Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la SX?

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iospero
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

Messaggio da iospero »

A proposito di partecipazione dei cittadini alla politica
Parma , città di 190.000 abitanti, 142.000 elettori, alle ultime elezioni comunali ha votato il 61% ( 81.000) e alla fine ha vinto Pizzarotti del M5S.
Per formare la cosiddetta “assemblea dei 500” chiamata a dare il proprio contributo per elaborare forme e strumenti di democrazia e di partecipazione, discutendo su tematiche proposte dall’amministrazione si sono autocandidati 383 cittadini e circa 300 sono stati estratti dalle liste dell'anagrafe , tra costoro sono stati sorteggiati i 500 per l'assemblea.
Alla fine la Giornata della Democrazia si è svolta il 29-09-2013 all’interno del Palasport, 317 cittadini (diventati 197 alla fine), hanno partecipato a 10 ore di discussioni accese.
Hanno lavorato in tanti taVOLI( DA 8-10 PERSONE) su argomenti vari e alla fine il risultato è stato :
La prima proposta quasi, all’unanimità è stata quella di inserire il Codice Etico Carta di Pisa (e questo basta a sottolineare quanta stima i cittadini abbiano dei loro amministratori del passato), subito dopo i cittadini hanno chiesto l’introduzione del Referendum Propositivo senza Quorum. Ovvio che l’eliminazione del quorum nel referendum propositivo significherà nello stesso tempo e con la stessa logica toglierlo anche dal referendum abrogativo.
Solo questo fatto, ossia avere i due pilastri della democrazia diretta efficaci e nello Statuto su richiesta esplicita dei cittadini, è un evento di portato gigantesca. Ed infatti tutti i media l’hanno ignorato. Ma oltre a questo i cittadini hanno chiesto l’introduzione del Bilancio Partecipativo sia per decidere sugli investimenti che sui i tagli, hanno richiesto il referendum opzionale stile svizzero per decidere immediatamente sulle scelte fatte dagli amministratori, prima che queste abbiano procurato danni, l’introduzione della possibilità di revocare gli amministratori, l’introduzione del referendum finanziario o comunque di una consultazione online sulle spese sopra una certa entità.

Possiamo dire che alla chiamata per partecipare alla politica della città ha risposto circa 0,5% dei votanti alle elezioni o 0,25% degli aventi diritto al voto.
Sembra che questi risultati siano da ritenere un successo di partecipazione diretta dei cittadini, che chiaramente si esprime poi in percentuali di alcuni decimali ( vedi in Svizzera) in caso di referendum.
camillobenso
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

Messaggio da camillobenso »

Governo Renzi: cari malpancisti, scendete dal treno Pd
di Luisella Costamagna | 2 marzo 2014Commenti (371)


Cari malpancisti del Pd, da brava crocerossina devo abbandonare al loro destino i casi disperati (tipo Letta), somministrare Maalox ai meno gravi, e concentrarmi sulle vie di mezzo, quelli a rischio ulcera. Tre su tutti: Pippo Civati, Stefano Fassina e Miguel Gotor. Accomunati da percorsi di studio di tutto rispetto (filosofia, economia e storia), dal fresco ingresso in Parlamento e dall’avversione verso Renzi. Dovete sapere che la bile (malcelata) fa parecchi danni. Non dico di tornare ai vostri studi, ma perché almeno non tornate alle vostre idee?

Lei, Civati, a dispetto dell’anagrafe, è stato il primo rottamato di Renzi. Partì con lui dalla Stazione Leopolda nel 2010, ma è sceso alla prima fermata. Ha poi preso altri treni, rimanendo però, per protesta, sempre sulla scaletta: non ha votato la fiducia a Letta ma ha votato il resto, ha promesso di “vendicare” Prodi ma non ha mai fatto i nomi dei 101 che l’hanno impallinato, dopodiché è stato ri-rottamato alle primarie da segretario e, ora che Renzi è arrivato con l’alta velocità a Palazzo Chigi, gli dice “Matteo sbagli, ma ti voto”. Non vorrei che a forza di stare mezzo dentro e mezzo fuori si surgelasse o, peggio, si spettinasse il ciuffo.

A lei, Fassina, ho già scritto quando si dimise da viceministro proprio in polemica con Renzi. Ora – ma come fa? – gli vota la fiducia, però “non in bianco” e non senza puntare il dito scandalizzato contro il conflitto d’interessi della ministra Guidi. Strano, mi pareva di ricordare che lei fosse al governo con il re degli interessi Berlusconi.

Stessa critica alla Guidi mossa da lei, caro Gotor, che aggiunge che il governo nasce sotto “la manina di Berlusconi”, che il discorso di Renzi ha “pochi contenuti”, “tutti titoli”, e il sindaco d’Italia è “come De Mita”. Dopo questa gragnuola eccola, tutto d’un pezzo, votare la fiducia. Naturalmente per “disciplina di partito”. Ma è un partito o una caserma?

C’è licenza di uccidere un premier ma non di votare liberamente (e poi sono altri gli antidemocratici …)? Perché vi ostinate a starci dentro? Speranza di inciampi renziani per tornare in auge, banale interesse poltronistico o masochismo? Guardate il centrodestra: hanno un partito per ogni leader, sono alla maggioranza e all’opposizione, dicono tutto e il contrario di tutto, così possono conquistare tutti gli elettori possibili. Tanto poi alle elezioni saranno uniti. Voi invece avete una pletora di leader (di vario cabotaggio) nello stesso partito, siete centripeti invece che centrifughi: una galassia interna che gira, gira, le fa girare a voi e pure ai vostri elettori, che non sanno più se siete di destra, di centro o di sinistra.

Perché non scendete finalmente dal treno lanciato verso non si sa dove? (Mica vorrete pure voi “Cambiargli verso” come Renzi, no?). Incontrereste molti delusi sulla vostra strada, evitereste accuse di opportunismo e ci guadagnereste in credibilità, coerenza e dignità. Vi sembra poco? Un cordiale saluto.


http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/03 ... pd/899264/
camillobenso
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

Messaggio da camillobenso »

Qualcuno alla fine se ne è accorto di come stanno le cose nello stivalone. Come dice un vecchio proverbio italiano: "Meglio tardi che mai".

EDITORIALE
Il lato oscuro degli italiani
—Ermanno Rea, 3.3.2014


Ormai è farsa con­ti­nua.

Abbiamo pra­ti­ca­mente rag­giunto l’incerta linea di con­fine che separa, e per­ciò intrec­cia e con­fonde, com­me­dia e tra­ge­dia, riso e pianto, buo­nu­more e dispe­ra­zione.


Tutta colpa di Renzi, Ber­lu­sconi, Grillo e di non so quanti altri attori del tea­trino politico-istituzionale nostrano? Pur­troppo no.

Come viene detto nell’Amleto, c’è del mar­cio in Dani­marca, cioè in Ita­lia.


Renzi, Ber­lu­sconi e Grillo fanno il loro mestiere di incan­ta­tori di ser­penti, ma che ne sarebbe di loro se noi non li votas­simo, se non ci rico­no­sces­simo nelle loro facce, se non li amas­simo appas­sio­na­ta­mente, soprat­tutto se li con­tra­stas­simo senza ambi­guità?

La domanda non è sol­tanto legit­tima, è vec­chia di almeno cin­que secoli, quanti ne sono tra­scorsi dal giorno in cui Etienne de La Boé­tie scrisse il suo Discorso sulla ser­vitù volon­ta­ria nel quale si chie­deva come mai – in nome di che cosa — folle ster­mi­nate di esseri umani pre­fe­ris­sero essere schiavi di un tiranno piut­to­sto che uomini liberi.

E con­clu­deva affer­mando che forse la libertà non è altret­tanto con­ve­niente quanto la schia­vitù.


È una con­clu­sione oggi meno vera di ieri? Sap­piamo tutti che no, che le cose non sono affatto cam­biate. Soprat­tutto chez nous, dove l’attrazione per il cosid­detto «uomo forte», a furia di essere un’abitudine, è diven­tata una vocazione.

Secondo cal­coli gros­so­lani, i tre incan­ta­tori di ser­penti sopra citati rie­scono a rac­co­gliere il set­tan­ta­cin­que per cento dei voti espressi dagli ita­liani: così, senza che da parte loro venga offerto alcun serio pro­getto di futuro, venga pro­spet­tato un solo tra­guardo di rilievo vero­si­mile, uni­ca­mente in nome del loro pre­sunto appeal.

Chiedo a un amico: ma per­ché ti piace Renzi? Risponde: per­ché è sim­pa­tico e ruspante, sa quel che vuole. Obietto: lui forse sa quel che vuole, ma per­ché non lo rac­conta anche a noi?

Fac­cio la stessa domanda a una mili­tante di Forza Ita­lia: ma che ci trova, signora, di così coin­vol­gente in Sil­vio Ber­lu­sconi? Rispo­sta: tutto![/b]

È un grande sta­ti­sta, non ruba per­ché è ricco ed è anche un bell’uomo!

A un mio gio­vane con­giunto, che vota per il Movi­mento 5 Stelle, rim­pro­vero siste­ma­ti­ca­mente (quanto inu­til­mente) la sua pas­sione per Grillo: pos­si­bile che non abbia in testa altra stra­te­gia che quella di trion­fare, lui da solo, su tutto e su tutti?

Ma chi si crede d’essere il tuo comico con quella sua fac­cia spi­ri­tata e quei ric­cio­loni di nar­ciso sca­te­nato? Replica: faremo a tutti un culo così.
Siamo al trionfo del deli­rio auto-celebrativo.

Al disco­no­sci­mento di ogni alte­rità. Addio, logos.

Altro che Etienne de La Boé­tie: oggi le cose vanno di gran lunga peg­gio di un tempo. Dap­per­tutto, temo.

Ma in spe­cial modo qui da noi dove santa romana Chiesa ci ha espro­priato di ogni senso di respon­sa­bi­lità, degra­dan­doci a sud­diti da cit­ta­dini che era­vamo (mi è capi­tato di scri­vere un libro al riguardo, inti­to­lato La fab­brica dell’obbedienza, il lato oscuro e com­plice degli ita­liani).

La sini­stra è scom­parsa.

A met­terla defi­ni­ti­va­mente fuori com­bat­ti­mento è stata la crisi eco­no­mica che ha fatto emer­gere in maniera ancora più cla­mo­rosa che in pas­sato la sua vacuità e ina­de­gua­tezza a rap­pre­sen­tare gli inte­ressi dei ceti col­piti, la sua voca­zione alla sud­di­tanza e al com­pro­messo.

Lo spet­ta­colo stringe il cuore.

Tanto più che, men­tre nelle piazze tele­vi­sive trionfa una ple­tora di unti dal Signore (se Renzi è il figlio, Grillo è lo spi­rito santo), la sini­stra non rie­sce a into­nare nep­pure un mea culpa, a ela­bo­rare nean­che uno strac­cio di rifles­sione auto­cri­tica.

Come se nes­suno fosse respon­sa­bile di niente, tutto fosse avve­nuto per sen­tenza cele­ste e ormai non ci restasse che piangere.

A guar­darsi intorno, si direbbe che il fascino per­verso del cata­stro­fi­smo ci abbia presi tutti al lac­cio: la pio­vra finan­zia­ria, l’Europa dei forti, i nuovi schia­vi­sti della mon­dia­liz­za­zione pro­dut­tiva sem­brano aver eretto, tutti assieme, un muro impos­si­bile da oltrepassare.

Ho par­te­ci­pato alcune sere fa a una riu­nione di per­sone aventi alle spalle un ono­re­vole pas­sato di lotte demo­cra­ti­che, insomma di forte impe­gno poli­tico.

Non ho sen­tito echeg­giare una sola parola di tipo pro­po­si­tivo, e ancor meno rela­tiva agli errori com­messi, ai com­por­ta­menti sba­gliati, alle debo­lezze anche di tipo etico mostrate, si badi, non sol­tanto da que­sta o da quella orga­niz­za­zione poli­tica ma dai sin­goli, da tutti noi.


Avrei voluto pren­dere la parola ma non ho osato, inti­mi­dito a mia volta dalla cupa atmo­sfera gene­rale deter­mi­na­tasi, credo, in forza del pre­va­lente sen­tire pes­si­mi­stico dei pre­senti.

Siamo tutti vera­mente pri­gio­nieri di una situa­zione irri­me­dia­bile?

Que­sto avrei voluto dire. Ma non sol­tanto que­sto.

Avrei voluto par­lare dei nostri errori, del fatto che la sini­stra, come un pugile suo­nato, ormai non è più in grado di tute­lare nep­pure il pro­prio patri­mo­nio lin­gui­stico, come sta a dimo­strare la spre­giu­di­cata appro­pria­zione della parola «auste­rità» da parte di una destra euro­pea tanto cana­glia quanto truf­fal­dina, che se ne è ser­vita per con­fe­rire una par­venza di ono­ra­bi­lità ai pro­pri dik­tat eco­no­mici.


E tutto que­sto senza che da parte degli eco­no­mi­sti demo­cra­tici si levasse un solo grido di pro­te­sta, una sola accusa di «furto ideologico».

Le parole, lo sap­piamo tutti, sono impor­tanti, scal­fi­scono le nostre coscienze.

Soprat­tutto quando ven­gono osses­si­va­mente rei­te­rate come fanno i gior­nali ogni mat­tina con que­sto lemma abu­sivo, come fa la tele­vi­sione, come fanno i poli­tici, i cit­ta­dini e come fac­ciamo incon­sa­pe­vol­mente noi stessi attri­buendo in tal modo, senza rite­gno, quarti di nobiltà a poli­ti­che che meri­te­reb­bero ben altre defi­ni­zioni
.

Le parole devono cor­ri­spon­dere esat­ta­mente alle cose: guai se ciò non accade. Mi ven­gono a mente alcuni straor­di­nari versi di Juan Ramon Jime­nez: Intel­li­genza, dammi/ il nome esatto delle cose!/ … che la mia parola sia/ la cosa stessa…Per noi infatti era «la cosa stessa», soprat­tutto se ci si rife­ri­sce al con­te­nuto etico della parola «auste­rità», che da sem­pre si con­trap­pone a «dis­so­lu­tezza» e «cor­ru­zione» ed è meta­fora di costumi irre­pren­si­bili.

Appar­te­neva insomma al nostro voca­bo­la­rio (chi più di noi può amare e pra­ti­care l’austerità?): abbiamo lasciato senza colpo ferire che diven­tasse l’altrui foglia di fico. Anzi peg­gio: che diven­tasse la nostra parola «nemica», la ban­diera da abbat­tere.

Sve­glia, sini­stra, apri gli occhi!

http://ilmanifesto.it/berlusconi-grillo ... -italiani/
camillobenso
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

Messaggio da camillobenso »

Nella saletta dove sono presenti i quotidiani e le riviste, nella Biblioteca Centrale di SSG, viene tollerata la discussione, che però va quasi sempre finire in rissa verbale.

Uno dei partecipanti ripete spesso:
<<Siamo qui in 8, tutti di sinistra, eppure ognuno la pensa a modo suo>>

In effetti dipende dagli argomenti. Ci sono argomenti che uniscono e argomenti che dividono.

Un argomento ovviamente che unisce è Silvio Berlusconi.

Un argomento che dividi è Matteo Renzi.

A parte il fatto che Renzi non è per niente di sinistra, e quindi non dovrebbe dividere nessuno, sembra proprio che la sinistra sia percorsa da un male oscuro.

Non si riesce mai ad approfondire le tematiche e di conseguenza, rimanendo in superficie la sinistra si spacca sempre con grande facilità.

Per quanto tempo ancora saremo afflitti da questa malattia?

Il caso Casarini ha in effetti spaccato di nuovo la sinistra?

Ma se venissero tutti sul forum ed imparassero a discutere a fondo delle varie tematiche, è possibile che si riesca a ricavare qualcosa di positivo in questa sinistra frantumosa?
camillobenso
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

Messaggio da camillobenso »

Pd, due signore urlano a Civati: “Non hai le palle, sei peggio di Renzi, non sei coerente”

Video
http://forumisti.mondoforum.com/posting ... &f=2&t=237

Due donne si scagliano contro Giuseppe Civati (deputato Pd) all’uscita di Montecitorio: “La popolazione vuole andare al voto”. E ancora: “Tu non c’hai le palle, sei peggio di Renzi perché non sei coerente”. Invece un altro signore prova a difendere il parlamentare: “Lasciamolo lavorare, Civati deve dare una mano a Renzi”. Civati non perde l’aplomb e si rivolge ad una delle due signore: “Vuole andare a votare, io sono d’accordo con lei signora”. “Voglio votare un coglione, ma voglio votare” ribatte la donna. “Te ne dovevi andare dal Pd”. E Civati: “Signora in questo momento sono in minoranze e non mi danno retta”. Poi il deputato più critico all’interno del Pd risponde ad alcune domande dei cronisti: “Legge elettorale entro venerdì? Sicuramente non entro domani”. L’Italicum così è un pasticcio. Io sono in un partito che prende decisioni secondo me sbagliate, vedremo di confrontarci col 99,9% del Pd che la pensa diversamente. Io vorrei delle modifiche”

di Manolo Lanaro
cielo 70
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

Messaggio da cielo 70 »

Amadeus se n'è andata dal forum, ma voglio vedere se se la sentiva, lei che difendeva il mondo femminile senza se e senza ma, di giustificare anche queste 2 signore, per i toni che hanno usato.
pancho
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Iscritto il: 21/02/2012, 19:25

Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

Messaggio da pancho »

cielo 70 ha scritto:Amadeus se n'è andata dal forum, ma voglio vedere se se la sentiva, lei che difendeva il mondo femminile senza se e senza ma, di giustificare anche queste 2 signore, per i toni che hanno usato.
Posizioni di correnti in cui era difficile difendere l'indifendibile.
Un salutone da Juan
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
camillobenso
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Iscritto il: 06/04/2012, 20:00

Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

Messaggio da camillobenso »

Alcuni commenti della vox populi dell’articolo sul sondaggio di Tsipras:

Elezioni europee 2014, i sondaggi premiano la lista Tsipras: “5 eurodeputati”

ci inducono ad una riflessione obbligata.


AmeLyss • 19 minuti fa
A mio modo di vedere la SX Italiana è sempre alla ricerca di qualcosa che nel immediato svanpisce come neve al sole! SEL, Rifondazione, Rivoluzione Civile, ... con la lista Tsipras ho la certezza che è solo un popolino che ha la voglia di essere preso per i fondelli!!!
P.S.
Il neurone deve essere autorizzato al pensiero autonomo, sopratutto sotto elezioni!!!!



Vero o falso? E la soluzione qual è?

******

gemello • 24 minuti fa
PD e PDL sono tranquilli per le europee, hanno cominciato il grande fratello, e gli italioti non vogliono altro....


Se questo è vero siamo conciati da sbatter via.

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auritius • 36 minuti fa
spero che questa lista di sinistra sia ben diversa dal PD e ben diversa anche da SEL e altre.....perché la sinistra storicamente detta in Italia si è persa, ha perso concretezza, valori e ideali e alla fine anche proposte....e questa è una bella opportunità per rinascere e dire e fare qualcosa di positivo per i cittadini


Il problema è il come.

******

xrwz • un'ora fa
La lista Tsipras ha ottimi candidati, ma dispiace che sia sostenuta da Vendola che, secondo me, con il suo comportamento ha dimostrato di non aver nulla a che vedere con la sinistra.

o
• •
o

NeroNiglio xrwz • 31 minuti fa
Quoto pienamente quanto da te espresso...Ho anche la preoccupazione che questo nuovo partito sia solo una veste PULITA ad un LOGORO pensiero...


Sel era rimasto l’ultima riserva indiana della sinistra. Adesso con il caso Vendola la sinistra storica ha esaurito il primo ciclo.

E’ forse un bene? Poter iniziare un nuovo ciclo?

Ma non vedo chi possa riunire la sinistra frantumata e sparpagliata.
camillobenso
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

Messaggio da camillobenso »

Il male oscuro della sinistra - 2



Ilva, troppi “non ricordo” I pm: “Processate Vendola”
(Antonio Massari).
07/03/2014 di triskel182


CHIESTO IL RINVIO A GIUDIZIO PER RIVA, IL GOVERNATORE PUGLIESE E ALTRI 51 INDAGATI.

Sono stato ricevuto dal senatore Kerry a Washington o da Schwarzenegger come leader di una posizione ambientalista… E poi vengo rappresentato come uno che ride dei tumori… Insomma, capisce bene che per me non è una grana giudiziaria, è essere spellato vivo, è essere mutilato della cosa più importante che ho accumulato nella mia vita, che è la reputazione… ”. Si chiude con queste parole, il 23 dicembre scorso, l’interrogatorio di Nichi Vendola, presidente della Regione Puglia, accusato di concussione, dalla procura di Taranto, nell’inchiesta sull’Ilva. Si chiude dopo sei ore e mezza di risposte che non convincono l’accusa: ieri la Procura di Taranto ha chiesto il rinvio a giudizio, per Vendola e altri 53 indagati (50 persone fisiche e 3 società), confermando l’accusa di concussione.

“PER DECENNI – commenta Vendola – a Taranto nessuno ha visto niente e troppi hanno taciuto. Io no. Per decenni gli inquinatori hanno comprato il silenzio e il consenso politico, sociale e dei media. Io no. Infatti non siamo accusati di corruzione. Siamo accusati di essere stati compiacenti, a titolo gratuito, nei confronti dell’Ilva. Accusati in un processo in cui tutti i dati del disastro ambientale sono il frutto del nostro lavoro”. Ben 258 le parti lese dall’inquinamento dell’Ilva individuate dalla Procura. Rischiano di andare a processo il deputato di Sel Nicola Fratoianni, l’assessore regionale all’Ambiente Lorenzo Nicastro (Idv), accusati di favoreggiamento personale nei confronti di Vendola che, secondo l’accusa, avrebbe esercitato pressioni sul direttore dell’Arpa Giorgio Assennato per “ammorbidirlo”, indagato anch’egli di favoreggiamento nei confronti del presidente pugliese. Chiesto il rinvio a giudizio per un intero sistema politico: il sindaco di Taranto, Ippazio Stefano (abuso d’ufficio), l’ex presidente della Provincia di Taranto, Gianni Florido, l’ex assessore provinciale all’Ambiente Michele Conserva. E poi il gruppo Riva: il ‘patron’ Emilio, il vice presidente del gruppo Riva Fire Fabio Riva, il presidente dell’Ilva Bruno Ferrante E il responsabile delle relazioni pubbliche, Girolamo Archinà. . Reati che variano dall’associazione per delinquere finalizzata al disastro ambientale all’avvelenamento di acque e sostanze alimentari. Il verbale di vendola è zeppo di “non ricordo” e anche di un’accusa al Fatto Quotidiano che, in esclusiva, sul proprio sito web, pubblicò la telefonata in cui il Presidente, ridendo con Archinà, assicurava che non si sarebbe defilato. “Hanno avuto bisogno di manipolarla un po’ – dice Vendola – di tagliarla e di rimontarla…”. Falso.Ilfattoquo  tidiano.it   pubblicò sia la versione integrale della telefonata, sia quella montata, ma nessuna versione manipolata. E sulla risata con Archinà – che aveva strappato il microfono a un giornalista che faceva domande - , Vendola commenta così: “Ho avuto la sensazione di averlo offeso, perché ridevo di lui, del suo scatto felino, scatto da servitor zelante, questo era il motivo esclusivo della risata…”.

E su un testimone scovato in esclusiva dal Fatto , a un certo punto, verte l’interrogatorio a Vendola. L’argomento è cruciale per l’accusa: la riunione del 15 luglio 2010, dopo la quale, i Riva, in un’intercettazione commentano: “Tieni presente che già psicologicamente, ieri, è avvenuto questo: Assennato è stato fatto venire al terzo piano però è stato fatto aspettare fuori… come segnale forte…”. “Io non ho memoria di Assennato – risponde Vendola – non era nel palazzo, non era nel mio campovisivo… non lo convocammo nel corso della riunione… non ricordo che nessuno l’abbia convocato con un sms…”. Eppure il testimone rintracciato dal Fatto , interrogato dalla procura, conferma di aver incontrato Assennato in uno stato d’animo “rassegnato” proprio nei corridoi della Regione. “E quando? – risponde Vendola – A che ora? Mi risulta che avesse un appuntamento con l’assessore Nicastro alle 10… è arrivato in anticipo a un appuntamento che aveva con Nicastro… non con me…”. “Ricorda – continua il pm Piero Argentino – se qualcuno dei partecipanti lasciò la riunione per andare a parlare con Assennato?”. “No”.

SONO TANTI, troppi i “non ricordo” di Vendola, e tutti su episodi cruciali per l’accusa che gli viene mossa. Il suo è un interrogatorio costruito su flussi di coscienza: “Ma lei pensa che io potessi anche soltanto pensare di delegittimare Assennato? Ma Assennato per me è un eroe… è un prototipo umano…”. E ancora: “Mi scrivono molti bambini… ho una discreta corrispondenza epistolare con i bambini… raccolgo le loro lettere e i loro disegni… pubblichiamo – se posso consegnarvelo – questo libro ‘Sognando nuvole banche’, con una piccola prefazione scritta da me, che consegnerò a Berlusconi quando chiederemo un intervento del Governo su Taranto e sull’Ilva…”. Oppure: “Quest’indagine mette in discussione tutto quello che ho fatto nella mia vita… da quando ho preso coscienza delle problematiche ambientali… che ho fatto a Brindisi, a Taranto, tutte le volte che ho dormito davanti alla centrale di Montalto… La storia s’incaricherà di dire che mentre un Governo nazionale faceva un regalo ai Riva, forse in cambio della vicenda Alitalia, un governo regionale cercava disperatamente un gancio normativo per impedire che quel decreto, del governo Berlusconi, chiudesse i conti con il benzo(a)pirene nella città di Taranto…”. E inoltre: “La prima domanda che ho fatto a Riva è stata: ‘Lei è credente?’, glielo chiedo perché dovremo parlare a lungo di diritto alla vita’”. La procura, però, vuole risposte sugli appuntamenti con Archinà, sugli incontri tra quest’ultimo e Assennato, tra i suoi funzionari e il direttore dell’Arpa o lo stesso Archinà. Ma è una sequenza di “non ricordo”. Ricorda invece di essere stato “prigioniero nell’ufficio di Gianni Letta”, in un tavolo tecnico a Palazzo Chigi.

Da Il Fatto Quotidiano del 07/03/2014.
camillobenso
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

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ANNUNCIO
http://www.youtube.com/watch?v=Cnc1JFa0GWw


Martedì 18 marzo 2014, alle ore 18,00, nel Duomo di Milano si terrà una solenne Messa da Requiem per ricordare la SINISTRA ITALIANA, passata a miglior vita nel lontano 2007.

Gli orfani sono tutti invitati.



Niente fiori ma opere di bene.
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