Re: Il "nuovo" governo Renzi
Inviato: 27/08/2014, 12:36
1. UN UOMO SOLO ALLO SCONTRO! MESSA DA PARTE LA ‘’TOPLESSATA’’ GIANNINI, IMPEGNATA CON COMUNIONE E DISPERAZIONE, RENZI S’INTESTA LA RIFORMA DELLA SCUOLA E SPIEGA CHE, COME SUL LAVORO, L’AVVERSARIO DA BATTERE SONO “I SINDACATI, I DIRIGENTI, I BUROCRATI”
2. ANCORA UNA VOLTA PITTIBIMBO NON SFUGGE ALLA RETORICA DEL “CI METTO LA FACCIA” E INDIVIDUA CON ABILITÀ DEGLI OSTACOLI, VERI O PRESUNTI, CONTRO I QUALI SCONTRARSI
3. NON C’È DUBBIO CHE LO SPACCONE DI PALAZZO CHIGI VINCERÀ LA BATTAGLIA. LA VINCERÀ PERCHÉ CONTROLLA QUELLO CHE RESTA DEL PD E LA SUA MINORANZA E PERCHÈ CON IL PATTO DEL NAZARENO PUÒ CONTARE ANCHE SUL FEDELISSIMO SOCCORSO AZZURRO-BERLUSCONE
4. I SINDACATI RESTERANNO SENZA SPONDE POLITICHE, COSTRETTI A IMPERSONARE L’ODIOSO “FRONTE DEL NO”. RESTA DA CAPIRE SE ALLA FINE LA RIFORMA DEL LAVORO SARÀ UNA BUONA RIFORMA PER L’ITALIA O SOLO UN DISTINTIVO DA METTERE SULLA GIACCA DEL PREMIER
Colin Ward (Special Guest: Pippo il Patriota) per Dagospia
CI PENSA SEMPRE LUI
Matteo Renzi s’intesta la riforma della scuola che verrà presentata venerdì e spiega che, anche sulla riforma del lavoro, l’avversario da battere sono “i sindacati, i dirigenti, i burocrati”, che, “così come la classe politica, devono cambiare”. Ancora una volta Renzie non sfugge alla retorica preferita del “ci metto la faccia” e individua con abilità degli ostacoli, veri o presunti, contro i quali combattere e scontrarsi. Li sceglie abilmente, li individua tra categorie antipatiche (“i burocrati”) o in forte crisi di popolarità e identità come i sindacati. Tenta di trasformare le riforme in un fatto muscolare. Punta a rendere eroico il proprio percorso sulla strada delle riforme che la Bce ci ha chiesto con insistenza.
Non c’è dubbio che vincerà la battaglia, lo spaccone di Palazzo Chigi. La vincerà perché controlla il Pd e la sua minoranza e perché con il Patto del Nazareno può contare anche sul soccorso azzurro di Forza Italia. I sindacati che proveranno a opporsi sulla riforma del lavoro resteranno isolati e senza sponde, costretti a impersonare l’odioso “fronte del no” e della “conservazione”. L’unica cosa che resta da capire è se alla fine la riforma sarà una buona riforma per l’Italia, o sarà solo un distintivo da mettere sulla giacca del premier.
2. NON FA SOSTA LA SUPPOSTA
Fluviale intervista del Corriere a Pier Carlo Padoan che avverte: “Avanti su tagli e risparmi, ma teniamo conto della crisi. Nella ricerca dell’efficienza si possono mettere in discussione anche posizioni acquisite. Draghi? Ci sentiamo spesso. La spending review è una scelta politica”. Il ministro del Tesoro bolla come “favole, cose che mi annoiano” le voci su sue tensioni con Renzie e parla di “piena sintonia” con le posizioni del presidente della Bce (pp. 2-3).
E i tagli colpiscono anche lo Sblocca-Italia, che sembrava già pronto. Repubblica: “Enti locali, bilancio in rosso per una partecipata su quattro. Niente fondi nello Sblocca-Italia. Lo studio del commissario alla Spending Review, Cottarelli. A costo zero le misure di venerdì. Slitta la legge di Stabilità” (p. 10).
Per la Stampa, invece, “Scovate le risorse per i cantieri. Si tratterebbe di fondi stanziati e mai spesi. Domani vertice Lupi-Padoan” (p. 5). Il Messaggero spiega bene lo scontro in atto: “Ma fra Tesoro e Palazzo Chigi è braccio di ferro sugli sgravi. Misure troppo costose, deficit a rischio. Padoan frena sugli incentivi nel decreto. Sui bonus all’edilizia però Renzi non cede. Il rinnovo inserito nel provvedimento finale” (p. 3).
Intanto si fa vivo il Rigor Montis con un’intervista a Repubblica. Oltre a rivendicare il merito di aver reintrodotto la tassa sulla prima casa, il Bocconiano Sapiens si mette a giudicare Renzie: “finora un bravo allenatore, ma la squadra deve segnare qualche gol” (p. 9).
3. TUTTI A SCUOLA PER DECRETO
Renzie approfitta del fatto che il ministro Giannini sia a Rimini da Cl per presentare la riforma della scuola. “Scuola, svolta sui precari. Subito l’assunzione per 100mila professori. Renzi pronto ad annunciare venerdì la decisione. Ancora incerti i numeri, servirà un miliardo e mezzo” (Repubblica, p. 6). Il Messaggero rovina la festa e ricorda il problema dei professori che non riescono ad andare in pensione pur avendo i requisiti: “Docenti, i “quota 96” restano bloccati. Scuola, la riforma non interviene sui 4.000 che non possono andare in pensione per le norme Fornero. I sindacati continuano a chiedere un provvedimento ad hoc oppure una misura da inserire nella prossima legge di Stabilità” (p. 7).
4. GIUSTIZIA À LA CARTE
Fino all’ultimo il ministro Orlando sceglie la strategia dei ballon d’essai per la riforma della giustizia. Repubblica: “Prescrizione congelata e meno ricorsi in appello, ecco la riforma della giustizia. Nel pacchetto del ministro Orlando anche il patteggiamento allargato ai reati fino a 8 anni. E resta la legge Cirielli. Con la doppia sentenza conforme sarà impraticabile il ricorso in Cassazione. Ieri gli incontri con l’Anm e gli avvocati. Oggi quelli con i partiti di maggioranza e opposizione” (p. 17). Per il Corriere, invece: “Giustizia, il governo stringe sulla responsabilità dei giudici. Affondo di Grillo contro Orlando” (p. 11).
E sul Messaggero spuntano anche le intercettazioni: “Giustizia, giro di vite sulle intercettazioni e ricorsi più difficili. Il governo verso una legge sugli ascolti e sul processo penale. Si tratta sulla riforma. M5S contro il ministro, Forza Italia lo difende” (p. 6).
5. L’ABBRACCIO DEL CAINANO
Dopo l’allarme delle sue aziende, che hanno bisogno di “stabilità”, il Cavaliere continua nella strategia della linea morbida con il governo Renzie. “Berlusconi vede Letta e Verdini: avanti con il dialogo. L’ex premier preoccupato per gli scenari internazionali. Domani vertice con il partito sulle riforme. Il leader insiste con i suoi sulla linea della ‘coesione nazionale’” (Corriere, p. 11).
Interpretazione autentica sul Giornale di famiglia: “Il Cav aspetta il premier al varco: il fine settimana sarà decisivo. Berlusconi tace in attesa del Cdm di venerdì e del Consiglio Ue di sabato per poter valutare le iniziative di Renzi. Telefonata con il leader Ppe Poettering e incontro con Letta e Verdini”(p. 8).
6. SPRECHE-RAI
Il Cetriolo Quotidiano intervista il presidente della Vigilanza Rai, Roberto Fico, che denuncia: “In Rai ci sono 1,3 miliardi di appalti ma nessuno deve sapere. Siamo riusciti a bloccare un finanziamento di 750mila euro a Cl per il Meeting di Rimini. Ma quando abbiamo chiesto di avere l’elenco di tutte le commesse esterne, in Viale Mazzini si è alzato un vero e proprio muro di gomma” (p. 5). Forse anche qui bisogna chiamare Lurch Cottarelli, oppure la Rai è più intoccabile delle municipalizzate?