Come se ne viene fuori ?
-
- Messaggi: 3688
- Iscritto il: 22/02/2012, 14:30
Re: Come se ne viene fuori ?
Caro soloo42000 .Ho un figlio di 31 anni e una figlia 43 qui a settembre.Quindi quei problemi non li hai solo tu del lavoro.
Capisco che ti secca che non ci sia stato l'accordo tra Bersani e i Grillini. Bersani pensava di vincere alla grande invece non aveva fatto i conti senza l'oste.
Il M5S è sempre stato snobbato dal PD e pure da Napolitano (non ho sentito nessun bummmmmmm)Poi invece lo ha sentito eccome.
Da come ho capito sei ancora giovane.Io invece ho passato i 60 anni e mi sono rotto di aver dato la fiducia al PDS DS PD.
Ciao
Paolo11
Capisco che ti secca che non ci sia stato l'accordo tra Bersani e i Grillini. Bersani pensava di vincere alla grande invece non aveva fatto i conti senza l'oste.
Il M5S è sempre stato snobbato dal PD e pure da Napolitano (non ho sentito nessun bummmmmmm)Poi invece lo ha sentito eccome.
Da come ho capito sei ancora giovane.Io invece ho passato i 60 anni e mi sono rotto di aver dato la fiducia al PDS DS PD.
Ciao
Paolo11
Re: Come se ne viene fuori ?
Puro e semplice terrorismo che spiega perché la sinistra non andrà mai al governo di questo paese.Se però parliamo davvero di pensioni, alora sappi che io in pensione ci andrò con 47 anni, visto il tasso di frequenti riforme.
Augurati quindi che non sia mai io al governo, sennò altro che pensioni baby.
Tutti 47 anni, retroattivamente, col limite massimo e col contributivo.
E quelli già in pensione, please, sgancino la differenza o tornino al lavoro.
RETROATTIVAMENTE.
-
- Messaggi: 1081
- Iscritto il: 15/05/2012, 9:38
Re: Come se ne viene fuori ?
Da come ho capito sei ancora giovane.Io invece ho passato i 60 anni e mi sono rotto di aver dato la fiducia al PDS DS PD.
Ecco bravo.
E siccome ti sei rotto, comodo comodo in pensione voti per un cialtrone irrimediabile "per punire il PD".
A detrimento del futuro dei tuoi figli, perche' adesso buttiamo via altri 5 anni, col rischio di compromettere
pure i successivi 5 se alla prossima rivincono le destre becere.
E ti pago pure la pensione con miseri 38 anni di contribuzione, magari pure col sistema retributivo.
Quando io e i tuoi figli, SE ci andremo, avremo 70 anni.
Invece votare SEL non sarebbe stata punizione sufficiente per il PD.
Giammai: il comunista gay con l'orecchino e' traditore pure lui...
Proprio vero che la sinistraaaaa e' senza speranza.
Poi dice che i primitivi stanno nella Lega.
soloo42000
-
- Messaggi: 17353
- Iscritto il: 06/04/2012, 20:00
Re: Come se ne viene fuori ?
Gli ultimi giorni di Salò - 61
Agosto niro niro per i Fratelli mussulmani.
Inizia il primo di agosto con la condanna di Silviolo. Poi Napolitano non gli offre una via di scampo.
Il flop del raduno di Piazza Plebiscito. Il flop della partenza della campagna elettorale di Ferragosto.
Oggi si sono attaccati all’amnistia ma il Pd e Sel hanno detto di no. Anche il M5S è contrario al salvataggio di Berlusconi.
La battaglia del 28 di agosto è vitale per gli alleati inciucisti.
Se i Fratelli mussulmani perdono viene sconfitta una linea politica. Brunetta ancora oggi pretende la vittoria sull’Imu.
Ma se risulteranno vere le voci raccolte da Dagospia, oggi i Fratelli mussulmani sono obbligati ad incassare un altro duro colpo.
Il Kaiser Merkel è intenzionata ad non accettare FI nel PPE.
Silvio costretto a collocarsi con la destra europea.
Non sono più “””moderati”””?
In effetti non lo sono mai stati. Ma poi che significa essere moderati?
^^^^^^
Berlusconi condannato, anche il Ppe lo molla: porte chiuse a Forza Italia bis
Indiscrezioni di Dagospia sullo "scherzetto" che la Merkel ha in serbo contro l'ex premier ormai pregiudicato per frode fiscale. L'eurodeputato popolare Salatto conferma a ilfattoquotidiano.it: "I membri non italiani sono allibiti, ci sono forti resistenze a volerlo riaccogliere". Così la nuova formazione del Cavaliere si collocherebbe con la destra, e il suo posto sarebbe preso dall'area centrista-montiana
di Francesco De Palo | 23 agosto 2013Commenti (863)
Altolà del Partito popolare europeo alla domanda di ammissione da parte di Berlusconi per Forza Italia bis. Secondo un retroscena pubblicato da Dagospia la Cancelliera Angela Merkel “gli sta preparando l’ultimo scherzetto: il no all’ingresso della nuova Forza Italia nel partito popolare europeo”. Una mossa che assumerebbe i contorni dell’ufficialità solo nel prossimo ottobre, ma che di fatto avrebbe l’immediata conseguenza di “relegare Berlusconi a destra, mentre il campo dei moderati rimarrebbe sgombro di leadership”. I Paesi membri sono “allibiti dalla questione Berlusconi”, ammette al fattoquotidiano.it l’eurodeputato del Ppe Potito Salatto, raggiunto al telefono nel suo buen ritiro greco. Dalla segreteria del Ppe filtrano resistenze a che Fi entri a far parte della famiglia popolare continentale. “A Bruxelles è da tempo scattato l’allarme rosso – sottolinea Salatto – se in Italia la sentenza Mediaset è argomento di discussione quotidiana a cui qualcuno sta facendo l’abitudine, in Francia, Germania e nei paesi nordici è una cosa allucinante”. E aggiunge che nel Ppe “c’è una grossa resistenza a voler riaccogliere Berlusconi”. Si va quindi verso un “no” di Bruxelles tra due mesi alla richiesta azzurra del fu Pdl in occasione della prossima legislatura in vista delle elezioni europee del giugno 2014.
Cosa accadrebbe al centro a quel punto? Dagospia sostiene che sarebbe vicina la formazione di un grande rassemblement moderato, che diventerebbe la nuova casa dei popolari italiani. Un “progetto merkeliano” a cui starebbero già lavorando in gran silenzio “molti ambienti che contano nel paese o che vorrebbero tornare a contare e che, per questo, hanno anche sacrificato porzioni di vacanze”. Chi occuperà dunque quella casella al centro europeo? “Si dà ragione alla nostra intuizione – prosegue Salatto – da tempo abbiamo lanciato l’Associazione Popolari italiani per l’Europa assieme al collega Peppino Gargani. Sosteniamo che sia necessario riaggregare il centrodestra in un unico partito che si richiami al Ppe”.
Il ragionamento dei Popolari italiani è rivolto principalmente agli attori in causa “non socialisti”, ovvero a quei pezzi del Pdl consapevoli che non potranno far coincidere la loro fine con quella del leader e a frammenti di Scelta civica, capeggiati dal ministro della Difesa Mario Mauro, già vicepresidente del Parlamento europeo in quota Ppe. L’auspicio, secondo Salatto, è che queste due componenti trovino un’intesa con i Popolari stessi e con Pierferdinando Casini dal momento che Berlusconi è ritenuto incompatibile con il Ppe: “Per questo riteniamo, nell’interesse dell’Italia, che si dia vita ad un Ppe italiano aperto a chiunque nei fatti si ritenga autonomo dal Cavaliere”.
Per cui a Bruxelles è scattato ufficialmente l’allarme rosso, in quanto si domandano come potrà il Ppe (il cui segretario Lopez è atteso in Italia tra due settimane), con i suoi valori e la sua storia, accettare al proprio interno un partito guidato da un condannato in via definitiva. Con il blocco rappresentato dai Paesi sopra le Alpi, Francia, Germania, Inghilterra, oltre a Svezia e Finlandia: pronti al veto contro il Cavaliere.
twitter@FDepalo
http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/08 ... is/690448/
Agosto niro niro per i Fratelli mussulmani.
Inizia il primo di agosto con la condanna di Silviolo. Poi Napolitano non gli offre una via di scampo.
Il flop del raduno di Piazza Plebiscito. Il flop della partenza della campagna elettorale di Ferragosto.
Oggi si sono attaccati all’amnistia ma il Pd e Sel hanno detto di no. Anche il M5S è contrario al salvataggio di Berlusconi.
La battaglia del 28 di agosto è vitale per gli alleati inciucisti.
Se i Fratelli mussulmani perdono viene sconfitta una linea politica. Brunetta ancora oggi pretende la vittoria sull’Imu.
Ma se risulteranno vere le voci raccolte da Dagospia, oggi i Fratelli mussulmani sono obbligati ad incassare un altro duro colpo.
Il Kaiser Merkel è intenzionata ad non accettare FI nel PPE.
Silvio costretto a collocarsi con la destra europea.
Non sono più “””moderati”””?
In effetti non lo sono mai stati. Ma poi che significa essere moderati?
^^^^^^
Berlusconi condannato, anche il Ppe lo molla: porte chiuse a Forza Italia bis
Indiscrezioni di Dagospia sullo "scherzetto" che la Merkel ha in serbo contro l'ex premier ormai pregiudicato per frode fiscale. L'eurodeputato popolare Salatto conferma a ilfattoquotidiano.it: "I membri non italiani sono allibiti, ci sono forti resistenze a volerlo riaccogliere". Così la nuova formazione del Cavaliere si collocherebbe con la destra, e il suo posto sarebbe preso dall'area centrista-montiana
di Francesco De Palo | 23 agosto 2013Commenti (863)
Altolà del Partito popolare europeo alla domanda di ammissione da parte di Berlusconi per Forza Italia bis. Secondo un retroscena pubblicato da Dagospia la Cancelliera Angela Merkel “gli sta preparando l’ultimo scherzetto: il no all’ingresso della nuova Forza Italia nel partito popolare europeo”. Una mossa che assumerebbe i contorni dell’ufficialità solo nel prossimo ottobre, ma che di fatto avrebbe l’immediata conseguenza di “relegare Berlusconi a destra, mentre il campo dei moderati rimarrebbe sgombro di leadership”. I Paesi membri sono “allibiti dalla questione Berlusconi”, ammette al fattoquotidiano.it l’eurodeputato del Ppe Potito Salatto, raggiunto al telefono nel suo buen ritiro greco. Dalla segreteria del Ppe filtrano resistenze a che Fi entri a far parte della famiglia popolare continentale. “A Bruxelles è da tempo scattato l’allarme rosso – sottolinea Salatto – se in Italia la sentenza Mediaset è argomento di discussione quotidiana a cui qualcuno sta facendo l’abitudine, in Francia, Germania e nei paesi nordici è una cosa allucinante”. E aggiunge che nel Ppe “c’è una grossa resistenza a voler riaccogliere Berlusconi”. Si va quindi verso un “no” di Bruxelles tra due mesi alla richiesta azzurra del fu Pdl in occasione della prossima legislatura in vista delle elezioni europee del giugno 2014.
Cosa accadrebbe al centro a quel punto? Dagospia sostiene che sarebbe vicina la formazione di un grande rassemblement moderato, che diventerebbe la nuova casa dei popolari italiani. Un “progetto merkeliano” a cui starebbero già lavorando in gran silenzio “molti ambienti che contano nel paese o che vorrebbero tornare a contare e che, per questo, hanno anche sacrificato porzioni di vacanze”. Chi occuperà dunque quella casella al centro europeo? “Si dà ragione alla nostra intuizione – prosegue Salatto – da tempo abbiamo lanciato l’Associazione Popolari italiani per l’Europa assieme al collega Peppino Gargani. Sosteniamo che sia necessario riaggregare il centrodestra in un unico partito che si richiami al Ppe”.
Il ragionamento dei Popolari italiani è rivolto principalmente agli attori in causa “non socialisti”, ovvero a quei pezzi del Pdl consapevoli che non potranno far coincidere la loro fine con quella del leader e a frammenti di Scelta civica, capeggiati dal ministro della Difesa Mario Mauro, già vicepresidente del Parlamento europeo in quota Ppe. L’auspicio, secondo Salatto, è che queste due componenti trovino un’intesa con i Popolari stessi e con Pierferdinando Casini dal momento che Berlusconi è ritenuto incompatibile con il Ppe: “Per questo riteniamo, nell’interesse dell’Italia, che si dia vita ad un Ppe italiano aperto a chiunque nei fatti si ritenga autonomo dal Cavaliere”.
Per cui a Bruxelles è scattato ufficialmente l’allarme rosso, in quanto si domandano come potrà il Ppe (il cui segretario Lopez è atteso in Italia tra due settimane), con i suoi valori e la sua storia, accettare al proprio interno un partito guidato da un condannato in via definitiva. Con il blocco rappresentato dai Paesi sopra le Alpi, Francia, Germania, Inghilterra, oltre a Svezia e Finlandia: pronti al veto contro il Cavaliere.
twitter@FDepalo
http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/08 ... is/690448/
-
- Messaggi: 3688
- Iscritto il: 22/02/2012, 14:30
Re: Come se ne viene fuori ?
caro soloo42000.Non ho niente contro Sel. come non avevo niente contro Bertinotti, quello dei salotti bene.soloo42000 ha scritto:Da come ho capito sei ancora giovane.Io invece ho passato i 60 anni e mi sono rotto di aver dato la fiducia al PDS DS PD.
Ecco bravo.
E siccome ti sei rotto, comodo comodo in pensione voti per un cialtrone irrimediabile "per punire il PD".
A detrimento del futuro dei tuoi figli, perche' adesso buttiamo via altri 5 anni, col rischio di compromettere
pure i successivi 5 se alla prossima rivincono le destre becere.
E ti pago pure la pensione con miseri 38 anni di contribuzione, magari pure col sistema retributivo.
Quando io e i tuoi figli, SE ci andremo, avremo 70 anni.
Invece votare SEL non sarebbe stata punizione sufficiente per il PD.
Giammai: il comunista gay con l'orecchino e' traditore pure lui...
Proprio vero che la sinistraaaaa e' senza speranza.
Poi dice che i primitivi stanno nella Lega.
soloo42000
Comunque SEL non ha rinunciato al finanziamento anzi era uno dei promotori per tenerlo.AAAAAAAA ma questi sono compagni ....di CHE.
Quasi tutti alle elezioni politiche non si sono spesi nelle piazze a fare comizi, come li ha fatti Grillo.Li facevano nei teatri nei cinema ecc....Forse avevano un po di paura essendo un pochino in difetto.
Quello che si è speso di più alle politiche è stato Grillo.AAAAAAAAAA ma questi non sono comunisti.
Ciao
Paolo11
-
- Messaggi: 17353
- Iscritto il: 06/04/2012, 20:00
Re: Come se ne viene fuori ?
Gli ultimi giorni di Salò - 62
La guerra dell'Imu
Delrio: “Sì all’Imu per gli abbienti. Esentare il 70% degli italiani dalla nuova service tax”
http://tv.ilfattoquotidiano.it/2013/08/ ... ax/242711/
Imu, Brunetta: “Del Rio stia zitto, non è competente. Tassa via per tutti”
Il capogruppo Pdl alla Camera va all'attacco del ministro per gli Affari regionali che dal Meeting di Cl a Rimini aveva proposto l'abolizione per il 70% degli italiani. "cose che non stanno né in cielo né in terra perché l'imposta andrà cancellata al 100 per cento per tutti nel 2013". Su Libero l'ex titolare della Funzione pubblica se la prende anche con "reddito d’inserimento, di cittadinanza e simili" che, se anche il governo durasse, "non passeranno mai"
di Redazione Il Fatto Quotidiano | 23 agosto 2013Commenti (346)
http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/08 ... re/690360/
La guerra dell'Imu
Delrio: “Sì all’Imu per gli abbienti. Esentare il 70% degli italiani dalla nuova service tax”
http://tv.ilfattoquotidiano.it/2013/08/ ... ax/242711/
Imu, Brunetta: “Del Rio stia zitto, non è competente. Tassa via per tutti”
Il capogruppo Pdl alla Camera va all'attacco del ministro per gli Affari regionali che dal Meeting di Cl a Rimini aveva proposto l'abolizione per il 70% degli italiani. "cose che non stanno né in cielo né in terra perché l'imposta andrà cancellata al 100 per cento per tutti nel 2013". Su Libero l'ex titolare della Funzione pubblica se la prende anche con "reddito d’inserimento, di cittadinanza e simili" che, se anche il governo durasse, "non passeranno mai"
di Redazione Il Fatto Quotidiano | 23 agosto 2013Commenti (346)
http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/08 ... re/690360/
-
- Messaggi: 17353
- Iscritto il: 06/04/2012, 20:00
Re: Come se ne viene fuori ?
Gli ultimi giorni di Salò - 63
Berlusconi: non mi butterete a mare
(FRANCESCO BEI).
23/08/2013 di triskel182
“Nella Costituzione una strada c’è”. Battaglia con Letta: lui il mio nemico.
Attacco ai giudici, l’Anm insorge: linciaggio per neutralizzare la sentenza. Franceschini: la legalità non si baratta. Il premier da Napolitano.
Il Cavaliere ora mette sotto tiro Letta “Fa il duro con me per battere Renzi”.
Ma Angelino lo frena: se rompiamo e resta l’Imu gli italiani ci puniranno.
«IO PRETENDO un risarcimento politico, non mi interessano questi giochetti sul rinvio del voto in giunta». Berlusconi l’ha ripetuto ieri sera ad Arcore a uno sconfortato Angelino Alfano, entrato in udienza con la speranza di convincere il Cavaliere che qualcosa nel fronte del Pd si sta effettivamente muovendo.
MA IL tempo delle mediazioni scorre troppo lento per chi vede avvicinarsi sul calendario la data della propria uscita definitiva di scena. Il Cavaliere non ci sta. E se la prende ora anche con Enrico Letta: «Mi ha deluso, non è più neutrale».
Nonostante i ministri Lupi e Quagliariello si stiano dannando per convincere «gli amici del Pd» a concedere il sospirato approfondimento costituzionale sulla legge Severino, che eviterebbe il 9 settembre un «drammatico» voto nella giunta di palazzo Madama. Nonostante lo stesso Denis Verdini gli abbia sussurrato in un orecchio che «almeno tre o quattro membri della giunta non sono mozzaorecchi e si possono convincere ». Nonostante gli spiragli e le tante mediazioni in corso, Berlusconi sembra sempre più convinto di far saltare il tavolo. E da ultimo, appunto, ha smesso di fidarsi anche del «nipote di Gianni».
Già l’aveva messo nel mirino per i suoi silenzi, come se la questione della condanna di «un signore grazie al quale lui siede a palazzo Chigi» non lo riguardasse. Ma quando ieri sera Alfano gli ha riferito del rifiuto di Letta di farsi carico del «dramma umano e politico» del leader del Pdl, invitando a mantenere separato il destino del governo dalla vicenda «tecnica» del voto sulla decadenza da senatore, il Cavaliere è sbottato. E ha ripetuto quanto lo avevano già sentito dire martedì pomeriggio ad Arcore durante la riunione del vertice del parti-
to. Parole di fuoco e sospetti pesanti sulle intenzioni di Enrico Letta: «Fa il duro perché ha deciso di giocarsi la sua partita contro Renzi per la premiership». I falchi, trovando un varco aperto, in quell’occasione avevano stillato altre gocce di veleno nel suo orecchio. Insinuando il dubbio sui reali progetti del premier che, secondo la disamina dei vari Capezzone, Verdini e Santanché, potrebbe trarre vantaggio da una crisi del suo governo, comunque arrivato a un impasse, e ricompattare dietro di sé tutte le correnti del partito democratico
ostili al sindaco di Firenze. «Con le elezioni anticipate salterebbe il congresso, i bersaniani si terrebbero il partito e Letta potrebbe aspirare a vincere le primarie cucendosi al petto la medaglia di quello che ti ha mandato agli arresti». Veleni che hanno trovato un terreno permeabile in Berlusconi, da settimane sospettoso di tutto e di tutti. Arrivato persino a guardare di traverso chi insiste troppo nel proporgli la strategia del rinvio davanti alla giunta e l’ipotesi di un ricorso incidentale davanti alla Corte costituzionale. Anche perché allungare i tempi dell’esame sulla presunta non retroattività della legge Severino renderebbe ancora più difficile il ricorso al voto anticipato. Che nel suo “cronoprogramma” potrebbe arrivare giusto il 24-25 novembre, con una speranza di vittoria affidata alla risalita del Pdl «in tutti i sondaggi disponibili».
Eppure il Cavaliere, se da una parte preferisce dare ascolto ai falchi e pretende senza mezzi termini che Napolitano gli cancelli la pena trasformandola in una multa, tiene aperto anche uno spiraglio per consentire alle colombe di esperire fino all’ultimo tutte le strade possibili. È la promessa che ha fatto ieri sera ad Alfano. Anche perché il ministro dell’Interno si è presentato ad Arcore con argomenti solidi. Uno su tutti, l’-I-mu. «Se il governo tra una settimana abolisce per decreto l’imposta noi che facciamo? Con la crisi di governo il decreto non verrebbe convertito e gli italiani dovrebbero pagare la prima e la seconda rata. E darebbero la colpa a noi. Cioè a te».
L’altro punto dirimente della faccenda è quello dell’atteggiamento del capo dello Stato. Dopo averne discusso a lungo con Maurizio Lupi durante una cena al Meeting di Rimini, il segretario Pdl ha ribadito al Cavaliere una convinzione diffusa tra le colombe che tengono aperto il canale di comunicazione con il Colle: Napolitano non scioglierà mai le Camere ad appena sei mesi dal voto. Non senza aver prima fatto l’impossibile per cambiare la legge elettorale e arrivare almeno alla primavera del prossimo anno. E se anche il Pdl dovesse togliere il sostegno all’esecutivo, con le dimissioni dei ministri, il capo dello Stato rimanderebbe Letta di fronte alle Camere per trovare una maggioranza e andare avanti. Con o senza Berlusconi.
Da La Repubblica del 23/08/2013.
Berlusconi: non mi butterete a mare
(FRANCESCO BEI).
23/08/2013 di triskel182
“Nella Costituzione una strada c’è”. Battaglia con Letta: lui il mio nemico.
Attacco ai giudici, l’Anm insorge: linciaggio per neutralizzare la sentenza. Franceschini: la legalità non si baratta. Il premier da Napolitano.
Il Cavaliere ora mette sotto tiro Letta “Fa il duro con me per battere Renzi”.
Ma Angelino lo frena: se rompiamo e resta l’Imu gli italiani ci puniranno.
«IO PRETENDO un risarcimento politico, non mi interessano questi giochetti sul rinvio del voto in giunta». Berlusconi l’ha ripetuto ieri sera ad Arcore a uno sconfortato Angelino Alfano, entrato in udienza con la speranza di convincere il Cavaliere che qualcosa nel fronte del Pd si sta effettivamente muovendo.
MA IL tempo delle mediazioni scorre troppo lento per chi vede avvicinarsi sul calendario la data della propria uscita definitiva di scena. Il Cavaliere non ci sta. E se la prende ora anche con Enrico Letta: «Mi ha deluso, non è più neutrale».
Nonostante i ministri Lupi e Quagliariello si stiano dannando per convincere «gli amici del Pd» a concedere il sospirato approfondimento costituzionale sulla legge Severino, che eviterebbe il 9 settembre un «drammatico» voto nella giunta di palazzo Madama. Nonostante lo stesso Denis Verdini gli abbia sussurrato in un orecchio che «almeno tre o quattro membri della giunta non sono mozzaorecchi e si possono convincere ». Nonostante gli spiragli e le tante mediazioni in corso, Berlusconi sembra sempre più convinto di far saltare il tavolo. E da ultimo, appunto, ha smesso di fidarsi anche del «nipote di Gianni».
Già l’aveva messo nel mirino per i suoi silenzi, come se la questione della condanna di «un signore grazie al quale lui siede a palazzo Chigi» non lo riguardasse. Ma quando ieri sera Alfano gli ha riferito del rifiuto di Letta di farsi carico del «dramma umano e politico» del leader del Pdl, invitando a mantenere separato il destino del governo dalla vicenda «tecnica» del voto sulla decadenza da senatore, il Cavaliere è sbottato. E ha ripetuto quanto lo avevano già sentito dire martedì pomeriggio ad Arcore durante la riunione del vertice del parti-
to. Parole di fuoco e sospetti pesanti sulle intenzioni di Enrico Letta: «Fa il duro perché ha deciso di giocarsi la sua partita contro Renzi per la premiership». I falchi, trovando un varco aperto, in quell’occasione avevano stillato altre gocce di veleno nel suo orecchio. Insinuando il dubbio sui reali progetti del premier che, secondo la disamina dei vari Capezzone, Verdini e Santanché, potrebbe trarre vantaggio da una crisi del suo governo, comunque arrivato a un impasse, e ricompattare dietro di sé tutte le correnti del partito democratico
ostili al sindaco di Firenze. «Con le elezioni anticipate salterebbe il congresso, i bersaniani si terrebbero il partito e Letta potrebbe aspirare a vincere le primarie cucendosi al petto la medaglia di quello che ti ha mandato agli arresti». Veleni che hanno trovato un terreno permeabile in Berlusconi, da settimane sospettoso di tutto e di tutti. Arrivato persino a guardare di traverso chi insiste troppo nel proporgli la strategia del rinvio davanti alla giunta e l’ipotesi di un ricorso incidentale davanti alla Corte costituzionale. Anche perché allungare i tempi dell’esame sulla presunta non retroattività della legge Severino renderebbe ancora più difficile il ricorso al voto anticipato. Che nel suo “cronoprogramma” potrebbe arrivare giusto il 24-25 novembre, con una speranza di vittoria affidata alla risalita del Pdl «in tutti i sondaggi disponibili».
Eppure il Cavaliere, se da una parte preferisce dare ascolto ai falchi e pretende senza mezzi termini che Napolitano gli cancelli la pena trasformandola in una multa, tiene aperto anche uno spiraglio per consentire alle colombe di esperire fino all’ultimo tutte le strade possibili. È la promessa che ha fatto ieri sera ad Alfano. Anche perché il ministro dell’Interno si è presentato ad Arcore con argomenti solidi. Uno su tutti, l’-I-mu. «Se il governo tra una settimana abolisce per decreto l’imposta noi che facciamo? Con la crisi di governo il decreto non verrebbe convertito e gli italiani dovrebbero pagare la prima e la seconda rata. E darebbero la colpa a noi. Cioè a te».
L’altro punto dirimente della faccenda è quello dell’atteggiamento del capo dello Stato. Dopo averne discusso a lungo con Maurizio Lupi durante una cena al Meeting di Rimini, il segretario Pdl ha ribadito al Cavaliere una convinzione diffusa tra le colombe che tengono aperto il canale di comunicazione con il Colle: Napolitano non scioglierà mai le Camere ad appena sei mesi dal voto. Non senza aver prima fatto l’impossibile per cambiare la legge elettorale e arrivare almeno alla primavera del prossimo anno. E se anche il Pdl dovesse togliere il sostegno all’esecutivo, con le dimissioni dei ministri, il capo dello Stato rimanderebbe Letta di fronte alle Camere per trovare una maggioranza e andare avanti. Con o senza Berlusconi.
Da La Repubblica del 23/08/2013.
-
- Messaggi: 17353
- Iscritto il: 06/04/2012, 20:00
Re: Come se ne viene fuori ?
Amadeus ha scritto:@Zio
non era una "critica" rivolta specificamente a te .
La Moretti si è sfogata e poi ha votato compattamente al partito.
la stessa cosa hanno fatto decine di grillini in altre occasioni facendo incazzare una parte dei loro colleghi di movimento.
sputtanamento de che?
sono infantili , fanno ragionamenti da riunione di condominio , fanno ancora finta di essere esterni alla macchina dello Stato.
molta gente che li vota lo fa per punire il PD ed è un presupposto che personalmente mi da i brividi.
altro che tifoseria.
la gente non ha capito che il m5s non è il tabula rasa.
la loro dose di pericolosità sociale non viene rimarcata abbastanza.
Ritorno su quanto espresso in precedenza su Grillo:
1) Grillo rimane tutt’oggi un enigma che nessuno sembra interessato a chiarire.
Perché si occupa di politica?
- Il più esplicito di tutti in questo ventennio è stato Silviolo. Anche se ha usato direttamente l’inganno dell’aforisma di Joseph Goebbels.
Doveva tutelare la sua persona dagli attacchi della magistratura preannunciatogli da San Bettino Craxi martire nella primavera inoltrata del 1993, prima di fuggire ad Hammamet, quando è venuta meno la decennale protezione del CAF.
Inoltre, doveva salvare le sue aziende.
Non sarà male ricordare lo stato dell’arte del 1992:
Riguardo all'indebitamento, risulta, dal tradizionale rapporto con cui Mediobanca analizza ogni anno le dieci
maggiori aziende italiane, che le aziende del gruppo Berlusconi avevano nel 1992, 7.140 miliardi di lire di
debiti (4.475 finanziari e 2.665 commerciali), mentre il loro capitale netto ammontava a 1.053 miliardi.
Essendo questa una situazione ad alto rischio di bancarotta, peggiorata dal fatto che nel 1993 gli introiti
pubblicitari televisivi registrarono una crescita pari a zero (dopo molti anni di aumenti elevati e ininterrotti), le
banche creditrici cominciarono in quel periodo a richiedere il saldo dei conti.
- Il conte Max, rappresenta la categoria mista chi di è devoto al potere ma non disdegna comunque il denaro.
Fallisce la sua opportunità di premier offerta su di un piatto d’argento dai poteri forti tramite Cossiga, dopo aver fatto fuori il Prodi I. Non avrà più opportunità perché il suo carattere è l’esatto opposto di quello del Caimano. Non piace, non ispira naturale simpatia, dote necessaria per un politico in carriera. Gli rimane solo la possibilità di diventare presidente della Repubblica, carica non elettiva a livello popolare, ma tramite giochi di potere, di cui il conte Max oggi è uno dei massimi esperti.
E’ per questo motivo che compra il titolo di conte, a cui viene concesso solo quello di vice conte, presso il Vaticano SpA.
La spintarella del Vaticano gli serve per arrivare in cima al Colle. Non può scalare dal lato massoneria perché la suddetta non accetta comunisti ed ex comunisti.
Però gli andrà male la prima volta perché gli viene preferito Giorgio Napolitano, il futuro King George.
Anche la seconda volta gli andrà male perché Bersani gli preferisce Prodi.
Oggi infatti i due li vediamo schierati su campi opposti.
Bersani sostiene Letta e D’Alema sostiene Renzi.
Continua
-
- Messaggi: 1081
- Iscritto il: 15/05/2012, 9:38
Re: Come se ne viene fuori ?
Quasi tutti alle elezioni politiche non si sono spesi nelle piazze a fare comizi, come li ha fatti Grillo.
Vero.
Verissimo.
Va a suo merito.
Ma questo TREMENDO LIMITE del PD lo rende accomunablie alla PdL quanto a nefandezze?
Un soggetto politico da tenere a distanza pena la tremenda contaminazione?
Meglio lasciar governare Berlusconi che "avere a che fare col PD"?
Maddai...
Torniamo al punto.
E il punto e' che M5S si e' preso milioni di voti che poi usa come carta igienica di Grillo e Casaleggio.
A detrimento dei TUOI figli, che vedranno un altro vuioto politico di anni con tutte le conseguenze del caso.
Anni che a te non interessano, dato che sei in pensione (e beato te) puoi permetterti di goderti in TV
disordini, disastri politici e istituzionali, socali e quant'altro.
soloo42000
-
- Messaggi: 3688
- Iscritto il: 22/02/2012, 14:30
Re: Come se ne viene fuori ?
carosoloo42000 .Pensi che stia bene nel vedere tutte le conquiste che quelli della mia generazione abbiamo conquistato negli anni nell'ambiente di lavoro,Vederle svanire a poco a poco.
Forse avevamo una forza politica con le palle dietro PCI.Una forza che ora manca.
Leggiamo tutti i giorni dei falsi invaliti, compiacenti politici medici ecc.....che mangiano i nostri soldi.
O si fa una rivoluzione:ma molti giovani di oggi pensano alla discoteca ecc.........
Oppure si vota M5S.Siria la Francia pensa ad un intervento.E poi succede come al solito che ONU da l'incarico alla Nato e quindi anche a noi.
Ho sempre detto come si era sciolto il patto di Varsavia,si doveva sciogliere anche il nostro patto con gli USA.
Invece siamo alle solite.
Sicilia Radar USA da costruire, base a Vicenza USA.Pensi che il M5S avrebbe acettato tutto questo?
Ciao
Paolo11
Forse avevamo una forza politica con le palle dietro PCI.Una forza che ora manca.
Leggiamo tutti i giorni dei falsi invaliti, compiacenti politici medici ecc.....che mangiano i nostri soldi.
O si fa una rivoluzione:ma molti giovani di oggi pensano alla discoteca ecc.........
Oppure si vota M5S.Siria la Francia pensa ad un intervento.E poi succede come al solito che ONU da l'incarico alla Nato e quindi anche a noi.
Ho sempre detto come si era sciolto il patto di Varsavia,si doveva sciogliere anche il nostro patto con gli USA.
Invece siamo alle solite.
Sicilia Radar USA da costruire, base a Vicenza USA.Pensi che il M5S avrebbe acettato tutto questo?
Ciao
Paolo11
Chi c’è in linea
Visitano il forum: Nessuno e 1 ospite