Gli italiani corrono sempre sul carro del vincitore
Ennio Flaiano
News from the:
The Planet Monkeis
13
Fronti di guerra - 12
http://www.youtube.com/watch?v=ZJE-onnw2gM
Dove sta zazà,…. Jámmola a truvá..
Dove sta Zazá?!
Uh, Madonna mia...
Zazá, Zazá,
za-za-za-za...
comm'aggia fá pe' te truvá?!
https://www.youtube.com/watch?v=IgowL0gRrlQ
Secondo Carlo Tarallo, Letta nipote avrebbe trovato 20 Zazà. Se così fosse, se non fossero le solite “emerite palle” quelle frasi variegate che mirano sempre a mettersi in vista, ma sempre inconcludenti come “…..per il bene del Paese” che i politici di ogni ordine e grado pronunciano sempre in quantità industriale e sempre inopinatamente, allora sta sceneggiata napoletana, sta camurria che va avanti da troppo tempo, quella che il governo cade o non cade, dovrebbe essere troncata all’istante.
I dati Ocse di ieri, che prevedono per la fine dell’anno l’Italia ancora in recessione quando l’eurozona ne è fuori e riparte, non consentono a nessuno, né al premier Letta nipote, né a King George II, di perdere un secondo di più.
Letta nipote faccia subito la crisi, Napolitano lo spedisca anche di domenica in Parlamento a Camere riunite e vari un nuovo governo tagliando subito fuori i Muslim Brothers e il suo comandante in capo e faccia ripartire immediatamente il Paese.
E’ possibile che Carlo Tarallo abbia ragione, che Letta nipote abbia in mano un documento con la firma di 20 Zazà pronti a sostenere un nuovo esecutivo.
Ma a questo punto i conti e i marchesi non tornano.
La frittata l’ha fatta nel tardo pomeriggio Napolitano.
Napolitano: "Caduta governo sarebbe rischiosa" – Il Fatto Quotidiano.
Governo, si muove il Colle: «Confido che non si apra una rischiosa crisi» - Il Corriere della Sera
LE SORTI DEL GOVERNO DELLE LARGHE INTESE
Napolitano in campo: confido in Berlusconi, da una crisi gravissimi rischi per il Paese - Il Sole 24 Ore
Il monito di Napolitano:
confido che non si apra
una rischiosa crisi di governo
Il Giornale
Napolitano: «No crisi di governo»
Il Pd: «Sarebbe una follia»
L’Unità
Colle: "No a crisi, sarebbe rischiosa"
La Repubblica
Napolitano: “Non si apra una crisi rischiosa”
La Stampa
Napolitano sfida il Cav:
Io non faccio nulla,
tanto tu farai il bravo
e Letta non cadrà
Il Colle: non è in programma nessuno videomessaggio, fiducia in Berlusconi perché la crisi è un rischio gravissimo
Libero
Ma se Letta nipote è in una botte di ferro, come dicono le chiacchiere da più di 20 giorni, perché prima la copertura del Letta bis era assicurata dai trasfughi mussulmani, poi dai trasfughi grillacei, …..che motivo aveva Napolitano di uscirsene oggi con tanta preoccupazione???
Un’uscita che avrebbe dovuto fare più volte nell’ultimo anno e non ha mai fatto???
Se ci sono i trasfughi il governo Letta bis è cosa fatta, ed è da banditi nei confronti del Bel Paese non dare il via subito ad un nuovo esecutivo, anche se Letta nipote ha dato prova di una pessima capacità di governo.
Qui invece si ha lì impressione di una serie di continui bluff e contro bluff.
Ieri sera in rete IFQ, titolava che l’ultimatum del Caimano in realtà si trattava di un bluff.
E’ un po’ la tesi anche di Stefano Folli anche se non cita il bluff. La crisi non ci sarà, ha dichiarato al TG7 delle 20,00 l’editorialista del Sole 24 Ore.
Di parere avverso Marcello Sorgi de La Stampa che però ritiene che non si andrà ad elezioni anticipate.
Folli non prende in considerazione che S.B. si trova in un cul de sac senza via di scampo.
B., giocando la carta Imu-Iva si è spacciato per buonista dopo aver minacciato il governo attribuendosi la vittoria.
La prossima è la penultima occasione che il Caimano ha di ricattare tutti.
In queste ore il Cav si gioca la partita della vita. Deve rischiare il tutto per tutto per vedere se riesce a portare a casa questo benedetto salvacondotto.
Tirando la corda al massimo nel gioco de: “O la và o la spacca”, è andato a scoprire il contro bluff di Napolitano e Letta nipote???
Perché tanta preoccupazione da parte di King George, se Lettino è in una botte di ferro per l’arrivo dei trasfughi???
Non solo. La settimana scorsa ha fatto un clamoroso assist a Lettino nipote per il suo Letta bis, regalandogli totanbot 4 nuovi senatori fiammanti.
05 SET 2013 16:38
- - - SALUTAME ER BANANA! FERMI TUTTI: ENRICO LETTA AVREBBE IN MANO UN DOCUMENTO DI 20 SENATORI PIDIELLINI DISPOSTI A SOSTENERE IL GOVERNICCHIO-BIS -
Sarebbero 20 i senatori del Pdl che avrebbero sottoscritto un documento “responsabile” già nelle mani di Enrico Letta - Regola d’oro: non “adescare” senatori “forzisti doc” ma concentrarsi su quelli provenienti dai partitini ed essere convincenti sulla lunga durata del governo bis - I primi nomi… - -
Carlo Tarallo per Dagospia
Cade o non cade? Non si sa. Il governo barcolla e più il Pdl sembra sul punto di "mollare" Enrico Letta più in tutta Italia si intensifica lo "scouting" di senatori berlusconiani da parte del Pd (con la benedizione di Re Giorgio Napolitano?). Letta, secondo indiscrezioni degli ultimi minuti, avrebbe già in mano un documento sottoscritto da circa 20 senatori del Pdl disposti a sostenere il governo deberlusconizzato.
IL DOCUMENTO DEI 20 PIDIELLINI "RESPONSABILI"
Venti senatori "raggranellati" in giro per lo stivale e tutti con lo stesso metodo, ovvero convincere i "responsabili" che un eventuale "governino" bis abbia durata lunga per due motivi: la imminente carcerazione di Silvio Berlusconi con conseguente esplosione del centrodestra e la "pazienza" di Matteo Renzi, che si accontenterebbe della guida del partito lasciando tranquillo il premier-nipote.
LA REGOLA DELLO SCOUTING E I PRIMI NOMI
La regola generale che si è imposto il Pd è stata di non "adescare" senatori pidiellini ex Forza Italia "doc", considerati troppo fedeli al Banana, ma di concentrarsi su quelli provenienti da partitini collaterali. Ecco che, ad esempio, il senatore eletto in Campania che sembra al momento più propenso a sganciarsi dal Pdl per sostenere un governo sarebbe Antonio Milo, ex Mpa e Noi Sud.
Milo, considerato il leader dei "trattativisti", sarebbe in corsa per un posto da sottosegretario e avrebbe operato anche un assiduo "pressing" verso alcuni colleghi.
Un altro senatore considerato in bilico dallo stato maggiore pidiellino nazionale è Ciro Falanga, avvocato, al quale sarebbero stati prospettati prestigiosi incarichi in alti organi della magistratura. La sua posizione viene però giudicata incerta. Milo e Falanga, insieme a Cosimo Sibilia, ieri sono stati assenti (notatissimi) alla riunione dei senatori del Pdl convocata per giurare la "fedeltà" a Berlusconi.
Incerta anche la strategia di un altro senatore, Pietro Langella, orientato fino a poche ore fa a sganciarsi dai berluscones in caso di crisi di governo ma considerato sulla via del ritorno. Non avrebbero sortito l'effetto sperato dai piddini le lusinghe con tanto di "proposte indecenti" riguardanti, stando a indiscrezioni al veleno, l'Iacp e l'Autorità Portuale di Napoli.
"Recuperatissimo" sembra anche Vincenzo D'Anna, che pure avrebbe avuto qualche tentennamento.
A far innestare la retromarcia una considerazione molto elementare: un eventuale governo di "emergenza" con Grillo e Berlusconi all'opposizione avrebbe vita durissima. Ma una volta sciolte le camere, i "transfughi" chi li ricandiderebbe? Ecco perché i piddini insistono invece sulla possibilità di lunga durata di un governo "di emergenza".
2-TRATTATIVE E TRATTATIVINE
Nel vortice delle "trattative" rientrano anche poltrone di "corollario": al Ministero della Giustizia si parla con insistenza di una imminente bella sorpresa per la dottoressa Cinzia Calandrino, sponsorizzatissima da Piero Grasso. Starebbe anche per essere stappato un ottimo Barbera.
3-IL RUOLO DI CALDORO
Quando si dice la combinazione: i senatori campani finiti nel mirino dei "colleghi" sarebbero andati tutti insieme a Roma, lo scorso 4 agosto, insieme al presidente della Regione Stefano Caldoro con il Frecciarossa delle 16 e 10. Ma a proposito di Caldoro: che ruolo sta svolgendo il governatore in queste ore cruciali per il futuro di Silvio Berlusconi? Sarebbe più contento di uno showdown elettorale o di un governino senza Pdl? Ah saperl