Giustizia e (in)giustizia
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Re: Giustizia e (in)giustizia
Perché questo Paese è finito, senza più possibilità di sopravvivere.
La difesa è sempre legittima
I cittadini non si sentono più sicuri. E si difendono da sé. Viaggio nella giustizia italiana che tutela ladri e malviventi e condanna chi si difende
Giuseppe De Lorenzo - Ven, 23/10/2015 - 09:57
La spiegazione è tutta nei numeri. C'è un motivo se gli italiani hanno deciso di difendersi con le armi, se i casi di rapine e furti finite in tragedia stanno occupando televisioni e giornali nazionali. I cittadini non si sentono più sicuri. E difendono chi si è difeso: Il 73% degli intervistati di un sondaggio Ixè per Agorà (Raitre), infatti, trova sbagliata l'accusa di omicidio volontario per il pensionato che ha ucciso con un colpo di pistola un giovane ladro a Vaprio D'Adda, nel milanese.
Il 21% trova invece giusta l'accusa.
Nel rapporto sulla sicurezza, diramato dall'Istat nel 2014, si evince chiaramente che ad essere aumentata non è solo è la percezione di insicurezza degli italiani. Ben 18 milioni sono quelli che si sono detti insicuri e solo il 55% è pronto ad uscire da solo di notte (mentre nel 2010 era il 59% e nel 2011 addirittura il 60,8%). Ma non è solo questo. Ciò che preoccupa è l'aumento dele rapine in casa (+65,8% rispetto al 2010), dei reati contro il patrimonio e dei borseggi.
Gli ultimi casi di cronaca sono solo una piccola parte di quelli realmente accaduti. Alcuni sono i più noti: Graziano Stacchio, il benzinaio che per difendere una donna e un gioielliere ha sparato contro i ladri; Ermes Mattielli, il pensionato che scaricò il caricatore contro i rom entrati nella sua ricicleria; e - in ultimo - il caso di Francesco Sicignano, il pensionato di Vaprio D'Adda che ha ucciso un 22enne albanese sorpreso mentre rubava nella sua casa.
Abbiamo recuperato uno di quelli dimenticati. Giuseppe Caruso il prossimo 27 ottobre rischia 21 anni di carcere per omicidio volontario, solo perché dopo numerosi furti ha tentato di difendere la sua proprietà.
http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 86045.html
La difesa è sempre legittima
I cittadini non si sentono più sicuri. E si difendono da sé. Viaggio nella giustizia italiana che tutela ladri e malviventi e condanna chi si difende
Giuseppe De Lorenzo - Ven, 23/10/2015 - 09:57
La spiegazione è tutta nei numeri. C'è un motivo se gli italiani hanno deciso di difendersi con le armi, se i casi di rapine e furti finite in tragedia stanno occupando televisioni e giornali nazionali. I cittadini non si sentono più sicuri. E difendono chi si è difeso: Il 73% degli intervistati di un sondaggio Ixè per Agorà (Raitre), infatti, trova sbagliata l'accusa di omicidio volontario per il pensionato che ha ucciso con un colpo di pistola un giovane ladro a Vaprio D'Adda, nel milanese.
Il 21% trova invece giusta l'accusa.
Nel rapporto sulla sicurezza, diramato dall'Istat nel 2014, si evince chiaramente che ad essere aumentata non è solo è la percezione di insicurezza degli italiani. Ben 18 milioni sono quelli che si sono detti insicuri e solo il 55% è pronto ad uscire da solo di notte (mentre nel 2010 era il 59% e nel 2011 addirittura il 60,8%). Ma non è solo questo. Ciò che preoccupa è l'aumento dele rapine in casa (+65,8% rispetto al 2010), dei reati contro il patrimonio e dei borseggi.
Gli ultimi casi di cronaca sono solo una piccola parte di quelli realmente accaduti. Alcuni sono i più noti: Graziano Stacchio, il benzinaio che per difendere una donna e un gioielliere ha sparato contro i ladri; Ermes Mattielli, il pensionato che scaricò il caricatore contro i rom entrati nella sua ricicleria; e - in ultimo - il caso di Francesco Sicignano, il pensionato di Vaprio D'Adda che ha ucciso un 22enne albanese sorpreso mentre rubava nella sua casa.
Abbiamo recuperato uno di quelli dimenticati. Giuseppe Caruso il prossimo 27 ottobre rischia 21 anni di carcere per omicidio volontario, solo perché dopo numerosi furti ha tentato di difendere la sua proprietà.
http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 86045.html
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Re: Giustizia e (in)giustizia
Hai perfettamente ragione!! Se uso il battipanni di sicuro non lo uccido e a questo si dovrebbe arrivare per il buon vivere ma nel frattempo te potresti essere tornato alla casa del Padre. Un sacrificio per la comunità?camillobenso ha scritto:Cmq, Zione, dopo questa mia sciamo sempre alla domanda iniziale: come dovremmo comportarci se dovessimo trovarsi in queste situazioni?
Un salutone
Se intendi munirti di un mezzo di protezione individuale cosa scegli?
Un battipanni o una pistola?
Se scegli il battipanni conosci che il limite estremo è quello di spaccarlo in testa al ladro ma non lo uccidi.
Se scegli una pistola sai di aver messo in conto di uccidere il ladro.
E’ diventato così facile superare la barriera preventiva di uccidere un ‘uomo?
Da quando è stato introdotto nel nostro ordinamento il diritto di uccidere?
Chiodo scaccia chiodo ma che ci posso fare. Morte tua vita mia, direbbe qualcun altro. Una cosa pero' e' sicura. Meno si delinque e meno si rischia da ambo le parti, che ne dici?
Un salutone
Ultima modifica di pancho il 23/10/2015, 16:43, modificato 1 volta in totale.
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
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Re: Giustizia e (in)giustizia
Giustizia e (in)giustizia: tema straordinario;
argomento per il quale mi piacerebbe saper scrivere bene per esprimere al meglio tutto ciò che ci sarebbe da dire su questo tema ...immenso.
Ma, con i miei limiti, mi posso permettere soltanto di provare ad esternare qualche pensiero che i fatti di questi giorni
mi hanno fatto frullare per la testa, senza per altro avere la benchè minima certezza di essere capace di farmi intendere.
I fatti del giorno: a Valprio D'Adda un pensionato spara ed uccide un ladro albanese.
Quasi in concomitanza, la guardia di finanza indaga su un grave e sistematico caso di assenteismo al comune di Sanremo
ed arresta 35 persone su 195 indagati.
I due fatti, a mio parere, vengono percepiti dall'opinione pubblica con una errata ed asimmetrica valutazione: il primo
con una amplificazione artatamente esagerata ed il secondo con insufficiente allarme.
Nel primo caso si invoca la sacralità della proprietà privata, la inviolabilità del domicilio, il diritto a difendere con ogni
mezzo le proprie cose ed i propri affetti ecc.: tutti principi sacrosanti e degni di ogni considerazione e tutela.
Nel secondo, i fatti di Sanremo, l'opinione pubblica condanna sì i furbastri che approfittavano dell'ente pubblico,
ma vengono considerati solo furbastri anche se, a mio parere, rappresentano la punta di un iceberg di una società che
non si indigna quanto nel primo caso, come se la proprietà pubblica non fosse altrettanto sacra, se non di più, di quella privata.
Il pensionato che ha sparato viene immediatamente dichiarato eroe sul campo; cattivi invece questi magistrati che,
addirittura, pretendono di conoscere le circostanze di come sono avvenuti i fatti. Il giovane poi non solo è ladro,
è recidivo ma per di più è albanese. Cose vere, riferite al ladro, ma che a loro volta, al di là delle sue innegabili responsabilità,
chiamano un pochino in causa anche le nostre responsabilità.
Per contro, il frodare il pubblico dovrebbe essere percepito come cosa gravissima, proprio perché penalizza tutti,
invece viene ritenuto peccato veniale. Le denunce di questi giorni su assenteismo, corruzioni, concussioni ... tutto
si lega insieme e si manifestano come patologie che diventano patologie fisiologiche di un organismo che sembrerebbe
che da sempre va così e così andrà sempre.
Poi sul ladro albanese tutti scaricano il furore indotto, forse proprio perché propedeutico a sminuire, se non ad oscurare,
le malefatte delle varie caste, lobby, consorterie politiche, e privilegiati in genere con licenza.
Francamente devo confessare di provare un sentimento di pietà nei confronti di un giovane ladro albanese, che rischia,
senza però giustificarlo, mentre invece per i “furbastri”, gli assenteisti ed i faccendieri che hanno la quasi certezza di
impunità provo solo disprezzo, ritenendoli responsabili dello sconquasso sociale e morale di questo tempo più di tanti altri poveri cristi.
un saluto erding
argomento per il quale mi piacerebbe saper scrivere bene per esprimere al meglio tutto ciò che ci sarebbe da dire su questo tema ...immenso.
Ma, con i miei limiti, mi posso permettere soltanto di provare ad esternare qualche pensiero che i fatti di questi giorni
mi hanno fatto frullare per la testa, senza per altro avere la benchè minima certezza di essere capace di farmi intendere.
I fatti del giorno: a Valprio D'Adda un pensionato spara ed uccide un ladro albanese.
Quasi in concomitanza, la guardia di finanza indaga su un grave e sistematico caso di assenteismo al comune di Sanremo
ed arresta 35 persone su 195 indagati.
I due fatti, a mio parere, vengono percepiti dall'opinione pubblica con una errata ed asimmetrica valutazione: il primo
con una amplificazione artatamente esagerata ed il secondo con insufficiente allarme.
Nel primo caso si invoca la sacralità della proprietà privata, la inviolabilità del domicilio, il diritto a difendere con ogni
mezzo le proprie cose ed i propri affetti ecc.: tutti principi sacrosanti e degni di ogni considerazione e tutela.
Nel secondo, i fatti di Sanremo, l'opinione pubblica condanna sì i furbastri che approfittavano dell'ente pubblico,
ma vengono considerati solo furbastri anche se, a mio parere, rappresentano la punta di un iceberg di una società che
non si indigna quanto nel primo caso, come se la proprietà pubblica non fosse altrettanto sacra, se non di più, di quella privata.
Il pensionato che ha sparato viene immediatamente dichiarato eroe sul campo; cattivi invece questi magistrati che,
addirittura, pretendono di conoscere le circostanze di come sono avvenuti i fatti. Il giovane poi non solo è ladro,
è recidivo ma per di più è albanese. Cose vere, riferite al ladro, ma che a loro volta, al di là delle sue innegabili responsabilità,
chiamano un pochino in causa anche le nostre responsabilità.
Per contro, il frodare il pubblico dovrebbe essere percepito come cosa gravissima, proprio perché penalizza tutti,
invece viene ritenuto peccato veniale. Le denunce di questi giorni su assenteismo, corruzioni, concussioni ... tutto
si lega insieme e si manifestano come patologie che diventano patologie fisiologiche di un organismo che sembrerebbe
che da sempre va così e così andrà sempre.
Poi sul ladro albanese tutti scaricano il furore indotto, forse proprio perché propedeutico a sminuire, se non ad oscurare,
le malefatte delle varie caste, lobby, consorterie politiche, e privilegiati in genere con licenza.
Francamente devo confessare di provare un sentimento di pietà nei confronti di un giovane ladro albanese, che rischia,
senza però giustificarlo, mentre invece per i “furbastri”, gli assenteisti ed i faccendieri che hanno la quasi certezza di
impunità provo solo disprezzo, ritenendoli responsabili dello sconquasso sociale e morale di questo tempo più di tanti altri poveri cristi.
un saluto erding
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Re: Giustizia e (in)giustizia
La tua opinione Erdin e' condivisibile da parte mia, poiche rispecchia la situazione del ns. paese sia politicamente che culturalmente.erding ha scritto:Giustizia e (in)giustizia: tema straordinario;
argomento per il quale mi piacerebbe saper scrivere bene per esprimere al meglio tutto ciò che ci sarebbe da dire su questo tema ...immenso.
Ma, con i miei limiti, mi posso permettere soltanto di provare ad esternare qualche pensiero che i fatti di questi giorni
mi hanno fatto frullare per la testa, senza per altro avere la benchè minima certezza di essere capace di farmi intendere.
I fatti del giorno: a Valprio D'Adda un pensionato spara ed uccide un ladro albanese.
Quasi in concomitanza, la guardia di finanza indaga su un grave e sistematico caso di assenteismo al comune di Sanremo
ed arresta 35 persone su 195 indagati.
I due fatti, a mio parere, vengono percepiti dall'opinione pubblica con una errata ed asimmetrica valutazione: il primo
con una amplificazione artatamente esagerata ed il secondo con insufficiente allarme.
Nel primo caso si invoca la sacralità della proprietà privata, la inviolabilità del domicilio, il diritto a difendere con ogni
mezzo le proprie cose ed i propri affetti ecc.: tutti principi sacrosanti e degni di ogni considerazione e tutela.
Nel secondo, i fatti di Sanremo, l'opinione pubblica condanna sì i furbastri che approfittavano dell'ente pubblico,
ma vengono considerati solo furbastri anche se, a mio parere, rappresentano la punta di un iceberg di una società che
non si indigna quanto nel primo caso, come se la proprietà pubblica non fosse altrettanto sacra, se non di più, di quella privata.
Il pensionato che ha sparato viene immediatamente dichiarato eroe sul campo; cattivi invece questi magistrati che,
addirittura, pretendono di conoscere le circostanze di come sono avvenuti i fatti. Il giovane poi non solo è ladro,
è recidivo ma per di più è albanese. Cose vere, riferite al ladro, ma che a loro volta, al di là delle sue innegabili responsabilità,
chiamano un pochino in causa anche le nostre responsabilità.
Per contro, il frodare il pubblico dovrebbe essere percepito come cosa gravissima, proprio perché penalizza tutti,
invece viene ritenuto peccato veniale. Le denunce di questi giorni su assenteismo, corruzioni, concussioni ... tutto
si lega insieme e si manifestano come patologie che diventano patologie fisiologiche di un organismo che sembrerebbe
che da sempre va così e così andrà sempre.
Poi sul ladro albanese tutti scaricano il furore indotto, forse proprio perché propedeutico a sminuire, se non ad oscurare,
le malefatte delle varie caste, lobby, consorterie politiche, e privilegiati in genere con licenza.
Francamente devo confessare di provare un sentimento di pietà nei confronti di un giovane ladro albanese, che rischia,
senza però giustificarlo, mentre invece per i “furbastri”, gli assenteisti ed i faccendieri che hanno la quasi certezza di
impunità provo solo disprezzo, ritenendoli responsabili dello sconquasso sociale e morale di questo tempo più di tanti altri poveri cristi.
un saluto erding
Purtroppo queste "mentalita" son frutto di determinate politiche perpetrate per anni, quindi non mi meraviglio più di tanto se un popolo non da la giusta importanza alla cosa pubblica e a coloro che la gestiscono.
Per anni si se cercato di distruggere il senso civico e questo non e' altro che il risultato.
Per il resto, rimango nella mia precedente opinione che ho cercato di puntualizzate nei miei precedenti pot.
Personalmente ritengo che un' amministratore della cosa pubblica che ruba o gestisce malamente abbia colpe molto superiore di chi ruba e di questo ne deve pagare in modo proporzionale visto che fa danno non ad una sola persona ma ad un'intera comunita.
Se costoro non ricevono le condanne giuste dovrei allora giustificare qualsiasi atto malavitoso in funzione di questo?
Personalmente condanno tutte e due.
Dobbiamo far attenzione, come diceva il mio vecchio, a non cadere in queste contraddizioni che tanto infelici fecero sia la politica che il sindacato negli anni scorsi. Di questo ne sono molto grato poiche e' semplice da capire ma spesso facciamo finta di non capirla.
Purtroppo, questo modo di pensare ci riporta indietro e ci fa perdere il contatto con la gente.
Come a dire: se io sono poco onesto posso permettermi di condannare un disonesto solo perché e' piu' disonesto di me?
E' la mentalità che e' sbagliata.
Se tu sei onesto hai piu' forza per combattere la disonesta altrimenti prima o poi la tua anche se piccola disonesta, verra' tirata in ballo in qualsiasi momento. Verra' tenuta nel cassetto sempre pronta ad essere messa in evidenza a tempo opportuno.
Tutto questo lo possiamo vedere nella maggior parte dei ns. politici che spesso sono tenuti in ostaggio per il solo fatto che hanno qualche scheletro nell'armadio pronto ad essere messo in vista.
A piazza pulita, ieri sera, Rosi Bindi ha fatto la mia stessa considerazione e cioe' che per cambaire questo ns. paese non e' sufficiente cambiare uomini politici.
Dobbiamo cambiare sopratutto noi stessi nel modo di vedere le cose, quali l'onesta e il senso civico e quant'altro.. Senza questo cambiamento non potremo mai andare da nessuna parte.
Son cose semplici e facili da capire ma hanno assolutamente bisogno di un grande impegno perche purtroppo siamo tutti noi intrisi di un modo di pensare e ragionare che negli ultimi decenni ci ha fatto sviare dal buon senso civico e dalla collettiviità dando piu' importanza al privato. Questo modo di ragionare inevitabilmente ci ha portato al che il fine, qualsiasi fine, giustificasse i mezzi.
un salutone
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Re: Giustizia e (in)giustizia
erding ha scritto:Giustizia e (in)giustizia: tema straordinario;
argomento per il quale mi piacerebbe saper scrivere bene per esprimere al meglio tutto ciò che ci sarebbe da dire su questo tema ...immenso.
Ma, con i miei limiti, mi posso permettere soltanto di provare ad esternare qualche pensiero che i fatti di questi giorni
mi hanno fatto frullare per la testa, senza per altro avere la benchè minima certezza di essere capace di farmi intendere.
I fatti del giorno: a Valprio D'Adda un pensionato spara ed uccide un ladro albanese.
Quasi in concomitanza, la guardia di finanza indaga su un grave e sistematico caso di assenteismo al comune di Sanremo
ed arresta 35 persone su 195 indagati.
I due fatti, a mio parere, vengono percepiti dall'opinione pubblica con una errata ed asimmetrica valutazione: il primo
con una amplificazione artatamente esagerata ed il secondo con insufficiente allarme.
Nel primo caso si invoca la sacralità della proprietà privata, la inviolabilità del domicilio, il diritto a difendere con ogni
mezzo le proprie cose ed i propri affetti ecc.: tutti principi sacrosanti e degni di ogni considerazione e tutela.
Nel secondo, i fatti di Sanremo, l'opinione pubblica condanna sì i furbastri che approfittavano dell'ente pubblico,
ma vengono considerati solo furbastri anche se, a mio parere, rappresentano la punta di un iceberg di una società che
non si indigna quanto nel primo caso, come se la proprietà pubblica non fosse altrettanto sacra, se non di più, di quella privata.
Il pensionato che ha sparato viene immediatamente dichiarato eroe sul campo; cattivi invece questi magistrati che,
addirittura, pretendono di conoscere le circostanze di come sono avvenuti i fatti. Il giovane poi non solo è ladro,
è recidivo ma per di più è albanese. Cose vere, riferite al ladro, ma che a loro volta, al di là delle sue innegabili responsabilità,
chiamano un pochino in causa anche le nostre responsabilità.
Per contro, il frodare il pubblico dovrebbe essere percepito come cosa gravissima, proprio perché penalizza tutti,
invece viene ritenuto peccato veniale. Le denunce di questi giorni su assenteismo, corruzioni, concussioni ... tutto
si lega insieme e si manifestano come patologie che diventano patologie fisiologiche di un organismo che sembrerebbe
che da sempre va così e così andrà sempre.
Poi sul ladro albanese tutti scaricano il furore indotto, forse proprio perché propedeutico a sminuire, se non ad oscurare,
le malefatte delle varie caste, lobby, consorterie politiche, e privilegiati in genere con licenza.
Francamente devo confessare di provare un sentimento di pietà nei confronti di un giovane ladro albanese, che rischia,
senza però giustificarlo, mentre invece per i “furbastri”, gli assenteisti ed i faccendieri che hanno la quasi certezza di
impunità provo solo disprezzo, ritenendoli responsabili dello sconquasso sociale e morale di questo tempo più di tanti altri poveri cristi.
un saluto erding
DUE SACRALITA’ A CONFRONTO
Scrive erding:
Nel primo caso si invoca la sacralità della proprietà privata, la inviolabilità del domicilio, il diritto a difendere con ogni mezzo le proprie cose ed i propri affetti ecc.: tutti principi sacrosanti e degni di ogni ‘considerazione e tutela
In senso assoluto tutto questo è da sempre un valore. Da quando l’uomo ha cominciato a confrontarsi con i suoi simili su questo pianeta. Ovviamente, allora, tutto quanto non era codificato, ma lo si avvertiva naturalmente. Il fastidio che si provava allora è lo stesso che si avverte oggi nelle società complesse.
La violazione del nostro privato provoca sempre e comunque un notevole fastidio.
Tornare a casa dal lavoro, o dalle vacanze o da qualsiasi altro motivo, da quel volume in cui si riconosce poter esercitare la libertà d’azione, ogni violazione rappresenta una violazione della nostra libertà.
Trovare tutto sottosopra, verificare che ci sono state sottratti oggetti a cui tenevamo, ci infastidisce non poco. Anche in chi in banca detiene un accumulo tale di denaro, che rappresenta il minimo problema economico a sostituirle.
E’ la violazione del nostro privato che ci irrita.
La mente umana sempre pronta alle fantasie di ogni genere, negli ultimi 30 anni, quando nella violazione di domicilio non trovava quanto sperato, si è inventata il lascito dei prodotti della defecazione, in senso di spregio, procurando un ulteriore fastidio presso i malcapitati.
Detto questo, però, dobbiamo mettere sul piatto della “giustizia” un altro valore assoluto, decisamente più importante. La sacralità della vita.
E in questo caso registro con estremo disappunto, come ripreso stamani da Il Giornale, circa il sondaggio riportato da Roberto Weber di Ixè per Agorà, che il 73 % degli italici ha perso per strada quel valore assoluto che si sentiva compiutamente negli anni, fine ’40-’50 e ’60.
Il valore della sacralità della vita.
Ad eccezione di un certo mondo islamico ortodosso, il resto della comunità umana, riconosce come prioritario il valore della vita.
Ma oggi, come nel passato peggiore, registriamo che una parte della società è disposta a far prevalere il valore della proprietà privata su quello della vita, senza neppure pensare che senza la vita non esiste nessuna proprietà privata.
E’ sempre increscioso dire: “Lo sapevo”, ma le cose stanno così. Ho sempre temuto l’avvento di questi tempi di caos, in cui la ragione viene messa da parte per far posto agli istinti primordiali che sempre ci accompagnano nel percorso della vita.
Adesso lo dico in milanese, che anche Silvietto capirebbe: “Ghe sem”(Ci siamo). Quei tempi sono arrivati. O meglio sono ritornati. Perché Primo Levi ci aveva ammonito: “Chi dimentica la storia è costretto a riviverla”.
Tutto il nostro sapere non serve a nulla. Negli imbuti della storia ripetiamo sempre gli stessi identici errori di sempre.
In questi momenti, i demagoghi universali, ieri Amilcare, Andrea, Benito Mussolini e la sua Banda. Poi Becchino Craxi e la sua Banda. Poi ancora il ventennio della Banda Berlusconi che ha azzerato buona parte dei valori del vivere repubblicano.
Adesso si stanno imponendo i fascio leghisti Meloni e Salvini, che per il loro stretto utilizzo ad personam, calpestano il valore della vita.
Han sempre fatto così i demagoghi della destra, fingendosi nazionalisti e cattolici, ma interessati solo agli interessi personali.
Sono rozzi e primitivi e riescono a polarizzare le masse. In questo caso il 73%, mettendo in soffitto la ragione e spingendo sul fuoco dell’odio.
Per la legge delle affinità elettive in questi momenti questi piazzisti riescono sempre ad avere la meglio, mettendo in difficoltà la società civile.
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Re: Giustizia e (in)giustizia
SkyTg24, Buonanno impugna una pistola e la mostra alla telecamera
L'europarlamentare della Lega Nord è intervenuto in un dibattito sulla legittima difesa dopo i fatti di Vaprio D'Adda | agr - Corriere TV
http://video.corriere.it/vaprio-salvini ... 144f02aabe
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Re: Giustizia e (in)giustizia
SkyTg24, Buonanno mostra pistola in diretta tv. Salvini: “Non si fa”. Lui: “La gente è con me”
(VIDEO)
Media & Regime
Nello spazio condotto da Federica De Sanctis l'europarlamentare del Carroccio ha promosso l'iniziativa del suo comune Borgosesia che dà il contributo di 250 euro a chi compra un'arma. Il viceministro dell'Interno Bubbico: "Si dimetta". Salvini: "Non serve a niente, solo a far fare a Renzi la figura del fenomeno". La replica: "La gente è con me"
di Emiliano Liuzzi | 23 ottobre 2015
Articolo+Video
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/10 ... o/2154613/
(VIDEO)
Media & Regime
Nello spazio condotto da Federica De Sanctis l'europarlamentare del Carroccio ha promosso l'iniziativa del suo comune Borgosesia che dà il contributo di 250 euro a chi compra un'arma. Il viceministro dell'Interno Bubbico: "Si dimetta". Salvini: "Non serve a niente, solo a far fare a Renzi la figura del fenomeno". La replica: "La gente è con me"
di Emiliano Liuzzi | 23 ottobre 2015
Articolo+Video
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/10 ... o/2154613/
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Re: Giustizia e (in)giustizia
Un bel tipetto, degno del sostegno dei Fratelli d'Italia
Il pensionato di Vaprio va dalla D’Urso e si scatena: «Quel dito sa dove se lo deve mettere?»
Francesco Sicignano, in collegamento, se la prende con Sansonetti: "Lei non ha capito, io verrò assolto" - Agr /agr - Corriere TV
http://video.corriere.it/milano-corno-s ... 144f02aabe
Il pensionato di Vaprio va dalla D’Urso e si scatena: «Quel dito sa dove se lo deve mettere?»
Francesco Sicignano, in collegamento, se la prende con Sansonetti: "Lei non ha capito, io verrò assolto" - Agr /agr - Corriere TV
http://video.corriere.it/milano-corno-s ... 144f02aabe
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Re: Giustizia e (in)giustizia
A mio parere... un ""eroe"" con un atteggiamente per niente ...onorevole.camillobenso ha scritto:Un bel tipetto, degno del sostegno dei Fratelli d'Italia
Il pensionato di Vaprio va dalla D’Urso e si scatena: «Quel dito sa dove se lo deve mettere?»
Francesco Sicignano, in collegamento, se la prende con Sansonetti: "Lei non ha capito, io verrò assolto" - Agr /agr - Corriere TV
http://video.corriere.it/milano-corno-s ... 144f02aabe
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