Referendum consultivo per l'autonomia del Veneto: si vota il 22 ottobre
Il presidente Zaia ha firmato il decreto di convocazione alle urne: vincessero i sì, inizierebbe il braccio di ferro con il governo sulla sostanziale autonomia fiscale
di Roberta De Rossi
24 aprile 2017
VENEZIA. Lunedì 24 aprile, il presidente della Regiove Veneto Luca Zaia - insieme a tutta la giunta - ha firmato in diretta Facebook il decreto di convocazione alle urne dei veneti: il 22 ottobre, dalle 7 alle 23, si voterà per il referendum consultivo per l'autonomia del Veneto.
Il questito. Zaia lo ha letto in diretta Facebook: "Vuoi che alla regione Veneto siano attribuite ulteriori forme e condizioni di autonomia?"
Il che non significa che - vincesse il Sì - dal 23 ottobre il Veneto sarà una regione autonoma al pari del Trentino Alto Adige o della Sicilia. Ma il presidente Zaia ha sfoggiato tutta la sua oratoria leghista per chiamare i residenti al voto: "Qui si dice: Paroni a casa nostra".
L'obiettivo è portare alle urne milioni di persone e con quei voti trattare con il governo: "Il nemico è Roma", carica il suo pubblico il presidente veneto.
Il presidente Zaia la spiega così: "Ci hanno tentato molti miei predecessori, La Corte costituzionale ha bocciato in passato il quesito 22 volte. Ci abbiamo provato anche noi e con la legge 21/2014 sull'autonomia e l'indipendenza abbiamo trovato lo spiraglio. A luglio 2015, la Corte costituzionale ha riconosciuto che la Regione Veneto ha titolo per indire un referendum consultivo: grazie a tutti gli esperti che ci hanno aiutato, i professori Bertolissi, Antonini, Burati, Cacciavillani".
"Nel 2001, con la riforma del titolo V sono stati attribuiti alle Regione 19 nuovi poteri più tre di delega dello Stato: da allora, non ne abbiamo visto uno", prosegue Zaia, capite che mi viene l'orticaria se qualcuno dice che dobbiamo ancora trattare?
Obiettivo. "Vogliamo essere come Trento e Bolzano, come è scritto in Costituzione. Dateci tutte le competenze previste in Costituzione: il federalismo fiscale. Perché il "vulnus" è proprio che un'applicazione totale dell'articolo 116 significa che tutto il residuo fiscale deve restare qui: significa 4 miliardi l'anno, per questo non vogliono, se lo applichi dai vita a nuove regioni autonome ed è quello che vogliamo: diventare pienamente autonomi. Il nemico non è veneto contro veneto, Padova contro Vicenza, partito contro partito: il nemico è Roma. Dobbiamo dimostrare di essere un popolo. Il giorno dopo il Veneto non sarà più lo stesso".
Niente Election Day . "Avevamo chiesto al premier Renzi di votare il 4 dicembre, ma ci hanno detto no. Abbiamo chiesto di votare ora con le amministrative, ma niente da fare. I veneti avrebbero risparmiato 14 milioni di euro. Ora con la firma del decreto di convocazione alle urne, partiamo:siamo già pronti con tutto il materiale".
La data. Il 22 ottobre, scelto - spiega Zaia - perché a 151 anni plebiscito. Come pure il 24 aprile per l'annuncio: "Avremmo voluto farlo il 25 aprile, giorno di San Marco, ma rispettiamo la giornata di festa di tutti, che è festa della Liberazione, di San Marco, dei veneziani e dei veneti".
L'appello. "Si tratta di un referendum consultivo,dei veneti, non di un partito. Bisogna votare in tanti perché ci serve un plebiscito alle urne, dalle 7 alle 23 del 22 ottobre. Dicono che è consultivo e non serve a nulla? La casa si costruisce dalle fondamenta e la fondamenta dell'autonomia è il referendum. Per la prima volta nella storia della Repubblica italiana una regione è autorizzata dalla Corte costituzionale a chiedere ai propri cittadini se vogliono più autonomia", con il voto di 5 milioni di veneti - incalza Zaia - la "questione dell'autonomia veneta" dovrà essere quotidianamente nell'agenda del governo. I parlamentari sappiano che non verranno se non si impegnano per questo"
http://nuovavenezia.gelocal.it/venezia/ ... 1.15243385
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Che dire a questo punto visto che son passati piu' di 70anni senza mai risolvere il problema delle autonomie e quant'altro.
In questa situazione politica i nervi sono più che scoperti e la Lega con i 5stelle faranno man bassa di questi pseudo partiti di sinistra sempre meno in mezzo alla gente
Allora:
- Perché dovrei votare contro?
- Perché dovrei votare a favore?
Sono domande che oramai anche la base un tempo di sinistra e' stanca sentirsi ripetere sempre le stesse cose visto che lo stato non e' riuscito a dar risposte per incapacità politica e/o per meri interessi elettorali.
Il popolo e' costretto a scegliere le scorciatoie sperando che sia più facile avere risposte immediate.
Chi vive spesso fra la gente di sinistra, per capirci quelli che erano i più diretti interessati e che ci mettevano la passione per partito( per capirci quelli che erano la manovalanza del PCI), li ho sentiti dire che per la maggiore andranno a votare a favore di questa proposta ....e non mi si venga più a dire che son diventati tutti leghisti o pentastellati.
Sarebbero conclusioni da quattro soldi. Queste si da bar sport.
Io che faro? Sono fra questi poiche mi son reso conto che non c'e' più tempo per aspettare quel Godot che speri xche sicuramente non arriverà mai!!!! Quante vite dovrei vivere ancora x poter vedere realizzato quello che x una vita ho sognato e cioe' che il popole deve sempre essere ascoltato anche quando le sue richieste possono essere sbagliate quelora chi le contesta sia in grado di dare risposte immediate. Se queste ritardano o non arrivano mai anche se son sbagliate possono diventare giuste.
un salutone