NO alla dismissione del patrimonio PUBBLICO

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soloo42000
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Iscritto il: 15/05/2012, 9:38

Re: NO alla dismissione del patrimonio PUBBLICO

Messaggio da soloo42000 »

camillobenso ha scritto:@ soloo42000

Io mica penso sia facile.

Ci credo…

Penso pero` sia l'unica.


Vero…..

Senno` prima o poi o ci fanno andare falliti, e poi la PA la smantellano i tedeschi come in grecia.
O ci pensa qualche liberista de' noantri alla Brunetta a smantellare la PA.


Infatti, sembra che il nostro destino sia questo.

****

Però io ho un problema.

Quello che tu sostieni oggi, io lo sostenevo quasi cinquant’anni fa. L’unica differenza consiste nel fatto che a 45 anni il lavoratore dipendente non veniva affatto considerato “vecchio”, anzi era nel pieno del rendimento produttivo in tutti i settori sia manuali che intellettuali, dove, avendo acquisito conoscenza era in grado di rendere il massimo nell’azienda, anche perché l’energia a disposizione a 45 anni era ancora al top (eccezzion fatta per chi stava da una vita davanti ad un altoforno o a lato di un treno di laminazione, o in fonderia con i polmoni bruciati).

Ci stavano le crisi, ma mai di queste dimensioni.

Mao aveva grossi problemi sul garantire il pranzo e la cena alla maggioranza dei suoi cinesoni. Nixon era lontano dagli accordi con Pechino che avrebbero fatto del Dragone la prossima prima potenza mondiale.

L’avvocato nazionale mandava i banditori a Sud chiedendo alle potenziali forze lavoro di trasferirsi a Torino perché la Fiatte necessitava urgentemente di mano d’opera.

La PA però funzionava nello stesso modo, non c’erano i computer ma nemmeno le penne d’oca di Policarpo ufficiale di scrittura.

Ho sempre privilegiato il confronto intellettuale alla violenza per sostenere determinate posizioni.

Però ora, tirando i remi in barca, devo ammettere che è finita come quella strofa di “Porta romana”, versione Gufi.

Ci sono tre parole in fondo al cuore
La gioventù, la mamma e il primo amore
La gioventù la passa, la mamma muore
Te restet come on pirla col primo amore.



Pensavo che gli ostacoli che le tre generazioni che mi precedevano e che si opponevano alla trasformazione fossero dovuti a mentalità cristallizzate tipiche dell’epoca.

Era ipotizzabile, che con maggiore cultura ed esperienza democratica, le generazioni successive avrebbero potuto superare i limiti mentali dell’epoca.

Mi sono sbagliato, non è così. Non solo i limiti non si sono allargati, anche in presenza di una superiore scolarizzazione, ma sono regrediti.

In questa regressione includo anche la mia generazione.

Sul tema specifico, il miglioramento complessivo della PA è fermo a cinquant’anni fa. E’ per questa ragione che nasce la mia perplessità, perché nell’elenco che tu hai prospettato su chi deve materialmente mettere mano alla riforma, il primo e più grande ostacolo arriva dalla classe politica, interamente fallita.

Qui non è più il caso di destra o sinistra, è una classe politica interamente fallita che non può mettere mano ad una riforma organica adatta ai tempi e alle sfide planetarie.

Mi capita sempre più spesso di concludere, nel tentativo di approfondire le varie tematiche con amici e conoscenti, che per poter giungere alla realizzazione delle varie proposte avanzate nel tentativo di porre soluzioni concrete ai problemi sul tappeto, che la soluzione risieda nella sospensione delle garanzie democratiche e che tutto passi nelle mani di una giunta militare di generali o colonnelli, che attuino tutto quello che c’è da attuare.

Il che confligge con il mio fermo convincimento che tutto debba essere risolto nell’ambito della repubblica democratica parlamentare.

Però la democrazia si è esaurita e la sinistra non è affatto in grado di attuare quello che tu hai indicato.

Lo zione talmente disperante da ritenere che una dittatura militare sarebbe in grado di raddrizzare la PA non l'avevo ancora visto.

L'Italia non e` la Federazione di Heinlein.

I militari italiani sarebbero il peggio del peggio della PA.

Concordo sull'inettitudine della sinistra, e da qui dobbiamo partire..
Dai movimenti, ai sindacati, ai partiti, ai cosiddetti leader.

Ma all'inettitudine di sinistra fa da contraltare la cialtroneria brigantesca della destra, dai cattolici clericali, al popolo degli evasori, fino ai secessionisti razzisti di lega e forza nuova.
Militari (finti) compresi.

Ciao.

soloo42000
mariok

Re: NO alla dismissione del patrimonio PUBBLICO

Messaggio da mariok »

Allora? Qual'è la conclusione. La sinistra è inetta e incapace, la destra è cialtrona e brigantesca. Persino una dittatura militare (ovviamente si fa per dire) esprimerebbe il peggio della PA inefficiente e corrotta.

Scartata l'ipotesi del suicidio, direi che l'unica è di aspettare rassegnati che passi "a nuttata" e che si arrivi al fondo che evidentemente non è stato ancora toccato.

D'altra parte non è la prima volta, e non sarà l'ultima, che una civiltà esaurisce il suo ciclo storico e passa la mano ad altre realtà emergenti.

La questione a questo punto si sposterebbe a quanto di nuovo lasciano intravedere i paesi cosiddetti emergenti.

Ma questo è un altro discorso che sarebbe magari interessante aprire in un altro topic.
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