossa lobby è la CGIL che è la palla al piede dell'industria italiana.
02.07|23:59 giorgio47
Tiene lontano, per litigiosità, investitori stranieri e tace davanti alla distruzione dell'ILVA da parte della Magistratura. Perchè?

Finalmente
02.07|23:39 Lettore_982444
qualcuno si accorge che il marcio e il freno dello sviluppo ristagna in alcune corporazioni (avvocati, commercialisti, farmacisti, ecc.).

Parole sante!!
02.07|23:39 Ripresa
Avvocati una delle tante e deleterie lobby, basti pensare alla riforma vergognosa approvata L'ULTIMO giorno della legislatura precedente e tutta a scapito degli stessi avvocati giovani che potranno solo fare gli schiavetti a vita mentre la casta, che aveva una folta rappresentanza in parlamento, se la spassa tra evasione fiscale e onorari assurdi...

IL PROBLEMA NON SONO LE LOBBYIST
02.07|23:39 fanese
Il problema e'il sistema politico che vive con le lobbyist. I politici sono il problema. populi


la più grossa lobby è la CGIL che è la palla al piede dell'industria italiana.
02.07|23:59 giorgio47
Tiene lontano, per litigiosità, investitori stranieri e tace davanti alla distruzione dell'ILVA da parte della Magistratura. Perchè?

Parole sante!!
02.07|23:39 Ripresa
Avvocati una delle tante e deleterie lobby, basti pensare alla riforma vergognosa approvata L'ULTIMO giorno della legislatura precedente e tutta a scapito degli stessi avvocati giovani che potranno solo fare gli schiavetti a vita mentre la casta, che aveva una folta rappresentanza in parlamento, se la spassa tra evasione fiscale e onorari assurdi...

Finalmente
02.07|23:39 Lettore_982444
qualcuno si accorge che il marcio e il freno dello sviluppo ristagna in alcune corporazioni (avvocati, commercialisti, farmacisti, ecc.).

IL PROBLEMA NON SONO LE LOBBYIST
02.07|23:39 fanese
Il problema e'il sistema politico che vive con le lobbyist. I politici sono il problema.

Così parlò...
02.07|23:36 ever 01
Zaratustra Cancellieri!

ABOLIRE
02.07|23:10 goldmedal
TUTTI gli ordini professionali, retaggio del ventennio! Esame di Stato e mercato libero. Saremo finalmente europei.

In Italia, troppi avvocati e pochi ingegneri.
02.07|23:10 asd123
Ovvero, troppa gente che parla e poca gente che produce: di parassitismo si muore.

La prima è quella dei pm
02.07|23:09 Frank
La lobbi più potente, quella che detta le regole politiche e non è proprio quella della "giustizia".

Il legno storto del Paese
02.07|23:05 Lettore_2210486
Ci sono solo a Roma tanti avvocati quanti nell'intera Francia. Idem per gli architetti. Ci sono lavori che nessuno vuole più fare quali il fornaio. I nostri uliveti cresciuti amorevolmente per secoli dalle cure di generazioni di agricoltori sonoin gran parte abbandonati. Sono solo alcuni esempi fra tanti che si potrebbero fare. E ci sono tantissime lobbies parassitarie: pochi giorni fa un produttore di spumante lamentava le moltissime autorità di controllo (con relativi impiegati) mentre in Francia ce n'è una sola.

Gli avvocati e la crisi della giustizia
02.07|22:40 CHIPIETRO
La crisi della giustizia la alimentano gli Avvocati che allungano le cause per il proprio tornaconto perchè se finiscono una causa non sempre ne hanno un'altra, gli avvocati sono troppi rispetto alle cause e quindi se le debbono far bastare.

ooooohhhh
02.07|22:40 pineto1953
oh! finalmente una delle classi dirigente di questo paese dice una verità evidente! brava!

bloccate e lobby
02.07|22:37 nicola1907
siete li a fare che cosa , scaldare la poltrona ?

ma fatemi un piacere
02.07|22:37 giov2009
Ma questa ministra dove ha vissuto tutti questi anni? Ha scoperto l'acqua calda a sessant'anni? E questi sarebbero coloro che hanno svolto le funzioni di prefetto pagati con i soldi dei cittadini italiani? Ma fatemi un piacere.

E infatti ...
02.07|21:55 rambosat
si trova in quel posto anche grazie alle lobby del rag.monti che nel suo precedente disastroso governo l'ha voluta con lui. Baciati i gomiti e taci.

Il diritto
02.07|21:55 sciarada
I codici italiani sono, credo,i più farraginosi.Sono stati costruiti da avvocati per gli avvocati.Qualunque lite giudiziaria si sa quando comincia; ma non si sa quando finisce. E la lobby degli avvocati ci lucra.

Che scoperta!
02.07|21:55 beam
E’ una diagnosi banale ,lo sappiamo tutti. Il problema è come affrontare le lobby che spesso sono la palla al piede del Paese. Non è semplice risolverlo perché molte persone che siedono in parlamento spesso sostengono le lobby quando loro stessi non ne sono implicati. Una soluzione potrebbe essere quella di parlane continuamente in modo, come direbbe Grillo, che si sentano circondati dal disprezzo della gente .Ma chi ha questo coraggio? Il pessimismo è d’obbligo.BEAM

«Sono le lobby a frenare le riforme»
02.07|21:52 Kaspar Hauser
Mi scusi, ma essendo Lei Ministro della Giustizia, pensa di poter eliminare questo cancro? O forse pensa che questo cancro non sia eliminabile? Se l'ipotesi giusta è la seconda che ho detto, a cosa serve un Ministro della Giustizia, visto che la Giustizia non può essere applicata “semper et ubique, doveunque et comeunque" a causa dell’ovvio potere assoluto delle Lobbies?
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

Le lobby impediscono che l'Italia sia un Paese normale
02.07|21:52 Lettore_731446
Ma va! ha scoperto l'acqua calda

Io proporrei...
02.07|21:52 excalibur57
...di iniziare con il cancellare la Cancellieri dal governo : per trascorsi familiari ed avventate proposte politiche è la meno adatta a puntare il dito.

la guardasigilli
02.07|21:52 romagobbi
Ancora un ministro della Repubblica che ha scoperto l'acqua calda; cosa deciderà adesso; di fermarsi o andare avanti per rompere il muro delle lobby, penso che anche in questa occasione ci si blocchi. Basta con l'immobilismo il Paese sta morendo se non già morto!!!!

Ha ragione...
02.07|21:52 Surak2punto0
per eliminare molti casini, basterebbe far si che se una causa viene persa, l'avvocato prende una tariffa minima e vedreste quante cause perse in partenza, non partirebbero... ma parlando di lobby dovrebbe aggiungere pure gli inutili residui del Medioevo che sono i notai (ma non credo siano sua stretta competenza), ed anche lì basterebbe far sì che il pubblico ufficiale del comune possa fare tutto quello che fa un notaio (ovviamente a cifre minori), quando non si può proprio eliminare l'inutile pasaggio, così lo Stato incassa di più, i cittadini spendono meno e i notai si cerchino un lavoro vero

Vorrei capirci
02.07|21:27 alb2604
Ogni volta che sento parlare di "riforme", sarà una mia mancanza, non riesco a capire esattamente di cosa tratti. Queste del ministro Cancelieri ne è una ? Bene e poi ?

mi piace sempre di più
02.07|21:27 lucas2
Dopo il decreto svuota carceri che restituisce un minimo di dignità al sistema carcerario e le sue dichiarazioni sull'amnistia, il ministro inizia a piacermi. Speriamo che riesca nel suo intento riformatore.

Anche lei però !
02.07|21:18 egocentrico
Anche la Cancellieri fa parte di una lobby potentissima. Ammetterlo le rende merito. Il problema italiano è che esistono centinaia di lobby, fra le più variegate, tutte cresciute nel corso dei decenni e ramificate a piovra, perché così è stato voluto dai vari poteri politici, che hanno comandato in Italia per gli ultimi cinquanta anni. Esistono perché sono state volute. E' intenzionale, non è uno scherzo del destino cinico e baro. Purtroppo dobbiamo prendere coscienza che non cambierà nulla e che le resistenze da parte di tutte queste parrocchie saranno a tutto campo. Pur di non mollare un grammo di potere, sarebbero disposti a mandare i carri armati contro chi desidera veramente le riforme. Una brutta storia, per un brutto paese.

@colonia-Perché dice che la giustizia vuol fare pulizia? 02.07|20:52 Lettore_721733
02.07|21:12 colonia
Perche caro lettore vuol farmi credere che Berlusconi e´fuori gioco?.

Piergiorgio Peluso
02.07|21:12 yorrkshire22
Il censore mi ha tagliato il richiamo al curriculum del figlio. Chi è entusiasta della ministra, dovrebbe fare una veloce ricerca su internet. Saluti al censore.

Acqua calda
02.07|21:12 zak
La Cancellieri è, sena dubbio, una donna capace e meritevole, spero segua l'esempio di Papa Francesco e cominci a fare piazza pulita per davvero. La lobby degli avvocati s'è vista in azione contro la mediazione obbligatoria, perchè si dovrebbe proibire qualcosa che viene incontro ai cittadini? Che il governo non faccia ancora dei passi indietro o davvero sarebbe evidente chi governa sul serio...

«Sono le lobby a frenare le riforme»
02.07|21:12 Kaspar Hauser
Quanti mesi fa lo ha capito? L'unica cosa certa è che lo ha detto solo oggi.

Si chiama mafia
02.07|21:12 Lettore_736620
Questo è il nome che danno all'estero a questo modo di ragionare, lobby suona meno infamante.

ORA HO CAPITO PERCHE' E' STATA SCELTA COME MINISTRO !
02.07|21:12 Guastamacchia
Ha fatto la scoperta dell'acqua calda. Sono secoli che questo Paese è un'alcova di personaggi provenienti sia dalle mafie delinquenziali che delle CASTE di origine arcaiche provenienti dalle famose società borghesi di origine patriziato romano e poi assunte dai salottieri Vaticanensi. Cara Signor Ministro, questo popolo lo ha capito sin dalle origini della sua nascita. Credo che queste caste non saranno mai abbattute perchè, questi signorotti ogni tanto, per rafforzarsi cercano sangue popolare nuovo per innestarli nei loro gironi, come nominarli senatori o altri incarichi sociali che possano far dire agli altri che loro sono democratici e amici del popolo.

«Le lobby impediscono che l'Italia sia un Paese normale»
02.07|21:02 Kaspar Hauser
Quando avevo dieci/undici anni di età sostenevo la stessa cosa. Risultato: schiaffoni. Non ho mai smesso. Adesso ne ho 56.

Naturalmente...
02.07|20:52 adamini
lei non fa parte delle lobby...a parlare genericamente sono buoni tutti, persino Grillo. Dovrebbe fare nomi e cognomi per essere credibile.

@colonia-Perché dice che la giustizia vuol fare pulizia?
02.07|20:52 Lettore_721733
A parte Berlusconi, interviene quando il soggetto è ormai fuori gioco. Prima mai.

NO NO ANCORA NO.
02.07|20:38 colonia
L´Italia e´in queste condizioni perche lo vogliono gli Italiani i quali votano sempre le stesse Facce e piu la Giustizia cerca di fare pulizia piu viene attaccata, piu se ne sento piu dicono che sono i Comunisti invidiasi di milionaria spese nostre. Le Lobby comandano perche lo vogliamo noi punto e a capo.

Hanno in mano tutta l'Europa, non solo l'Italia.
02.07|20:35 Lettore_721733
Tengono le banche, e schiavizzano i cittadini.

E grande fu la scelta di Monti
02.07|20:35 bonmarit
Nel fare ministro della giustizia un'avvocato che metteva sul 730 una cifra vicina ai 7 milioni. Che interesse aveva il ministro Severino ad aggiustare una giustizia che così zoppicante foraggiava l'allegra casta degli avvocati ??

Brava!
02.07|20:17 sciarada
Ormai siamo schiavi delle lobbies.Le chiamerei corporazioni che ci stanno facendo tornare al Medioevo.
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

Un'opportunità per la giustizia civile
02.07|20:13 mantra
Abbiamo subito avuto modo di rimpiangere l'equilibrio manifestato da questa signora come ministro dell'interno (emblematico il caso della manifestazione del Coisp a Ferrara, da lei mirabilmente condotto). Che il consiglio degli avvocati partenopei si adonti tanto per poche parole innocue, nemmeno destinate ad essere ascoltate, dette dalla Signora Cancellieri fra se e se, mi sembra ridicolo. Segno che sta cogliendo nel segno. C'è da chiedersi se la parte più retriva e gelosa dei propri assurdi privilegi, degli avvocati da una parte e della magistratura dall'altra, le consentiranno di agire.

meno male che la signora Cacelliere ha un figlio
02.07|20:12 datemi una leva
che l'aiuta a non farsi ingessare dal potere. Signora denunci con nomi e cognomi gli untori e noi facciamo il resto.

Cancelleri...
02.07|20:08 ilfaro1
Ma no !!! il paese è frenato dalle lobby ? ci voleva Lei per farcelo sapere... Lo sanno tutti che il paese è frenato dalle lobby, ma se non fa i nomi Lei che ormai è anziana e ricca e non ha nulla da perdere perché non gli fa battaglia invece di dire ovvietà ? così non se ne uscirà mai dallo stallo nel quale siamo da 30 anni.

Tutti i ministri scelti da Monti sono degli incapaci che aprono bocca
02.07|20:06 tauromino
senza avere prima collegato il cervello, ammesso ne abbiamo uno.

SENTI DA CHE PULPITO!!!
02.07|19:54 MMaarrccoo
La prima lobby è quella dei politici, specialmente quelli arrivati in politica dopo una carriera "spinta" dalla politica! Un fenomeno tutto italiano e a tutti noto. Ma ci avete preso proprio per scemi?!?

DIMISSIONI
02.07|19:53 J.Amery
Vergogna, fosse stata una protesta contro il ministro del lavoro da parte di operai (categoria di lavoratori pari agli avvocati) si sarebbe levato un putiferio

MA
02.07|19:53 pirata59
Se non vi riesce neanche di fermare la lobby dei tassisti!!

Non solo grandi ma anche
02.07|19:53 Peppino70
piccole lobby. C'è spazio per tutti. Una leggina c'è per tutti. C'è per l'ingegnere, per il perito industriale, per il manutentore della caldaia ma anche per quello dell'ascensore cosi per il capo condomino. E' impossibile elencarli tutti, ma chiunque bussa alla porta del nostro infaticabile legislatore trova udienza. Se chiede 100 avrà 70 ma qualcosa la avrà. Il Bene Comune è ormai scomparso dall'orizzonte politico. Infatti abbiamo le pezze nei pantaloni Tanto paga sempre pantalone (cioè noi)

Per la Ministra Cancellieri: Il debito della Giustizia Italiana verso noi cittadini...
02.07|19:51 Lettore_2774573
Ha più che ragione la Ministra Anna Maria Cancellieri,... la Giustizia in Italia non funziona mai quando deve... non và proprio, da anni e anni.(Lobby?? eccome..)la media è di 8 anni per cause Civili, dove un GIUDICE di Pace risolverebbe in alcuni gg. o meno!! Provare a leggere qualche articolo come legge 30 Aprile 1999 N°130 " la legge SULLA CARTOLARIZZAZIONE, Più ART.58 DEL DECRETO LEGISLATIVO uno SETTEMBRE 1993 N°385 integrazione ...dell'informativa all'interessato ai sensi dell'art.13,comma 4 del Decreto Legislativo 30giugno 2003,n°196 e del provvedimento 18 gennaion2007 del garante per la Protezione dei dati personali... figuriamoci la legge di stabilità.. in corso... Quindi più che modificarle le leggi: vanno abolite e riscritte..da zero.!!

scusi ministra pasqualina
02.07|19:51 Lettore_2200353
ma lo ha capito adesso? Cosa vogliamo fare allora? Le cito un paio di lobby? notai petrolieri assicurazioni farmacisti banche tassisti tabaccai almeno una liberalizzazioncina piccina picciò la vogliamo fare?

Cancellieri, non ci credo. le uniche lobby? le vostre multinazionali tanto difese
02.07|19:51 sanmichele
dal tuo governo monti. Mediazione (giustizia privata) compresa, per fare un esempio. Gli avvocati "single", che non prendono direttive da mega studi legali spa, sono a tutela della libertà dei singoli, e danno fastidio ad un sistema oligarchico, geometrico a forma piramidale. Cancellieri perchè non hai il coraggio di citare la lobby dei magistrati?

E' una gran fortuna...
02.07|19:51 bodeck
... che le grandi lobby frenino il paese, perché altrimenti sarebbe già precipitato nel baratro!!!

Egregia Onorevole...
02.07|19:51 marcusporcus
...ha scoperto l'acqua calda...e anche con un certo ritardo

Finalmente qualcuno che inizia a parlare!!!!
02.07|19:51 golemico
Brava!

I LOBBYIST ESISTONO IN TUTTI I PAESI
02.07|19:44 fanese
Pero sono registrati come tali, hanno delle regole da seguire e dichiarare per chi lavorano. In Italia sono tutte a l'oscuro, lavorano di sottorefugi specialmente quando chiedono favori politici.

Le grandi lobby
02.07|19:44 Scacchibocce
Siamo schiavi della super burocrazia, delle grandi lobby, dei poteri forti, dei poteri finanziari e degli evasori fiscali. Ma nessuno ha il coraggio di denunciare tutti questi . Perché? Vi sembra una domanda stupida?

acqua calda
02.07|19:44 blackjack610
la scoperta dell'acqua calda..

BUROCRAZIA,SINDACATI,MAGISTRATURA ,POLITICA GLI OSTACOLI ALLA RIPRESA
02.07|19:29 newmonitor
La burocrazia per i tempi lunghi di attuazione, i sindacati per la lotta alla iniziativa privata, la magistratura per la parte inserita nella politica;la politica per avere esautorato il POPOLO. E' come dire che TUTTO è da RIFARE. I malanni successivi al miracolo economico hanno deteriorato i poteri dello Stato ormai isolati dal POPOLO che, privato dalla scelta dei candidati e oppresso dalla politica di vertice è diventato spettatore inerme delle vicende pubbliche.

LOBBY O NON LOBBY
02.07|19:29 Voltaire53
magari si limitasse a spiegare com´e´possibile che nel Regno Unito con un numero di magistrati (giudici di contea) inferiore alla meta´ dei giudici italiani il numero di sentenze emesse in un anno risulti (mediamente) superiore a oltre tre volte quelle emesse in Italia e la popolazione carceraria non sia costituita per oltre il 40% da gente in attesa di giudizio.
Eppure anche laggiu´ esistono le lobbies, eccome !

politici senza ttributi
02.07|19:29 Prochy
se i nostri politicanti avessero gli attributi, dato che l'italia sta affondando, se ne fregherebbero delle lobbies, proseguendo sulla strada del giusto. Il problema è che ai nostri politici interessa la poltroncina, non sistemare le cose...

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camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

E' molto grande la distanza tra il mio progetto di un centrosinistra di governo capace di convincere gli italiani che vincere si può e l’attuale disastro.
Romano Prodi



Come inizia una guerra civile – 314
La cruna dell’ago – 279
La danza macabra dei nanetti continua senza sosta – 279
La lunga agonia della Repubblica italiana continua inarrestabile. Siamo all’ultimo atto? - 259
Cronaca di un affondamento annunciato - 259
In mezzo alla tempesta - 197


Romanzo criminale - 19


Questa intervista a Massimo Cacciari aiuta a capire quanto accaduto ieri nella terra di nessuno del partito dei defunti Diccì.


il Fatto 3.7.13

Massimo Cacciari. Non è in grado di uscirne
“Pd: partito inutile, dibattito misero”

di Wanda Marra



Il Pd? Col caXXo che è nato.


E allora, il dibattito che è in corso è assurdo?

Certo, ma non può che essere così.

Non ne escono, non ne possono uscire”.


Massimo Cacciari, ex sindaco di Venezia, tradizionalmente non ha peli sulla lingua.

E il suo abbandono della politica è stato dovuto anche alla delusione nei confronti del Pd.

Ma di fronte allo spettacolo quotidiano offerto dai Democratici (candidati che entrano ed escono, riunioni più o meno carbonare, documenti sul futuro del partito, dichiarazioni durissime su cavilli regolamentari), più che ironico diventa tragico.

Addirittura apocalittico.

La cronaca giornaliera fa registrare un Renzi furioso contro i capi corrente Democrat (tant’è vero che i suoi diserteranno la riunione di domani con tutte le componenti organizzata dai bersaniani): “Signori, conosco il giochino e non ho voglia di fare il piccione”.

Ancora: “I dirigenti Pd invece di aspettare me si diano una mossa”.

Più che mai il Sindaco sta pensando di mandare tutti a quel paese e di rinunciare a una candidatura alla segreteria che il suo partito sta ostacolando in tutti i modi.

Ieri Massimo D’Alema gliel’ha detto chiaro e tondo: “Se vuole fare il leader aspetti le primarie per eleggere il candidato del centrosinistra e ci consenta di eleggere il segretario del Pd. Altrimenti rischiamo di eleggere un cattivo segretario”.

Il Lìder Maximo ha il suo schema che prevede Cuperlo (che ieri ha riunito i parlamentari per illustrare il suo documento) segretario e Renzi leader e non ci rinuncia.

Barca intanto dice: “Nel partito ci sono giovani cadaveri”.

Cacciari, ieri abbiamo assistito all’ennesima puntata della quotidiana guerra di posizionamento nel Pd: non le sembra una dinamica assurda?

C’è in atto una guerra politica molto chiara nel suo significato.

Bisogna capire se si sfasciano prima o dopo.

Nel Pd ci sono culture - anche antropologicamente parlando - che non possono convivere, come i Renzi e gli Epifani, gli ex Dc e gli ex Pci.

Non è solo lotta per il potere, ma anche una battaglia di prospettiva.


Ma in un momento in cui la crisi economica continua a essere gravissima, questo non contribuisce a distruggere il paese?

Mah... Tutti stanno distruggendo il paese.

Non c’è una forza politica in grado di fare da argine istituzionale.

Ognuno tira acqua al suo mulino.

Ognuno gioca un ruolo, ognuno si è specializzato.

C’è chi fa il giustizialista, chi l’antigiustizialista, chi difende la casta, chi attacca la casta, chi fa il nuovista.

Ognuno si specializza.

Ma questo non è fare politica.

Ognuno cerca di salvare il culo a se stesso.

Ma tutto questo non annoia anche l’elettorato?
Non è detto. Anche se durante le primarie Renzi-Bersani non s’è parlato di niente, queste hanno portato voti, che poi Bersani ha dilapidato.

Non le sembra che la battaglia congressuale di adesso sia molto meno appassionante della sfida d’autunno?
È ripetitiva. E non c’è dubbio che scassi le palle. Ma è inevitabile.

Qual è ora la partita?
Evitare che Renzi diventi segretario con la consacrazione delle primarie.

Perché un momento dopo farebbe cadere il governo Letta.

E il Partito democratico non vuole.

Anche le quotidiane uscite di Renzi non sono diventate trite e ritrite?

Renzi è in una situazione difficilissima.

Non può fare diversamente.

Deve porsi come premier ma questo nello stesso tempo lo espone a un conflitto drammatico: perciò tira il sasso e ritira il braccio.

È ovvio che lo paga in termini di logoramento dell’immagine.

E così il rischio è che si arrivi alle elezioni con un leader decotto.

Cuperlo o Fassina, sono degli avversari competitivi?
No, nel modo più assoluto.

Ma insomma, perché il Pd non può uscire da questa dinamica?

===============================
Perché non è nato. È un dramma politico: non è in grado di esprimere un gruppo dirigente.
===============================

La leadership è necessaria. E dunque, il Pd invece di parlare di qualcosa, parla di come dev’essere formato tale gruppo.

È un partito senza basi, fondato sul nulla.

L’unica cosa che ancora resiste sono dei rimasugli del Pci.

Certo, ci sono anche persone in gamba.

Per esempio Barca è uno che ha delle cose da dire, che ha delle idee.

Ma resta stritolato in questa dinamica.

È ovvio che è un dibattito misero.

Se il Pd non è nelle condizioni di formare un gruppo dirigente come può pensare di governare il paese?

Questo è tautologico. Ha dimostrato ampiamente di non essere in grado di formare un governo.

Tant’è vero che alla fine sono stati costretti a farlo a calci in culo da Napolitano.

É lui che governa per interposta persona.
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

E' molto grande la distanza tra il mio progetto di un centrosinistra di governo capace di convincere gli italiani che vincere si può e l’attuale disastro.
Romano Prodi



Come inizia una guerra civile – 315
La cruna dell’ago – 280
La danza macabra dei nanetti continua senza sosta – 280
La lunga agonia della Repubblica italiana continua inarrestabile. Siamo all’ultimo atto? - 260
Cronaca di un affondamento annunciato - 260
In mezzo alla tempesta - 198


Romanzo criminale - 20



2) Nel partito dei defunti ieri è andata in onda l’ennesima lotta di potere. Renzi ha inteso notificare la sua intemperanza verso i capibastone. “Non intende fare il piccione per essere impallinato”. Parole indigeste che hanno provocato varie reazioni, tra cui quella del capo dei capi, che ieri sera al Tg 1 gli ha intimato di seguire con ordine gli avvenimenti, prima il segretario e poi a momento debito la premiership.

http://www.youtube.com/watch?v=eWSnHYVAYKM

Nel partito dei defunti i momenti più importanti sono quelli delle lotte di potere.

Non è un caso che Alessandro Zilioli sull’Espresso ha dichiarato:

La lontananza.

Cassintegrati, precari, disoccupati, esodati, somministrati, partite Iva alla fame, pensionati al minimo, studenti senza futuro, gay e immigrati senza diritti, vecchiette in coda al discount, mamme in lista d’attesa per l’asilo e panettieri a cui la banca ha appena tolto il fido.

Sono certo che si alzano al mattino e la prima cosa che si chiedono è se il candidato premier del Pd dev’essere il segretario oppure se le due posizioni debbano restare distinte.


Da PIOVONO RANE


Il Tg3 ore 19,00 di poc’anzi ha sondato tramite Ipr Marketing il parere dei suoi elettori in merito al fatto che il segretario debba anche il candidato premier.

Il 57 % ritiene di no.

Ma ovviamente non finisce qui.

Ogni tanto fa piacere sentire qualche affermazione intelligente in merito alla politica in generale.

Lo ha fatto stamani Di Lello del Psi stamani ad Agorà.

La candidatura delle Santadeché alla vice presidenza della Camera è una mina messa appositamente sulla strada della banda larga.

Infatti una scelta di quel tipo serviva a mettere in difficoltà i defunti e il suo elettorato, avere la possibilità di sparagli contro nella campagna elettorale in corso alzo zero, come è regolarmente avvenuto, creare un elemento di scambio nello bono mercato dell’inciucio.

Il ritiro della pitonessa in cambio di un nome più gradito al Pd, potrebbe avvenire sempre in cambio di qualcosa di sostanzioso in altri settori. ( La politica,…bellezza,…è questa)

Tra ieri sera a Ballarò e questa mattina ad Agorà è avvenuto qualcosa di nuovo e di sorprendente.

Floris ha dichiarato in modo fermo e netto, che se la giustizia dovesse procedere in autunno contro SB, il Caimano potrebbe finire ai domiciliari.

Nessuna reazione significativa da parte della walchiria Comi. Stessa reazione da parte di Bondi stamani ad Agorà.

La parte stupefacente consiste nel fatto che sembrerebbe che negli ultimi giorni per i bucaneros questo sia ormai un fatto scontato, il che spiegherebbe anche la manifestazione di affetto di lunedì al capo davanti la sua residenza della Villa San Martino ad Hardcore. Che il boss sia uscito ma non abbia dichiarato nulla, tanto da ispirare la vignetta di Giannelli oggi sul Corriere in cui si evidenzia lo strano silenzio de “La voce del Padrone”.

Ma è anche stupefacente l’azzardo di Floris e Serena Bortone ad avanzare un’ipotesi sin qui mai presa in considerazione.

L’impressione complessiva che se ne ricava è che i due maggiori partiti delle larghe distese stiano implodendo, con tutte le conseguenze del caso.
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

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Sul ponte sventola bandiera bianca?

La lettera è uscita martedì 2 luglio, senza particolare rilievo. Una buona lettera, per carità, chiara e amareggiata. Una delle tante comparse quotidianamente nel forum “Italians” in quasi quindici anni. Titolo: “L’Italia è morta, andatevene finché siete in tempo” (http://italians.corriere.it/2013/07/02/ ... e-in-tempo). In 48 ore ha raccolto 31mila “consiglia” su Facebook, è stata condivisa 2.300 volte e twittata da 1.721 persone. Non è normale.

Non è normale che la rinuncia diventi una bandiera. Il mittente, Aldo Marchioni (aldo@aldomarchioni.it), 55 anni, racconta: “Lavoro per conto mio, ho la partita IVA. Nell’ultimo anno ho prodotto un reddito di circa 50.000 euro. Per me, abituato come ero abituato, non è male. Il commercialista mi ha appena comunicato quanto dovrò versare da qui a novembre, anticipo e saldo: 22.900 euro tra imposte e contributi. Ricordo che, sul fatturato, è già stato versato il 20% di ritenuta d’acconto”.

Prosegue Marchioni: “Per mettere insieme 50.000 euro ho lavorato sabati, domeniche, alcune notti, ho fatto trasferte paurose (…). Per inciso: non potrò pagare. Sto ancora arrancando dietro imposte e contributi dell’anno scorso, poi ho una rata da 250 euro mensili con Equitalia (…). Sono un professionista (faccio il programmatore di computer): non posso fallire, non posso delocalizzare. L’unica cosa che potrei fare, e probabilmente farò, sarà vendere l’appartamento di città dove vivono due figli venticinquenni e la ex moglie (io sto in affitto), vendere la casetta di montagna ereditata da mio padre e sparire in uno di quei Paesi dove si vive con pochissimo”.

“Lei, Severgnini, dice ai ragazzi: non andate via; e se andate via, tornate presto. Io dico invece: andate finché siete in tempo. Quando avrete 50 anni vi morderete le mani per non averlo fatto. L’Italia è un paese perduto. Lasciate i Trota, i Batman, i Formigoni e le Minetti al loro destino, e costruitevi una vita dignitosa altrove. L’Italia è morta. Cordiali saluti”.

Un forum su internet non fornisce campioni statistici; semmai, segnali. La sensazione – rientrando in Italia dopo quasi un mese – è che l’impoverimento sistematico, iniziato nel 2001, sia entrato in una fase nuova: dal mugugno allo scoraggiamento. Ormai, come ha ricordato Danilo Taino, siamo nella seconda metà della classifica: se l’Europa, in base al prodotto interno lordo pro capite, si divide tra ricchi e poveri, noi siamo tra i poveri. Per un grande, geniale paese manifatturiero, fondatore della UE, un’umiliazione. Ma è così, basta guardarsi intorno: sono finiti i soldi e il coraggio. Troppi italiani hanno un interesse diretto e personale nel creare complicazioni e ostacoli. Per rimuoverli vogliono soldi: i vostri.

Volete vedere che, dopo aver ripetuto ossessivamente “Siamo sull’orlo del baratro!”, abbiamo fatto un passo in più? Un destino da Wile E. Coyote: ma poi lui si rialza. Ancora un paio d’anni così, e per noi non ci sarà una prossima puntata. Non nella stessa serie, almeno.


(dal Corriere della Sera, 4 luglio 2013)
……

Beppe Severgnini
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

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E' molto grande la distanza tra il mio progetto di un centrosinistra di governo capace di convincere gli italiani che vincere si può e l’attuale disastro.
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3) Per completare la giornataccia di martedì scorso

Il ministro Zanonato annuncia che siamo arrivati al punto di non ritorno.

Nell’indifferenza generale chiudono 1.000 aziende al giorno.

Questo però è un dato che dura dal 2.008.

La sera del 13 novembre 2008, quando sul vecchio forum l’amico gi.bo pubblica il 3D …e quando le fabbriche chiuderanno…, ho fatto una ricerca in rete per vedere la situazione.

Compariva il dato che al 31 ottobre 2008, aveva chiuso 337.000 aziende.

Interpolando, bene o male al 31 dicembre avrebbero potuto chiudere tranquillamente 365.000 aziende.

Le fatidiche 1.000 al giorno.

A svegliarsi i media tricolori ci pensano solo all’inizio del 2012.

Dei veri fulmini di guerra.

E qui il dato permane. Chiudono in media 1.000 aziende al giorno.

Circa una decina di giorni fa, Bortolussi della CGIA di Mestre dichiara in tv che chiudono “più di mille aziende al giorno.

Quindi, che siamo al punto di non ritorno è un dato vecchio, di almeno 5 anni.

Siamo quindi di fronte ad una grande indifferenza generale a partire dal primo cittadino che sta al Colle, per arrivare giù giù fino agli ultimi.

Senza ripeterla per l’ennesima volta, anche per noi vale la considerazione fatta dal poeta antinazista tedesco Martin Niemöller, sull’indifferenza dei tedeschi nel periodo della Germania nazista.

L’indifferenza produce sempre catastrofi.

Continua in:
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camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

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ITALIA, “PUNTO D NON RITORNO” IL GOVERNO VEDE IL BARATRO.
03/07/2013 di triskel182

[img]
http://triskel182.files.wordpress.com/2 ... =500&h=435[/img]



IL MINISTRO GIOVANNINI: “CRISI PIÙ DURA DELLA STORIA, IN VISTA ALTRE CHIUSURE”. ZANONATO: “È UNA CORSA CONTRO IL TEMPO”.

Avolte succede così, mentre sei impegnato a fare altro e non ci pensi nemmeno. Se sei, per dire, un ministro dello Sviluppo economico, può succedere che ti scappi una parola di verità invece delle solite banalità da convegno. Da ieri lo sa bene Flavio Zanonato, che davanti alla placida platea degli assicuratori dell’Ania (che s’aspettava, puntualmente accontentata, la solenne promessa di tagliare gli indennizzi per il danno biologico) ha buttato lì una frase che è quasi una condanna per il governo del rinvio di cui fa parte: “Siamo arrivati ad un punto di non ritorno, abbiamo bisogno di tornare a crescere in tempi rapidi, è una corsa contro il tempo per dare speranza alla nostra economia”. I numeri della discesa libera che ci ha portati vicini al tracollo ve li raccontiamo nella pagina accanto, ma è curioso notare come Zanonato – uomo caro a Bersani venuto a Roma dal Veneto fiaccato dalla crisi – ieri abbia contraddetto di fatto il suo collega dell’Economia, usando toni in una certa consonanza con quelli usati invece da Beppe Grillo (vedi qui sotto). Fabrizio Saccomanni, infatti, ieri è tornato a dispensare coram populo il suo placido ottimismo di tecnico: “Il primo trimestre era molto brutto, il secondo direi che è un trimestre di passaggio, di stabilizzazione, quindi, da economista penso che possa essere prodromico ad un consolidamento della ripresa, anche alla luce delle misure che sono state prese”. Insomma, alla fine dell’anno tornerà il sereno, il ministro ha visto la luce.

GLI INDUSTRIALI invece no. “Io Saccomanni lo stimo moltissimo – ha messo a verbale il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi – ma in effetti la luce in fondo al tunnel non la vedo ancora”. Anche perchè, insiste, dai dati emerge che “maggio è meglio di aprile, giugno di maggio, ma la produzione industriale a giugno è in calo del-l’1,7% su base annua, ci stiamo stabilizzando sul fondo e verso fine anno credo che ricominceremo la risalita”. Il ministro Enrico Giovannini, che con Saccomanni condivide l’estrazione tecnico-romana, vorrebbe stare col ministro che viene da Bankitalia (“il clima di fiducia delle imprese negli ultimi due mesi sta leggermente migliorando”), ma essendo responsabile del Lavoro ha altre evidenze davanti agli occhi: “È la recessione più dura della storia d’Italia, finché non riusciamo a far ripartire il ciclo avremo casi come quello della Natuzzi”. Al suo ministero sanno che la disoccupazione, in particolare giovanile, oltre che un danno per i singoli lavoratori , è un “un grande buco nero” che crea un danno economico per la collettività: i cosiddetti Neet – i giovani che non studiano e non lavorano – “costano all’Italia 24 miliardi di euro l’anno, l’1,8% del Pil”, ha spiegato ieri Giovannini.



LA CRISI, peraltro, peggiora anche le condizioni di chi un lavoro ce l’ha già: oltre sei imprese su dieci, per la precisione il 62%, sono risultate irregolari per quanto riguarda il trattamento dei dipendenti sul campione delle oltre 65mila ispezionate dallo stesso ministero del Lavoro e dalle forze dell’ordine. Il dato è in crescita del 7% netto sul 2012, che già non era stato un anno buono. Eppure governo e partiti continuano a parlare di Imu e Iva o di piccoli provvedimenti, magari sacrosanti, che difficilmente potranno rilanciare l’economia italiana. Peraltro, anche sulla questione tasse che agita il dibattito politico, l’accordo dentro la maggioranza ancora non c’è. Lunedì il Pd, benedetto dal Tesoro, aveva lasciato filtrare una sorta di intesa attorno ad una rimodulazione dell’Imu in base alla capacità contributiva: “L’ipotesi di far pagare una patrimoniale in base al reddito è una follia della scienza finanziaria”, visto che è “un’imposta reale che si basa sulle cose e che prescinde dal reddito”. Insomma, il Pdl non ci sta. I democratici, dal canto loro, non hanno gradito invece la resurrezione della spending review sulla sanità: “Solo dei pazzi possono pensare di fare altri tagli in questo settore”, dice la presidente della commissione competente del Senato, Grazia De Biasi. Anche sul pagamento dei debiti della P.A. potrebbe esserci qualche intoppo: “Bisogna controllare bene – ha detto Saccomanni – che chi vanta un credito nei confronti della Pubblica amministrazione, poi lo abbia davvero. Siamo il Paese dei falsi invalidi, dei falsi ciechi, ci sarà pure qualche falso creditore”. È così, parlando molto d’altro, che la politica italiana cincischia sull’orlo del baratro.

Da Il Fatto Quotidiano del 03/07/2013.
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

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La lontananza.
Cassintegrati, precari, disoccupati, esodati, somministrati, partite Iva alla fame, pensionati al minimo, studenti senza futuro, gay e immigrati senza diritti, vecchiette in coda al discount, mamme in lista d’attesa per l’asilo e panettieri a cui la banca ha appena tolto il fido.
Sono certo che si alzano al mattino e la prima cosa che si chiedono è se il candidato premier del Pd dev’essere il segretario oppure se le due posizioni debbano restare distinte.
Da PIOVONO RANE di Alessandro Gilioli.



L’industria distrutta. I numeri di un tracollo

(Marco Palombi).
03/07/2013 di triskel182


PERSO IL 15% DELLA BASE PRODUTTIVA: 55 MILA AZIENDE , 539 MILA POSTI, UN QUARTO DELLA PRODUZIONE. DAL 2008 PIL GIÙ DELL’8,6%.

La ripresa. Oramai è un essere mitologico il cui avvistamento è predetto di sei mesi in sei mesi da governi e economisti.

Basta poco ad eccitare gli animi: ora c’è una tenuta della produzione industriale a giugno (-0,1%) a far sperare gli ottimisti, che però dimenticano che quel dato è su base mensile, mentre rispetto a un anno fa il calo è del 2%.

“Non sappiamo se siamo alla fine della caduta o all’inizio di una ripresa”, diceva ieri Sergio De Nardis, capo economista di Nomisma.

Che succede, però, mentre aspettiamo l’unicorno del rilancio?

Il nostro sistema manifatturiero – il secondo in Europa, il settimo nel mondo, con una quota di oltre il 3% sul commercio mondiale – chiude o perde pezzi o finisce in mani straniere (il che vuol dire che gli utili che produrrà emigreranno nel paese di residenza dei nuovi proprietari): quando e se la domanda ripartirà, in altre parole, non saremo in grado di cavalcarla.

La fotografia l’ha fatta qualche settimana fa il Centro studi di Confindustria e non è piacevole: tra il 2009 e il 2012 è andato distrutto oltre il 15% della base produttiva industriale; nello stesso lasso di tempo sono sparite 55mila aziende, una quarantina al giorno; tra il 2008 e il 2012 i posti di lavoro persi nel solo manifatturiero ammontano a 539mila “e si tratta di un bilancio provvisorio perché questa crisi non è ancora finita”, dice il vicepresidente di Confindustria Fulvio Conti.

Anche perché, la stretta del credito sta ormai uccidendo persino le aziende sane, quelle che anche ora farebbero utili.

IN GENERALE, sempre secondo le stime del Csc, la produzione industriale italiana nei primi tre mesi del 2013 risultava di quasi il 25% più bassa rispetto a quella del 2008 (prima dell’inizio della crisi), il Prodotto interno lordo era invece inferiore del-l’8,6% a paragone di quello di cinque anni fa, mentre la disoccupazione – come rivelato dall’Istat – ha raggiunto ormai il record da quando esistono le rivelazioni trimestrali (1977): tasso al 12,2%, oltre tre milioni di persone a spasso, il 38,5% nella fascia d’età 15-24.

Com’è chiaro tanto dai dati quanto dall’opinione degli interessati, questa è una crisi di domanda.

Nelle ultime interviste semestrali che la Bce ha fatto alle imprese, la principale preoccupazione degli operatori risulta essere la ricerca di clienti: non la burocrazia e nemmeno la detassazione delle assunzioni, ma trovare a chi vendere.

In Italia, per dire, nel 2012 i consumi finali delle famiglie sono calati del 4,3% (e soprattutto nell’acquisto di beni), gli investimenti fissi lordi sono scesi addirittura dell’8% penalizzando particolarmente mezzi di trasporto, macchinari, attrezzature e costruzioni , l’ossatura del nostro sistema produttivo.

Ovviamente questi numeri hanno effetti anche sulle finanze pubbliche.

Per due motivi: da un lato i numeri del bilancio – ad esempio deficit e debito – vengono misurati non tanto in sé, quanto proprio in rapporto al Pil, dall’altro meno ricchezza prodotta significa minori entrate per le casse dello Stato (“il gettito Iva ha avuto un calo indecoroso”, secondo la direttrice del Dipartimento delle Finanze del Tesoro).

E così i vari governi si trovano costretti ad ulteriori manovre correttive di tagli e/o tasse che hanno l’effetto di deprimere ulteriormente l’economia: è tanto vero che secondo il Fondo monetario internazionale il vero punto di equilibrio per il rapporto deficit/Pil italiano arriverà a metà del prossimo decennio.

I bilanci pubblici insomma – come ha spiegato ieri anche il sito del Sole 24 Ore con un articolo di Vito Lops – sono le vittime di una crisi che inizia nel settore privato con un’esplosione del debito estero nei paesi periferici, inondati nel decennio scorso dai capitali degli stati del nord (Germania in testa) liberati dal rischio di cambio dall’unione monetaria.

QUANDO LA BOMBA esplode, viene richiesto l’immediato rientro di quei debiti ed è a questo punto che la faccenda si scarica – attraverso, ad esempio, salvataggi bancari, spesa sociale che sale e Pil che decresce – anche sulle finanze pubbliche.

A questo punto, in Europa, arrivano a finire il lavoro i rigidi vincoli di bilancio europei, sostanzialmente quelli imposti dai paesi creditori ai paesi debitori : pareggio di bilancio, rapida riduzione del debito pubblico.

Questo significa che l’unico soggetto in grado di rilanciare la domanda durante una recessione, lo Stato, non può farlo: prova ne sia che negli anni di crisi (2008-2012) la spesa pubblica per investimenti – quella che più incide su domanda e Pil – è calata addirittura del 35% divenendo in sostanza irrilevante.

Però, dice il ministro, tra qualche mese arriverà la ripresa.

Da Il Fatto Quotidiano del 03/07/2013.
Amadeus

Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da Amadeus »

http://www.lastampa.it/2013/07/04/econo ... agina.html

.....Per quanto le prospettive futuro, L’Fmi ha tagliato dal -1,5% al -1,8% le stime sul Pil italiano del 2013. Ma ha alzato quelle per il 2014 dal +0,5% al +0,7%. «La ripresa è attesa a fine 2013, sostenuta dall’export e da una modesto miglioramento degli investimenti», si legge nell’Article IV sull’Italia. E anche Saccomanni ribadisce che l’Italia tornerà a crescer e già dalla fine di quest’anno. Poi annuncia che per tagliare il debito pubblico il governo riprenderà in mano il dossier delle dismissioni immobiliari e mobiliari.
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